Consulenza online – Questioni di Sex 21

Consulenza online – Questioni di Sex 21

Dr. Walter La Gatta consulenza onlineDr. Walter La Gatta
Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA ONLINE
Tel. 348 3314908

QUESTIONI DI SEX
Archivio Storico  2012-2018
Pagina n. 21

Paure
#1 01-06-2016, 02:21 AM

Ciao, ho 16 anni. Ho da circa un’anno rapporti con il mio ragazzo che ne ha 19. Lui è molto responsabile e attento durante i nostri rapporti. Non usiamo preservativi perché non ci piace e lui si sa controllare moltissimo ma bensì il coito interrotto(si toglie immediatamente quando ha il bisogno di venire). A metà dicembre l’abbiamo fatto per circa 10 minuti perché io dovevo andare via..(l’abbiamo fatto di mattina e lui si era svegliato da poco). Il giorno dopo mi dice che ha avuto problemi nel venire e che era un po’ preoccupato. Lui si era già informato la mattina stessa in un consultorio :il medico in questione mi ha prescritto la ellaone(la pillola delle 72 ore) che ho subito preso. Il ciclo mi doveva venire intorno al 5(circa). Ho un po’ di paura. Queste pillole funzionano davvero? Voglio precisare che io non ho sentito la fuoriuscita(da parte sua) di alcun liquido,e lui non è neanche sicuro ma comunque il timore c’era e abbiamo deciso di essere sicuri,o quasi.
La seconda domande è:perché mi bagno in continuazione(senza motivo per giunta)?
Grazie in anticipo per la risposta.

Gentilissima,

La prima cosa che mi viene da dire è che prima di cominciare ad avere rapporti sessuali sarebbe opportuno, viste le tante possibilità che oggi si hanno su Internet, di documentarsi un po’, invece di correre dei rischi inutili.

Anzitutto il fatto del preservativo; che vuol dire non ci piace? A chi può piacere mettere un preservativo? Il preservativo si mette per due ragioni: in primis per prevenire possibili gravidanze e poi per tutelarsi da malattie sessualmente trasmesse: non solo l’HIV ma numerose altre, non mortali, ma che possono causare grossi disagi e altre malattie.

In secondo luogo, tu non hai nessun modo di controllare l’emissione del liquido seminale, anche perché gli spermatozoi sono contenuti anche nel liquido che serve per la lubrificazione e che precede l’eiaculazione. Quindi è possibile restare incinte anche se l’eiaculazione non è avvenuta (ovviamente le probabilità sono minori, ma esistono).

Continuare con il coito interrotto, anche vista la vostra giovane età, mi sembra molto rischioso e prendere la pillola del giorno dopo come strumento di contraccezione non mi sembra davvero la scelta migliore (anche perché questi farmaci non sono esattamente come le caramelle…)

Il consiglio dunque è quello di parlare con una ginecologa, che ti possa suggerire quale è il metodo migliore da seguire, in base alle tue caratteristiche e alla frequenza dei rapporti.

Infine: perché ti bagni continuamente? Perché sei eccitata e il corpo si predispone in questo modo al coito.

Ciao, stai bene.

A20

Pensieri strani mentre faccio l’ amore
#1  01-13-2016, 08:46 AM

Salve a tutti,

Sono una ragazza di 21 anni fidanzata con un ragazzo da 5 anni; lui è un ragazzo stupendo mi desidera, mi ama,mi fa sentire donna insomma, è perfetto e io sono innamoratissima ; la nostra vita sessuale è perfetta e soddisfacente ma da un pò di tempo a questa parte mette facciamo l’ amore i miei pensieri vanno ‘in giro’ mi capita di pensare magari a un bosco p a un prato o anche a oggetti…. Prima non mi accadeva, il mio cervello si svuotava completamente … Come mai questi pensieri cosi strani ???
Grazie per la risposta

Gentilissima,

Ribalterei la questione: ora lei fa pensieri “normali”, di quelli cioè che vengono in mente quando non si sta pensando a nulla di specifico e che riguardano la propria quotidianità.
In passato invece il coinvolgimento nel rapporto era tale che questi pensieri venivano completamente annullati da quelli della passione.
Come dire: forse in passato il suo coinvolgimento sul piano sessuale era maggiore. Nulla di grave: dopo 5 anni non ci si può aspettare di provare un coinvolgimento totale, come succedeva nei primissimi tempi. Se non c’è qualche novità, anche le cose belle vengono a noia.
Saluti.

Disturbi e problemi nel far l’amore e sesso
#1 11-29-2015, 12:40 PM

Buongiorno dottore,
sono 7 anni che convivo e con la mia morosa abbiamo fatto follie dappertutto (in tutte le posizioni) da un anno ad oggi però non lo facciamo quasi più anche addirittura da 2 mesi, a volte non capisco se sono io oppure il mio disturbo da altro nel masturbarmi su internet e con le foto che scarico, oppure quando vado in giro a far shopping con lei e vedo le altre magari immaginando follie nel guardarle o vederle più giovani in estate anche quasi mezze nude mi viene sempre duro, anche se la mia compagna a prescindere che è una bella ragazza, ma io reagisco così.. e davvero non lo vorrei..
A volte mi disturba il fatto che vorrei sempre prendere il momento per farlo con la mia compagna magari in situazioni senza pensarci come hai primi tempi, ma quasi ma lei vorrebbe fare le cose preparate nel migliore dei modi ma il mio pene al momento giusto non è per niente al massimo, ma forse io che mi faccio troppe fisse??
A me piacerebbe sapere perché la mia morosa non vuole neanche vedere film hard insieme a me ora come hai vecchi tempi anche se ora quando siamo in compagnia con i nostri amici la prende sul ridere.
E capitato che mi ha trovato qualche foto o sito porno aperto nel cell che si è arrabbiata tanto ma non mi a mai lasciato forse per abitudine, non saprei!!!!…. poi abbiamo due cani e solo l’idea che ci seguono per casa sempre mentre ci spostiamo anche nel provare a fare sesso o l’amore devo quasi scacciarli da un’altra stanza e ciò mi dispiace che solo l’idea mi in quel momento mi blocca l’erezione.
Una sera abbiamo fatto dei biscotti insieme e nello scherzare mi e venuto duro che poi abbiamo provato a fare sesso ma dopo tanto tempo ho avuto quasi paura nel’incominciare come se fosse stata la prima volta e (come se non fosse una novità) appena mi ha fatto sesso orale, niente!!! e si è bloccata arrabbiata per il mio pene molle anche se avrei preferito fare un po di petting prima…e con le mie conseguenti scuse e scoppiata a piangere arrabbiata.
Ogni mattina mi alzo che vorrei farlo (anche se preferisco la sera perché mi sento più carico che il mattino) e c’è l’ho sempre duro che se non mi masturbo e venire (senza svegliarla) prima di andare al lavoro tutti i giorni non sto bene.
Vorrei un consiglio per come fare ad uscirne fuori.
Grazie mille

Gentilissimo,

E’ normale che dopo sette anni di convivenza vi sia una certa flessione del desiderio; non è normale che passino periodi così lunghi (due mesi) in cui non fate sesso.

Credo che l’abitudine a masturbarsi tutti i giorni le stia cominciando a dare qualche problema e anche la sua ragazza mi sembra si stia allontanando da lei sul piano dell’erotismo.

Per eccitarsi non necessariamente occorre la pornografia: le donne in particolare preferiscono altri stimoli, come situazioni romantiche e atmosfere.

Dal momento che vi siete così tanto allontanati è importante ora cercare di cambiare al più presto le abitudini e lo stile di vita: una psicoterapia di coppia potrà aiutarvi.

Cordialmente.

È possibile vedere la propria figlia come una donna qualunque?
#1 12-17-2015, 03:59 PM

Salve.

Vi ringrazio per la possibilità che offrite con questo consultorio on-line.

Sono padre di una bellissima ragazza (ha preso molto dalla madre che da giovane avrebbe potuto fare la modella) di 18 anni che ha sempre avuto l’aspirazione di entrare nello mondo dello spettacolo. Crescendo, passando dall’essere bambina all’essere donna ha ovviamente cambiato almeno in parte la sua idea di mondo dello spettacolo passando per la cantante e la showgirl per arrivare alla Belen come riferimento. In particolare ha confessato alla madre che non le dispiacerebbe affatto fare un calendario o posare per Playboy proprio come fatto da Belen. Mia moglie ovviamente me ne ha parlato e non essendo abituati noi a imporre in modo tassativo troppe cose a nostra figlia (preferiamo dare suggerimenti, essere di supporto e non imporre dei veti assoluti che potrebbero generare dei divieti da sfidare) le abbiamo parlato, abbiamo espresso la nostra non totale condivisione ma confermato il nostro supporto. E fin qui credo non ci sia nulla di sbagliato. Poiché anch’io ho avuto i miei 18 anni e ho dato qualche occhiata a Playboy e calendari so cosa mi aspetterebbe nel caso in cui alla fine mia figlia non cambiasse idee e riuscisse a perseguirle e approcciare la questione in modo retroattivo, da padre, già mi ha fatto strano. Ho pensato allora di mettermi a fare qualche ricerca sul web a proposito di padri con figlie famose elette a icone della femminilità nella speranza di essere rincuorato, pensando di trovare qualcosa del tipo “nulla è cambiato, è sempre la mia bambina”: non so se rendo l’idea. E invece cosa mi trovo? Padri delle conigliette Playboy degli anni passati che ammettono tranquillamente di aver visto le foto delle figlie e di averle trovate molto belle e per nulla volgari, paragonandole a dei quadri, addirittura un padre che diceva, non so quanto tra il serio e il faceto, “mia figlia è diventata una bellissima donna, non ci vedo niente di male, anzi: se non fosse mia figlia, sarebbe il tipo di donna che mi piacerebbe e ci farei un pensierino”. Al che non dico che sono rimasto sconvolto ma poco ci è mancato: ho sempre pensato che il legame genitore-figli rendesse i figli osservabili in un unico modo, come figli per l’appunto.

Ora mi chiedo: sono loro che sono dei pervertiti o sono io che sono ancora troppo legato all’idea di mia figlia come la mia bambina quando invece dovrei rendermi conto che è o diventerà una donna? È possibile far coesistere il rapporto padre-figlia con la considerazione che la propria figlia è oggettivamente non solo bella ma anche attraente (in generale, non in particolare per il padre: una cosa del tipo “mi rendo conto che chi non è il padre la trova attraente”)? È possibile arrivare a fare considerazioni come quella che ho riportato senza essere dei depravati? È possibile stare nei panni sia dell’uomo che del padre e scegliere?

Gentilissimo,

Certo che è possibile vedere la propria figlia come una donna qualunque: non abbiamo nessuna protezione contro questa percezione, tanto che vi è stato il bisogno, dal punto di vista culturale, di creare il tabù dell’incesto per prevenire rapporti sessuali fra consanguinei.

Quanto al suo caso specifico, mi sembra che lei si preoccupi molto di questo “suo” problema e non pensi abbastanza ai problemi cui può andare incontro sua figlia, anche se al momento è convinta di fare una libera scelta e una cosa senz’altro intelligente per sfondare nel ricco mondo dello showbiz.

Non sarebbe meglio convincerla a puntare su altre doti personali piuttosto che su quella effimera della bellezza?

Saluti e molti auguri.

Relazione sulla Terapia di Coppia dopo un Tradimento - Festival della Coppia 2023

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ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI E ONLINE

Mi crede lesbica
#1 12-10-2015, 12:48 PM

Ieri la mia migliore amica mi ha confidato di aver capito di essere bisessuale. Questo mi ha un po’ spiazzata perché credevo di conoscerla meglio (sono contentissima per lei perché ha trovato la sua strada). Ne ho parlato con il mio ragazzo (da quasi un anno) il quale mi ha risposto che la notizia mi ha “turbato” perché lo sono anche io ma non me ne sono mai resa conto.
In passato ho baciato proprio la mia migliore amica e l’ho sempre visto come un gesto da amiche ubriache, inoltre parlando con il mio ragazzo ho sempre detto di non volermi privare in assoluto di un’esperienza con una persona del mio stesso sesso perché credo che possano esserci momenti della vita in cui circostanze particolari ti portino a provare esperienze diverse da quelle provate; ciò non vuol dire che andrò in cerca, ma semplicemente che se in futuro dovessi avere la voglia e l’occasione non me ne priverei, anche se poi potrebbe non piacermi.
Io sono sicura al 100% di essere eterosessuale (sono molto sincera con me stessa e non avrei paura di ammetterlo), uscendo con una donna mi sentirei in imbarazzo e non a mio agio, amo davvero alla follia il mio ragazzo (e francamente anche i nostri rapporti, nonostante nessuno dei due dia molta importanza al sesso all’interno di una relazione). Vorrei semplicemente fargli capire che non sono lesbica nè bisessuale.
So che sembra una richiesta da newsletter di un settimanale, ma al contrario di quanto si possa pensare entrambi siamo persone adulte, mature e razionali.
Spero possiate aiutarmi voi specialisti.

Gentilissima,

La bisessualità è una cosa, l’omosessualità un’altra. Visto che lei ha attualmente un ragazzo è sbagliato dire che lei possa essere lesbica. Al massimo potrebbe essere bisessuale…
I bisessuali possono infatti mostrarsi interessati, sentimentalmente e sessualmente, sia a uomini, sia a donne. A volte sono le occasioni della vita che fanno scoprire di essere bisex: molte persone ufficialmente eterosessuali potrebbero in realtà essere bisessuali e non saperlo. Forse lei di questo ne è abbastanza consapevole, anche se non le è mai capitata l’occasione per capirlo davvero. Se è felice con il suo ragazzo, del resto, non c’è neanche bisogno di capirlo, visto che il poi potrebbe essere sconvolgente e imprevedibile.

Frequenza media dei rapporti
#1 01-21-2016, 04:38 PM

Buonasera,
vi scrivo per avere un’opinione oggettiva sulla frequenza “normale” di rapporti con il partner. Sono una ragazza di 26 anni e ho una relazione da un anno con un ragazzo di 28 anni. All’inizio tanta passione fisica. Premetto che ci vediamo solo nel weekend perché non viviamo insieme e abitiamo abbastanza distanti. Fosse per me farei l’amore tutte le volte che ci vediamo, anche più volte al giorno. Non solo per attrazione fisica ma perché lo reputo un gesto unitivo e d’amore.
Invece negli ultimi mesi è capitato che due o tre volte lui non volesse baciarmi prima di addormentarsi perché era stanco e non voleva iniziare a “scaldarsi”. È normale? Lui dice che mi ama e che sta bene e gli piaccio. Però non riesco a capire se alla nostra età possa essere lo stress oppure lui non senta la necessità.vi capitano storie simili?

Gentilissima,

Si, capitano storie di questo tipo, anche se, a dire la verità, quando ci sono disaccordi sulla frequenza media dei rapporti sessuali, sono (molto) più spesso gli uomini che le donne a lamentarsi del problema.

Quando sono le donne, come nel suo caso, la situazione è più seria: gli uomini infatti non possono avere le scusanti del ciclo mestruale, del bambino nato da poco, della mancanza di atmosfere romantiche, della mancanza di desiderio dovuta alle mancate attenzioni del partner durante i preliminari ecc.

In genere se un uomo non ha desiderio sessuale o non prova più attrazione, o fa un consumo esagerato di pornografia, o ha problemi relativi a eventuale disfunzione erettile.

Saluti cordiali.

Rapporto sessusale rischioso
#1 02-15-2016, 05:54 PM

Salve,
Ieri ero con la mia ragazza e amoreggiando ci siamo lasciati un po andare;entrambi nudi non abbiamo fatto sesso vero e proprio il pene è solo entrato minimamente senza sfondare nulla.
Lei è vergine, io non avevo il preservativo, e oggi il dubbio che mi viene è : può essere rimasta incinta? Per certo non le sono ‘venuto’ dentro ma ho paura che possa essere uscito un po di liquido in anticipo rispetto all’eiaculazione vera e propria che è avvenuta 10 minuti dopo almeno. Potreste aiutarmi? C’è il rischio gravidanza? Cosa mi conviene fare?
Saluti, grazie in anticipo

Salve,
Il rischio di gravidanza c’è sempre, perché appunto potrebbe essere uscito del liquido pre-eiacultorio, ma le percentuali di rischio, da come viene descritto il contatto, mi sembrano scarse, per cui speriamo che sia andato tutto bene…

Per il futuro, il suggerimento è quello di tenere sempre nel portafogli un profilattico (o in altro luogo dove possa essere ben conservato) perché non tutte le situazioni sono programmabili…

Al primo posto fra le priorità, per chi è giovane e comincia a fare sesso, dovrebbe esserci senz’altro la prevenzione: dalle infezioni a trasmissione sessuale e dalle gravidanze indesiderate.

Saluti.

Relazione sulle Coppie Non Monogamiche

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Una sorella come stereotipo di bellezza femminile?
#1 02-20-2016, 03:31 PM

Salve.

Sono un ragazzo di 22 anni e ho una sorella più grande di me, per la precisione lei ha 25 anni.
Sin da quando io ho memoria, hanno sempre detto di me e di mia sorella che siamo molto belli: lo dicevano di mia sorella quando era semplicemente una ragazzina poco più grande di me, lo dicevano di mia sorella quando cominciava a farsi grande e lo dicono di lei tutt’ora. Lo stesso per me. Pare che siamo stati fortunati avendo preso entrambi molto da nostra madre che a quanto pare è lei pure una bella donna.

Ho già avuto delle ragazze (3 per la precisione) e ultimamente ho notato una cosa che mi ha gettato nel panico: ho notato che 2 delle mie ex ragazze hanno un viso simile a quello di mia sorella in alcuni tratti; inoltre ho notato che anche le ragazze che (lo dico così per farmi capire) per prime entrano nel mio radar sempre quei tratti del viso hanno: viso ovale, labbra carnose, occhi grandi (però non grandi a pesce palla, occhi grandi pieni, intensi, luminosi, non so se riesco a farmi capire, tipo quelli che a volte si vedono nelle pubblicità dei rimmel e dei prodotti per il makeup degli occhi delle donne) e uno sguardo molto dolce. Insomma un viso da bambolina che per primo attira il mio interesse, facendo da riferimento. Tuttavia non è che ragazze con altri tipi di viso non le guardo, guardo anche loro, solo che i volti simili a quello di mia sorella mi attirano per primi, li trovo più belli, per così dire.

Insomma, fermo restando che per quanto possano essere simili riesco a distinguere tra il volto di mia sorella e quello delle altre ragazze, le ragazze che trovo più belle sono quelle che hanno un volto simile a quello di mia sorella. Questa cosa mi turba parecchio perché mia sorella è mia sorella, le voglio bene, non ho alcun desiderio incestuoso nei suoi confronti, quindi penso che dovrei andare dietro a ragazze con un viso completamente diverso dal suo, mentre pare che lo abbia assunto come riferimento. Di qui la domanda: è possibile che inconsapevolmente abbia preso come stereotipo di bellezza femminile il volto di mia sorella o in me c’è qualcosa che non va?

Grazie.

Gentilissimo,

Tranquillo… A parte il vecchio detto popolare “chi si somiglia si piglia”, è una cosa abbastanza normale che ci si senta attratti da persone che ricordano in qualche modo “la propria gente”, cioè con caratteristiche fisiche, tratti di personalità, livello culturale, status sociale, valori, religione ecc. In termini tecnici viene chiamata “scelta omogamica”.

Può accadere però di essere attratti anche da persone completamente diverse: in questo caso la motivazione potrebbe essere la curiosità e il gusto del nuovo, cioè il desiderio di sperimentare la “diversità”. Questa stessa motivazione la si potrebbe avere quando i rapporti familiari non sono stati soddisfacenti e dunque si tende a fuggire da un certo stereotipo familiare “ansiogeno”.

Il secondo tipo di persona viene scelto normalmente per un rapporto occasionale, il primo per un rapporto stabile.

Saluti.

Un solo tipo di orgasmo
#1 02-23-2016, 04:51 PM

Salve,
non sono pratica dei forum quindi spero di essere nella sezione giusta.
Ho vent’anni e riesco a provare l’orgasmo attraverso un solo modo ossia clitorideo.Ho avuto 5 partner e attualmente ho una vita sessuale abbastanza attiva ma non sono mai riuscita a raggiungere l’orgasmo vaginale ed è frustrante sia da parte mia che da parte del partner.Quello clitorideo lo raggiungo sia col partner che da sola,ma quello vaginale neanche da sola.Sono sicura che il mio è un blocco mentale,non riesco a lasciarmi andare,ma non so a cosa è dovuto,anche perchè quando faccio l’amore mi eccito e mi bagno e nella maggior parte dei casi sento che il piacere cresce ma non arriva mai ad un picco.Come posso fare?

Grazie

Gentilissima,

E’ veramente sorprendente che, a distanza di tanti anni dalla famosa classificazione di Freud dei due tipi di orgasmo, clitorideo (o immaturo) e vaginale (maturo), molte donne (e molti loro partners) continuino a sentirsi ancora manchevoli di qualcosa di fronte al solo orgasmo clitorideo.

In realtà il principale organo del piacere femminile è il clitoride (che è l’omologo del pene) e solamente tre donne su dieci riescono a raggiungere l’orgasmo vaginale (che è una sorta di risonanza interna dell’orgasmo clitorideo).

Non esistono dunque due tipi di orgasmo, ma uno solo: se lo goda e non si faccia inutili problemi.

Cordiali saluti.



Lui non mi desidera
#1 03-21-2016, 04:41 PM

Salve, ho cinquant’anni e da circa due anni e mezzo sono fidanzata con uomo di 55 anni al quale voglio molto bene. Il mio problema è che lui non ha nessun interesse per il sesso, non mi desidera, rifugge qualsiasi situazione dove ci sia la possibilità di intimità fisica, evita persino le coccole. Eppure lui ha una fama di dongiovanni, in effetti ha avuto numerose relazioni precedentemente, inclusi due matrimoni. Lui sostiene di avere problemi di erezione nonostante un andrologo che abbiamo consultato abbia escluso problemi fisiologici, e in un’occasione abbiamo avuto un rapporto completo. Comunque resta il fatto che mi ostino a restare con lui nella speranza che prima o poi si “sciolga” restandogli oltretutto fedele, ma il mio trasporto nei suoi confronti sta diminuendo. Nei miei rapporti precedenti non mi è mai accaduta una cosa simile. Ora io mi chiedo lui sicuramente ha i suoi problemi (non fa nulla per risolvere la situazione, non prende farmaci, non vuole consultare un sessuologo, rifugge qualsiasi situazione dove ci sia la possibilità di vivere rapporti sessuali, alle mie rimostranze risponde dicendo che devo avere pazienza che prima o poi gli passerà) dal canto mio però cosa mi spinge a tollerare tutto questo, come mai non riesco a lasciarlo, cosa posso fare per uscire da questa situazione che comunque non mi soddisfa? Posso fare qualcosa per aiutarlo?Grazie per l’attenzione

Gentilissima,

Se l’andrologo ha escluso ogni possibile problema di tipo organico, non resta che pensare a cause di tipo psicologico, le quali tuttavia non sono le uniche da esaminare.

Infatti, la sua disfunzione erettile potrebbe essere dovuta ad un’ansia da prestazione, magari a causa di una compagna particolarmente esigente e pressante (o avvertita come tale), oppure il suo desiderio sessuale potrebbe essere povero perché non prova sufficiente attrazione nei suoi confronti. Un’altra ipotesi potrebbe essere il consumo di pornografia e alti livelli di autoerotismo, che gli tolgono il desiderio, oppure potrebbe avere un’altra partner, ecc. ecc.

Come vede le cause possono essere davvero tantissime, per cui l’unica cosa che le suggerisco è quella di stabilire un rapporto franco con lui, in modo da spiegarvi e cercare di migliorare eventualmente quello che è possibile migliorare.

Mi sembra strano intanto che non abbiate pensato all’uso degli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5, che hanno risaputamente un buon effetto sulla D.E.

Una terapia sessuale in ogni caso è sempre consigliabile, specialmente quando la comunicazione fra i due partners è carente e vi sono inibizioni e/o pregiudizi reciproci che impediscono la sincerità.

Con mille auguri.

Adolescente troppo spigliato
#1 03-06-2016, 03:37 PM

Buongiorno dottore, le scrivo perchè sto vivendo un problema con mio fratello adolescente ed a mio avviso troppo spigliato sessualmente, premetto che io ho 30 anni e mio fratello 13 non abbiamo la stessa madre e che non ho raccontato ancora a nostro padre nulla. Il ragazzino è sempre stato esuberante, da bambino ha avuto problemi a concentrarsi, ad ascoltare, a seguire le regole eccetera, ora che ha 14 anni ha preso a masturbarsi la sera in camera con me presente, non è tanto l’atto in se a darmi ansie, penso che sia naturalissimo ed avendo 17 anni piu di lui so che lo farà per tutta la vita anche quando farà sesso vero, mi preoccupa la completa mancanza di inibizione, ne ho parlato con alcuni amici, ma hanno riso dicendo che è normale, tutto è iniziato di nascosto di notte sotto le coperte, li ho lasciato correre perchè ho pensato che fosse realmente normale e che essendo piccolo non si accorgesse che io sentivo, ora invece si masturba tranquillamente davanti al pc mentre sono sveglio, l’ho presa scherzosamente invitandolo ad andare in bagno (come ho fatto io per anni), l’ho presa un pó più dura dicendogli che sono cose che un uomo fà da se, e li ho scoperto che il pomeriggio con gli amici si incontrano e fanno tutti insieme, la cosa se posso essere sincero non mi imbarazza, ma oggettivamente parlando non mi sembra normale, non voglio che si vergogni della sua sessualita anzì vorrei la vivesse liberamente ma non così tanto liberamente, è una fase mi ha detto un mio amico, ma quanto dura questa fase? Secondo lei è normale così? Devo sgridarlo? Dubito abbia effetto perchè è un tipo che non ascolta.

Ps. Un mio amico Gay mi ha detto che potrebbe essere Gay. Nulla in contrario per carità ma in quel caso come affrontare la cosa?

Pps devo dirlo a mio Padre ed alla madre? Questo lo eviterei ma non so se sia giusto o meno

Grazie della risposta in anticipo

Gentilissimo,

Qui non si tratta di spigliatezza, ma di mancanza di educazione. Ci sono cose che tutte le persone fanno, in quanto sono fisiologiche, ma non per questo esse vengono fatte di fronte ad altri, specialmente quando ci si accorge che gli altri non gradiscono assistervi.

Mi sembra dunque che questo perdurare del comportamento del tredicenne sia una sorta di sfida nei suoi confronti, un atto di bullismo, come quelli che possono essere fatti a quell’età non tanto per cattiveria, quanto per mancanza di cognizioni sui corretti comportamenti sociali e sui limiti e confini dei propri comportamenti.

La masturbazione collettiva è molto frequente fra adolescenti maschi e dunque non è fonte di preoccupazione, ma occorrerebbe fare un discorso molto serio e determinato al ragazzo spiegandogli le differenze fra pubblico e privato e sui diritti personali, che terminano quando si incontrano i diritti delle altre persone.

Del resto, visto che ormai lei si è esposto ed ha manifestato disappunto per questo comportamento, ora non può più tornare indietro e fare finta di nulla, per cui il discorso va portato fino in fondo, anche perché implica questioni di educazione e di rispetto per gli altri che qualcuno dovrà pure tentare di insegnare a questo ragazzo “esuberante” o forse semplicemente troppo maleducato ed arrogante.

Cordialmente,

Una intervista sulla Timidezza

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Paure e fobia HIV
#1 02-25-2016, 05:21 PM

Gentile Dottore,le scrivo perchè da qualche tempo finalmente ho trovato il coraggio per iniziare una relazione con una ragazza splendida e che mi ama.Ci conosciamo da un paio di mesi e abbiamo deciso di fare l’amore.Premetto che lo faremo sempre con il preservativo ma mi ha confidato che con un precedente partner(che lei conosceva in quanto era suo ragazzo) abbia avuto un rapporto non protetto non completo.La cosa mi spaventa e anche adottando tutte le precauzioni vorrei evitare “solo” le gravidanze,mi sentirei più sicuro se nonostante l’uso del profilattico non rischiassi che gravidanze.E’ una ragazza dolcissima e le ho chiesto di fare il test per hiv,lei si è rattristita molto e si è commossa perchè non mi fidavo di lei e che essendo io vergine si sentiva l’unica sotto i riflettori.Abbiamo iniziato già ad avere rapporti (sempre protetti) ma non voglio riprendere il discorsi sul test perchè non voglio perderla.Fatto sta che non riesco a godermi il rapporto con il pensiero delle MST,nonostante le precauzioni,può incorrere in sfregamenti vari e non è facile controllare l’erezione.Che consigli può darmi?La ringrazio per la cortesia.

Gentilissimo,

Credo che le probabilità che la tua ragazza abbia contratto l’HIV siano scarse (ma non nulle). In ogni caso, se questo deve mettere a rischio la tua capacità erettiva in un momento così cruciale, come l’inizio dell’attività sessuale, penso non ci sia nulla di male a fare un test HIV che potrebbe definitivamente tranquillizzarvi.

Sarà sicuramente un eccesso di zelo, ma non c’è nulla di male a fare questo test. Guarda qui dove poterlo fare: http://www.uniticontrolaids.it/aids-ist/test/dove.aspx

Quanto a rischiare “solo” la gravidanza mi sembra un’espressione un po’ infelice da parte tua: non è che se la gravidanza capita a lei e non a te, tu possa sentirti esonerato da qualsiasi problema…

Gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmesse sono ugualmente gravi e tali debbono essere considerate da entrambi i partners.

Saluti.

