Ancora dalla parte delle bambine

Quest’anno il Consiglio Europeo si è occupato di quella che viene considerata la parte più invisibile della società umana: si sa infatti che i bambini contano meno degli adulti e le bambine meno dei maschietti.

A livello internazionale, sulla carta, esistono, per difendere le bambine, la Convenzione sui Diritti del Bambino (CRC) e la Convenzione per la Eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW), ma purtroppo, come spesso accade, questi accordi non vengono poi messi in atto completamente.

Nelle Conclusioni sulla Bambina, il Consiglio Europeo specifica che si dovrebbe favorire l’accesso alle informazioni e alle cure per la salute sessuale e riproduttiva, per la formazione scolastica e per tutte le forme di violenza che vengono perpetrate ai danni delle bambine, inclusa la loro compravendita. Le Conclusioni del Consiglio Europeo sono le seguenti:

1. Educazione sessuale ed affettiva: la sessualità deve essere insegnata a scuola (elementare e media) – questo è molto importante per la salute sessuale e riproduttiva della bambina e dell’adolescente, riguardo alla sua identità di genere, al ruolo che svolge nella società, al tipo di relazioni affettive. Se non c’è questa consapevolezza non può esservi parità fra i sessi.

2. Immagine corporea: l’insoddisfazione che hanno gli adolescenti – anche maschi – nei confronti del proprio corpo — non è un semplice fatto privato, perché questa percezione errata della propria immagine (si pensi all’anoressia!) ha dei costi sociali molto alti. Spesso questa insoddisfazione riguardo alla propria immagine non riflette una condizione fisica, ma delle norme culturali imposte e influenzate dalle immagini proposte sui giornali, in Tv, ecc. E’ importante dunque anzitutto capire le ragioni che spingono le ragazze (ed i ragazzi) a non sentirsi a proprio agio nel loro corpo.

3. Formazione scolastica: al momento c’è una discrepanza molto forte fra maschi e femmine per quanto riguarda la scelta universitaria di materie scientifiche. Sebbene sia stato dimostrato che non ci sia effettivamente una predisposizione innata per le ragazze verso le materie letterarie e per i ragazzi verso le materie scientifiche, all’Università continuano ad essere scelte le materie tradizionali per il proprio sesso. Vanno incoraggiati maschi e femmine ad esplorare percorsi di formazione non tradizionali, in modo da utilizzare al meglio i propri talenti e le proprie potenzialità.

Ma tutto ciò non è sufficiente. Per proteggere la bambina occorre prendere delle misure per prevenire ed eradicare la prostituzione minorile e la pedopornografia, così come delle leggi che permettano alle ragazze adolescenti che rimangono incinte di non abbandonare la scuola e gli studi. E’ inoltre necessario fornire informazioni e servizi alle ragazze adolescenti per prevenire le malattie sessualmente trasmesse o le gravidanze indesiderate.

Fonte: The realitycheck

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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