Parkinson e molestie sessuali

Parkinson e molestie sessuali

Partiamo da un fatto di cronaca recente: lo scorso ottobre, in Francia, un uomo di quasi cinquant’anni, ha aggredito sessualmente due donne in un autobus (palpeggiandole mentre si masturbava) : l ‘autista ha chiamato la polizia e il molestatore è stato immediatamente arrestato.

E’ di pochissimi giorni fa la notizia che l’uomo implicato in questo fatto di cronaca francese è stato pienamente assolto, in quanto gli è stata riconosciuta la semi-infermità mentale: quell’uomo infatti è malato di Parkinson e deve curarsi con farmaci che inducono forti e incontrollabili pulsioni sessuali. Fatti simili sono accaduti più volte anche in Italia, con esiti praticamente uguali a quello avvenuto in Francia.

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L’uomo francese si curava con Stalevo, un farmaco prescritto a pazienti che soffrono del morbo di Parkinson, e che serve soprattutto per alleviare i tremori. Nel caso specifico il Tribunale francese ha consigliato sia una diminuzione del dosaggio del farmaco, sia un periodo di riposo a casa per il paziente, dato che la capacità di giudizio di una persona sottoposta a questi trattamenti può essere fortemente compromessa.

Il Parkinson è una malattia neurodegenerativa (la seconda nei Paesi occidentali, dopo l’Alzheimer) che produce la morte delle cellule che sintetizzano e rilasciano la dopamina. Tali cellule si trovano nella substantia nigra, una regione del mesencefalo.

All’esordio della malattia, i sintomi sono soprattutto legati al movimento: tremori, rigidità, lentezza e difficoltà nella deambulazione. In seguito possono insorgere anche problemi cognitivi e comportamentali, fra cui la demenza, che però si verifica nelle fasi più avanzate della malattia. Il Parkinson è più frequente negli uomini anziani (dopo i 50 anni), ma può presentarsi anche in età giovanile (5-10% dei casi) e anche nell’altro sesso (in percentuali assai minori).

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La patologia è caratterizzata dall’accumulo di una proteina, chiamata alfa-sinucleina, in inclusioni denominate corpi di Lewy nei neuroni e dall’insufficiente formazione di dopamina.

La cura del Parkinson prevede in genere un trattamento a base di levodopa e di un inibitore della dopa decarbossilasi. Nell’intervallo fra la somministrazione di due dosi di questi farmaci si possono avere delle “fluttuazioni”, dovute ad una diminuzione degli effetti del medicinale e dunque alla conseguente ricomparsa dei sintomi. Quando il paziente è capace di muoversi in modo abbastanza sciolto lo si definisce nello stato “on”, mentre quando ha difficoltà di movimento lo si definisce in stato “off”. Il farmaco Stalevo viene dunque utilizzato quando non è possibile evitare queste fluttuazioni con la sola combinazione standard.

Tra gli effetti collaterali di questi medicinali a base di dopamina vi sono comportamenti anormali dovuti alla perdita dei freni inibitori, come pulsioni sessuali inappropriate o ipersessualità, come nel caso che abbiamo raccontato, ma anche problemi di shopping compulsivo e gioco d’azzardo.

Dr. Giuliana Proietti

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