La castità e il sacerdozio – Consulenza online

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Quelle che seguono sono due missive ricevute da un giovane sacerdote cattolico che, suo malgrado, si trova a scontrarsi contro le sofferenze prodotte dal regime di castità cui si è votato. In calce la risposta.

Gentilissima dottoressa Proietti, mi chiamo XXX, ho XX anni e sono un sacerdote cattolico.
Ho avuto modo di leggere un Suo articolo riguardante l’astinenza sessuale e la castità e sono rimasto indignato nel constatare come certi Valori vengano derisi e considerati desueti. Premetto che non sono dedito all’uso del computer, al quale ho saggiamente fatto apporre un apposito filtro, poiché purtroppo questo moderno mezzo, trasuda oscenità, però ho deciso di risponderLe in merito all’articolo sopracitato.

Lei scrive che il valore della castità sta via via perdendo significato, purtroppo corrisponde a verità, ma non perché la castità non ne abbia , lo ha eccome, ma perché oggi, soprattutto i giovani, vengono letteralmente bombardati da un pansessualismo dilagante, oscenità che si possono vedere a qualsiasi ora in tv, su internet, per non parlare della procacità della moda femminile, microgonne, scosci e scollature sono ormai all’ordine del giorno anche in luoghi sacri (è di questi giorni la notizia che un sacerdote abbia giustamente affisso al portone della chiesa il divieto di entrarvi in minigonna ), la castità ha diversi significati profondi. Ad esempio di donare noi stessi per poi unirsi alla persona amata, alludo alla castità prematrimoniale.

Bisognerebbe fare chiarezza su quanto ha scritto Lei dottoressa, non solo astinenza sessuale e castità, ma vi sono anche altre virtù teologali, la verginità e la continenza. Lei scrive che tra i casti, è praticata la masturbazione, le assicuro che non è del tutto vero. Io ad esempio, ho XX anni, sono casto e vergine, e non mi masturbo da più di due anni! Questa si chiama continenza perfetta. Certo, è una prova estrema, ma è stato un crescendo graduale, prima qualche settimana, poi un mese, due, etc fino ad arrivare ad oggi, che sono quasi tre anni che non cado nel vizio della masturbazione, sono fiero di questa mia vittoria sulla carne, non è cosa facile, proprio perché la società in cui viviamo, a noi preti, offre tutto meno che aiuto e comprensione per una vita casta e pura.

Non creda che io incarni lo stereotipo del pretino brutto e grasso, come tante, anzi troppe volte veniamo raffigurati, anzi, sono (purtroppo) un bel ragazzo-uomo e le garantisco che questo non giova alla lotta per mantenere la mia purezza, non ha idea di quante volte mi sia sentito dire da certe “signore”: ma che bel ragazzo, così carino e fai il prete, oppure: poverino e col sesso come fai? Si rende conto dottoressa, si rende conto!

E che prova atroce sia il vedersi per la strada donne mezze nude e dovere resistere alle atroci tentazioni della carne, per poi sentirsi sminuire in questa lotta tremenda da articoli come il suo?! Certo, troppo spesso i componenti il Clero, non hanno dato prova di correttezza, ma vi sono persone, ed anche suore, che come il sottoscritto rinunziano in maniera totale ai piaceri della carne, e non credo, mi permetta che la mancanza di eiaculazioni si dannosa, di castità non è mai morto nessuno, di sesso… Insegniamo ai giovani, il valore di mantenersi puri, il valore della verginità, il valore dell’amore che vada oltre il piacere effimero del sesso.

Detto questo non mi resta che salutarLa con affetto, sappia che poche volte ho avuto modo di leggere tesi come la Sua, e soprattutto leggere parole come penetrazione, masturbazione…forse se vi fosse più castità anche nello scrivere, oltre che nel vestire, coloro che come me sono casti, vergini e continenti sarebbero più sereni nel servire i dettami di Santa Romana Chiesa, senza lottare come il sottoscritto. La Benedico ed aspetto Sua cortese risposta a questo mio disappunto.

