Lettere a Dr. Giuliana Proietti
DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico 2001-2011
Pagina n. 2
IL CONSULTORIO
Salve, sono una ragazza di 20 anni.Ho deciso di iniziare a prendere la pillola ma non sapendo bene a chi rivolgermi alla fine ho deciso di provare con il consultorio.Non sono sicura però che sia la cosa migliore;molto spesso infatti si pensa al consultorio come un servizio per casi molto più gravi del mio. Lei cosa ne pensa?E’ vero che le visite sono gratuite?!?La ringrazio anticipatamente per aver risolto i miei dubbi.
Stefania
Carissima Stefania,
Che io abbia una grande stima dell’istituzione del Consultorio lo capisci già da sola, dal momento che ho voluto chiamare questa rubrica di incontro con i lettori di psicolinea proprio così. Queste istituzioni sono state create negli anni settanta, allo scopo di informare, consigliare, assistere le persone alle prese con problemi di controllo delle nascite, aborti, problemi di coppia, violenze familiari ecc. Lo scopo del Consultorio, quando è possibile, è quello di prevenire, anziché intervenire per correggere o sanare. La maggior parte delle persone che lavorano in un Consultorio lo fanno come volontariato e pertanto le visite sono gratuite o prevedono una piccola offerta. Se, per qualche motivo, non dovessi trovarti bene in un Consultorio, puoi rivolgerti ad un ginecologo libero professionista: lì potrai – forse – trovare maggiore esperienza, maggiore disponibilità di tempo, una considerazione più attenta del tuo caso… Del resto, questo è ovvio: se lo specialista, che vive di questo, offrisse un servizio all’altezza di un Consultorio gratuito, chi ci andrebbe?
Ciao Stefy, buona pillola!
Dott.ssa Proietti
SUDORAZIONE
Da qualche mese soffro di problemi di sudorazione che mi provocano un certo imbarazzo. Questo problema si presenta spesso quando sono insieme ad altre persone anche amiche. In particolare l’incontrare persone conosciute o amiche per strada mi imbarazza e se si innesca il meccanismo della sudorazione difficilmente riesco a controllarmi. Devo dire che la cosa che mi fà rabbia è il fatto che sono una persona espansiva che non ha mai avuto problemi a relazionarsi con gli altri e dagli altri sono considerato una persona socievole e simpatica. Nell’ambiente lavorativo (lavoro in un grande ufficio pubblico) quasi mai il problema si è presentato, e anche dai colleghi vengo considerato una persona aperta e espansiva.
Certo devo dire che nell’ultimo periodo ho attraversato un forte periodo di stress in quanto io e mia moglie abbiamo preso la decisione di adottare un figlio dopo non essere riusciti ad averne e credo che le due cose (infertilità e adozione) abbiano inciso sul mio attuale problema. Leggendo qualcosa in internet ho anche pensato a una fobia sociale, ma molte cose mi sembra non coincidano ad esempio non mi trovo di solito in imbarazzo con estranei e inoltre mi è capitato anche di sudare in situazioni di tutta tranquillità e in compagnia di amici o parenti (anche genitori). Inoltre al lavoro pur non essendo un grande oratore nelle riunioni riesco a prendere la parola anche davanti parecchi colleghi e a non provare imbarazzo, non che sia proprio uno che a parlare in pubblico non ha nessun problema ma con il tempo ho fatto tanti passi avanti. Quello che vorrei è un consiglio su cosa fare sono già infatti alcuni mesi che ho questo problema. Dimenticavo se durante una crisi di sudorazione chi mi stà davanti mi chiede cosa ho e ne comincio a parlare mi tranquillizzo immediatamente e la crisi cessa. Grazie. Franco.
Caro Franco,
La sudorazione eccessiva è dovuta ad una reazione di allarme, per cui il sistema simpatico si mette in moto e produce una generale attivazione dell’organismo, che alza la temperatura corporea e produce il sintomo della sudorazione.
La cosa che dobbiamo cercare di capire è: perché questa reazione di allarme?
Se stare con gli altri non la spaventa, è un tipo abbastanza socievole e disinvolto, dotato di abilità sociali al punto che riesce ad avere una buona rete di relazioni, parlare in pubblico ecc., come mai questi sintomi, che invece appartengono a chi soffre, appunto di fobie sociali?
Sono portata a ritenere che il suo sintomo sia ‘biologico’ piuttosto che ‘psicologico’, ovvero che la soglia della reazione emotiva sia in lei davvero molto bassa, per cui anche situazioni che a livello cognitivo non le causano eccessiva ansia, la portano somaticamente a questo tipo di reazione. Poiché lei deve convivere con il suo corpo per tutta la sua vita, non rimane che accettarsi così ed imparare a convivere con questo sintomo, così come se fosse un caro amico, a volte forse un po’ invadente. Pazienza! Del resto i suoi rapporti con gli altri non sono compromessi, le sue abilità sociali sono più che buone :cerchi semplicemente di non consideralo più un ‘problema’, ma un ‘fatto’.Le faccio tanti auguri e, nel lasciarla, le ricordo dei tanti casi di persone che, una volta avuto il figlio in adozione, riescono a rilassarsi e… Dopo 9 mesi ricevono la sempre gradita visita di una bella cicogna !
In bocca al lupo.
Dott.ssa Proietti Ancona
LEI NON HA STIMOLI
Salve,ho trovato il suo indirizzo navigando in Internet,le voglio sottoporre il mio problema,premetto che mia moglie è al corrente di questo e non sapendo a che rivolgermi per un consiglio stò provando con questa strada.
Siamo sposati da 22 anni,i nostri rapporti non sono mai stati molto meravigliosi ma ultimamente si sono fatti sempre più rari,al punto che pensavo che lei avesse un’altro.Premesso questo arrivo al punto,uno di questi giorni,preso da un desiderio veramente morboso per l’ennesima volta ci ho provato e lei si è dimostrata come sempre fredda,assente,come se non mi accettasse.A questo punto c’è stata una discussione con le dovute spiegazioni,praticamente lei NON SENTE PIU’ STIMOLI SESSUALI e mi ha chiesto di aiutarla perchè così sta male. Noi abitiamo a P.,mi può dare il nome di qualche medico che possa aiutarmi a risolvere questo problema non voglio annoiarla con altri episodi,preferisco aspettare una sua risposta che sarà attesa come un figlio.La ringrazio in fede Saluti
Carissimo SI,
A forza di sentire coppie che mi parlano di questo problema ed a rispondere a lettere come la sua, che se ci fa caso rappresentano almeno il 50% dei contenuti di questa sezione, mi sto convincendo del fatto che gli uomini siano innamorati del sesso e le donne dell’amore. Non che le due cose non possano incontrarsi, anzi! Ma certo, sono situazioni che naturalmente non durano in eterno… Per farle durare, così come vuole la nostra cultura, che non ha ancora introdotto, come è accaduto in altri campi, la ‘flessibilità’ nel rapporto di coppia (con contratti di matrimonio interinali ad esempio…), non resta che impegnarsi a fondo per cercare di soddisfare le esigenze di entrambi e poter vivere insieme felici di farlo.
A mio parere, se le donne si stancano del coniuge prima ancora di quanto accada ai mariti è perché gli uomini, quando fanno l’amore, lo fanno con ‘una donna’, non con ‘una particolare donna’ . Per la donna invece, che perde in misura assai minore dell’uomo la consapevolezza di sé durante gli incontri sessuali, desiderare di avere rapporti con una persona di cui non è più infatuata può essere molto più difficile…Come fa, del resto, a lasciarsi andare a fantasie erotiche con quel tipo che ‘rompe’ sempre, che protesta per quello e per quell’altro, che non gli va bene come cucina, come alleva i figli, come si veste ? Questa, caro SI, è a mio parere la differenza: gli uomini in quei momenti ‘dimenticano’ i problemi, le incomprensioni, le fatiche della convivenza quotidiana; le donne no.
E così perdono il desiderio.Che fare? Bè, innanzi tutto cercare di eliminare dal ménage di coppia tutto quello che è routine, non dare mai niente per scontato, cambiare le abitudini personali, rendersi più misteriosi, evitare che la moglie diventi la ‘madre’ del marito, nel senso che si occupi delle sue valigie quando parte, delle sue colazioni prima di andare al lavoro, dei suoi panni sporchi da lavare… Insomma, queste intimità, che all’inizio rendevano uniti i due sposi, nel tempo dividono: ci si stanca. Vuole un altro esempio? Quando andate a dormire insieme, curate la vostra igiene personale ed il vostro abbigliamento intimo così come fareste se andaste a dormire con un nuovo partner sessuale? Insomma, caro SI, certamente bisogna preoccuparsi di essere abbastanza bravi durante il rapporto con una donna (preliminari, delicatezza ecc.), ma anche interessarsi di tutto quel contorno che gli uomini non vedono e le donne si (anche quando hanno gli occhi chiusi…)L’idea di andare da un sessuologo mi sembra ottima. Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
UNA STORIA D’AMORE
Ho 29 anni, ed ho vissuto una brevissima – ed intensa – storia di amore con un uomo 34enne, sposato da 5 anni. Siamo entrambi all’estero e lui era lontano da sua moglie da diversi mesi. Il rapporto e’ stato/e’ caratterizzato da un fortissimo scambio intellettuale/emotivo. Al suo ritorno, dopo un viaggio nel suo paese di origine, malgrado la sofferenza evidente, ha deciso di troncare con me, anche se continuiamo a scriverci e a parlare al telefono (si trova in un’altra città). Capisco e rispetto questa decisione, ma sto soffrendo. E’ possibile, secondo lei, che io abbia qualche chance di un riavvicinamento? Lui e’ molto razionale, ma ha provato, con me, delle cose che non sentiva da molti anni. Premetto che la componente sessuale non e’ mai stata predominante tra noi. (anche se, a suo dire, provava/prova una grande passione) Shangai
Carissima Shangai,
Coraggio, passerà… E le rimarranno dei bellissimi ricordi cui potrà attingere nei momenti difficili della vita. In bocca al lupo!