Perdita di eccitazione
#1 05-09-2016, 07:45 PM

Buongiorno, la mia storia è recente, praticamente ho cominciato a convivere da poco con la mia nuova ragazza, la amo moltissimo ed è molto legata a me. Purtroppo la prima sera, dopo un buon inizio di sesso dove io ero molto eccitato, una volta che lei si è messa sopra io ho cominciato a rammollirmi. Da lì è scoppiato il panico nella mia mente, ho iniziato ad avere paura di eccitarmi per timore di deludere le sue aspettative. Ogni tanto ho delle erezioni ma sono dei fuochi fatui perché come entro nel pensiero “sto per farlo” perdo la voglia. A volte le entro dentro da molle (lei è molto lubrificata) e mi viene duro dentro di lei….nonostante questo ci sono giorni in cui non sento nulla nemmeno facendo sesso con la conclusione che poi mi si ammoscia, lei perde la voglia e io mi sento affranto e inadeguato.
Aggiungiamo poi che lei ha avuto esperienza con il suo ex che la soddisfava in continuazione (Come facevo io con la mia ex, dove non avevo sempre voglia ma quando mi veniva stavo pure 40 minuti in continui giochi senza perdere l’eccitazione, anche quando la mia testa vagava da sola tra i pensieri).
Ho prenotato il sessuologo al consultorio ma a distanza di settimane non mi hanno chiamato ancora.
Esistono libri per iniziare percorsi autonomi? Esercizi mentali? Non capisco perché perdo proprio l’eccitamento o non si avvia neppure mentre in momenti senza stress posso irrigidirmi in un attimo.
Cordiali saluti.

Gentilissimo,

L’eccitazione sessuale ha una centralina di comando, che è la mente. Se la mente dà input positivi, gli organi periferici rispondono di conseguenza in modo positivo; se invece trasmette ansia, paura, preoccupazioni, gli organi periferici rispondono in modo adeguato al comando, cioè in modo negativo per la sessualità.

Infatti, se una persona si trovasse in una condizione di effettivo pericolo, la reazione fisiologica meno indicata sarebbe, appunto, il desiderio sessuale: molto meglio sarebbe in tal caso concentrarsi su come far fronte alla minaccia incombente e conservare le energie per reagire con l’attacco o la fuga.

Dunque, l’errore è tutto qui: l’invio di messaggi non adeguati dalla mente al corpo. Quando lei si trova ad avere un rapporto, non deve concentrarsi sui pensieri che ha riferito, ma deve “far vagare la sua testa da sola fra i pensieri”, come faceva in passato, invece di concentrarsi sul suo organo genitale, sui passati insuccessi, sui timori per quello che potrebbe accadere, ecc. ecc..

Se il suo sessuologo alla fine non dovesse riceverla, tenga presente che è possibile prenotare una consulenza online via Skype con il sottoscritto, telefonando al 348 3314908 (durata un’ora, costo come una normale visita).

Cordiali saluti.

Psicolinea consulenza online
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Mancanza di sesso
#1 05-03-2016, 06:57 PM

Buongiorno dottore,
le scrivo principalmente perchè sono sempre più frustrato dalle mia situazione che va avanti da parecchio tempo.
Il problema, come può vedere nell’oggetto, è per me la mancanza di sesso.
Il paradosso (ed è proprio questo che mi rende cosi frustrato) è che non ho mai avuto particolari problemi a conoscere ragazze e a farmi piacere da loro.
Ho 28 anni.

Sono un bel ragazzo e, quando sto bene, non ho problemi nella vita sociale, ne tantomeno a conoscere nuove ragazze.
Premetto che frequento già una psicoterapeuta da diverso tempo, ho sicuramente dei problemi nelle relazioni (specialmente con le ragazze), ma la cosa piano piano sta andando risolvendosi.

Il problema in parole povere è questo:
conosco una ragazza, ci esco per un certo periodo, arriviamo ad un punto in cui per lei va bene fare sesso; io ho una specie di rifiuto ad andarci a letto insieme, credo perché la ragazza non mi piace abbastanza.
Abbandono la relazione, ma la mia voglia subito dopo diventa sempre più alta, ma ormai la frittata è fatta.

Il punto è che la mia voglia rimane, anzi, aumenta, e come al solito devo ricorrere alla masturbazione per potermi sentire meglio (spesso questa pratica avviene anche più volte al giorno, a volte mi sembra addirittura morbosa).

Il mio fisico vorrebbe, anzi, è ormai allo stremo, perché sono anni che vado avanti in questo modo, ho fatto sesso soltanto con 2 ragazze nella mia vita.

Non sto dicendo che devo essere innamorato per riuscire (il che spiegherebbe il tutto) perchè di queste 2 ragazze non ero innamorato, non so che cosa le distingue dalle altre, ma con loro riuscivo.

Il punto è che il mio corpo sta scoppiando (sempre di più), ma la mia testa in un certo senso si rifiuta.

Sono veramente molto frustrato, penso di essere un ragazzo maturo, strapronto, questa situazione mi sta facendo del male.

Ormai di ragazze ne ho conosciute davvero tante ma la situazione è sempre la stessa.
La risposta che spesso mi do è “se non mi piace, è normale che abbia quel rifiuto”, ma il mio corpo la pensa molto diversamente! e poi, se quella giusta arriva tra 5 anni, faccio 5 anni senza sesso…?

Se penso a tutte le occasioni perse, ai miei amici che farebbero non so cosa per avere le oppurtunità che ho io, mi viene il panico, mi sento così “diverso” dagli altri.

Mi rivolgo a voi perchè ho visto che oltre a psicoterapeuti siete anche sessuologi e a lei in particolare perchè lei è un uomo e forse mi capisce di più.
Sarebbe impossibile per me parlare con la mia terapeuta di masturbazione e simili!

Grazie molte per la risposta.

Gentilissimo,

Partiamo dalla fine: se lei va da una psicoterapeuta e non riesce a parlare di masturbazione e simili è veramente su una cattiva strada, o meglio, sta perdendo tempo e denaro.

Il primo consiglio dunque è quello di rivolgersi ad un sessuologo, uomo o donna che sia, con il/la quale parlare apertamente di tutto. Se le viene più facile parlare di questi argomenti con un uomo, allora scelga un sessuologo uomo.

Le suggerisco di sceglierlo nell’ albo del Centro Italiano di Sessuologia, una delle prime scuole di Sessuologia sorte in Italia.

Quanto alle dinamiche che si sviluppano quando lei è con una ragazza, secondo me il problema è tutto nelle premesse: non dovrebbe dividere il tempo trascorso con la lei di turno fra “tempo della relazione” e “tempo del sesso”. Il sesso dovrebbe nascere spontaneamente, sotto forma di gioco, per poi trasformarsi, se vi sono le condizioni giuste, in un rapporto sessuale completo.

L’obiettivo insomma non dovrebbe essere necessariamente quello di avere rapporti sessuali completi con n. X ragazze, ma di godersi la compagnia delle persone con cui esce, cercando di fare quello che viene e che fa piacere: se non saranno rapporti completi pazienza, in fondo anche dal petting lei può riuscire a trarre molto piacere e a fare esperienza. Perché rinunciare a questi piccoli piaceri per cercare un di più che poi, di fatto, si auto-impedisce di raggiungere? Meglio contentarsi inizialmente delle piccole cose e vincere le proprie paure. Questa è la strada.

Saluti cordiali.

Eccitazione per mia sorella
#1 04-25-2016, 04:51 PM

Salve.
Ho 22 anni da poco compiuti e vi scrivo per fare una domanda su una cosa che mi sta mandando al manicomio.
Allora. Io ho 22 anni e ho una sorella di 20 anni che è una gran bella ragazza. Io sono fidanzato con una ragazza di 20 anni pure lei e pure lei molto bella. Mia sorella pure è fidanzata e i nostri rapporti sono normali. O almeno penso che lo erano. Adesso onestamente non lo so più.
Il fatto è questo: l’altro giorno si impalla il PC di mia sorella. Non so come abbia fatto ma di fatto il PC non si avviava più. Lei me lo da e mi chiede di sistemarlo, visto che proprio di PC mi occupo. Prova uno, prova due, prova tre il PC finalmente lo tiro fuori dal blocco. Ovviamente quello si avvia e per finire di sistemarlo devo navigare tra le cartelle di sistema che di solito sono nascoste, quindi devo visualizzare le cartelle nascoste. Navigando tra le varie cartelle il patatrac: mi trovo in una cartella dove ci sono delle sue foto erotiche e video porno che ha fatto col fidanzato. Non so se rendo l’idea: foto di lei da sola nuda in pose da calendario o rivista erotica e video di lei col fidanzato.
Non sono bigotto e lo so che nell’era del digitale è normale fino a che rimane all’interno della coppia e sono fatti loro e non è questo il problema.
Il problema è che guardando quelle foto e quei video ho provato una fortissima eccitazione e subito dopo questa eccitazione mi ha fatto sentire strano.
Non so se rendo l’idea. Mentre avevo sott’occhio quelle foto mi sentivo eccitatissimo e quando poi l’eccitazione è passata il fatto che mi fossi eccitato per mia sorella mi ha fatto sentire anormale. Non so se rendo l’idea. E mentre ero eccitato ho anche pensato per un attimo: “Ha ragione XXX (il fidanzato di mia sorella di cui non dirò il nome) a dire che è fortunato: se non fosse stata mia sorella e se non fossi fidanzato pure io ci avrei fatto un pensierino”.
Pensando che la reazione normale doveva essere che semplicemente non mi faceva né caldo né freddo, ci ho riprovato e di nuovo e di nuovo prima mi sono eccitato e poi dopo mi sono sentito in imbarazzo.
Ovviamente di parlarne con mio padre non se ne parla. Ed eccomi qui.
Cioè voglio dire: si tratta di mia sorella quindi penso che la reazione normale che dovrei avere dovrebbe essere l’indifferenza o al massimo il disgusto e invece no. Guardando quel materiale mi eccito e mi è pure scappato quel pensiero. Però non è che sono innamorato di lei. Cioè voglio dire non è che mentre è successo il patatrac mi sono venuti dei pensieri romantici.
Non è che io ho qualche problema, qualche cosa che non va? Non dovrei essere indifferente?
Grazie

Gentilissimo,

Non è normale entrare in camera da letto di sua sorella e godersela nel vedere lei che si spoglia o fa l’amore con il fidanzato. Questo però a lei di fatto è successo, anche se in modo assolutamente inconsapevole.

Male ha fatto, eventualmente, sua sorella, a chiedere proprio a lei di riparare il pc, ben sapendo quello che c’era dentro (ma del resto anche mettere questo materiale in mano ad un estraneo non sarebbe stato meglio…).

In fin dei conti, se in famiglia si dorme in camere separate e si mantiene la privacy quando ci si spoglia, si fa la doccia, ecc. è proprio per evitare le occasioni di eccessiva intimità fra consanguinei, al fine di non provare turbamenti come quello che lei ha avuto.

Dunque, cerchi semplicemente di non pensarci più ed eviti di colpevolizzarsi per ciò che ha provato… Sarebbe successa la stessa cosa anche a suo padre o ad altri fratelli se si fossero trovati nella stessa condizione, che non a caso la società evita con tutti i tabù possibili, affinché non si presenti.

E’ stato un incidente di percorso. La vita va avanti.

Giochi con bambina ed eccitamento
#1 04-19-2016, 09:40

Salve, sono un ragazzo di 28 anni e faccio da baby sitter a due bambini, un maschietto di 9 anni ed una femminuccia di 6. Ho notato, direi con un pò di preoccupazione, che quando gioco con la bambina, ho spesso un’erezione. Non penso che ci sia voglia di fare qualcosa di sessuale con lei, ma più che altro forse avverto piacere nell’interagire con un altro corpo unito al piacere di essere trattato con affettuosità…la prego di chiarirmi questo cruccio…
PS: aggiungo che non ho una ragazza e non ho rapporti sessuali da qualche mese.
La ringrazio e le auguro buona serata!

Gentilissimo,

Qualche forma di piacere può essere anche normale perché, come lei ha detto, scambiare affettuosità con un altro corpo, pur immaturo che sia, può produrre reazioni fisiologiche di piacere che non sono sotto il proprio controllo (come potrebbe accadere, ad esempio, per una carezza sul collo ricevuta da un familiare senza alcuna malizia, che però produce brividi di piacere, del tutto involontari).

Se lei dovesse accorgersi che non si tratta di semplici momenti di eccitazione come quelli descritti, che occasionalmente possono capitare a tutti, ma diventasse un pensiero ossessivo, una ricerca consapevole di questi momenti, uno spunto per masturbarsi ecc. il suggerimento è sicuramente quello di… Cambiare mestiere, e dedicarsi a qualcosa che la faccia vivere più serenamente.

Saluti cordiali.

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Tradimento e Malattia
#1 04-17-2016, 05:43 PM

Salve a tutti,

convivo da cinque anni con un uomo che è stato da ragazzi il mio migliore amico.
Dopo il suo matrimonio andato male e varie storie mie e sue, ci siamo ritrovati, e ora abbiamo 47 anni io e 48 lui.
Grande affetto, grande dialogo, complicità, ma dopo un anno dall’inizio della relazione il sesso ha iniziato vorticosamente a declinare, e ora è da due anni che non abbiamo alcun rapporto.

Ho scoperto il suo mondo di chat, false identità on line, BDSM, qualche chat omosessuale, qualche incontro a tre. Due schiave in passato.
Nasconde tutto questo e nega il problema. Ultimamente, messo più alle strette da me, mi ha detto che anche a lui dispiace che non facciamo più l’amore, ma poi di fatto finora non ha fatto niente per risolvere il problema. Che io sappia almeno.
Ha un chiaro conflitto amore-odio con la figura materna, che da piccolo lo affidava troppo spesso ai nonni, con i quali ha vissuto, anche la notte.
Tutte le sue relazioni precedenti son finite anche per questo problema, matrimonio compreso.

Io ora sto male da un pò, ma mi sento in colpa all’idea di rimandarlo indietro nello squalllore della sua vita prima di incontrarmi. Ora ha una casa con me, un nuovo lavoro (è stato licenziato non per sua colpa in questi anni) per il quale l’ho molto aiutato, nuovi amici, la fede.

Ma che fare se rifiuta di ammettere la cosa e di affrontare una terapia?

Grazie
Un saluto

Gentilissima,

Se lui nega tutto e non vuole affrontare il problema credo che fare una terapia di coppia sarebbe del tutto infruttuoso.

Resta dunque da metterlo alle strette: se vuoi stare con me la condizione è che tu non abbia più queste esperienze virtuali e che la sessualità fra noi torni normale, altrimenti fine della storia (che può anche significare restare a convivere insieme per farsi compagnia, ma senza avere una relazione di coppia).

A questo punto se lui rifiuterà la terapia significa che vuole interrompere la vostra storia (mi sembra però di capire che lei abbia paura di prendere questa posizione, in quanto teme di essere abbandonata….In questo caso è lei che dovrebbe cercare aiuto psicologico).

Molti auguri.

Matrimonio felice. Ma il sesso?
#1 06-22-2016, 05:38 PM

Buonasera,
Ho 33 anni, sono sposata da 4 con mio marito con cui ho convissuto per un paio d’anni prima del matrimonio. Lui ha 3 anni più di me.
Ci amiamo molto, stiamo bene insieme, posso dire senza remore che il nostro è un matrimonio felice. L’unico aspetto che non mi rende soddisfatta è quello sessuale.
Abbiamo una bimba di un anno e mezzo, desideratissima. Lui è un padre esemplare e la bambina lo adora. Da quando c’è lei la nostra attività sessuale ha subito un – credo fisiologico – rallentamento per via della stanchezza e dei ritmi frenetici, ma la situazione mi impensieriva già prima che diventassimo genitori.
La frequenza dei nostri rapporti non è mai stata elevata. E’ come se a lui bastasse fare l’amore solo di tanto in tanto, o almeno, questo è quel che emerge dai suoi comportamenti: non mi cerca più di tanto, sembra che il sesso non sia un’assoluta priorità. Io, dal canto mio, continuo a nutrire un desiderio che sento di dover in qualche modo reprimere perché lo avverto come non pienamente ricambiato, il che mi butta giù psicologicamente e non mi fa sentire apprezzata come vorrei.
Lui è coccolone, ama baci e carezze nel quotidiano, il contatto frequente; io meno, ma di contro cercherei più intimità a letto.
Quando facciamo l’amore stiamo molto bene, è bello, eppure io mi sento inibita come non mi è mai accaduto con altri uomini. Credo dipenda dal fatto che, come dicevo, non mi sento sufficientemente desiderata e dunque libera di esprimere la mia carica erotica. Questo, lo ammetto, si traduce con la ricerca di conferme all’esterno. Non l’ho mai tradito e neppure intendo farlo, ma mi piace sentirmi desiderata da altri uomini (e capita di frequente che me lo facciano presente, devo dire).
Vorrei che mio marito mi desiderasse come nessun altro, che fosse più passionale, vorrei poter essere libera tra le lenzuola come lo sono stata in passato con altri partner.
Ne ho parlato con lui, che mi ha sempre rassicurata dicendo che mi trova bellissima e mi desidera, ma che spesso mancano le energie o mi vede stanca e vuole rispettare il mi o riposo… dice che anche lui vorrebbe più intimità, ma io non riesco a credergli. ha un carattere molto chiuso e riservato e non è neppure facile parlare con lui…
Come uscire dall’impasse?
Grazie…

Gentilissima,

Visto che le parole a volte non bastano, l’unica cosa da fare è passare ai fatti. Provi ad essere lei a prendere l’iniziativa, senza aspettare che lui abbia desiderio, e proponga qualche gioco erotico mai sperimentato prima.

L’obiettivo è sicuramente quello di avere un rapporto più soddisfacente, ma soprattutto quello di far comprendere a suo marito che l’eccessiva tranquillità fra voi la sta stancando e che sente il bisogno di cose nuove per avere una maggiore gratificazione sessuale.

Se avrà voglia di capire, sicuramente capirà.

Cordiali saluti.

Troppo imbarazzo a parlarne
#1 08-05-2016, 08:11 PM
salve! sono una ragazza di 21 anni, vorrei chiarire alcune questioni, il mio ragazzo è abbastanza preoccupato e imbarazzato per parlarne ma vedo che a lungo andare gli sta creando molti più problemi, ovvero è arrivato al punto di non voler più avere nessun tipo di rapporto con me. per essere più precisa , al di la del fatto che molte volte raggiunge l orgasmo molto in fretta, in giro di 3-5 min di rapporto completo, le sue preoccupazioni sono del perchè non riesce più raggiungere l erezione una seconda volta, anche se la voglia sessuale non manca, e a volte durante la prima volta l’erezione svanisce pian piano! penso che sia dato dalle sue ansie e paure, (ho letto molte cose su internet) ma in ogni caso, vorrei sapere se può essere un problema fisico. ( lui ha 21 anni come me )
grazie in anticipo per la risposta!

Gentilissima,

Sicuramente si tratterà di un problema di ansia da prestazione, causata da scarsa esperienza. E’ perfettamente normale che, dopo l’orgasmo, vi sia un periodo di latenza in cui è impossibile avere una nuova erezione. Questo è anzi il segno che l’orgasmo è stato pienamente soddisfacente.

Qualche problema di erezione quando si è poco esperti sul funzionamento del proprio corpo è molto comune, così come è normale che il rapporto termini dopo 3-5 minuti, a meno che il ragazzo non impari a rallentare la penetrazione (attraverso alcuni istanti di sospensione), al fine di ritardare l’orgasmo. Questa cosa si impara con l’esperienza, per cui non preoccupatevi!

Saluti.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

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Relazione priva di intimità
#1 10-22-2015, 02:29 PM

La relazione con mio marito dura da 5 anni, 4 dei quali di convivenza…. il nostro rapporto di coppia è per entrambi molto molto appagante…c’è sincerità, rispetto, amore, onestà, attenzione e cura dell’altro…e tutto quanto ci rende uniti come il primo giorno…
Il nostro problema è la sfera sessuale, che al momento è praticamente inesistente….questa situazione di “stallo” dura da anni…passano lunghi periodi senza che facciamo l’amore, quindi ne parliamo e ci confrontiamo…e dopo averne parlato riprendiamo i rapporti (1/2 volte) e poi si ricade nell’assenza più totale…
Visto che non riusciamo ad uscire da questo enpasse, nonostante entrambi lo vorremmo, ci siamo dati un ultimo mese di tempo, oltre il quale ci rivolgeremo ad un terapista per farci aiutare.
Come mai, seppur lo vogliamo, non riusciamo a trovare un equilibrio soddisfacente sessualmente?
In caso andremo da un terapista, come funziona la terapia di coppia in tal senso?

Gentilissima,

La vostra relazione è talmente giovane che è difficile pensare che siate già stanchi e oppressi dalla routine. Molto più probabilmente c’è qualcosa che non va (credenze, stile di vita, paure, interessi diversi, ecc.), che potrete sicuramente scoprire e affrontare durante la terapia di coppia.

Per saperne di più sulla terapia di coppia e la terapia sessuale le suggerisco di visitare il sito http://www.clinicadellacoppia.it.

Saluti cordiali e auguri.

A20

La terapia del narcisista
#1 10-20-2015, 02:54 AM

Buonasera, vi ringrazio per la possibilità di avere un confronto diretto con dei professionisti su argomenti così delicati come quelli che riguardano la psiche e le relazioni umane.
La mia domanda riguarda la terapia di una personalità narcisistica e alcuni relativi effetti. Mi chiedo in particolare se queste persone, nella migliore delle ipotesi di ottenere con la terapia una “guarigione”, possano effettivamente provare stati di partecipazione emotiva con gli altri, di rammarico per le loro azioni sbagliate, di dispiacere non solo per le conseguenze ma anche per il dolore che creano nell’altro… Quello che ho percepito leggendo alcune pubblicazioni è che la terapia aiuti nel costruire un nuovo profilo personale soprattutto attraverso la sfera cognitiva, e renda la persona più incline a farsi delle domande sugli altri e sulle conseguenze delle proprie azioni , ma quasi come una sorta di automatismo vuoto di emozioni , che non garantisce insomma l’edificazione ex novo dell’empatia che spesso è mancante o carente. Vale la pena per una persona coinvolta sentimentalmente accompagnare da “partner amoroso” una persona in un processo terapeutico come questo, se escludiamo la convenienza sociale/personale di matrimoni da salvare,figli, ecc . ? o ci si deve rassegnare ad ottenere al massimo una persona che sa che deve chiedersi qualcosa in più su ciò che fa, su come si relaziona, ma che di fatto non è comunque in grado di sentire realmente in sè l’altro,nemmeno quando è causa esplicita del suo malessere?
Ovviamente ho semplificato e ho omesso le considerazioni sulla mia vicenda personale e sulle possibili interpretazioni, per rendere più fluido il mio pensiero e più accessibile il mio dubbio ora…La ringrazio e saluto cordialmente.

Gentilissima,

Lei parla molto in generale e dunque anche io, non potendo entrare nel merito, devo darle una risposta generale: la psicoterapia migliora sempre le condizioni del paziente, ma non garantisce alcuna sicurezza di guarigione, perché a questo concorrono vari fattori, come la competenza del terapeuta, la motivazione del paziente, la frequenza degli incontri, la gravità dei sintomi, ecc.

Quanto alla sua domanda, se conviene aspettare un paziente narcisista in terapia o lasciarlo andare al suo destino, purtroppo non ho una risposta certa da darle e dunque le suggerisco di chiedersi quanto lo ama per quello che oggi realmente è e non per quello che potrebbe (forse) diventare dopo la terapia.

Cordialmente,

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Io sono ancora vergine ma lei no
#1 10-28-2015, 05:09 PM

Cara dottoressa le scrivo perché ho un dubbio che mi attanaglia ormai da mesi. Circa 7 mesi fa ho conosciuto una ragazza di un anno più piccola di me (io 23 anni, lei 22). Ci siamo piaciuti a vicenda già dal primo momento. Anzi specifico: lei ha iniziato “l’approccio” facendomi sapere che le piacevo un sacco. Conoscendoci meglio dopo mesi che ci sentivamo ci siamo innamorati perché siamo entrambi perfetti l’uno per l’altra e circa un mese fa ci siamo messi insieme. Conoscendola sono venuto a sapere che lei ha avuto molte esperienze sessuali e questo mi crea un problema perché io ancora non ne ho avuta nessuna. Non perché non sono mai stato con una ragazza, ma perché fino ad un anno fa circa sono stato con una ragazza che non voleva avere rapporti se non dopo il matrimonio e perché ho preferito aspettare la ragazza giusta, una ragazza che amo e che mi ricambia piuttosto che la prima che capita. Comunque, non ho ancora detto a lei di essere vergine (le ho solo detto di non avere molta esperienza) perché ho paura che rimanga delusa da me, che non mi voglia più, di non essere alla sua altezza e che preferisca stare con un ragazzo con più esperienza…o che mi tradisca andando con un altro ragazzo senza che io lo sappia (dato che viviamo distanti). Vorrei dirglielo perché odio tenere segreti con lei e anche perché comunque durante il rapporto, si accorgerà della mia inesperienza. Cosa dovrei fare? Secondo lei potrebbe rimanere delusa? Restare con me ma cercando “esperienze” con altri ragazzi? O magari accettare la cosa? Ci tengo molto a questa ragazza e non vorrei perderla per un problema del genere

Gentilissimo,

Direi che lei dovrebbe imparare a non farsi un problema della sua verginità: anche la persona più esperta del mondo può infatti trovarsi in difficoltà se incontra una partner dal comportamento inusuale, o quanto meno per lui sconosciuto.

Aver perso la verginità significa per lei essere andati con almeno una donna, ma le donne non sono affatto tutte uguali e non è assolutamente detto che questa prima esperienza sia sempre sufficiente per togliere l’ansia da prestazione.

Il suggerimento dunque è in primis quello di non farsi un problema della propria verginità, che peraltro è visibile solo nella sua testa e nei suoi pensieri. La inviterei inoltre a riflettere che i ruoli di genere sono ormai cambiati: non a caso è stata la ragazza a fare la prima mossa… Questo significa che ormai non esiste più il mito del maschio dominante,che sceglie la sua donna e che deve essere per forza il più esperto dei due.

Le ragazze inoltre maturano sessualmente prima dei maschi (alcune hanno il menarca a soli 10 anni!) e dunque è normale che sentano il bisogno di relazionarsi, affettivamente e sessualmente, prima dei maschi.

Infine, quando si stabilisce un rapporto serio, il fatto di avere avuto scarse esperienze può essere un elemento apprezzabile, perché denota non necessariamente timidezza e scarsa propensione ai rapporti sociali, ma anche capacità di tenere a freno gli impulsi e di volere per sé rapporti di qualità.

Spero di averle dato qualche strumento di riflessione per rivalutare un po’ la sua posizione nei confronti di questa ragazza: la sua “verginità” non è poi così disprezzabile come lei pensa e teme.

In bocca al lupo!

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Confusione
#1 11-04-2015, 01:55 AM

Innanzitutto un pio di informazioni, sono uomo, 20 anni, vergine e organo di padre da quando avevo 4 anni.
Negli ultimi tempi sono molto confuso riguardo alla mia sessualità. Mi spiego meglio: ho enormi difficoltà nel relazionarmi con il genere femminile, tanto da non aver mai avuto neanche amiche donne. Non che da l’altra parte mi sia andata meglio ma qualche notevole miglioramento l’ho fatto. Non ho mai avuto fantasie sessuali in senso stretto, mai fantasticato sull’auto insomma, cosa che anzi mi dà anche un po’ fastidio (sia etero che omo). Le mie fantasie infatti riguardano la lotta o meglio la parte perdente in essa. Mi piace essere sopraffatto fisicamente (cosa che rimane una fantasia non essendosi mai concretizzata) e umiliato. Fantasia che tra l’altro mi dà sempre meno soddisfazione e piacere… Nessun desiderio invece riguardo al sesso in se.
E nelle fantasie si materializzano sia donne che con più frequenza uomini. Proprio questo fatto mi dà da pensare, temo di essere omosessuale, e non perché ci sia nulla di male, ma sarebbe una situazione assai complicata e la temo.
E tale preoccupazione mi assilla in alcuni periodi e altri no. E guarda caso proprio bei periodo in cui ho timore mi capita qualche flash omo (immagini mi compaiono nella mente). Ma so, e correggetemi se sbaglio che non è raro che ciò sia risultato di pensieri ossessivi sull’argomento. Onestamente non so che pesci pigliare e probabilmente sarebbe opportuna una terapia. Non so forse in tutto questo guazzabuglio vi è qualche cosa di sensato… Vi ringrazio dell’aiuto.
Altra cosa che mi viene in mente è che tendo a stringere amicizie molto forti e quando qualcuna si rompe è un colpo al cuore, per ogni amico farei di tutto.

Gentilissimo,

Non è assolutamente una buona idea introdursi nel mondo della sessualità con una sorta di biglietto da visita prestampato, su cui si specifica se si è gay, bisex, omosessuali ecc.

Credo che la cosa migliore da fare sia mettersi in gioco e sperimentare le relazioni, per capire cosa si desidera (naturalmente non è necessario sperimentare tutto se si è soddisfatti di ciò che si è trovato).

Quanto alle fantasie, esse non debbono essere prese in considerazione per determinare il proprio orientamento sessuale: le fantasie sono una cosa, la realtà è un’altra. Ci sono, ad esempio, persone assillate da un pensiero ossessivo che le porta a temere di poter fare del male a qualcuno, ma che poi nella vita sono le persone più tranquille e pacifiche del mondo. Questo avviene anche per le fantasie sessuali: non è assolutamente detto che mettere in pratica la fantasia di sottomissione la soddisfi realmente come ha fin qui immaginato.

Credo dunque che lei debba uscire dalla riflessione su quello che lei potrebbe effettivamente essere, per capire quello che invece realmente è.

Le dò 3 suggerimenti: 1. smettere di guardare la pornografia, se la guarda, come mi pare di capire; 2. affrontare i propri problemi di timidezza e 3. imparare le competenze relazionali, che le permetteranno dapprima di farsi delle amiche e poi di trovare una ragazza.

Credo che un buono psicologo potrà aiutarla in tutto questo.
Saluti.

