L’olfatto guida la percezione sociale

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L’olfatto negli umani è importante quanto negli animali? Quando sono spaventati, molti animali rilasciano delle sostanze chimiche come segnale di avvertimento ai membri della stessa specie, i quali a loro volta reagiscono a questi segnali con dei comportamenti. Una ricerca della psicologa Denise Chen della Università di Rice sembra dimostrare che una situazione simile è presente anche negli esseri umani.

Chen e il collaboratore Wen Zhou hanno raccolto campioni de “il sudore della paura” da soggetti maschili che hanno volontariamente partecipato all’esperimento. A loro sono stati prelevati campioni di sudore ascellare mentre stavano guardando un film che incuteva paura.

In seguito, a dei soggetti femminili è stato proposto di inalare queste sostanze chimiche attraverso delle garze, che esse potevano mettere a diretto contatto con le narici. Inoltre, le donne dovevano individuare in alcuni volti presenti in un computer, quali erano quelli “felici” e quali quelli “impauriti”.

L’ “odore della paura”ha fatto si che le espressioni facciali più indecifrabili fossero lette dalle donne come espressioni di paura, ma ciò non ha riguardato le espressioni più chiaramente distinguibili relative ad altre emozioni.

Conclusioni: “I nostri risultati forniscono la prova diretta che il sudore umano contiene significati emotivi”, ha detto Chen. “Essi hanno inoltre dimostrato che gli odori modulano la percezione sociale in un modo specifico riguardo alle emozioni.” L’olfatto è una forma prevalente di comunicazione sociale in molti animali, ma la sua funzione per l’uomo è ancora poco nota. Gli esseri umani hanno fortemente sviluppato il senso della vista e dell’udito, tuttavia abbiamo ancora bisogno dell’olfatto, secondo Zhou Chen, perché guida la nostra percezione sociale, quando i sensi che normalmente sono dominanti inviano segnali troppo ambigui.

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Fonte: Zhou et al. Fear-Related Chemosignals Modulate Recognition of Fear in Ambiguous Facial Expressions. Psychological Science, 2009; 20 (2): 177 DOI: 10.1111/j.1467-9280.2009.02263.x via Science Daily

Link: Rice University.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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