Sei una persona cattiva? – TEST A cura di: Altri test sono disponibili su:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta
Clinica della Coppia | Clinica della Timidezza
La cattiveria è un concetto complesso e culturalmente determinato, che può essere definito in modo diverso a seconda del contesto etico, sociale o psicologico. In generale, si parla di “cattiveria” quando una persona sembra agire con intenzione deliberata di ferire, danneggiare, umiliare o controllare un’altra persona, senza apparente giustificazione o empatia.
Nel tuo modo di mostrarti al mondo, hai dei comportamenti che, visti superficialmente, potrebbero farti passare per una persona cattiva? Scoprilo con questo Test.
TEST
1. In genere mostro sempre di preoccuparmi per gli altri;
VERO
FALSO
2. Non riesco facilmente a fare amicizia e spesso sto per conto mio;
VERO
FALSO
3. Non dimentico le offese;
VERO
FALSO
4. Ho fiducia nelle persone e glielo dimostro;
VERO
FALSO
5. Mi arrabbio facilmente;
VERO
FALSO
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6. Quando mi arrabbio perdo il controllo di me;
VERO
FALSO
7. Credo di essere migliore degli altri;
VERO
FALSO
8. Mi piace giocare con i bambini;
VERO
FALSO
9. Sono disposto a sacrificare qualcosa per aiutare le persone più deboli;
VERO
FALSO
10. Provo facilmente empatia per le persone;
VERO
FALSO
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11. Non mi considero un benefattore;
VERO
FALSO
12. Riesco a trovare il bello anche nelle piccole cose;
VERO
FALSO
13. Non amo ricevere critiche e spesso reagisco male;
VERO
FALSO
14. Mi piace sempre vincere, a tutti i costi;
VERO
FALSO
15. Ho un’alta considerazione di me e non mi metto mai in discussione;
VERO
FALSO
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Dr. Giuliana Proietti
16. Mi piace il rischio, anche se a volte può creare problemi a qualcuno;
VERO
FALSO
17. Non amo i discorsi filosofici: per me esistono solo il bianco e il nero;
VERO
FALSO
18. Se qualcuno si mette sulla mia strada reagisco duramente;
VERO
FALSO
19. Sono una persona paziente e tollerante;
VERO
FALSO
20. Spesso uso bugie “bianche”;
VERO
FALSO
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SOLUZIONE del TEST
Le risposte che possono alimentare il sospetto di “cattiveria” sono le seguenti:
| 1 | 2 | 3 | 4 | 5 | 6 | 7 | 8 | 9 | 10 |
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Assegnati un punto per ogni risposta “cattiva” che hai dato.
RISULTATO DEL TEST
0–5 punti — Molto scarsa probabilità: rapporti sociali iper-tranquilli!
Hai un atteggiamento generalmente aperto, rispettoso e attento agli altri. Le persone tendono a percepirti come affidabile, gentile e ben disposto/a. Sai comunicare in modo efficace senza creare tensioni, anche nei momenti di conflitto.
Attenzione però: essere sempre accomodanti o troppo “buoni” può portare a reprimere il proprio disaccordo o a dire sempre sì, anche quando non si vorrebbe. Se capita spesso, potrebbe essere utile riflettere sul confine tra empatia e compiacenza.
6–10 punti — Scarsa probabilità: nessuna preoccupazione, per il momento.
Sei una persona equilibrata: riesci a esprimerti in modo assertivo senza risultare aggressivo/a o distaccato/a. Raramente vieni percepita come una persona “cattiva” e, quando succede, si tratta per lo più di situazioni isolate o malintesi.
Tieni conto che anche nelle relazioni più serene può accadere di essere fraintesi. L’importante è mantenere una comunicazione chiara e non dare per scontato che gli altri colgano sempre le buone intenzioni dietro i tuoi comportamenti.
11–15 punti — Probabilità media: qualche incomprensione con gli altri.
