La censura e i social media

La censura e i social media

Ogni società ha le sue censure, che vengono dalla religione, dalla legge, dalla morale pubblica. Ci sono alcuni tipi di censura che la maggior parte delle persone apprezza, come ad esempio per quanto riguarda le immagini pedopornografiche; altre molto meno, come le censure a spettacoli, canzoni, opere d’arte.

L’American Civil Liberties Union definisce la “censura”, come “la soppressione di parole, immagini o idee che sono ‘offensive’,il che accade quando alcune persone riescono a imporre i loro valori personali, politici o morali, sugli altri.”

A21

Nella Treccani leggiamo questa definizione della censura: “Esame, da parte dell’autorità pubblica o dell’autorità ecclesiastica, degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e simili, che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni”.

Secondo l’ultimo rapporto di trasparenza di Twitter, l’azienda ha sospeso più di 377.000 accounts che “promuovevano l’estremismo”. Twitter ha dichiarato che il 74 per cento degli account estremisti sono stati trovati da ‘strumenti interni’, cioè da algoritmi e filtri incorporati per cercare lo spam, ma impiegati per combattere lo spettro dell’estremismo violento.

SEGUICI SU FACEBOOK
Psicolinea


→ Pagina Facebook Professionale Dr. Giuliana Proietti
Pagina Facebook Professionale Dr. Walter La Gatta

Pochi hanno apertamente messo in discussione questo metodo, che non è certamente senza errori. Il problema Scunthorpe è ancora un esempio: Scunthorpe è una città del Regno Unito, menzionata per la prima volta nel Domesday Book come Escumetorp, che in antico norvegese significa Casa di Skuma. Questa città ha subito più volte il blocco dei messaggi di posta elettronica, messaggi sui forum o risultati di ricerca a causa di un filtro anti-spam, perché la parola contiene al suo interno una parola oscena (“cunt”, volgare di vagina).

Se i filtri per cercare le oscenità sono molto selettivi, essi possono causare falsi positivi, bloccando come oscenità frasi assolutamente innocenti. Si pensi ad esempio alla parola “socialismo”:  il “cialis” in essa contenuto potrebbe portare alla censura dell’intera parola, che non ha nulla a che fare con le disfunzioni erettili.

Anche il PhotoDNA, un sistema tecnologico della Microsoft, costruito per identificare le immagini di abusi sessuali infantili, ha finito per censurare qualsiasi forma di nudità, anche artistica o senza contenuti sessuali.

YouTube

Non sbagliano tuttavia solo gli algoritmi, ma anche gli umani. Censurare i contenuti “estremisti” significa, ad esempio, emettere un giudizio di valore verso alcuni contenuti. E’ pensabile dunque che gran parte del contenuto vietato corrisponda con le liste del governo statunitense sulle organizzazioni ritenute terroristiche.

Leggi anche:  Il turismo sessuale, una squallida realtà

Non si conoscono i termini che Twitter utilizza per eliminare gli accounts, ma è ipotizzabile che la maggior parte delle tag ricercate riguardino le  organizzazioni terroristiche islamiche. Nel frattempo, vi sono personaggi discutibili, come il neonazista Richard Spencer che non è censurato su Twitter, ma anzi gode di un account “verificato”, cioè un segno di spunta-che indica un’identità confermata, spesso utilizzato e concepito come un indicatore di celebrità.

Twitter, come gli altri social media, sono delle organizzazioni private che mirano al profitto, non sono delle democrazie, e dunque la scelta dei contenuti da censurare è sempre molto discutibile.

Dr. Giuliana Proietti

 

Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

Costo: 60 euro/ Durata: 1 ora/ Frequenza: da definire

Fonte:
Twitter Suspensions Reveal the Company’s Skewed Views on ‘Extremism’, Vice

I SOCIAL MEDIA, LA COPPIA, LA COMUNITA’

YouTube player

VISITA IL NOSTRO CANALE YOUTUBE

PER APPUNTAMENTI
Telefona o usa Whatsapp
347 0375949
Costo della Seduta: 60 euro

Immagine
Freepik

I Social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *