Eleanor Roosevelt, la first lady

Eleanor Roosevelt, la first lady


 

Eleanor Roosevelt (nata a New York l’11 Ottobre 1884) fu la moglie di Franklin Delano Roosevelt, il trentaduesimo Presidente degli Stati Uniti. Nel suo Paese è una figura quasi venerata, ricordata come filantropa, saggista, molto impegnata per i diritti civili. Fu First Lady (dal 1932 al 1945) di un’ America in bilico, sul ciglio della depressione ma la signora Roosevelt viene ricordata ancora oggi come colei che seppe mettersi in sintonia con gli americani colpiti dalla crisi, impegnandosi in prima persona nelle iniziative di rilancio dell’economia: il famoso New Deal.

I suoi genitori, Elliott Roosevelt ed Anna Hall Roosevelt, erano di famiglia molto agiata, visto che Elliott era il fratello più giovane del presidente degli Stati Uniti d’America, Theodore Roosevelt. Eleanor aveva due fratelli naturali Elliott Roosevelt, Jr. (1889–1893) ed Hall Roosevelt (1891–1941) ed anche un fratellastro, Elliott Roosevelt Mann, nato da una relazione del padre con la cameriera Katy Mann, che serviva nella famiglia Roosevelt.

La madre di Eleanor morì quando la figlia aveva otto anni. Dopo la morte della madre i ragazzi Roosevelt andarono a vivere presso la nonna a New York. Dopo poco tempo anche il fratello maggiore morì e a questa morte seguì quella del padre, che era diventato alcolista. Ad allevare la giovane Eleanor fu dunque la nonna materna Mary Ludlow Hall (1843–1919) di Tivoli, New York, la quale provvide a dare alla nipote una istruzione privata fino ai suoi 15 anni, dopo di che la giovane fu mandata a studiare presso la Allenswood Academy (1899-1902), un esclusivo College nei pressi di Londra, gestito da una Direttrice con idee molto aperte sulle cause liberali e sulla questione femminile (Mademoiselle Marie Souvestre), che ebbe molta influenza sulla giovane Eleanor, abituandola ad interessarsi di giustizia sociale e ad esprimere le proprie opinioni in modo eloquente.


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Nel 1902 Eleanor incontrò il cugino Franklin Delano Roosevelt, brillante studente della Harvard University e nacque tra loro un’immediata simpatia. Nel Novembre 1903 la coppia cominciò a frequentarsi, sebbene l’annuncio ufficiale del fidanzamento fu fatto solamente il 1 Dicembre del 1904 a causa della contrarietà alle nozze di Sara Delano Roosevelt, madre di Franklin, la quale cercò di fare del tutto per allontanare suo figlio dalla ragazza, anche organizzando per lui un lungo viaggio all’estero con gli amici, durato 16 mesi. A parte Sara, la famiglia Roosevelt vedeva invece di buon occhio l’unione, tanto che il Presidente scrisse anche una lettera al nipote, per sostenerlo nella sua scelta.

Il matrimonio fu celebrato il 17 Marzo 1905 nella Chiesa dell’Incarnazione, alla presenza del Presidente Roosevelt, che portò la nipote all’altare. La luna di miele consistette in un viaggio in Europa che durò tre mesi. La coppia si stabilì ad Hyde Park, New York. In quel periodo Franklin coltivava l’ambizione di diventare una figura politica di rilievo nel Democratic Party, ricoprendo incarichi importanti, mentre la moglie si occupava della Croce Rossa ed era lontana dalla scena pubblica. Tra di loro, malgrado la nascita di sei figli (Anna Eleanor Jr, James, Franklin Delano Jr – morto poco dopo la nascita -, Elliott, Franklin Delano Jr. e John Aspinwall), non c’era trasporto o passione: Franklin sperava di aver trovato in Eleanor una donna fedele, una «mosca bianca», che non l’avrebbe mai tradito e che gli avrebbe perdonato i suoi tradimenti. Sara Roosevelt si occupò in quegli anni molto intensamente del ménage familiare del figlio, fino a che Franklin non fu eletto senatore e la giovane coppia non si trasferì ad Albany, Stato di New York.

La madre del futuro presidente degli Stati Uniti non aveva visto di buon occhio il matrimonio di suo figlio con Eleanor, che considerava relativamente troppo giovane (20 anni al momento del matrimonio, mentre Franklin ne aveva 23) timida, non particolarmente carina e poco esperta della vita. Eleanor lasciò inspiegabilmente che Sara dominasse completamente il primo periodo della sua vita coniugale, sebbene la rendita di Eleanor al momento del matrimonio fosse di poco inferiore a quella del marito e la coppia non avesse dunque alcun bisogno del supporto economico offerto dalla invadente suocera.

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Il matrimonio andò presto a rotoli: le incomprensioni cominciarono in seguito alla relazione di Franklin con la segretaria Lucy Mercer. Eleanor minacciò di chiedere il divorzio se il marito non avesse immediatamente troncato la relazione con la segretaria. Per i figli, ma soprattutto per la futura carriera politica di Franklin, i due coniugi in conflitto furono persuasi dai familiari a salvare il loro matrimonio.

Il punto di svolta nella vita di Eleanor ebbe luogo nel 1921, quando il marito contrasse la poliomelite e rimase paralizzato alle gambe. Fu a questo punto che la personalità della Roosevelt si impose finalmente su quella della suocera, la quale invitava il figlio a ritirarsi dalla vita politica e a rassegnarsi al suo destino. Eleanor invece convinse il marito ad andare avanti e divenne “le gambe e le orecchie” del marito, conquistandosi uno spazio personale di azione. Dopo che Franklin fu nominato governatore di New York nel 1928, lei cominciò a presenziare le visite a case, ospedali e prigioni per conto del marito. In quel periodo lavorò anche per la League of Women Voters, la National Consumers’ League, la Women’s Trade Union League e la sezione femminile del Comitato democratico delllo Stato di New York.

