René Magritte: una biografia

René Magritte: una biografia


«Le immagini vanno viste quali sono, amo le immagini il cui significato è sconosciuto poiché il significato della mente stessa è sconosciuto» diceva René Magritte (1898-1967) pittore belga, uno dei massimi esponenti della scuola surrealista. I suoi quadri sono tutti famosissimi, ma sicuramente tutti ricorderanno il quadro dei due amanti, con il viso coperto da lenzuola, la cui spiegazione si trova in un triste episodio autobiografico, che andiamo a raccontare.

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René François-Ghislain Magritte nacque il 21 Novembre del 1898, a Lessines, Hainaut, Belgio, in una famiglia della media borghesia : il padre, Léopold Magritte, era commerciante, sua madre, Adeline Bertincamps, era una modista. Il futuro pittore era il primo figlio della coppia; poi sarebbero venuti altri due figli maschi : Raymond e Paul. Nel 1910 la famiglia Magritte si trasferì a Chatelet, luogo dove la famiglia Manritte avrebbe vissuto il più traumatico degli eventi: il suicidio della madre. Il 12 Marzo del 1912 il corpo della signora Adeline fu ritrovato nelle acque del fiume Sambre. La testa era avvolta nella camicia da notte: immagine che Magritte, che aveva allora quindici anni, riprodusse in moltissimi suoi dipinti, fra cui, appunto, quello dei due amanti. I Magritte si trasferirono subito dopo a Charleroi. Nel 1914 René conobbe Georgette Berger, che otto anni dopo diverrà sua moglie e sua musa. Si iscrisse dunque al Liceo Classico, per poi cambiare orientamento di studi, nel 1916, iscrivendosi all’Accademia di Belle Arti di Bruxelles, dove la famiglia lo raggiunge nel 1918.

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Magritte si interessò inizialmente al cubismo e al futurismo, poi al surrealismo, soprattutto dopo aver scoperto l’opera di De Chirico (in particolare ‘Canto d’amore’, tela in cui l’autore rappresenta sul lato di un edificio la testa enorme di una statua greca e un gigantesco guanto di lattice), che per lui fu una vera rivelazione. La sua prima tela, Trois Femmes, venne esposta nel 1919 presso la Galerie Giroux.
Nel 1921 prestò servizio militare in un reggimento di fanteria a Beverloo e l’anno successivo, nel mese di giugno, sposò Georgette Berger, con la quale era fidanzato da due anni. Non era ancora un pittore affermato e si guadagnava da vivere come grafico e illustratore, nel settore della pubblicità, dell’editoria e della carta da parati.

Nel 1923 Magritte riuscì a vendere il suo primo dipinto, un ritratto della cantante Evelyne Brélin Nel 1925 entrò nel gruppo surrealista di Bruxelles insieme a Camille Goemans, Marcel Lecomte e Paul Nouge aderendo alla società del Mistero. Dipinse il suo primo quadro surrealista: Le Jockey perdu (Il fantino perduto).

Nel 1926 prese contatto con il leader del movimento surrealista, André Breton. Breton aveva definito il suo manifesto del surrealismo nell’arte come un ‘fatto psicologico’ con il quale si voleva esprimere il funzionamento del pensiero, senza il controllo della ragione. Infatti, il pensiero surrealista dava grande importanza alla parte irrazionale della mente umana, e voleva esprimere attraverso l’arte le manifestazioni e le immagini del proprio subconscio, quindi cose surreali. L’idea del surrealismo rifiutava quindi la logica umana, e sosteneva una totale libertà di espressione, senza regole fisse. I dipinti surrealisti apparivano come scene di un sogno e impossibili da immaginare utilizzando la ragione e la logica.

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Nel 1927 Magritte espose per la prima volta a Bruxelles, presso la galleria Le Centaure: 61 opere. Nel 1927 René e Georgette si trasferirono a Perreux-sur-Marne, vicino Parigi, dove rimasero fino al 1931. In Francia, strinsero amicizia con Jean Miró, Paul Eluard, André Breton e Hans Arp. In questo periodo Magritte partecipava a numerose esposizioni del movimento surrealista e acquisiva, finalmente, una certa notorietà internazionale.

Di questo periodo sono le Illustrazioni: “Les nécessités de la vie” di Paul Eluard e “Les chants de Maldoror” di Lautréamont.

