La cura dell’ansia – Dr. Giuliana Proietti Via Skype
Benvenuti.
In questa pagina qualche illustrazione su come viene curata l’ansia presso lo studio della Dottoressa Giuliana Proietti.
Ci sono molte ragioni per soffrire di ansia: alcune possono essere di origine ambientale, come una cattiva relazione con il/la partner o preoccupazioni lavorative ed economiche. In altri casi l’ansia può derivare da ragioni di origine interna, in quanto alcune aree psicologiche necessitano di trovare un maggiore equilibrio.
I disturbi d’ansia richiedono un “trattamento specialistico”, così come gli altri problemi di origine fisica (una gamba rotta, un dente che fa male, una cisti sulla pelle).
La psicoterapia può aiutare ad affrontare le “molteplici cause” dei disturbi d’ansia usando la scienza psicologica per “riequilibrare” la mente e / o il corpo con programmi di trattamento specialistici.
La durata media di una psicoterapia per disturbi d’ansia dure una decina di sedute, della durata di sessanta minuti, al costo di 60 euro. La maggior parte delle persone riscontra un miglioramento dei disturbi d’ansia entro le prime tre-quattro sedute.
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Sentirsi meglio
Un trattamento efficace aiuta a ritrovare l’equilibrio di cui si ha bisogno, senza ricorrere a sostanze chimiche che creano dipendenza. Ecco una presentazione dettagliata su come funziona la Terapia Cognitivo Comportamentale.
La Terapia
La Terapia cognitivo comportamentale funziona identificando e affrontando il modo in cui i pensieri e i comportamenti di una persona interagiscono per creare gli stati ansiosi.
Si lavora con i pazienti per riconoscere i modelli di pensiero negativi da essi utilizzati, che influenzano i sentimenti e i comportamenti di una persona.
Ecco un esempio di come due persone diverse potrebbero reagire di fonte a una stessa situazione in modo diverso (a causa dei loro differenti stili del pensiero).
Esempio 1
Pensiero | Emozione | Comportamento |
---|---|---|
A. Non vedo l’ora. Studierò, mi eserciterò e andrò alla grande! | Fiducia, Sensazione di auto-efficacia | Studio e esercizio per preparare una buona presentazione. |
B. Scommetto che mi prenderanno in giro tutti… Non ce la posso fare! | Ansia, Preoccupazione, paura | Evitante: rinuncia |
Con la terapia cognitivo comportamentale, si interviene cercando di modificare i modelli di pensiero negativi, insegnando le abilità di rilassamento e cambiando i comportamenti che portano al peggioramento del problema. La prima parte della terapia consiste in alcune sessioni di psico-educazione.
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Perché la psico-educazione?
I pazienti con problemi di ansia, spesso hanno una conoscenza limitata del loro problema. Potrebbero sapere che hanno paura dei serpenti, dei grandi gruppi di persone o delle macchine, ma questo è tutto. Altri potrebbero provare, invece, una costante sensazione di ansia senza sapere veramente di cosa si tratti. È una buona idea, dunque, iniziare discutendo dei fattori scatenanti o delle fonti di ansia. Quali sono le situazioni in cui una persona si sente più ansiosa? Cosa pensa e come reagisce in queste situazioni? Come l’ansia sta influenzando la propria vita?
Dopo che un paziente ha avuto l’opportunità di parlare della propria ansia, sarà utile aiutarlo a conoscere l’ansia in generale. Ecco dunque una breve ma efficace definizione:
L’ansia è una sensazione di intenso disagio, che spinge le persone a evitare gli stimoli temuti.
Un’altra cosa importante, che non tutti sanno, è che l’ansia è una emozione vitale per la nostra sopravvivenza e per la motivazione che ci dà nel migliorarci continuamente: Chi non prova ansia ha poca motivazione per stare al passo con le proprie responsabilità. E’ importante, tuttavia, mantenere un livello moderato di ansia, per prepararsi, concentrarsi o fare tutto ciò che è necessario, senza essere eccessivamente provati e stanchi a causa dell’ansia.
È importante che i pazienti comprendano, inoltre, che ogni volta che evitano una situazione che produce loro ansia, la volta successiva le cose andranno peggio.
Si dice infatti a sé stessi: “Quando evito questa situazione, mi sento meglio. Cercherò di evitarla anche la prossima volta”.
Torniamo all’esempio precedente, della presentazione davanti a un gruppo numeroso di persone.
Esempio 2
Nessuna ansia | Ansia moderata | Ansia elevata |
---|---|---|
Una presentazione? Se devo farla, la farò, ma non c’è bisogno che io mi prepari. | So di essere in grado di farla, ma voglio essere preparata/o. Studierò e mi eserciterò prima di presentarmi in pubblico. | No, non posso. Sembrerò uno stupida/o. Come posso evitarla? Mi sento male solo a pensarci. |
- Riconoscere i propri sintomi
Un’altra cosa importante è l’attenzione ai propri sintomi ansiosi: battere i piedi, camminare, sudare, diventare irritabile, pensare alla situazione senza sosta, insonnia, nausea, mangiarsi le unghie, ecc. È importante comprendere quando si prova ansia, perché il prossimo passo sarà intervenire in quelle specifiche situazioni.