Può accadere che alcune tue espressioni, comportamenti o scelte vengano percepite come fredde, dure o sbrigative, anche se non lo sono. Forse tendi a essere molto diretto/a, oppure ti difendi con il sarcasmo o l’ironia.
Questo non significa che tu sia “cattivo/a”, ma che potresti essere visto/a così da chi non ti conosce bene o è più sensibile. Valuta se ci sono contesti in cui ti senti spesso frainteso/a: potrebbe essere il segnale di un bisogno di maggiore consapevolezza emotiva o di una comunicazione più sintonica.
16–20 punti — Alta probabilità: c’è qualcosa da cambiare nei tuoi atteggiamenti e comportamenti.
È possibile che le persone ti percepiscano frequentemente come distante, giudicante o poco empatico/a. Potresti usare toni rigidi, critiche frequenti o un linguaggio non verbale che mette distanza.
Spesso questo tipo di atteggiamento è legato a esperienze pregresse: chi ha dovuto difendersi nella vita può sviluppare uno stile relazionale più protettivo, che però viene letto come ostilità. Se ti riconosci in questa descrizione, potrebbe essere utile un lavoro personale (anche con un/a terapeuta) per capire le origini di queste modalità e come renderle più flessibili, mantenendo la tua autenticità.

Dr. Giuliana Proietti - Tel. 347 0375949
Dr. Walter La Gatta - Tel. 348 3314908
APPROFONDIMENTO
in psicologia il concetto di “cattiveria” come tratto stabile della personalità è spesso sostituito o spiegato attraverso altri costrutti, come:
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Comportamenti aggressivi (verbali, fisici o relazionali)
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Mancanza di empatia
-
Disturbi della personalità (es. narcisismo maligno, disturbo antisociale)
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Rabbia repressa o risentimento
-
Difese psicologiche, come la proiezione o il disprezzo, usate per proteggersi
Perché si può sembrare cattivi quando non lo si è?
Ci sono molte ragioni per cui una persona può apparire “cattiva” pur non avendo intenzioni malevole. Alcune delle più comuni includono:
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Difese emotive
A volte le persone adottano un atteggiamento duro, distaccato o cinico per proteggersi da ferite passate o dalla paura di essere vulnerabili. In questi casi, l’apparente “cattiveria” è una maschera difensiva. -
Malintesi comunicativi
Tono, espressioni del volto, sarcasmo o rigidità nel linguaggio possono essere interpretati come ostilità anche se non lo sono. Spesso ciò che è percepito come “cattivo” è solo una comunicazione mal calibrata. -
Differenze culturali o caratteriali
In alcune culture o famiglie, ad esempio, la franchezza è vista come una virtù, mentre in altre può sembrare brutalità. Così, un atteggiamento diretto può essere confuso con freddezza o insensibilità. -
Stress, dolore o disagio emotivo
Le persone sofferenti, stressate o sotto pressione possono reagire in modo irritabile o scontroso. Non sono “cattive”, ma stanno lottando internamente. -
Etichette sociali
Alcune persone vengono percepite come “cattive” solo perché si rifiutano di aderire a ruoli sociali attesi (es. essere sempre disponibili, remissive, sorridenti). Dire di no, porre limiti o mostrarsi assertivi può essere frainteso come durezza. -
Proiezioni altrui
Spesso ciò che viene percepito come “cattiveria” è una proiezione: chi osserva attribuisce all’altra persona sentimenti propri (rabbia, paura, invidia). In altre parole, si vede “cattivo” ciò che risuona con parti rifiutate di sé.
In sintesi
La cattiveria reale implica una volontà cosciente di nuocere. Ma spesso, ciò che appare come cattiveria è solo un riflesso di incomprensioni, difese emotive, sofferenze non elaborate o visioni distorte. Riconoscere questa distinzione è fondamentale per coltivare relazioni più sane e per evitare giudizi affrettati.
Dr. Giuliana Proietti
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
Immagine:
Pixabay

Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it