Dott.ssa Proietti
NON HO SENO
Salve dottoressa, ho un grave problema col mio partner da circa 6 mesi: dopo un primo periodo in cui lui manifestava un forte desiderio sessuale nei miei confronti, da un po’ di tempo dice di non sentire più attrazione fisica nei miei confronti. Premetto che io non sono affatto una ragazza trascurata ed anche fisicamente non ho problemi particolari, tranne per il fatto di non avere un seno molto evidente. Questo, però, non sembra aver costituito mai un problema nell’approccio con l’altro sesso. Da quando è sorto questo problema, poi, ho cercato anche di scegliere un abbigliamento più attraente e meno casto. Ma pare che anche questo non serva. La prima volta che ne abbiamo parlato, è stato dopo una mia provocazione: nello scherzo gli avevo fatto notare che ultimamente tra me e lui i rapporti erano inesistenti. Lui ha iniziato a farsene un vero e proprio problema e più volte ha pianto disperato, dicendo di aver paura di perdermi per questo motivo. Ne abbiamo parlato per mesi, poi lui è giunto alla conclusione che la causa è legata a me e al fatto che io non l’ho mai attratto più di tanto. Posso assicurarle che questo non è vero, visto che inizialmente ci siamo lasciati proprio perché io avevo capito che lui non era innamorato, ma provava per me solo attrazione fisica. Una settimana fa, dopo aver realizzato che anche se mi ama questo non basta, perché l’attrazione fisica è qualcosa d’istintivo che prescinde da ragione e sentimento, ha deciso di lasciarmi, sperando così di risolvere il problema. Io, però, non posso accettare che un rapporto che andava a gonfie vele da tutti i punti di vista, perché condividevamo idee, interessi, abitudini e studio, (visto che frequentiamo la stessa facoltà), debba finire per questo. Da un amico ho saputo che lui sta malissimo per questo e che dice di averlo fatto prima per me, perché io merito un ragazzo che mi renda felice. Non c’è un’altra, lo so per certo. Io credo che lui abbia risolto il problema nel modo più rapido, non riuscendo ad ammettere di avere un problema di carattere psicologico. Tengo a specificare che lui ha anche avuto erezioni che non è riuscito a mantenere per la durata del rapporto e spesso mi ha confessato di sentire il desiderio quando non era possibile “concretizzare”. Può essere un problema d’ansia legato al fatto che io gli abbia fatto notare il disagio? Magari era solo un periodo di stress (esami) che si è protratto perché c’era una suggestione psicologica? Come posso aiutarlo? E soprattutto, è possibile che la causa sia io?
La prego mi aiuti!
La ringrazio dell’attenzione.
Sissi
Carissima Sissi,
Nella sua lunga lettera lei fa diverse ipotesi e solo infine si chiede: possibile che la causa sia io? Non voglio con questo affermare che la causa sia sicuramente lei, ma visto che ha scandagliato con attenzione tutti gli altri possibili motivi, cerchiamo di concentrarci E’ naturale infatti che non si possa sempre piacere a tutti:Se per questo suo ex ragazzo il seno era un forte elemento di attrazione fisica e lei effettivamente riconosce di non esserne particolarmente dotata, è probabile che lui si sia sentito sempre meno coinvolto in questa storia, da un punto di vista sessuale, fino ad arrivare alla dolorosa decisione di troncare il rapporto.In fondo è un comportamento onesto, che lui compie con grande senso di realtà, perché si rende conto che questa relazione dal suo punto di vista, non potrebbe avere un futuro ‘stabile’. Cerchi di apprezzare il fatto che lui la lascia non dopo aver incontrato un’altra che indossa la quarta misura : la lascia ora, quando lui è ancora solo e ‘sta malissimo’.Insomma, cara Sissi, io penso che questo ragazzo sia veramente molto sensibile e sinceramente affezionato a lei, per cui cercherei di non perderne l’amicizia.Quanto al suo futuro, come dice il suo ex, lei merita un ragazzo che la faccia felice al 100%. Non a tutti piace, per fortuna, il seno abbondante: c’è chi trova il seno piccolo molto sexy, specialmente quando è unito ad un modo di vestire che ne valorizza le forme ed il volume. Del resto, come lei dice, il seno non è mai stato un problema per lei nei rapporti con l’altro sesso; vedrà che, superato questo momento un po’ difficile, questa parte del suo corpo tornerà a darle delle belle soddisfazioni, in campo erotico, oltre che estetico. Non si butti giù.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti, Ancona
AMORI PARALLELI
Cara dottoressa, mi rivolgo a lei perché dentro di me non solo non riesco a trovare, nonostante tutti i miei sforzi, le risposte che cerco, ma non riesco nemmeno a capire qual’è il punto dal quale devo osservarmi per capire quello che veramente provo. Ho 28 anni e da due anni convivo con una ragazza di 25, il nostro è stato un amore a prima vista. Abbiamo fatto di tutto per stare insieme da subito, abbiamo lasciato le rispettive famiglie e sognato una vita e un futuro comprando una casa insieme. Durante il primo anno c’eravamo io e lei e nessuna amicizia davvero importante. Tutto andava a gonfie vele, certo c’erano quelle piccole discussioni che forse sono naturali visto che nessuno conosceva bene l’altro e i difetti dell’altro li abbiamo visti e scoperti con il passare del tempo. Tante cose di lei non mi piacciono e tante altre le adoro, siamo così diversi ma il nostro amore ci ha sempre tenuto uniti. Poi è entrato, un amico, nella vita di lei che l’ha completamente cambiata nei miei confronti o almeno è come appariva ai miei occhi. Una persona simile a lei, rispetto a me che sono così diverso, una persona che riusciva a capirla con uno sguardo, si è lasciata prendere e io mi sono sentito mettere in secondo piano. Parlo di fatti non di sensazioni, abbiamo vissuto mesi tristissimi di mancanza di fiducia, di mancanza di rispetto, di discussioni e insulti e qualcosa si è rotto, ma ho anzi abbiamo resistito e siamo andati avanti, continuando a volte a procurarci ferite. Nel frattempo una persona che mi era vicina già da tempo ha assunto per me un importanza sempre maggiore mi ha aiutato a vedere la situazione con altri occhi a dare fiducia e così il periodo più brutto è stato superato. All’inizio ho pensato che anche io avessi trovato un amicizia splendida e sicuramente è così ma da quando il rapporto sentimentale di questa mia amica è finito, le attenzioni che ci siamo rivolti e i giochi di battute nei quali siamo finiti ci ha portato a provare quella che oggi vivo come una confusione più totale. Ho sempre pensato che l’Amore è uno solo ma da qualche mese non lo penso più. Mi ritrovo a domandarmi chi amo? E troppo facile guardare qualcosa di bello e dire che vorrei quello rispetto a qualcosa di brutto che forse per stanchezza non riesco a portare avanti anche se lo vorrei. Ho provato a guardare la persona con la quale vivo e sento che l’amo ma so che c’è anche l’altra e so che quando sto con lei, sto bene e mi dimentico della persona che penso di amare. Non voglio far male a nessuna di loro ma so che ho già iniziato.
