l'ansia da prestazione

Lui ha l’ansia da prestazione – Consulenza on Line

Gentile Dottoressa ho un problema molto grave, o comunque sono io che la faccio cosi lunga. Da circa un anno frequento una persona purtroppo sposata, e quando stiamo insieme a volte non sempre ci capita che lui ha problemi di erezione. Lui mi dice che il problema sorge solo ed esclusivamente con me perche io gli piaccio troppo e dice che gli viene l ansia da prestazione. Può essere questo il motivo oppure e’ dovuto al fatto che io non gli piaccio? anche se mi lui mi dice sempre che io sono una gran bella donna e mi vuole un mondo di bene

Carissima,

Che lei non gli piaccia è una delle possibilità, ma credo sia la meno probabile… Altrimenti, visto che non è sua moglie, perché dovrebbe venire proprio con lei?
Visto che si tratta di una relazione extra-coniugale, le cause della disfunzione erettile potrebbero essere ricercate nel senso di colpa che il suo partner potrebbe avere nei confronti della moglie, o anche nel disprezzo che potrebbe provare verso sé stesso, per non saper tener fede ai suoi principi morali, ai suoi valori ecc.
Queste ed altre potrebbero essere le cause psicogene della sua disfunzione erettile. In ogni caso, per capire e risolvere il problema, è sempre consigliabile sottoporsi anzitutto ad una visita andrologica e vedere se, dal punto di vista organico, tutto è a posto. Se non altro per poter escludere alcune ipotesi.
Cordiali saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti

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paura del futuro

Paura del Futuro – Consulenza on Line

Gentile dott.ssa, da qualche mese a questa parte ho dei brutti pensieri riguardo al mio futuro, non vedo niente di positivo. Mi spiego meglio, sono una ragazza di 25 anni, ho una buona famiglia, ho un lavoro che mi piace abbastanza, ma nella mia vita ho sempre sofferto molto a causa del mio carettere fragile, insicuro e chiuso. ho avuto tre storie sentimentali, tre fidanzati a cui probabilmente affidavo il compito di riempire quel vuoto che da tanti anni sento dentro. Ora che anche la mia ultima storia si è conclusa (ilmio utlimo ragazzo mi ha ferita e lasciata in malo modo) ho paura che resteròs ola per sempre, e mi chiedo cosa ne sarà di me una volta che i miei genitori non ci saranno più. La forza e il coraggio per avere una mia famiglia mi sembra di non possederli, anche perchè non vorrei mai che mio figlio avesse il mio stesso carattere, gli aspetterebbe una vita molto triste. Forse sono depressa,forse invece sono proprio pessimista e cupa di natura, fatto sta che nel mio futuro non vedo altro che dolori e sofferenze. Sto già seguendo una psicoterapia, ma, evidentemente, non è sufficiente. Cosa posso fare in concretoper smettere di avere paura e per iniziare a guardare al mio futuro conmaggiore ottimismo? Spero di essermi spiegata, grazie per la risposta e per il lavoro che fa con questo sito. Chiara

Carissima Chiara,

Chi si ripete continuamente delle parole, inconsapevolmente si lascia influenzare da queste, come in una sorta di auto-ipnosi. Ripetersi dunque che tutto va male, che nel futuro c’è solo sofferenza e dolore, che resterà sola, non avrà mai un vero amore ecc. ecc., la influenza in senso negativo, sia per quanto riguarda il tono dell’umore, sia per quanto riguarda la mobilitazione di risorse interne, che servono per cercare di cambiare la propria vita e di raggiungere i propri obiettivi. Le suggerisco dunque, visto che è così brava a lasciarsi suggestionare in negativo, di usare altrettante parole, ma positive, da ripetersi tutti i giorni, per avere gli stessi effetti condizionanti, anche se in senso ottimistico. Dica allora: sono una ragazza fortunata perché ho una bella famiglia, mi piace il mio lavoro, ho avuto tre ragazzi che a loro modo mi hanno voluto bene, ecc. ecc. Se anche non si sente convinta di quello che le consiglio di raccontarsi, non si preoccupi! Non è necessario crederci. L’importante è agire sulla propria mente, per fare il proprio bene.
Utili consigli li potrà trovare nel libro di Martin Seligman, L’ottimismo appreso, pubblicato da Giunti, oppure, se preferisce, nel mio libro Il Pensiero Positivo, pubblicato da Xenia, che oltre tutto è piuttosto economico.
Continui inoltre a fare la sua psicoterapia, ma se dovesse vedere che a distanza di diversi mesi non ci sono miglioramenti, provi a considerare l’idea di cambiare terapeuta.

Cari saluti e auguri.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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Labios_rubi_Dali

Attacchi di panico nel traffico Consulenza on Line

Gentile dottoressa,sono una ragazza di 22 anni che ormai da tempo soffre di ansia.ho notato un aumento di attacchi di panico soprattutto quando mi trovo per esempio nel traffico in macchina,e anche in situazioni che prima nn mi suscitavanominimamente paura come cinema treno,autobus.Mi manca l’aria,tremo,sudo freddo ed ho una forte sensazione di angoscia e il bisogno urgente del bagno.questo mispaventa un po perchè mi limito molto per evitare che accada di nuovo.midomando come si puo affrontare questi attacchi e cosa mi consiglia di fare.laringrazio ancora.Cordiali saluti.

