Oltre il rosso e il nero: intervista a Antonio Di Pietro

Intervista a Antonio Di Pietro, di Giuliana Proietti

GP Lei incarna l’american dream del self made man: trova che in Italia vi sia lo stesso rispetto che c’è in America per chi si è ‘fatto da solo’?

ADP No, credo di no. In Italia tutto viene fatto calare troppo dall’alto. Per elezione divina diciamo. E’ un retaggio un po’ medievale, molto da antica nobiltà di provincia. Tipico di società patriarcali cattoliche che danno sempre benedizioni eccessive.

GP Il fatto di non aver fatto le ‘scuole giuste’, di non aver letto i classici in latino e greco è stato, o è ancora, un limite per la sua formazione personale e per la sua attività?

ADP Sicuramente non vado fiero di non aver letto i classici, e di non aver frequentato le scuole giuste. Però a tutto c’è rimedio. Si impara anche con gli anni. Nel mio lavoro tuttavia ne ho fatto a meno e non mi ha impedito di arrivare dove sono arrivato.

GP Lei ha un ottimo rapporto con l’informatica: ha un suo Blog, molto frequentato e recentemente ha comprato un’isola su Second Life, nella quale ha posizionato un Centro di Ascolto per l’Italia dei Valori. Cosa ne pensa della realtà virtuale e delle nuove possibilità di comunicazione che offrono le nuove tecnologie?

ADP Credo che internet offra un mezzo di democrazia diretta rivoluzionario. I cittadini a contatto col politico, se quel politico lo vuole, ovviamente. Tutto ciò potrebbe snellire moltissimo anche la burocrazia, ma vedo che l’Italia ancora stenta a stare al passo. Io, sia col blog che col sito di IDV che ora con Second Life voglio dare un esempio. Ma non mi aspetto che venga seguito da tutti gli altri politici, anzi. Vedo però che la gente ha sempre più dimestichezza col mezzo, sono sicuro che saranno loro a imporre
ai politici un cambiamento.

GP In Italia la maggior parte delle persone non segue la politica attiva ed ancor meno lo fanno i giovani. I luoghi del potere sono visti come luoghi di corruzione e di affarismo, dove si pratica il magna-magna, più che la legalità: ora che questi luoghi li frequenta anche lei, che idea se ne è fatta?

ADP Che in parte la gente ha ragione. Ma che non siamo tutti uguali. Noi politici intendo. Non ci sono solo quelli che stanno lì per scaldare la poltrona e portarsi a casa il lauto stipendio. Ci sono anche quelli che
lavorano seriamente e per il bene del Paese, e personalmente mi sto prodigando per essere uno di questi ultimi.

GP Perché, secondo lei, in nessun programma politico si legge l’audace idea di ridurre il numero dei deputati o dei senatori, e di rendere i loro stipendi come quelli degli altri comuni mortali? Lei che conosce entrambe le esperienze, ritiene che il lavoro di un deputato sia più rischioso o usurante di quello di un poliziotto?

ADP No, il lavoro di deputato è molto importante, ma non può essere paragonato a quello di un poliziotto. E’ giusto che un deputato prenda uno stipendio adeguato al suo ruolo di responsabilità, che tuttavia a mio parere deve essere inferiore a quello attuale, ma è anche giusto che un servitore dello Stato, in divisa o meno, venga retribuito in maniera notevolmente superiore a quella attuale.

GP In psicologia, a partire dagli studi del Lombroso, si è molto discusso sulla personalità del criminale. Lei che come Magistrato se ne è occupato per tanti anni direttamente, che idea si è fatta sull’argomento? Quanta importanza hanno, secondo lei, le influenze ambientali, come il disagio socio-economico e culturale, nella formazione del comportamento deviante?

ADP Credo che i fattori che lei ha citato siano molto importanti ma non determinanti. Nelle condizioni sopracitate ci vivono molte persone ma non tutti delinquono, per fortuna, altrimenti avremmo una guerra civile al giorno. C’è qualcos’altro che poi deve scattare. Non credo si possa dare credito assoluto ad una sola teoria sul problema della personalità del criminale. Credo ci sia una concomitanza di cose. Le vorrei ricordare poi che molti criminali oggi hanno il doppiopetto e giocano in borsa dove speculano coi soldi dei cittadini onesti. Non ci dimentichiamo dei casi Parmalat, Cirio, dei furbetti del quartierino e via cantando.

GP Da anni sentiamo parlare, da una parte politica, della necessità di distinguere le carriere del magistrato inquirente e giudicante: potrebbe spiegare a noi profani cosa si vuole in realtà ottenere con questa riforma e perché l’altra parte si oppone?

ADP Con la separazione delle carriere si rischia che il magistrato inquirente, che è quello che fa le indagini, non sia più di fatto un magistrato, ma un poliziotto. E come tale sottoposto, o quanto meno molto influenzabile, dal potere politico, nello specifico del Viminale. Si rischierebbe in questo caso una pericolosa perdita di indipendenza della Magistratura. Le democrazie si basano proprio sulla separazione dei poteri dello Stato che servono per equilibrarsi e controllarsi vicendevolmente. Se l’esecutivo
entrasse in questo modo nel potere giudicante sarebbe un grave problema democratico. Altra cosa è la separazione delle funzioni. Lo stesso magistrato, la cui carriera rimane nell’ambito della Magistratura, e quindi sottoposto al potere del CSM, potrà allora scegliere se diventare inquirente o giudicante.

