L’uomo modesto non piace

L’uomo modesto non piace.

Sulla rivista Psychology of Men and Masculinity è stata pubblicata una nuova ricerca davvero interessante, di Corinne A. Moss-Racusin, la quale ha studiato l’effetto del comportamento “modesto” durante un colloquio di lavoro.

Secondo la Moss-Racusin, a parità di competenze, gli uomini “modesti” sono meno graditi. La loro modestia viene infatti considerata come un segno di debolezza, un segno di scarsa personalità, capace di influire anche sulle possibilità di occupazione lavorativa o sui potenziali guadagni. La modestia femminile, invece, come c’era forse da aspettarsi, non viene considerata negativamente, né in qualche modo si lega allo status sociale della persona.

Nello studio, 132 donne e 100 studenti volontari maschi hanno osservato delle interviste videoregistrate della durata di 15 minuti, relative a soggetti maschi o femmine.
Dalle loro risposte i ricercatori hanno potuto determinare quali stereotipi di genere sembrano più efficaci nell’interazione sociale. “Le donne possono essere deboli, mentre questo aspetto è fortemente vietato agli uomini” ha affermato la Moss-Racusin. “Al contrario, il carattere dominante è riservato agli uomini e vietato alle donne”.

Seppure i ricercatori non ritengano che, in assoluto, la modestia nell’uomo sia sempre un limite nella ricerca di un posto di lavoro, essi concludono che fra un uomo modesto e una donna dominante il primo può godere almeno del beneficio del dubbio.

Fonte: Moss-Racusin et al. When men break the gender rules: Status incongruity and backlash against modest men.. Psychology of Men & Masculinity, 2010; 11 (2): 140 DOI: 10.1037/a0018093 via Science Daily

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine:Bpsusf

 

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