L’amante di Lady Chatterley: la passione
L’amante di Lady Chatterley è un libro di David Herbert Lawrence, considerato uno dei suoi capolavori. Il libro venne scritto in Toscana, fra il 1925 e il 1928, in lingua inglese, ma fu pubblicato nella lingua originale solamente nel 1960, per la Penguin Book.
Ora che l’oscenità in pubblico è praticamente diventata un luogo comune, è difficile rievocare le atmosfere di allora, cioè quelle di una società che riteneva di vietare libri come “L’amante di Lady Chatterley”, per non consentire che l’opera fosse veicolo di “depravazione e corruzione” dei lettori.
Anche se sono passati solo sessant’anni dalla Gran Bretagna del processo al libro di Lawrence, quel mondo del 1960 potrebbe oggi sembrare una storia di secoli fa, di una società in cui gli uomini portavano ancora abiti grigi pesanti e le donne, salvo eccezioni, non lavoravano e non conoscevano il piacere sessuale.
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La storia
L’amante di Lady Chatterley racconta la storia di una relazione tra la giovane, sposata e aristocratica Lady Chatterley con il suo guardacaccia, di classe operaia, Oliver Mellors. Nel libro vi sono descrizioni esplicite di rapporti sessuali e un riferimento al sesso anale, che all’epoca era illegale.
Figlia di Sir Malcolm Reid e sorella di Hilda, Constance (“Connie” nel libro) è una donna intellettuale, socialmente progressista e molto passionale, della media borghesia scozzese. In giovane età viene mandata assieme alla sorella a fare il Gran Tour nelle città più importanti d’Europa (Parigi, Firenze, Roma, L’Aia e Berlino), per motivi di istruzione.
A quindici anni si trasferisce per un lungo periodo a Dresda, per studiare (soprattutto musica). In Germania si innamora di un giovane che le fa fare le sue prime esperienze sessuali, ma che poi muore in guerra. Ritornata in Inghilterra la protagonista si trasferisce nella casa materna a Kensington.
In questo periodo conosce Clifford Chatterley, un uomo dell’aristocrazia molto intelligente, anche se paraplegico, che poi sposerà e grazie al quale diventerà Lady. Nel corso del romanzo, Connie matura sia sessualmente che come donna; col tempo arriverà a disprezzare il marito e ad allontanarsi da lui.
Dapprima inizierà una relazione con l’incostante irlandese Michaelis, poi con Oliver Mellors, il guardiacaccia della tenuta di suo marito, Wragby Hall.
Mentre cerca di divorziare dal marito e in attesa di un figlio dal suo amato Mellors, Lady Chatterley si allontana sempre di più dalle convenzioni sociali del suo mondo, rivendicando il diritto al proprio piacere e ad iniziare, insieme all’uomo che follemente ama, una nuova vita, all’insegna della tenerezza, dalla sensualità e dall’appagamento sessuale.
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La censura e il processo
Il libro sfidò i valori dell’establishment e, sebbene fosse stato pubblicato in altre lingue, rimase inedito nel Regno Unito per 30 anni dopo la morte di Lawrence, avvenuta nel 1930, poiché gli editori temevano di essere censurati e di subire sanzioni.
Nel 1959, Roy Jenkins aveva curato l’introduzione di una nuova legge in Gran Bretagna, la Obscene Publications Act, che lasciava aperta una scappatoia a questi libri considerati troppo osé: quella del merito letterario, attraverso il quale le opere avrebbero potuto sfuggire ai divieti imposti dalla censura.
Nel maggio del 1960, la Penguin pensò di sfruttare proprio questa legge, pubblicando 200.000 copie in brossura del libro di Lawrence, a prezzi popolari.
Il libro subì un processo in Gran Bretagna, che si concluse con l’assoluzione della Penguin Books che aveva avuto il coraggio di pubblicarlo: per questa ragione il libro è considerato un importante tassello della storia letteraria e sociale britannica. Il verdetto, infatti, fu un’importante vittoria per la libertà di espressione e aprì le porte a una stampa molto più libera, in cui il sesso non era più un tabù, nell’arte e nell’intrattenimento.