GP Perché, secondo lei, nel mondo della politica, ogni persona che ha una mezza idea su qualcosa fa un partito per poterla attuare, invece di farsi promotore di questa idea presso un più ampio partito?

ADP Perché i partiti tradizionali sono un po’ tutti delle balene, un po’ bianche un po’ rosse un po’ nere, ultimamente persino azzurre. Sono flaccidi, lenti e soprattutto bloccati in logiche spartitorie o ideologiche che nulla hanno a che vedere col merito o con l’efficacia delle idee. Detto questo, ogni Paese ha le sue tradizioni; l’Italia è stato ed è un Paese con culture diverse, e con svariate realtà, chi ha voluto trasformare il suo sistema elettorale da proporzionale a maggioritario ha tentato di fare un’operazione di limatura che ha prodotto più danni che altro. Basti vedere l’attuale legge elettorale. I partiti sono il sale della democrazia. Dobbiamo trovare un equilibrio fra crearne uno per ogni idea o ammassare tutte le idee in uno
soltanto.

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GP Lei sostiene che occorre oggi presentare dei programmi di governo differenziati, abbandonando le differenze ideologiche. Ma cosa sono le ideologie, in fondo, se non dei valori in cui credere? (Lo chiedo, naturalmente, al Leader dell’Italia dei Valori). Non si può essere ideologici senza essere violenti?

ADP L’ideologia è qualcosa di più complesso rispetto a un valore. L’ideologia è un mondo, un universo intero. Un valore è un punto di vista dentro un mondo possibile. Noi non vogliamo e non possiamo più vendere mondi o universi in cui tutti debbono stare (come facevano le ideologie), noi dobbiamo
presentare dei punti di vista sulle questioni che interessano i cittadini costituiti in società; e farlo senza violenza significa farlo all’interno di un sistema di regole condivise e non presumendo che il nostro punto di vista sia quello assoluto e valido per tutti.

GP Lei ha dichiarato di essere stato, in passato, molto timido. Lo è ancora?

ADP Dipende dalle circostanze. Se ci sono persone di cui mi fido riesco ad essere me stesso con più facilità, ma è così per tutti, o per tanti, credo.

GP E’ veramente molto diffusa la cocaina fra i politici? E, in ogni caso, perché un politico potrebbe sentire l’esigenza di assumere questo genere di sostanze psico-attive?

ADP Guardi, io non so che dirle su un argomento del genere. Non vado a fare il cane da guardia dei miei colleghi. Certo, credo che l’atteggiamento giusto che dovremmo prendere sia quello della trasparenza. Per fugare ogni dubbio sarebbe auspicabile che ci si sottoponesse a dei controlli, come hanno
suggerito Le Iene, ovviamente non preventivati. Se uno non ha nulla da nascondere che deve temere?

GP Cosa pensa dell’omosessualità?

ADP Credo che essere gay o omosessuale sia una condizione che vada accettata, dal punto di vista cristiano soprattutto, perché ogni persona è uguale all’altra nella sua diversità, da questo punto di vista il valore è il rispetto della persona.

GP Lei è cattolico e da ragazzo è stato anche seminarista: come nel romanzo di Stendhal, il Rosso e il Nero, quando i figli dei poveri dovevano scegliere fra il rosso dell’esercito e il nero della tonaca. Lei ha scelto la polizia: avrebbe avuto maggiore successo scegliendo l’altra carriera?

ADP E chi può dirlo. Non mi pento della mia scelta. Guardo avanti. Ora sto facendo esperienze diverse. Forse una cosa posso dirla però, anche se banale; è bene che questo Paese non dia più a un ‘povero’ due sole possibilità di scelta. Certo, non siamo più ai tempi di Stendhal, ma nemmeno abbiamo superato totalmente il guado. Modernizzare l’Italia a mio avviso significa proprio questo. Non più soltanto rosso e nero, ma tutti i colori, tutto l’arcobaleno.

Giuliana Proietti

 

Chi è Antonio Di Pietro?

Già Magistrato impegnato nell’inchiesta Mani Pulite, nel 1995 Antonio Di Pietro ha lasciato la magistratura e si è dedicato all’insegnamento di Diritto penale dell’Economia presso il Libero Istituto Universitario “Carlo Cattaneo ” di Castellanza (VA). Nello stesso anno è stato nominato consulente della “Commissione parlamentare stragi” e della “Commissione parlamentare d’inchiesta sull’attuazione della politica di cooperazione con i paesi in via di sviluppo”. Nel maggio 1996 è stato nominato Ministro dei Lavori Pubblici del Governo Prodi. Dal novembre 1997 al 2001 è stato Senatore della Repubblica, eletto nella circoscrizione del Mugello. Dal giugno 1999 è parlamentare europeo, incarico che ricopre tutt’ora, svolgendo funzioni di Presidente di Delegazione del Parlamento europeo dapprima per le relazioni con il Sud America, poi per l’Asia centrale ed ora per il Sudafrica. Nel 2000 ha fondato il partito Italia dei Valori, di cui attualmente è Presidente esecutivo. Alle politiche del 2006 Italia dei Valori è divenuto, all’interno della coalizione del centrosinistra guidata da Romano Prodi,
il quarto partito di governo con 20 deputati alla camera e 5 senatori. Ad Antonio Di Pietro viene affidato il Ministero delle Infrastrutture.

Links:

www.antoniodipietro.com

Second Life

Immagine: Wikipedia

Psicolinea.it © Marzo 2007

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