Anonimo
Caro Anonimo,
Non so come aiutarla, perché lei sta vivendo una di quelle situazioni in cui c’è poco da fare se non attendere, lasciare che determinati sentimenti maturino dentro di lei, al punto di farla sentire abbastanza sicuro e forte per prendere una decisione non avventata.A mio parere comunque, lei vuole bene a due donne, ma non ne ama nessuna (ad una è legato a causa dei bei ricordi lasciati da questo amore intenso e ‘a prima vista’; verso l’altra prova più che altro della riconoscenza, per averla aiutata a superare un momento difficile, che peraltro non si è ancora concluso).La fretta, lei lo sa, è cattiva consigliera: aspetti dunque ancora un po’, rifletta molto e lasci maturare gli eventi.Le faccio i migliori auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona
UNA MAMMA DIFFICILE
Cara dottoressa, Ho 20 anni e le scrivo per parlarle di mia madre. Facendo un tema a scuola, qualche anno fa, mi sono resa conto che per le mie amiche la mamma era la persona più buona del mondo, verso la quale provavano affetto e riconoscenza, al di là delle solite incomprensioni e delle liti che vi sono fra persone di generazioni diverse. Io non sento lo stesso trasporto nei confronti di mia madre, ma del resto se mi guardo indietro ricordo solo schiaffi, botte, tirate di orecchie, mestoli di legno che si rompevano sulla mia testa, fra urla e improperi. Non ricordo un gioco, un momento di affetto, un bacio, un incoraggiamento. Sento le madri delle mie amiche che, quando parlano delle figlie, sono molto orgogliose, per quello che fanno, per i loro successi, anche piccoli. Invece mia madre se ha occasione di parlare di me con altre persone lo fa solo per lamentarsi, per raccontare a tutti le mie cose più intime, per prendermi in giro, per umiliarmi. Credo che sia anche gelosa di me, della mia giovinezza e della mia bellezza. Lei è una bella donna, seppure un po’ sfiorita, ma fa di tutto per rubarmi la scena, per esporsi al posto mio. I miei successi, scolastici e non, sono stati per lei ‘normali’; i miei fallimenti sono invece da lei attribuiti alla mia ‘cocciutaggine’ nel non darle ragione, nel non aver fatto quello che lei mi aveva frettolosamente consigliato. Passa il tempo a curare il giardino, a massaggiarsi il corpo con delle creme, una volta alla settimana va dalla parrucchiera e dall’estetista. Non ha mai pensato di invitarmi ad andare con lei e se glielo chiedo mi dice che in famiglia ci sono pochi soldi e che è meglio che si curi lei, che è più anziana, piuttosto che io, che sono giovane e non ne ho bisogno. Avrei voluto iscrivermi all’Università, ma lei e mio padre mi hanno sconsigliato, dicendo che non serve a niente; vogliono che lavori nell’azienda di famiglia, piccola e piena di debiti, come segretaria. Mia madre non si vede da tre anni ma prende lo stipendio, a me non danno nulla, nemmeno una paghetta settimanale. Dicono che vivo in famiglia, per cui non ho bisogno di nulla. I soldi per lo sciupo sono costretta a chiederli al mio fidanzato. Mia madre lo sa e dice che è giusto così. La situazione economica della mia famiglia è disastrosa: siamo arrivati a rivolgerci agli strozzini, abbiamo avuto spesso i mobili pignorati. Per quanto posso, io cerco di fare del tutto per non spendere soldi e rimettere a posto le cose, ma poi vedo il loro menefreghismo, il loro disperdere denaro, in particolare mia madre, ed allora mi sento molto scoraggiata. A questo punto mi sento al limite, non ce la faccio più ed ho deciso di andarmene di casa. So che sono giovane, non ho soldi e avrò una vita dura…Ma cos’altro dovrei fare secondo lei? Un abbraccio. Marisa
Carissima Marisa,
La tua lettera è tristissima. Non c’è niente di più brutto che trovarsi in una famiglia poco comprensiva, blindata, frustrante, come è quella che mi descrivi. Tua madre non mi sembra una donna molto equilibrata e non so se questo dipenda da problemi psicologici oppure da una situazione familiare ormai compromessa. Da quello che mi racconti tuttavia, mi sembra che tu stia combattendo contro i mulini a vento: sei troppo giovane per poter prendere in mano le redini della famiglia, troppo remissiva per assumere atteggiamenti antagonisti ed oppositivi più consistenti. Se vai avanti così non risolverai nulla e ti sentirai sempre così come sei oggi: frustrata, demoralizzata, vinta.
Direi, cara Marisa, che la scelta migliore sia effettivamente quella di andarsene di casa e di tentare di trovare una strada tua, dove niente sarà facile ma, con la tua voglia di fare, con la tua saggezza, sono sicura troverai un migliore equilibrio. Se operi nel campo dei computers non ti sarà difficile trovarti un lavoro e, soprattutto, non mancare di iscriverti subito all’Università, come desideri, per prendere una laurea. Sarà pesante, sarà dura, ma se ci credi ce la puoi fare. Sarebbe bello potersi scegliere i genitori, la famiglia, la condizione economica: sono sicura che le persone violente e menefreghiste in questo caso non avrebbero più figli! Purtroppo bisogna fare i conti con la realtà e, nella tua situazione, se non sei tu a tirarti fuori dalla tua prigione, non lo farà nessun altro. Nemmeno un Principe Azzurro: non crederci, è solo una favola! Rimboccati le maniche, fai un bel respiro e… Vai!Se posso esserti utile in questo tuo nuovo cammino, scrivimi ancora. Coraggio!
Dott.ssa Proietti
AMO UN ALTRO
Io e il mio ragazzo ci siamo lasciati da 1 anno e mezzo, continuiamo a vederci, lui dice di amarmi ancora, io invece non lo amo più… amo un altro uomo (40 anni)… sposato.. con una figlia.
La cosa è diventata per me tragica, tanto da non farmi più dormire la notte.
Anche lui è molto innamorato di me, ma…. ora come ora dice di non avere il coraggio di lasciare sua moglie(che non ama più da tanto, e non per colpa mia..), sopratutto per la paura di perdere la figlia (che ha quasi 10 anni). lui vorrebbe che la moglie capisse da sola che il loro amore è finito, quindi che si arrivasse a una separazione consensuale… il problema è però che lei ne è ancora innamorata, sà che lui non lo è più, ma non ha nessuna intenzione di lasciarlo. lui ha paura di perdere tutto quello che si è guadagnato e costruito fino ad ora, sono sposati da 9 anni e stanno insieme in tutto 25 anni… il mio compito sarebbe quello di aspettare fiduciosa che il tempo li porti ad una separazione senza traumi per nessuno, ma come faccio se lo amo così tanto ad aspettarlo per anni…??????
Aspetterò con impazienza una sua risposta… la ringrazio per aver letto la mia e-mail..
Buonasera
S.
Cara S.,
Credo che lei sia ancora molto giovane. Quest’uomo, così diverso dai suoi coetanei, è per lei un gioco eccitante, perché la porta a sperimentare ed a parlare di cose che finora hanno riguardato il ‘mondo degli adulti’, di cui lei, da come parla, sicuramente non fa ancora del tutto parte…
La mia impressione è insomma che lei non conosca bene le cose che succedono in una coppia di lunga durata e che sia dunque portata a giudicare con una certa superficialità, o forse, meglio dire, ingenuità.
Queste due persone forse non si amano più, nel senso passionale del termine (che è invece quello che lega lei al suo amico), ma molto probabilmente si vogliono ancora molto bene, hanno degli interessi in comune, si sostengono a vicenda nei momenti di difficoltà, condividono le amicizie ed una casa e soprattutto hanno in comune la responsabilità di allevare una figlia.
L’amore che lei prova per lui – e probabilmente anche quello che lui prova per lei – non è assolutamente paragonabile a quello dei due coniugi: si tratta di un’altra cosa, nel senso che probabilmente loro hanno perso quello che state provando voi adesso, ma sicuramente hanno guadagnato quello che lei e lui non avete ancora e, forse, non avrete mai.
Le persone sposate non perdono il gusto estetico, l’amore per la vita, la curiosità per la gente, la voglia di fare sesso con persone nuove: probabilmente lei non sarà la prima storia che questo signore si concede fuori di casa, e forse nemmeno l’ultima…
Torni a considerare i suoi coetanei, lì è la sua strada. Auguri.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
DOLORI AL PETTO
Ho 47 anni, sposato con 4 figli. 24 anni fa ho avuto un dolore al petto da quel momento la mia vita è finita e adesso ogni qual volta devo allontanarmi dai posti abituali mi viene il panico e poi non sto più da solo e non esco da solo da quel maledetto giorno. potete aiutarmi.
Anonimo
Caro Anonimo,
Lei parla di questo attacco di panico come se le fosse accaduto l’altro ieri. In realtà, da quel momento, lei ha già vissuto un terzo di quella che può essere la sua aspettativa di vita. Il ragionamento che la inviterei a fare è questo: la paura di morire, accusata ben 24 anni fa, non l’ha fatta veramente un po’ morire dentro, ogni giorno, ogni momento, spegnendo ogni suo entusiasmo e riducendo la sua libertà personale, la qualità della sua vita ?
Se è d’accordo con me, questo significa che in realtà lei è come se fosse già morto…
A questo punto non le resta che risorgere, pensare che ha ancora tanti anni davanti a sé e che nulla può impedirle ora di viverli tanto intensamente, da recuperare tutto quello che ha finora perduto.
Non cerchi aiuto nei familiari, non continui questa dipendenza dagli altri; se vede che ce la può fare da solo, si impegni tutti i giorni per raggiungere un piccolo traguardo, ma se sente di non avere sufficienti risorse per affrontare questa difficile battaglia contro sé stesso, si rivolga con fiducia ad uno psicologo, il quale la aiuterà moltissimo: nell’ascoltarla, nel comprenderla, nel suggerirle tecniche e strategie per tirarsi fuori da questo precipizio nel quale è caduto ormai troppo tempo fa. Coraggio!