- Identificare i propri pensieri
Imparare a descrivere le situazioni che si vivono, identificando e registrando i propri pensieri nel momento stesso della situazione difficile. Occorre capire come pensieri ed emozioni sono collegati e vedere quali pensieri generano eccessiva ansia.
Per appuntamenti:
Dr. Giuliana Proietti Tel 347 0375949
Dr. Walter La Gatta Tel. 348 3314908
COSTO DELLA TERAPIA
60 euro online
- Affrontare i propri pensieriUna volta identificati i propri pensieri negativi, sarà il momento di iniziare a affrontare questi pensieri. Dopo aver avuto un pensiero che contribuisce all’ansia, occorrerà chiedersi: “Ho prove a sostegno di questo pensiero, o sto facendo delle semplici supposizioni?
Torniamo all’esempio della presentazione da presentare a un gruppo numeroso di persone:
Esempio 3 | ||
---|---|---|
Pensiero | Sfida | Comportamento |
Sto per fare un pasticcio disastroso, che farà ridere tutto l’uditorio. Non avrò la faccia di ripresentarmi dopo quello che accadrà. | Questa esperienza è spaventosa per me, ma gli altri non si aspettano alcun pasticcio. Non ho mai fatto pasticci prima, non succederà questa volta. E se poi facessi veramente un pasticcio? Quanti lo ricorderanno dopo uno o due giorni? | Prepara la presentazione come meglio puoi. Poi lasciati andare, abbi fiducia nelle tue capacità. Se facessi pasticci, sii la prima persona a riderci su. |
- Immaginare cosa potrebbe accadere
A questo punto cercare di capire se le proprie preoccupazioni sono realistiche:
Ci sono prove per il mio pensiero, o sono mie credenze personali?
Qual è la cosa migliore che mi potrebbe succedere?
Quale è la cosa peggiore che potrebbe capitarmi?
Cosa è più probabile che accada?
Quello che accadrà quante persone lo ricorderanno e per quanto tempo?
Chi soffre di ansia estrema di solito percepisce una situazione come più pericolosa di quanto non sia in realtà. L’obiettivo è imparare a pensare in modo neutrale piuttosto che negativo.
- Desensibilizzazione sistematica
Il primo passo della desensibilizzazione sistematica è creare una gerarchia delle paure. Ecco un esempio di gerarchia della paura per una fobia sociale:
Esempio 4 | |
---|---|
Situazione | Classifica paura (1-10) |
Andare a fare la spesa in un piccolo negozio | 1 |
Andare a fare la spesa al supermercato | 3 |
Telefonare al proprio medico | 5 |
Conoscere persone nuove | 7 |
Parlare in pubblico | 10 |
L’obiettivo è esporre il paziente a stimoli che producano solo moderatamente ansia, per poi passare alle situazioni più difficili identificate nella gerarchia della paura.
Il processo di esposizione avviene nel corso di diverse sedute, associando l’esposizione alle tecniche di rilassamento.
- Le tecniche di rilassamento
Le tecniche di rilassamento consentono a una persona di avviare una risposta calmante all’interno del proprio corpo. Ognuno ha le proprie preferenze. Tra queste citiamo la respirazione profonda diaframmatica, il rilassamento muscolare progressivo, il Training Autogeno, la Mindufulness, ecc.
Esempio di respirazione profonda:
- Sedere comodamente sulla sedia. Mettere una mano sullo stomaco in modo da poter sentire il diaframma muoversi mentre si respira.
- Fare un respiro profondo attraverso il naso. Inspirare lentamente per 5 secondi
- Trattenere il respiro per 5 secondi.
- Rilasciare l’aria lentamente (di nuovo, tempo 5 secondi). Farlo fingendo di soffiare in una cannuccia.
- Ripetere questo processo per circa 5 minuti, preferibilmente 3 volte al giorno. Più si fa pratica, più efficace sarà la respirazione profonda al momento del bisogno.
La respirazione profonda può essere preziosa nel momento in cui ci si confronta con qualcosa che produce ansia, o in generale come un modo per ridurre lo stress generale.
Ovviamente tutto quanto sopra viene personalizzato per la persona e i suoi sintomi: ogni paziente è una persona “speciale”, con sue caratteristiche, sue vulnerabilità e suoi punti di forza. Il lavoro terapeutico consiste proprio in questo adattamento delle competenze dello psicologo ai bisogni del paziente.
Dr. Giuliana Proietti
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