L’arredo di uno studio psicologico
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L’arredamento di uno studio psicologico è un aspetto cruciale per promuovere un ambiente favorevole al benessere dei pazienti. La progettazione degli spazi, infatti, deve tener conto di vari fattori psicologici e pratici, che possono influenzare l’esperienza terapeutica.
Non è solo una questione di estetica
Un ambiente ben progettato non solo migliora l’estetica, ma ha anche un impatto significativo sul benessere emotivo del paziente e del terapeuta. La disposizione di uno studio quindi non deve limitarsi a disporre scrivanie e sedie, ma creare un ambiente che favorisca la collaborazione, la concentrazione e il comfort.Se l’ambiente è accogliente, con elementi naturali come piante, luci diffuse e colori delicati può ridurre lo stress, favorire la calma e l’apertura emotiva.
Qualche suggerimento:
Arredamento
La disposizione dei mobili deve facilitare interazioni confortevoli, con poltrone comode per i pazienti e una scrivania funzionale per il terapeuta. In particolare:
– Scegliere mobili con sedute e schienali ben imbottiti per garantire ai pazienti un buon comfort e una postura corretta durante le sedute. Sedute comode contribuiscono a creare un ambiente accogliente e stimolante, favorendo il rilassamento e rafforzando la fiducia nella relazione terapeutica.
– Selezionare mobili che si adattino bene alle dimensioni della stanza e che permettano ai pazienti di muoversi e adattarsi comodamente agli spazi.
– Scegliere tessuti morbidi, resistenti e facili da pulire, che si adattino al design generale e creino un’atmosfera rilassante.
– Scegliere mobili con caratteristiche regolabili o elementi modulari per adattarli a diversi approcci terapeutici e preferenze individuali.
– Investire in mobili con strutture robuste e materiali facili da pulire per garantire longevità e igiene.
Colori e Illuminazione
– La scelta dei colori e dell’illuminazione è fondamentale. Colori freschi come blu e verde possono promuovere calma e concentrazione, mentre tonalità più calde possono stimolare energia e creatività.
– Quando non è possibile l’illuminazione naturale, è preferibile l’uso di luci calde e diffuse, che possono contribuire a creare un’atmosfera accogliente.
– Incorporare elementi naturali, come piante o materiali organici, può avere effetti positivi sul benessere psicologico. Questi elementi non solo abbelliscono lo spazio, ma contribuiscono anche a ridurre l’ansia e migliorare la qualità dell’aria.
Studi effettuati
Ad un gruppo di soggetti sono state mostrate delle foto di studi di psicoterapia: i partecipanti alla ricerca dovevano poi giudicare i terapeuti, in base alla qualità dei loro ambienti professionali. Si è visto così che hanno ricevuto delle valutazioni migliori i terapeuti i cui studi erano puliti e ordinati, decorati con elementi morbidi come cuscini e tappeti, e caratterizzati da tocchi personali, come diplomi e foto incorniciate.
Vi sono stati diversi esperimenti, in cui le persone dovevano valutare 30 fotografie digitali a colori relative a studi di psicoterapia di Manhattan. Le foto mostravano lo studio dalla prospettiva del paziente, cioè dalla sedia in cui, sedendosi, avrebbe potuto osservare l’ambiente intorno a sé.
Nel complesso, dei 242 studenti universitari che hanno partecipato alla ricerca, circa il 60 per cento aveva frequentato nella realtà uno studio di psicoterapia.
I ricercatori non hanno trovato però alcuna differenza nei risultati, tra coloro che avevano frequentato uno studio di psicoterapia e coloro che non lo avevano frequentato, così come fra uomini e donne, in persone di diverse età, residenti in piccole città del nord-est o abitanti di una grande città del Midwest, il che dimostra che i risultati sono generalizzabili.
Prima dell’inizio dello studio, 12 studenti avevano fatto una mappa dei 30 studi, valutando diverse caratteristiche, come la pulizia, la spaziosità e la personalizzazione.
Nella prima ricerca, a degli studenti è stato chiesto di immaginare di visitare un terapeuta per un problema emotivo. Mentre guardavano le foto, è stato chiesto loro di valutare lo studio, prevedendo la qualità delle cure e il comfort che avrebbero provato, se vi si fossero recati come pazienti. Queste qualità sono state valutate su una scala a sette punti, da “molto scarso” a “molto buono”.
I partecipanti hanno detto che avrebbero provato maggiore comfort e ricevuto cure migliori negli studi giudicati più ordinati e che avevano più di un tocco personale, come cuscini, diplomi appesi al muro o foto. Hanno anche giudicato meglio i terapeuti i cui studi avevano uno stile più “morbido”, come quelli che avevano sedie imbottite, tappeti, lampade da tavolo, piante.
In una seconda ricerca, i partecipanti hanno ritenuto che i terapeuti che avevano uno studio ordinato, personalizzato e più “morbido” erano i più qualificati. Gli studi considerati più “morbidi” facevano pensare inoltre a dei terapeuti più amichevoli.
Una terza ricerca ha chiesto ai partecipanti di visionare delle foto e di scrivere il primo pensiero o sentimento che veniva loro in mente pensando a come si sarebbe sentito un paziente in quello studio professionale, un pensiero sul terapeuta che occupava lo studio, ed anche uno sullo stesso ufficio. Infine, i ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di scegliere in quali studi si sarebbero recati più volentieri se avessero deciso di vedere un terapeuta, e quali avrebbero voluto evitare.
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Gli studi meglio valutati sono stati quelli che avevano un aspetto: confortevole, curato, pulito, accogliente e invitante.
Al contrario, i cinque studi meno graditi sono stati descritti come: ingombro, angusto, disordinato, scomodo e poco professionale.
I partecipanti sono stati più facilmente d’accordo nel decidere i “peggiori studi” anziché i “migliori”.
I terapeuti che lavoravano nei cinque studi primi classificati sono stati giudicati in modo più favorevole, cioè meglio organizzati, professionali, amichevoli ed esperti rispetto a coloro che occupavano gli ultimi cinque studi della classifica.
I partecipanti allo studio hanno pensato in maggioranza che i terapeuti che occupavano gli studi top-rated fossero uomini, mentre gli studi professionali meno graditi erano più spesso identificati come appartenenti a terapeuti-donne.
I partecipanti a questa ricerca hanno anche affermato di aspettarsi prestazioni professionali di migliore qualità dai terapeuti il cui studio appariva loro migliore. Anche se questi giudizi possono essere errati, è importante rilevare che le percezioni contano molto e che dunque i terapeuti dovrebbero prendere sul serio il look dei loro studi, secondo i ricercatori, perché molte persone potrebbero pensare di non continuare la terapia solo perché non gradiscono lo studio in cui essa si svolge.
Queste dunque le indicazioni che vengono da questi studi: rendere i propri studi “morbidi” e amichevoli, appendere i diplomi al muro e personalizzare l’ambiente, disporre tutto in modo pulito e ordinato (e tenerlo sempre così…)
Fonte:
Impressions of Psychotherapists’ Offices Research Gate
Dr. Giuliana Proietti,
Una Videoconferenza su Salute e Benessere
Immagine:
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La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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