Quando il capo fa mobbing

Di capi che non sanno fare i capi ne conosciamo molti, ma secondo un nuovo studio è possibile dividerli fondamentalmente in due categorie: quelli “disfunzionali” e quelli “tenebrosi”. Lo studio si concentra sui capi per cercare tecniche di riduzione dello stress lavorativo.

Nel capitolo che riguarda “Lo stress, il benessere, e il lato oscuro della Leadership”, Seth Spain, della Binghamton University afferma che i capi disfunzionali non abbiano in animo di fare del male ai loro sottoposti, ma che sono privi di competenze relazionali, oppure hanno altri difetti di personalità, o non conoscono bene il loro lavoro.

I capi “dark”, che traduciamo come “tenebrosi” si distinguono in quanto hanno comportamenti distruttivi, feriscono gli altri per elevare se stessi, e sono caratterizzati dalla “Dark Triade”, che comprende machiavellismo, narcisismo e psicopatia.

Naturalmente poi ci sono vari livelli in cui queste caratteristiche sono presenti in questa categoria di boss particolarmente molesti. In entrambi i casi comunque, avere un boss incapace del suo compito causa un enorme stress ai dipendenti. I dipendenti infatti normalmente vedono se stessi e il proprio lavoro attraverso la lente attraverso la quale vengono osservati dal capo.

Un altro studio, condotto da Charlice Hurst, Ken Kelley e Timothy Judge del Department of Management presso il Mendoza College dell’Università di Notre Dame si è occupato invece del mobbing causato dai capi, detto anche bossing.

Secondo il Mobbing Institute, il 27 per cento dei dipendenti negli Stati Uniti hanno sperimentato il mobbing, la maggior parte delle volte a causa dei loro supervisori. Ci sono molte ragioni possibili per il comportamento di bullismo da parte dei boss, tra cui la personalità del capo, la sua vita privata, i suoi sentimenti su come viene trattato dall’organizzazione per cui lavora, e infine le prestazioni e il comportamento dei propri dipendenti.

I ricercatori francesi hanno esaminato 244 dipendenti di diverse organizzazioni per un periodo di sei mesi. Essi hanno concluso che di fronte al mobbing messo in atto dai capi, le reazioni dei dipendenti possono essere di due tipi: ritorsione e ritiro.

Sono comportamenti comprensibili, che però non necessariamente sono funzionali per far si che il comportamento del capo cambi. Ad esempio, si sono chiesti i ricercatori, cosa succederebbe se i dipendenti si impegnassero in attività che aiutano il supervisore? Purtroppo la ricerca ha mostrato che aiutare il proprio capo non sortisce alcun effetto positivo. Cosa fare allora?

Una risposta certa non c’è: l’unica soluzione efficace al momento sembra essere quella di imparare a dominare le emozioni negative, cercando di costruire relazioni positive sul luogo di lavoro con i propri colleghi, cercare di trovare gli aspetti positivi nelle varie situazioni, promuovere la crescita personale, anche attraverso il superamento delle avversità.

Dr. Walter La Gatta

Fonte:
Bad bosses come in two forms—dark or dysfunctional, Phys.org

Immagine:
Pexels

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