Il pensiero positivo aiuta i pazienti di malattie cardiache a vivere più a lungo

Oltre ai farmaci, come curare chi soffre di malattie cardiache?

Alcuni ricercatori del Duke University Medical Center di Durham, N.C., hanno scoperto che, tra i pazienti di malattie cardiache, coloro che hanno uno stile di pensiero ottimista hanno dal 30 al 50 per cento di possibilità in meno di morire nei dieci anni successivi alla scoperta della malattia, rispetto ai malati più pessimisti.

Il Dr. John C. Barefoot ha presentato la scoperta alla conferenza annuale della American Psychosomatic Society di Baltimora sostenendo che “Per i pazienti questo significa che avere aspettative positive non solo li fa sentire meglio, ma potenzialmente li aiuta a vivere più a lungo”.

Durante gli anni novanta, i ricercatori hanno somministrato dei test a più di 2.800 pazienti con disturbi coronarici. Essi dovevano dichiarare se erano piùin cui i pazienti dovevano affermare quanto erano in accordo o disaccordo con affermazioni del tipo: “sono ottimista circa il futuro e penso che tornerò a vivere una vita normale”, ecc.

Nel 2002, da sei a dieci anni dopo la somministrazione del questionario, 978 di loro erano morti. Di questi, il 66% erano morti a causa dei disturbi coronarici.

Il Dr. Redford Williams, direttore del behavioural medicine research centre presso il Duke University Medical Center, ha dichiarato alla CBC News che le persone più ottimiste hanno avuto maggiori possibilità di sopravvivenza. Lo studio ha stilato una graduatoria riguardo all’ottimismo manifestato dai pazienti, poi ha messo a confronto i più ottimisti con i meno ottimisti, rilevando un significativo tasso di soppravvivenza per i ‘positive thinkers’.

La ragione non si conosce: potrebbe essere forse dovuta al fatto che l’ottimismo attenua gli effetti distruttivi dello stress, o che il paziente segue meno scrupolosamente alla lettera le prescrizioni mediche…

Fonte: CBC

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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