L’accusa si mostrò in difficoltà fin dall’inizio. Anche se era stata redatta una lunga lista di potenziali testimoni, che avrebbero dovuto condannare il libro di Lawrence come “osceno”. Nessuno di loro, al dunque, accettò di testimoniare. A un certo punto si rivolsero ad un critico letterario americano, che una volta aveva condannato il libro come “un’opera triste, con alcuni tratti di umorismo non intenzionale”, ma anche lui alla fine cambiò parere.
La difesa, guidata da Gerald Gardner, si affidò alla testimonianza di 35 professori di letteratura, autori, giornalisti, editori, critici letterari, pedagogisti e quattro uomini di chiesa anglicani, ciascuno dei quali dichiarò che il libro aveva un merito letterario sufficiente per meritare la pubblicazione, per il bene pubblico. Tra i testimoni vi erano EM Forster, Cecil Day-Lewis, Rebecca West e Richard Hoggart. Perfino il vescovo di Woolwich, John Robinson, prototipo del pastore anglicano illuminato, disse alla corte che Lawrence mostrava il sesso come “un atto di santa comunione ” e rispose positivamente quando gli fu chiesto se, a suo parere, si trattava di un libro che “i cristiani avrebbero potuto leggere “.
Le autorità, non convinte, decisero di giudicare se vi fosse effettivamente dell’oscenità nel libro attraverso una prova empirica, condotta su nove uomini e tre donne, che dovevano leggere il libro in un’aula di tribunale, in un tempo dato di 6 giorni, senza il permesso di portare il libro con sé, fuori da quei locali protetti. Solo se questi giurati avessero dichiarato la non-oscenità del libro, la Penguin sarebbe stata assolta e sarebbe stato dichiarato nullo l’Obscene Publications Act.
La maggior parte dei resoconti del processo del 1960 ce lo presentano come una farsa, che nascondeva in realtà uno scontro sociale molto più duro, quello tra una vecchia istituzione repressiva da un lato, e le forze più illuminate e progressiste, dall’altro. Quasi tutti i giornali del Regno Unito convennero sul fatto che quel processo appariva una gran perdita di tempo: il Daily Telegraph scrisse che la polizia avrebbe dovuto occuparsi di ben altro che delle pagine scritte da DH Lawrence.
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Il 2 novembre 1960 la giuria assolse la Penguin Books da tutte le accuse. Quasi immediatamente, il libro divenne un best-seller. In 15 minuti, la libreria Foyles di Londra aveva venduto 300 copie e ricevuto ordinazioni per ulteriori 3.000 copie. Hatchards finì tutti i volumi in 40 minuti; Selfridges vendette 250 copie in meno di mezz’ora.
Eppure, anche se il mondo intellettuale aveva accettato l’opera, le classi più popolari si sentirono tradite da questa decisione. A Edimburgo, le copie furono bruciate nelle strade, nel Galles meridionale, donne bibliotecarie chiesero il permesso di essere esentate dall’avere a che fare con quest’opera, nel Surrey, una donna angosciata scrisse al ministro degli Interni, spiegando che la figlia adolescente era in collegio e lei era terrorizzata che alcune ragazze esterne avrebbero potuto introdurre nel college questo libro perverso.
Per la Gran Bretagna la fine del divieto alla pubblicazione di Lady Chatterley fu un momento estremamente simbolico, poiché rappresentava la fine di un’epoca in cui lo Stato teneva sotto controllo sia la morale privata che il comportamento pubblico dei cittadini. Altre accuse di oscenità seguirono nei successivi due decenni, ma tutte ebbero lo stesso risultato: un trionfo per la liberalizzazione, una sconfitta per la censura.
