Giovani: per ottenere la verità, basta chiederla

Quando gli adolescenti sono invitati a fornire testimonianze da utilizzare in tribunale, come si fa ad accrescere la probabilità che essi diranno la verità? Uno studio americano sostiene che basta chiedere loro la promessa di essere sinceri.
Angela Evans e Kang Lee hanno compiuto uno studio su circa 100 soggetti di età compresa fra 8 e 16 anni. Essi dovevano completare un test di 10 domande di vario genere, fra le quali, all’insaputa dei ragazzi, c’erano due domande “impossibili” (‘Chi ha scoperto Tunisia’? Chi ha inventato la spazzola per capelli?).

Ai partecipanti era stata promessa una ricompensa di 10 dollari se rispondevano correttamente alle 10 domande, purché non fossero stati sorpresi a sbirciare le risposte corrette, indicate all’interno del fascicolo del test. Per il 54 per cento del campione, la tentazione, come hanno dimostrato le telecamere, è stata troppo grande e sono stati sorpresi proprio mentre cercavano di sbirciare.

Successivamente, i ragazzi sono stati intervistati. ‘Mentre ero fuori dalla stanza, hai sbirciato qualche risposta?’ ha chiesto uno sperimentatore. L’84 per cento degli “sbirciatori” ha mentito, affermando di non aver guardato all’interno del fascicolo. Poi hanno risposto ad alcune domande su cosa pensassero della verità della menzogna, della moralità e della disonestà. Infine, a tutti i partecipanti è stato chiesto di promettere di dire la verità, nella risposta alla successiva domanda. La domanda era la stessa posta in precedenza: hai sbirciato le risposte? Questa volta solo il 65 per cento degli “sbirciatori” ha mentito – un miglioramento statisticamente significativo.

Naturalmente questo primo studio non dimostra che la promessa di dire la verità sia l’unico motivo della drastica riduzione della menzogna: forse è stata la discussione sulla moralità, o semplicemente il fatto che la domanda sia stata posta per due volte.

Un secondo esperimento con un altro gruppo di 41 soggetti fra gli 8 e i 16 anni è stato identico al primo: l’unica differenza è stata nella promessa di dire la verità, che questa volta è stata omessa. C’era ancora la discussione sulla moralità e la doppia richiesta al partecipante, che doveva dire se effettivamente avesse sbirciato le risposte. I risultati di questo secondo test sono i seguenti: l’82 per cento degli “sbirciatori” ha mentito la prima volta, quando è stato chiesto loro se avessero guardato le risposte. Quando è stata posta nuovamente la domanda, dopo le riflessioni sulla moralità, il 79 per cento ha mentito ancora – con nessuna modifica in termini di significatività statistica.

I soggetti del primo esperimento, cui era stato chiesto di promettere di dire la verità, hanno mostrato che la probabilità di dire la verità si era moltiplicata di otto volte rispetto ai soggetti del secondo esperimento.

‘Nelle interviste condotte in tribunale con bambini e adolescenti, i poliziotti, gli assistenti sociali, gli avvocati potrebbero utilizzare la tecnica della promessa di dire la verità,’ hanno detto i ricercatori. ‘La probabilità di ottenere dichiarazioni veritiere può così aumentare.’

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Fonte: Evans AD, and Lee K (2010). Promising to tell the truth makes 8- to 16-year-olds more honest. Behavioral sciences and the law PMID: 20878877 via BPS

Immagine: André Koehne, Wikimedia

 

Adolescenza

Editore: Xenia, Collana: I tascabili
Anno edizione: 2004 Pagine: 128 p., Brossura
Autori: Giuliana Proietti – Walter La Gatta
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