Sei un accaparratore compulsivo? Test

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I Test di Psicolinea

A cura di:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La Gatta

Altri test sono disponibili su:
Clinica della Coppia  |   Clinica della Timidezza

L’accaparramento compulsivo è un disturbo riconosciuto, non un semplice “essere disordinati”. È importante che le persone coinvolte ricevano ascolto, comprensione e un aiuto professionale adeguato. Riconoscerlo è il primo passo per riprendere il controllo del proprio spazio, ma soprattutto della propria vita emotiva.

Sei un accaparratore compulsivo?


Fai il test e scopri come ti relazioni agli oggetti che ti circondano: rispondi a queste 20 affermazioni e scopri se potresti essere un accaparratore compulsivo. Poi leggi l’articolo che spiega come stanno le cose. E ora procediamo con il

TEST

Spunta solo le affermazioni che ti rispecchiano. Poi scorri in fondo per scoprire la soluzione del test.

1. Non riesco a buttare via oggetti anche se non servono più.
2. Acquisto spesso oggetti doppi “perché non si sa mai”
3. Ogni oggetto racconta una storia e merita un posto.
4. Ho un metodo preciso per organizzare i miei oggetti da collezione.
5. Mi agito se qualcuno suggerisce di liberarmi di certe cose.

6. Amo condividere e spiegare la mia collezione con chi mi visita.
7. Ho stanze o scatole piene di oggetti non utilizzati da anni.
8. Raccolgo solo oggetti legati a un tema specifico.
9. Se perdo un oggetto, anche insignificante, ci penso per giorni.
10. La mia collezione ha valore culturale o storico.

11.  Non riesco a dire no a oggetti gratis, anche inutili.
12. Mi piace confrontare la mia collezione con altri appassionati.
13. Evito di invitare persone a casa per il disordine.
14. Ogni oggetto della mia collezione è ben conservato.
15. Compro cose d’impulso, poi le dimentico in un angolo.

16. Mi sento fiero/a della qualità e cura della mia collezione.
17. Tendo a procrastinare le pulizie per non dover decidere cosa eliminare.
18. Mi informo spesso sull’origine e sul valore dei miei oggetti.
19. Ho difficoltà a separare il ricordo personale dall’oggetto stesso.
20 Mi piacerebbe esporre la mia collezione in una mostra.

Soluzione del Test

Le risposte che delineano il profilo dell’accaparratore compulsivo sono le seguenti: 

1-2-3-5-7-9-11-13-15-19
Quante risposte “accaparratore compulsivo” hai dato?

 

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Profili del Test

Più di 6 Risposte: Si, potresti essere un Accaparratore Compulsivo

Sei una persona che attribuisce significati profondi a ogni oggetto, anche il più banale. Conservi tutto: biglietti del tram, vasi rotti, gadget dimenticati. Il tuo attaccamento è spesso legato alla paura di perdere qualcosa o qualcuno. Accumulare è diventato un modo per tenere il passato vicino, anche se rischia di sommergerti. Il tuo spazio riflette il tuo mondo interiore: denso, stratificato, a volte difficile da attraversare.

Se riconosci in te il profilo dell’accaparratore compulsivo, potresti trarre beneficio dal provare a distinguere tra oggetto e significato, alleggerendoti un po’ alla volta. Il ricordo non scompare se l’oggetto c’è o non c’è. Prova a vivere con maggiore leggerezza, concentrandoti più sul presente che sul passato: hai ancoraun futuro da scrivere e da esplorare, e non hai bisogno di portare con te tutto ciò che testimonia materialmente le esperienze vissute.

Leggi anche:  Il litio nella cura della depressione: caratteristiche e utilizzi

Se non ci riesci, la migliore cosa da fare è cercare un aiuto professionale.

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E ora qualche info in più su questo tema:

L’accaparramento compulsivo

L’accaparramento compulsivo (noto anche come hoarding disorder) è un disturbo psicologico caratterizzato da una persistente difficoltà a disfarsi o separarsi dai propri beni, indipendentemente dal loro reale valore.

Le persone che ne soffrono accumulano oggetti in modo eccessivo, spesso riempiendo completamente gli spazi abitativi fino a compromettere la funzionalità degli ambienti domestici e, in molti casi, le relazioni personali. Perché si diventa accaparratori compulsivi Le cause dell’accaparramento compulsivo sono diverse. Tra i fattori di rischio più frequenti si trovano:

  • Esperienze traumatiche: lutti, abbandoni o gravi perdite possono portare a un attaccamento disfunzionale agli oggetti, visti come fonte di sicurezza o conforto.
  • Tratti di personalità: perfezionismo, indecisione estrema, pensiero rigido e difficoltà nella regolazione emotiva sono spesso presenti.
  • Disturbi psichiatrici associati: l’accaparramento può essere legato ad ansia, depressione, disturbo ossessivo-compulsivo (DOC), disturbi dell’attaccamento o del neuro sviluppo.
  • Valore simbolico attribuito agli oggetti: per alcune persone, ogni oggetto ha un significato affettivo insostituibile o rappresenta una possibilità futura che non può essere “gettata via”.

 

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Sintomi e segnali da riconoscere

I segnali principali dell’accaparramento compulsivo riguardano:

  • Incapacità persistente di eliminare oggetti, anche inutili o rotti.
  • Accumulo progressivo che ingombra spazi domestici (letto, cucina, corridoi).
  • Sofferenza o difficoltà relazionale legata al disordine.
  • Pensieri intrusivi legati alla perdita o al bisogno di conservare.
  • Isolamento sociale per vergogna o per l’impossibilità di ospitare persone.

 

IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

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Cosa fare per uscirne

L’uscita dall’accaparramento compulsivo non può basarsi solo sul “riordinare” o buttare oggetti. Serve un lavoro più profondo che coinvolge:

  • Psicoterapia: è necessario intervenire sul pensiero disfunzionale e graduale esposizione al “disfarsi” degli oggetti.
  • Supporto familiare: è importante che le persone vicine non giudichino né impongano pulizie forzate, ma siano coinvolte nel processo terapeutico con empatia.
  • Psico-educazione: conoscere il disturbo aiuta a ridurre la vergogna e a motivare al cambiamento.
  • Terapie combinate: nei casi più gravi, può essere utile integrare la psicoterapia con un supporto farmacologico (sotto supervisione psichiatrica).
  • Interventi ambientali guidati: non si tratta di “sgomberare” in modo autoritario, ma di affrontare il cambiamento in modo condiviso e graduale.

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Una intervista sui rapporti familiari

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Dr. Walter La Gatta Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise. Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche) Il Dr. Walter La Gatta si occupa di: Psicoterapie individuali e di coppia Terapie Sessuali Tecniche di Rilassamento e Ipnosi Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali. Per appuntamenti telefonare direttamente al: 348 – 331 4908 (anche whatsapp) email: w.lagatta@psicolinea.it Visita la pagina Facebook e il profilo Twitter Visita anche www.walterlagatta.it

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