Nel 1933 la Roosevelt iniziò una relazione che sarebbe poi durata per una trentina d’anni, con Lorena Hickok, una giornalista dell’Associated Press che l’aveva seguita durante la Campagna in cui Franklin Delano fu eletto Presidente degli Stati Uniti (1932). Gli storici hanno appurato un forte legame fra le due donne, una grande amicizia e complicità, ma non è ancora del tutto chiaro se si sia trattato di un rapporto lesbico, anche se tutto lo lascerebbe pensare.

Nel 1978 quando la Biblioteca Franklin D. Roosevelt Library scoprì diciotto raccoglitori in cui erano conservate le lettere che si erano scambiate in trenta anni Eleanor Roosevelt e Lorena Hickok, morte rispettivamente da sedici e dieci anni, si capì che la relazione fra le due donne era stata intensissima ed anche fisica, come suggeriscono alcuni passaggi erotici scritti a e da Eleanor Roosevelt.


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Certamente Lorena fu importantissima per Eleanor nei suoi primi anni da First Lady: fu infatti l’amica giornalista e fumatrice di sigari a dare alla timida First Lady il coraggio di trasformarsi in influente First Lady. Sebbene la relazione d’amicizia fra le due donne sia durata tutta la vita, fu nei primi anni che essa divenne una passione: lo vediamo dal fatto che Eleanor nel 1933 scrisse più di 200 lettere a Lorena e “solo” 42 nel 1942.

La Roosevelt potrebbe aver avuto una relazione anche con il sergente della polizia di New York Earl Miller, che era la sua guardia del corpo. Anche su questo legame non ci sono prove che si sia trattato di una storia sentimentale, anche se molti biografi descrivono Miller, dieci anni più giovane della Roosevelt, come il suo primo vero amore. Nel 1938 entrò in scena Joseph Lash, figlio di ebrei russi e leader della gioventù comunista americana. Lash aveva un lasciapassare e poteva così incontrare Eleanor alla Casa Bianca, cosa che mise in allarme i servizi segreti, che sospettano Lash di spionaggio per conto dei russi. Il rapporto con la First Lady durò fino al 1943, quando Franklin Delano Roosevelt ne venne messo al corrente e decise di inviare Lash nel Pacifico, a combattere contro i giapponesi.

Eleanor si interessò anche di politica estera e dopo che gli Stati uniti furono entrati nella Seconda Guerra Mondiale (1939–45) nel 1941, fece numerosi viaggi al fronte per supportare le attività della Croce Rossa e per il morale delle truppe. Durante la seconda guerra mondiale Eleanor diresse anche, insieme a Fiorello La Guardia, sindaco di new York, un comitato nazionale di difesa civile e visitò centri civili e militari in segno di sostegno morale ai combattenti. Fu anche una first lady molto attiva nel sostenere il movimento americano per i diritti civili e i diritti degli afro-americani.

Nel 1943, con Wendell Willkie ad altri esponenti americani, gettò le basi per la costituzione della “Freedom House”, un istituto di ricerca per la promozione della pace e della democrazia nel mondo. Eleanor riuscì a raccogliere molti fondi attraverso la pubblicità, e grazie al Pan-American Coffee Bureau arrivò ad incassare mille dollari a settimana.


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Quando Franklin morì, nel 1945, Eleanor continuò ad abitare nella proprietà di Hyde Park accanto alla casa principale, nella casa chiamata Val-Kill, fatta rimodernare per lei dal marito. L’abitazione diede ad Eleanor quella privacy che le era mancata per molti anni, affrancandola anche dalla presenza dominante ed oppressiva della suocera. Eleanor tuttavia non si ritirò a vita privata e il nuovo Presidente, Harry S. Truman (1884–1972), le chiese di diventare rappresentante per i Diritti Umani presso la Commissione delle Nazioni Unite, definendola First Lady of the World (la Roosevelt ccupò questa posizione fino al 1952).

Finita la guerra, Eleanor Roosevelt si impegnò per la ratifica della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo da parte delle Nazioni Unite. Il 28 settembre 1948, in un famoso discorso, definì la Dichiarazione “la Magna Carta di tutta l’umanità”. La Dichiarazione fu approvata quasi all’unanimità dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948, con soli otto astenuti. Per Eleanor si trattò del coronamento di un lungo e faticoso impegno politico cominciato negli anni venti. Nel 1950, con altre illustri personalità, si impegnò inutilmente per la salvezza di Milada Horáková, condannata a morte dal regime comunista cecoslovacco. Fino alla sua morte continuò a dare il suo appassionato appoggio alla causa dei diritti umani.

Nei suoi ultimi anni di vita Eleanor Roosevelt viaggiò in numerosi Paesi Stranieri, fra cui l’Unione Sovietica. Completò la sua autobiografia (1961), che includeva i suoi precedenti libri This Is My Story (1937), This I Remember (1949), ed On My Own (1958). Morì a New York City il 6 Novembre del 1962.

Ad Eleanor Roosevelt afferma di ispirarsi anche Hillary Clinton e, inoltre, sono in molti oltre oceano a sperare che Michelle Obama sia in grado di comportarsi come la mitica First Lady degli anni trenta-quaranta, in un periodo di crisi economica per molti versi molto simile a quello dei Roosevelt.

Dr. Giuliana Proietti

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