Io, lui e sua madre – Consulenza on Line

Il problema: sua madre

Gentile Dottoressa, sono sposata da 1 anno e qualche mese, dopo 2 di convivenza e 6 di fidanzamento; Conosco da sempre mio marito e quindi 3 anni fa quando mi chiese di lasciare l’Italia per andare con lui in Inghilterra (dove lui è nato e ha la sua famiglia) lo feci senza pensieri. Il primo anno capii subito che non potevo contare molto su di lui per l’inserimento, perchè il suo lavoro lo impegnava (impegna) molto e quindi mi diedi da fare da sola con discreti risultati: mi iscrissi ad un corso di lingue e trovai un bel lavoro part time. Mi fu anche subito chiaro che il nostro rapporto di coppia non era più a due, ma a tre, e cioè lui, io e la mamma di lui. Non ostante ciò decisi di sposarmi credendo che con il tempo e il matrimonio lui sarebbe cambiato e invece adesso mi ritrovo nella stessa situazione di prima. Il problema non è la madre, che si è invadente, egoista e immatura, ma il fatto che lui non riesca ad imporsi a lei, ovvero che non riesca a fare da filtro fra me e lei, lasciandomi quindi la responsabilità totale nella gestione del rapporto e imponendomi al contempo la sua presenza. Non essendo particolarmente diplomatica, non mi faccio neanche troppi problemi a trattarla come lei merita; Ma piano, piano comincio a stancarmi di questo uomo, che in realtà mi fa rabbia nella sua inettitudine, ma anche tenerezza in quanto lo vedo indifeso, non in grado di farsi rispettare, diviso tra due fuochi (per una situazione che ha creato lui), tutto lavoro e basta. Alcune volte mi chiedo se debba lasciar tutto e andarmene (buttar via 3 anni così), altre penso che dovrei rivolgermi ad un terapista per coppie. Mi sento confusa, disinlusa, stanca e presa in giro, Non so più che fare, so che se lo lasciassi andrei incontro ad un forte periodo di depressione (sono una persona soggetta a periodi di depressione), per via del senso di fallimento che mi porterei dietro. Non so veramente che fare. Grazie per un’eventuale risposta

Gentilissima,

Le crisi, anche in un bel rapporto di lunga durata, non sono rare e dunque occorre imparare ad affrontarle, a gestirle e a superarle. Un periodo di crisi significa che c’è qualcosa che non va, che tutte le strade tentate per risolvere questo qualcosa non hanno funzionato: occorre dunque andare verso un significativo cambiamento, che non necessariamente significa la separazione. Non mi sembra infatti che i problemi che lei lamenta siano poi così gravi e irrisolvibili: si tratta di stabilire delle nuove regole di comportamento, in modo che ciascuno di voi tre sappia con precisione i confini all’interno dei quali muoversi con tranquillità ed i terreni in cui è invece necessario interagire con maggiore accortezza. Rivolgersi ad un terapeuta della coppia è molto importante: per i risultati positivi che se ne possono trarre ed anche perché così non si rischia di affrontare le questioni più delicate dal verso sbagliato.
Cari saluti.

Leggi anche:  Scarso desiderio sessuale: normale o problema psicologico?

Dott.ssa Giuliana Proietti

Mix

I Social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *