Scoperta l’area dell’empatia
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Un team internazionale guidato da ricercatori della Mount Sinai School of Medicine di New York, ha per la prima volta dimostrato che una zona del cervello, chiamata corteccia insulare anteriore, è l’area dell’empatia umana. Lo studio è stato pubblicato nel numero di Settembre 2012 della rivista Brain.
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L’empatia, cioè la capacità di percepire e condividere lo stato emotivo di un’altra persona, è stata descritta nei secoli, sia da parte di filosofi che di psicologi. Negli ultimi dieci anni, tuttavia, i ricercatori hanno utilizzato l’imaging della risonanza magnetica funzionale per identificare le diverse regioni del cervello che sono associate con l’empatia per il dolore. Lo studio più recente ha scoperto che,che la è all’origine del sentimento di empatia, vi è la corteccia insulare anteriore.
“Ora che conosciamo i meccanismi cerebrali specifici associati con l’empatia, siamo in grado di tradurre questi risultati in categorie patologiche e possiamo capire perché le risposte empatiche sono carenti in alcune malattie neuropsichiatriche, come l’autismo” ha dichiarato Patrick R. Hof, del Dipartimento di Neuroscienze alla Mount Sinai School of Medicine, co-autore dello studio.
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Xiaosi Gu, che ha condotto la ricerca presso il Dipartimento di Psichiatria al Mount Sinai, ha lavorato con ricercatori americani e cinesi, per valutare dei pazienti cinesi, presso il Tiantan Hospital di Pechino. Ad essi sono state mostrate foto a colori di persone che provavano sofferenza. Tre pazienti avevano lesioni causate dalla rimozione di tumori cerebrali nella corteccia insulare anteriore, nove pazienti avevano lesioni in altre parti del cervello e 14 pazienti (il gruppo di controllo) avevano il cervello neurologicamente intatto. Il team di ricerca ha scoperto che i pazienti con danno limitato alla corteccia insulare anteriore avevano difficoltà nel provare empatia per le persone sofferenti.
“In altre parole, i pazienti con lesioni nell’area insulare anteriore hanno avuto difficoltà nel valutare lo stato emotivo delle persone che provavano dolore, rispetto al gruppo di controllo ed ai pazienti con lesioni nella corteccia cingolata anteriore” ha detto il dottor Fan Jin, autore dello studio e assistente professore presso il Dipartimento di Psichiatria al Mount Sinai.
Secondo il Dott. Gu, questo studio fornisce la prima prova che i deficit di empatia nei pazienti con danni cerebrali alla corteccia insulare anteriore sono sorprendentemente simili ai deficit di empatia che si riscontrano in diverse malattie psichiatriche, tra cui i disturbi dello spettro autistico, il disturbo borderline di personalità, la schizofrenia e i disturbi del comportamento, suggerendo deficit neurali potenzialmente comuni nelle popolazioni psichiatriche.
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“I nostri risultati forniscono una forte evidenza che l’empatia è mediata in una zona specifica del cervello”, ha detto il Dott. Gu, che ora lavora presso lo University College di Londra. “I risultati hanno implicazioni per una vasta gamma di malattie neuropsichiatriche, come l’autismo e alcune forme di demenza, che sono caratterizzate da rilevanti deficit nel più alto livello di funzionamento sociale.”
Lo studio è stato finanziato dal National Institute of Health, la James S. McDonnell Foundation e da un Brain and Behavior Research Foundation NARSAD young investigator award.
Dr. Walter La Gatta
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Fonte:
Mount Sinai Medical Center (2012, October 24). Area of the brain that processes empathy identified. ScienceDaily. Retrieved October 25, via Science Daily
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