Nel 1928 morì il padre di Magritte, Léopold, che aveva 58 anni. Forse questa morte influì nell’ideazione del celebre quadro Les Amants (1928) con i due personaggi coperti da un velo.

Nel 1929 i Magritte trascorsero un periodo a Cadaquès, in Spagna, in compagnia di Salvador Dalì e Paul e Gala Eluard. Quello stesso anno vi fu la prima mostra personale a Parigi ed il quadro
La Femme Cachée, che mostra tre importanti temi, cari al movimento surrealista: l’importanza del sogno, la libertà del corpo nudo e la donna come musa e oggetto di poesia. Magritte si interessava alla bellezza del corpo nudo, non per il suo aspetto estetico, ma per la libertà individuale che questa nudità rappresentava. Magritte avvolge la donna con un’aureola di luce intorno a sé, l’unico ‘vestito’ che le fa indossare per renderla ‘divina’.

Nel 1932 Magritte aderì per la prima volta al Partito comunista belga, che lasciò ufficialmente nel 1947 per divergenza di opinioni.Nel 1937 Magritte dipinse delle grosse tele per il collezionista Edward James di Londra, città dove soggiornò per un breve periodo.

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Nel 1940 ci fu il trasferimento a Carcassonne, nel sud della Francia: il motivo era il timore per l’occupazione tedesca. Durante la seconda guerra mondiale il pittore cambiò non solo città di residenza e vita, ma anche lo stile pittorico, cercando di imprimere alla tela un carattere più luminoso e sensuale, vicino a quello degli impressionisti del secolo precedente, che però non raccolse consensi presso i critici e gli appassionati d’arte. Questo stile è conosciuto come lo stile della ‘vache’ , o della vacca, ispirato a Renoir.

Nel 1945, il pittore tornò dunque al suo stile pittorico abituale, distaccandosi però dal surrealismo parigino, chesi fondava sul concetto-chiave del piacere.

E’ del 1948 la mostra nella Galerie du Faubourg, a Parigi. Nel 1952 Magritte diventò Direttore della Rivista: “La carte d’après nature” e l’anno successivo dipinse dei murali per il casino di Knokke-le-Zoute, in Belgio. L’anno successivo ebbe luogo a Bruxelles e subito dopo a New York, un’importante retrospettiva con 93 opere dell’artista.

Del 1954 è L’impero delle luci’ :” Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e di notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia.” disse Magritte.

E’ questo il periodo in cui l’artista poté godere del massimo della popolarità. La salute però cominciava a presentare qualche problema, e nel 1965 si rese necessario un soggiorno a Ischia. L’artista ne approfittò per visitare anche Roma. Lo stesso anno soggiornò per la prima volta anche negli Stati Uniti.

Nel 1966 il pittore e la moglie tornarono in Europa e soggiornarono a Cannes e a Montecatini.

Nel 1967, il 15 Agosto, a Bruxelles, il pittore morì, dopo aver dipinto più di mille tavole.

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Le tele di René Magritte sono celebri quanto misteriose : pensiamo ad esempio al disegno di una pipa, dove c’è scritto ‘non è una pipa’, al cielo azzurro e nuvole bianche che dominano un paesaggio notturno, a una locomotiva che nasce da un camino, a un paio di scarpe che si tramutano nelle dita di un piede, ad una nuvola fatta da un enorme masso di pietra.

Chi è il vero Magritte? Il personaggio borghese che è stato nella sua vita, o il rivoluzionario visionario che è stato nelle sue opere? Di quale realtà magica ci parla Magritte, quali sono i misteri della vita che ci vuole comunicare? Le sue opere, che giocano sul senso delle cose, utilizzando accostamenti inconsueti e deformazioni irreali, sono ancora al centro della curiosità di moltissimi appassionati e forse la sua opera rimane attuale proprio perché non è semplice darsi delle risposte a queste domande. «Il faut que la peinture serve à autre chose qu’à la peinture» amava ripetere l’artista. Forse per lui la pittura era semplicemente una poesia.

Il Museo Magritte è situato nella casa abitata dal pittore a Jette, dal 1930 al 1954. C’è poi una Fondazione, creata per iniziativa di Charly Herscovici dal 1998, che organizza numerose esposizioni nel mondo.

Dr. Giuliana Proietti

Dr. Giuliana Proietti

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