Dott.ssa Proietti Ancona
ORGASMO
Buonasera, ho 33 anni ed ho rapporti completi da cinque anni. Solo da tre anni ho l’orgasmo o almeno credo che sia tale. IL problema e’ che attraverso la sola stimolazione clitoridea riesco ad avere un tipo di orgasmo, molto intenso, ma comunque localizzato.
Durante il rapporto con il mio lui riesco a venire solo stando sopra e solo stimolando, così, il clitoride o almeno questo credo di fare.E’ intenso, ma comunque abbastanza localizzato…Ho parlato con una ragazza e questa mi ha detto che con un ragazzo ha avuto un orgasmo tale da farle vedere le stelline e che da quando e’ stata con lui ha creduto di non averlo mai provato realmente.Ne ho parlato con il mio lui e non nego che “la ricerca” e’ divertente, ma certe volte e’ anche un po’ stressante…Effettivamente io di stelline non vedo…Credo che il mio orgasmo sia comunque clitorideo, anche se ho rapporti completi.SE acquistassi un vibratore, senza alcuna stimolazione clitoridea, crede sia possibile che abbia un orgasmo esclusivamente vaginale?
La aspetto e grazie,
33enne
Cara 33enne,
Francamente non comprendo il motivo delle sue preoccupazioni.
1. Lei è in grado di raggiungere l’orgasmo: dunque tutto funziona a perfezione e non vi sono blocchi psicologici. OK.
2. Lei è in grado di raggiungere l’orgasmo quando ha rapporti completi con il suo lui: dunque riuscite a raggiungere entrambi il piacere durante il rapporto sessuale, in un atto che riesce a divertirvi, come lei mi dice, ed a soddisfarvi pienamente.
Dove è allora il problema? Le assicuro che ‘vedere le stelline’ non è esperienza comune a tutte le donne, dunque se la sua amica le vede e questo le fa piacere non ha che da congratularsi con lei…
Quanto al vibratore, credo che l’unico modo per togliersi questa curiosità non è chiederlo a me, ma comprarselo, se lo ritiene, visto che è una spesa del tutto abbordabile.
Si ricordi però che il suo orgasmo, prima di essere clitorideo o vaginale è cerebrale: questo è l’organo che più di tutti gli altri deve reagire alle sollecitazioni e che più di tutti deve essere soddisfatto!
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
PAURA DEI LADRI
Le scrivo per chiederle un consiglio. Fin da quando ero piccola, in seguito a una serie di chok, soffro per la paura dei ladri.
Nella mia infanzia-prima adolescenza abbiamo subito diverse volte intrusioni di ladri in casa, di notte, quando noi dormivamo.
Dove abitavamo c’era un ufficio al piano terra e la nostra casa al primo piano, anche se era tutto unito da una scala interna, come se fosse una casa unica. Di per sé non ci e’ mai successo nulla poiché,dopo esserci svegliati (io,mia madre e mio nonno) i ladri se ne andavano. La cosa che mi ricordo di più e’ che aspettavano che mio padre partisse (sempre intorno alle 4) e poi entravano in azione. Da allora, non riesco più a dormire da sola, a meno che non mi trovi in un albergo etc.. insomma qualsiasi posto che non sia casa mia. Anche a casa mia all’inizio non avevo problemi, ora che invece la “sento” come casa, rifugio etc… mi fa paura starci da sola. Ho meno paura se so che vicino abita un amico o altre persone che mi possono aiutare.
La paura e’ ovviamente assurda perché non c’e’ effettivamente un pericolo imminente, ma io lo sento così e non riesco a non averlo.
Dopo essermi addormentata, di solito facilmente, mi sveglio dopo un paio d’ore e non mi riaddormento più…ascolto i rumori, ogni singolo scricchiolio mi sembra che ci sia qualcuno etc…al che, inizia il batticuore, tensione muscolare, freddo…insomma come quando uno ha una forte paura. Ho cercato più volte di autoconvincermi ma non funziona.
Non so che atteggiamento avere nei confronti di questa paura (che comunque anche mia madre ha e ha sempre avuto) anche perché non posso non dormire ogni volta che mio marito e’ fuori per lavoro! Ho bisogno di riposare…
Mi sono rifiutata di prendere medicinali per dormire e vorrei trovare in me la forza per superare da sola questa paura.
Ha qualche consiglio? La ringrazio molto per essermi stata ad ascoltare, grazie.
Cordiali saluti,
Paola
Carissima Paola,
Chissà quante persone si saranno riconosciute in questa lettera! Il suo problema, mi creda, è piuttosto condiviso. La sua non è una fobia, nel senso che la sua paura è reale, fa riferimento a dei fatti concreti che le sono accaduti in passato e dunque non è frutto delle sue fantasie e delle sue angosce interne. Questo è un bene, perché non essendoci assolutamente nulla che possa essere fatto all’interno (perché dovrebbe autoconvincersi che il pericolo non esiste se invece lei sa benissimo che esiste?) lei deve risolvere il suo problema su un piano di realtà.
Dunque, partendo dalla cosa serratura di sicurezza, che è la cosa più semplice, salga a porta blindata, segnali di allarme, telecamera nascosta, sensori e quant’altro le potranno consigliare gli specialisti del settore.
Quanto alla compagnia : è vero, aiuta, ma se ragiona sui fatti, quando a casa vostra eravate in tre i ladri sono venuti, ora che è sola non sono mai venuti… Dunque?
Buone notti!
Dott.ssa Proietti Ancona
UN AMORE FINITO
Ciao dottoressa, è un problema che ha gia trattato nelle altre discussioni, ma parlare (scrivere) con qualcuno, mi aiuta.
Io sono un ragazzo di 20 anni e mi sono appena lasciato con la mia ragazza erano 1 anno e 10 mesi che stavamo insieme e per me era una storia importante. Soltanto credo per colpa della monotonia che si è venuta a creare in seguito e forse perché abbiamo bruciato delle tappe fondamentali in un rapporto, non c’erano più stimoli. Io però non riesco a non pensare a lei, ogni cosa che facevo prima lei era nella mia vita, ed ora pensare in modo diverso, un po’ non ci riesco e un po’ non ci voglio riuscire, però spero nel mio piccolo che tornerò insieme a lei, tanto che lascio il cellulare accesso tutta la notte per sperare in una sua telefonata o in un suo messaggio, quando la vedo vorrei baciarla e ci sto anche molto vicino, ho provato a non chiamarla , a non vederla , ma ci riesco a mala pena per due giorni e per riuscirci soffro moltissimo, a me mi fa star bene anche solo sentirla o vederla.
Come posso fare a superare quest’ostacolo???
20enne
Carissimo ragazzo ventenne,
I tuoi sentimenti sono bellissimi e credo che più di una ragazza, leggendo questa lettera, penserà che le piacerebbe avere accanto un ragazzo sensibile e dolce come te. L’unica soluzione a questo tuo problema è vecchia come il mondo: ‘chiodo scaccia chiodo’… Per metterla in pratica non guardare più indietro, ma guardati avanti: il mondo ti aspetta!
In bocca al lupo 🙂
Dott.ssa Proietti
ANSIA GENERALIZZATA
Ho 29 anni e da quasi 7 soffro di ansia generalizzata (con attacchi di panico quotidiani) e depressione.
Durante questi anni ho consultato decine di medici e specialisti diversi, né la medicina ufficiale né quella alternativa hanno saputo guarirmi. Ovviamente ho anche consultato uno psichiatra, per un anno, senza aver ottenuto altro che dei farmaci antidepressivi (paroxetina). durante i primi anni questi farmaci mi hanno aiutata, ma adesso hanno perduto la loro iniziale efficacia e, non appena interrompo la cura -con le dovute precauzioni- mi ritrovo a stare peggio di quando l’avevo iniziata.
Nessun medico o psicologo é riuscito a spiegare la ragione del mio stato, nemmeno io so perché sto cosi male. Non ho più una vita, sono costretta a casa, e anche li sto male. Le persone a me vicine (mio marito e la mia famiglia) hanno ormai perso la pazienza, non fanno altro che ripetermi che tutto dipende da me e che la scienza non mi può aiutare. Sono convinti che io sia una malata immaginaria e che la forza di volontà, da sola, può guarirmi. Io non la penso cosi, ho fatto tutto quello che era nelle mie possibilità e non ho ottenuto risultato, penso che nessuno mi capisca, nessuno che non abbia mai avuto questo problema. Vorrei trovare un buon terapeuta che si interessi davvero al mio caso e che mi tiri fuori da questo incubo. Ormai ho perso la voglia di vivere, penso alla morte sempre più spesso e mi ritrovo a desiderarla per mettere fine alla mia sofferenza.
Ho interrotto la paroxetina da 4 mesi, dopo 14 mesi di cura ininterrotta : é evidente che non ha più alcun effetto su di me.
