Storia della Comunicazione Umana

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La comunicazione è importante per la società umana?

Si, la comunicazione è un elemento fondamentale della nostra esistenza.

La comunicazione è una prerogativa esclusivamente umana?

Occorre intendersi su cosa significhi comunicare: infatti, nonostante tutti gli animali sappiano in qualche modo comunicare, la comunicazione umana risulta superiore, in quanto gli esseri umani sanno comunicare attraverso dei simboli, il che permette loro di parlare di oggetti o situazioni che sono al di fuori del proprio campo visivo e del proprio spazio temporale (dunque sapendo rievocare episodi del passato e sapendo fare previsioni sul futuro).

È vero che si può insegnare a un gorilla a riconoscere parole come cibo e bambino, ma la sua capacità di usare simboli, e quindi di usare il pensiero astratto, è limitata. Tuttavia, questa capacità umana non è nata dal nulla, ma è il risultato di una lunga evoluzione: in passato le cose non stavano esattamente così.

La comunicazione umana è cambiata nel tempo?

Moltissimo. La storia della comunicazione umana rappresenta un viaggio affascinante attraverso l’evoluzione della parola parlata, i manoscritti, la stampa, l’audiovisivo e, infine, la comunicazione digitale. Ognuna di queste ere ha lasciato un’impronta indelebile sul nostro modo di esprimerci, ma ciascuna era ed è espressione della esigenza umana di connettersi, di esprimersi e condividere informazioni.

Quali furono le prime parole utilizzate dagli esseri umani?

Alcuni studiosi ipotizzano che le prime parole degli esseri umani fossero onomatopeiche, cioè quelle parole che rappresentano i suoni e i rumori del mondo naturale. Queste parole primitive, associate a gesti ed espressioni facciali, costituirono il primo linguaggio umano.

Perché fu importante imparare a comunicare, fra i primitivi?

Perché gli esseri umani che potevano comunicare fra loro erano in grado di cooperare, condividere informazioni, migliorare gli utensili, o avvisare gli altri del pericolo: tutte cose fondamentali per la sopravvivenza. Ciò alla fine portò allo sviluppo di una “cultura della conversazione”. Dal 180.000 a.C. al 3.500 a.C., parlare era l’unico modo di comunicare, a parte i gesti, che gli umani già utilizzavano.

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Cosa accadde nel 3500 AC?

Fu inventata la scrittura. La comunicazione umana divenne quindi sempre più complessa e sofisticata nel corso del tempo. L’inizio dell’ “era dei manoscritti”, intorno al 3500 a.C., segnò la svolta, dalla cultura orale a quella scritta. Questa evoluzione nella comunicazione è avvenuta nello stesso periodo in cui gli esseri umani introdussero un cambiamento nello stile di vita, quando cioè i cacciatori-raccoglitori si stabilirono in piccoli villaggi e iniziarono a pianificare in anticipo come piantare, immagazzinare, proteggere, commerciare o vendere il loro cibo.

Avevano dunque bisogno di sistemi contabili per tenere traccia dei loro materiali e delle loro transazioni commerciali, ma lo sviluppo della scrittura e dei sistemi di calcolo non rappresentò mai una minaccia per la comunicazione orale.

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L’era dei manoscritti durò 5000 anni, ma l’alfabetizzazione, o la capacità di leggere e scrivere, non si diffuse molto, riguardando solo caste privilegiate nella società. (In effetti, fu solo a partire dal 1800 che si diffuse l’alfabetizzazione nel mondo).

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Dopo l’era dei manoscritti cosa accadde?

Fu l’ “era della stampa”, che si estese dal 1450 al 1850, segnata dall’invenzione della macchina da stampa e dalla capacità di produrre in serie testi scritti.

Cosa accadde nel 1850?

Il periodo, durato 400 anni, dell’era della stampa, lasciò il posto all ‘”era audiovisiva”, durata solo 140 anni, dal 1850 al 1990, durante la quale vennero inventati la radio, il telegrafo, il telefono e la televisione.

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Cosa accadde nel 1990?

E’ nato un nuovo modo di comunicare, “l’era di Internet”. Questo periodo è stato molto più rapido nel diffondere nella popolazione i vari mezzi di comunicazione digitale.

 Dr. Giuliana Proietti

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