Calo del desiderio
#1 11-22-2015, 01:03 AM

Buongiorno, ho 18 anni. Da 4 anni sto con il mio attuale ragazzo con la quale ho vissuto la mia prima e unica intimità. È sempre andato tutto molto bene sia a livello intimo che nella vita di tutti i giorni ma da qualche mese sento un forte senso di respingerlo. Sono fredda con lui, non cerco baci, carezze, quando lui prova ad avere un approccio con me io lo respingo in maniera molto brusca e se insiste mi arrabbio inventando scuse senza senso. Mi sto rendendo conto giorno dopo giorno di amarlo e molto ma se il mio comportamento continua così rischio di perderlo perché sento che ogni volta lui sta male e mi fa mille domande per capire ma io dico sempre che non è colpa sua… Ed è vero è un problema mio che non capisco come può una ragazza nel fiore della sua sessualità respingerla di punto in bianco? Potrebbe aiutarmi a capire… Grazie!

Gentilissima,

La sessualità, come tutti i comportamenti umani, porta assuefazione. E’ come la cioccolata. Se lei scopre una nuova marca che le piace moltissimo e la mangia tutti i giorni, la soddisfazione percepita non sarà sempre la stessa: all’inizio sarà elevatissima, poi le sarà quasi indifferente ed infine potrà arrivare a non desiderarla più.

Questo dipende dal fatto che la nostra intelligenza, la nostra curiosità, ci portano a cercare sempre nuovi stimoli e a reagire ad essi, nella misura in cui ci appassionano e creano in noi emozioni positive.

Se ora lei lasciasse il suo ragazzo e si mettesse con un altro, sentirebbe tornare fortissimo il desiderio sessuale, per poi ritrovarsi, fra 4 anni o forse meno, allo stesso stadio in cui si trova oggi.

Ci sono due correttivi per questa situazione:

1. Quando arriva la noia, chiudere il rapporto e cercare un’altra persona (a oltranza);
2. Cercare di lavorare su se stessi e sulla relazione per creare le condizioni giuste in cui il desiderio possa essere provocato. In altre parole: non aspettarsi che il desiderio venga dal cielo, come nei primi tempi del rapporto, ma coltivarlo con creatività, impegno, dedizione, per la buona riuscita complessiva del proprio rapporto di coppia.

Ora sta a lei decidere come muoversi: normalmente le ragazze della sua età scelgono la prima opzione, mentre la seconda è scelta soprattutto da persone con un rapporto di coppia stabile che si è, o si sta trasformando, in famiglia.

Buona vita!

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Sono bisessuale o gay?
#1 11-16-2015, 06:57 PM

Salve, ho 28 anni e Le scrivo in merito ad una questione che mi sta portando via il sonno e la ragione. Sono stata fidanzata per 4 anni con un uomo, di cui mi son sempre detta innamorata, pur provando fortissime pulsioni sessuali per donne di passaggio con cui, però, non ho mai concretizzato nulla anche a causa dell’età delle suddette (tutte over 40, per la maggior parte madri di famiglia, eterosessuali). Le mie inclinazioni verso lo stesso sesso sono nate insieme a me, si può dire, ma non ho mai trovato il coraggio di viverle e lasciarle fluire fino a questa estate. In primavera ho conosciuto una bellissima donna di 50 anni ed è stato colpo di fulmine: stavo bene solo quando sapevo che l’avrei vista e se qualcosa o qualcuno mi impediva di farlo diventavo una furia. Ho buttato all’aria il mio rapporto, il mio rendimento lavorativo è calato di punto in bianco, la masturbazione è diventato un ricordo lontano e il sesso pure. Purtroppo, da parte di lei non ho ricevuto nessun segnale di avvicinamento. Durante le ferie, lontana da lei, ho conosciuto una ragazza dolcissima e molto affascinante con cui ho avuto la mia prima esperienza, che mi è piaciuta molto, ma con questa ragazza non ho potuto né voluto far progetti per una relazione. L’ho allontanata e sono ritornata con il mio fidanzato: adesso il sesso con lui è anche meglio di prima, ma ogni volta che vedo questa donna (cosa che capita spesso, per ragioni lavorative) ripiombo nella confusione e ora che so effettivamente come potrebbe essere, mi tormenta il pensiero.
La trovo di una bellezza irresistibile e il suo fascino mi confonde e mi getta nello sconforto perché mi sento invisibile ai suoi occhi e perché so che molto probabilmente non succederà mai nulla. Sono pronta a qualunque cosa per averla, ma credo di amare il mio ragazzo. Comincio a chiedermi se non vi sia sotto sotto qualche altra questione psicologica irrisolta, dovuta magari al rapporto conflittuale con mia madre, che però mi adora e a cui io sono molto legata o un qualche altro disturbo più serio e grave di cui dovrei occuparmi prima di ferire me e chi mi sta intorno.
So che da una veloce e-mail è abbastanza difficile diagnosticare un granché, ma se riuscisse a darmi almeno un indizio su quello su cui dovrei lavorare sarebbe un grande passo avanti.
Mi scuso per la, probabilmente, noiosa verbosità del testo e La ringrazio in anticipo per la cortese attenzione.

Gentilissima,

E’ proprio necessario darsi un’etichetta? Lei è semplicemente la persona che ha descritto, con le sue tante complessità e sfumature. Non esiste nei rapporti umani il bianco e il nero, il giusto e lo sbagliato, il bisessuale o il gay: in alcuni momenti, pur rimanendo sempre la stessa persona, ci si può orientare in un modo, in altri in altro modo. Da che dipende? Anzitutto da come si sta dentro, da quanto si è soddisfatti di sé, della propria vita, delle proprie relazioni, ma dipende anche, come ha visto, dalle persone che si incontrano, dal fascino che esse possono esercitare su di noi.

Finora l’unica cosa che possiamo dire è che lei non è completamente eterosessuale (ma quante persone lo sono in senso assoluto?), anche se ha un ottimo rapporto di coppia e vuole bene al suo ragazzo. Per quello che riguarda il rapporto con sua madre credo che esso conti e molto, soprattutto perché lei mi sembra particolarmente attratta da persone mature… Questo lascia pensare, ma occorrerebbe saperne molte di più per provare a fare qualche ipotesi ragionevole.

Sicuramente, se lei ne avesse la possibilità, sarebbe consigliabile intraprendere una psicoterapia, per fare maggiore chiarezza dentro di sé o, quanto meno, per imparare a convivere con queste parti di lei, finora sconosciute, eppure presenti, come lei dice, da tanto tempo…

Molti auguri e buone cose.

Relazione fra sesso e cibo

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Non ho stimolo nel vivere
#1 11-18-2015, 03:57 AM

Salve, intanto vi ringrazio per questa opportunità gratuita di poter chiedere consiglio, dunque vi spiego perche sto scrivendo.
Mi chiamo Danilo, ho 24 anni e sono nato a Palermo.. e mi ritrovo a passare le giornate senza assolutamente uno scopo. Per capire come sia arrivato a questo punto bisogna che vi spieghi il mio trascorso ovviamente. Sono sempre stato un sognatore e un ragazzo di cuore buono nonostante la vita si sia davvero messa di impegno per farsi odiare, mio fratello é caduto in depressione tentando il suicidio quando avevo 15 anni, mia madre da allora é diventata più aggressiva del solito, anche se da sempre non ha mai mostrato grande sensibilità, fin da piccolo quando capitava che facessi il monello mi diceva frasi del tipo “dovevo morire quando ti ho fatto” o “sei la mia morte”, oltre a rendermi presente il fatto che non fossi previsto come figlio (io sono l’ultimo di 4 maschi), quindi diciamo che il rapporto con mia madre é piu che pessimo, io in controbattuta alle sue frasi terribili reagivo con parole di odio, mio padre invece una persona inesistente, non cattivo peró, oltre a portare il cibo a casa con il suo lavoro, non esisteva. Nonostante tutto sono sempre stato un ragazzo abbastanza bravo negli studi, sempre il primo della classe.. anche se sbagliai assolutamente liceo per un incompresione del piano di studi. Comunque, durante tutta l’adolescenza sono stato un ragazzo molto timido e riservato, molto appassionato di videogame ed era proprio questo a cui volevo dedicare la mia vita perché lo avevo promesso al mio amico di infanzia. I miei unici amici erano mio fratello (il terzo) e i suoi amici. A scuola avevo stretto pochissime amicizie. Al quinto anno di liceo quando mi accorsi della mia enorme timidezza con le ragazze decisi di fare un cambiamento, cominciai ad andare in palestra e in un anno ero già fisicato e di atteggiamento molto più estroverso.Nello stesso periodo ho conosciuto una persona, uno psicologo con cui ho cominciato a legare molto, lui era l unica persona con cui riuscivo a esprimermi pienamente ma era un persona con una fortissima componente negativa e depressiva. Nonostante questo gli stavo sempre accanto per cercare di aiutarlo, in cambio lui col tempo ha cominciato a giudicarmi sempre di più, perché facevo discorsi di pace e amore che a lui davano fastidio, era persona piena di rancore verso tutti senza alcun motivo e le volte cercavo di fargli capire che sbagliasse mi assaliva. Comunque nonostante tutto continuavo a rimanergli vicino, fino a quando il mio primo giorno di università offese pesantamente gli ideali che mi spingevano e che a lui avevo intimamente confidato. A questo punto ho deciso di allontanarlo, era la prima volta che allontanavo un amico e ne ho sofferto moltissimo. A quel punto inoltre mi ero reso conto di aver assorbito tante sue paranoie insane..

Gentilissimo,

Credo che la sua mail sia incompleta e dunque non so a quale domanda specifica dovrei rispondere. Parlando in generale comunque, da ciò che racconta e dal titolo che ha dato a questo post, mi sembra che lei sia al momento privo di rapporti sociali e familiari significativi, capaci di darle uno stimolo per vivere a pieno la sua vita e per fare progetti di miglioramento.

Ritengo che avere allontanato l’amico psicologo sia stata la scelta giusta, perché una lettura così pessimistica e cinica della realtà, seppure in certi casi possa essere in fondo la più giusta, rispetto a tante ingiustizie della vita, non sia minimamente di aiuto, né per sé, né per gli altri.

Personalmente sono del parere che, di fronte al disagio interiore e alla mancanza di stimoli, sia assolutamente saggio cercare, attraverso l’impegno e perfino l’auto-inganno, delle cose in cui credere e degli obiettivi da raggiungere.

Il gioco della vita può piacere o non piacere, ma visto che ormai siamo tutti seduti al tavolo da gioco, non ha senso trascorrere tutto il (poco) tempo che ci è dato a criticare la propria esistenza, a rimproverare gli altri per le proprie manchevolezze, o se stessi per i propri limiti.

Bene ha fatto dunque, visto che era portato per gli studi, ad iniziare l’università e mi auguro che a questo punto lei si sia laureato o sia prossimo alla laurea magistrale.

Adesso viene il bello: è il momento di mettersi davvero in gioco, un gioco complicatissimo e difficilissimo, visto il momento critico che stiamo vivendo. Le suggerisco di viverlo come una sfida, lavorando su se stesso per non farsi abbattere, per rialzare sempre la testa dopo ogni caduta (ce ne possono sempre essere…) e di vivere la sua vita arricchendola di amicizia, di amore e di significato.

Con molti auguri.

Paura del sesso?
#1 12-21-2015, 12:48 PM

Salve
sono un uomo di 52 anni e sto vivendo un momento di difficoltà riguardo ai rapporti sessuali. Purtroppo sono arrivato fino a pochi mesi fa avendo avuto verso i 20 anni una sola fidanzata in modo platonico durata pochissimo, ero timidissimo, non riuscivo ad approcciare una ragazza e se buffamente capitava non riuscivo ad andare avanti. Purtroppo il mio impulso sessuale è stato soddisfatto con diverse prostitute, non erano bei rapporti e mi lasciavano sempre insoddisfatto. A mano a mano che passavano gli anni questi deludenti incontri sono diminuiti fino a esaurirsi circa 7 anni fà. Un anno fà ho iniziato a freguentare una donna separata mia coetanea. Subito non mi aveva colpito granchè ma piano piano mi ha coinvolto e ha incominciato a piacermi moltissimo, ci freguentiamo assiduamente e sento di amarla veramente, tra noi funziona veramente bene sia io che lei ci sentiamo felici e sereni ma aimè l’ unico problema è la mia ansia da prestazione. Lei insiste che il non non avere avuto rapporti da tanto tempo mi ha condizionato, io mi sento attratto da lei, mi eccito fino ad arrivare all’ erezione ma come mi avvicino per iniziare la penetrazione si afloscia. La cosa mi rattrista, lei è una donna splendida, non mi fà pressioni ma io ci stò malissimo. Forse penso troppo a ciò che è stata la mia vita di cui mi vergogno tantissimo? Le ho parlato di qualche rapporto con queste professioniste, non le ho detto di tutte per paura di deludelrla. Ho paura di perdere questa donna meravigliosa con cui ho fatto e continuo a fare tanti progetti, spero in una indicazione per risolvere il problema.
Grazie
Saluti

Gentilissimo,

Il sesso e la relazione stabile con una donna non è stato “un” problema nella sua vita, ma probabilmente “il” problema più grande: come può pensare che tutti i suoi tormenti e le sue ansie si dissolvano all’improvviso, come neve al sole?

Questo suo problema si risolverà sicuramente con il tempo: man mano che lei prenderà confidenza con questa persona, che peraltro è così comprensiva e ben disposta nei suoi confronti.

Il consiglio è quello di non centrare il rapporto sul coito pene-vagina, ma rendere il rapporto ricco di tanti altri atti sessuali e preliminari, in modo che ciò che le mette tanta ansia sia solo una delle tante cose sessuali da fare insieme e non quella più importante.

A differenza delle prostitute, le donne “normali” apprezzano moltissimo la tenerezza e le coccole, prima durante e dopo l’atto sessuale.

Molti auguri e buona vita.


Visita il canale YOUTUBE clinicadellacoppia

Cerco un consiglio.
#1 12-18-2015, 07:07 PM

Buonasera. Ho 25 anni e sono stabilmente fidanzata da 6, con la persona con cui vorrei passare il resto della mia vita. Fino ai 20 anni ho frequentato di nascosto un ragazzo con cui c’è sempre stata una fortissima attrazione sessuale, ma niente altro, infatti ci vedevamo solo per divertirci senza impegno anche se non abbiamo mai avuto un rapporto sessuale completo. Tre anni fa ci siamo rivisti e ci siamo baciati, cosa di cui mi sono così pentita che ho passato un periodo di depressione da cui sono fortunatamente uscita, il tutto dovuto al senso di colpa per quanto successo. Ho deciso di tenere la cosa per me e di andare avanti con la mia storia, decisa a non fare più un simile errore. La mia storia andava bene ma pochi mesi fa questo ragazzo si è rifatto vivo chiedendomi di vederci (ora è fidanzato anche lui) e non sono riuscita a troncare subito, così abbiamo ripreso a sentirci anche se ancora non ci siamo visti. Ci desideriamo entrambi tanto e vorremmo vederci per l’ultima volta nella nostra vita, per farlo “come si deve” e non cercarci mai più, perché da quando ci conosciamo (12 anni) siamo sempre finiti a rivederci. Ora sono dilaniata dal desiderio che ho per lui, di vederci per l’ultima volta, e dall’amore per il mio ragazzo e dal non volerlo ferire, dalla mia moralità, dalla paura di non passarla liscia di nuovo, di deprimermi ancora, dalla paura del fatto che “la ruota gira per tutti”, della reputazione che mi creerei, che la mia famiglia mi rinnegherebbe se lo facessi. Eppure mi rendo conto che non ho mai smesso di pensare completamente a questo ragazzo anche se ci lega solo attrazione fisica. A volte penso che dovrei lasciare il mio ragazzo perché si trovi una che lo ami del tutto, ma poi penso che anche io lo amo veramente!! È che la mia più grande (e forse unica) debolezza è quest’altra persona, con cui vorrei potermi rivedere un’ultima volta 🙁 purtroppo, con il mio ragazzo l’attrazione fisica c’è sì, ma non è alle stelle com’era e com’è con l’altro e a letto io raggiungo raramente l’orgasmo. Forse sta tutto qui il mio cruccio… mi dico sempre che devo finirla con l’altro prima che diventi come una droga, ma quando lo sento, tutti i miei propositi svaniscono. Sono confusa e mi odio, mi odio perché desidero tanto un altro, sempre il solito ragazzo, e perché non posso vederlo senza conseguenze e per la mia moralità e questa società che mi porta a schifare il tradimento. Grazie dello sfogo, non so proprio cosa fare.

Buona sera.

Il consiglio non potrà, ovviamente, riguardare l’opportunità di andare o non andare con questo ragazzo che tanto le piace, visto che si tratta di una decisione non facile e con tantissime implicazioni.

Il suggerimento più utile che sento di darle è di non accontentarsi, con il suo ragazzo, di una sessualità che non la soddisfa e non le fa raggiungere nemmeno il piacere. Provi a parlarne con lui, per cercare di trovare una possibile soluzione.

Quanto all’altro, provare attrazione sessuale verso una persona diversa dal proprio partner può succedere e probabilmente le succederà ancora per altre persone, se lei resta insieme al suo ragazzo. La fedeltà non è affatto una cosa naturale: è una scelta.

La saluto, sperando che lei riesca a prendere la decisione migliore.

Amica che considero ormai un amico
#1 11-17-2015, 11:07 AM

Salve dottoressa e mi scusi se la disturbo…la contatto perché ho avuto modo di leggere il suo articolo online su donna moderna: diventare maschi, avere un pene, dopo aver digitato su internet parole tipo diventare uomo ecc..le scrivo perché ho una mia cara amica (che io considero ormai amico) che sta affrontando un periodo orribile dove non si riconosce ed è ormai apatica a tutto e tutti, senza stimoli ne interessi, anzi prova disgusto per il suo corpo dal mento in giù e non ha emozioni. Più di una volta è andata a qualche appuntamento dallo psicologo poi psichiatra ecc sia a Bologna che qui da noi, nella nostra città. Lei si starà chiedendo io cosa voglio ora…vorrei un aiuto, un consiglio. Ha tanta rabbia e sofferenza che non riesce a metabolizzare e concretizzare per poi sbottare…come si fa? Lei mi può mettere in contatto con donne che hanno o hanno avuto lo stesso percorso e che son diventate uomini a tutti gli effetti?
Io la ringrazio comunque e mi scuso per il tempo che le ho rubato, ma ci tengo davvero tanto. La saluto M.

Gentilissima,
Il consiglio che le do è quello di privilegiare l’ascolto, anziché la parola. In questi casi sentirsi ascoltati e compresi vale più che ricevere mille consigli. Quanto alle donne che sono diventate uomo, su Internet vi sono associazioni che potrebbero essere d’aiuto, ma credo sia più opportuno che ci pensi direttamente la persona interessata.
Saluti e auguri.

PSICOLOGIA - SESSUOLOGIA
Come vivere bene anche se in coppiaCome vivere bene, anche se in coppia
Autori: Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Terapie Individuali e di Coppia

La mia storia è questa…
#1 11-19-2015, 02:28 PM

Salve dott.ssa. le scrivo perché vorrei un consiglio. La mia storia è questa. Tre anni fa mi fidanzai con una ragazza tre anni più piccola di me. Per me era la prima ma io per lei ero il secondo. A me non importava questo. La osservai per un po di tempo poi ci conoscemmo tramite amici in comune. Le dissi che avrei voluto conoscerla e frequentarla ma lei mi disse che era fidanzata. A quel punto mi tira indietro. Dopo due mesi mi ricontatto’ dicendomi che voleva lasciare il suo ex. Io le diedi molte rassicurazioni. Dopodiché lascio il suo ex ed iniziammo a frequentarci. Per me era bellissimo perché vedevo lei soltanto al mondo. Ma pian piano inizio a paragonarmi all’ex in ogni cosa. Dicendo che l’ex sapeva parlare e camminare più di me, che sapeva organizzare le cose più di me. Anche alla mia e nostra prima volta insieme mi paragono’ all’ex e comunque mi diceva ” ti amo “. Io sprofondavo sempre più giù. Vedevo l’ex cone l’essere perfetto ed io non potevo essere come l’ex. Continuai. Molta rabbia mi trasmesse ma anche insicurezza. Le donavo l’anima. In ogni senso. Mi disse, vantandosi, che lei aveva più esperienza di me a livello sessuale e che aveva amato l’ex con tutta se stessa e non poteva amare di nuovo in quel modo. A quelle parole andai ancora più giù. Sottoterra. Volevo scomparire. Mi nacque la gelosia retroattiva cosa che prima non mi importava. Non mi portava che aveva avuto un’altro ragazzo prima di me. Due anni in cui ho accumulato molta insicurezza e molta delusione. Mi trattava come l’ultimo arrivato, dicendomi che dovevo pagare gli errori del suo ex. Diceva che per me non avrebbe fatto nulla. Mentre io per lei facevo di tutto. Io stavo malissimo. Quasi non capivo più nulla. Mi disse anche che quando vedeva un ragazzo doveva ripetersi 100 volte in testa che era fidanzata. Mi disse che mi faceva ingelosire apposta per vedere la mia reazione. Mi sentivo frustrato. La lasciai un anno fa e lei non ebbe alcuna reazione. NESSUNA reazione. Iniziai a star male ancora di più. Non capivo nulla. Poi dopo 4 mesi iniziai lentamente a riprendermi. Fine aprile è tornata, come se non fosse mai successo nulla. Le chiesi spiegazioni. Mi disse che non era matura per avere una relazione seria per questo mi offendeva sempre. Che era una bambina e che aveva capito che mi amava. Il dolore mi ha cambiato. Non ero e non sono più lo stesso anche se il sentimento era quello originale. Le diedi una seconda possibilità. Un giorno mi disse che la trattavo male e che le ho dato una seconda possibilità perché nessuna ” me l’ha data “, questo mi fece ancora male. In agosto la zia le disse che doveva stare attenta perché gridavo per strada ( cosa assolutamente non vera perché sono riservatissimo e timido). Sprofondai ancora nel giudizio ed inconsapevolmente iniziai a dirle cose che non pensavo. Ma solo per sfogarmi e per i due anni precedenti e per i continui giudizi a cui ero sottoposto. Tre settimane fa mi ha lasciato. Non capendo il mio sfogo nonostante le dicevo che mi stavo solo sfogando. Le chiedo consigli perché sono sottoterra. Mi ha dato solo insicurezza e diffidenza verso le persone.

Gentilissimo,

Credo che essere stato lasciato da questa persona sia la cosa migliore che le potesse capitare: per il suo benessere, per la sua salute, per la stima di se stesso. Essendo la seconda volta che succede, e non la prima, spero lei faccia ora tesoro di quanto ha appreso. Gli errori del resto servono per migliorarci.

Dr. Walter La Gatta

ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI E ONLINE

indecisioni
#1 12-14-2015, 06:47 PM

Salve, sono una ragazza di 20 anni.
Volevo parlarle di un quesito che da un po’ mi turba. Probabilmente, solo due settimane fa, le avrei parlato dei miei problemi alimentari e apparente depressione ma ciò che ora si è aggiunto è qualcosa di molto più concreto e tangibile e che riguarda il mio futuro.
Ho iniziato l’università quest’anno con un anno di ritardo perché ho vissuto un esperienza di 8 mesi all’estero. Un esperienza che mi ha cambiata tantissimo, non posso dire sia stata sempre bene, al contrario ho incontrato molte difficoltà. Sono stata costretta a rivolgermi presso uno psicanalista sempre per i miei problemi legati all’alimentazione. Mi è servito ma un po’ per la breve durata un po’ per la lingua non è stata completamente efficace. Ciononostante ho deciso di tornare in Italia per varie ragioni; dopo 8 mesi mi mancava casa, anche se il motivo per cui ero partita era proprio potere prendere le distanze da tutto e , inoltre, c’era un ragazzo che mi aspettava in patria. Questo ragazzo si era dichiarato il giorno prima della partenza, provava sentimenti sinceri e, ad oggi, ricordo quel giorno come il più bello dopo tantissimi anni. Per motivi legati soprattutto alla mia incapacità di vivere i sentimenti (non potevo credere possibile che un ragazzo carino e intelligente come lui potesse provare qualcosa per me) ci siamo presi una pausa a neanche un mese dalla partenza. Solo che 8 mesi sono lunghi e lui sembrava essersi dimenticato di me, lo vedevo sai social con altre ragazze. Infine però mi ha cercata nuovamente, mi ha contattata e ci siamo accordati di vederci al mio ritorno. Ho vissuto gli ultimi tre mesi con il suo peso nel cuore e penso che ciò mi abbia fermata nel considerare di studiare all’estero. Non vorrei però che la cosa fosse fraintesa, se avessi avuto delle opportunità non lr avrei lasciate sfuggire, solo che a questo si era aggiunta la nostalgia di casa, la volontà di ritornare a studiare vicino a casa perché lo riteneo più semplice per me e per i miei.

L’università mi soddisfa a metà, a volte parlo con la.mia famiglia e mi confidano che avrebbero voluto vedermi a studiare all’estero. Io penso continuamente a viaggiare, facendo volontariato o altro, mi emoziona il pensiero di partire.. Ma non so se questo ripensamento sia dovuto a dei motivi reali o che sia nuovamente la voglia di fuggire a parlare. Non so se dovrei continuare a studiare qui o cercare la mia fortuna altrove.

Gentilissima,

Quando ci si allontana da casa a venti anni può accadere di provare nostalgia per ciò che ci si è lasciati alle spalle o, come nel suo caso, per una storia d’amore promettente, che non è stata vissuta pienamente.

Penso che studiare all’estero non debba essere un vezzo o una moda, ma un progetto di vita: lei dovrebbe studiare all’estero non perché lo fanno le sue amiche o perché lo desidera la sua famiglia, ma perché nei suoi progetti di vita e di lavoro un periodo all’estero potrebbe essere effettivamente più produttivo rispetto allo studiare in Italia. Valuti dunque attentamente quali sono i pro e i contro di entrambe le alternative e poi, una volta presa la sua meditata decisione, la porti fino in fondo, anche per il rispetto che deve alla sua persona.

Buona vita.

Come iniziare a fare giochi erotici
#1 12-16-2015, 11:44 AM

Buon giorno sono un ragazzo di 32 anni sposato da tre e convivo da 9 anni ……..il rapporti sessuali con mia moglie sono sempre stati buoni e spesso…..da un po sono diminuiti…premetto che sono un uomo.molto fantasioso e un po di fantasia ce l ho messa come legarla,massaggi erotici ,sorprese di vario tipo ,ma adesso vorrei sperimentare di piu e lei sarebbe anche daccordo ma non la vedo veramente interessata….la domanda e come posso iniziare una discussione vera e propia per capire le sue fantasie nascoste che non mi dice mai ???e non credo che non me abbia perche penso che tutte le donne le abbiano….e sopratutto con cosa iniziare e come tirare fuori da lei la sua porcaggime??? Scusi il termine ma non ho mai scritto su un forum spero che riesca a darmi qualche consigio…grazie cordiali saluti

Gentilissimo,

Non capisco la domanda: lei è un uomo fantasioso, da sempre fate giochi erotici, sua moglie gradisce, si mostra disponibile a farne di nuovi… Cosa c’è che non va? Cosa le impedisce di provare giochi nuovi o più hard? Probabilmente ciò che manca è solo, come lei la definisce, la “porcaggine” di sua moglie.

Se lei fosse un appassionato di pornografia, desideroso di mettere in pratica con sua moglie quello che vede nei porno, dovrebbe riflettere sul fatto che la “porcaggine” delle pornostar è in realtà una recita e che le donne “normali” in genere non recitano quando stanno insieme al marito…

Del resto, la pornografia è una cosa, la realtà coniugale è un’altra, le pornostar sono una cosa, le mogli un’altra, così come i mariti difficilmente somigliano al Principe Azzurro sognato dalle bambine nelle fiabe.

Il consiglio è quello di apprezzare e valorizzare quello che già ha: non tutte le mogli gradirebbero essere legate o ricevere le sue “sorprese” di vario tipo… Perché guastare tutto per il semplice desiderio di avere di più?

Buone cose.

Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere

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Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

È possibile/giusto riconquistare la propria ex?
#1 01-01-2016, 01:54 PM

Salve,
come tanti sono stato lasciato dalla mia ex da circa due mesi e mezzo…
Nel frattempo ho intrapreso un percorso di crescita personale (ho iniziato palestra e ballo) e mi sento meglio con me stesso ma continuo a pensare a lei e vorrei che tornasse al mio fianco. Ho ottenuto buoni risultati fisici (sono dimagrito e sono più attivo) ma mentalmente non riesco ad acquisire quella sicurezza che mi fa stare tranquillo.
Lei è fidanzata con un altro, che è stata una delle cause della nostra rottura…
La storia è stata lunga, un paio di anni, ma vissuta di nascosto per la mia paura della nostra differenza di età (io 35, lei 23). Lei era molto presa da me e voleva rendere tutto pubblico.
Nell’ultimo periodo mi sono affezionato davvero tanto a lei ma come io mi sono avvicinato lei ha iniziato ad allontanarsi ed ha conosciuto questo tipo che ci provava di continuo. Dopo un po’ anche io volevo rendere tutto pubblico, ma il suo interesse per me è svanito nel nulla e mi ha lasciato. Dopo pochi giorni già frequentava l’altro, con cui è attualmente fidanzata.
È possibile e/o giusto provare a riconquistarla?
E (domanda da un milione di dollari) come?
Purtroppo non sono molto spigliato con le donne e trovo difficoltà a relazionarmi con loro.
Tendenzialmente sono un tipo insicuro, come posso acquisire autostima ed essere sicuro di me in ogni situazione, soprattutto nelle interazioni con le donne?

Grazie della vostra disponibilità.

Gentilissimo,

Ha fatto molto bene a cercare di rafforzare la sua autostima attraverso la cura di sé, ma ballo e dieta non possono bastare per sentirsi più sicuri, soprattutto nei rapporti con l’altro sesso. Potrebbe sicuramente esserle utile anche qualche seduta da un terapeuta sessuologo, così come la frequentazione di donne come amiche.

Per imparare a relazionarsi con le donne c’è un unico metodo che funziona: l’esperienza, cioè sapere cosa dire, cosa fare, quale atteggiamento assumere in ogni occasione. Più donne si conoscono e più il proprio comportamento diventa sciolto e disinibito.