Don XXX

——

Gentile dottoressa Proietti, non ho ricevuto ancora Suo parere su quanto ci siamo scritti, sono curioso di apprendere da chi scrive come Lei su temi riguardanti castità ed astinenza, cosa pensa di quanto le ho risposto, e della mia situazione di persona casta, vergine e pura. (…omissis).

Oggi si celebra San XXX, uomo castissimo, il quale ha lottato tutta la vita contro le tentazioni della carne, ed al quale io prego costantemente di aiutarmi a resistere in questa continua lotta per mantenere intatta la mia castità.

Sappia che la mia vita, è un inferno, per esempio questa notte non ho dormito quasi nulla, ho fatto parecchie docce gelate per non cedere alla tremenda voglia di masturbarmi, poiché purtroppo le tentazioni sono davvero troppe, ieri ad esempio, per raccontarLe un aneddoto, ero in treno, d’innanzi a me vi era una signora sulla cinquantina, truccatissima, con una minigonna così corta che si intravvedevano le mutande!!!Si rende conto dottoressa, non poteva sedersi altrove questa persona, vedendo che di fronte lei vi era un prete?!

Si rende conto per il sottoscritto che non ha mai toccato una donna, vedersene una seminuda a meno di un metro, scosciatissima! Non vi è più rispetto, se solo sapessero il turbamento che ci infondono con certi abiti….Ma sono forte, ormai è una sfida, non cedo alle lusinghe della carne ed ai richiami del maligno. Le faccio queste confidenze, dottoressa, poiché possa capire cosa sia la vera castità, e la sofferenza di chi la vive in una società trasudante tentazioni. Attendo Suo riscontro, che San XXX stia al Suo fianco come spero stia al mio.

Don XXX

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Gentilissimo Don XXX,

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La ringrazio intanto per avermi inviato queste due lettere così intense, che trasudano una sofferenza fisica e psicologica ai limiti della sopportabilità.

Non saprei come aiutarla dal punto di vista psicologico, in quanto la condizione di castità che lei descrive non mi sembra francamente ideale per la salute psichica delle persone e, soprattutto, ritengo che non tutti possano permettersela. (Tutti i sacerdoti probabilmente aspirano alla santità, ma i Santi sono assai meno numerosi dei preti, e questo avrà un significato…)

La castità, inoltre, da un punto di vista oggettivo, non è detto che renda migliori, così come l’anoressia non è sinonimo di maggiore forza interiore rispetto a chi si nutre regolarmente.

Poiché mi sembra, dalle sue parole, che lei abbia seguito una reale vocazione, tutti questi suoi turbamenti, queste notti insonni, questi sensi di colpa mi sembrano un inutile spreco di risorse, che lei potrebbe più fattivamente dedicare alla sua comunità e alla sua missione, se potesse sentirsi sollevato da questa condizione non naturale della castità.

Personalmente auspico che la Chiesa cattolica, anche in concomitanza con l’accettazione al suo interno di preti sposati anglicani e cristiani, possa fare un ulteriore sforzo e abolire definitivamente la regola del celibato sacerdotale.

Una compagna di vita, infatti, non credo potrebbe in alcun modo deviare il sacerdote dall’attenzione che egli deve ai suoi riferimenti religiosi ed ecclesiali, esattamente come accade al chirurgo, allo psicologo, all’infermiere, i quali non sospendono le cure ai loro pazienti che ne hanno bisogno, anche se hanno una vita coniugale e familiare che li rende soddisfatti e a cui desiderano dedicare attenzioni.

Credo sia utile cercare dei modelli di vita, come lei fa, per trarne forza interiore e motivazioni, ma non mi sembra di aiuto ispirarsi alla vita di Santi vissuti tanti secoli fa, la cui esistenza peraltro è spesso raccontata in agiografie che tendono a mettere in luce non tanto gli aspetti umani della loro esistenza quanto i comportamenti che giustificano la loro ascesa alla condizione di santità.

