Sadismo, masochismo, sadomasochismo: significati
Cosa è il sadismo?
Si tratta di un disturbo psicosessuale, in cui gli impulsi sessuali sono gratificati dall’infliggere dolore a un’altra persona.
Chi introdusse per primo questo termine?
Il termine fu coniato da Richard von Krafft-Ebing, psicologo tedesco della fine del XIX secolo, in riferimento al marchese di Sade, un nobile francese del XVIII secolo che raccontava questo genere di pratiche. Il sadismo è spesso legato al masochismo. Il sadico, tuttavia, cerca spesso una vittima che non sia masochista, poiché alcune delle sue eccitazioni sessuali gli derivano proprio dalla riluttanza della vittima.
Come può variare il sadismo?
Il livello e l’entità della violenza sadica possono variare considerevolmente: dall’infliggere un dolore lieve in un gioco d’amore altrimenti innocuo, a un’estrema brutalità, che a volte porta la vittima a lesioni gravi o alla morte.
La soddisfazione del sadico può anche derivare non dall’infliggere dolore fisico reale, ma piuttosto dalla sofferenza psicologica della vittima. Il sadismo è spesso presente in alcuni crimini violenti, in particolare nello stupro e nell’omicidio.
Il termine sadismo viene usato solo nel contesto sessuale?
No. Lo si può usare anche per descrivere persone che sono volutamente crudeli o che sembrano trarre piacere dall’umiliazione e dominazione degli altri. In questo contesto, alcune forme più lievi di sadismo relativamente più accettabili, possono riguardare l’uso del sarcasmo umiliante nella conversazione.
Cosa significa il termine “sadico” nella psicoanalisi?
Freud ha utilizzato frequentemente questo termine per indicare cose tra loro diverse: in un primo momento vide infatti nel sadomasochismo una fusione di sessualità e violenza; in un secondo momento ne parlò anche per quanto riguarda l’esercizio della sola violenza, senza implicazioni sessuali.
Allo stesso modo, in un primo tempo il sadismo fu considerato da Freud un fenomeno primario, capace di convertirsi poi in masochismo, mentre in un secondo momento il fondatore della psicoanalisi ritenne che il masochismo originario veniva deviato verso l’esterno sotto forma di sadismo, attraverso la pulsione di morte.
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Quando il sadismo è gravemente patologico?
Dal punto di vista clinico il quadro più grave è quello del sadismo sessuale associato a Disturbo Antisociale di Personalità, perché in questo caso il soggetto potrebbe cercare partners non consenzienti e provare piacere nel controllo della vittima, terrorizzata dall’atto sadico imminente.
Cosa è il masochismo?
Si tratta di un disturbo psicosessuale in cui si ottiene soddisfazione erotica attraverso il dolore inflitto a se stessi. Il termine, introdotto da Krafft-Ebing, deriva dal nome di Chevalier Leopold von Sacher-Masoch, un romanziere austriaco, i cui personaggi traevano piacere erotico da maltrattamenti e umiliazioni.
Come può variare il masochismo?
La quantità di dolore può variare: dall’umiliazione rituale con poca violenza a gravi frustate o pestaggi; generalmente il masochista mantiene un certo controllo sulla situazione e chiederà all’aggressore di smettere prima che il comportamento violento possa causargli serie lesioni.
Questo termine viene indicato solo in riferimento ad aspetti sessuali?
No, serve anche per indicare il comportamento di chi va alla ricerca di situazioni di umiliazione o abuso, provandone soddisfazione, pur essendo la vittima.
Quanto è diffuso il masochismo?
Il masochismo come tratto isolato è abbastanza raro. Più comunemente, l’associazione del dolore al piacere sessuale assume la forma del sado-masochismo, alternando i ruoli ed eccitandosi sia attraverso l’esperienza del dolore, sia attraverso l’inflizione del dolore in un’altra persona.
Da cosa può dipendere il masochismo?
Il masochismo potrebbe essere dovuto al bisogno di arrendersi di fronte alle richieste sociali di prese di posizione e di responsabilità (si dice infatti che siano spesso gli uomini potenti a cercare questa forma di soddisfazione ‘atipica’), oppure una dimostrazione di forza nel riuscire a sopportare il dolore, da parte di chi ha bisogno di avere questo tipo di conferme per la sua autostima.
C’è relazione fra sadismo e masochismo?
Si, c’è una relazione complementare e simmetrica fra sadismo e masochismo, che sono in pratica due facce della stessa medaglia, i due versanti della stessa parafilia, le cui forme attive e passive si incontrano nello stesso individuo.
Cosa pensa la psicoanalisi del sado-masochismo?
Diceva Freud:
“Chi prova piacere ad infliggere dolore agli altri in relazioni sessuali è anche capace di godere il dolore come un piacere che da queste può derivare. Un sadico è allo stesso tempo un masochista, sebbene l’aspetto attivo e quello passivo della perversione possa essere in lui più fortemente sviluppato e costituire la sua attività sessuale prevalente”.
La soddisfazione del sadico nel vedere soffrire la sua vittima si spiega, in senso psicodinamico classico, con la sua identificazione con la vittima: il sadico quindi gode nel far soffrire se stesso. La coppia sadismo-masochismo è considerata da Freud come una delle grandi polarità che caratterizzano la vita sessuale, reperibile nelle coppie attività-passività, maschile-femminile, fallico-castrato.
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Quanto è diffuso il sadomasochismo?
I dati epidemiologici ci dicono che il sadomasochismo oggi è prevalentemente maschile e che c’è una prevalenza di masochisti rispetto ai sadici.
La preferenza sadica o masochista può cambiare?
Si. La preferenza sadica o masochista può cambiare nel corso della vita: in genere passando dal masochismo al sadismo.
Dr. Giuliana Proietti
Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
TERAPIE INDIVIDUALI E DI COPPIA
ONLINE
La Dottoressa Giuliana Proietti, Psicoterapeuta Sessuologa di Ancona, ha una vasta esperienza pluriennale nel trattamento di singoli e coppie. Lavora prevalentemente online.
In presenza riceve a Ancona Fabriano Civitanova Marche e Terni.
- Delegata del Centro Italiano di Sessuologia per la Regione Umbria
- Membro del Comitato Scientifico della Federazione Italiana di Sessuologia.
Oltre al lavoro clinico, ha dedicato la sua carriera professionale alla divulgazione del sapere psicologico e sessuologico nei diversi siti che cura online, nei libri pubblicati, e nelle iniziative pubbliche che organizza e a cui partecipa.
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