Per quanto riguarda la sua storia passata credo che, per il suo benessere, sarebbe più opportuno trovare una compagna della sua età, con la quale stabilire un rapporto paritario, con regole di comportamento condivise.

Una ragazza tanto più giovane sarà per forza una persona molto diversa da lei, con la quale potrebbe essere difficile relazionarsi, anche a causa della “concorrenza” giovanile, che ha altri modi di fare e di pensare rispetto ai suoi. Gestire una relazione con una partner più giovane non è facile neanche per un consumato latin lover, perché vuole farlo lei, che si sente così incompetente in materia? Eventualmente prima faccia esperienza e poi si ponga la domanda se è possibile o opportuno tentare di riconquistare la propria ex.

Saluti e auguri.

Papà in difficoltà
#1 01-19-2016, 12:42 PM

Buongiorno dottoressa. Ho un pensiero che mi toglie serenità.
Premetto che ho la mente aperta a tutti gli orientamenti sessuali e non avrei assolutamente nulla in contrario all’omosessualità di mia figlia.
Le spiego: ho una figlia di 15 anni che sta frequentando una ragazza di 18 anni che a nostro avviso (papà e mamma) è lesbica.
Passa tutta la giornata insieme a questa amica e non si sta vivendo la vita che una della sua età dovrebbe fare. Prima che la frequentasse sono certo che aveva un “ragazzino”, usciva con i suoi compagni di scuola, andava alle feste, ecc. … ora più niente.
Ieri mi ha chiesto di sistemarle il cellulare e cancellare i file inutili che avrei trovato, mentre facevo questo, ho letto delle conversazioni tra mia figlia e la sua amica ed ascoltato alcuni file audio inviati con whatsapp, questi erano pieni di ti amo, senza di te la mia vita non avrebbe un senso, ecc. (però niente di sessualmente esplicito).
Di questo non le nascondo che mi sento un poco in colpa, nel senso che non è mia abitudine controllare il telefono di mia figlia.
La cosa che mi preme sapere è … parlo per assoluta ignoranza … se sia possibile che la ragazza influenzi le attitudini sessuali di mia figlia.
Ribadisco che, se fosse lesbica, non avrei assolutamente nulla in contrario … è mia figlia (la mia vita) … la cosa che mi preoccupa è se fosse in qualche modo condizionata (non vorrei usare il termine plagiata).
Di certo questa frequentazione le sta precludendo tutte le tappe che una quindicenne dovrebbe percorrere. Non so come comportarmi … vietarle di frequentarla mi sembra una cosa troppo forzata … assecondarla senza dire nulla mi sembra lasciarla allo sbando. Ho l’impressione che ogni cosa che penso di fare sia sbagliata.
Qualche tempo fa, agli esordi di questa conoscenza, avendo avuto il sospetto che questa ragazza fosse lesbica, ho detto le stesse cose che dico a lei a mia figlia, di risposta ha negato categoricamente, asserendo che entrambe erano etero.
Alla luce di quanto letto ed ascoltato, non so se parlarle nuovamente; anche se mi vergogno del fatto di aver letto e sentito cose sue personali.
Magari sto esagerando ed enfatizzando, magari la cosa è più normale di quanto io pensi.
Spero che la sua risposta arrivi in tempi brevissimi … giusto per non logorarmi ancor di più l’anima.
Naturalmente la ringrazio in anticipo e le porgo i miei complimenti per l’aiuto che date.
Saluti, un papà.

Gentilissimo,

Lei si sente in colpa per aver letto ed ascoltato alcuni messaggi che erano nel cellulare di sua figlia, ma potremmo anche dire che, se sua figlia non avesse voluto che lei li leggesse, o se anche non avesse voluto correre il rischio che lei li leggesse, avrebbe potuto tranquillamente eliminare i file inutili da sola, operazione di sicuro non complessa e comunque alla portata di una ragazza di 18 anni…

Mi chiedo dunque se non vi sia, da parte di sua figlia, una richiesta di interessamento per la sua vita.

Forse la cosa migliore è parlarne, ma senza entrare subito nell’argomento della omosessualità (o della bisessualità). Ad esempio si potrebbe cominciare il discorso parlando in generale dell’amicizia, del perché questa amica è importante per sua figlia, quali sono i lati del suo carattere che le somigliano, quali quelli che la differenziano, che stimoli le dà, se hanno fatto progetti comuni, ad esempio per l’università, ecc.

Insomma, cerchi di non toccare subito “quel” tasto, come mi sembra abbia fatto in precedenza. A mio avviso lei dovrebbe dare segnali di disponibilità al discorso, ma senza iniziarlo per primo.

Complimenti per il modo in cui svolge il difficile mestiere del papà.

Terapia di Coppia

Pornodipedenza?
#1 12-17-2015, 05:19 PM

Buongiorno,

Mi chiamo Luca ho 33 anni.

Le scrivo per parlarle, di credo un problema di cui sto prendendo coscienza in quest’ultimo periodo.

Praticare masturbazione su internet su video porno.

Ho iniziato a praticarla come un po tutti i maschi all’età di circa 14 anni con la mia sola fantasia crescendo negli anni ho sempre avuto una vita sessuale attiva ed una partner.

Attualmente sono fidanzato e convivo da 9 anni e non ho problemi in nessun frangente con la mia compagna. Però è da un paio di anni (cosi a memoria circa 4/5 anni) che pratico attività masturbatoria in solitario (e fin qua non ci trovo personalmente nulla di strano) l’unica cosa è che lo faccio con l’ausilio di videoporno su internet. La durata media di questa attività varia dalla mezz’ora minimo ad arrivare anche a 2 ore, alla ricerca del miglior video disponibile. Negli ultimi anni cercando e guardando pure materiale Gay/Trans pur essendo nella vita normale di tutti i giorni etero e che non abbia attrazione verso uomini.

Quando ho iniziato a pormi dei dubbi su cio che facevo in queste ultime settimane ho navigato un po su internet notando che esistono veri e propri siti e movimenti contro la pornodipendenza, Articoli di dottori/psicologi di come puo danneggiare il cervello al pari di una droga. Di come puo provocare anche danni fisici (disfunzioni erettili).

Quindi mi ha fatto sorgere il dubbio di avere un problema piu grosso di quel che potevo pensare. Anche se, a differenza di tanti casi che ho letto, non mi ci sono mai ritrovato.

Perchè principalmente conduco una vita sessuale attiva, un vita lavorativa piena che mi coinvolgere sia mentalmente che fisicamente, socialmente non ho nessun tipo di problema e fisicamente è tutto ben funzionante sia in solitaria che in coppia. Quindi di contro non riscontro nessuno dei “malus” che ho letto nella dipendenza dalla pornografia. (Malessere fisico, problemi nelle relazioni con il partner, problemi lavorativi, problemi sociali).

Mi sono sempre sentito bene, non mi sono mai posto il dubbio che quello che facevo potesse essere sbagliato, fino a quando appunto non me lo sono chiesto e ho navigato un po su internet aprendomi cosi davanti ad un porta che non pensavo esistesse.

Quindi la mia domanda, dopo questa lunga descrizione è, ho un problema? Ho fatto bene a rendermene conto e mi sto facendo veramente male?

Perchè leggendo in giro, c’e chi dice che sia “gravissimo” chi minimizza, chi dice l’esatto opposto. Cosi, c’e troppa confusione e quindi ho preferito chiederle direttamente a lei un suo parere.

Si ho anche pensato a rivolgermi ad uno specialista del suo settore ma sia per mancanza di tempo che denaro (Lavoro solo io per mantenere casa+partner+figlio) non potrei farlo anche solo per un consulto.

La ringrazio anticipatamente scusandomi se nel caso sia stato poco chiaro nella mia descrizione.

Gentilissimo,

Partiamo dal fatto che questa cosa per lei non è un problema in quanto è una cosa tutta sua, della quale non si sente giudicato e non si sente in colpa. Oltre tutto, mi pare di capire, la sua partner non lo sa. Se, ad esempio, ne venisse a conoscenza e cadesse in depressione per il fatto di sentirsi tradita e umiliata da questi suoi comportamenti (come capita a moltissime donne), la cosa potrebbe sicuramente diventare un problema per lei, così come se improvvisamente notasse un calo del desiderio nei confronti della sua partner. Non è ancora successo, ma potrebbe (e sottolineo “potrebbe”) capitare.

Lei parla di “sedute” che vanno dalla mezz’ora alle due ore, ma non dice quante volte al giorno/alla settimana/al mese lo fa… Se, ad esempio, lo facesse tutti i giorni, direi che il suo problema sarebbe abbastanza preoccupante, se fosse una volta alla settimana lo sarebbe molto meno, e così via.

La dipendenza infatti viene dal fatto che il tempo trascorso sui porno tende ad aumentare con la pratica, anche per l’esigenza di trovare filmati sempre nuovi e stimolanti, dal momento che la pornografia causa assuefazione. Tutto quello che inizialmente era molto eccitante col tempo diventa noioso e ripetitivo. Ecco perché sta ora guardando i porno con gli omosessuali e i trans (pur essendo eterosessuale)… Fino a che non si stancherà anche di questo e dovrà trascorrere sempre più tempo online per cercare qualcosa di più eccitante.

Se non si trattasse di lei, ma di una persona che le è cara, cosa penserebbe? Se fosse ad esempio la sua partner o un suo figlio a comportarsi così, lo riterrebbe normale o preoccupante?

Probabilmente guardare a questa abitudine con maggiore distacco e obiettività potrebbe aiutarla a prendere maggiore consapevolezza della dipendenza che si sta creando: senza avere consapevolezza del problema non è possibile cercare eventuali soluzioni e neanche prendere in considerazione l’idea che gli psicologi servono per curare le persone e non si limitano a prendere loro dei soldi 😉

Saluti e auguri.

Psicolinea for open minded people

Mi piace un altro ?
#1  01-14-2016, 01:01 AM

Salve, sono una ragazza di 16 anni fidanzata da 3 con un ragazzo di due anni più grande; è un ragazzo buono , ma molto solo. Nessun vero amico e situazione famigliare un po’ travagliata. Nonostante tutto ciò, mai ha provato a parlarmi dei suoi problemi e delle sue paure al fine di non coinvolgermi in situazioni tristi. Mi è sempre dispiaciuto molto questo lato del suo carattere, mi sono sempre sentita “una bimba” nei suoi confronti in quanto si aprisse con me.
In tre anni tra noi si è creato un muro.
Da qualche tempo rifletto su questo aspetto, non siamo arrivati a toccare l’intimità mentale l’uno dell’altra; non ci conosciamo realmente, ci vergogniamo l’uno dell’altro.
Sono ancora giovane, è vero, ma anche nell’intimità sessuale ci sentiamo ancora a disagio. Noi abbiamo mai avuto un rapporto.
Sono ormai un po’ di mesi che sono più lontana sentimentalmente da lui, mille dubbi e incertezze. Lui se ne è accorto, non me ne ha parlato ma vedo tutto quello che fa per me ora.
I miei sentimenti per lui sono sempre più deboli, e l’aver rincontrato un amico di vecchia data non mi aiuta. Provo forti sentimenti per quest’altro ragazzo,è una persona molto espansiva e se ci troviamo alla stessa festa parliamo per ore di ogni argomento senza inibizioni, cosa che non mi è mai capitata con il mio attuale ragazzo. Siamo solo amici,ma rappresenta per me un confidente, ed è ciò che mi manca.
Provo a ripetermi che sia normale che dopo 3 anni le “palpitazioni” da primo innamoramento si affievoliscano, dando spazio ad un amore più “adulto”, ma è normale a 16 anni ?
Non riesco a parlargliene poichè sono consapevole di rappresentare uno dei pochi punti fermi della sua vita.
Sono in piena crisi adolescenziale. Cosa fare ?
Grazie.

Gentilissima,

Tre anni sono pochissimi quando si è più adulti, ma sono un’infinità di tempo quando si è molto giovani. Quando ti sei messa con questo ragazzo eri poco più di una bambina e dunque avevi pensieri, desideri, ambizioni personali di una persona ancora molto giovane e immatura. Ora non è che sei un’adulta, ma sicuramente tre anni di vita ti hanno trasformato: sei cresciuta, sei più consapevole dei tuoi bisogni e delle tue propensioni ed è abbastanza normale che tu veda le cose in modo diverso da come le vedevi tre anni fa.

E’ possibile dunque che, per la persona che eri, questo tuo ragazzo rappresentava tutto ciò che potevi allora desiderare; ora però stanno facendosi largo esigenze diverse, come ad esempio quella di avere un confronto più aperto, una maggiore confidenza, con il proprio ragazzo.

Ciò significa che questo tuo amico potrebbe essere oggi per te un ragazzo molto più adeguato di quanto lo sia il tuo attuale fidanzato, ben sapendo però che a 19 anni potresti un’altra volta sentirti completamente diversa dalla sedicenne che eri…

In conclusione, durante l’adolescenza occorre pensare che si sta vivendo un periodo unico nella vita, in cui tutto cambia repentinamente (ad esempio, la fase dell’invecchiamento è molto più lenta, ci vogliono decenni per sentirsi realmente cambiati!) e dunque non bisogna colpevolizzarsi se quello che andava bene in un periodo precedente improvvisamente non va più bene: questa è l’adolescenza, questo è quello che tutti gli adulti hanno attraversato.

Il suggerimento dunque è quello di non drammatizzare troppo per le storie che finiscono e di accettare il periodo che stai vivendo per quello che è: un periodo di cambiamenti.

Ciao, buona vita.

Riconquistare Ex Compagna con una figlia assieme
#1 02-09-2016, 12:06 PM

Salve,
Cercherò di essere il più breve possibile…
Sono un ragazzo di 24 e 4 anni fa la mia attuale ex compagna che ha meno di me…si fece avanti lasciando il suo ragazzo per me.
Passiamo il primo anno in maniera fantastica condividendo tutto, superando anche momenti non poco difficili assieme e nel frattempo arriva la sorpresa dell’arrivo di nostra figlia. La notizia, per la nostra giovane età, non è stata presa in maniera molto serena un po’ da tutti ma eravamo convinti di poter farcela nonostante le difficoltà e le pressioni che l’arrivo di nostra figlia potesse portare. I 9 mesi li abbiamo passati felicemente assieme, nei quali le sono stato sempre vicino dalla prime visite fino al parto senza mai lasciarla da sola perchè il mio unico obiettivo era quello di farla stare tranquilla e Felice.
Detto questo poco prima che nostra figlia compiesse un anno la sentivo un po’ distante, preferiva uscire molto di più con le amiche, fino ad arrivare ad un giorno in cui mi chiede un periodo di pausa ed io accettai. Passano 2 mesi nei quali ci vedevamo raramente ma ogni volta che ci vedevamo non potevamo non essere indifferenti e finivamo con il fare l’amore ma il giorno dopo lei tornava ad essere distante. Fino ad arrivare ad un giorno in cui lei volle tornare con me perchè aveva capito che stava sbagliando. Torniamo assieme e ripassiamo mesi dove eravamo felici, tranquilli passando momenti felici con nostra figlia, dove lei era gelosa di qualunque donna mi si avvicinava o scriveva per messaggio, dove mi scriveva di mancargli quando non c’ero, dove mi diceva di amarmi ma non era la tipa che dimostrava ecc.
Fino ad arrivare ad un periodo simile a quello vissuto in precedenza dove preferiva uscire con le amiche, era distante, distaccata e non aveva voglia di avere rapporti. Discutiamo spesso per questi motivi e un giorno, dopo un periodo di distacco, mi dice di non voler stare piu con me…senza alcun motivo. Passano pochi giorni e chiedo spiegazioni in merito rispondendomi che non voleva stare più con me perchè non mi amava più…
Ora è passato poco più di un mese…dice alle amiche che sono un ragazzo speciale che non le ha fatto mai mancare nulla, trattandola come una principessa e dicendo anche che con me era felice.
Sto soffrendo per la prima volta per una donna e sto soffrendo tanto perchè le emozioni e le paure condivise assieme con l’arrivo di nostra figlia sono per me uniche e speciali, in più sono per il valore della famiglia che deve essere mantenuta combattendo, come l’amore verso il compagno ancora di più quando c’è di mezzo una figlia. Lei ha sofferto tanto quando era piccola per il divorzio dei genitori e ancora adesso per la non presenza del padre.
Io vorrei recuperare l’amore perduto nei miei confronti e riconquistarla anche se so di non aver fatto nulla per meritare questo
Grazie…
Spero in un vostro aiuto che mi possa far capire e dare chiarezza
Saluti

Gentilissimo,

Probabilmente è stato troppo breve… Fatto sta che personalmente non ho capito benissimo la storia. In particolare non ho capito se lavorate, se avete i mezzi per mantenere la piccola, quale è il ruolo dei nonni, se avete vissuto nella stessa casa o ognuno a casa sua, ecc.

Mi piacerebbe insomma capire meglio se questa freddezza e questo distacco della ragazza dipendono da problemi oggettivi, che lei nella lettera non descrive, oppure dalla sua immaturità.

Infatti, se ci fossero problemi oggettivi (lavoro, abitazione, tempo libero, ecc.) si potrebbe cercare di risolverli, riconquistando la sua ex; se invece il problema fosse il carattere frivolo e immaturo della sua ragazza non ci sarebbe altro da fare che aspettare, nella speranza che il tempo e la crescita della bambina possano dare a questa ragazza un maggiore senso di responsabilità.

In ogni caso, molti auguri.

Una Conferenza sulla Paura

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La figlia del mio compagno
#1 02-16-2016, 04:59 PM

Buonasera, allora io sono una ragazza di 34 anni con un figlio di 6 anni divorziata. Sto con il mio compagno che ha 51 anni, da sette anni due dei quali stavamo insieme di nascosto in quanto anche lui era sposato. Lui ha una figlia oggi maggiorenne . Con lei ho provato ad avere un rapporto ma senza alcun risultato nonostante abbiamo anche fatto delle vacanze insieme lei si comporta sempre in maniera maleducata. Lei quando ci sono io sta attaccata morbosamente al padre e io avverto che e’ una cosa fatta apposta solo per creare disagio in lui, che quando c’e’ lei non mi calcola completamente. Io ho avuto tantissima pazienza solo da quest’anno io frequento casa sua in estate quando la figlia e’ li perché prima non mi potevo neanche avvicinare anzi addirittura mi faceva aspettare fuori dalla porta…cmq oltre queste tante altre cose ho letto anche dei messaggi dove la madre mi insulta e insulta anche il padre in maniera pesante e dove dice alla figlia come comportarsi. la cosa che piu’ mi fa incavolare è che lui consapevole di tutte queste cose e si è anche reso conto di determinati atteggiamenti suoi la giustifica sempre anzi mi accusa di convincerlo a non frequentare più sua figlia, ma io non voglio assolutamente questo. Io gli ho chiesto solamente che quando capita di essere insieme di non trattarmi come un estranea ma di darmi la giusta importanza cosa che lui nn fa perché sa che la figlia e’ gelosa e non vuole turbare la sua sensibilità. Ma la mia sensibilità non interessa a nessuno… sua figlia quando ha bisogno di un favore allora mi chiama se non ha bisogno di niente neanche mi parla . io non so più che devo fare sono sempre nervosa e faccio sempre discussioni con lui ormai non tollero più niente…. come posso fare per fregarmene???

Gentilissima,

Lungi da me volerle fare la morale, però mi sembra che lei non tenga sufficientemente in conto il fatto che lei, lasciando suo marito e mettendosi con il nuovo compagno, ha fatto una scelta, mentre la figlia del suo compagno ha semplicemente subito la disgregazione della sua famiglia e l’allontanamento del padre per una nuova compagna.

Credo dunque che i sentimenti provati dalla figlia meritino maggiore attenzione e rispetto da parte sua e non un atteggiamento troppo spavaldo nei suoi confronti. Lei, come persona adulta e consapevole, dovrebbe avere l’atteggiamento di chi sa di aver causato scompiglio in famiglia, ma anche di chi desidera farsi accettare ed è pronto anche a mettersi da parte, se la situazione lo richiede.

Tutto questo non dovrebbe naturalmente durare per sempre: solo il tempo necessario per costruire un rapporto di fiducia con la ragazza, la quale non è obbligata ad accettarla senza discutere, ma che potrebbe sicuramente rivedere le sue convinzioni se lei riuscirà, con garbo e gentilezza, a mostrarsi a lei come una persona tranquilla, seria e stimabile.

Ci vorrebbe insomma maggiore empatia e maggiore pazienza da parte sua…

Cordialmente,

Dr. Giuliana Proietti

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Mai felice
#1 Sad 02-02-2015, 05:53 PM

Buonasera.
Sono una ragazza di 21 anni..ti scrivo perchè ho bisogno di aiuto..
Non sono mai felice, anche se non lo dimostro. I miei genitori si sono separati quando andavo ancora alle elementari, tutte le volte che passo dalla casa dove abitavo prima della loro separazione mi sento svenire e mi escono le lacrime..
Ora mia madre convive con uno con cui non vado proprio daccordo.. si ubriaca, non aiuta economicamente, pensa solo per se’ e tratta male mia madre..Non sopportando più questa situazione ho deciso di vivere con mia nonna anche se a pochi passi da casa..tutto ciò fa male.. ma sto imparando a conviverci.
La seconda cosa per cui soffro è a causa del mio ragazzo. E’ bravo, gentile e mi da tutte le attenzioni..solo che non si fida di me..nonostante non gli do motivo di esserlo..litighiamo di brutto ma finiamo per chiarirci..è molto possessivo, a volte esagerato.. per fortuna non ha mai alzato le mani e non lo farebbe mai..
Tutti questi problemi mi hanno portata a fare delle sciocchezze..ho cercato più volte di togliermi la vita..e sarei capace di rifarlo..detto così non si possono capire le mie sofferenze..ma solo io posso sapere quello che provo..ho solo bisogno d’ aiuto..aspetto una vostra risposta.

Gentilissima,

Purtroppo i tuoi genitori sono stati egoisti, oppure semplicemente anche loro soffrivano troppo e lo stare insieme era per loro più doloroso della separazione. Sicuramente, anche sbagliando, avranno cercato di fare la cosa migliore che potevano fare, per loro ed anche per te.

Ormai è andata così. Il passato però sta dietro le nostre spalle e non possiamo farci nulla, mentre il futuro è qualcosa che possiamo costruirci (anche) con le nostre mani.

Siamo noi a scegliere se ci piace seguire un corso di studi o un altro, se ci piace lavorare o stare a casa, vivere nella nostra città o andarcene, scegliere un fidanzato o lasciarlo. Tutto questo non è scritto nel libro del destino, ma è conseguenza delle nostre decisioni ed azioni.

Se hai sofferto già tanto, perché non fai del tutto per regalarti un futuro che sia, almeno in apparenza, per quello che si può capire, il migliore possibile?

Ti auguro ogni bene e tanta forza interiore, perché devi essere tu la prima a volerti bene e a volerti salvare.

A20

Troppo esagerata nel sesso
#1 02-05-2015, 01:16 AM

Mi descrivo una persona molto particolare e strana in tutte le mie sfaccettature, ho 22 anni e da ben due anni che sto il mio attuale ragazzo con cui ho anche rapporti sessuali completi. Nel mondo del sesso ho avuto sempre una certa curiosità pur avendo poca esperienza. Adesso che ho la mia esperienza attuale con il mio ragazzo, sono coinvolta talmente tanto che ho sempre voglia sempre sempre.. lui ne è fiero ma io a volte mi sento esagerate e pretenziosa. Mi da un consiglio ? E un bene che vivo la mia intimità così in maniera naturale e con massima espressione di questo. Oppure sono troppo esagerata ? Posso risultare eccessiva ? Grazie davvero dell’ascolto dottoressa. Cordiali saluti attento sua risposta.

Gentilissima,

Non vedo proprio di cosa lei possa preoccuparsi… L’eccesso non esiste, se state bene insieme e siete soddisfatti della vostra relazione. Quella che una volta si chiamava “ninfomania” era solo un pregiudizio culturale, in quanto non si pensava che anche le donne potessero provare il piacere. lei dimostra che non è così 😉
Saluti.

Crisi matrimoniale
#1 02-10-2015, 01:26 PM

Buongiorno, sono circa due anni che io e mio marito stiamo affrontando una crisi matrimoniale. Io 39 anni lui 42 due figli di 13 e 11 anni sposati da 16 anni. Circa due anni fa, a seguito di un mio quasi collasso, sempre dietro ai figli (li ho sempre gestiti io) mio marito esce presto al mattino e torna tardi la sera per lavoro, lavoro, casa…. ero arrivata ad un punto in cui ero apatica, non consideravo più mio marito e ci siamo allontanati affettivamente. Quando finalmente mi sono resa conto che c’era qualcosa che non andava affronto mio marito e mi dice che l ho trascurato troppo e quindi ha perso l amore verso di me. Però non è venuto a parlarmi, non ha affrontato il problema, preferiva passare il suo tempo con degli amici. E da queste frequentazioni ho scoperto che aveva molto piacere a passare del tempo anche telefonicamente con una ragazzina (25 anni) che ha la sua stessa passione la subacquea. gli ho detto più volte di andarsene di casa, perché io non concepisco un rapporto così a metà senza emozioni, ma vivere con un ospite in casa, ma lui non si muove da lì, dice che vuole restare a casa solo per i figli. Ogni tanto sembra che prova a fare qualcosa a riavvicinarsi a me anche sessualmente, poi però magari i giorni seguenti fa tre passi indietro. Io non sono contenta di questo rapporto, ho cercato di andare avanti, di lasciargli tutto lo spazio per riflettere ma non so più cosa fare. Sarà ancora possibile recuperare il rapporto? Oppure è arrivato il momento di chiuderlo definitivamente?

Gentilissima,

In un rapporto di lunga durata le crisi sono inevitabili, per cui pensare di mollare tutto così, senza provare a fare nulla per ritrovare un’intesa fra di voi mi sembra solo una resa, che non rispetta né la vostra relazione, né la vostra famiglia.

Oggi le unioni non sono più per la vita come una volta e, se non si va più d’accordo, se si è infelici, è giusto separarsi, ma non lo si può fare certo alla prima crisi che si presenta, senza neanche provare a superarla…

Dunque io le suggerirei di provare a riavvicinarsi a suo marito (perché mai deve farlo lui per primo? Lo fa chi dei due è più capace di prendere in mano la situazione…) e cercare insieme le ragioni che hanno prodotto questo distacco fra voi, fisico ed emotivo. Una volta individuate le ragioni occorre anche trovare soluzioni condivise per un nuovo stile di vita che vi permetta di tornare a sentirvi vicini e a stare bene insieme (del resto le persone cambiano, perché non dovrebbero cambiare i rapporti?)

Se non doveste riuscire nell’impresa, il che è probabile, dopo un periodo piuttosto lungo di allontanamento, una buona terapia di coppia potrà aiutarvi.

Saluti.

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Come gestire rapporti con futura suocera
#1 02-23-2015, 01:29 AM

Salve,
vorrei un consiglio su come gestire il mio rapporto con la madre del mio ragazzo, nei primi tempi sembrava filare tutto liscio, avevo un rapporto sereno e quasi di confidenza, poi con l’andare del tempo qualcosa è cambiato ci sono stati comportamenti che mi hanno messa in allarme: ogni tanto parlava della ex del mio ragazzo (seppur in modo negativo, la trovo sempre una cosa poco delicata), da giudizi negativi su donne ambiziose e che si realizzano nella vita al contrario di lei; quando ha scoperto che il mio ragazzo ama la mia cucina ha cominciato una dura competizione cucinando piatti al figlio che avevo precedentemente fatto, vuole a tutti i costi sfoggiare davanti a me quello che prepara o quello che indossa per uscire; ama contrariarmi su quello che dico (alla fine per evitare screzi le do ragione); mi ha chiesto più volte di riferirli quello che il figlio non le dice (ovviamente non l’ho mai fatto); Quando ci prepariamo per un viaggio si fa venire le malattie; se il figlio la rimprovera per un atteggiamento negativo da parte di lei, questa si mette o a piangere o fa il muso per giorni come un’adolescente. Lei pretende di avere sotto controllo tutto. La famiglia dalla parte materna del mio ragazzo è molto grande vivono tutti uno affianco all’altro e stanno sempre insieme, sanno tutto di tutti e quando nasce un bambino a qualche cugino tutti si sentono genitori, diventano invadenti, si atteggiano tutti a dottori dando consigli, la madre del mio ragazzo in particolare, siccome vive la frustrazione di non essere ancora nonna come le sue sorelle e cognate, si presenta sempre a casa delle nipoti che hanno bimbi piccoli ad orari assurdi, e pretende di tenerli sempre in braccio lei, (più volte in sei anni di fidanzamento ha incitato me e il figlio a muoverci a darle un nipote, altrimenti dice che se fa troppo grande poi non può avere la forza di crescerli) io e lui ovviamente non le diamo corda. Io tutta sincerità mi fa un pò paura questa situazione, ne ho parlato al mio ragazzo, confidandoli questa mia paura per un domani se decidessimo di formare una famiglia e li ho anche fatto notare che gli atteggiamenti della madre non mi piacciono. Lui è sempre stato dalla mia parte, ha sempre messo me al primo posto e se qualche volta la madre ha detto qualche parola fuori posto lui lo fa notare, questa cosa mi da fiducia. L’ultima cosa che mi ha deluso un pò è stata la settimana scorsa quando davanti alla sorella del mio ragazzo mi ha raccontato che lei e il fidanzato hanno rotto e di quante volte gridavano al telefono, poi ha raccontato di quando il mio ragazzo piangeva per la sua ex e infine ha concluso con una delle tante perle: “io in queste cose non mi metto proprio in mezzo, se per caso ci sono problemi fra di voi è meglio che troncate subito prima che sia troppo tardi”. Ne ho parlato ad una mia amica e mi ha consigliato di limitare le frequentazioni per farli capire in maniera velata che non appartengo al suo modo di vivere.

