Smettere di fumare è contagioso

Un team di ricercatori, che peraltro aveva già scoperto come la tendenza all’obesità si possa diffondere da persona a persona, ha ora individuato lo stesso meccanismo nella decisione di smettere di fumare.

Un fumatore infatti è più disponibile ad abbandonare la sigaretta se lo fa il coniuge, un amico, un collega ecc. Un’altra cosa importante che hanno rilevato i ricercatori, è che si tende a smettere di fumare in piccoli o grandi gruppi di persone e chi appartiene ad una determinata cerchia e, malgrado l’esempio delle persone che conosce, continua imperterrito ad accendersi sigarette, rimane presto ai margini, isolato dal gruppo.

La decisione di smettere di fumare dunque non dipende solo dalle persone che si conoscono direttamente, ma anche da quelle che conoscono le persone che frequentiamo, dice il Dr. Nicholas Christakis, medico e sociologo presso la Harvard Medical School ed autore principale di questo studio.

Occorre dunque essere consapevoli del fatto che la propria decisione può a sua volta influenzare altri fumatori, che in seguito ad essa possono decidere di smettere. Lo studio è pubblicato nel New England Journal of Medicine ed è stato finanziato dal National Institute on Aging.

I ricercatori hanno esaminato lo stile di vita di 12.067 persone coinvolte nel Framingham Heart Study, che riguardava lo stato di salute dei residenti della zona di Boston fra il 1971 e il 2003. I partecipanti allo studio hanno indicato infatti i nomi dei familiari, degli amici dei colleghi ecc. ed è stato così possibile ricostruire anche le loro vicende personali legate al fumo.

Si è visto così che, se uno dei membri di una coppia smette di fumare, l’altro ha 67 possibilità in meno su 100 di continuare a fumare. Lo stesso avviene se smette un amico: lo studio ha dimostrato che vi erano effetti anche in persone lontane dal soggetto che aveva smesso di fumare fino a tre gradi di separazione.

Negli Stati Uniti ogni anno muoiono 400.000 persone a causa del fumo di sigarette, secondo il Centers for Disease Control and Prevention. I fumatori adulti negli Stati Uniti sono 45 milioni, anche se dagli anni sessanta il tasso sta scendendo in modo costante.

I limiti di questo studio, secondo Stanley Wasserman, statistico della Indiana University, è che esso non tiene conto delle campagne governative per indurre le persone a smettere di fumare, che hanno anch’esse una certa influenza. Forse, per avere i dati esatti, occorerebbe chiedere alle persone perché hanno smesso di fumare e non desumerlo solamente in base ai dati relativi alle persone della loro cerchia.

Fonte e Foto: CBS News

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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