Nella rivista Psychiatric Services è stato pubblicato oggi un singolare studio il quale ci informa che, fra tutti i medici, gli psichiatri sono quelli meno interessati al culto della religione cattolica e protestante: infatti, nella maggior parte, essi sono di religione ebraica, o non sono affiliati ad alcuna chiesa. Accade così che, almeno in America, se un paziente cerca un professionista di religione uguale alla sua può avere difficoltà a trovarlo…
Lo studio è stato condotto nel 2004 su 1.144 medici di molte specialità, fra cui c’erano 100 psichiatri. Ebbene, gli psichiatri meno degli altri frequentavano le cerimonie di culto, credevano in Dio o nella vita eterna e ancor meno vedevano Dio come l’elemento che poteva dare loro forza, supporto e guida. In compenso, i medici di famiglia erano i più religiosi di tutti.
Il 39% dei medici esaminati erano Protestanti e il 22% Cattolici, mentre tra gli psichiatri il 27% erano Protestanti ed il 10% Cattolici. Il tredici per cento di tutti i medici esaminati era di religione ebraica; tra gli psichiatri gli ebrei rappresentavano invece il 29% del totale.
Mentre solo il dieci per cento dei medici ha detto di non appartenere a nessuna religione, tra gli psichiatri la percentuale saliva all’17%.
Il Dr. Farr Curlin, della University of Chicago osserva che anche uno studio similare, condotto dalla American Psychiatric Association nel 1975 mostrava risultati praticamente sovrapponibili a questo nuovo studio.
Del resto, anche Sigmund Freud non aveva espresso a chiare lettere sentimenti anti-religiosi? Anche questo potrebbe influenzare i comportamenti degli psichiatri che, ricordiamolo, oltre a curare pazienti con problemi mentali o emotivi, sono medici e pertanto possono prescrivere farmaci (e non basarsi solo sulla ‘cura della parola’ come fanno gli psicologi, che non sono medici).
La cosa interessante che questo studio ci rivela è che, di fronte ad esempio ad una depressione dovuta alla perdita di una persona cara, il medico generico particolarmente religioso indirizza il suo paziente ad un sacerdote, uno meno religioso non avrebbe dubbi nell’inviare il paziente ad un collega psichiatra. Precisamente, il 56 per cento dei medici invierebbe il paziente ad uno psichiatra o ad uno psicologo; il 25% ad un sacerdote ed il 7% ad un religioso impiegato nell’assistenza sanitaria.
I medici Protestanti inviavano i pazienti ad uno ‘psic’ in misura del 50% rispetto ai medici non religiosi.
La spiritualità e la religione sono stati per lungo tempo un tabù nel campo della psichiatria, mentre ora sembra farsi strada la convinzione, fra gli psichiatri, che la religione sia un elemento importante nella vita di una persona.
Fonte: Reuters
Commento: Corsi e ricorsi della storia… E poi, perché un paziente dovrebbe cercare uno psichiatra della sua stessa religione? La scienza non è di tutti, per tutti?
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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