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Attratta da partners più giovani – Consulenza online

Partners più giovani

gent.dottssa ho 36 anni e sono stata fidanzata per 10 anni con un ragazzo piu giovane di me di 5. è stata una storia d’amore bella e lo amavo tantissimo. 2 anni fa mi ha lasciato. sto frequentando un ragazzo di 10 anni piu giovane ora dopo tentativi di frequentare mie coetanei invano. li trovo molto noiosi e mi capita di essere attratta anche mentalmente da ragazzi piu giovani. io la vivo bene ma pare che il mondo esterno la veda in modo strano. lo capisco dagli sguardi e da quando lo racconto alle persone che conoscono. attualmente vivo con una semi lucidita questo rapporto che mi da serenità con questo ragazzo piu giovane ma le mie perplessità aumentano. dove mi porterà tutto cio?

Gentilissima,

Non credo che il mondo maschile possa dividersi in due gruppi, netti e precisi, di “noiosi” e “non noiosi”, dove i primi sono suoi coetanei ed i secondi sono tutti soggetti più giovani… Detto questo, che è un dato oggettivo, resta da capire perché a lei gli uomini più giovani, seppure talvolta siano anch’essi noiosi, le appaiano comunque più divertenti dei suoi coetanei. Forse c’è una ragione specifica: il solo essere interessati a lei, insieme alla loro giovinezza, diventa un cocktail micidiale, al quale lei non sa proprio resistere… Che dire?
Non sta certo sbagliando nel fare questa scelta, però è un po’ come andare sulle montagne russe: a volte sembra di stare molto in alto, poi si precipita giù, e poi si risale… Un rapporto con un suo coetaneo potrebbe darle, forse, maggiore stabilità: niente eccitazione alle stelle, ma neanche grandi depressioni e solitudini…
Qui il destino non c’entra: la scelta, in ultimo, la fa lei.

Cordialmente,

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine: Pixabay

 

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innamorata di un collega

Innamorata di un collega, un po’ filosofo e un po’ poeta – Consulenza on Line

Gentile dott.ssa, sono una donna sposata da 4 anni. Pensavo di aver ottenuto tutto quello che cercavo dalla vita, una famiglia, un lavoro sicuro, una vita serena… Invece qualche mese fa ho incominciato a provare una forte simpatia per una persona molto più grande di me, un collega, molto intelligente e di elevata cultura, un pò filosofo e un pò poeta… Quella che prima credevo fosse unicamente ammirazione si è trasformata a poco a poco in una vera attrazione da tutti i punti di vista, fisica, mentale, empatica… Ogni giorno piangevo perchè non riuscivo più a capire cosa volessi, chi fossi, dove fossero i miei valori. Pensavo a mio marito, al nostro rapporto e alle cose dette e lasciate passare che risuonavano nella mie mente come dei tamburi, al rapporto drastico che ho con i miei suoceri, ai miei genitori e ai valori che mi hanno trasmesso…a LUI, che con i suoi messaggi mi trascinava sempre più verso la sua parte…Mi sentivo come trascinata in un vortice, mi disperavo, il cuore lacerato, distrutto, ho pensato anche di voler morire, perchè non riuscivo più a ritrovare me stessa, la MIA STRADA, la mia vita… Non è mai successo nulla fra noi perchè IO non ho voluto che accadesse! Non ce la facevo più, mi sentivo uno straccio, sono riuscita anche ad usurare il rapporto con mio marito, senza però mai confidargli il perchè stessi così male. Ho tentato anche l’aiuto di una psicologa. Poi, con il suggerimento forzato di una mia amica, alla quale avevo confidato tutto, ho deciso di tagliare quella corda che mi teneva legata a QUELLA persona, e lui ha reagito non scrivendomi più. Un giorno, in occasione di un incontro di lavoro, l’ho inseguito perchè desideravo spiegargli il perchè della mia ascelta, il perchè stessi però così male… Lui mi ha chiuso la portiera della macchina in faccia ed è scappato, fuggito… Sono passati alcuni mesi, l’ho rivisto pochi giorni fà (sempre per motivi di lavoro), ma ha fatto finta di non vedermi, si è rintanato in un angolo e non si è più mosso, così anche io, non l’ho guardato, ho solamente sentito la sua voce. Ci siamo completamente ignorati con il corpo, ma, almeno io, non con la mente… Non so, è come se avessi ancora bisogno di sciogliere quel nodo, avere e dare quelle spiegazioni che potrebbero, forse, liberarmi da quel legame così pericoloso. Lui mi ha fatto sentire male, ma io lo sento ancora vicino a me. Vorrei odiarlo, cacciare dalla mie mente i suoi occhi, la sua voce, i suoi ricordi… E’ faticoso, un pò alla volta sento che sto riacquistando la mia identità, la forza che avevo prima di conoscerlo, l’amore per la vita… Perchè sono ancora legata a lui? Perchè questo uomo, dell’età di mio padre, mi confonde ancora la vita? Perchè ho lasciato che entrasse nel mio cuore e lo toccasse così nel profondo? La prego gentilemte di aiutarmi a rispondere a queste domande, che ogni giorno pongo a me stessa. Grazie.
Barbara

