Quando lui pensa di avere un pene troppo piccolo

QUANDO LUI PENSA DI AVERE UN PENE TROPPO PICCOLO

Relazione sulle Coppie Non Monogamiche

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Il pene e gli uomini

Quasi tutti gli uomini si preoccupano per le dimensioni o per l’aspetto del loro organo genitale, a partire dai primi confronti fra adolescenti sotto la doccia, fino, a volte, all’età anziana. Per la maggior parte degli uomini questa preoccupazione scompare con l’età, ma ve ne sono alcuni che continuano a sentirsi a disagio con questa parte del loro corpo, a causa delle dimensioni, che ritengono anomale.

Le dimensioni “normali” del pene

Gli uomini possono essere divisi, per quanto riguarda le dimensioni e la forma dell’organo genitale in due grandi categorie:

  • 1) coloro che hanno un fallo di dimensioni ridotte, il quale però si estende in modo considerevole durante l’erezione;
  • 2) coloro che, già allo stato di riposo hanno un pene di grosse dimensioni, il quale in stato di erezione si modifica di pochissimo, anche se appare più rigido.

Entrambe le forme e le dimensioni sono considerate ‘normali’.

A volte un pene può apparire di dimensioni ridotte a causa dell’obesità del soggetto, oppure per la presenza di molta peluria nella zona pubica. (Gli obesi presentano cuscinetti di grasso anche nella zona pubica e dunque il pene in stato di riposo in questi casi può dare la sensazione che l’organo genitale sia più piccolo di quanto non sia nella realtà. Una dieta o una depilazione possono essere in questi casi risolutivi).


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Ma quali sono le misure considerate ‘normali‘?

Come si è detto, il pene in situazione di riposo varia notevolmente in termini di dimensioni, che possono andare da meno di 5 centimetri a più di 10 centimetri. La ricerca sessuologica ha stabilito che le dimensioni medie del pene, dal punto in cui inizia fino all’orifizio urinario sono di circa 8,8 centimetri, mentre in stato di erezione il pene misura mediamente 12,9 centimetri.

Masters e Johnson (1966) hanno rilevato che le dimensioni del pene eretto variano da 12,5 a 17,5 centimetri. Essi hanno inoltre dimostrato che, in fase di erezione, un pene di dimensioni ridotte aumenta in modo proporzionalmente maggiore rispetto ad un pene di dimensioni più grandi.

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Un pene di effettive dimensioni ridotte può essere quello che misura in stato di riposo meno di 4 centimetri ed in stato di erezione meno di 7,5 cm. Queste peraltro sono le misure tenute in considerazione dal chirurgo plastico, quando deve proporre al paziente un intervento per l’ingrandimento delle dimensioni del pene.

La sindrome del pene piccolo

La sindrome del pene piccolo riguarda quella situazione clinica in cui un soggetto presenta ansia, paura o fobia collegate alle dimensioni del proprio pene ( in particolar modo alla sua lunghezza ). A queste paure si associano sentimenti di inadeguatezza e di vergogna, con una conseguente distorta percezione delle proprie capacità nelle prestazioni sessuali.

Si tratta, in ogni caso, di una preoccupazione piuttosto invalidante, dal momento che può portare l’interessato ad evitare i rapporti sessuali, gli incontri sportivi e le altre attività in cui si deve mostrare svestito. A lungo andare dunque questa situazione può far insorgere delle complicazioni anche sul funzionamento relazionale e sociale dell’individuo.

Occorre precisare che la gravità di questa sintomatologia è del tutto indipendente dalle reali dimensioni dell’organo genitale maschile, o della presenza di un oggettivo deficit dimensionale: questo per dire che anche persone con un pene di dimensioni assolutamente normali possono avere la sensazione di avere un pene troppo piccolo. Va anche detto che i ricercatori hanno ripetutamente dimostrato che le dimensioni del pene non influiscono minimamente sulla soddisfazione della partner durante i rapporti sessuali.