Gentilissima,

Gli attacchi di panico si riproducono grazie all’ansia e alla paura generate dal ricordo di momenti in cui ci si è sentiti male, ci si è fatti soggiogare dalle emozioni negative, ci si è sentiti addosso i sintomi caratteristici di questo problema così frequente fra le persone ansiose: vertigini, fame d’aria, sudore, tachicardia, paura di morire ecc. Per uscirne ci sono tante strategie psicologiche efficaci, che però richiedono l’aiuto di uno psicologo. Per provare ad aiutarsi da sé, quando si trova in una situazione particolarmente ansiogena, provi a respirare profondamente e a ripetere a sé stessa, come in una litania: ‘sono calma, sono serena, sono perfettamente calma e rilassata…’. Anche se non è vero, queste parole le faranno ugualmente bene. Nel contempo, eviti in ogni modo di concentrarsi sui sintomi psico-somatici. Se li avverte, dica a sé stessa: non è niente di grave, tutto funziona regolarmente, sono perfettamente padrona di me…’
Cerchi poi con tutta sé stessa di pensare a qualcosa di piacevole e rilassante. Vedrà che andrà meglio.

Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine: Salvador Dalì

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situazione economica

Difficile situazione economica – Consulenza on Line

Buongiorno dottoressa, mi chiamo Marco 33 anni di …, dopo 5 anni di matrimonio e 6 di fidanzamento, io e mia moglie siamo arrivati forse alla fine?Abbiamo tre figli, di cui uno derivante dal suo precedente matrimonio, ma come se fosse mio conosciuto quando aveva 3 anni e cresciuto fino ad adesso, altri due figli diciamo nostri di 5 anni e di 18 mesi.Il problema nasce dal fatto che la gestione econimica l’ho sempre gestita io,ed è da qualche anno che abbiamo enormi problemi finanziari legati alla routine della vita quotidiana e per andare avanti mi sono rivolto a due finanziarie,senza dirle nulla, come del resto non le ho mai detto nulla sulla gestione economica.Una settimana fa ha scoperto questa situazione, ed è successa una catastrofe,dice di volermi lasciare che non si fida più di me di essere andata da un avvocato per la separazione.Il mondo mi è crollato addosso, certo gli avrei dovuto dire della nostra situazione, ma non l’ho fatto per non farla preoccupare e per tenerla fuori, non sono andato a giocarmi i soldi o a donne, ho cercato di mandare avanti una famiglia.Cosa devo fare?Realmente si è rivolta ad un avvocato?L’idea di perdere la famiglia mi distrugge.Grazie saluti

Gentilissimo,

Sinceramente non saprei dirle se effettivamente sua moglie possa essersi rivolta ad un avvocato: penserei di no, a meno che il quadretto che lei mi ha fatto della situazione non manchi di qualche altro importante particolare, che per qualche ragione lei ha ritenuto di non dover raccontare. Infatti, è molto strano che una donna decida di mettere al mondo tre figli e al tempo stesso non si curi di sapere se vi siano o meno le risorse per mantenerli. Allo stesso modo è strano che lei si sia rivolto a ben due finanziarie senza sentire l’esigenza di condividere un segreto così penoso e preoccupante con la madre dei suoi figli. E’ possibile che il vostro atteggiamento poco prudente sia stato per entrambi ‘a fin di bene’, per non far preoccupare l’altro: in una coppia che funziona tuttavia, tutti gli argomenti più spinosi dovrebbero essere affrontati, in modo da trovare nell’altro/a idee, sostegno e condivisione dei problemi. Forse questa è l’occasione buona per rivedere i vostri comportamenti all’interno della coppia e gettare le basi per un comportamento più responsabile da parte di entrambi.
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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DAP

DAP e altre paure – Consulenza on Line

Mi chiamo Francesca ed ho 40 anni.Sono casalinga ed ho 2 figli, una adolescente, l’altra che frequenta le elementari.ho sofferto in passato di attacchi di panico, e di paure osssessive, sono stata in cura con una psicoterapeuta per un anno e mezzo dopodichè per 10 lunghi anni ho avuto sporadici casi di dap ma una volta ogni tanto, quindi sopportabili.Quest’estate sono rivenute , dopo un periodo altamente stressante, fuori le paure ossessive e gli attacchi di panico più intensi ma soprattutto la mia paura più grande cioè quella di separarmi dai miei figli che adoro con i pensieri maligni di dire o fare qualcosa che possano far sì che ciò accada…..sono consapevole che sono pensieri irrazionali ma mi fanno star male….grazie per la sua cortese risposta.

Cara Francesca,

Purtroppo la psicoterapia non guarisce per sempre e andrebbe ripresa ogni volta che se ne sente la necessità. Infatti, i normali alti e bassi della vita influiscono molto sul tono dell’umore, sull’autostima, sull’ansia: può dunque capitare che situazioni e comportamenti che sembravano archiviati nel passato si ripresentino nel momento attuale, generando molta paura.
La prima cosa da pensare è che certi pensieri automatici e autodistruttivi possono essere controllati, con specifiche tecniche di desensibilizzazione e di rilassamento, come del resto ha potuto fare in passato. Che fare quando si è presi da questi pensieri che fanno stare tanto male? Come prima cosa non spaventarsene: sono solo pensieri e immagini, non sono la realtà e mai la diventeranno, solo perché ci è capitato di pensarli. (Questo tipo di pensiero “magico” e irrazionale peraltro è tipico dei bambini, non delle persone mature). Un’altra cosa utile è imparare a leggerli in altro modo, come ad esempio considerarli espressioni di grande amore verso qualcuno: pensare di perdere una persona e soffrirne al solo pensiero significa che si prova un grande sentimento di amore verso questa persona. Concentrandosi dunque sulla bellezza e la grandezza dell’amore provato, anziché sulla paura per l’eventuale perdita di quell’amore, è una buona tecnica per riuscire a tenere a bada ansia e fobie.
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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