Gentilissima,

Sono parzialmente d’accordo con la sua amica. Con questo tipo di persone è sempre meglio mantenere le distanze e vederle di tanto in tanto: in questo modo si può mantenere un rapporto sereno e familiare, anche se distaccato.

Non condivido invece il consiglio di far capire alla famiglia del suo ragazzo che lei è diversa e non appartiene al loro mondo: perché deve fare questo? Non ha mica bisogno di giustificarsi o di spiegarsi con loro… Lei ha scelto una persona, non un’intera famiglia.

Cerchi dunque di frequentarli il meno possibile, creandosi impegni di lavoro, corsi di formazione, ecc., in modo da essere sempre impegnata nei momenti “topici”.

Quando li frequenta invece, cerchi di adeguarsi meglio che può all’ambiente, sia gentile ed educata, ma soprattutto eviti in tutti i modi di partecipare ai pettegolezzi, che possono essere interessanti quando riguardano gli altri, ma diventano insopportabili quando riguardano la propria persona.

Cordiali saluti.

Pensamenti paura di essere stata tradita
#1 02-22-2015, 10:33 PM

Salve .quando avevo 16 ho conosciuto il mio attuale ragazzo è undici anni più grande ne abbiamo passate tante e abbiamo litigato spesso molto forte però non ho mai avuto dubbi ora sono due anni che stiamo assieme ma ho dei dubbi settimana scorsa abbiamo avuto un forte litigio perché io mi aspettavo molto da lui nel giorno di san Valentino e forse avevo troppe aspettative che alla fine abbiamo litigato e mi voleva lasciare pero dopo non l ha fatto e ora dopo una settimana lui è diventato il ragazzo più dolce del mondo mi fa sorprese mi calcola molto do più rispetto a prima scherza con me come i primi mesi che stavamo assieme pero io mi domando è normale un cambiamento cosi ?! perché davvero prima della litigata di san Valentino lui non eri cosi anzi era poco dolce e meno vicino a me e nn mi sorprendeva x niente mi devo preocupare,?ho paura che mi abbia tradito e che ora si sentisse in colpa e fa cosi aiuto nn so che pensare ..sono sia felice xk è ritornato il ragazzo di cui mi ero innamorata e sia preoccupata ..voi che dite ?

Direi che lei è veramente abilissima nel farsi del male…

Se il suo ragazzo la delude lei sta male, perché non si sente considerata; se lui la soddisfa e la rende felice, subito pensa che fa così perché lui ha qualcosa da farsi perdonare…

Insomma, le cose non devono mai andare bene per lei? Perché non pensare che questa litigata di San Valentino abbia fatto capire al suo ragazzo delle cose circa il vostro rapporto che prima non capiva? O che, ad esempio, abbia avuto paura di perderla e questo gli abbia fatto capire quanto conta per lui la vostra relazione?

E’ possibile che le cose non stiano così, ma finché non ha prove contrarie, perché non cerca di godersi un po’ la vita? 😉

Saluti.

Psicolinea sempre con te
Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta  - Tel. 348 3314908

Crisi profonda di lui
#1 03-09-2015, 12:23 PM

8 anni di convivenza, io con figlio dal primo matrimonio poi si è aggiunta alla famiglia nostra figlia in comune. Come spesso accade con bambini piccoli ci si allontana e non esiste più l’intimità di coppia, a noi è venuta a mancare sempre avendo già un altro figlio. A Novembre,dopo che su mia richiesta gli avevo detto di rivedere le sue priorità, lui ha ammesso che aveva preso sempre più impegni musicali con l’ottica di stare fuori casa perché non mi ama più e non si sente a suo agio in casa.
Mi è crollato il mondo addosso, poi nei mesi mi sono accorta di quanto tutto fosse imperfetto, di quanto mi fossi annullata come donna diventando solo mamma, lavoratrice e casalinga, di come non ci fosse più stato alcun gesto d’amore ma solo gesti abitudinari senza sapore.
Dopo i primi due mesi di pseudo-allontanamenti ha deciso di provare a fare un percorso di riavvicinamento, senza che io dovessi sperare troppo, la nostra vita sessuale si è migliorata, avevamo ricominciato ad uscire da soli qualche sabato, ma sempre senza forzare perché lui non si sente pronto a rinunciare alle sue libertà e progetti musicali per me e per la famiglia.
La scorsa settimana, gli ho dato un’ultimatum, poiché si ottenevamo dei discreti risultati da questo percorso ma sentivo che ultimamente stavo dando molto io senza mai ricevere nulla in cambio, mai una parola gentile, mai un ti amo, mi manchi o ti penso, sempre in altalena.
Tornato domenica molto in crisi, piange sempre, si dispera, dice di provare ma non abbastanza, dice che non vuole sentirsi messo da parte o che ci sia indifferenza ma al momento non riesce a darmi di più, che il problema è lui, solo suo e non sa’ come venirne fuori. Anche nel sesso si è tirato indietro e ha problemi.
Non so’ in che modo aiutarlo, penso che se veramente non mi amasse non avremmo fatto questi tanti piccoli passi avanti nei mesi scorsi, io sono più tipa che se decido di chiudere, chiudo e mi guardo avanti, senza ripensamenti, invece ho visto in lui interessamento, desiderio, voglia di ridere e stare insieme e questo cozza contro questo pensiero di non amarmi.
Credo la sua sia tanta paura che decidendosi a tornare insieme si possa tornare a vivere le cattive abitudini di prima che ci hanno affossato in questi anni, lui mi rinfaccia sempre che io sto’ provando quelle sensazioni di essere tagliato fuori che lui ha provato negli anni precedenti, io cerco in ogni modo di fargli capire che sia io che lui siamo decisamente cambiati, che questo percorso, per quanto doloroso, è stato un bene.
Voglio capire se questa sua crisi possa essere affrontata e superata in qualche modo, è in crisi con se stesso, con la famiglia, con i genitori, con me, senza amici, la stà vivendo male e non sa’ come venirne fuori, io non so’ cos’altro provare per farlo stare meglio e ricominciare a vivere felici. O devo accettare questo suo pianto e tristezza solo come senso di colpa ma in relatà sia morto ormai tutto?

Gentilissima,

Non possiamo sapere quali possano essere i pensieri che in questo periodo della vita gli affollano la mente e dunque è inutile fare ipotesi, di qualsiasi tipo, visto che possono essere sbagliate.

Dal momento che il processo di riavvicinamento ha mostrato dei risultati, insisterei su questa strada, senza stancarsi.

Se è lei che guida il cambiamento, che ha preso in mano la situazione e sta cercando di riportare la nave in porto, mi sembra del tutto inutile fare ora dei bilanci, molto prematuri oltre tutto, su chi dà e chi prende di più. Il suo obiettivo al momento non è quello di capire chi dei due sia più generoso nella coppia e chi lo sia di meno: sono riflessioni importanti, ma che andranno affrontate in un secondo momento, se e quando avrete ritrovato un’intesa e una complicità che vi permetteranno di parlare di queste cose e di stabilire nuove regole.

Non si scoraggi dunque: vada avanti, lo aiuti e lo sostenga come può, ma eviti in ogni caso di diventare la sua psicologa a tempo pieno, perché questo nel rapporto non funziona ed anzi peggiora le cose. Quando le lamentele cominciano ad essere troppe e su troppi argomenti, provi a proporgli una consulenza psicologica professionale, mentre suo compito eventualmente è quello di aiutarlo a distrarsi e a trovare nuovi modi di stare insieme in modo piacevole.

Molti auguri.

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Apatia perenne
#1 02-04-2015, 09:19 PM

Salve ho quasi 17 anni.
MI sento molto triste, apatica, sola, delusa dal mondo e dalla vita in generale, non ho voglia di fare nulla troppo spesso ed ogni mese finisce col essere andata avanti per forza d’inerzia ……ho diversi problemi di insicurezza alcuni gravi….come ad esempio:il disagio cronico nello stare con altre persone…non so da cosa dipenda di preciso e non so spiegarmelo, a scuola soprattutto provo quelle sensazioni forse perché sono un anno indietro rispetto a loro, ma ciò ormai lo provo ovunque e lo provo da molto tempo prima che perdessi l’anno.La preadolescenza è stata dura ma è nell’adolescenza che provo il peggio ad esempio lo scorso anno ho fatto diverse ragazzate…..ma quella è un ‘altra storia .Attualmente ho dipendenza da tabacco ,che sto provando a controllare, fumo quando sono nervosa, triste, arrabbiata o ansiosa e mi sento meglio per circa 2minuti poi ricominciano le nevrosi e i ricordi poco piacevoli dello scorso anno.
Ho questa dipendenza da quasi 3 anni.Vorrei solo cominciare a stare bene mentalmente e non ci riesco dagli 11 anni! Ho provato a parlare con i miei genitori e non mi ascoltano perché non mi prendono sul serio e cambiano argomento.Ho cercato di suicidarmi alcune volte senza che nessuno se nefosse accorto e perfortuna non ci sono riuscita è successo lo scorso anno.
AIUTO!!!! ?

Gentilissima,

L’adolescenza non è un gran bel periodo, ma per fortna non dura a lungo: hai già 17 anni e vedrai che, con la conclusione della scuola superiore, tutto andrà meglio perché ti sentirai più autonoma, meno legata al gruppo dei compagni con i quali non vai troppo d’accordo.

Quanto al fumo, i giovani credono che le malattie e la morte capitino solo ai più anziani: sono tutti così e lo siamo stati anche noi, che ora non siamo più adolescenti. Non ti dico che il fumo fa male, perché so che lo sai benissimo. Forse però non sai che il fumo sta rovinando anche la tua pelle, oltre che i tuoi polmoni, e che andando avanti così quando avrai trenta anni avrai una pelle già avvizzita, grazie agli effetti del fumo… Ne vale proprio la pena?

Prova a trovare altri modi per esprimere i tuoi stati ansiosi: ad esempio facendo esercizio fisico oppure, se questo non ti piace, cerca il rilassamento attraverso tecniche come il training autogeno (Ci sono molti corsi in giro, anche a poco prezzo. Non fare da sola perché non funziona!)

Quanto ai tuoi genitori, sei sicura di avergli fatto capire quanto grande sia il tuo disagio? Perché non provi a spiegarglielo meglio, facendogli degli esempi ? Perché non provi a chiedere loro qualche consiglio pratico su qualcosa che ti crea problemi, invece di lamentarti così, in modo generico, visto che questo non ti aiuta ad essere presa sul serio? Un’altra idea può essere quella di chiedere ai tuoi genitori se è possibile avere qualche incontro di chiarimento con una psicologa… Non credo potranno dirti di no!

Provaci, non perdere le speranze e poi, altro suggerimento, invece di lasciarti cullare dalla tua apatia, perché non provi a fare qualche progetto interessante per il futuro? Non ti piacerebbe fare un viaggio-studio all’estero, ad esempio?

Ciao, cerca di stare bene 😉

Relazione fra sesso e cibo

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ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Io e la figlia del mio compagno
#1 02-09-2015, 07:41 PM

Buonasera
Sono quasi 3 anni che convivo con il mio compagno mio figlio e sua figlia e vivo una situazione di disagio. La figlia del mio compagno oggi sedicenne non mi ha mai accettata e tra noi non c’è mai stato dialogo se non il necessario, mai litigi diretti.Ha denunciato al padre la sua espressa gelosia nei miei confronti e tra alti e bassi, discussioni (con l influenza della madre) con il padre adesso il rapporto è pacifico fra loro che scherzano e ridono soprattutto in mia assenza (basti solo che io sia in un’altra camera).Sono infastidita ma soprattutto stanca x i litigi con il mio compagno (sempre accondiscendente con lei) che mi punta il dito sostenendo che sono fredda e ostile.è una colpa? Non sono per niente invadente e sempre corretta. ammetto che non sono affettuosa vuoi perchè sono poco espansiva già caratterialmente vuoi perchè non sopporto i suoi musoni il suo menefreghismo.Vivo con poco serenità questa situazione e credo che se non fosse x mio figlio che, non vorrei ulteriormente traumatizzare (dopo separazione e lontananza chilometrica da suo padre) farei le valige e me ne andrei perchè sono stufa di lottare x tutto(ho avuto una vita molto travagliata) e questa situazione è forse più grande di me.mi sento inadeguata e fuori luogo.grazie

Gentilissima,

Che gli adolescenti siano difficili da gestire non è una novità: lo sono talvolta per i loro genitori, figuriamoci per queste figure terze che costituiscono le nuove famiglie allargate…

La gelosia poi è un sentimento veramente dolorosissimo e quindi, se la ragazza si è dichiarata gelosa, ha praticamente ammesso che la sua presenza la fa soffrire molto. Ora, essendo lei più grande e più matura, non voglio dire che debba mostrarle affetto, se non lo prova, ma non potrebbe almeno cercare di travalicare i limiti della correttezza che si è auto-imposta e mostrare anche un po’ di empatia ed “amicizia” nei confronti di questa ragazza, magari partecipando anche lei a questi scherzi e a queste risate che, guarda caso, avvengono nell’altra stanza, quando lei non c’è?

Perché vede, se la sua situazione fosse altrimenti risolvibile non staremmo qui a parlarne: lei però ha già deciso di rimanere dove sta, perché questo evidentemente conviene a lei e a suo figlio; ora si tratta di rendere la vita, per lei e per gli altri, la più piacevole possibile.

E’ vero, sarebbe stato meglio incontrare un uomo senza figli e senza ex, ma in fondo, anche lei non si trova nella stessa situazione? E poi, se fosse lei quella ragazza, non sarebbe altrettanto gelosa di suo padre?

Provi a riflettere su queste cose e cerchi di dare minore peso ai musi lunghi e agli atteggiamenti strafottenti, tipici dell’età, di questa adolescente; provi ad essere gentile e sorridente lei per prima, e vedrà che anche l’atteggiamento della ragazza cambierà.

Cari saluti.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

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Tira e molla
#1 03-05-2015, 11:01 AM

Buon giorno,
mi chiamo valeria e da 6 anni sto con un ragazzo più piccolo di me di un anno e mezzo.
Ho 25 anni, e ultimamente mi sento continuamente triste e con voglia di piangere pensando al mio rapporto di coppia.
Durante la nostra relazione c’è stato più di un tira e molla, l’ultima volta ci siamo lasciati a causa della mia gelosia (secondo lui infondata) nei confronti della sua ex ragazza, che lui contatta costantemente e frequenta professandola solamente una cara amica d’infanzia.
Da non molto tempo lui aveva espresso la possibile idea di una convivenza, ma discutendone ha poi ritrattato tutto dicendo che non se la sente poichè con la convivenza si negherebbe progetti più importanti per lui (tra cui l’acquisto di una moto).
Non è solo questo però il fatto scatenante della mia reazione, purtroppo lui fa parte di quella categoria di persone che per “rilassarsi” passa ore davanti a una console di videogiochi, non esce quasi mai se non per costrizione, e molto spesso abbiamo litgato su questo fronte. Sulla base di ciò (premetto che io ero momentaneamente a casa sua, non di proprietà ma dei genitori) me ne sono andata di punto in bianco, evitando contatti. Sono due giorni che non lo sento, mi aspettavo una qualche reazione da lui e invece niente.
Io invece sono uno stato ansioso, e non riesco a capacitarmi del suo comportamento..
Cara dotteressa, come devo interpretare questo suo comportamento? Non so più cosa fare per confrontarmi con lui e fargli capire come mi sento, poichè ogni volta che intavolo un discorso si finisce per litigare con lui che suppone di avere ragione a prescindere e io che mi devo addatare alle sue “condizioni”.

Gentilissima Valeria,

Credo che siano veramente molti gli aspetti di questa relazione che stanno scricchiolando. Come si fa a mettere sullo stesso piano l’inizio di una convivenza e l’acquisto di una moto? Come si fa a sopportare un ragazzo che vuole sempre avere ragione, e che non solo non spiega le sue motivazioni, ma pretende un “adattamento a prescindere”? Come si fa a legarsi ad una persona che preferisce la playstation alla sua ragazza e agli amici? Come si fa a sopportare che l’unica amicizia a cui veramente tiene sia quella della sua ex? Come si fa ad andarsene di casa e non avere da lui una minima reazione?

Che le debbo dire? Se sente che questa relazione, al di là di questi aspetti negativi, sia solida e importante, faccia di tutto per salvarla, ma se ha qualche dubbio, provi a prendersi una pausa di riflessione.

Auguri.

Non mi ama piu
#1 02-08-2015, 10:33 PM

Buona sera,scrivo in questo forum per avere qualche consiglio. Dopo quasi 11anni il mio ragazzo mi ha lasciato ..e io mi sento persa e pure in colpa. Si,perche da come ha detto lui anche se lo dice velatamente da la colpa a me..dice che nn mi ama piu,che gli sono indifferente. Me l ha detto con freddezza,distacco assoluto. Mi ha dato l impressione che non sia rimasto in lui neanche affetto.Il problema é nato quando io per motivi di famiglia sono dovuta tornare a casa in sardegna,mentre per lui stavo in emilia,ma convivevamo sl nei fine settimana o comunque non era una convivenza fissa. Sn stata via due anni nei quali appena potevo tornavo su da lui. Lui non ha accettato bene la cosa,diceva che mi amava troppo e non riusciva a vivee lontano da me,ma la storia è andata avanti a distanza fino sd una settimana fa quando gli comunico che salivo da lui. A quel punto mi ha confessato che mi aveva tradito con un altra e non mi amava piu. Ora io mi sento in colpa perche per 6mesi che non ci siamo visti(dalle vacanze estive) lui mi ha cancellato completamente. Per quei sei mesi ha cancellato hli altri 10anni di vita vissuti insieme,dove io ho sacrificato tutto per lui,ho rinunciato a casa,famiglia,amici.l ho accudito quando è stato male come avrebbe fatto una moglie,e sono state tante le sue malattie, e nel momento che ho avuto un problema e sono dovuta andare via mi ha scaricata. Ha avuto la faccia tosta di dirmi che il fatto che l abbia accudito,cucinato,assistito in malattia(tranne in una quando non c ero e me l ha rinfacciato) fosse dovuto per dovere morale,che tutte le ragazze lo fanno. Io non so piu chi lui sia, mi dice ste cose cattive come se niente fosse,che tanto poi non conta piu perchè non mi ama piu,non mi vuole piu, gli sono indifferente. E io nonostante questo lo amo ancora e vorrei che tornasse da me. Non so piu che pensare…sto impazzendo,avevo progettato matrimonio e figli con lui, ed ho 30anni,non sono piu una ragazzina. Possibile che per quei 6 mesi senza vedersi abbia dimenticato tutto??? Ho dimenticato di aggiungere che mi ha confessato prima di aver pensato ad un altra,poi di esser stato con un altra messo alle strette,e che da quello a capito che non mi amava piu.

Gentile Stella,

Non so quale problema l’abbia spinta in Sardegna ma, certo, pretendere che una relazione possa durare a distanza per due anni, con periodi di lontananza continua che durano anche sei mesi non è davvero poco… O lei ha una grande fiducia in se stessa, per cui non teme rivali, oppure lei considerava questo ragazzo talmente poco, da poterlo gestire a distanza a suo piacimento, sicura che non sarebbe interessato a nessuna. Evidentemente i suoi calcoli sono stati errati: c’è solo da prenderne atto.

Cordialmente,

Crisi di coppia dopo 10 anni
#1 02-12-2015, 05:22 PM

Buonasera Dottoressa ,
sono una ragazza di 31 e io e il mio compagno di 35 stiamo affrontando una crisi. Stiamo da 10 anni insieme e stiamo costruendo casa per andare a convivere, ci amavamo e andava tutto bene, quando qualche giorno fa cerco di scoprire cosa ha che non va e all’improvviso mi dice che la sua collega, gli ha detto di avere un’attrazione per lui, e da quando l’ha saputo ha tanta confusione in testa e non sa più cosa prova per me e non sa cosa fare. Non riesce a dirmi più ti amo, che è la cosa che mi ferisce di più. Ha paura di prendere fare una scelta sbagliata in base alla razionalità e non su quello che realmente prova (non sa se scegliendo di rimanere con me lo farebbe perchè abbiamo una casa e i 10 anni alle spalle o perchè se davvero è ancora innamorato di me).
Lui ha un ottima amicizia con lei, dovendoci stare 10 ore al giorno per lavoro e a pranzo. Inoltre si sono sentiti di più negli ultimi tempi anche per via dei problemi della ditta dove lavorano, che è in liquidazione. Ho avuto sempre un pò di gelosia, controllata, per lei ma il mio compagno mi ha sempre detto di avere fiducia in lui, (che per me vuol dire se mi fa delle avance, non ti preoccupare non mi interessa).
Da entrambe le parti non abbiamo mai avuto dubbi ne incertezze sulla nostra relazione e ci siamo sempre amati ed avevamo deciso di convivere da tempo, a parte questa bomba esplosa di punto in bianco. E’ vero anche che nessuna gli aveva fatto mai delle avance.
Io gli ho dato i suoi spazi e tempi per riflettere, dice dogli di avere fatto una scelta con il cuore e di avere fiducia in lui, che lotterò ma che deve lottare anche lui.
Ho paura a farmi da parte in questo periodo perchè lei lo può vedere a lavoro, lo può sentire e io non posso saperlo, ed ho paura che questo possa influenzare la sua scelta.
Io ho cercato di spiegarli che fra il bianco e nero c’è il grigio e che questa situazione si potrà ripresentare altre volte nella nostra vita, sia da parte sua che mia. Ho paura di perderlo per sempre perché è molto razionale – mi spiego – che lui possa pensare perché la cosa mi ha scombussolato tanto, allora non sono veramente innamorato di lei.
Cosa fare per aiutarlo a capire???

Gentilissima,

Mi sembra che lei abbia assunto un comportamento equilibrato e corretto. La cosa da capire è che l’amore per un/una partner non annulla automaticamente tutte le altre attrazioni che si possono avere per altre persone. In questo caso il suo ragazzo si sente turbato perché ha un’occasione facilissima da poter sfruttare (e che evidentemente non gli dispiace), ma sente d’altra parte che l’amore per lei, compagna di vita da dieci anni, non possa essere buttato alle ortiche per questa sorta di infatuazione.

Credo che lei non possa far altro che dimostrargli ancora il suo amore e la sua fiducia e, per il resto, stringere i denti, incrociare le dita e andare avanti: questa è la vita!


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Mia moglie non mi ama più…
#1 02-15-2015, 07:17 PM

Buongiorno
scrivo per avere un consiglio: da circa un mese e mezzo mia moglie non vuole più fare l’amore.
La situazione famigliare è difficile perchè nostro figlio quasi adolescente ha una recidiva in metastasi di medulloblastoma (tumore cerebrale). Tre anni fa è stato operato e circa un anno fa ci hanno detto che era in metastasi e quindi non c’è modo di curarlo. Per il momento sta ancora bene, ma sappiamo che anche a breve la situazione potrebbe aggravarsi e quindi non potremo fare altro che lasciarlo andare.
Mia moglie è stata sempre coinvolta in prima persona nelle cure: è stata a casa dopo l’operazione e poi ha seguito le cure successive. Io ho sempre cercato di fare del mio meglio e quando serviva non mi sono mai tirato indietro.
Abbiamo anche una bimba che frequenta le scuole elementari, è il terremoto di famiglia ed il raggio di sole che illumina le nostre giornate.
Adesso mia moglie dice che non è più innamorata di me: prova un profondo affetto, dice che non avrebbe potuto trovare marito migliore, che non potrei essere un padre migliore, ma non sa cosa fare per potermi amare ancora.
Mi sembra molto determinata, non mi ha chiesto di separarci ma non sembra escludere la cosa se può farmi stare meglio. Io le ho detto che sono angosciato perchè lei continua con la sua vita, le sue uscite settimanali con le amiche, e non sembra preoccuparsi di fare qualcosa per tenere unito il nostro matrimonio.
Mi ha detto che prova molto affetto, ma non amore.
Non so cosa fare: mi sento in gabbia, non voglio lasciare la mia famiglia, soprattuto nella situazione in cui ci troviamo, ma mi sembra di fare lo sguattero (cucino quasi sempre io) e di fare il baby-sitter mentre lei continua la sua vita.
La mia vita si è fermata e sono solo in attesa… in attesa che mio figlio ci lasci ed in attesa di sapere se avro ancora una moglie fra qualche mese…
Vi ringrazio.

Gentilissimo,

La situazione in casa, vista la situazione medica di suo figlio, deve essere diventata molto difficile: queste circostanze o uniscono ancora di più la coppia, per fare fronte comune di fronte alle varie difficoltà che si presentano, o allontana definitivamente i partners, che cercano altrove le risorse psicologiche per caricarsi e affrontare con maggiore energia gli eventi negativi.

Forse sua moglie non ha trovato in lei la persona capace di darle coraggio e speranza in un momento così angosciante. Se lei non si sente soddisfatto di come stanno andando le cose, ne spieghi le ragioni a sua moglie (del resto non credo che sua moglie, anche se esce con le amiche, stia vivendo il periodo più felice della sua vita…) e insieme cercate di stabilire delle nuove regole che soddisfino entrambi nel momento presente, sia per i compiti domestici, sia per la gestione della vostra relazione, anche sul piano sessuale.

Forse in seguito potrete anche separarvi, se le cose non torneranno ad essere soddisfacenti per voi: in questo momento tuttavia credo sia più funzionale cercare di valorizzare ciò che vi unisce, anziché lamentarvi per ciò che vi divide.

Infiniti auguri.

Mia moglie non prova più amore per me
#1 02-26-2015, 12:16 AM

Da circa dieci giorni mia moglie mi ha detto che non prova più amore per me, che da 1 a 100 è rimasto 50…Il tutto è nato da un periodo di almeno due anni in cui i litigi si sono fatti sempre più frequenti e con toni molto aggressivi, stress, situazione familiare difficile, problemi economici etc, io purtroppo inconsciamente ho reagito chiudendo dentro il dolore per certe parole ricevute da lei, in una sorta di autodifesa, e questo mi ha isolato da lei pur essendo cmq presente con lei in tutti i problemi e con i nostri 2 figli…ma è mancata l’intimità…mi sono adagiato sul suo amore e la spirale che si è creata dentro di me non mi ha fatto comprendere la gravità di quanto stava accadendo…sono stato cieco ai suoi richiami e incapace di reagire così la sua aggressività aumentava.. Io non capivo che dietro questo c’era la sua sofferenza e sentivo solo la mia…Poi è esplosa dicendomi che vuole fare la sua vita senza di me…Non vuole mandarmi via ma ormai temo di avere perso tutto di lei se non il rispetto e il bene.. Dice di ritenersi libera e io di fare altrettanto. Il fatto è che la amo, di colpo ho capito tutti i miei errori e vorrei riconquistarla…dopo i primi giorni in cui mi ha detto di tutto compreso che si sente libera di avere relazioni intime con chi vuole, adesso sto ricostruendo almeno il dialogo e questo sembra funzionare, lei esce un giorno alla settimana e io alterno momenti in cui le penso di tutte per riconquistarla e altri di quasi totale sconforto. Credo che desideri un uomo forte accanto a sé dopo aver sofferto per le mie debolezze, ammette che anche lei ha avuto le sue colpe ma penso che non riesca a togliersi la rabbia e la sofferenza per la mia mancata attenzione verso di lei…cerco di esserlo, affronto la vita giorno per giorno cercando ogni strada per recuperare la sua fiducia. Le ho detto che voglio la sua felicità e che la amo, che il posto è accanto a lei fino a che lo vorrà ma che non l’assillerò e cercherò anche io di riacquistare la mia serenità e i miei spazi, mi faccio forza anche per i miei figli ma dentro sono disperato, cerco di essere determinato a lottare per lei, so che devo ripartire dalla fiducia, ma ho tanta paura di perderla. Vorrei riacquistare almeno un po’ di complicità attraverso le cose che ci accomunano. Dopo 19 anni di matrimonio non posso credere che tutto sia finito per lei, anche se capisco la sua rabbia, è la stessa che mi aveva creato il muro nei suoi confronti. Lei non comprende come possa aver capito i miei errori in così poco tempo ed essere stato cieco per così lungo tempo, ma la mente umana è terribile,non vuole più soffrire e dice che da ora in poi ragionerà con la testa. Non so se riuscirò mai a farle capire ancora il mio amore…Vorrei cancellare tutto ma so che devo affrontare il dolore e ripartire da li’ per cambiare…ma è terribile…

Gentilissimo,

Mi sembra che gli ultimi scossoni le abbiano finalmente aperto gli occhi su quanto sta accadendo nella vostra coppia e che lei si sia messo sulla buona strada per salvare il vostro rapporto.

I risultati verranno: non se li aspetti subito, perché i cambiamenti richiedono tempo, come molto tempo è del resto trascorso senza che vi fosse più comunicazione fra voi.

Avanti così e non si faccia troppe domande: è sulla strada giusta.

Molti auguri.