Forse potrebbe esserle più utile ispirarsi a modelli più “umani” di sacerdoti di strada, sempre in prima fila quando si tratta di difendere gli ultimi.

Che ne dice poi di confrontarsi con uno psicologo, per cercare di comprendere i suoi malesseri e trovare soluzioni soddisfacenti?

In conclusione le auguro, con la stessa intensità delle sue benedizioni, che lei possa trovare al più presto la serenità di cui ha bisogno per portare avanti il suo progetto di vita, la sua fede e la sua missione.

Auguri!

Dr. Giuliana Proietti

 

Dr. Giuliana Proietti

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Costo: 60 euro/ Durata: 1 ora/ Frequenza: da definire

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2 commenti

  1. Caro amico e fratello sacerdote, sono un cattolico molto praticante e attento ai comandamenti che nostro Padre Dio ci ha dati per il bene nostro spirituale e corporale. Sono sposato, ma subisco le tentazioni e vengo ogni tanto provocato da altre donne alle quali rinuncio ( con sofferenza) ovviamente per non offendere Dio. Dalla mia esperienza cristiana proporrei di mettere un po’ di ordine a riguardo di ciò che è scritto nel vecchio e nuovo testamento: quando Dio ha creato l’uomo, gli è venuto in mente di mettergli accanto, per la sua gioia, una donna e non di comandargli di fare il prete; altrimenti l’avrebbe creato angelo e non uomo dotato di una sessualità che si porta per sempre con se’, anche se è un prete ( suo malgrado); Domando perchè la Chiesa, agisce con cattiveria, imponendo la cosiddetta castità ai sacerdoti, procurando loro tutta questa sofferenza; confondendo questa con la purezza dei cuori che Gesù ha predicato, quindi che la si può esercitare anche in un matrimonio cristiano; Inoltre, la chiesa disprezza, quasi offendendo Dio stesso, per il dono della donna che Egli ha creato come compagna dell’uomo, inoltre per donare la vita ai figli. Ritengo che ciò sia una grande tentazione diabolica, di egoismo e cattiveria delle gerarchie ecclesiastiche ( perchè fissarsi sull’astinenza sessuale, quando poi si fa largo abuso di ricchezza e posti di prestigio nell’ambito religioso?); infatti assistiamo al fallimento di questa mentalità clericale, quando vediamo i preti con atteggiamento effemminato, omosessuali, pedofili; altri invece, più “sani”, hanno donne clandestine, magari anche figli; si dimentica, inoltre che, il prete maschio è dotato di testosterone e che rispetto ad una donna, fa molta più fatica, quindi soffre, nell’evitare i rapporti sessuali, per cui abbiamo preti che soffriranno di problemi psichiatrici, trovandosi in una condizione di incomprensione e solitudine : in questo vi è il trionfo di Satana. L’opinione pubblica non dovrebbe essere omertosa e connivente con questa realtà, ma aiutare i nostri fratelli sacerdoti a ottenere, dalla chiesa, il diritto di sposarsi; magari , finalmente, otteniamo un sistema ecclesiastico più sano; non malato come lo è adesso; aggiungo, ci sono ( in tal caso è una cosa giusta) preti, oppure santi, che per grazia e potenza di Dio, sono celibi, non sposati, ma ciò è un dono divino, una forza che viene da Dio, che non può essere imposta dagli uomini, perché, non avere una donna a fianco, sarebbe contro natura; a mio avviso, contro la legge naturale che Dio ha creato.

  2. Non sono d’accordo con il sacerdote. Io sono cattolico praticante (laico, non sacerdote) e single da molti anni.
    Un tempo tentavo, inutilmente, di resistere alla tentazione. Alla fine ho deciso di lasciar perdere ogni tentativo: ora convivo tranquillamente con la masturbazione, che pratico spesso e volentieri (la maggior parte delle volte guardando un filmino porno); sono molto sereno e consapevole di non far nulla di male, anzi il contrario.

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