Secondo quanto Freud comunicò ad Abraham nell’Agosto del 1908, dopo il famoso viaggio in America fatto insieme, il padre della psicoanalisi sospettava che Jung nutrisse dei sentimenti antisemitici (Abraham e Freud, Dialogo Psicoanalitico. Lettere 1965).
Freud sembra che non si sia mai confrontato direttamente con Jung sull’argomento, ma sicuramente questa sensazione influì sulla successiva decisione di allontanarsi da lui.
Nel 1912 Freud scrisse a Otto Rank (Gay, P. (1988) Freud. Una vita per i nostri tempi. Bompiani) e, parlando dei problemi con Jung rivelò questa sua sostanziale incapacità di integrare ebraismo e antisemitismo sul suolo della psicoanalisi. Nel 1914, in un altro libro, dal titolo, “La storia del movimento psicoanalitico,” Freud parlò aperamente di “alcuni pregiudizi razziali” dell’ex amico Jung (Freud, Per la Storia del Movimento Psicoanalitico, 1914).
Il sillogismo, non proprio logico, era più o meno questo: Io, Freud, sono ebreo – Io, Freud, ho fondato la psicoanalisi -Chi non ama la psicoanalisi come io l’ho inventata è contro gli ebrei…
Per Freud, chi non accettava la psicoanalisi, la sua creatura, era perché non accettava la sua persona. E questo perché lui era ebreo.
Abraham ben spiega le ragioni delle incomprensioni fra i due psicoanalisti, che apparentemente parlavano di psicoanalisi, ma che in realtà contrapponevano due differenti visioni del mondo: quella di chi è in qualche modo legato alla Legge dei Padri e quella di chi cerca la verità nella filosofia.
Dice Abraham: Devo infine rilevare ancora che Jung contravviene seriamente al suo principio di prendere per norma solo la verità e non il sentimento morale, accostandosi alla sessualità infantile e all’inconscio con valutazioni etico-teologiche. È proprio verso questo lato che vorrei, in chiusura, erigere le difese. Si tratta di proteggere la psicoanalisi da influssi che potrebbero farne ciò che la filosofia fu in passato: la ancilla theologiae (Karl Abraham, «Critica al “Saggio di esposizione della teoria psicoanalitica” di Carl G. Jung» (1914), in Opere, in 2 vol., Bollati Boringhieri)
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Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
Immagine: Ben Heine
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Dr. Giuliana Proietti
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