Gentilissima Barbara,

L’amore è un ‘virus’ dal quale nessuno è immune, dal momento che, come lei ha sperimentato, colpisce senza pietà anche le persone che vivono in coppia ed hanno una vita apparentemente serena (forse ‘troppo’ serena…). Probabilmente ciò che l’ha attratta di quest’uomo è la sua cultura, la sua maturità, l’esperienza… Forse suo marito da questo punto di vista è un po’ carente, forse in quest’uomo lei ha visto un sostituto paterno, forse il vostro rapporto coniugale stava entrando in una fase di stanchezza… Forse è andata così solo per un caso della vita, senza una ragione precisa. Non serve ora tormentarsi sul ‘perché’ lei si è innamorata di un altro: meglio concentrarsi sul cosa fare per ritrovare un po’ di equilibrio.
Visto che LEI non ha voluto che accadesse qualcosa di più con l’altro, deve intanto attribuirsi il merito di aver compiuto una scelta consapevole e di aver deciso autonomamente cosa fare della propria vita, senza seguire la corrente, che probabilmente l’avrebbe portata altrove. Ora deve solamente cercare di essere coerente con le scelte effettuate. Cercare l’altro con l’obiettivo di dare e ricevere spiegazioni ormai inutili (visto che la storia è finita) è sbagliato, oltre che autolesionistico: bene ha fatto dunque il suo collega a cercare un allontanamento, che lei deve assecondare, in modo attivo e passivo, per poter uscire presto e bene da questa tormentata situazione. Rifletta sul fatto che, malgrado lei abbia vissuto momenti difficili, questi si sono verificati solo nella sua testa ed hanno riguardato una persona che è ormai uscita dalla sua vita: nella sua vita reale non è praticamente successo ‘quasi nulla’ e tutto può dunque ricominciare come prima, meglio di prima. L’esperienza avuta le avrà probabilmente fatto capire che c’è qualcosa nella sua vita che le manca: poniamo che questo ‘qualcosa’ sia la cultura, la filosofia, la poesia… Perché non ricercarlo in prima persona, anziché vivere di luce riflessa (es. iscrivendosi all’Università, a qualche corso, circolo, club, ecc.)? Meglio ancora: perché non coinvolgere suo marito in qualche nuovo hobby o iniziativa che possa colmare la sua sete di conoscienza e, nello stesso tempo, rinnovare un po’ il vostro rapporto, dandovi nuovi obiettivi da realizzare insieme? Ci pensi.

Cordialmente,

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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donna amica madre

Devo essere donna, amica, madre? Consulenza on Line

Siamo insieme da 8 anni e mezzo e conviviamo da quasi 5 anni. L’ho tradito qualche anno fa ed ora, mi ha tradito lui allo stesso modo. Stiamo cercando di ricostruire il rapporto ma, lui dice di non avere più desiderio sessuale. Mi dice anche che non dipende da me. Cerco di creare la situazione ma puntualmente lui la esaurisce dicendo o facendo in modo di sfuggirla. Abbiamo parlato di questo, non molto perchè io ho paura che lui possa arrivare a dire che il rapporto è finito. Lui dice che sta bene così e che non gli spaventa pensare di invecchiare con me. Gli ho chiesto un figlio già da tempo ma non vuole. Dice che non scaturisce da un conflitto e che potrebbe essere perchè lui ha sempre interrotto il coito (non usiamo contraccettivi). Gli ho proposto di andare da uno psicoterapeuta ma lui è contrario. Come devo affrontare il problema? Devo essere donna oppure amica oppure madre? E soprattutto, c’è qualcosa che io possa fare?

