Coppie e conflitti di coppia

Un nuovo studio sulla coppia matrimoniale ha cercato di scoprire se il divorzio può essere un fatto prevedibile, a seconda di come i due partners affrontano i conflitti. Ci si è chiesti in particolare se, quando ci sono tensioni, risultano più vantaggiosi i comportamenti di “ritiro”, oppure i comportamenti in cui ci si impegna in modo costruttivo ad affrontare i problemi e risolverli, oppure i comportamenti “distruttivi”, che non sembrano interessati alla salvaguardia del rapporto.

Si è visto così che se uno dei due coniugi cerca di affrontare i conflitti in modo costruttivo, discutendo le situazioni con calma, ascoltando il punto di vista del partner o sforzandosi di capire ciò che il/la partner sente, mentre l‘altro coniuge si ritira in sé stesso ed evita la comunicazione, questo può avere un effetto dannoso sulla longevità del matrimonio.

La ricercatrice, Kira Birditt, autrice dello studio pubblicato nel numero di ottobre 2010 nel Journal of Marriage and Family ritiene che questo accada perché chi affronta i conflitti in modo costruttivo potrebbe vedere nel comportamento di ritiro del/della partner una mancanza di investimento nel rapporto, piuttosto che un tentativo di raffreddare gli animi.

Al contrario, nelle coppie in cui entrambi i coniugi utilizzano strategie per affrontare i conflitti in modo costruittivo si riscontrano tassi di divorzio meno elevati.

Lo studio, sostenuto da un finanziamento ricevuto dal National Institute of Aging e del National Institute of Child Health and Human Development, è uno dei progetti di ricerca più grandi e più longevi sull’osservazione dei conflitti coniugali, avendo esaminato 373 coppie, intervistate quattro volte nell’arco di 16 anni, a partire dal loro primo anno del loro matrimonio. Lo studio è anche uno dei pochi ad includere una percentuale abbastanza alta di coppie nere, avendo così la possibilità di valutare  le eventuali differenze nelle strategie di conflitto e negli effetti.

Sono stati esaminati sia i comportamenti individuali, sia le dinamiche di coppia e si è poi cercato di capire se i comportamenti all’interno della coppia cambino nel tempo ed infine se vi sono differenze di razza o di genere.

Risultati. Sorprendentemente, i ricercatori hanno scoperto che il 29 per cento dei mariti e il 21 per cento delle mogli riferisce di non aver avuto alcun conflitto nel primo anno del matrimonio – nel 1986. Tuttavia, il 46 per cento di queste coppie ha divorziato entro i 16 anni  dello studio – terminato nel 2002. È interessante notare che, anche se le coppie avevano segnalato dei conflitti durante il primo anno di matrimonio, questo non ha poi influito in modo significativo sui tassi di divorzio. (Il dato lascerebbe pensare che i conflitti del primo anno tendano nel tempo a rientrare e ad essere meno distruttivi di quanto potrebbe sembrare).

Nel complesso, i mariti hanno dichiarato di utilizzare comportamenti più costruttivi rispetto alle mogli, anche se nel tempo le mogli sembra che imparino ad utilizzare strategie più costruttive nei riguardi della coppia.

“I problemi che causano il ritiro psicologico delle mogli o l’utilizzo di modalità di comportamento più aggressive si risolvono con il tempo”, ha affermato Birditt. Del resto, dobbiamo ricordare che la relazione e la qualità della relazione può essere un argomento molto centrale nella vita delle donne, molto più di quanto lo sia per gli uomini. Nel corso del matrimonio, le donne possono essere più propense a riconoscere che il ritiro dal conflitto o l’utilizzo di strategie distruttive siano comportamenti né efficaci, né vantaggiosi per il benessere generale della coppia e la stabilità del matrimonio, affermano i ricercatori.

Birditt e colleghi hanno scoperto che le coppie nere americane sono più propense ad evitare il conflitto rispetto alle coppie bianche, anche se le coppie nere sono meno propense a ritirarsi dal conflitto nel tempo.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Fonte: Science Daily

Immagine: Ed Yourdon

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