Ho letto molto sulla terapia comportamentale e cognitiva e vorrei provarla, ma nessuno dei miei cari mi appoggia in questa scelta : sono sempre più convinti che io possa e debba uscirne da sola, che i terapeuti abbiano come solo scopo quello di spillare denaro ai malati immaginari come me. Non so come far capire loro che ho davvero bisogno di curarmi, che la mia é una malattia VERA e che mi ha ormai ridotta allo stremo. Mi sento sola e incompresa, non vedo via d’uscita.
Ogni consiglio che lei vorrà offrirmi sarà il benvenuto. La ringrazio di essersi resa disponibile per le persone che, come me, non sanno più a chi rivolgersi, la sua iniziativa é lodevole e sono sicura che, oltre a me, tanti lo apprezzano.
Le invio i miei più Distinti Saluti
Angie (Francia)
Cara Angie,
Per prima cosa non cerchi né di curarsi da sola, né di farsi curare dai suoi familiari: cerchi uno psicologo. Quanto al fatto che questa categoria di professionisti lavori per avere un guadagno… Non ci vedo nulla di male! Del resto se si svolge una professione d’aiuto, è normale che si aiutino gli altri in cambio di un corrispettivo. Se lei avesse però problemi economici e dunque non volesse spendere o spendere molto per curarsi, può sempre rivolgersi ad un Consultorio, alla ASL (in Francia ci sarà qualcosa di simile), ad una associazione di mutuo aiuto.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
IL VICINO DI CASA
Gentile dottoressa le scrivo perché sono molto disorientata perché sto vivendo un periodo un po’ pesante. Sono una donna di 28 anni sposata da 8 con mio marito 33 anni, lui lo conosco dai 15 anni ed è stato il mio primo fidanzato e il primo con cui ho avuto le mia esperienza sessuale ( con lui lo premetto mi piace ma non così in modo esaltate la maggior parte delle volte io sono così insoddisfatta, e di una cosa sono certa non mi pace come bacia) abbiamo 2 figli e lavoriamo anche insieme da 9 anni perché abbiamo un’attività nostra. In questi 14 anni che lo conosco e frequento ho avuto varie occasioni di incontri e corteggiatori, mi piaceva e mi piace essere corteggiata ma però poi all’atto vero e proprio mi sono sempre tirata indietro.
A settembre 01 decidiamo di cambiare casa e dopo aver venduto il ns. appartamento mi metto alla ricerca di una casa nuova; vedo quella che poi abbiamo comprato ma decido di scartarla perché mi turba il costruttore che me la mostra e mi dice che sarà se la compriamo il ns. vicino in quanto essendo una bifamiliare nell’altra metà ci abita lui, un ragazzo carino di 26 anni. Compriamo questa anche se io avevo questo strano presentimento perché si avvicina il periodo in cui dovevamo liberare il ns, vecchio appartamento e in giro non avevamo trovato niente di esaltante come questa casa. Tutto normale con questo ragazzo si instaura un normale rapporto di costruttore/acquirente e poi di vicini. Un giorno lui mi dice: ” sai ho visto che io e te abbiamo quasi la stessa età potremmo divertirci” ecco dentro di me scatta qualche cosa e comincio a vederlo sotto un’altro aspetto e più lo guardo più mi piace. Una mattina di fine aprile mi decido e comincio a mandargli degli sms provocatori a lui piace però non avendo il mio numero di cellulare si chiede chi fossi; gli dò indizi ma sono vaga; poi alla sera sicura di essere sola gli suono e mi faccio offrire il caffè, passiamo tre ore a chiacchierare di tutto anche di sesso ecc. in alcuni momenti lui era visibilmente eccitato ( io ero andata da lui in camicia da notte trasparente e perizoma) ma si teneva abbastanza distante, poi visto che la seduzione si protraeva per troppo tempo decido di dirgli che ero io quella degli sms del mattino, e solo allora lui mi bacia, mi tocca e mi vuole; cavolo se mi vuole e mi piace lo voglio anche io (bacia da dio come piace a me) però io gli dico di no che non posso e me ne vado lui mi dice di fargli sapere se ci ripenso. Non c’era bisogno di ripensarci sapevo di volerlo ma ho agito così perché pensavo da dopo lui avrebbe cominciato a cercarmi; invece il mattino seguente lui quasi scappava da me e mi dice che per fortuna non era successo niente la sera prima che era uno sbaglio che si sentiva in colpa verso mio marito che ero la sua vicina no no no; io allora gli dico guarda che sono grande e so cosa voglio ” io ti voglio, ho cambiato idea e te lo sto dicendo come hai detto tu” con molta fatica lui accetta di vedermi quella sera stessa però l’incontro è deludente non c’era quella atmosfera della sera precedente e forse la cosa era un pò troppo programmata e non voluta fino in fondo da parte sua. Dopo quell’incontro io lo chiamo ancora e gli dico se ci vediamo ancora però lui cerca sempre scuse e non accetta; fino a una sera dove accetta ma anche lì deludente sotto il profilo delle emozioni troppo freddo e distaccato. Poi mi cerca lui e allora è bello e anche dolce c’è insomma qualche cosa in più.
I ns. incontri non sono mai decisi prima o concordati cioè anche se ormai 2 mesi che ci vediamo al venerdì non lasciamo mai sottointendere che è fisso uno dei 2 dopo che è uscito a divertirsi con i rispettivi amici chiama l’altro per incontrarci per darci la buona notte. Questo suo essere così distaccato comincia a non starmi più tanto bene, ma lui mi dice che se voglio è così altrimenti lasciamo stare lui non mi può dare di più e io pur di continuare a fare sesso con lui accetto. (in fondo non gli avevo chiesto la luna solo qualche sms durante la settimana un caffè al bar come 2 normali vicini) Tutto continua fino alla fina di agosto quando dopo un ns. incontro lui mi dice che ha una donna di 42 anni che lo stressa e lo riempie di messaggi che lo vuole che si è innamorata di lui e lui però non ne vuole sapere e poi fa riferimento a me dice:”vedi con te è diverso tu non mi stressi con sms tu fai la tua vita durante la settimana ci vediamo e mi saluti sono solo il tuo vicino poi al venerdi ci vediamo” io non ho avuto il coraggio di digli che era così solo perché era lui a volerlo così. Quella è stata l’ultima sera che ci siamo visti perché 2 giorni dopo mio marito ormai insospettito da 5 mesi dove io ero sempre più stana nervosa in casa non lo consideravo più anche a letto sempre meno e sopratutto lo facevo solo se mi cercava lui, decide di controllare e mi trova una agenda dove io avevo segnato le date e che di noi aveva cercato l’altro con vari commenti sull’incontro dei vari giorni. Lui capisce anche di chi si tratta e dopo aver discusso con me e avergli detto che era un pò in crisi e non so bene cosa cercavo dall’altro, ma che sopratutto non avevamo mai concluso il rapporto sessuale lui decide di perdonarmi perché ci tiene a me e a tutto quello che abbiamo costruito insieme, mi dice che però a lui 3 anni prima nonostante aveva conosciuto una ragazza che apertamente gli aveva detto che voleva solo una storia di sesso lui si era tirato indietro perché pensava me e i bambini. Decide anche a mia insaputa di parlare con il mio vicino perché così poteva confrontare le versioni che per fortuna sono riuscita a far coincidere, io mi sono assunta tante responsabilità che in effetti ho in quanto l’ho cercato io più volte e ho messo il mio vicino un po’ come se fosse poi stato vittima di me. Sono passate 3 settimane dall’accaduto e io e mio marito in casa va tutto più o meno bene però dall’altro non ho ricevuto neanche una telefonata anche solo per sapere come stavo l’accaduto, o solo la curiosità di chiedermi come lo ha scoperto mio marito, niente solo un saluto quando ci incrociamo e basta, anche con mio marito si salutano.
Venerdì scorso non resisto più e decido di contattarlo devo parlargli voglio parlargli dobbiamo chiarire cosa fare, insomma è finita solo perché lo ha scoperto mio marito o perchè lui lo voleva; così nel pomeriggio gli metto nella posta una fotocopia di un articolo dove si dice il perché anche alle donne piace fare sesso e si scindono le 2 cose il sesso l’attrazione fisica per una persona dal sentimento per un’altra.Pensavo che dopo aver letto quall’articolo mi avrebbe chiamato anche solo per chiarire infondo lui sa che al veNerdi io sono fuori con i miei amici e sono libera anche a casa, invece alla 1.00 ancora niente così decido di inviargli una barzelletta che recita così:” 2 amanti lui le toglie gli slip e dice “do un bacetto al boschetto” dopo 7 notti così lei dice:” coglione o pianti il pino o do via terreno” lui mi risponde VENDI IL TERRENO ci rimango malissimo sono disperata e non so come reagire poi torno a casa e lui non era ancora rientrato vado a letto ma non riesco a dormire e piango, lo sento rientrare alle 3.30 poi crollo dalla stanchezza.