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Problemi psicologici degli uomini con sindrome del pene piccolo

Di solito, l’aspetto più ricorrente è quello per cui, anche di fronte alle rassicurazioni mediche, il soggetto continua a nutrire forti preoccupazioni riguardo il suo pene.

Ciò è dovuto ad una certa rigidità psicologica, oltre che a pensiero ossessivo e varie fissazioni. Questi uomini sono assolutamente fermi nella convinzione che i loro genitali siano troppo piccoli, perché li hanno misurati più volte e si sono anche convinti di essere incapaci di dare piacere a una donna tramite il rapporto sessuale.

In realtà, molti di questi uomini hanno la caratteristica di aver avuto un’attività sessuale molto scarsa, soprattutto con prostitute. Del resto, con questa dismorfofobia, è ben difficile che essi si lancino in avventure sessuali, dal momento che sono convinti che le donne li tratterebbero con disprezzo.

Questa visione altamente idealizzata e irrealisticamente minacciosa di “tutte le donne” e il conseguente comportamento di evitamento di tutte le possibili situazioni amorose o sessuali può essere configurato come espressione di un disturbo d’ansia, molto simile alla fobia sociale, con l’aggravante di un pensiero molto distorto sulle donne e sulla sessualità.

L’ansia, la vergogna e la mancanza di esperienze relazionali può portare gli uomini con la sindrome del pene piccolo ad uno stato di profonda depressione, rabbia (verso se stessi e verso tutte le donne) e diffidenza (se qualcuno dice che le dimensioni del pene non sono importanti, ciò viene giudicato come una bugia, una palese mancanza di informazioni, un modo di voler dare false speranze, ecc.)

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Le convinzioni errate sulla sessualità

Quanto alle loro convinzioni sulla sessualità, questi uomini sono sicuri che i loro rapporti sessuali penetratici si concludano inevitabilmente con un fallimento a causa del loro pene, che non è “abbastanza grande”. Sono convinti che tutte le donne ammirino gli uomini con un pene di grandi dimensioni, ricerchino la penetrazione per poter raggiungere l’orgasmo e che non sia possibile per le donne avere un’esperienza sessuale soddisfacente senza penetrazione.

Queste idee, ovviamente, non sono vere in quanto molte donne sono perfettamente in grado di raggiungere l’orgasmo anche senza penetrazione e il piacere vaginale (raggiunto solamente da tre donne su dieci) non dipende dalle dimensioni del pene.

Per questi uomini cambiare opinione può essere piuttosto difficile, in quanto le proprie convinzioni e pregiudizi li portano ad accettare facilmente solo informazioni che tendono a confermare la loro percezione di sé come inadeguata, rifiutando contemporaneamente informazioni contrarie alle loro convinzioni.

E’ comune che essi pensino alle donne come soggetti inarrivabili, distanti, potenti e ridicolizzanti: come se da un uomo non volessero null’altro che un grande pene e che, in mancanza, sarebbero pronte a tradire, fare pettegolezzi o lasciare l’uomo poco dotato.

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Cosa fare per superare questo problema

Le distorsioni cognitive sull’importanza delle dimensioni del pene devono essere modificate, cercando di superare le rigidità, le eccessive certezze e la tendenza alla generalizzazione.

Un primo passo importante è identificare se il proprio pene sia in realtà davvero troppo piccolo. Per fare questo tipo di accertamento occorre evitare di pensare alle misure medie osservando le dimensioni degli attori porno, che sono selezionati proprio in base a tali misure. Il consiglio dunque è quello di avere i giusti punti di riferimento, tratti da testi scientifici, che esaminano campioni molto vasti della popolazione.

Le testimonianze femminili presenti in tv o sui social su questo argomento non devono essere prese come esempi, perché possono essere non sincere (quale personaggio pubblico racconta sui social la pura verità?) o perché scritte per fare sensazione, al fine di  attirare l’attenzione e permettere maggiori guadagni pubblicitari.