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La mia ragazza è cambiata
#1 02-16-2015, 01:46 PM

Salve a tutti,
Più che un problema definisco il mio una situazione di vita a cui non riesco a darmi una spiegazione è pertanto chiedo a tutti voi che mi dedicherete un po di tempo di magari darmi dei consigli.
Poichè lavoro all’estero, ho conosciuto una ragazza estone 9 mesi fa. All’inizio tutto bene anzi benissimo mi faceva stare troppo bene mai in vita mia mi sono sentito cosi bene con una ragazza. Nonostante lei abbia una bambina di 3 anni sapeva benissimo come darmi del tempo e come farmi sentire uomo. dopo pochissimo tempo gli ho chiesto di andare ad abitare insieme e lei ha accettato senza problemi. i primi mesi tutto fantastico pieno di passione e di voglia di scoprire nuove emozioni. piano piano la passione dopo 9 mesi attuali è scesa sempre di piu. da parte mia è rimasta sempre lo stesso, ho sempre voglia di lei voglia di stare e di fare qualsiasi cosa con lei. da parte sua (eccetto alcune rare volte dove la sua passione tocca picchi elevati) ogni giorno che passa e come se non ha tutta questa volontà di stare insieme. abbiamo anche deciso di sposarci di fare una famiglia vera con dei bambini “nostr” anche se ce da dire che amo la sua bimba come se foste mia, lei mi chiama papà senza problemi e la bambina è orgogliosissima di me e io di lei. E cmq da un periodo oramai più che lei non mi desidera come prima. non fanno più effetto i miei baci le mie carezze le mie pazzie, niente. non ce verso per farle accendere il fuoco dentro di lei. stesso lei mi ha consigliato dei giochini (i sexy toys da sexy shop) magari si accendesse qualcosa, ma niente ho speso soldi ma in lei e sempre ghiaccio. ho pensato che magari sai con una vita sedentaria ho messo qualche kg in piu, ho fatto una dieta e ho perso 5 kg (non sono tanti ma si vede la differenza, magari cosi facendo li verebbe qualche fantasia in più ma nulla. niente sopra niente. Non so più cosa fare, gli ho parlato di questa cosa ma spesso e volentieri si arriva a litigare è perciò preferisco starmene in silenzio. ma sta iniziando ad essere un problema per me, sento come se mi rifiutasse come se non vuole che la tocchi oppure come se fare l’amore sia per lei un peso più che un piacere. tutto il resto della vita di coppia è perfetta, lei è una ottima madre, cura infinitamente la casa la cucina tutto, ma quando si parla di sesso quando vorrei tanto prenderla dolcemente oppure aggressivamente e fare l’amore, niente mi toglie le mani, non vuole essere disturbata. Cosa che prima era lei a venire da me, era lei che iniziava tutto e anche in modo alcune volte da vero fuoco!!!!!è tutto cambiato e vedo che tutto sta cambiando, nonostante i miei vari tentativi di cercare di rifar accendere il fuoco in lei,ma niente.
Anche s faccio un complimento ad un passante(magari si ingelosisce) ma niente non succede niente come se non li importasse di niente. Forse non mi ama per davvero? Forse sta con me solo per i soldi?

Gentilissimo,

Non saprei cosa risponderle, in particolare all’ultima domanda… Tante infatti possono essere le ragioni di questo allontanamento. Se si trattasse solo di un fatto sessuale, è possibile che nei primi tempi, quando c’era maggiore attrazione fisica e tutto era una novità, vi fosse da parte di lei un maggiore stimolo sessuale. Poi, con la convivenza, con la maggiore conoscenza ed anche con l’abitudine ad avere rapporti, è possibile che l’attrazione fisica iniziale sia sfumata ed ora quella passione che vi ha unito è diventata ciò che vi divide.

Provi a chiedersi se la sua ragazza è veramente soddisfatta del rapporto, se le piace davvero il suo modo di fare l’amore, se finge l’orgasmo. Del resto se, dopo così poco tempo, siete arrivati ai sex toys, è evidente che lo stimolo sessuale sta scemando.

Credo che, per togliersi ogni dubbio, lei potrebbe provare a tornare a vivere da solo, prendendosi una pausa di riflessione. In base alla reazione di lei ed ai suoi comportamenti, potrà capire meglio se ci sono realmente le basi per costruire una famiglia con questa persona.

Cordialmente,

Divisa
#1 03-01-2015, 10:23 PM

Buongiorno e grazie per la possibilità che mi da di aiutarmi.

Ho lasciato l’Italia 6 anni fa per la Francia.Ho fatto la conoscenza di un ragazzo, S, con il quale ho legato subito e J con cui non ho mai avuto il coraggio di scambiare parola in quanto bellissimo e quasi papa.
S é carismatico, pieno di vita. Mi ha aiutata a ritrovare me stessa e a credere nelle mie capacità.
Abbiamo iniziato a frequentarci, ma tante cose tra noi non andavano…. sia lui che io eravamo immaturi sotto tanti punti di vista e io non avevo appena chiuso una storia difficile.
La nostra storia é finita in modo brusco per un motivo semplice : un avvicinamento totalmente inaspettato tra me e J.Malgrado l’immenso amore che ci ha legati la nostra storia é stata molto difficile.Lui si è fatto scivolare addosso la negatività e io ho lottato contro tutti per lui, si è lasciato sfruttare e rovinare dalla sua ex che ha usato sua figlia per 3 anni per vendicarsi…E poi sono rimasta incinta. E’ stato in quel momento, che ho cominciato a mettere la distanza tra di noi. Non ne volevo più sapere dei problemi con la sua ex (che si é rifatta una vita subito dopo la loro separazione), volevo solo proteggere nostro figlio.L ho visto spesso passivo anche nei confronti dell’educazione dei suoi figli. Non é un uomo cattivo, anzi, lui è fin troppo buono,ma si lascia trasportare dalla vita.La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata una scenata di mia suocera nei miei confronti, davanti a mio marito che non ha mosso un dito. Sono rimasta delusa. E se non fosse stato per nostro figlio avrei fatto la valigia e sarei tornata in Italia.
Da un anno mi ritrovo senza lavoro. Ho deciso di partire 4 giorni in vacanza con S, per cambiare un po aria. Lui, dopo la nostra separazione, è diventato il mio migliore amico, il mio confidente,è diventato un amico di famiglia e di J.Ebbene, durante quel viaggio, S ed io ci siamo riavvicinati e ci siamo baciati. E’ stata una situazione che nessuno dei due aveva programmato ma è capitata nel modo più naturale possibile e ci ha lasciati completamente distrutti. Ovviamente io ho messo la cosa sul “sono in crisi con mio marito, dimentichiamoci tutto”…. Ma quasi un anno dopo non la smettiamo di pensarci e di cercarci. Ci vediamo appena possibile (lui ha lasciato la Francia) e siamo più uniti di prima. Credo di provare dei sentimenti nei suoi confronti, ma non voglio più dire amore, perche ci ho creduto troppe volte e troppe volte ho rovinato tutto. Sono andata a parlare da una mediatrice familiare che mi suggerisce di prendere una decisione per la mia felicità.Ma io non lascerò J perche non voglio privarlo di suo figlio e non voglio privare nostro figlio di mio marito. Ma ce la farò sul lungo termine? O con J le cose si aggiusteranno? Non so davvero più cosa fare…
Langrazio di cuore per il suo aiuto in questo momento buio e spero non mi giudicherà.

Secondo me lei è innamorata contemporaneamente di questi due uomini (altrimenti S. non sarebbe diventato un amico di famiglia, ma sarebbe stato abbandonato al suo destino), perché evidentemente ciascuno dei due le offre una parte importante e gradevole dell’amore, ma nessuno dei due riesce a darle tutto quello che lei desidera.

La soluzione totale dunque sarebbe quella di trovare una terza persona, che possa farle dimenticare questi due uomini sbagliati per lei, ma visto che c’è una bambina così piccola, riterrei più utile al momento tentare un riavvicinamento con J, abbandonando S (che è tornato a contare qualcosa per lei solamente perché al momento fa la facile parte dell’amante: se fosse al posto di J, visto come marito e padre, probabilmente sarebbe una figura ancora più sbiadita di J).

Faccia questo sforzo per la sua bambina, che merità un papà, ma se la vostra unione con il tempo si rivelasse infelice, anche dopo aver fatto tutti i tentativi, compresa una terapia di coppia, cominci a guardarsi intorno, perché se la sua felicità non si chiama J, ancor meno potrà chiamarsi S.

Molti auguri.

LibriAutori:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta

Philofobia?
#1 02-25-2015, 03:39 PM

Un anno fa ho conosciuto una ragazza di 24 anni,io ne ho 35,solare,allegra.
Poi ho scoperto che è una persona molto concentrata sullo studio e sul lavoro,non le piacciono le smancerie e quando ha un problema non ne parla,si limita solo a dire che va tutto bene.
Ci siamo scritti per molto tempo non abitando vicino e pian piano che le nostre conversazioni andavano ad aumentare di frequenza aumentava di conseguenza il feeling che si instaurava.
Un giorno lei mi confidò che era vissuta senza il padre, non lo aveva mai conosciuto ma dopo quell’accenno non ne parlo più.
Intanto tra noi cresceva sempre di più la stima e l’affetto ma lei diceva sempre che mi voleva molto bene, che stava bene con me ma che non era pronta per una relazione, lei non voleva nessuna storia seria.
Ad un certo punto mi confidò che stava frequentando un ragazzo, ovviamente senza impegno, dove ognuno poteva fare quello che voleva ed io appresa questa notizia, sentendomi ferito decisi di non sentirla più.
Dopo circa tre mesi mi ricontattò lei dicendomi che le ero mancato, che mi aveva sempre pensato e che aveva avuto paura che mi fossi dimenticato di lei. Aggiunse anche che prima era in un periodo della vita in ci non voleva avere storie serie ma che ora era pronta.
Parlammo ancora per un pò e alla fine decidemmo che ci saremmo incontrati.
Sono partito e ci siamo visti per un weekend, due giorni fantastici in cui siamo stati benissimo, al di sopra di ogni aspettativa.
Lei dolcissima, affettuosa, contenta di stare insieme.
Mi colpì una cosa, non so se è degna di nota: mentre stavamo abbracciati mi guardò e mi disse: “Allora non sei rimasto deluso da me?” Domanda strana visto che stavamo così bene insieme…
Quando fummo insieme mi parlò nuovamente del padre, la seconda volta in un anno, dicendomi che le era molto mancata la figura paterna e che stava pensando da un pò di tempo di andare a trovarlo perchè anche il solo vederlo da lontano le avrebbe fatto bene visto che di lui ha solo una foto.
Alla fine del weekend quando ci stavamo salutando mi disse che sarebbe venuta lei a trovarmi nel weekend successivo, che era un sacco di tempo che non stava così bene e che già le mancavo..e mi sembrò sincera quando disse queste cose.
Il giorno dopo mi dice che ci ha pensato bene, che non vuole nessuna relazione con me, che è meglio se restiamo amici…
Dopo circa un mesetto che non ci sentiamo ci troviamo casualmente e mi dice che mi ha sempre pensato, che spesso si chiede come fosse andata tra noi se ci fossimo frequentati di più…
e che al momento si vede con un ragazzo ma è una storia di solo sesso senza nessun impegno in cui ognuno dei due può fare quello che vuole mentre con me sa che io voglio una storia seria, e questo la spaventa troppo.
E’ sincera quando dice che ci tiene a me ma non riesce?
Perchè si getta in queste storie disesso dove non è richiesto un coinvolgimento emozionale? E’ una “facile” o veramente può esserci dell’altro?

Gentilissimo,

Non saprei dirle se si tratta di filofobia (paura di innamorarsi). Dal momento che ogni volta che stringete il rapporto lei le parla di suo padre sarei portata a pensare che abbia delle problematiche con la figura maschile. Non sappiamo quale può essere stato il rapporto fra i suoi genitori, perché suo padre ha rifiutato di conoscerla, ecc. Forse sua madre gli ha parlato male degli uomini, le ha detto che non bisogna mai innamorarsi, perché poi si può rimanere molto deluse…
Chissà.
Credo che, per saperne di più, occorrerebbe non solo guardare il presente, ma cercare di indagare anche nel suo passato.
Saluti cordiali.

Problemi di approccio con le donne
#1 03-18-2015, 03:11 AM

Salve Dr. Giuliana Proietti, avrei bisogno di un consiglio/spiegazione/rimedio per un problema che mi crea disagio/disturbi, pur essendo nella media(forse anche qualcosina in più,17cm) le mie fantasie sono unicamente rivolte al desiderio di essere umiliato per le scarse dimensioni del mio pene, questo di per se non è un problema, almeno da come la vedo io ma sta a lei giudicare, il mio problema sta nella difficoltà nell’approcciarmi alle ragazze per via di una forte timidezza e insicurezza(ho 25 anni e oltre un semplice ciao non riesco ad andare è come se non sapessi di cosa parlare) e pensavo che magari le cose erano collegate.
Cè qualche percorso o soluzione?
Grazie dell’attenzione

Gentilissimo,

Se lei continuerà a valutare la sua possibilità o capacità di approccio con le donne avendo come parametro di riferimento le misure del suo pene credo che effettivamente lei abbia un enorme percorso da compiere, prima di poter avvicinare una donna con qualche probabilità di successo.

Le suggerisco di rivolgersi ad uno psicologo/a per avere i giusti consigli. Una ventina di sedute credo potrebbero bastare.

Molti auguri.

Psicolinea Facebook

Davanti ad un bivio
#1 03-20-2015, 03:08 PM

Mi chiamo Fabio, ho 47 anni e sono sposato da 25 e2 figli di 14 e 9 anni.
Un matrimonio che fino ad un mese entrambi dicevamo perfetto….poi mia moglie ad una cena con vecchi compagni di classe rivede dopo 30 anni una persona che le suscita un’ondata di emozioni…..rivede un paio di volte la persona……parlano….chattano…..lei è sempre più confusa….inizia a dubitare di tutto……dimagrisce…… Poi….prima di fare stupidaggini ci sediamo e mi racconta tutto…..e mi dice che per il bene dei nostri figli e degli anni passati insieme vuole continuare con me (questo succede 1 settimana fa)
Io sono comunque distrutto dalla notizia…sono confuso ma ”apparentemente” reagiscono bene…..ne parlo con qualche amico, con la sorella a cui sono legato da grande amicizia….mia moglie ora sta meglio dopo che ha scaricato questo peso ma è molto confusa e non riesce a levarsi dalla testa questa persona, è senza forze, è esausta, e ovviamente ha perso ogni interesse in me….siamo andati da una sua collega per iniziare un percorso di coppia….a me la psicologa è apparsa positiva, ma non so proprio come potrà finire questa storia e quale impatto avrà su di me…non ora ma anche poi: i pochi giorni che sono passati sono stati altalenanti….. ottimismo….. pessimismo….e cosi via…..
sento di aver bisogno di un conforto, un aiuto……

Gentilissimo,

In un rapporto di lunga durata come il vostro questi fatti possono capitare ed è sbagliato pensare che, dopo tanti anni, tutto possa essere dato definitivamente per scontato.

Come vede, le cose non stanno così e bisogna essere pronti a mettere in discussione se stessi e il proprio rapporto di coppia ogni volta che ci si trova di fronte a situazioni del genere.

Detto questo, sua moglie è stata correttissima nei suoi confronti, perché poteva prima esplorare le sue sensazioni di attrazione per questa persona e poi tornare da lei con lacrime di coccodrillo: non è andata così e dunque le suggerisco di impegnarsi seriamente nella psicoterapia di coppia che avete intrapreso, perché il successo di una terapia di coppia dipende moltissimo dalla motivazione che ha la coppia stessa nel voler ritrovare l’armonia.

Quanto a sua moglie, cerchi di starle vicino, sia affettuoso ed eviti di parlare di questa persona: pensate piuttosto a qualche progetto nuovo da portare avanti insieme, prendetevi una vacanza, divertitevi un po’, non solo come famiglia, ma anche come coppia.

I matrimoni perfetti esistono solo nelle favole… Non è escluso che in futuro una cosa simile capiti anche a lei: sarà così corretto come è stata sua moglie?

Molti auguri.

Paura.
#1 04-03-2015, 03:06 PM

Salve, ho 18 anni e sono fidanzata ufficialmente da 1 anno e 8 mesi con il mio ragazzo che è di 1 anno e mezzo piu’ piccolo. La nostra storia e’ sempre stata molto profonda, sempre molto sinceri e complici. E’ da mercoledí, dopo che la mia amica mi ha confermato il viaggio in Spagna e dopo avergli detto che lui aveva appena detto una stupidagine (inerente al viaggio) che lui si comporta in modo strano con me. Ieri per tutto il giorno non ci siamo sentiti, non mi ha cercata, zero. Io la sera gli ho scritto e mi è sembrato freddo e indifferente, stamattina gli avevo chiesto se voleva pranzare da me (come tante altre volte) ma lui ha detto che aveva da fare, cosí, gli ho mandato un sms dicendogli se vuol venire da me nel pomeriggio e lui ha risposto con un semplice “Ok.” Potrebbe essere un segnale del fatto che non mi ami piú? O e’ un suo momento di stress? (Tenga presente che lui ha una situazione economica e famigliare molto particolare). La prego, non so a chi rivolgermi, non voglio perderlo.

Gentilissima,

Forse si sarà trattato di qualche malinteso ed ora sarà tutto chiarito. Purtroppo non posso rispondere alle domande che mi poni perché non conosco la vostra storia e non posso capire le motivazioni, familiari e non, che potrebbero aver procurato al tuo ragazzo uno stato di stress.

In ogni caso, credo che anche essere “ufficialmente fidanzati” a sedici anni e mezzo sia sicuramente un’altra ragione di stress e dunque, perché la vostra storia continui, vi suggerirei di non metterci troppo di mezzo le famiglie.

Molti auguri.

Terapie Sessuali

Non posso vivere come vorrei
#1 04-21-2015, 12:29 AM

Gentile dottoressa,
il mio problema è semplice quanto irrisolvibile: sono un ragazzo trans (da donna a uomo) gay, universitario e vivo con la mia famiglia. Sono fidanzato da svariato tempo con un ragazzo meraviglioso e innamoratissimo che mi apprezza e accetta così come sono, ma tutti gli altri nostri conoscenti (compresa la mia famiglia e probabilmente anche la sua) sono transfobici. Sono quindi costretto a vivere come donna etero, a vestirmi e comportarmi come tale sia per paura di non essere accettato sia, soprattutto, per non “arrecare un danno” alla mia famiglia. Sono arrivato a vergognarmi a tal punto di me stesso da essere in psicoterapia da due anni per altri disturbi (DPTS e fobia sociale) senza riuscire mai ad accennare al mio psicoterapeuta qualcosa riguardo la mia disforia di genere.
Ho tentato il suicidio, ho provato a obbligarmi a “sentirmi donna” e così via ma ormai sinceramente non so più cosa fare.
In attesa di un suo consiglio ne approfitto per ringraziarla per il suo prezioso operato.
Cordiali saluti,
K.

Gentile K.,

Come prima cosa le vorrei dire che due anni di terapia sono già molti e dunque la conclusione dovrebbe essere ormai prossima. Dal momento però che lei non ha ancora parlato di quello che è probabilmente il problema più grande della sua vita, credo che in questo modo lei stia buttando via tempo e denaro e quindi la solleciterei a parlare di questa cosa al suo terapeuta al più presto possibile, cambiando eventualmente professionista, se con quello attuale non ce la farà a confidarsi.

L’altra cosa che le vorrei dire è che non bisogna mai contare, seppure si possa essere persone informate e consapevoli, su un’autovalutazione. Il disturbo dell’identità di genere potrebbe avere varie origini, di tipo biologico, psicologico e sociale e dunque la diagnosi va fatta solo a seguito di opportune visite psicologiche, psichiatriche e endocrinologiche.

Infine, una raccomandazione: l’importante è cercare di stare anzitutto bene con se stessi, prima di curarsi del mondo esterno. Oggi per vestirsi da donna non è più necessario indossare busti e sottane, o farsi complesse acconciature, ma si può essere considerate donne anche con un paio di pantaloni e capelli rasati… Dunque, perché farsi un’ossessione nel dover “vestirsi da donna”, quando questo non è richiesto neanche alle donne più eterosessuali che ci siano?

A parte le visite che le ho suggerito, cerchi di trovare una mediazione nel suo standard di vita che possa soddisfare lei e le aspettative della sua famiglia e, in privato, viva intensamente il suo amore così come è e come vi piace.

Non sempre è necessario spiegare tutto a tutti.

Buona Vita.
Dr. Giuliana Proietti

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Il funzionamento psichico dell’uomo prevede la tendenza a proiettare i vissuti e l’Essere fuori da sé: questo fenomeno della proiezione deriva dall’atavico atteggiamento, tipicamente umano, di ricercare all’esterno i motivi e le spiegazioni dell’Essere.

Nel mondo preistorico, ad esempio, l’uomo non riusciva a comprendere il mondo che si presentava ai suoi occhi, in quanto era incapace di una elaborazione interiore e di una logica: così sono state costruite le spiegazioni magiche e mitiche che riguardano l’esistenza umana e quella del mondo che l’uomo percepisce intorno a sé.

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Nella spiegazione di tipo magico è coinvolta in primis la funzione percettiva, in particolare quella visiva: essa nasce infatti dall’attribuzione degli eventi osservati a cause che sono ugualmente presenti sotto i propri occhi.

Il successivo sviluppo delle funzioni logiche nell’essere umano ha contribuito a spiegare meglio la fenomenica del mondo, ma non ha ancora chiarito il funzionamento dell’insight. L’animo umano è ancora spiegato ricorrendo alla magia e ad altri elementi inconsapevoli, così come alla logica.

Anche se l’essere umano ha cercato di dare un ordine razionale alla realtà osservata, la componente irrazionale dell’uomo è rimasta una cosa-in-sé, un noumeno del quale non si riesce ad avere coscienza, se non per il senso di alienazione da-sé. Infatti, né il pensiero magico, né la logica riescono compiutamente a dare un senso all’anima. Ogni volta che ci si trova di fronte a fenomeni che sfuggono alla razionalità, la persona esperisce disorientamento, malessere e sofferenza.

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Per eliminare le condizioni di sofferenza si sono cercate soluzioni che appartengono soprattutto al mondo esterno, perché ciascuno di noi prova difficoltà ad ascoltare la propria interiorità ed in particolare lo spazio intimo della propria sofferenza e dell’anima alienata.

I modelli che il mondo esterno offre per risolvere la sofferenza esistenziale sono principalmente di due tipi: razionalizzazioni dello spirito, che hanno come ideale la perfezione dell’Essere, oppure enfatizzazioni dell’inclinazione pulsionale edonistica-consumistica.

Nel primo caso l’essere umano prova sensi di colpa e inadeguatezza per la consapevolezza delle sue imperfezioni, che lo allontanano dall’ideale che vorrebbe raggiungere; nel secondo caso si trova ad esaltare il proprio desiderare onnipotente, che non potrà mai essere completamente soddisfatto, determinando così l’ulteriore alienazione del proprio Spirito.

Nella natura degli uomini sono presenti sia la capacità logica, sia l’inclinazione desiderante: il problema è che, enfatizzando solo una di queste due funzioni è impossibile raggiungere la totalità del sé. La conseguenza è che ci si sente incompiuti, incompleti e infelici. Se la persona riuscisse a realizzare una adeguata coscienza di sé invece, potendo armonizzare le diverse componenti, le sarebbe più facile trovare un equilibrio psico-esistenziale, capace di farle superare il mal-essere.

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Cosa si può fare? E’ importante anzitutto sapersi concentrare sulla propria interiorità, cercando di percepire la propria anima, ma questo può avvenire solo separando fisiologicamente il mondo interno dal mondo esterno. Ascoltare la propria dimensione irrazionale può essere possibile attraverso lo sviluppo di una funzione psichica alla quale in genere non veniamo educati: la sensazione e il percorso intra-psichico. La persona consapevole delle inclinazioni naturali e dell’ombra può usare la funzione cognitiva, per dare un senso e un significato ai vari elementi della vita umana, che possono essere così riconosciuti e armonizzati.

Perché questo sia possibile è importante saper anzitutto distinguere fra Sé ed Altro, sapendosi dare delle regole morali di comportamento, riconoscendo la realtà esterna per ciò che è, definendo il limite del proprio Essere nel Mondo e sviluppando la capacità di essere coscienza di sé.

Queste, in sintesi, le basi concettuali da cui sono partiti Mario G.L. De Rosa e Carmine Grimaldi per scrivere il libro Evoluzione della Psiche, uscito nel 2014 e pubblicato da Aracne, in cui descrivono lo sviluppo della psiche dell’uomo in relazione alle diverse manifestazioni culturali prodotte nel corso del tempo.

Gli Autori si sono concentrati sui fenomeni culturali, religiosi e laici che maggiormente hanno influenzato lo sviluppo della mente, a partire dalla condizione magico-mitica, cioè la prima forma culturale della psiche umana, fino alla cultura fondata sulla conoscenza di sé.

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Analizzando e evidenziando le molteplici espressioni della cultura, gli autori si sono posti l’obiettivo di mettere in rilievo la proiezione della cultura umana che si ricava dai vari fenomeni culturali. Queste parti del proprio essere, proiettate all’esterno, possono e debbono, secondo gli Autori, essere recuperate, al fine di allargare la coscienza di sé: un’operazione di tipo psico-esistenziale che potrebbe agevolare il superamento della sensazione di alienazione del proprio Essere, entizzato in modelli culturali che spesso appaiono avulsi dal Sé.

Poche sono infatti, ancora oggi, le persone realmente coscienti di sé, dicono gli autori: l’essere umano è ancora incompiuto, alienato dal proprio Essere, proiettato fuori dal proprio Spirito, contaminato dalle inclinazioni evocate da modelli esterni che non rendono visibile il senso dell’Essere.

Il mal-Essere e la sofferenza evidenziano il non-senso dell’esistenza, in un mondo che non riesce più a comprendere e a spiegare il senso vero dell’esistenza umana. Per gli autori di questo libro, rivolto ad un pubblico colto, è dunque fondamentale recuperare nella coscienza di sé l’Essere proiettato nei modelli culturali e il funzionamento che ne è alla base: è il “sentire interiore” infatti l’unica funzione umana in grado di conferire un senso all’Esistenza individuale, contaminata come è da razionalizzazioni emotive e desideri dereistici.

Mario G.L. De Rosa e Carmine Grimaldi
Evoluzione della Psiche
Dal primitivismo psichico magico-mitico all’evoluzione analitico-creativa
Aracne, 2014
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Pagina n. 28

 

Io e sua figlia
#1 06-03-2015, 09:17 PM

Buonasera

Sono quasi 3 anni che convivo con il mio compagno mio figlio e sua figlia e vivo una situazione di disagio. La figlia del mio compagno oggi diciasettenne non mi ha mai accettata e tra noi non c’è mai stato dialogo se non il necessario, mai litigi diretti
Non voglio compromettere il rapporto con il mio compagno che amo e che a sua volta mi fa sentire amata a causa di sua figlia.Nell’ultima discussione tra grida e pianti…mi ha chiesto un favore…cioè di cercare di andare incontro a sua figlia perché sente che il loro rapporto si sta raffreddando (del resto lo so é tra l’incudine e il martello).Certo che tra alti e bassi…dove il motivo delle discussioni é sempre quello mi fa sentire inadeguata incapace di capire sta ragazza…la mia adolescenza non é stata così! Ho preso sottogamba il rapporto con questa ragazza e quasi mi fa comodo che si chiuda in camera e non invade i miei spazi….ho avuto tanti problemi con il mio ex…l’influenza tangibile di sua madre non mi hanno fatto soffermare su quanto il mio compagno ne soffrisse. …mi sto giustificando…lo so…non so mi prometto di fare un passo ma sembra che ne faccia due indietro.il mio umore cambia se non c é….se non viene in vacanza con noi…..e non riesco a nasconderlo.Questa volta ha deciso di venire in vacanza con noi!non ho dormito la notte!addio pace e intimitá! (Il mio bambino sará con suo padre).sto esagerando!non riesco a controllare la mia rabbia!Non mi piace quanto sia viziata e opportunista ….usa suo padre x soldi e fargli da taxista e io devo rimanere indifferente?io risparmio il centesimo!poi é pigra sempre stanca….disordinata…e il mio compagno non dice nulla anzi la coccola pure!!!!che nervi!quanto reprimo!ma é giusto?e il mio compagno mi incolpa pure di freddezza!e cerco di fargli capire che sobo necessarie delle regole ma non mi sente!grazie.buon week end!

Gentilissima,

La situazione delle famiglie ricomposte è notoriamente difficilissima e solo persone molto dotate di empatia, capacità di adattamento, capacità di comunicazione, altruismo e capacità di prendere la vita con leggerezza riescono nella difficile impresa.

Dunque, quello che verrebbe da dirle, visto che lei non sembra dotata naturalmente di nulla di quanto sopra elencato è: è disposta a cambiare? Se la risposta fosse “si”, allora potrà farsi aiutare da un terapeuta a guardare la vita in un altro modo, migliorando le sue capacità sociali, attenuando le aspettative, cambiando gli obiettivi. Se la risposta fosse “no” allora il suo futuro non può essere in una famiglia ricomposta: deve cercarsi un uomo senza figli e però contento di accettare suo figlio (?).

Detto questo, gli adolescenti sono a volte insopportabili, ma tutti lo siamo stati e chi è più saggio, chi ha imparato qualcosa dalla vita, dovrebbe provare ad agire di conseguenza.

Le auguro buone cose.

A20

Innamorata del mio medico
#1 06-16-2015, 01:14 PM

Buongiorno Dott.ssa,
Sono una ragazza di 32 anni. Circa un mese fa ho subito un intervento chirurgico. Già dalle prime visite prima dell’intervento ho avvertito una certa attrazione per il mio chirurgo e lui per me,attrazione che piano piano ha iniziato a crescere,finché ho trovato il modo di contattarlo e dopo qualche giorno di messaggi ci siamo visti e abbiamo fatto l’amore. Premetto che lui inizialmente ha mostrato una certa titubanza ,sia perché è il mio medico che per il fatto che siamo entrambe occupati,asserendo che l’avevo idealizzato e che una volta guarita mi sarei dimenticata di lui. Io invece non riesco a levarmelo dalla testa,pendo a lui continuamente e anche se il nostro incontro non è stato il massimo vorrei solo avere la possibilità di conoscerlo meglio e vedere cosa succede. Lui dice di non potermi dare quello che voglio,che fa una vita del cavolo e che non vuole ferirmi.ma io sento che c’è dell’altro. Ho come l’impressione che voglia farmi credere di essere una cattiva persona per allontanarmi di proposito ed evitare una situazione che a lui fa paura. Lei cosa ne pensa?ho provato a toglierneelo dalla testa,ma non ci riesco se prima non faccio chiarezza.
Fisicamente so di piacergli e so che ha faticato a negarsi per uscire con me e penso che se avesse voluto solo una notte di sesso non avrebbe avuto tutta questa titubanza iniziale. Sono solo un’ ingenua o provo a fidarmi del mio istinto? Mi aiuti per favore.