Al mattino alle 5.30 mi sveglio stravolta e penso così decido di prendere una busta gli metto dentro 100 EURO poi gli scrivo il seguente testo:” PER IL DISTURBO DI AVERMI DEDICATO QUALCHE ORA DEL TUO TEMPO PREZIOSO, VISTO CHE NON C’ERA VOGLIA E DESIDERIO. 100 PENSO SIANO SUFFICIENTI PER SALDARE IL DEBITO E RIMANERE SEMPLICI CONOSCENTI”
poi gli metto la busta nella posta e vado a lavorare. Non sono arrivati ne messaggi ne altro da parte sua già al mio rientro a mezzogiorno la busta nella posta non c’era quindi l’aveva gia trovata, poi mi ha incrociato in strada in macchina soli tutti e 2 ma invece di fermarmi e dirmi qualunque cosa è scappato accelerando. Oggi ero a casa sola tutto oggi ma niente addirittura quando mi ha vista uscire a piedi dal cancello ha girato lo sguardo dall’altra parte. Sono in crisi totale non so più cosa fare speravo che qual gesto così forte lo spingesse a chiamarmi anche solo per urlami dietro qualsiasi cosa ma invece niente. Ho detto a mio marito di aver chiuso la storia con lui dandogli dei soldi perché lo ritenevo giusto così perché volevo umiliarlo invece lo detto a lui solo per tutelarmi nel caso che per vendicarsi il mio vicino non gli facesse vedere la busta a mio marito. Mi dica cosa devo fare adesso in fondo non so cosa provo veramente con lui però ogni volta che lo vedo o lo sento arrivare o partire mi agito tremo e nonostante tutto penso a lui e mi piacerebbe che chiarendo la ns. non fosse solo una storia di sesso o magari si va bene anche solo quello se il resto di lui ora che non lo conosco poi magari non mi piace però anche se solo quello deve essere chiaro fin dall’inizio che è voluto da entrambi
grazie mi dia un consiglio simonetta 76
Cara Simonetta,
Provi a rileggere la sua lettera pensando che l’abbia inviata un’altra persona… Non le sembra di avere a che fare con una persona assai confusa e sull’orlo di una crisi di nervi?
Quello che posso fare per lei non è darle consigli, ovviamente, ma aiutarla a riflettere su alcuni punti, in modo da consentirle di prendere una decisione che sblocchi questa triste vicenda.
Anzitutto, mi pare di capire, lei si è lasciata convincere da questo articolo che ha dato anche al suo vicino, dove c’è scritto che anche alle donne piace fare sesso ecc. ecc. Credo si renderà conto che le cose non stanno esattamente così e che come purtroppo quasi sempre accade, le donne, anche se decidono di avere con qualcuno una storia di solo sesso, alla fine poi se ne innamorano. La stessa cosa, sempre purtroppo, non succede agli uomini, che se avevano deciso di avere una storia di sesso con una donna, rimangono quasi sempre dello stesso parere, qualsiasi cosa succeda.Nella vostra storia, a mio parere, c’è poco da chiarire, perché semplicemente la ‘vostra storia’ non esiste: è qualcosa che lei ha sottilmente costruito per emozionarsi ancora, per riprovare quei baci che le piacciono tanto, per non sentirsi una suora a 28 anni, per sfuggire alla noia e alla depressione…
In realtà lei si è cacciata in una situazione triste e avvilente, dove la cosa migliore da fare è uscirne al più presto, cercando di trovare stimoli diversi, che migliorino la sua autostima e la facciano sentire contenta di vivere, anche in assenza del ‘grande amore’.
Se le capiterà ancora di cercare una storia di sesso, questa volta cerchi di essere più forte e soprattutto più coerente.
Infine, parliamo dei suoi bambini: non vorrei apparirle antiquata e pedante, ma credo sia opportuno riflettere sul fatto che non sono loro ad aver deciso un giorno di venire al mondo: qualcuno ce li ha chiamati ed ora questo qualcuno ha delle responsabilità nei loro confronti. Anche se è depresso e infelice.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
TORNARE DA MAMMA’
Salve dottoressa,mi chiamo Kitty ed ho 15 anni,i miei sono separati,mio fratello vive con mia madre a S. e io con mio padre in provincia. Ho deciso di ritornare con mia madre a S. perché ho capito di aver bisogno di lei,il problema è che non ho il coraggio di dirlo a mio padre,lui fa tanti sacrifici per me e per mio fratello e per questo gli sono riconoscente.Lui ci tiene tantissimo a me e sono sicura che la prenderà malissimo e ho paura di farlo soffrire ancora di più.Come posso fare? quali sono le parole giuste? Come lo troverò il coraggio di dirglielo?
Mi aiuti la prego!
Kitty
Carissima Kitty,
Premetto che sarebbe bello che i genitori non si separassero mai e andassero sempre d’amore e d’accordo. Purtroppo però, come ben sai, non è così semplice e dunque vediamo di cercare il male minore per tutti.
Dunque, tuo padre, mi pare di capire, ha perso una compagna, ma ha mantenuto stretto il legame con voi figli: tiene moltissimo a voi e fa tanti sacrifici. Tu, a quanto pare, sei l’unico ‘pezzo’ della famiglia che si era costruito che gli è rimasto accanto e se tu ti allontanassi lui ne soffrirebbe moltissimo…
Bè, cara Kitty, penso che lasciarlo in questo momento sia un atto di puro egoismo: del resto tu non vai da tua madre perché lei ‘ha bisogno di te’, ma perché ‘tu hai bisogno di lei’. Dunque, se ci ragioni, nel tuo modo di guardare alle cose c’è solo interesse personale: da una parte ti fanno comodo i ‘sacrifici’ di papà, dall’altra non vuoi rinunciare al ‘valore aggiunto’ che ti darebbe tua madre.
Sono d’accordo con te che sei giovane, che non è colpa tua se i tuoi si sono separati e che dunque non è giusto che sia tu a dover compiere dei sacrifici per causa loro, ma penso anche che ormai anche tu, che hai 15 anni, dovresti cominciare ad assumere comportamenti più adulti e responsabili, specie quando la situazione lo richiede.
Ritengo più che giusto che tu in questo momento di crescita senta il desiderio di stare più vicina tua madre: fallo quando puoi e come puoi. Ragiona però anche sul fatto che tu tra 3 o 4 anni potresti comunque lasciare la famiglia per andare a studiare in un’altra città, magari con il tuo ‘fidanzatino’, con tanti progetti per l’avvenire, mentre per tuo padre riuscire ad allevarti con amore fino al momento in cui tu lo lascerai, può rappresentare l’unica ragione di vita, l’unica voce in attivo del suo fallimentare bilancio familiare… Pensaci!
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona
EREUTOFOBIA
Sono un ragazzo della Sicilia di 20 anni. Vi ho scritto perché ho un ‘piccolissimo’ problema: l’ereutofobia.
Da bambino ero molto timido, ma pur avendo difficoltà a rapportarmi con gli altri riuscivo ad avere dei buoni rapporti con le persone che più conoscevo. Il problema dell’ereutofobia è comparso quando avevo 12 anni e da lì non mi ha
più mollato. La cosa strana è che oramai non sono più timido come ero da bambino, anzi, se mi guardo attorno vedo che la maggior parte delle persone sono più introverse di me! Il mio problema mi assilla per tutto il giorno, già dal mattino quando mi alzo: è diventato un tormento. Altra cosa particolare è che nell’ultimo anno di universitàho conosciuto decine e decine di persone a cui addirittura risulto molto simpatico e con cui per fortuna il mio problema non si è mai manifestato. Nonostante ciò io temo che possa accadere da un momento all’altro. Qualche mese fa ho conosciuto una ragazza colla quale ero diventato un’altra persona: lei si era fatta tutta un’altra idea di me. Mi considerava uno sfacciato, un estroverso ecc. Effettivamente lo ero, anzi penso che lo sarei senza quel problema… Purtroppo come è scritto nel vostro sito non tutti quelli timidi arrossiscono (ed è proprio vero, beati loro), e non bisogna essere troppo timidi (io lo ero ma adesso non più) per essere ereutofobico Insomma che posso fare? E’ vero che simpatectomia endoscopica funziona? Non mi dica di no solo perché è un sito di psicologia!
La prego di rispondere e dirmi se il mio problema è veramente superabile, come, con quali costi oppure se debba rassegnarmi a vivere ai margini della vita.
Grazie.
John
Caro John,
Lei è un ragazzo informato, simpatico e intelligente. Non sono qualità che tutti hanno e dunque la prima cosa che mi viene in mente di dirle è che non si può avere tutto nella vita: lei deve imparare ad accettare questo piccolo ‘problema’ che si trova fra i piedi con maggiore condiscendenza ed anche rispetto verso le maggiori sfortune che possono avere altre persone.
Le posso dire con certezza che l’unica cosa che funziona davvero per questa sindrome è… Il tempo. Infatti, con il passare degli anni il fenomeno tende a diminuire. Del resto lo ha già constatato riguardo alla sua timidezza: una volta
era molto più timido, oggi si vergogna molto meno di stare con gli altri, di fare delle cose ‘sfacciate’.
La paura di arrossire viene dal fatto che non si sopporta di mostrare la propria fragilità con chiunque, in qualsiasi situazione. A volte si vorrebbe avere uno schermo per celare agli altri le proprie emozioni.