Evitare le generalizzazioni: se una donna pensa una cosa, non è detto che questa cosa sia pensata da tutte le donne e allo stesso modo.

E’ importante inoltre riconoscere la necessità di  fare maggiore esperienza con il mondo femminile:  uscire, frequentare luoghi dove si possono incontrare donne, fare amicizia con loro e ascoltare i loro discorsi. L’esperienza nel relazionarsi con le donne (ad esempio in una scuola di ballo) può aiutare a comprendere quanto le donne siano diverse le une dalle altre e come i loro desideri siano, anche nel campo sessuale, molto diversificati.

Evitare la pornografia: uno dei tanti problemi legati alla pornografia è che essa mostra una sessualità in genere distorta, sostituendo l’intimità e l’amore con gesti sessuali semplici e crudi. La pornografia tende anche ad essere popolata da attori  con genitali più grandi della media, spesso sotto l’effetto di droghe che migliorano le performances delle loro erezioni. Gli uomini che imparano la maggior parte della loro educazione sessuale nel porno non riescono a rendersi conto che, per  molte persone, l’atto sessuale conta non solo per il piacere sessuale in sé, ma anche per il senso di intimità che riesce a regalare alla coppia.

Chiedere aiuto è il primo passo!

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La terapia

L’ esame obiettivo e la diagnosi non sempre sono sufficienti per risolvere pienamente la sofferenza del paziente. Semplici rassicurazioni, quali “ Lei è perfettamente sano “, oppure “ Il suo apparato genitale è normale “ ed altre ancora su questo genere, lasciano l’uomo che si sente poco dotato con il suo problema e con il suo senso di disperazione.

Per questo è necessario che vi sia anche un approccio di tipo psicoterapeutico, che permetta di analizzare il significato psicologico profondo delle preoccupazioni del soggetto, per avviare un processo di comprensione e di elaborazione interiore.


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Trattamenti per aumentare la lunghezza del pene

I trattamenti volti ad aumentare la lunghezza del pene o la sua circonferenza possono essere chirurgici e non-chirurgici.

Quanto ai trattamenti non chirurgici va detto che, sebbene la maggior parte dei medici e dei professionisti che lavorano in ambito sanitario agiscano in genere in modo altamente etico, ve ne sono alcuni che agiscono senza scrupoli nel proporre rimedi o anche eseguire interventi che non rappresentano una soluzione efficace nel lungo periodo. Metodi del genere sono quelli magnetici o elettrici, per stimolare la crescita del pene, oppure le terapie ormonali contenenti testosterone o steroidi, altri rimedi di erboristeria ecc.

Ancora più preoccupanti sono alcune cliniche private che promettono procedimenti chirurgici di allungamento ed ingrandimento: è assolutamente necessario tenere presente che la chirurgia può essere efficace per alcuni uomini, ma sicuramente non per tutti. Inoltre, questi interventi non sono provati dalla ricerca come risolutivi ed i benefici che essi mostrano possono regredire nel tempo, portando anche il rischio di serie complicazioni.

Gli uomini dovrebbero informarsi con molta attenzione sulle procedure che vengono loro offerte per gli interventi più invasivi, chiedendo al chirurgo quali sono i risultati realmente attesi e le eventuali complicazioni.

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3 commenti

  1. Gentile prof La Gatta ho 54 anni ed ho sempre avuto la convinzione di avere un pene piccolo.Purtroppo la mia vita sessuale con le donne è stata un disastro,come tutto il resto.Sono stato solamente con tre donne in tutta la mia vita ed nei rapporti intimi con loro non sono mai riuscito ad avere un rapporto completo per una mancata erezione.Ormai sono sette anni che non ho rapporti con una donna.L’anno scorso ,al lavoro,mentre facevo un commento su una mia direttrice, una mia collega mi disse che quella non era tipa per me.Quella vuole uno stallone giovane non uno come te….disse.

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