Gentilissima,

Secondo me ha perfettamente ragione il suo medico a cercare le distanze da lei che, pur sapendolo impegnato, pur avendo avuto con lui un rapporto poco soddisfacente, pur avendo notato le sue titubanze, pur avendo capito che lui ha paura di intrecciare questa storia con lei (dal momento che potrebbe compromettere non solo la sua vita familiare, ma perfino la sua carriera professionale), è decisa ad andare fino in fondo “per fare chiarezza”…

Ma non è tutto già abbastanza chiaro? A mio avviso lei è una persona che ha bisogno di conferme: lo sguardo professionale del medico l’ha ferita, perché si è sentita incapace di sedurlo e dunque ha cercato l’uomo dietro il professionista perché, quello si, è più fragile e può cadere nella sua malìa.

Credo che l’unica chiarezza che lei cerchi sia ora quella di averlo totalmente conquistato, malgrado la sua terribile colpa iniziale di averla guardata non come una donna, ma come una semplice paziente, per quanto attraente. Una volta avuta questa certezza, questa persona non le interesserà più.

In conclusione, credo non sia una buona cosa basare tutte le proprie certezze e la propria autostima sulle proprie capacità seduttive.

Le auguro buone cose.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

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Non capisco cosa è successo
#1 06-17-2015, 09:35 PM

buonasera,
leggendo sul forum ho trovato in parte risposte ai dubbi che avevo ed in parte consolazione nel vedere che non sono il solo. la mia compagna mi ha detto che non mi ama più, mi vuole bene e dice che rimarrò per sempre una persona importante nella sua vita. e allora perchè mi vuole lasciare?
conviviamo da 3 anni e stiamo insieme da 14, la convivenza l’ha voluta lei, io sono stato accondiscendente anche se non entusiasta. poco male, mi è passata e ne sono stato felice della nuova situazione. poco più di un anno fa lei mi dice che vuole avere un bimbo, anche in questo caso non ne sono stato subito entusiasta. abbiamo avuto qualche problema ma all fine è riuscita a rimanere incinta; purtroppo ha perso il bambino. le sono stato vicino come non mai, e l’ho vista soffrire fisicamente per “il parto” ed emotivamente come non ho mai visto soffrire nessuno. da allora abbiamo riprovato ma niente. la vita continuava e continuavamo a provare, nell’ultimo periodo anche senza pensare troppo alla maternità e pensando solo al sesso.
improvvisamente circa quattro mesi ho notato un cambiamento in lei, ha iniziato a distaccarsi, a cercare di divertirsi con le colleghe, sembrava come se non mi sopportasse. sono iniziati i primi litigi ed ogni tanto lei diceva di sentirsi in dubbio, che non sapeva se questa era la vita che voleva o meno; ogni settimana peggiora. ora mi ha detto che vuole andarsene, prendersi una “pausa” vuole sentire la mia mancanza, mi ha detto che vuole stare sola. ultimamente le avevo anche consigliato di andare da uno psicologo, ad oggi ci è andata solo una volta e quando è tornata era ancora più convinta che il problema fossi io; mi ha rinfacciato che siamo diversi, che io a volte l’ho privata di cose, anche banali, ma comunque l’ho privata di divertirsi ed ora è il momento di farlo.

non so cosa pensare, a volte ho il dubbio che ci sia un altro e lei non abbia il coraggio di scegliere lui rispetto a me, poi ci ripenso e mi ricordo quanto ha sofferto e mi fa tenerezza. io l’amo più di prima e non so cosa posso fare

Gentilissimo,

Premetto che non capisco come mai lei non si sentisse ancora pronto alla convivenza dopo 11 anni di relazione e come non si sentisse pronto alla genitorialità dopo due anni di convivenza e 13 di relazione… Qui potrebbero rivelarsi alcuni aspetti del suo carattere che dovrebbero essere indagati meglio.

Credo che la sua ragazza sia molto infelice e che stia cercando una strada da percorrere al di fuori della coppia, in quanto non è nella coppia che lei ha trovato finora la sua serenità, per ragioni a volte dipendenti dal compagno a volte completamente indipendenti da lui (come nel caso della perdita del bambino o della mancata successiva gravidanza).

Non è il fatto che siete diversi a rendere difficile il rapporto, quanto la mancanza di soddisfazione che questo rapporto produce ad entrambi. E’ chiaro, ad esempio, che la vita di coppia limita la propria libertà e le possibilità di divertimento, ma la maggior parte delle persone sceglie la vita di coppia in quanto essa è capace di offrire altre soddisfazioni che, nel bilancio di una vita, valgono molto più di qualche occasionale avventura sessuale o di qualche serata divertente.

Credo dunque che non sia la sua ragazza a dover andare dallo psicologo, ma entrambi: una buona terapia di coppia potrà aiutarvi a “risettare” il vostro rapporto, che è ormai un rapporto adulto e che deve funzionare su altre basi e su altri progetti. E’ necessario portare cambiamenti nella vostra vita, ma occorre farlo non a caso, seguendo l’istinto, come sta facendo la sua compagna, ma in modo organizzato e funzionale al vostro rapporto e alla vostra felicità.

Cordialmente,

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Matrimonio e “amante”
#1 07-01-2015, 06:04 PM

Salve, ho 34 anni, da tre anni sono sposata con 6 anni di fidanzamento alle spalle. Con mio marito ho sempre avuto un problema, non ho nessun desiderio sessuale con lui. All’inizio non era così, ma andando avanti ho perso ogni stimolo a farlo con lui, lo vedo come una cosa da fare e non come un piacere. Ma superavo la cosa perchè lui mi dava tutte le attenzioni che volevo e stiamo bene insieme. Inoltre questi 3 anni di matrimonio non sono stati facili, lui ha perso il lavoro e per risparmiare siamo stati in casa con mia sorella (che non c’era quasi mai) così potevamo finire casa. Ora siamo in casa nostra. Oltre a questo veniamo fuori da un periodo non molto bello, abbiamo avuto molti problemi di salute sia nella mia famiglia che nella famiglia di mio marito.
Detto questo, credo per la voglia di uscire da tutta la mia vita piena di problemi, ho contattato un mio ex, anche se con questa persona non siamo mai stati fidanzati, ma ci siamo frequentati per 2 anni, perchè lui non era pronto per una storia, e quando si era deciso e innamorato di me io l’ho scaricato.
È da più di 4 mesi che ci sentiamo, all’inizio erano semplici messaggi ci sentivamo una volta per settimana ed era sempre lui a cercarmi, poi sono cambiate le cose. Mi sono tornati fuori quei sentimenti che credevo di aver dimenticato per lui, e non riesco a toglierlo dalla mia testa. Lui all’inizio sembrava preso poi si è tirato indietro, anche se come suo solito, prima dice che non prova le stesse cose che provo io, e poi però mi cerca e mi vuole vedere. Non ho tradito mio marito, ma la voglia di stare con il mio ex è tanta, anche perchè con lui non ho mai avuto problemi sessuali. Anzi….. è stato una persona importante per me anche se non eravamo fidanzati. Con lui ho fatto cose che non ho mai fatto con nessuno, nemmeno con mio marito. Ora lui non mi cerca più, sono sempre io a cercarlo anche se le poche volte che lo faccio lui si lascia andare e magari mi chiede di vedersi…. Questo suo comportamento mi confonde sempre più!
Tutto questo mi fa vivere il mio matrimonio malissimo, non riesco a stare con mio marito, non ho interesse per la casa nuova, non ho interesse a fare qualsiasi cosa con mio marito.
Anche se rinuncio al mio ex, non so come fare a ritrovare la sintonia con mio marito. Mi rendo conto da sola di vedere mio marito come l’ostacolo che non mi fa stare con il mio ex, anche se non è così.
Io in questo periodo avrei voglia di divertirmi e di stare sola, e non so se questa voglia è dettata solo dal fatto che il mio ex non mi vuole e io non posso fare niente per riconquistarlo perché sono sposata.
Come posso fare a capire se realmente il mio matrimonio può essere salvato o se è finito?
E con il mio ex? come faccio a frenare tutte le emozioni che sento quando lo vedo e lo sento?
Cosa posso fare?
Grazie.

Gentilissima,

Credo che lei abbia fatto molto male a ricontattare il suo ex, perché dal momento che è un “ex”, questo significa che c’era qualcosa che non andava con lui già quando vi frequentavate, altrimenti lei non lo avrebbe certamente “scaricato”… Le pare?

Resta il fatto che per arrivare a tanto lei sta probabilmente vivendo un momento di forte crisi, non si sente più soddisfatta del suo rapporto e non sa se dedicare il resto della sua vita a questa persona o cercare situazioni nuove che la facciano alzare ogni mattina contenta di vivere…

A mio avviso tuttavia la felicità non si trova nelle situazioni nuove o nelle altre persone, ma dentro di noi: lei non sarà felice con nessuno, se non sarà felice con se stessa.

Cerchi dunque di trovare anzitutto un nuovo equilibrio personale, senza basarlo sulla presenza o sull’assenza di altre persone: si chieda perché non è felice, cosa non ha ancora realizzato, cosa le piacerebbe fare per sentirsi meglio con se stessa.

A volte per raggiungere questo scopo non serve più di tanto: dedicarsi a qualche interesse abbandonato, regalarsi qualche cosa che si desidera, fare qualche seduta dallo psicologo…

Il mio consiglio dunque è questo: lasci perdere questa persona e lo rispedisca nel fumoso mondo degli ex. Stia nel presente: cosa fare per essere più felice a partire da questo momento e senza il bisogno di nessuno? C’è qualcosa che le piacerebbe fare, da sola, che le potrebbe ridare speranza e piacere per la vita? Un viaggio, un corso, un vestito nuovo, un libro….? Bene, lo faccia.

Una volta ritrovato il suo equilibrio personale (e solo allora!) sarà il momento di prendere in considerazione il suo rapporto di coppia: per capire se anche esso può essere migliorato o se è ormai davvero finito, pronto solo per le ortiche.

Saluti e auguri.

Psicolinea Facebook

Mia Moglie non mi ama più
#1 07-13-2015, 05:08 PM

Buonasera, il 5 Luglio scorso durante un pomeriggio normale in famiglia mentre si parlava del più e del meno , di noi, mia moglie piangendo mi confessa che i suoi sentimenti non sono più gli stessi e sente dentro di se tutto scombussolato. Siamo sposati da 13 anni più 7 anni di fidanzamento, abbiamo due splendidi bambini uno di 10 anni e uno di sei. Io ho 43 anni lei ne ha 38. Tentando di capire meglio cosa intendesse mi chiede del tempo perché deve riflettere bene e se ci fosse il peggio, la separazione, dovremmo essere bravi a non far ricadere gli effetti su i bambini. Con me non è stata mai una persona di coccole o eccessive dimostrazioni di amore con baci carezze e abbracci al netto dei primi 2 -3 anni di matrimonio, ma nel tempo ho imparato a capire i messaggi del suo amore. Il sesso è stato sempre molto appagante da entrambi con una ottima dose di feeling. Nel 2006 dopo 4 anni di matrimonio e dopo il primo genito , un problema c’è stato, riferito al fatto che io ho dato la priorità al bambino e senza accorgermene ho dato meno importanza a mia moglie. Questo è stato un problema che ancora oggi mi viene ribadito ma avendo capito l’errore non l’ho commesso con il secondo figlio. Sempre in quell’anno mi ha confidato, ed io ho sofferto ma ho apprezzato tanto, che c’era in corso un invaghimento per un suo collega di lavoro. Ho passato momenti bruttissimi ma ho fatto un bagno di umiltà e ho cercato di recuperare e fortunatamente ci siamo rimessi in linea anche se proprio come prima non è mai tornato. Dopo la nascita del secondo genito, purtroppo nel 2011, abbiamo dovuto prendere la decisione che lei doveva lasciare il lavoro perché gli orari non erano compatibili con la gestione dei bimbi, lasciò lei per un conteggio brutalmente matematico.Negli anni senza lavoro lei si è sentita depredata della sua autonomia e gli pesava il fatto di dipendere dal marito. Vista la crisi economica il lavoro part time che cercavamo non è arrivato subito fino a Ottobre scorso dove finalmente è riuscita a trovare un posto di lavoro con orario flessibile affinché potesse sentirsi nuovamente autonoma e che potesse gestire il tempo per lei e la famiglia. Ho fatto un po’ di storia per dare qualche dettaglio di riflessione. Ad oggi non vuole fare l’amore con me e dentro casa si vive un clima surreale dove le sicurezze di ieri sono solo sogni. Io sto malissimo lei anche e personalmente sono ancora talmente innamorato di mia moglie che la penso e desidero come un sedicenne e di conseguenza completamente rincoglionito che non so cosa fare per recuperare un qualcosa che non ho capito la causa. Lei mi dice che non dipende da me, che non c’è un altro uomo. Cerco da sempre di essere un marito presente avendo i difetti conclamati più o meno degli uomini e di essere un padre presente e parlare parlare e ancora parlare con tutti i membri della mia famiglia. Mi scusi per la lungaggine le sarò grato per eventuale sua risposta.

Gentilissimo,

Un rapporto di lunga durata è fatto di momenti belli e meno belli. Sicuramente quella che state attraversando è una brutta crisi, anche perché c’è qualcosa che non va, ma non si capisce che cosa, e dunque non è facile proporre soluzioni o tentare dei cambiamenti.

La cosa migliore da fare è parlarne molto, ma anche svagarsi, cercando momenti di serenità sia in coppia, sia in famiglia. Ancor più importante è però non smettere di credere che un nuovo equilibrio possa ancora essere raggiunto.

Non speri dunque in un ritorno al passato, che è sempre impossibile, ma in un futuro ancora piacevole e ricco di soddisfazioni. Se lei ci crederà, probabilmente sarà capace di trasmettere questo suo rinnovato entusiasmo anche a sua moglie.

Si tratta di un illusione? Può darsi, ma del resto le alternative non sono migliori… Restare con le mani in mano a guardare cosa succede non la porterà fuori dal guado.

Molti auguri.

Cambio Vita?
#1 07-06-2015, 02:01 PM

Buongiorno Dr. Giuliana Proietti,
avrei bisogno di un consiglio riguardo alla situazione che sto vivendo in questi ultimi mesi.
Ho 25 anni e da 6 anni sono fidanzato con una ragazza che, da circa 2 anni non vive più nella mia stessa città (ci troviamo a 300 Km di distanza). Nei primi anni in cui vivevamo nella stessa città (lei con le sua amiche per studio e io con i miei) ci vedevamo spesso e avevamo trovato una nostra affinità. Ora da 2 anni e mezzo lei è tornata nella sua città natale e per stare più tempo insieme organizziamo incontri nei weekend (ci alterniamo una volta ogni due sett.) e vacanze insieme quando ci sono le ferie. Da qualche mese però questa situazione è diventata piuttosto complicata per entrambi e abbiamo deciso di cercare un alternativa che ci consenta di riavvicinarci.
Ed è qui che iniziano i miei problemi a prendere una decisione a riguardo…
I miei dubbi si sono presentati nel momento in cui ho iniziato a pensare a due cose:
1. Causa la mia timidezza o per un senso di inferiorità che provo (sopratutto) nei confronti del padre con la quale non ho mai avuto modo di parlarci per più di 3 minuti, non sono riuscito ad acquisire un discreto legame nè con lui nè con il resto della famiglia con la quale mi sento sempre sotto la lente di ingrandimento (rapporto che è riuscito a consolidare il marito della sorella della mia compagna).
2. Stress e stati d’ansia dovuti alla pressione, dovuta anche ai continui riferimenti sul matrimonio da parte della mia compagna, non mi consentono di prendere una decisione in tranquillità.

Detto questo, ci tengo a sottolineare che, ho si voglia di cambiare lavoro e iniziare a vivere indipendentemente, ma allo stesso tempo, oltre a essere tentato da altre ragazze, ho paura di stancarmi del mio rapporto e temo che le cose non funzionino come vorremmo.
Ora, non volendo rovinare il nostro rapporto a cui tengo molto , ho accettato di prendere in considerazione un posto di lavoro che si è presentato nella sua città e per la quale devo dare una risposta nei prossimi giorni.
Spero che mi possa dare qualche consiglio.
Grazie dell’attenzione..

Gentilissimo,

Credo che qualsiasi decisione possa essere presa solo sulla base dell’esperienza e non delle ipotesi, positive o negative che siano.

Visto che lei intende cambiare lavoro e ci tiene a questo rapporto, provi a dargli una chance, accettando il nuovo posto di lavoro e trasferendosi nella città della sua ragazza, ma specificando bene, alla ragazza e ai futuri suoceri, che questa per lei è una prova importante, che si deve svolgere nella sua massima libertà e che, per un periodo dato (ad esempio un anno), vorrà sentirsi libero di cambiare idea e tornare nella propria città.

Capisco che non sarà facile fare questo discorso, ma le alternative non mi sembrano migliori. Infatti, se lei accetta il posto di lavoro e il matrimonio potrebbe fare (forse) un grosso sbaglio, viste le incertezze che mostra di avere sul rapporto stesso; se lei decide di mandare tutto all’aria per non voler accettare un trasferimento a soli 300 km dalla sua città mi sembrerebbe una decisione superficiale e inopportuna.

Quello che leggo fra le righe però è che il suo problema maggiore, in questo momento, non è tanto il suo rapporto, né la possibilità di trasferirsi, ma la sua timidezza e il senso di inadeguatezza che prova nei confronti dei futuri suoceri: questo non può essere un problema! Attraverso qualche seduta con uno psicologo potrà acquisire maggiore sicurezza di sé per affrontare al meglio questa difficile prova.

Saluti cordiali.

Dr. Walter La Gatta

ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE TERNI E ONLINE

Voglio lasciarlo, ma lui mi costringe a restare insieme
#1 08-04-2015, 06:45 PM

Salve, convivo con un uomo da circa 2 anni e da un anno, dopo i primi litigi, ho capito che non è affatto la persona giusta per me, due caratteri completamente diversi, due modi di intendere l’amore opposti, insomma niente a che vedere con l’uomo che avevo conosciuto. Quando non litighiamo lui è una persona dolce, protettiva, mi riempie di complimenti e attenzioni e cerca di non farmi mancare mai nulla. Il problema è che tiro avanti questa storia da un anno perchè ogni volta che lui mi chiede cosa c’è che non va e perchè non gli dimostro mai amore sotto ogni punto di vista ed io gli rispondo che è perchè non lo amo più ed è meglio farla finita, parte un litigio lunghissimo con lui che mi accusa di non avere rispetto, di non fare nulla per cambiare le cose, che non lo bacio, non l’abbraccio, non ho voglia di fare l’amore. Inoltre quando gli dico che l’amore non viene a comando e che se non lo faccio è perchè non ho più alcun sentimento,lui comincia ad offendere dicendo che per avere rispetto non serve l’amore e che io gliene manco continuamente dicendogli queste cose che lo feriscono, che lui fa tanto per me e io non mi sforzo di cambiare ma che voglio lasciarlo per tornare alla mia vita di prima fatta secondo lui di cose futili,appellandomi anche con parole poco carine. Per farla breve, mi costringe a stare con lui anche minacciandomi di farmela pagare o di raggiungermi ovunque sono e che finchè non proverò ad essere di nuovo dolce e a dargli ciò che vuole per vedere se le cose possono tornare come prima non mi lascerà mai andare. Il problema è che io non ci riesco proprio e questa cosa mi sta distruggendo dentro, procurandomi anche grandi ansie e attacchi di panico di cui ho sofferto tanto tempo fa e ora non so se possono dipendere da questa situazione. Ormai evito di litigare per paura delle sue reazioni e perchè so che non mi lascia andare, perchè più glielo dico anche piangendo e disperandomi e più lui si innervosisce e dice anche che sembro una pazza e poi ho paura che lui si senta male perchè tante volte, non so se fingeva, ma diceva di stare per avere un malore e, inoltre lui mi aiuta economicamente perchè non lavoro e in un litigio mi ha anche detto che sono stata con lui fino a che c’ erano i soldi poi però mi ha chiesto scusa adducendo la causa alla rabbia per quello che dicevo,anche perchè non ho alcun bisogno dei suoi soldi. Non so più che fare, non so come lasciarlo senza che lui abbia reazioni spropositate.

Gentilissima,
La sua storia è davvero incredibile… Credo che lei abbia tutto il diritto di lasciare questa persona se non la ama più, ma dovrebbe essere estremamente prudente per non scatenare le sue ire.

La soluzione migliore che le posso suggerire è di fare un percorso terapeutico di coppia, in modo che questi discorsi che fate non siano più privati, fra di voi, ma ascoltati anche da uno specialista che possa fare da tramite fra di voi, che vi aiuti a comunicare meglio e allo stesso tempo vi aiuti (ed aiuti soprattutto il suo ragazzo) a capire che le persone non si possono comprare e che l’unico motivo per cui si sta insieme è l’amore, quando c’è.
Molti, sinceri, auguri.

Non so se desistere o meno
#1 08-06-2015, 07:00 PM

Buonasera Dott.ssa,
Le scrivo per avere un parere da una persona esperta:
Non posso nè voglio dilungarmi troppo, sarò il più breve possibile: un anno fa ho conosciuto quello che fino a qualche giorno fa era il mio ragazzo,ma la nostra è sempre stata una situazione particolare.Ci siamo conosciuti,dopo una settimana lui è partito per motivi di lavoro (è un marittimo,naviga)dunque abbiamo continuato a sentirci a distanza ma poi ci siamo allontanati.Quando è tornato ci siamo rivisti ma lui non voleva impegni nè storie serie,siamo andati avanti così per 2 mesi anche se la situazione ci era sfuggita di mano,ma Ci siamo allontanati nuovamente,per mia decisione,avendo scoperto che si era visto con un’altra persona.Dopo 2 mesi e mezzo è tornato a casa,mi ha chiesto di vederci spiegandomi che si era visto 2 volte con questa persona volutamente,per provare a capire se quello che credeva di provare per me fosse reale o meno.Con fatica l’ho perdonato,e siamo stati insieme,tutto meraviglioso,lui quasi perfetto,mi dimostrava in ogni singolo momento la sua presenza e il suo sentimento,mi ha presentato gli amici,la mamma.Poi è dovuto riandare via per lavoro,da maggio fino a fine luglio tutto bene,ma poi ho cominciato a sentirlo un po’ troppo strano per essere solo stressato per il lavoro che gli sta dando problemi,ho provato a chiedergli se fosse cambiato qualcosa ma la sua risposta era stata che no,non era successo niente nei miei confronti,ma non vedeva l’ora di tornare per rilassarsi.Poi, qualche giorno dopo,mi ha detto che invece purtroppo le cose erano cambiate,dicendomi addirittura di aver conosciuto una persona.In seguito a diverse cose io non sono così sicura che questa persona esista davvero,ma in ogni caso stavo maturando l’idea di raggiungerlo in un porto italiano che lui tocca per poterci parlare,in modo che lui possa dirmi in faccia tutto e darmi le spiegazioni che penso di meritare.È solo perchè sono una persona che se non capisce a fondo ogni minima cosa,non riesce a chiudere definitivamente e a capacitarsi.

Pensa che possa aiutarmi un confronto,un incontro dopo 2 mesi e mezzo di distanza?Può servire confrontarsi guardandosi negli occhi e non parlando per telefono?

Spero vivamente che lei possa aiutarmi.
Grazie,

Gentilissima,

Le persone non sono tutte uguali; c’è chi avrebbe aspettato il ritorno, chi sarebbe andata in un porto che lui tocca, come vuole fare lei, chi gli avrebbe fatto una telefonata. La cosa migliore è fare quello che si ritiene più giusto: nessuno può consigliarle una cosa del genere perché non ce ne è uno corretto e uno errato…

Sicuramente quello che si è capito è che questa persona è poco affidabile, per caratteristiche sue, o del lavoro che svolge.

Sta a lei decidere dunque se per amore sarebbe disposta a vivere questo rapporto altalenante, oppure se questo stato di cose non fa per lei e l’unica cosa da fare è chiudere.

Mi dispiace non essere stata particolarmente di aiuto, ma le scelte di vita sono personali: su queste non si possono dare consigli.

Molti auguri.

Psicolinea for open minded people

Sessodipendente,ex-tossicodipendente e con probabile schizofrenia e sindrome di asper
#1  08-13-2015, 08:11 PM

Buonasera Dottoressa,
Sono un informatico,ma al momento non ho lavoro, più che altro per sfortuna,ho avuto problemi di dipendenza da cannabinoidi,in passato. O almeno così mi han sempre detto e forse non l’ho mai accettato. Facevo uso di sostanze da quando avevo 22 anni, ma i veri problemi sono incominciati verso i 27-28 quando ho incominciato a lavorare sotto forte stress e persi la testa per una ragazza,da lì ho avuto il mio primo ricovero.Sono uscito quasi subito e mio padre firmò le carte per responsabillizzarsi dall’uscito del TSO.Da lì mio padre mi ospitò e pensai che fosse stato un bene.Pochi dopi mesi senza aver fatto uso di sostanze, però qualcosa è cambiato,ho incominciato a comportarmi in modo anomalo e ad essere completamente distaccato dalla realtà,e pensavo spesso che tutti complottassero contro di me. E ci fu il secondo TSO.Fui costretto ad andare a vivere da solo. Persi quasi tutti i contatti a quei tempi…..Finche ero da solo non ho avuto grossi disturbi anzi mi sentivo quasi bene.Però al lavoro con la questione del ricovero..non mi vollerò più.Ricominciai a fumare,non ho avuto grossi problemi all’inizio mentre ero da solo,ma dovetti tornare a casa da mia madre.Smisi di fumare di mia volontà,però al pensiero di non poter aver più la sostanza,per attirare l’attenzione probabilmente, ingoiai 5 forse 6 blister di Risperdal.Ho sostituito la sostanza con una sbornia di videogiochi online,durata quasi un anno.Nel 2012 mi capitò qualcosa di strano,incomincia a sentire voci,di nuovo lo strano comportamento,il mio psichiatra dice che avevo una sorta di pensiero magico,interpretevo i colori come un segnale.Ricominciai a fumare,in parte fu il male minore,la dipendenza da videogiochi mi stava logorando,non mi lavavo,non mi facevo la barba,stavo solo tutto il giorno a giocare.Da lì ci fu una escalation di eventi strani.Incominciavo ad accusare alcuni tratti di seessodipendenza però e dopo un anno ancora comportamenti strani e terzo ricovero.Da lì un pò sotto pressione dei cari,ho incominciato un percorso in comunità,ho fatto più di un anno,di più non sarei riuscito,anche perchè in comunità pensavo spesso a cose strane,quasi tutti i giorni pensavo al suicidio.Ne parlai,ma non ci fu grosso riscontro,il che mi motivò a tornare a casa. Ho incominciato un corso di approfondimento per informatici,è andato bene è ho ottenuto risultati migliori di quelli che speravo.
Ho avuto un solo rapporto sessuale con una prostituta è fu un fallimento,non ebbi un erezione e duro poco,e tornando a casa mi sentii molto depresso,non ho mai baciato una ragazza e mai avuto relazioni che andassero oltre all’amicizia..Sto seguendo una psicoterapia e prendo i farmaci,ma ultimamente riprendendo l’attività sportiva,è ricominciata la pornodipendenza che avevo lasciato in sospeso nel 2013.
So di essermi dilungato molto,ma volevo sapere se avete dei consigli.

Gentilissimo,

L’unico consiglio che sento di darle è di cercare, insieme ai professionisti che la seguono, la giusta dose di farmaci, in modo che il suo tono dell’umore possa rimanere stabile e che lei possa non avvertire più i disturbi di cui parla.
Non abbandoni la psicoterapia, perché lei ha bisogno di avere un professionista di riferimento con il quale confrontarsi, al quale raccontare le sue vicende di dipendenza, i pensieri strani, le allucinazioni.
Cerchi anche, per quanto le è possibile, di vivere una vita sana, di avere rispetto per se stesso (con una malattia mentale si può anche imparare a convivere) e per le persone che ha intorno a sé.
Si tratta di un percorso lungo e difficile, a volte ricco di soddisfazioni, a volte pieno di insuccessi, tanto da perdere la voglia di impegnarsi: non deve essere così, occorre dare un senso alla propria vita, anche quando è difficile da vivere.
Si cerchi un lavoro nel suo settore informatico, ma cerchi anche di coltivare degli hobbies e di frequentare delle persone reali, piuttosto che virtuali.
Utili anche percorsi di arte-terapia e le iniziative di alcune associazioni che combattono lo stigma contro la malattia mentale.
La saluto cordialmente e le faccio molti auguri.

Il passato che non passa
#1 08-08-2015, 11:59 PM

Salve, ho 35 anni… sulla carta, visto che ho forse un bagaglio di esperienze inferiore a un ragazzino. Mi spiego meglio. La mia giovinezza è stata caratterizzata da disturbi neurologici da bambino, e da una grave depressione da ragazzo. Per 25 dei primi 30 anni ho dovuto assumere psicofarmaci. Non mi sono mai allontanato dalla mia famiglia, neanche per brevi viaggi. Non ho mai avuto amici, a parte il cane che mi fu regalato nel momento più cupo della mia depressione. Non ho mai avuto alcuna esperienza, anche fugace, con le donne. L’ambiente dove vivevo non mi ha certo aiutato: è una grande città, nota però per la gente molto chiusa e inospitale. Insomma, ero un emarginato.
Ho affrontato due terapie, la prima, farmacologica, mi ha portato sull’orlo del suicidio e a rischiare il ricovero. La seconda, una terapia comportamentale, mi aiutò a diventare più sicuro di me ed estroverso, facendo pensieri positivi. E qui viene la seconda parte della storia.
Due anni fa, riuscii a trovare lavoro in una metropoli. Mi ritrovai in un ambiente molto diverso, dove quasi tutti avevano la mia età e socializzare era facile; inoltre, a differenza delle ragazze della mia città, fra le mie coetanee c’erano moltissime ragazze single. Era la mia occasione, per poter avere rapporti umani, perché nessuno sapeva chi ero. E così mi imposi di mostrarmi più socievole ed aperto, anche facendo una vera e propria violenza alla mia natura. Ebbi un grande successo, feci in pochi mesi più conoscenze che nei decenni precedenti, venivo invitato quasi tutte le sere a feste e bevute… tutti mi vedevano come una persona spigliata, amante della compagnia, con la battuta pronta.
Ma, a un certo punto, conoscersi con le altre persone comporta scambiare le proprie esperienze, che, nel mio caso, mancano. Mi chiedono dei miei viaggi, ma io ai tempi dell’università stavo recluso in una stanza a sbavare per gli psicofarmaci. Mi chiedono dei miei amici, ma io prima di venire qua non sono mai nemmeno uscito la sera di casa. Mi chiedono dei miei amori… ma io sono ancora vergine; anche se non ci crederebbe nessuno, l’assurdo è che in molti mi chiedono consigli su come conquistare le donne. E allora, cerco di cambiare discorso, farfuglio cose senza senso, sparo qualche battuta, o dico che sono affari miei. Atteggiamenti che gli altri interpretano come snob, non potendo capire come una semplice domanda mi possa causare tanto disagio. E così, tutti i rapporti che ho stretto da queste parti sono molto superficiali. E’ molto indicativo guardare come mi muovo in una festa, non sto mai con le stesse persone, ma giro come un nomade per la sala scambiando due battute con chiunque. Così perdo interesse nei rapporti sociali, la sera inizio a uscire da solo, e nel weekend raccolgo le mie cose e torno nella mia città natale. E alla prima occasione… ho chiesto di trasferirmi, per tornare indietro. Alla mia festa d’addio sono venute 40 persone. Ma non mi sono mai sentito così solo.

