Togliersi la vita: informazioni sul suicidio

Perché si arriva a togliersi la vita? Quali sono i fattori di rischio? Cosa si può fare per prevenirlo? Un articolo per saperne di più.

Definizione

Il suicidio è l’atto di causare intenzionalmente la propria morte.

Fattori di rischio

I fattori di rischio riguardano: disturbi mentali come depressione, disturbo bipolare, schizofrenia, disturbi della personalità,  abuso di sostanze, inclusi alcolismo e uso di benzodiazepine.  L’abuso di sostanze è il secondo fattore di rischio più comune per il suicidio dopo la depressione maggiore e il disturbo bipolare.Altri suicidi sono atti impulsivi dovuti a difficoltà finanziarie, problemi sentimentali o bullismo.

Chi ha precedentemente tentato il suicidio è a rischio per nuovi tentativi futuri. I tassi di suicidio sembrano maggiori nelle famiglie che dispongono di armi da fuoco rispetto a quelle che non ne detengono.  I veterani di guerra hanno un rischio più elevato di suicidio.

La maggior parte delle persone che si suicida inoltre, è sotto l’influenza di sedativi-droghe ipnotiche (come alcol o benzodiazepine); l’ alcolismo è presente nel 15% – 61% dei casi. Gli alcolisti che tentano il suicidio sono solitamente maschi, anziani e hanno cercato di togliersi la vita in passato. Tra il 3 e il 35% dei decessi riguardano persone che usano eroina. Fra gli adolescenti sono a rischio coloro che abusano di alcol, hanno disfunzioni neurologiche e psicologiche.

L’abuso di cocaina e metanfetamina ha un’alta correlazione con il suicidio. In coloro che usano la cocaina il rischio è maggiore durante la fase di sospensione.

Il gioco d’azzardo è associato a una maggiore ideazione di tentativi suicidari rispetto alla popolazione generale. Esiste inoltre un’associazione tra suicidio e problemi di salute fisica come dolore cronico, cancro, insufficienza renale (che richiede emodialisi), HIV, e lupus eritematoso sistemico.

Situazioni che aumentano il rischio di suicidio, sono: disperazione, perdita di piacere nella vita, depressione e ansia,  scarsa capacità di risolvere problemi, perdita delle abilità possedute in passato. Negli anziani la percezione di essere un peso per gli altri può essere un fattore di rischio.

La perdita di un familiare o di un amico, la perdita di un lavoro, o l’isolamento sociale (come il vivere da soli) aumentano il rischio di suicidio.

La povertà è spesso associata al rischio di suicidio, così come il trovarsi in difficoltà finanziarie.

Essere religiosi può ridurre il rischio di suicidio. Questo è stato attribuito alla posizione negativa che molte religioni assumono nei confronti del suicidio e alla maggiore fiducia per la vita che la religione può dare.

Prevenzione

Gli sforzi per la prevenzione del suicidio comprendono la limitazione dell’accesso a strumenti che possono essere utilizzati per commettere suicidio, come armi da fuoco, droghe e veleni, trattamento di disturbi mentali e abuso di sostanze.

Anche se i vari “telefono amico” sono comuni, ci sono pochi riscontri sulla loro effettiva efficacia. In circa l’80% dei suicidi completati, l’individuo ha visto un medico almeno l’anno prima della morte, il 45% entro il mese precedente.  Circa il 25-40% di coloro che hanno completato il suicidio hanno avuto contatti con servizi di salute mentale nell’anno precedente.

Metodi di suicidio

Il metodo di suicidio più comunemente usato varia da un paese all’altro ed è parzialmente correlato alla disponibilità di mezzi efficaci. I metodi comuni di suicidio riguardano: impiccagione, avvelenamento da pesticidi e armi da fuoco.

Statistiche

I suicidi hanno provocato 828.000 decessi a livello mondiale nel 2015 (in costante aumento). Il suicidio è considerata la decima causa di morte in tutto il mondo. Tale fenomeno è più frequente fra gli uomini che fra le donne e tale differenza aumenta con l’età. Infatti, gli uomini sui quaranta anni sono due volte più a rischio di suicidio delle loro coetanee. Le statistiche dimostrano come il suicidio sia più frequente nei centri urbani che nelle zone rurali ed in Italia, più al centro- nord che al sud.

Tre quarti dei suicidi si verificano globalmente nei paesi in via di sviluppo.  I tassi di suicidio sono generalmente più alti negli uomini che nelle donne, con una differenza 1 a 5 nel mondo in via di sviluppo e 1 a 3,5 nel mondo sviluppato.

Il suicidio è generalmente più comune in persone di età superiore ai 70 anni; tuttavia, in alcuni paesi, sono i soggetti più giovani, di età compresa tra i 15 e i 30 i più a rischio.

Tentativi di suicidio

I tentativi di suicidio non fatali possono portare a lesioni e disabilità a lungo termine. Nel mondo occidentale, i tentativi sono più comuni fra i giovani e le donne. Una precedente storia di tentativi di suicidio è il predittore più accurato di un suicidio riuscito. Circa il 20% dei suicidi ha svolto un tentativo precedente, e di coloro che hanno tentato il suicidio, l’1% completa il suicidio entro un anno; più del 5% muore per suicidio entro 10 anni. Gli atti di autolesionismo invece non sono in genere tentativi di suicidio e la maggior parte di coloro che si auto-offendono non sono ad alto rischio di suicidio.

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Opinioni sul suicidio

Durkeim. Il grande sociologo francese Durkeim ha fornito diverse spiegazioni al suicidio: da un punto di vista generale egli osserva che i tassi di suicidio sono più alti nelle società caratterizzate da crisi sociali, economiche, politiche ecc… Più specificatamente, ad essere chiamata in causa è l’ambiguità dello status sociale di una persona, per esempio i celibi, i vedovi, i divorziati sono più a rischio di suicidio rispetto ai coniugati. Quindi, secondo l’analisi di Durkeim, condizioni psicologiche critiche possono più facilmente sviluppare solitudine, depressione, senso di smarrimento, fenomeni favorenti l’atto suicida.

Harakiri e Sati. Le opinioni sul suicidio sono influenzate da tematiche esistenziali come la religione, l’onore e il significato della vita. Le religioni abramitiche, ad esempio,  considerano tradizionalmente il suicidio come un’offesa verso Dio, a causa della credenza nella santità della vita. Durante l’era dei samurai in Giappone, una forma di suicidio nota come seppuku (harakiri) era rispettata come mezzo per compensare il fallimento o come forma di protesta. Allo stesso modo il Sati, una pratica messa al bando dai governanti britannici in India, prevedeva che la vedova indiana si uccidesse nel fuoco funebre del marito, volontariamente o sotto pressione dalla sua famiglia e dalla società.

Kamikaze. Il suicidio è stato usato come forma di protesta, e gli attentati suicidi sono stati usati come tattica militare o terroristica.

Vari tipi di suicidi

Il suicidio assistito si ha quando un individuo aiuta un altro a provocare la propria morte fornendo consigli o mezzi per darsi la morte.

Omicidio-suicidio: quando un individuo prima uccide delle persone e poi si toglie la vita.

Percezione della morte

La persona che tenta il suicidio percepisce inconsciamente la morte come un evento risolutore di ogni problema o capace di soddisfare ogni bisogno.

 

LGBT Friendly PsicolineaSuicidio

Dr. Walter La Gatta

Immagine:
Wikimedia, Suicidio di Edouard Manet

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