Lo scrittore Philip Larkin scrisse che la rivoluzione sessuale in Gran Bretagna poteva essere datata fra il verdetto di Lady Chatterley e il primo LP dei Beatles. In realtà non fu così: la società britannica restò straordinariamente casta e conservatrice fino ai primi anni settanta, quando milioni di donne iniziarono a prendere la pillola e gli adolescenti a perdere velocemente la loro verginità. Vennero poi le conquiste sociali relative al divorzio, all’omosessualità e all’aborto, vecchi tabù che ormai sono diventati elementi familiari del nostro paesaggio sociale.
In Italia e in Europa
La prima edizione del libro fu pubblicata in Italia (a Firenze, nel giugno 1928). Ciò, anzitutto per evitare problemi di censura e poi perché in quel periodo Lawrence, per curarsi la tubercolosi, era venuto a vivere in Italia. Nel periodo in cui scrisse la sua opera più celebre era a Villa Mirenda, sopra Scandicci (FI), dove dimorò dal maggio 1926 al giugno 1928.
Lawrence disegnò la copertina del libro (una fenice che si innalza in volo da un nido in fiamme), che fu stampato in 1000 copie, numerate e firmate una ad una. Il libro si ispirava ad una relazione della moglie con un Tenente (il suo futuro terzo marito).
Nel 1927 così Lawrence scrisse all’amica Dorothy Brett: «Ho finito il mio romanzo. Mi piace. Ma è così indecente – secondo gli stupidi canoni convenzionali – che nessuno lo pubblicherà mai. Ed io non intendo assolutamente tagliarlo».
Un amico di Lawrence, Giuseppe Orioli, che aveva una libreria antiquaria in Lungarno Corsini indirizzò lo scrittore da uno stampatore che non si sarebbe fatto problemi e che gli avrebbe consentito di produrre una “edizione privata” dell’opera: la Tipografia Giuntina.
I Giunti erano stampatori storici di Firenze, operativi già dal XV secolo, quando importarono la stampa a caratteri mobili in Italia insieme al veneziano Aldo Manuzio. Negli anni Venti il proprietario della tipografia era l’editore Leo Samuel Olshki.
Racconta lo stesso Lawrence, in A Propos of Lady Chatterley’s Lover, di come lo stampatore, avvertito che il contenuto del romanzo avrebbe potuto portare a problemi con la censura, commentò, con tipico accento fiorentino : «Oh! Ma se son cose che noi si fanno tutti i giorni!». Evidentemente, la priorità per i censori italiani era in quell’epoca più mirata ai contenuti politici.
Tuttavia quando Mondadori volle pubblicare, nel 1946, la prima traduzione integrale del romanzo in lingua italiana, vi fu un’interrogazione parlamentare. Il libro era stato pubblicato in Germania nel 1930 e in Francia nel 1932.
La prima traduzione in italiano fu opera di Manlio Lo Vecchio Musti, il quale cercò di evitare la resa letterale di termini più volte utilizzati da Lawrence, quali to fuck, fottere, che in italiano fu costantemente resa con il verbo baciare, con effetti persino involontariamente comici, dove arrivò a tradurre «fuck’s only what you do, animals fuck» con «baciar è quello che si fa, gli animali si baciano».Altri termini sessualmente crudi, quali cock e cunt, relativi agli organi genitali maschili e femminili, vennero tradotti rispettivamente con coda e musa. Altri errori derivarono dalla cattiva traduzione dall’edizione francese, cui il traduttore italiano si ispirò.
CITTA' DI RICEVIMENTO - COSTI
Film
Del libro vi sono state diverse versioni cinematografiche, di cui le più importanti sono quella del 1955, di Marc Allégret e la versione francese del 2006, vincitrice di 5 Caesars (Oscar francesi) di Pascale Ferran.
Dr. Giuliana Proietti
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
Per appuntamenti:
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mail: g.proietti@psicolinea.it
Visita anche:
www.giulianaproietti.it