Non tutti quelli che decidono di voler iniziare una psicoterapia hanno chiaro in mente cosa li attende. Non tutti sanno ad esempio che la psicoterapia non è una pratica condotta allo stesso modo, da tutti gli specialisti del settore e che vi sono diversi orientamenti, che si differenziano fra loro per le origini, per il modo in cui interpretano la natura umana, per le tecniche impiegate nei trattamenti.
Ecco allora cosa c’è da sapere:
Cos’è la psicoterapia?
Attraverso la psicoterapia, gli psicologi aiutano le persone di tutte le età a superare i loro problemi esistenziali e relazionali e a vivere in modo più felice, sano e produttivo. Si tratta di un percorso in cui alla base vi è la relazione e la collaborazione fra terapeuta e paziente, fondate sul dialogo, in un ambiente protetto, in cui il paziente è libero di dire tutto quello che desidera, trovando dall’altra parte non un semplice ascoltatore, ma un professionista obiettivo, neutrale e non giudicante.
In che cosa consiste la psicoterapia?
Consiste nel lavoro comune di paziente e terapeuta nel cercare insieme di identificare e modificare i modelli di pensiero e di comportamento che impediscono il raggiungimento di uno stato di benessere.
Quali sono le tecniche dello psicoterapeuta?
In psicoterapia, i terapeuti applicano procedure convalidate scientificamente per aiutare le persone a sviluppare abitudini più sane e più efficaci. Esistono differenti approcci alla psicoterapia. Ecco i più diffusi:
- Approccio cognitivo-comportamentale.
Si basa su un modello secondo il quale l’interpretazione personale che ogni soggetto fa di una situazione della vita determina le sue emozioni ed i suoi comportamenti; allo stesso modo, anche l’interpretazione che la persona ha del mondo viene influenzata dalle sue emozioni e dai suoi comportamenti. Il trattamento si focalizza dunque sull’analisi delle credenze profonde che il paziente ha sul proprio sé e sul mondo, credenze formatesi con l’esperienza e con le varie interazioni sociali. Osservando ed analizzando comportamenti, stati psicologici, emozioni, interpretazioni, credenze del paziente, il terapeuta fornisce strumenti e metodi per imparare ad avere un maggiore controllo su stress, stati ansiosi, fobie ecc. Viene inoltre invitato il paziente a produrre dei sostanziali cambiamenti nei suoi comportamenti e nei suoi atteggiamenti, in modo da raggiungere un migliore adattamento.
- Approccio psicodinamico o psicoanalitico.
Si richiama alla psicoanalisi di Sigmund Freud. Questo metodo si basa sul concetto di ‘inconscio’: una parte della nostra mente a noi del tutto sconosciuta, che si può conoscere ed interpretare attraverso l’analisi o l’interpretazione dei sogni. I problemi del paziente vengono attribuiti ai conflitti irrisolti dell’infanzia. L’analista ascolta il paziente, analizza le sue associazioni ed i suoi sogni, cerca di comprendere ed analizzare i conflitti inconsci ed i loro collegamenti con la vita presente del paziente. Si tratta di un trattamento piuttosto lungo, anche se ultimamente si è tentato di mettere a punto dei protocolli di intervento che richiedono un tempo più breve.
- Approccio umanistico.
Punta sulla capacità della persona di comprendere le sue difficoltà e trovare in se stessa risorse e soluzioni per arrivare al cambiamento. Il metodo cerca di rafforzare l’autostima e favorisce lo sviluppo della personalità. La relazione fra terapeuta e paziente non è affatto direttiva ed il paziente viene considerato semplicemente un ‘cliente’. Nel trattamento ci si focalizza sul presente, aiutando la persona a prendere coscienza delle sue difficoltà attuali ed invitandola a modificare la propria vita, in modo da raggiungere uno stato di maggiore benessere. Gli esempi classici di questo approccio sono la terapia della Gestalt sviluppata da Perls e la terapia non-direttiva di Carl Rogers.
- Approccio sistemico.
Spesso viene utilizzato all’interno di una terapia familiare. Questo approccio vede il problema del paziente come il risultato di una relazione disfunzionale con le persone che lo circondano. Il paziente dunque non ha un problema personale, ma il suo problema è espressione di una difficoltà comune, di una famiglia o di un qualsiasi gruppo di persone. La terapia è altamente direttiva, in quanto si cerca di modificare il tipo di comportamento che ogni componente ha con gli altri, in modo da rendere le relazioni più ‘funzionali’ e dunque meno patogene.
E’ necessario andare in psicoterapia per tutta la vita?
Certamente no: la terapia serve anche per apprendere nuove abilità per far fronte alle difficoltà che si presenteranno in futuro. Questo non esclude che, di tanto in tanto, si possa sentire il bisogno o il piacere di confrontarsi con uno psicoterapeuta, per sfogarsi o per confrontarsi con una persona legata al rispetto della privacy.
Perché iniziare una psicoterapia?
Alcune persone iniziano la psicoterapia perché si sentono depresse, ansiose o arrabbiate; altre potrebbero desiderare un aiuto perché stanno affrontando un divorzio, un lutto, un cambiamento e se ne sentono sopraffatte.
Ci sono dei segnali che indicano che qualcosa non va e che sarebbe bene chiedere aiuto?
Si. Eccone alcuni:
- Provare un senso di oppressione e tristezza travolgente e prolungato;
- I problemi non sembrano migliorare, nonostante gli sforzi compiuti e l’aiuto di familiari e amici;
- Difficoltà di concentrazione nello svolgere le attività quotidiane;
- Presenza di forti stati d’ansia e di preoccupazione;
- Presenza di comportamenti borderline che stanno danneggiando le proprie relazioni (pornografia, alcol, droghe, gioco d’azzardo e altri comportamenti compulsivi).
Ci sono anche dei “compiti a casa”?
Dipende dall’orientamento teorico del terapeuta. Ad esempio, gli psicologi che usano la terapia cognitivo-comportamentale, hanno un approccio pratico al trattamento. In questo caso è possibile che vengano assegnati determinati “compiti”, progettati per migliorare i propri atteggiamenti nell’affrontare le problematiche psicologiche oggetto della terapia.
E’ possibile inoltre che il terapeuta consigli la lettura di alcuni articoli e libri, in modo da conoscere meglio alcuni concetti utili alla terapia.
Dott. Walter La Gatta
Immagine:
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