Anche i bravi ragazzi possono prendere decisioni sbagliate, se sono con gli amici

Perché anche i “bravi ragazzi” prendono decisioni sbagliate, quando sono insieme ai loro amici? Nuove ricerche sull’assunzione di rischi nell’adolescente sembrano offrire alcune risposte.

Presso la Temple University, degli psicologi hanno usato la risonanza magnetica funzionale su 40 adolescenti e adulti, per determinare se vi siano delle differenze nell’attività cerebrale quando i soggetti devono prendere decisioni da soli e quando sono invece insieme ai loro amici.

I risultati suggeriscono che la pressione dei pari influenzi realmente le attività cerebrali, spingendo i giovani a comportarsi male o a correre dei rischi, quando sanno di essere osservati dagli amici.

Per ottenere questo risultato, i ricercatori hanno chiesto a 14 giovani adolescenti (dai 14 ai 18 anni), 14 studenti unicersitari e 12 giovani adulti, di partecipare ad un videogame (gioco di guida) di sei minuti, mentre uno scanner scansionava la loro attività cerebrale. Ai partecipanti sono stati assegnati premi in denaro per il completamento del gioco in un determinato periodo di tempo. I giocatori dovevano prendere decisioni come fermarsi o no al semaforo giallo. Se si fermavano perdevano tempo, ma correvano meno rischi, se non si fermavano erano più veloci, ma correvano più rischi. I ragazzi e gli adulti hanno giocato per 4 volte: la metà del tempo hanno giocato da soli, l’altra metà del tempo hanno giocato sapendo che i loro amici potevano seguire il gioco nella stanza accanto.

Tra gli adulti e gli studenti universitari, non vi sono state differenze significative nell’assunzione dei rischi, quando c’erano i loro amici a guardare. I giovani adolescenti invece, nel 40 % dei casi non si sono fermati con il semaforo giallo, se sapevano di essere osservati dagli amici. La risonanza magnetica ha mostrato inoltre che le regioni cerebrali associate alla ricompensa sono state maggiormente attive quando i soggetti giocavano, sapendo di essere osservati dai loro amici. La presenza degli amici, anche nella stanza accanto, sembrava dunque spingere il sistema di ricompensa cerebrale a soffocare qualsiasi segnale di avvertimento sui rischi, facendo pendere la bilancia verso la ricompensa.

“La presenza dei coetanei attiva il circuito di ricompensa nel cervello degli adolescenti come non succede nel caso degli adulti” – ha detto Laurence Steinberg, un autore dello studio, che è professore di psicologia e autore di un libro sull’adolescenza You and Your Adolescent: The Essential Guide for Ages 10 to 25 – Riteniamo dunque che questa scoperta spieghi il motivo per cui gli adolescenti commettono molte sciocchezze quando sono insieme ai loro amici, che non farebbero mai quando sono da soli. ”

La pressione esercitata dai pari, anche in questo esperimento, è stata fortissima, se si pensa che i coetanei non erano nemmeno nella stessa stanza del ragazzo esaminato.

Il sistema cerebrale coinvolto nella trasformazione della ricompensa è coinvolto anche nella elaborazione delle informazioni sociali e questo spiegherebbe perché i pari possono avere un effetto pronunciato sul processo decisionale. L’effetto è particolarmente forte negli adolescenti, perché i cambiamenti dell’attività cerebrale poco dopo la pubertà sembrano rendere i giovani più attenti e consapevoli su ciò che altre persone stanno pensando di loro.

I risultati dello studio sono confermati dai dati provenienti dal mondo reale, che mostrano gli adolescenti assumere dei rischi molto più elevati in presenza di coetanei (si pensi ad esempio agli incidenti stradali quando ci sono altri adolescenti in macchina). Ulteriori ricerche dovranno determinare se l’effetto si ripete quando gli adolescenti sono in presenza di una persona amica di sesso opposto o di un fidanzatino/a.

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Nello studio, non vi sono state differenze significative nel comportamento assunto da ragazzi e ragazze. Tuttavia, alcuni reali sulla guida degli adolescenti maschi suggeriscono che i giovani tendono a correre maggiori rischi al volante quando hanno degli amici maschi in macchina, ma guidano con maggiore attenzione se sono soli con una ragazza.

I ricercatori inviano dunque un messaggio ai genitori: anche il miglior ragazzo, quello dotato di maggiore buon senso, quando è insieme agli amici potrebbe essere realmente un’altra persona. Per questo non bisognerebbe mai rinunciare ad una attenta supervisione.

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Fonte:

Teenagers, Friends and Bad Decisions, Blog New York Times

Immagine:

Esby (talk), Wikimedia

 

Adolescenza

Editore: Xenia, Collana: I tascabili
Anno edizione: 2004 Pagine: 128 p., Brossura
Autori: Giuliana Proietti – Walter La Gatta
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