La paura del pericolo è diecimila volte più agghiacciante del pericolo stesso: il peso dell’ansia ci pare più greve del male temuto.
Daniel Defoe
Etimologia e sinonimi
Il termine italiano “ansia” deriva dal latino “anxia”, a sua volta derivante dal verbo “angere”, che significa “stringere strettamente o strangolare”. Il termine individua già di per sé una parte importante del disagio psicologico e fisico che l’ansioso può avvertire quando prova questa emozione. Dallo stesso verbo latino deriva anche la voce “angustia”: in passato questo termine aveva un significato generico di turbamento, ma poi è passato ad indicare, nel linguaggio cristiano, la più profonda infelicità dell’uomo privo di Dio, dell’anima persa, valore che ritroviamo poi nel suo derivato italiano angoscia. La forma “anxia” si diffuse invece nella tarda latinità, senza che in essa confluissero ulteriori sfumature morali, provenienti dai valori dal Cristianesimo.
I due vocaboli italiani “ansia” e “angoscia” hanno acquisito, in epoca contemporanea, una nuova e più precisa determinazione nell’ambito della medicina, soprattutto dopo la diffusione delle traduzioni italiane dei libri di Sigmund Freud e delle teorie sull’inconscio, divenendo, per molti aspetti, sinonimi.
Definizioni
– Agitazione affannosa dell’animo per grave incertezza, forte desiderio, paura (Dizionario Aldo Gabrielli)
– L’ansia è uno stato emotivo diffuso e fluttuante, privo di un obiettivo ben definito e originato da stimoli apparentemente neutri
( Oliverio Ferraris, 1998 )
Ansia innata e appresa
Alcune risposte dell’organismo sono innate nei confronti di determinati stimoli minacciosi (si pensi alla paura per gli estranei del bambino di circa 8 mesi), ma vi sono anche moltissime paure apprese. Per esempio, persone che per un lungo periodo sono vissute sotto la minaccia di attentati, o attacchi aerei possono spaventarsi al suono della sirena di un’ambulanza. In un soggetto particolarmente ansioso delle esperienze traumatiche precedenti possono innalzare la soglia di suscettibilità, estendendo lo stato emotivo a situazioni analoghe o differenti.
Ansia e Paura
L’ansia è un’emozione più complessa della paura: infatti, la capacità di prevedere il pericolo, a distanza di tempo e di spazio (cioè l’ansia), è presente solo negli organismi più evoluti, mentre la paura si basa sul qui ed ora e può riguardare anche organismi meno evoluti.
Le risposte ansiose
L’ansia produce dei cambiamenti psico-somatici, producendo risposte:
a) Fisiologiche. Producono infatti respirazione frequente, tachicardia, tensione muscolare, secrezioni fisiologiche;
b) Motorie e comportamentali: classiche reazioni di lotta o di fuga;
c) Cognitive: consentono al soggetto di valutare il livello di pericolo e di paura percepita;
d) Affettive: in quanto imprimono una tonalità emotiva all’esperienza vissuta.
Cause dell’ansia
La tendenza a provare questa emozione è determinata: dalle precedenti esperienze vissute, dagli aspetti culturali dell’ambiente in cui si vive, dai tratti psicologici individuali e dalle componenti genetiche.
Ansia “di stato” o “di tratto”
In genere l’ansia viene definita di “stato” quando rappresenta la risposta emozionale a situazioni accidentali o episodiche della vita, mentre è detta di “tratto” se rappresenta una tendenza generale a rispondere in modo ansioso a tutte le circostanze della vita, anche quelle che non sono particolarmente minacciose. In questo caso l’ansia diventa appunto un tratto della personalità.
La funzione dell’ansia
L’ansia porta sempre con sé delle sensazioni di malessere, ma dal punto di vista funzionale, essa serve per attivare l’organismo, sia negli aspetti somatici che psichici, in modo di metterlo nelle condizioni di massima espressione di forza, per fronteggiare e vincere le sfide della vita, superando difficoltà nuove e impreviste, o situazioni temute, verso le quali si nutre un’attesa speciale.
Senza l’ansia non ci sentiremmo spronati a superare le difficoltà, non riusciremmo ad adattarci ad ambienti che non conosciamo, o a condizioni che non ci sono abituali, non riusciremmo a dare il meglio di noi stessi quando ad esempio ci prepariamo per un evento sportivo, per un’esame, per una prestazione di qualsiasi genere.