Ci si sente inferiori e si prova invidia per coloro che non arrossiscono e che dunque appaiono forti, anche quando forti non sono.
Con il tempo però le situazioni della vita, a causa dell’esperienza e della
continua esposizione ad una serie di eventi, diminuiscono il livello delle
emozioni provate, si prova meno ansia, si impara a dissimulare, si ha un
copione da recitare in caso di imbarazzo.
E’ un po’ come gli attori, che possono essere bravi anche da giovani, ma che
con gli anni diventano sempre più sicuri di sé e sono loro a decidere come e quando far emozionare il loro pubblico, non più viceversa.
Anche la vita è un palcoscenico e lei deve imparare a recitare il suo ruolo, piano piano, senza fretta. Deve avere poi un’unica certezza: passerà.
Nel frattempo però non manchi di godersi a pieno gli anni della sua giovinezza, poiché purtroppo passeranno anche quelli…
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti
LA AMO ANCORA?
Ciao sono Matteo di 23 anni,e mi sono lasciato da circa un mese con la mia ragazza di 19 anni dopo 3 anni di relazione. Ho delle difficoltà a superare il fatto in quanto provo per lei ancora dei sentimenti forti, mi preoccupo per quello che fa, mi arrabbio per alcuni suoi comportamenti che a lei sono serviti come scusa per dire che tra noi non può più andare, e non so trovare una via di fuga per considerarla solo una amica.Quando la vedo, oppure ci sentiamo per telefono, nasce in me una forma di speranza, un risentimento che fa molto male dentro e non riesco più a sviarmi, non riesco a non pensare a lei.. come posso comportarmi per trovare una soluzione che non faccia soffrire entrambi?
Matteo
Caro Matteo,
Meglio non sperare su questa ragazza. Ormai vi siete lasciati e l’unica cosa in cui devi veramente impegnarti è dimenticarla.
Non contare sulla sua amicizia: tra due persone che sono state insieme per amore può anche nascere un’amicizia, ma solo dopo diverso tempo: quando le ferite, che ogni storia d’amore che finisce porta con sé, si saranno completamente rimarginate. Cerca ‘scientificamente’ di evitarla: creati impegni, svaghi, occasioni che ti portino lontano da lei e dalle scene che vi hanno visti insieme… La tua nuova ragazza ti sta già sognando, non hai che da materializzarti davanti a lei!Salve.
Dott.ssa Proietti Ancona
CRISI DI PANICO
Salve mi chiamo Aristide ed ho 40 anni;le dico molto in breve ciò di cui spesso sono affetto.Da premettere che circa 3 anni fa venni colpito da ripetute crisi di panico con componenti depressive anche se lievi ,in seguito ad una forte preoccupazione inerente all’acquisto della casa,oggi di mia proprietà.Iniziai a girare un po’ molti medici fino a che arrivai da uno psicologo amico che mi diagnosticò predetto disagio e mi diede una piccola cura con seroxat,dicendomi inoltre di avere uno stile fobico.Andiamo alle domande da porvi:perché quando vedo una povera persona purtroppo malata di mente vado in panico?(come se sta’ situazione possa accadere pure a me).Poi perché notizie di suicidio,specialmente di persone conosciute,mi portano crisi di panico come se questo potesse succedere anche a me,per es. perdere il controllo e fare una cosa del genere?Grazie a Dio dopo poco tempo ritorno alla normalità(si fa per dire,sempre con ansie etc.ma non con crisi di panico,anche se lievi).Questo in breve quello che mi accade in seguito a queste brutte notizie;aspetto vostre delucidazioni in merito;grazie e saluti.Voglio concludere aggiungendo ciò di cui mi parlò l’amico psicologo che cioè avevo molta disistima di me. Aristide
Caro Aristide,
Forse il suo amico psicologo ne sapeva su di lei molte di più di quelle che ne so io, perché io, leggendo la sua lettera, credo di non avere assolutamente elementi per per poterle dire se lei si stima o no e neanche quale potrebbe essere l’origine del suo problema. Che fa lei nella vita? Ha una famiglia, un lavoro, degli affetti, delle relazioni? Quale è la sua storia? Se lei rilegge la sua lettera, si accorgerà di non avermi detto assolutamente niente di sé e dunque ipotizzare delle diagnosi, trarre delle conclusioni, sarebbe veramente un azzardo. Quanto alle situazioni che mi descrive, non posso spiegargliene i motivi per quanto le ho già detto; mi limiterò però a dirle che si tratta di situazioni assai comuni e condivise, per cui non si ritenga per queste né un ‘diverso’, né un ‘malato’… Se vuole può riscrivermi, ma con assai minore avarizia… di particolari!A presto.
Dott.ssa Proietti
LO AMO VERAMENTE?
Buonasera D.ssa Proietti, Mi chiamo Elena ho quasi 18 anni…
Da otto mesi sto con un ragazzo di un anno più grande,la nostra storia e’ iniziata benissimo non abbiamo mai voluto bruciare le tappe abbiamo fatto tutto con molta calma e il nostro rapporto e’ stupendo c’e’ moltissima fiducia rispetto ci ascoltiamo e ci aiutiamo a vicenda e’ il mio ragazzo ma anche il mio migliore amico,il mio amante,il mio confidente…non stiamo vivendo questa storia da 18enni anzi crediamo tutti e due di aver trovato la persona giusta forse un po’ presto ma non credo ci sia un’età stabilita per trovare il grande amore. Ci amiamo moltissimo ed entrambi abbiamo bisogno l’uno dell’altro.con lui sono cresciuta tantissimo:ho preso coscienza di molte cose del mio carattere grazie a lui…prima non esternavo quasi mai quello che provavo veramente non mi rendevo conto di com’ero davvero di quello di cui avevo bisogno…sono una persona molto sensibile e tanto complicata e lui e’ una se non l’unica persona che posso dire che davvero mi conosca…prima appena qualcosa o qualcuno inconsciamente m spaventava alzavo quelle che noi chiamiamo corazze, muri dove ho sempre nascosto il mio vero io, invece con lui ho imparato a farmi conoscere a vivere fino in fondo non cosi a caso senza capire ciò che facevo, con lui sono sempre me stessa nel bene e nel male non m nascondo dietro a nulla…se sto male sto davvero male e piango senza trattenermi o rimuginare dentro di me e non sono da sola, non mi chiudo in me stessa come facevo un tempo.
Prima di lui ho vissuto delle esperienze sbagliate di cui mi sono pentita…ho avuto un’altra storia di 8 mesi che però ho dovuto rivalutare…quest’altra persona non mi dava quello di cui avevo bisogno mi faceva mancare quelle piccole cose che fanno sentire una persona amata, ho fatto quello che credevo fosse amore con lui per la prima volta per poi rendermi conto che era soltanto sesso, che questa persona mi aveva usata.E’ durata anche troppo questa relazione ma nel momento in cui lui ha detto basta io pur rendendomi perfettamente conto che era finita non avevo il coraggio di dire anch’io basta…le mie “storielle” passate le ho sempre vissute pensando con paura al giorno in cui sarebbe finita e quando finivano (sempre per opera dell’altra persona,cosa che mi fa temere di non essere in grado di affrontare la realtà e di prendermi le mie responsabilità) mi sentivo quasi sollevata come se le cose non dipendessero da me ma da una sorta di deus ex machina, il destino che prestabilisce un giorno in cui tutto finirà.Ho vissuto sempre idealizzando la persona che mi stava accanto, ero innamorata di una possibile storia d’amore ma non della persona stessa e d’altra parte escluso il mio ragazzo attuale le presone che mi stavano accanto non avevano grande interesse o comunque non sono riuscite a conoscermi per quella che sono davvero.dopo questa storia durata appunto 8 mesi ho avuto un vero e proprio periodo nero:uscivo con più ragazzi possibile,magari mi trovavo in situazioni da una sera via…volevo sentirmi bella volevo provare a me stessa che piacevo ,che ero desiderata e che potevo fare degli uomini ciò che volevo…risultato :avevo attorno si tanti uomini ma oltre ad essere in realtà terribilmente sola (secondo il mio ragazzo ho troppa paura di stare da sola e questo lo spaventa) sono stata solo ed esclusivamente usata(anche sessualmente),ero un oggetto una specie di bambolina gonfiabile.Tra tutta questo schifo c’era pero il mio attuale ragazzo che sospettava le mie stupidaggini ma teneva gia molto a me per questo abbiamo continuato a frequentarci…lui c’e’ sempre stato ma io avevo paura di lui lo vedevo come una storia seria e in quel momento ero troppo presa a vivere senza pensare per fermarmi a capire cosa volevo davvero…tra l’altro gia allora andavamo molto d’accordo e spesso pensavo di volere da lui solo amicizia non perché non provassi qualcosa di più profondo ma perché cosi non l’avrei perso.Grazie al cielo mi sono tirata fuori da questa situazione in cui continuavo a ripetermi che stavo benissimo ma in realtà soffrivo da matti,sono cresciuta e ho capito tantissime cose di me e delle cazzate che avevo fatto fino a quel momento..tutto questo lo devo al mio ragazzo!!!
