Come smettere di confrontarsi con gli altri

Come smettere di confrontarsi con gli altri

Psicolinea

Terapeuti di Psicolinea:
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  -   Tel. 348 3314908

Costo della Terapia online, Individuale e di Coppia, 70 euro

Come psichiatra, mi rendo conto che confrontarsi con gli altri è una tendenza naturale, che tutti noi abbiamo. Può essere assolutamente neutrale, come quando si limita a valutare le somiglianze e le differenze. Tale confronto è essenziale per il ragionamento intelligente. E’ inoltre produttivo quando ci sentiamo ispirati ad emulare alcuni aspetti di altri che ci hanno colpito. Tuttavia, diventa disfunzionale quando produce invidia o gelosia, così come quando ci porta a giudicarci migliori o peggiori degli altri. Pensateci: se non vi fossero i paragoni, la gelosia e l’invidia non potrebbero esistere. E’ da notare anche  il fatto che capita più spesso di sentirsi inferiori a coloro che hanno “di più” piuttosto che soddisfatti, rispetto a coloro che hanno “di meno”.

Siamo una società di drogati da confronto. Si parte dal primo giorno. I bambini vengono messi a confronto fra di loro. Chi è più intelligente, più carino, più precoce? Poi arriva la scuola media. Mi ricordo un gioco orribile che facevano un gruppo di bulletti della mia classe. Essi sceglievano un bersaglio, di solito un ragazzo timido, uno studente insicuro. Poi, in tono di scherno tutti insieme dicevano all’unisono “C’è un fungo in mezzo a noi. Il suo nome è il fungo … ” fino a quando il povero ragazzo, completamente umiliato, scappava via. Così, a scuola, c’erano sostanzialmente i funghi e i non-funghi.

Non è una suddivisione così diversa da ciò che accade nella vita adulta, a livello interpersonale e politico. Sciiti e sunniti. La supremazia dei bianchi sugli ebrei e sui neri. Cattolici e protestanti a Belfast. Confrontarsi agli altri può impedirci di stabilire legami affettivi, impedendoci di trovare ciò che per noi ha valore. Quando si viene umiliati, o quando si cerca di mettersi al di sopra degli altri, le cose non vanno bene. (Nessuno è al di sopra di chiunque altro.) L’autostima deve venire semplicemente dall’essere sé stessi.

Nel mio libro Emotional Freedom, sottolineo che il paragonarsi agli altri potrebbe derivare da una bassa autostima e dalla mancanza di fiducia nella integrità del proprio percorso di vita. In senso spirituale, confrontare il proprio percorso di vita al percorso di un altro è come paragonare le mele con le arance. Perché? La tua vita è espressamente concepita perché tu possa crescere. Ogni persona che incontri, ogni situazione che vivi rappresenta una sfida per diventare una persona più forte, più amorevole, e più fiduciosa. Cerca di apprezzare sia le difficoltà che le gioie che hai ricevuto.

Questo è ciò che insegna la vita. L’autostima viene dall’accettare questo, dal lavorare su su ciò che ogni giorno porta con sé. Come trascorri il tuo tempo dipende da te. Perché buttare via il tempo per fare confronti? E’ possibile che tu ancora ne faccia. Tutti noi ne facciamo. Ciò nonostante, è importante sforzarsi per prendersi cura di noi stessi, per costruire l’autostima, in modo da poter diventare emotivamente più liberi.

L’esercizio seguente vi aiuterà a trasformare la gelosia e l’invidia intorno a voi. Più lo praticherete, più sarà facile per voi.

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Basta confronti, costruire l’autostima

Scegli una persona verso la quale provi invidia o gelosia. Forse un collega che viene spesso favorito dal Capo. Oppure un parente arrogante e benestante. Fai di questa persona il tuo banco di prova nella trasformazione delle tue emozioni nei confronti degli altri.

Comportati in modo diverso. Cerca di rapportarti con la gelosia e l’invidia con consapevolezza ed umiltà, evitando i confronti, anche se la persona ti irrita. Ad esempio, anziché automaticamente irritarti o sprofondare nella sedia quando il tuo capo loda il collega, asseconda le sue buone idee, con un gesto collegiale.

Cerca di non sentirti “inferiore a”. Invece, da pari a pari, aggiungi le tue buone idee, non lasciare che il loro rapporto o la tua traballante autostima ti scoraggino.

Anche se hai il diritto di essere arrabbiato/a per i favoritismi del capo, un approccio umile ma fiducioso inizierà a migliorare le cose. Con il tuo parente ricco, pratica il comandamento “Non mi devo confrontare con lui”. Concentrati piuttosto su ciò che hai, su ciò che ti rende felice. Fa si che il vostro rapporto sia impostato su questa tonalità.

Dai agli altri ciò che più desideri per te stesso/a. Se desideri che il tuo lavoro sia apprezzato, apprezza il lavoro degli altri. Se desideri amore, dai amore. Se desideri una carriera di successo, aiuta un altro a fare carriera. Ciò che riuscirai a donare ti tornerà indietro, attraverso la mobilitazione di una energia dinamica.

Impara dagli aspetti positivi di un rivale. Non pensare a ciò che ti manca ma concentrati sull’auto-miglioramento. Yoko Ono dice: “Trasforma la gelosia in ammirazione, e ciò che ammiri entrerà a far parte della tua vita”, un buon credo cui ispirarsi.

Cercati sempre un rivale. Anche se è difficile fare questo, puoi provare. Può aiutarti a trasformare la negatività intorno a te in qualcosa di maggiormente positivo.

Utilizzare questi metodi permette di evitare di guardare troppo agli altri e di tornare a concentrarsi su di sé. Il fatto è che devi apprezzare quello che hai, piuttosto che concentrarti su ciò che ti manca. Una grande parte della libertà emotiva si sviluppa dall’auto-compassione piuttosto che dalla denigrazione di sé stessi. Loda te stesso. Acquisisci autostima dai tuoi sforzi per affrontare la gelosia o l’invidia in modo positivo. Mostrare umiltà ed evitare il confronto ti permette di costruire l’autostima. Essa promuove un atteggiamento amorevole, piuttosto che difensivo, nei rapporti con gli altri.

Judith Orloff
Articolo originale in lingua inglese: clicca qui

Immagine:
Flickr


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Un commento

  1. Buongiorno,
    complimenti per l’articolo.
    Penso che il confronto con gli altri serva esclusivamente per motivarsi a fare sempre meglio… ma la crescita personale, da come dice il nome, è personale… e non deve quindi basarsi sul confronto con gli altri bensì sul confronto tra come eravamo e come siamo ora.
    Michele

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