Coercizione riproduttiva

Spesso le donne ed in particolare le ragazze più giovani, devono affrontare alcuni comportamenti maschili che mirano a sabotare i metodi di controllo delle nascite utilizzati, come danneggiare volontariamente i preservativi, o distruggere i contraccettivi. Questi comportamenti di “coercizione riproduttiva” sono frequentemente associati con la violenza fisica e sessuale e mirano a far rimanere incinta la donna, anche contro la sua volontà.

Di questo si parla in una nuova ricerca pubblicata online dalla rivista Contraception, mentre lo studio specifico si chiama “Pregnancy Coercion, Intimate Partner Violence and Unintended Pregnancy”.

Le donne che sperimentano una violenza sessuale e una coercizione riproduttiva, hanno chiaramente il doppio delle possibilità di rimanere incinte.

“Questo studio mette in luce un fenomeno sotto-stimato”, dice la ricercatrice Elizabeth Miller, assistente presso la Davis School of Medicine dell’Università della California e medico presso l’omonimo Ospedale dei Bambini. Ci sono infatti molti uomini che fanno di tutto perché la loro partner resti incinta, contro la volontà della donna.

La ricerca, condotta fra Agosto 2008 e marzo 2009 in cinque Ospedali della Northern California, ha riguardato 1.300 donne, di lingua inglese e spagnola, fra i 16 ed i 29 anni di età.
Le partecipanti hanno dovuto riempire un questionario in cui veniva loro chiesto se avevano mai sperimentato il sabotaggio, da parte del partner, del controllo delle nascite utilizzato: il 15 per cento ha risposto positivamente.
Il 53% ha sperimentato una violenza, fisica e sessuale dal partner; più di un terzo delle donne che hanno riportato la violenza – il 35% – hanno riportato anche la coercizione alla gravidanza e il sabotaggio del controllo delle nascite.

Fonte:Eurekalert

Link: Università della California

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine: Rahego

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