Però da un mese a questa parte soffro d’ansia e ho crisi di pianto…tutto e’ cominciato con l’inizio dell’estate periodo per me di brutti ricordi (infatti la brutta storia con il mio ex – con cui sono stata in vacanza dopo la quale ci siamo lasciati e per cui ora ho paura di andare in vacanza con il mio ragazzo per timore che ricapiti come l’anno scorso – e il mio “periodo nero” sono avvenuti in piena estate)…tutte le mie certezze hanno cominciato a vacillare e sono arrivata a chiedermi se lo amo veramente suscitando tra l’altro in me un fortissimo senso di colpa…mi sono venuti tutti i dubbi del mondo e’ come se volessi tenere sotto controllo il mio cervello quando penso ad una cosa m chiedo “ma e’ veramente cosi???”.
Ho molta paura…di non rendermi conto che magari sta succedendo qualcosa senza che io me ne renda conto,o meglio senza che io guardi davvero in faccia alla realtà (come ho fatto in passato),ho paura che finisca, di perderlo,di fargli del male,da un giorno all’altro di non provare più quello che provavo (tra l’altro mi rendo conto che prima m stupivo e mi entusiasmavo del mio amore nei suoi confronti ora invece mi stupisco tantissimo del suo amore) e di tante tantissime altre cose…però dall’altra mi chiedo se lo amo e il mio cervello comincia a lavorare senza poterlo fermare traendo le conclusioni più assurde..una volta mi dico che sto crescendo.un’altra che i miei dubbi nascono dalle mie paure e dall’importanza della storia altre ancora quando siamo insieme(momenti in cui sto bene) mi dico ecco che stupida vedi che e’ tutto a posto?..ed altro,altro,altro ancora.Sto cercando di imparare a vivere senza pensare “e se un giorno finirà” ma questa e’ solo una piccola parte della mia ansia.Lui mi ama tantissimo mi sta vicino ne parliamo tanto(anche quando facciamo l’amore l’attenzione e’ incentrata su di me,anche sul mio piacere).E’ la prima volta che qualcuno mi ama e anche questo mi spaventa.Insomma dopo questa lunghissima e-mail vorrei sapere se i miei dubbi circa il mio amore possono derivare dalle mie paure?Quando lo guardo provo la stessa emozione!E’ possibile avere tanta paura (spero di essere riuscita a spiegarmi non e’ facile mettere per iscritto quello che mi passa per la testa!!!) ed essere stata talmente segnata dal mio passato da farmi dubitare su quello che provo per il mio ragazzo ora?ho provato a pensare a se non lo amassi più ma l’unica cosa di cui sono certa e’ che voglio stare con lui (e’ anche la prima volta che sono cosi sicura che l ‘altro non mi farà del male!!!!!!!)!!!!!!!!!!!!
Da cosa dipendono questi miei dubbi che mi fanno venire tutta quest’ansia???e cosa significano???come faccio a superare questo periodo??sta diventando un ‘ossessione,voglio tornare vivere serenamente questa bellissima storia!!!
spero di essere riuscita a spiegarle le mie paure!!!!!!!
Spero di aver una risposta il più presto possibile.La ringrazio anticipatamente…
Elena.
Cara Elena,
questa che mi descrivi è una storia d’amore e l’amore non è un’assicurazione sulla vita, è un sentimento leggero leggero, che come una farfalla si posa e poi se ne va…Inutile dunque chiedersi troppe cose sul futuro: vivi questa storia intensamente e comunque cerca di conservarne dei bei ricordi. Quanto al tuo passato, cara Elena, niente di preoccupante: hai sentito dire che anche le ragazze cercano il sesso usa-e-getta, come spesso fanno gli uomini, ci hai provato e ti sei accorta che non è così. E’ vero, se una ragazza non è almeno un po’ infatuata del ragazzo con cui esce, crede di poter ‘usare’ e finisce per ‘sentirsi usata’. Non sono sensazioni particolarmente felici, ma servono per imparare a capirsi meglio, a conoscersi, a sperimentarsi… Non ci pensare più, ormai è passato. Concentrati invece sul presente e rilassati: per vivere serenamente questa bellissima storia non hai che da chiederlo a… Elena ! Ciao, stai bene e goditi questa bellissima estate!
Dott.ssa Proietti
PROBLEMA DI MESTRUAZIONI
Salve sono una ragazza di 20 anni ho un problema con le mestruazioni, il ciclo di solito è corto. Tra mercoledì e giovedì scorso ho avuto un rapporto anale con il mio ragazzo, il coito è avvenuto all’interno dell’ano. Sono preoccupata, perché lo sperma è fuoriuscito, è stato pulito, ma solo dopo un po’ di giacenza sulle labbra. Stamane ho sostenuto un esame universitario, per il quale sono stata in uno stato d’ansia eccessivo, e stavo quasi per svenire. Il ciclo dovrebbe arrivare il giorno 10/07/02, ma stasera ho fatto un test di gravidanza ma è risultato negativo. Alè!!!!! Poiché il ciclo è sempre stato corto posso stare tranquilla? Aspetto una vostra importantissima e urgente risposta. Grazie distinti saluti Scorpione
Carissima Scorpione,
Non mi è facile risponderti perché nella tua lettera mancano alcuni dati. Ad esempio se le mestruazioni dovevano arrivarti il 10-07, in che giorno hai fatto il test di gravidanza?La cosa importante è capire in quale giorno è successo ‘il fatto’ : quanti giorni mancavano alle prossime mestruazioni? Tu sai infatti che il periodo più pericoloso è attorno al quattordicesimo PRIMA delle prossime mestruazioni, qualsiasi sia la lunghezza del ciclo.In ogni caso, ti consiglierei l’uso del preservativo almeno per due buone ragioni:. prima di tutto per non vivere l’ansia dell’attesa e quindi come sistema contraccettivo;. per precauzione, contro le malattie sessualmente trasmissibili, se non conosci le abitudini sessuali presenti e passate del tuo partner.
Il test di gravidanza si può fare, con buoni margini di sicurezza, a partire dal primo giorno di ritardo: farlo prima non ha senso.
Mi raccomando, prudenza: perché le conseguenze di rapporti sessuali ‘a rischio’ ricadono soprattutto sulle donne e non credere che un eventuale aborto sia facile da accettare e da ricordare… Fattelo raccontare dalle ragazze e dalle donne che lo hanno provato.
In bocca al lupo per i prossimi esami…
Dott.ssa Proietti
LUI O UN FIGLIO?
Ho 33 anni e convivo con il mio compagno a casa sua da metà del 2000. Esco da un matrimonio che ho concluso per mettermi con il mio attuale compagno. L’anno scorso ho espresso il desiderio di un figlio. Ciò ha provocato il suo allontanamento fisico da me. Ora siamo al punto che mi ha detto che lui non si vede in questo ruolo e che non trova giusto che io rinunci ad un figlio per lui. Non è servito dirgli che lui per me era + importante che avere un figlio. Io mi sono fidata a lasciare tutta la mia vita precedente per questo rapporto. E ora e le giuro che è vero a volte passiamo le ore sul letto a piangere insieme. Io perché non mi aspettavo di concludere la storia e lui perché per istinto si è allontanato da me e perché dice di aver capito che non sarà mai + lo stesso perché si è reso conto che non è fatto per stare con qualcuno. Dice di avere un concetto idealistico dell’amore e di non trovare giusto scendere a compromessi. Io ho trovato una casa e la acquisterò inaspettatamente e perciò con grossi sacrifici. Lui è disposto ad aiutarmi ad imbiancarlo od altro, perché noi in effetti per ora e ancora per 3 mesi al massimo continueremo a vivere insieme perché io non voglio tornare da mia mamma. Mi stupisce il fatto che noi non siamo in disaccordo. Non
litighiamo. Ci parliamo. Mi aiuta, ma perché allora non mi desidera più? Perché? Un saluto e grazie in anticipo.
Antonella
Cara Antonella,
Quello che tiene insieme una coppia non è la passione, ma sono la coesione, la solidarietà, la complicità nel realizzare dei progetti per il futuro.
La passione, lo vede, dopo un po’ sfuma. A lei è successo quando ha lasciato suo marito per quest’uomo e al suo nuovo compagno sta accadendo ora.
Non litigate perché sapete che non avete colpe reciproche e siete solo delusi di voi stessi: per esservi illusi che i sospiri d’amore potessero durare per sempre. Lui non vuole assumersi delle responsabilità, non è pronto per fare il genitore: probabilmente si sente ancora un ragazzo e tutto ciò che desidera è una fidanzata innamorata; lei sente di aver già sbagliato due volte e a questo punto starà forse convincendosi che solo un figlio, come un diamante ‘è per sempre’… Il suo è un bisogno di concretezza, di solidità, di mettere radici per potersi finalmente realizzare, come donna e come madre.
Che dire? La prossima volta cerchi di essere più fedele a sé stessa e non si lasci trasportare da passioni che la portano lontano, ma che non hanno approdo. Cari saluti e Auguri!
Dott.ssa Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
347 0375949 (anche whatsapp)
mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it