Gentilissima,

Le direi che dovrebbe essere senz’altro ‘donna’, ma se il suo uomo non lo desidera credo sia inutile e controproducente insistere. D’altra parte, un rapporto come il vostro è in forte crisi e, se non vi saranno cambiamenti, potrebbe in poco tempo giungere al capolinea.
Penso che l’idea di provare con una terapia di coppia sia ottima, ma anche qui, se uno dei due partners non ne è convinto e non collabora, c’è poco da fare.
Forse l’unica strategia valida a questo punto è quella del ‘prendere o lasciare’, un ultimatum del tipo:
“o ci diamo da fare per migliorare insieme il nostro rapporto, oppure ci lasciamo per sempre”.
E’ vero che, così facendo, lei rischia di perdere una persona che ancora ama, ma considerando che il rapporto fra voi è ormai quasi spento, di metter su famiglia non se ne parla, altre prospettive non ce ne sono… A cosa serve restare insieme? Forse in quel suo tradimento di qualche anno fa c’era già il disperato bisogno di ritrovare un amore vero? Poi cosa è successo? E’ forse la paura di sbagliare, di restare sola, a frenarla? Se così fosse, non scarterei l’ipotesi di fare intanto una psicoterapia individuale di sostegno, per fare luce dentro di lei e decidere sul suo futuro con maggiore consapevolezza.
La saluto cordialmente,

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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malvagia

E’ una persona malvagia? Consulenza online

Buon giorno, sono una donna di 50 anni e vorrei sottoporle quello che per me è sempre stato un grosso problema che riguarda la mia sfera sessuale ma che coinvolge tutto il mio essere perchè mi porta ad oscillare tra pressanti dubbi e forti sensi di colpa.
C’è una domanda che mi assilla……Sono io una persona malvagia? o esiste una grave ferita dentro di me causata da situazini vissute nell’infanzia di cui ho solo ricordi molto vaghi e, forse in parte rimossi, che e si riacutizza ogni volta che ho un rapporto sessuale…?
Cercherò di essere molto sintetica anche se non è semplice….. Ogni volta che ho avuto un rapporto sessuale sia con il mio ex marito che con l’attuale compagno vivo durante il rapporto una rabbia che si intensifica man mano che il rapporto diventa più intimo sino a dovermi a volte controllare a fatica perchè la rabbia non sfoci in un incontrollato comportamento aggressivo verso il partner….una volta ricordo di aver persino pensato che sarei potuta arrivare ad uccidere se avessi dato sfogo a quella rabbia.
Premetto che ho sempre avuto partner affettuosi e dolci durante i rapporti per cui qella che provo io è una rabbia immotivata e ” fuori contesto” . Un altro aspetto molto importante è che da sempre durante il rapporto per poter raggiungere l’orgasmo ho bisogno di avere fantasie di abusi fisici ma soprattutto psicologici che io stessa come se fossi un uomo infliggo a giovani vittime. Tutto questo mi sconvolge perchè oltre a farmi sentire terribilmente in colpa mi impedisce di lasciarmi andare al rapporto stesso perchè oscillo tra la forte rabbia che provo verso il partner e il bisogno di distaccarmi da quella realtà per vivere le mie “fantasia” attraverso le quali poter raggiungere l’orgasmo.
Ho ricordi di situazioni vissute da bambina nelle quali sono stata sottoposta ad attenzioni molto ambigue da parte di uno zio e ricordo di aver vissuto all’età di sei anni un episodio di esibizionismo genitale nel quale uno sconosciuto mi chiedeva insistentemente di essere toccato nelle sue parti intime scoperte. Non ricordo un vero e proprio tentativo di violenza…..anche se la rabbia che provo ancora oggi sembra nascere da qualcosa di più di ciò che è rimasto nei miei ricordi…..
Non ho mai avuto il coraggio di parlere con alcuno di questi miei problemi e per questo mi tormento da una vita……Le sarei pertanto veramente grata se volesse rispondere a questa mia mail dandomi un parere clinico e magari qualche eventuale indicazione terapeutica. Ancora GRAZIE