Sintomi ansiosi
Ogni vissuto d’attesa è sempre accompagnato da sintomi fisici, spesso spiacevoli, quali: tachicardia, tremori, sudorazione, sintomi di tensione e ipervigilanza. L’ipervigilanza può condurre all’ansia cronica quando l’attesa dell’evento sentito come minaccioso è costante, in quanto l’evento non è prevedibile. Se, oltre tutto, all’imprevedibilità si aggiunge anche la sensazione di non essere in grado di controllare in qualche modo l’evento temuto, l’impotenza di fronte alla realtà aggiunge agli stati ansiosi citati anche dei vissuti depressivi (Zimbarg et al., 1992).
Vantaggi dovuti all’ansia
Va detto che, se l’ansia è moderata, essa rappresenta un indubbio vantaggio per l’essere umano: è sempre più accreditata la convinzione che l’ansia moderata aiuti le persone a far meglio, nell’affrontare le sfide della vita e non solo dal punto di vista psicologico. Ad esempio uno studio condotto su pazienti sottoposti a chirurgia minore ha dimostrato che chi soffre di ansia moderata reagisce meglio dopo l’intervento, rispetto a chi mostra livelli di ansia troppo elevati, o troppo scarsi. Ci sono però persone che sono in costante stato di agitazione e per loro gli stati ansiosi provati risultano essere eccessivi ed invalidanti.
Quando l’ansia è un limite
C’è chi si preoccupa per i soldi, chi per i figli, chi per le cose di ogni giorno e chi per tutto questo insieme. La perfetta attivazione dell’organismo generata dall’ansia riesce ad attivare l’organismo per la soluzione dei problemi della vita, ma quando essa è eccessiva e si presenta in modo cronico, può diventare un limite, se non un disturbo psicologico.
Diffusione dei disturbi ansiosi
La maggior parte delle persone è costantemente in ansia: si stima che una persona su 10 soffra in qualche momento di uno dei cinque grandi disturbi d’ansia indicati nel Manuale Diagnostico e Statistico degli psichiatri: disturbo d’ansia generalizzato, disturbo ossessivo-compulsivo, disturbo da attacchi di panico, fobia sociale, disturbo post-traumatico da stress. Vi sono persone poco ansiose, che si preoccupano assai meno del normale. Le persone con ADHD (deficit di attenzione e iperattività), per esempio, possono avere livelli più bassi di ansia, così come può accadere agli psicopatici. Bassi livelli di ansia si trovano anche nei risk-takers, cioè in quei soggetti che amano impegnarsi in attività rischiose.
Ansia e Intelligenza
Per fare un esempio, sappiamo che Charles Darwin fu tormentato per gran parte della sua vita adulta con gravi problemi di ansia, anche se era una persona più intelligente rispetto alla media: la sua capacità intellettiva superiore riusciva, evidentemente, ad incanalare l’ansia in compiti impegnativi, come l’elaborazione della teoria dell’origine della specie, piuttosto che in problemi insignificanti della vita.
Le persone ansiose, ma con alto quoziente intellettivo tendono ad essere visionarie, creative, capaci di fare progetti. Le persone con bassi livelli di ansia, ma molto intelligenti, tendono invece ad assumere ruoli di responsabilità, in situazioni di stress. Ad esempio, i piloti da caccia in genere hanno bassi livelli di ansia di tratto e sono in grado di gestire efficacemente i loro aerei in missioni di combattimento altamente pericolose (il cui solo pensiero potrebbe portare una persona soggetta ad ansia a numerose notti insonni…)
Ansia e salute fisica
L’ansia è strettamente collegata a problemi di salute fisica. In una ricerca condotta presso l’Università di Leiden in Olanda, agli insegnanti è stata monitorata la frequenza cardiaca per 24 ore al giorno. I risultati hanno mostrato che, quando essi erano preoccupati, la loro frequenza cardiaca aumentava di 2,55 battiti al minuto. Due ore dopo l’episodio di ansia, la frequenza cardiaca rimaneva più elevata del normale, con 1,52 battiti al minuto superiori alla media. Poiché la frequenza cardiaca è una misura dello sforzo del cuore e un tasso troppo elevato di sforzo comporta un maggiore rischio di problemi cardiaci, l’ansia esagerata non è mai un bene per il nostro corpo e può portare seri problemi alla salute. Oltre tutto, sarebbe da evitare se non ha assolutamente alcun valore o scopo. Come dire: è inutile aprire l’ombrello, se non piove!
Dr. Walter La Gatta
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