Gentilissimo,

Credo che attualmente il suo peggior nemico sia interno, dal momento che, neanche davanti all’evidenza, lei riesce a convincersi di avere risorse interiori che le permettono di affrontare le sfide della vita, oltre tutto con notevole successo.

Avere rapporti superficiali o sentirsi soli in mezzo alla gente non è poi così raro e accade anche a persone che non hanno avuto niente a che fare con gli psicofarmaci o che hanno avuto molteplici rapporti sessuali con partner diversi.

Non capisco, francamente, perché lei non riesca ad attribuire la giusta importanza ai suoi successi personali (che erano tutt’altro che prevedibili) e non riesca, da questo, a trovare la motivazione per affrontare ciò che ancora le manca: trovare una ragazza che le voglia bene e uno o due amici più intimi, con i quali confidarsi un po’ di più.

Le confidenze vere, quelle che lei ha rivelato in questa lettera, le farei solo ad un terapeuta, cioè una persona capace di ascoltarla e di consigliarla, ma anche riservata e fuori dal suo giro di conoscenze e di amicizie.

Non capisco perché lei abbia cercato il trasferimento così presto: è un atto che ha fatto contro se stesso? Vuole dimostrarsi di non essere capace ad avere lo stesso successo sociale e professionale dove sono le sue radici, dove le persone la conoscono davvero e dove lei non può mentire? Non ci riuscirà, perché ormai le esperienze positive che ha fatto sono dentro di lei e non sarà così facile liberarsene.

Spero dunque che, dopo il trasferimento, lei riesca a ricostruire una situazione simile a quella che ha lasciato e che possa al più presto riuscire a completare l’ottimo lavoro già svolto.

Molti, molti auguri.

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Io e sua figlia
#1 Question 08-19-2015, 06:21 PM

Salve dottoressa le rispondo al post del 06.03 Io e sua figlia e mi chiedevo sono un mostro come mi descrive?poco comprensiva e poco altruista?Ammetto i miei errori comportamentali che lei sottolinea ma questa ragazza non va educata?devo stare completamente in disparte?questa é famiglia?sembra che sia solo mia la colpa.
Grazie

Gentilissima,

Lungi da me l’idea di dipingerla come un mostro. Ho solo cercato di spiegare che, nel confronto fra un adulto e un minore, è sempre l’adulto a dover dimostrare maggiore comprensione e saggezza, anche al fine di educare il minore.
Molti saluti.

Odiarsi
#1 08-02-2015, 05:47 PM

Buonasera,

Ho 30 anni, un fidanzato che mi ama con il quale dopo periodi a distanza andrò a vivere insieme, ho un lavoro….frustrante …ma che adoro…. ovviamente a termine, il cui contratto scadrà tra breve, ma che mi ha dato modo fin da quando mi son laureata di mantenermi e rendermi per quel che possibile indipendente
Quindi non riesco a capire da cosa sia data l’avversione per me stessa, ………… rispetto a tanti altri periodi della mia vita questo è davvero uno dei più soddisfacenti pur avendo le difficoltà della vita quotidiana. Eppure ancora(forse troppo spesso) mi odio profondamente… mi sento una fallita ….una persona che non riesce a concludere nulla …. che non riesce a fare abbastanza, ne per se ne per le persone che le stanno intorno … che non riesce ad essere felice, a realizzarsi, a rilassarsi, a tirare un sospiro di sollievo …..
Mi sento come braccata, in trappola… pur essendo consapevole razionalmente che le decisioni che ho preso hanno un prezzo, non riesco a cambiare ad essere più positiva e propositiva….
Come posso riuscirci???Cosa c’e’ che non va in me???

Grazie

Gentilissima,

Se questo sfogo è dovuto ad un momento di tristezza e di sconforto, come tutti ne provano nella vita, le suggerisco di dimenticare tutto e guardare avanti.

Se questi momenti si fanno invece ricorrenti, il consiglio migliore che posso darle è di fare qualche seduta psicologica, per comprendere da dove viene tutto questo malessere.
La saluto cordialmente,

Problemi con il mio compagno
#1 09-28-2015, 10:31 AM

salve ho 43 anni e da un anno vivo con il mio compagno che ho conosciuto due anni fa lui è separato e ha un figlio di 14 anni.allora il problema è la sua ex moglie non so perché non riesco a farmi passare quella gelosia che ho nei tuoi confronti o sarà perché lei ogni tanto si fa sentire per parlare del più e del meno con lui e non riesco a capire il perché sarà perché circa 6 mesi fa io e lui ci siamo lasciati per un mese e in quel periodo lei ne ha approfittato per rifarsi avanti con lui chiedendogli di uscire di andare a mangiare una pizza loro tre insieme ecc. poi ho sempre l’impressione che lui guardi dove lei abita dove lei lavora anche la cerca in giro non riesco a capire se una mia fissazione o sei veramente così..inizialmente non ero gelosa di lei perché giustamente era la madre di suo figlio ed era normale che si sentivano però poi determinate cose che lui mi ha detto che lei gli chiedeva perché non usciamo che lei gli chiedeva fatti suoi personali sono stato diverse cose a farmi pensare male comunque cosa devo fare è un problema mio o cosa? Grazie

Gentilissima,
E’ un problema suo, nel senso che quando si inizia una relazione con un uomo separato e con figli è un’illusione pensare che la ex sia un problema del passato, a meno che lei, a sua volta, non si sia rifatta una famiglia.

Del resto stare insieme con una partner per diversi anni, condividere con lei la gioia e la responsabilità di un figlio, fa si che questa persona diventi sicuramente “speciale”, anche quando il rapporto di coppia è concluso da parecchio tempo.

Se lei è una donna particolarmente gelosa e desidera avere il suo compagno tutto per sé direi che dovrebbe assolutamente evitare di scegliere una persona separata.

Cordialmente,

Sto male, la doppia vita di mio marito
#1 08-08-2015, 12:45 AM

Buongiorno dottoressa, mi è crollato il mondo addosso.
DAll’eta di 18 anni,e per 10 anni,sono stata fidanzata, mi sembrava di vivere una favola. Lui mi propone di sposarlo,accetto e dopo 5 mesi rimango incinta. Nasce nostra figlia e all’inizio io ho avuto problemi di salute, Io mi dedicavo a nostra figlia e mi sentivo “esaurita”, mio marito lavorava tante ore al giorno, mi ha aiutato poco.
Il tutto è proseguito finchè ho iniziato a vedere che ha iniziato a lavorare dalla mattina alla sera,mangiava e poi usciva fino alle 3:00 di notte. Alla fine mi ha confessato che da circa un anno(Cioè da quando è nata nostra figlia) ha iniziato a frequentare un altra donna,il motivo è: “per sfizio, per gioco e per sesso”. Lo mando fuori di casa, inizia a mandarmi messaggi “io amo come ti ho sempre amato”, “vorrei fare con te due prestazioni sessuali che ho fatto con lei perchè le avrei voluto farle con te”e di cui lui non me ne aveva mai parlato!
Io non mi sono mai accorta di nulla.mi ha sempre mentito,a casa sembrava sempre lo stesso, invece aveva una doppia vita: fumava,aveva l’amante,la privacy al telefono.
Mentre era fuori casa mandava messaggi “ti amo mi manchi ma nello stesso tempo voglio stare da solo”. Alla fine manda davanti a me all’amante un sms dicendo che ci tiene a lei come persona ma ama me e vuole stare solo con me.Mi dice che non riusciva a fermarsi dal fare sesso con lei perchè per lui era diventata una dipendenza dal sesso, vedeva anche film porno. Gli ho anche chiesto se ha fatto tutto questo perchè non lo soddisfo più sessualmente, ma lui dice che invece lo soddisfo, solo voleva due prestazioni in più.
Insomma alla fine sono due giorni che l’ho fatto tornare a casa perchè lo amo, lui mentre era fuori casa mi ha supplicato di non lasciarlo e che vuole la vita con me. Ho anche pensato che forse ha fatto tutto questo perchè la vita da sposato gli sta stretta, e si è andato a cercare fuori casa qualcosa per non affrontare le respondabilità familiari e continuare a fare cosi la vita del “fidanzatino”, perchè non riesco proprio a capire come si possa uscire con un altra persona solo per “gioco, per sfizio” fino ad arrivare al sesso e nello stesso tempo dire a questa persona io ci tengo a te ma amo mia moglie.
Alla fine io sono contenta che ha scelto me e non l’amante ma allo stesso tempo mi sento di morire dentro, l’ideale di persona che avevo in mente e che amavo è andato in 1000 pezzi. Guardo delle vecchie foto e dico “no, questo non è più lui”…, sarò capace di amare il nuovo lui e perdonarlo? e se lo rifà? Gli ho anche detto che non accetto un’altra delusione e che questa è la sua unica possibilità, altrimenti meglio lasciarsi subito che stare male di nuovo. Ma lui no dice non vuole lasciarmi.
Chiedo la sua consulenza su cosa ne pensa di tutta questa situazione, come uscirne fuori, cosa si puo fare.,perchè è successo.
distinti saluti.

Gentilissima,

Il motivo per cui suo marito l’ha tradita mi pare lui l’abbia detto abbastanza chiaramente: voleva due prestazioni sessuali in più…

Di cosa in realtà si tratti lei nella lettera non lo spiega, ma il fatto che, pur citando questa frase di suo marito per due volte, lei non dia minimamente importanza alla cosa mi fa pensare che lei non abbia voluto capire il messaggio: suo marito e cioè che lui le vuole bene e sta bene con lei, ma è insoddisfatto della vita sessuale (che significa infatti dire: sono soddisfatto ma voglio due prestazioni in più? O sei soddisfatto o non lo sei…)

Ora lei ha da valutare se quelle due prestazioni in più che desidera suo marito possano in qualche modo soddisfare anche lei, se è disposta a concederle o no.

Nel caso si creino dei conflitti perché ciascuno dei due desidera restare sulla sua posizione, non resta che l’intervento di un terapeuta della coppia.

Cordialmente,


Terapie di Coppia online psicolinea

Tariffe Psicoterapia

Acquisire un nuovo punto di vista
#1  08-20-2015, 01:01 AM

Benchè eserciti da anni un tipo di meditazione, consistente nella recitazione di un mantra, per il controllo della mente e il distacco dalle passioni e dalla sofferenza mi trovo in un momento davvero cruciale in cui tutta la mia vita mi appare come un peso insostenibile. Nella mia famiglia d’origine ho vissuto con grande angoscia e senso di colpa perchè mia madre mi ha sempre rinfacciato di essere stata costretta al matrimonio per essere rimasta incinta di me a 17 anni, e l’atmosfera era sempre tragica perchè ha sempre subito il rapporto con mio padre, più grande di lei di 10 anni, un padre-padrone malato di gelosia e violento. A 16 anni mi sono rifugiata in una relazione sentimentale che mi ha ridato fiato ma conclusasi dopo 4 anni me ne sono andata di casa abbandonando gli studi universitari in biologia che avevo iniziato con grande passione. Ho poi incontrato in Svizzera, dove ero andata per lavori stagionali, un ragazzo francese, di padre senegalese e madre delle Antille, di cui mi sono innamorata. Dopo poco più di un anno sono rimasta incinta e sono andata a vivere con lui in Francia, ma una volta nata la bambina il nostro rapporto si è rivelato impossibile perchè lui era completamente disinteressato alla vita familiare. Così appena si è presentata l’occasione ho partecipato a un concorso in Italia e avendolo vinto mi sono ricongiunta alla famiglia d’origine e poi sistemata in un appartamento mio con mia figlia che ho cresciuto da sola. Adesso che mia figia si è sposata e ha avuto un bambino quest’uomo, che è sempre stato solo una voce al telefono per mia figlia, si ripresenta a fare il nonno, facendosi ospitare da lei, e questo è successo lo scorso natale, e per il primo compleanno del bimbo si è fermato addirittura un mese, che era anche il periodo delle mie ferie, compromettendo il mio sereno rapporto con il nipotino in quanto io sono piena di disprezzo nei suoi confronti e pur avendo sempre incoraggiato il rapporto di mia figlia col padre adesso sono irritata dalla sua amorevolezza nei confronti del padre. Io non mi sono rifatta una vita sentimentale e mi sento tremendamete sola e incompleta, inadeguata, avvilita. Non mi sono mai sentita inserita armonicamente in un contesto familiare in tutta la mia vita. Adesso che questo nipotino ha portato un pò di gioia mi trovo in questa relazione drammatica. In più con la gravidanza mia figlia è diventata in qualche modo più ostile nei miei confronti e mi ha anche detto cose molto cattive che ritengo completo travisamento dei fatti. Avrei bisogno di sentirmi amata, accettata, sento di avere vissuto tutta la vita con estremo disagio e combattendo strenuamente, è anormale che non ce la faccia più da sola? Come posso trovare serenità?
Ringrazio di cuore per i suggerimenti che mi si vorranno rivolgere.

Gentilissima,

Tutti i sentimenti positivi che una persona può provare in cuor suo sono nulli se questa persona non riesce a manifestarli, ad esprimerli, a spiegarli.

Se sua figlia le dice cose spiacevoli sul suo conto, ora che è donna e mamma, credo che i suoi argomenti meritino ascolto ed attenzione e se, come lei dice, vi è stato un completo travisamento dei fatti, sta a lei dimostrare, coi fatti, che le cose stanno diversamente. Se non ha prove certe a sostegno delle sue argomentazioni è sicuramente meglio tenersi le proprie opinioni, evitando di volerle imporre ad altri.

Del resto, chi ospiterebbe una “voce” a casa propria per un mese, se non vi fossero anche, nei confronti di questa persona, sentimenti di comprensione ed affetto, oltre che desiderio di condivisione ? Forse per lei questa persona era ormai solo una voce, ma per sua figlia le cose non stavano così.

Vorrei dunque consigliarle di cambiare atteggiamento nei confronti del suo ex: la sua eccessiva rigidità non serve a nessuno e non cambierà, come ha constatato, i pensieri e le scelte di sua figlia e, alla lunga, potrà solo gravare sulla serenità di questo nipote, amato e conteso da due nonni che non si rispettano.

Cerchi, per amore di questo nipote, di accettare le scelte di sua figlia, ascolti i suoi punti di vista, provi a ritrovare un atteggiamento di neutralità nei confronti del suo ex e consideri, dopo tanti anni di solitudine e di sofferenza, che finalmente ora ha una nuova persona da amare e da cui essere amata: suo nipote, di cui non può però pretendere l’esclusiva, come è già capitato con sua figlia, perché la normalità prevede che un bimbo cresca non con una sola persona, ma con tante persone diverse che si prendono, ciascuna a suo modo, cura di lui, manifestandogli amore e interesse.

Le auguro molta serenità.

Sociopatia
#1  10-18-2015, 12:14 PM

Buongiorno, sono una donna di 35 anni e sono sociopatica. Nel corso degli anni ho provato a farmi seguire da specialisti, per sapere più cose possibili riguardo la mia condizione. Tre anni fa ho provato a fare richiesta tramite consultorio ma mi è stato detto che il mio “problema” è troppo complesso per essere trattato in tale sede. Ho cominciato allora a vedere una specialista con cadenza settimanale, anche se lei mi aveva consigliato di vederci con una frequenza maggiore, ovvero due volte a settimana, al costo di 70 euro a seduta, cosa per me assolutamente proibitiva. Vorrei sapere se, secondo Lei, è vero che non posso seguire l’iter del consultorio e se, nel caso, ci possano essere altre soluzioni a me sconosciute. Grazie per La sua cortese attenzione, rimango in attesa di eventuale risposta, buona giornata.

Gentilissima,

Anzitutto le suggerirei di spogliarsi di questa diagnosi con la quale si presenta, che sicuramente non definisce in toto la sua persona. Credo che potrebbe essere molto più utile per lei pensarsi e proporsi come una persona che vive situazioni di difficoltà e che sente il bisogno di ricevere un aiuto psicologico.

L’aiuto psicologico ha necessariamente un costo, dal momento che è praticato da specialisti che fanno questo lavoro per vivere, così come i medici, gli avvocati, i commercialisti ecc. e dunque la prestazione prevede un costo che in genere si aggira sui 30-100 euro a seduta.

Lei può scegliere se essere seguita da terapeuti che lavorano in strutture pubbliche (punto a favore l’esiguità del costo, punto a sfavore il fatto che, per varie ragioni, gli psicologi del servizio pubblico difficilmente potranno garantirle la frequenza e l’attenzione di un libero professionista).

Detto questo, anche fra i liberi professionisti c’è da scegliere: forse il consiglio più utile è quello di non fermarsi, per capire quale è più adatto alle proprie esigenze, al primo che capita.

Cordialmente,

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Crisi di coppia???
#1 10-17-2015, 12:26 PM

salve ho 56 anni e mia moglie 50 siamo spostai da 23 anni ed abbiamo due figli di 19 e 16 anni.La nostra crisi e’ cominciata da tre quattro anni quando faceva week end con la sua migliore amica quando ho incominciato ad essere un poco geloso lei si e’ fermata ed apparentemente il rapporto e’ ritornato normale. Sessualmente il nostro rapporto era quasi sempre a senso unico non per colpa mia.Un anno e mezzo fa’ ho scoperto di essere tradito in ,come dice lei , senso virtuale . Mi spiego ho scoperto che si era iscritta in uno di questi siti di incontri e conosciuto una persona con la quale faceva sesso virtuale. Una volta scoperta mi garantito che lo faceva in maniera innocente e solo per divertimento. Oggi dopo vari attacchi contro di me le ho detto basta e le ho chiesto se mi amava piu’! Lei mi ha risposto che mi vuole molto bene ma non mi ama . Pero’ vorrebbe continuare a vivere con me : Sono confuso io la amo ancora ma sono disposto ad andar via perche’ vivere con una persona che non ti ama e’ terribile . Cosa devo fare???
Premetto che mia moglie si sente continuamente sia su facebook sms e tel con la sua migliore amica…..diciamo che e’ molto presente.
grazie aiutatemi a capire

Gentilissimo,

Le cose su cui aprire gli occhi sono due:

1) Il vostro rapporto di coppia è ormai stanco, la sessualità e la vita intima non sono più soddisfacenti per entrambi, anche se possono persistere generici sentimenti di affetto e di stima reciproca;

2) Sua moglie sta cercando una fuga dalla solitudine e dalla malinconia attraverso i social network e la frequentazione di amicizie, reali e virtuali.

Visto che vi è difficile cambiare i vostri comportamenti, spiegarvi e cercare di ricostruire un po’ di armonia familiare, la cosa migliore che potreste fare è iniziare una terapia di coppia, allo scopo di ritrovare un po’ di intesa e qualche ragione in più per continuare a vivere insieme, visto che questo è quello che entrambi desiderate.

Cordialmente,

Philofobia???
#1  09-06-2015, 03:04 PM

Tempo fa rivedo ex compagni di classe. Uno sembra interessato a me, Si riallacciano rapporti tra alcuni di noi single. Iniziamo ad uscire. Io sto a 70 km ormai, ma lasciata da poco, i fine sett vado da mamma e li trovo. inizia ad uscire anche lui (l’interessato) da qui inizio a a desiderarlo. Iniziamo a sentirci su W app in privato. Mi cerca lui, poi sono quasi sempre io. Abbiamo lunghe conversazioni. Passiamo un W end in montagna con un amico. Le uscite vanno avanti, tra me e lui la situazione non si sblocca. Ora spesso siamo in 4: io lui e 2 amici che hanno 1 storia.
È carino, ha avuto una forte delusione amorosa attorno ai 20 anni. Da allora praticamente nulla. dice che le donne sono tutte uguali. È apparentemente sicuro di sè, molti amici, sottolinea che conosce tanta gente. Con me è contraddittorio: o mi attacca, dicendo che scherza , o è gentile. Ma, nonostante dica di avere impegni, esce sempre. fatica a stare solo con me, non parliamo uscire soli. Però si è fatto 140 km X venirmi a prendere dove sto .Un paio di volte , in cui è stato costretto a stare solo con me è impazzito Non sapeva che fare, non mi guardava in faccia. X gli amici è bloccato. Io ho l’impressione di aver di fronte un muro, anche dal punto di vista fisico sento chiusura. Anche se il contatto fisico lo cerca (in generale, ma con me va oltre i limiti). Spesso, in chat con gli altri inizia ad attaccarmi perchè Sa che poi io intervengo con lui in privato e iniziamo un dialogo.Non riesce ultimamente neanche ad iniziare una conversazione.
Non farsi sentire X qualche giorno aveva in parte funzionato: quando ci siamo rivisti, io facevo la vaga, giocavo col telefono e lui mi ha detto di essere geloso. Lì si è aperto di più: ha ammesso la gelosia e di avere paura. Ad un’amica ha detto che sa lui cosa e quando fare con me, Poi però ha dovuto dire di non voler storie. Una sera ha ammesso di avere attacchi ansia quando è solo con me. A volte mi attacca e dice cose assurde. Sono una bella ragazza, ma lui afferma che sono bruttissima che solo rospi verrebbero con me. Poi dice che scherza. È insicuro.Io ci proverei se solo fosse più costante. credo abbia capito il mio interesse. credo che l’abbia anche lui. Qualcuno dice che lui sia in tilt perché non Sa gestire la cosa. mi fa soffrire il cambiamento: prima avevamo lunghe conversazioni in chat, si premurava di rispondermi subito. Una volta mi ha proposto di raggiungerlo in un posto in cui era con amici, X lui uno sforzo. Io non sono potuta andare perchè lontano e lui ci è rimasto male. Ho sentito parlare di philofobia e ce lo ritrovo.
vorrei dirgli che non mi aspetto nulla di particolare, che insieme possiamo fare cose poco impegnative, che non deve avere paura, mi ha messo in crisi come mai.
Ho passato l’estate qui nella mia città d’origine perché insegnante e sono in Qs periodo libera. ora devo rientrare e… Ho paura. Vorrei un consiglio! Mi scuso X la lunghezza e ringrazio.

Gentilissima,

Premesso che ci vorrebbe un’indovina con la sfera di cristallo per comprendere cosa questa persona abbia nella testa e che cosa lo turbi, come psicosessuologa mi verrebbe da sospettare che potrebbe soffrire di disfunzioni sessuali o ansia da prestazione.

Se questo fosse il caso, credo che la cosa migliore da fare potrebbe essere quella di non tentare di accelerare il momento dell’approccio più intimo, lasciandogli il tempo di conoscerla meglio e di rassicurarsi.

Cordialmente,

Non trovo coraggio
#1 10-07-2015, 08:44 PM

Non trovo coraggio di suicidarmi. Ero positiva, ho concluso per prima gli studi, tesi innovativa, cervello che fuma, articoli sui miei meriti, ho avuto lavori e soddisfazioni di carriera fantastiche da giovanissima, tutto perfetto rosa e fiori e pure amore e matrimonio. Ho voluto un figlio e ho fatto tre anni di cure e Dio me lo ha dato perché sono testarda da morire. Dovetti rinunciare al lavoro per non spaccare la famiglia. senza mollare, progetti nuovi, tutte delusioni, due aborti. Tutto quello che faccio, nulla parte. sono una fallita totale. Per la prima volta nella mia vita da tre anni non ho indipendenza economica. Mi sveglio, faccio programmi interessanti per mio figlio, non sempre riesco a dedicargli del tempo di qualità, faccio marmellate e crostate in casa e mi sento una sfigata, non ho una sola amica, penso solo alla famiglia per non sentirmi pure pessima madre, oggi, quando pensavo come potrei suicidarmi (manco questo posso fare visto che chi cavolo bada a mio figlio finché torna mio marito dalla cena di lavoro)… o altro? Ero una donna interessante, ora miei discorsi sono noiosi per mio marito e mortificanti per me. Lui avrà altre donne in affari più interessanti da vedere fuori. Dice che sono arrabbiata, che lui ha bisogno di positività in casa perché è vero che per lui da solo è anche faticoso mandare avanti la famiglia, anche se in fondo non ci fa mancare nulla. io non mi sono comprata nulla da 3 anni (ho di tutto gia). solo una maglietta da 7 euro e mio marito mi ha fatto pure sparata, quando prima andavo nei negozi top e facevo quel che volevo… oggi mio figlio mi ha abbracciato mentre pensavo che dopo averlo messo a letto avrei potuto trovare soluzione, ma lui mi ha detto mamma sei fantastica, ti amo tanto. Non posso ammazzarmi per lui, soffrirebbe, o forse mi illudo solamente per sentirmi minimamente utile e trovare la scusa per arrivare a domani. Ma lui come fa a vivere con una madre che lo porta alla materna e dice che lavora mentre non guadagna e lo sgrida a volte perché si avvicina in cerca di attenzione. non sarei in grado di mantenerlo. evidentemente quello che faccio è schifezza. Come farà un giorno a dire, piacere, ho una madre sfigata, mentre le vostre lavorano e sono in grado di pensare a voi per davvero. Ho un figlio che tutti invidiano, parla più lingue e sa un sacco di cose, è la mia unica gioia, ma lui come mi considererà fra dieci anni, un’altra fallita? mia famiglia mi ha dato istruzione ottima, parlo 5 lingue, ho girato il mondo, ho lavorato ad alti livelli, ma sono passati anni, tutti si sono dimenticati della mia esistenza. Ora sono un nulla. spreco aria, cibo, spazio. ingiusto per chi la vita se la merita. Non riesco a trovare forza di farla finita. ho paura di provare dolore e di ferire miei genitori e mio figlio. Non voglio spaventarlo. Voglio fosse felice, Mia suocera ritiene che sono incapace, mi correggono in ogni cosa che faccio con il bambino. Non capisco come sono diventata così.

Gentilissima,

Piuttosto che cercare idee per suicidarsi, le suggerirei di cercare idee per cominciare a guadagnare qualcosa in casa, tramite un’attività online.

Se lei è la persona preparata che dice (e non ho alcun motivo per dubitarne), potrebbe fare qualche corso per conoscere l’e-commerce e cercare di aprire una sua attività via Internet.

In questo modo potrà stare vicino a suo figlio e, allo stesso tempo, trascorrere il tempo libero in modo più produttivo, per lei e per la sua famiglia.

Lasci fare le marmellate in casa a chi non sa fare altro che quelle e lei usi i suoi talenti e le sue competenze per ricostruirsi come donna e per essere, come è giusto, orgogliosa di se stessa.

Moltissimi auguri.

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

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23 anni di differenza
#1 10-21-2015, 05:31 PM

Gentile dottoressa,
sono una ragazza di 29 anni, da qualche mese ho una bellissima relazione con un uomo di 52 anni, è stato il mio professore di corso. Siamo entrambi innamoratissimi, lui è una bravissima persona, stiamo molto bene insieme, e nonostante il mio sembrare più giovane dell’età che ho la differenza non si nota. Premetto che abbiamo entrambi da poco chiuso le nostre rispettive relazioni ormai inesistenti, abbiamo entrambi una posizione avviata e quindi nei prossimi mesi vorrebbe che io andassi a vivere da lui, mi ha lasciato la copia delle sue chiavi di casa. Unico intoppo sono i miei genitori, non saprei proprio come dirlo che ho una relazione con un uomo con questa differenza di età, non credo approverebbero, poi ho paura che pensassero che se ho chiuso con il mio ex sia stato per lui. Non so come comportarmi. Io ci tengo tantissimo ed anche lui, è disposto anche ad affrontarli. Mi sono stancata di dovermi nascondere e trovare mille scuse per poterlo vedere.
La ringrazio per la sua risposta

Gentilissima,

Credo che una persona di 29 anni, con studi conclusi e una posizione avviata non dovrebbe avere problemi nel parlare di questa cosa con i suoi genitori… A meno che in realtà lei non tema di dover ascoltare da loro delle argomentazioni talmente logiche e pertinenti, da essere messa in crisi.

Ovviamente, lei sa che sta facendo una scelta difficile ed è dunque comprensibile che i suoi genitori tentino di scoraggiarla. A volte però anche le storie più improbabili hanno successo e allora, sui fatti (e non sulle previsioni e le speranze, che possono essere edulcorate dallo stato di infatuazione e di innamoramento che vive), potrà avere più coraggio e determinazione nel proporre questa persona ai suoi genitori, senza temere le loro critiche e le loro preoccupazioni.

Non so se la cosa sia possibile, ma nel caso io le suggerirei, prima di usare quella chiave, di andare a vivere da sola, per creare il giusto distacco dalla famiglia ed inaugurare la sua vita adulta. In questo periodo potrà anche frequentare più assiduamente questa persona, fino a che non si convincerà che la scelta è quella giusta e che nessuno potrà tentare di ostacolare la sua felicità.

Cordiali saluti e auguri.

Dr. Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

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