Gentilissima,

E’ possibile, come lei dice, che queste esperienze negative subite nell’infanzia abbiano prodotto in lei una sorta di identificazione con l’aggressore e che lei abbia erotizzato la violenza psicologica e sessuale subita, fino ad essere spinta a riprodurla su altre persone.
Sarebbe però interessante capire se, nei suoi vissuti, vi siano altre situazioni, al di là della sfera prettamente sessuale, in cui lei abbia sperimentato un profondo senso di umiliazione e di vessazione, da parte di qualche figura dalla personalità dominante. Ad esempio, si potrebbe pensare ad una figura genitoriale (ma anche ad una figura legata alla formazione scolastica, non necessariamente adulta) verso la quale lei-bambina poteva non avere strumenti per potersi adeguatamente difendere… Si tratta solo di spunti di riflessione, affinché lei possa farsi delle domande che vadano anche oltre queste due esperienze che riporta. In ogni caso, poiché questa situazione, come lei dice, non le permette di vivere serenamente e le causa dolorosi sensi di colpa, le consiglierei senz’altro di intraprendere una psicoterapia.
Cordialmente,

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta, Ancona

Immagine:

Kelly Sue DeConnick Wikimedia

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trasparente

Mi sento trasparente – Consulenza on Line

Scrivo perchè mi sento sola e poco amata. Quando ho conosciuto mio marito, ha fatto di tutto per conquistarmi, io ero riluttante perchè lui era separato con figli ma lui si è mostrato magnifico, mi ha illuso che fosse il famoso principe azzurro arrivato solo per me. Subito ci siamo sposati, ed ora è un’altra persona! passa le sue nottate ed i fine settimana chiuso in una stanza davanti al PC, a ciattare, a giocare. Io ed i nostri bambini non esistiamo, passa pochissimo tempo con noi, ha perso ogni interesse. Al contrario ha una vita extra familiare molto attiva, trascorre ore al telefono con amici e soprattutto amiche. Faccio inoltre presente che viviamo una situazione economica di grande difficoltà e che lui non contribuisce minimamente alle spese domestiche, nè a quelle dei bambini perchè ha a carico un altro figlio e quello che guadagna non è sufficiente per le spese di casa nostra alle quali devo provvedere io da sola. A questo si aggiunge che ormai da tre anni non ricevo più un regalo, so che è una fesseria, apprezzerei anche solo il gesto di pensare a me!! Come posso essere felice di questa vita? Se provo a parlare con lui, dice che non ci sono problemi, che ha bisogno dei suoi spazi ed io glieli devo concedere. Penso proprio di aver fatto un grosso errore a farmi raggirare da lui. Sono veramente delusa!! A volte mi sento trasparente. Spero possa darmi un consiglio.

Carissima signora,

Spero mi abbia scritto questa e-mail in un momento di tristezza e che ora stia già meglio. La sua lettera esprime molta amarezza e delusione nei confronti di suo marito, ma vorrà perdonarmi se osservo che mi sembra un po’ carente di autocritica. Infatti, quando un rapporto entra in crisi, salvo casi eccezionali, le responsabilità sono di entrambi i partners, mai di uno solo. Probabilmente suo marito si è chiuso in quella stanza perché anche lui, a sua volta, non riesce ad essere felice nel suo mondo reale e rifugiarsi nel mondo virtuale potrebbe essere come una droga, per non perdere completamente la sua autostima. Non guadagnare abbastanza infatti, dover mantenere anche un’altra famiglia, potrebbero essere motivi di forte frustrazione per suo marito, anche se ufficialmente non lo ammette e anzi le dice che ‘non ci sono problemi’.
Paradossalmente, credo che lei potrà ritrovare il suo Principe Azzurro solo se per prima tornerà a guardare alla vita con maggiore ottimismo e serenità. Il mio consiglio è dunque questo: reagire con energia e coraggio, anche andando apparentemente contro sé stessa, cercando attivamente la felicità nelle piccole cose. Non dimentichi poi la sua vera fortuna, che è quella di aver avuto i suoi due splendidi bambini. Per il resto, se il suo rapporto di coppia non si dovesse ricomporre, sappia che il mondo è pieno di altri mille potenziali ‘Principi Azzurri’ (ma occorre fare attenzione alla data di scadenza…)

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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