La sessualità e la nascita del primo figlio

primo figlio

Il primo figlio porta sempre uno sconvolgimento nella vita di coppia. Molti sono infatti i cambiamenti richiesti nello stile di vita cui si è abituati, molti i ritmi e le abitudini che devono essere modificati, per accordarli con quelli del/della partner.

Il secondo sconvolgimento è sicuramente quello che segue la nascita del primo figlio.
Anche qui, gli orari, l’organizzazione della giornata, il ritmo sonno-veglia vengono completamente alterati a causa della presenza in casa, niente affatto ‘discreta’, del neonato.
Del resto, il bambino piccolo ha un unico modo per comunicare, quello di piangere, qualsiasi sia il suo bisogno (cibo, coccole, pulizia, mal di pancia ecc.). E naturalmente ‘comunica’ spesso, e a tutto volume…

In questo clima di scombussolamento non si può pensare che la vita sessuale della coppia possa rimanere stabile e ricominciare come se nulla fosse accaduto. Generalmente, dal punto di vista sessuale, questo è un momento di forte crisi, che però in genere è temporaneo. Infatti, se i due partners sono capaci di spiegarsi, di capirsi, di sostenersi a vicenda, possono facilmente giungere a dei compromessi che soddisfino le esigenze di tutti. E piano piano si ritorna alla normalità.

Tra i due neo-genitori, è la donna ad essere meno che mai interessata al sesso e ne ha anche molti motivi:
1. E’ stanca e stressata dal lungo periodo di tensione dovuto alla gravidanza
2. Se ha avuto un parto difficile, un taglio cesareo, un’episiotomia, può avere dei disturbi fisici, sentirsi debole e poco attraente
3. L’attenzione verso il neonato, l’allattamento, il dover far fronte a questo nuovo ruolo possono farla sentire più mamma che donna. Questo è ancor più vero se si vive una depressione post-partum.
4. Alcune donne possono temere il rapporto sessuale, perché possono aver paura di soffrire, di rimanere di nuovo incinte, di non riuscire ad essere sufficientemente coinvolte, deludendo il partner.

Tutto ciò avviene anche per una causa biologica: l’innalzamento del livello della prolattina e ad un abbassamento del livello degli estrogeni, il che predispone la donna alla depressione e agli sbalzi d’umore e causa secchezza vaginale, rendendo i rapporti più dolorosi.

D’altro canto, anche il papà, per quanto meno coinvolto, è sotto forte stress: da un giorno all’altro si ritrova spodestato dal neonato, che è ora al centro dei pensieri della sua donna. Può sentirsi dunque trascurato o respinto, ma queste sensazioni saranno sicuramente meno gravi se il papà si occuperà anche lui della cura del neonato, condividendo con la sua compagna ansia e soddisfazioni.

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Dal punto di vista sessuale inoltre il neopapà potrebbe avere un calo del desiderio, vedendo nella sua compagna una figura più simile a sua madre che ad una persona sessualmente stimolante. Questo è ancor più vero se, senza preparazione adeguata e senza la predisposizione ad assistere a certe scene, è stato spinto ad assistere al parto, rimanendo traumatizzato dall’ambiente ospedaliero e dal sangue.

La prova di maturità che si richiede ai neo-genitori in questo periodo della vita è dunque quella di rimanere calmi, essere molto pazienti nei confronti dell’altro, cercare di cooperare al massimo. Una volta superata l’emergenza e ristabilito un po’ d’ordine nella propria giornata, entrambi dovrebbero sforzarsi per ritrovare il momento delle coccole, senza affrettare i tempi, ma neanche eccessivamente dilatarli, evitando così una crisi maggiore, in un momento, per altri versi, così bello.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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