I prodotti alimentari più sani non sempre sono i più costosi
Relazione sull'Innamoramento - Festival della Coppia 2023
Rebecca Reczek, del Fisher College of Business, presso la Ohio State University (e il suo team di ricercatori) ha scoperto che le persone spesso sono convinte che i cibi salutari siano i più costosi, nonostante non vi sia alcuna prova a sostegno di questa convinzione.
Lo studio – pubblicato sul Journal of Consumer Research – è stato effettuato conducendo diversi esperimenti per valutare la percezione dei consumatori rispetto al prezzo.
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Si è partiti dalla considerazione di una teoria abbastanza diffusa, ossia che i cibi salutari siano considerati più costosi rispetto ai cibi meno salutari.
Non sempre però è così: vi sono infatti alcuni tipi di alimenti che sono più costosi – come i prodotti biologici e senza glutine – ma non sempre ciò che costa di più è una garanzia per alimentarsi in modo sano.
Per il loro studio, in un esperimento, il team ha fornito ai partecipanti informazioni su un “nuovo” prodotto alimentare ai cereali. Alcuni soggetti hanno valutato il prodotto come di grado A (cibo sano), altri lo hanno valutato di grado C (meno salutare).
Quando ad ogni partecipante è stato chiesto quanto essi credevano che costasse il prodotto, coloro che lo avevano considerato salutare hanno optato per un prezzo più elevato rispetto a coloro che non lo avevano considerato un cibo sano.
Questo risultato offre supporto alla credenza popolare che i cibi migliori, più salutari, siano anche più costosi. La relazione è stata poi ulteriormente confermata in un altro esperimento, in cui i partecipanti hanno valutato un cracker come più salutare quando è stato loro detto che era più costoso rispetto a un altro cracker, in realtà identico.
I partecipanti sono stati inoltre invitati a immaginare che un collega di lavoro avesse chiesto loro di ordinare il proprio pranzo. Alla metà dei soggetti è stato detto che il loro collega aveva chiesto un pranzo salutare, mentre i rimanenti soggetti non avevano ricevuto istruzioni.
Ai partecipanti sono state offerte due scelte di prodotto alimentare sullo schermo di un computer: un involucro di pollo balsamico e un involucro di pollo arrosto. Sono stati elencati gli ingredienti per entrambi i prodotti, insieme al relativo prezzo. Per un gruppo, il pollo balsamico è stato indicato come più costoso, per gli altri è stato dichiarato che il pollo arrosto fosse il più costoso fra i due.
I ricercatori hanno scoperto che i partecipanti incaricati di scegliere un prodotto salutare avevano maggiori probabilità di optare per l’involucro più costoso, a prescindere da quale involucro fosse. Ciò suggerisce che le nostre scelte alimentari possono essere influenzate dalla convinzione che i prodotti salutari costino di più.
“Le persone non si limitano a credere che i prodotti sani siano più costosi: essi compiono delle scelte sulla base di questa convinzione”
osserva la Reczek.
Negli ultimi due esperimenti, il team ha chiesto ai partecipanti di immaginare di trovarsi in un negozio di alimentari e di dover scegliere tra prodotti simili, con prezzi diversi.
Il primo prodotto è stato presentato come “ricco di vitamina A per la salute degli occhi”, il secondo è stato definito come “ricco di DHA (acido docosaesaenoico) per la salute degli occhi.”
Il team sottolinea che sia la vitamina A che il DHA si ritiene siano benefici per la salute degli occhi, ma il DHA è sicuramente meno familiare ai più.
Quando è stato chiesto ai partecipanti il criterio di scelta, essi hanno detto di aver pensato che la vitamina A fosse, giustamente, un elemento chiave per una dieta salutare, indipendentemente da quanto costasse il prodotto.
Quando invece il DHA è stato presentato come l’ingrediente fondamentale di un altro prodotto, i soggetti si sono mostrati più propensi a pensare che si trattasse di una parte importante di una dieta sana in quanto più costoso, rispetto ad altri alimenti di prezzo medio. Così spiega la Reczek:
“Le persone hanno familiarità con la vitamina A, e così sentono di poter giudicare il valore del prodotto a prescindere dal prezzo, ma non sanno molto di DHA, pensano che il fatto che sia più costoso significhi automaticamente che sia più sano”.
Durante l’esperimento, ai soggetti è stato detto che il DHA aiutava a prevenire la degenerazione maculare. Quando il prodotto con DHA era proposto come il più costoso, i partecipanti erano propensi a considerare la degenerazione maculare come un problema di salute popolare, rispetto a quando il prodotto era presentato ad un prezzo medio.
Nell’ultimo esperimento, ai partecipanti è stato presentato un nuovo prodotto definito il “più sano del Pianeta.”
Ad alcuni soggetti è stato detto che sarebbe costato $ 0.99, mentre ad altri è stato detto che sarebbe costato $ 4. Tutti i partecipanti hanno avuto la possibilità di leggere le etichette prima di dare le proprie opinioni sul prodotto.
Quando ai soggetti è stato detto che il prodotto sarebbe costato $ 0.99, i ricercatori hanno scoperto che essi erano molto più propensi a leggere le etichette, rispetto a quando veniva detto loro che il prodotto sarebbe costato $ 4.
“La gente semplicemente non poteva credere che il prodotto “più sano del pianeta’ potesse costare meno del prezzo medio rispetto a prodotti similari”,
ha detto la Reczek. Si aspettavano che il prodotto sarebbe costato il doppio.
La Reczek e la sua squadra credono dunque, giustamente, che i loro risultati siano abbastanza preoccupanti per il modo di fare la spesa di noi consumatori.
Il suggerimento dunque è quello di confrontare sempre le etichette nutrizionali o informarsi sui prodotti, prima di comprarli, usando più i fatti che le intuizioni.
Dr. Giuliana Proietti
Fonte:
The strange effects of thinking healthy food is costlier, Ohio State University
Immagine:
Pexels
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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