Le profezie si autorealizzano…

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Le convinzioni e le aspettative di una persona possono influenzare il suo comportamento: questo è quello che si intende con le profezie che si autorealizzano. 

Facciamo un esempio: si deve andare a una festa si pensa immediatamente, forse senza una ragione particolare, che sarà una giornata terribile. Questo porta inconsciamente a vedere tutto ciò che c’è di negativo per confermare la propria convinzione, ignorando tutti gli aspetti positivi, che invece la disconfermerebbero. Questo atteggiamento alimenterà il malumore ed i comportamenti negativi e, alla fine, la profezia si realizzerà: sarà, cioè, una giornata terribile.

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Un esempio  di profezia che si autorealizza è l’effetto placebo. Questo effetto  si riferisce ai miglioramenti nei risultati misurati in soggetti di studi scientifici, o studi clinici, anche quando i partecipanti non avevano ricevuto alcun trattamento significativo, che avrebbe effettivamente potuto produrre un cambiamento. Ad esempio, miglioramenti del mal di testa dopo aver assunto un medicinale, che invece conteneva solo farina.

La ricerca sull’effetto placebo ha dimostrato che la convinzione di aver assunto qualcosa di efficace o di dannoso può influire molto sui risultati.

Una falsa credenza, alla pari di un placebo, può provocare conseguenze che fanno sì che la realtà corrisponda alla credenza. In genere, coloro che sono al centro di una profezia che si autorealizza non capiscono che le loro convinzioni hanno causato le conseguenze che si aspettavano o temevano: il tutto avviene a livello completamente involontario.

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Queste profezie possono coinvolgere processi intrapersonali (cioè, la convinzione di un individuo che influenza il suo comportamento) e / o processi interpersonali (cioè, la convinzione di un individuo che influenza il comportamento di un altro).

Sebbene le profezie che si autorealizzano possano manifestarsi in molti modi, sono stati particolarmente studiati i pregiudizi razziali: chi ha questi pregiudizi, involontariamente è portato a trattare le persone di altre etnie in un modo che porta alla conferma dei propri pregiudizi.

Ad esempio, in alcuni studi, coloro che consideravano le persone di colore intellettualmente inferiori evitavano di parlare con loro, non dando loro alcuna possibilità di dimostrare che non era vero.

Non sorprende che, quando un intero gruppo di persone viene trattato come se fosse intellettualmente inferiore, non fa nulla per migliorarsi. È un circolo vizioso. (Si pensi alle donne, che storicamente si dice non siano portate per le materie scientifiche!)

Un classico esperimento di Robert Rosenthal e Lenore Jacobsen negli anni ’60 ha mostrato che le aspettative degli insegnanti sugli studenti hanno influenzato le prestazioni degli studenti più di qualsiasi differenza di talento o intelligenza.

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I ricercatori hanno condotto il loro esperimento in una scuola elementare pubblica, dove hanno scelto un gruppo di bambini a caso e hanno detto agli insegnanti che questi studenti avevano sostenuto l’Harvard Test of Inflected Acquisition e pertanto avevano un grande potenziale e probabilmente avrebbero sperimentato una grande crescita intellettuale nel corso dell’anno.

Sono stati poi raccolti dati sulle prestazioni di tutti gli studenti e confrontati i miglioramenti degli studenti “normali” con i miglioramenti dei ragazzi “speciali”. I ricercatori hanno scoperto che gli studenti i cui insegnanti erano convinti del loro successo avevano mostrato effettivamente un miglioramento maggiore rispetto ai loro coetanei.

Questo effetto, noto come Effetto Pigmalione, è un esempio della profezia che si autorealizza che coinvolge processi interpersonali. Come ha detto Rosenthal:

“Quando ci aspettiamo determinati comportamenti degli altri, è probabile che agiamo in modi che rendono più probabile che si verifichi il comportamento previsto” (Rosenthal e Babad, 1985).


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Non è difficile capire che le profezie che si autorealizzano possono portare a cicli di pensiero e comportamento, sia positivi che negativi.

Quando crediamo a qualcosa che ci riguarda, è più probabile che agiamo in modi che corrispondono alle nostre convinzioni, rafforzandole e incoraggiando gli stessi comportamenti.

Allo stesso modo, quando crediamo qualcosa sugli altri, possiamo agire in modi che ci incoraggiano a confermare le nostre supposizioni, rafforzando così, anche in questo caso, le nostre idee su altre persone.

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Una persona che dubita costantemente della sua capacità di svolgere il proprio lavoro può inavvertitamente sabotare se stessa. Poiché ritiene sicuro che il suo lavoro sia scadente, potrebbe evitare di dedicare molto tempo e sforzi, o evitare di farlo del tutto.

Ciò si traduce in una mancanza di pratica ed esperienza, che serve solo a rendere il suo lavoro ancora meno competente, portando ad avere ancora più dubbi su se stessa e persino a una minore autostima.

Gli studenti possono arrivare a vedere se stessi allo stesso modo del loro insegnante: gli studenti considerati promettenti si sentono sicuri e motivati, mentre gli studenti considerati problematici si sentono poco intelligenti e inferiori; gli studenti potrebbero quindi agire in modi che corrispondono alle loro convinzioni su se stessi, rafforzando le ipotesi iniziali dell’insegnante su di loro.
Il ciclo delle profezie che si autorealizza può essere positivo per gli studenti “promettenti”, ma il ciclo può danneggiare coloro che si presume siano incompetenti (ma che in realtà non lo sono).

Non sorprende che questa natura ciclica delle profezie che si autorealizza possa svolgere un ruolo nello sviluppo e nell’aggravamento della depressione. Una persona che soffre di depressione può avere alcuni pensieri molto negativi su se stessa, pensieri come:

“Sono senza valore”;
“Nessuno mi ama”;
“Non piaccio a nessuno, pensano tutti che io sia un malato”;
“Dato che non piaccio a nessuno, non ho amici.”
“Non valgo niente”

Questi pensieri possono convincere il depresso a rinunciare a migliorare le proprie capacità, o aumentare la sua capacità di recupero emotivo. “Dopo tutto,” si arriva a pensare, “che importa? Comunque non funzionerà. ”

La buona notizia è che non solo i pensieri negativi possono diventare realtà, ma anche quelli positivi! Una buona ragione per farsi forza con questa tecnica quando si accetta una sfida e riuscire a ottenere il successo (purché non si sia troppo ottimisti e si tralasci completamente la preparazione personale all’evento)

Dr. Giuliana Proietti

 

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