La censura e i social media: come funziona e come viene applicata

La censura e i social media: come funziona e come viene applicata

Saluto del CIS - Dr. Walter La Gatta

YouTube player

La censura, nella sua definizione più generale, è l’intervento volto a limitare, modificare o sopprimere la diffusione di contenuti ritenuti inappropriati, pericolosi o contrari a determinate norme. Tradizionalmente associata ai governi e ai regimi autoritari, oggi la censura ha assunto nuove forme, soprattutto all’interno degli spazi digitali e dei social media, dove le dinamiche di controllo sono gestite non solo dagli Stati, ma anche dalle piattaforme stesse. Cerchiamo di saperne di più.

Censura: significato

Nella Treccani leggiamo questa definizione della censura: “Esame, da parte dell’autorità pubblica o dell’autorità ecclesiastica, degli scritti o giornali da stamparsi, dei manifesti o avvisi da affiggere in pubblico, delle opere teatrali o pellicole da rappresentare e simili, che ha lo scopo di permetterne o vietarne la pubblicazione, l’affissione, la rappresentazione, ecc., secondo che rispondano o no alle leggi o ad altre prescrizioni”.

Censura: contesto storico e sociale

Storicamente, la censura è stata utilizzata per controllare l’informazione, proteggere l’ordine pubblico, difendere la moralità o tutelare la sicurezza nazionale. Dai libri proibiti nel Medioevo, alla propaganda nei regimi totalitari, la censura ha sempre avuto un impatto significativo sulla libertà di espressione e sul diritto all’informazione. Ogni società ha qualche tipo di censura, che vengono dalla religione, dalla legge, dalla morale pubblica. Ci sono alcuni tipi di censura che la maggior parte delle persone apprezza, come ad esempio per quanto riguarda le immagini pedopornografiche; altre molto meno, come le censure a spettacoli, canzoni, opere d’arte.

IPNOSI CLINICA: una intervista al Dr. Walter La Gatta

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
 

Tariffe Psicoterapia

L’avvento di Internet

Con l’avvento di Internet, si è diffusa l’idea che la rete potesse rappresentare uno spazio di libertà assoluta. Tuttavia, la crescita dei social media ha portato alla necessità di regolare e filtrare i contenuti prodotti da miliardi di utenti.

Censura e social media: come funziona

Sui social media (Facebook, Instagram, TikTok, X/Twitter, YouTube, ecc.), la censura si realizza attraverso una combinazione di algoritmi automatizzati e moderazione umana. I contenuti vengono valutati in base a linee guida comunitarie, ovvero insiemi di regole che ciascuna piattaforma stabilisce per proteggere i propri utenti da contenuti ritenuti dannosi o non conformi.

Le modalità principali di censura includono:

  • Rimozione di contenuti: post, immagini, video o commenti che violano le policy possono essere eliminati.
  • Limitazione della visibilità (shadow banning): contenuti non eliminati vengono resi meno visibili nel feed o nei risultati di ricerca.
  • Blocco o sospensione dell’account: in caso di ripetute violazioni.
  • Etichettatura dei contenuti: con avvisi relativi a disinformazione, contenuti sensibili o controversi.

Dr. Walter La Gatta

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Tariffe Psicoterapia

Quali contenuti vengono censurati?

Le principali categorie di contenuti soggetti a censura includono:

  • Discorsi d’odio e incitamento alla violenza
  • Pornografia e nudità non autorizzata
  • Disinformazione su temi sensibili (salute, elezioni, guerre)
  • Violazione del copyright
  • Contenuti violenti, autolesionistici o suicidari
  • Spam, frodi e attività illecite

Una intervista sui rapporti familiari

YouTube player

I filtri e il problema Scunthorpe

Il problema Scunthorpe è un esempio di come i filtri possano sbagliare: Scunthorpe è una città del Regno Unito, menzionata per la prima volta nel Domesday Book come Escumetorp, che in antico norvegese significa Casa di Skuma. Questa città ha subito più volte il blocco dei messaggi di posta elettronica, messaggi sui forum o risultati di ricerca a causa di un filtro anti-spam, perché la parola contiene al suo interno una parola oscena (“cunt”, volgare di vagina).

Leggi anche:  La sessualità nella società cinese

Se i filtri per cercare le oscenità sono molto selettivi, essi possono causare falsi positivi, bloccando come oscenità frasi assolutamente innocenti. Si pensi ad esempio alla parola “socialismo”:  il “cialis” in essa contenuto potrebbe portare alla censura dell’intera parola, che non ha nulla a che fare con le disfunzioni erettili.

Anche i potenti filtri costruiti per identificare le immagini pornografiche hanno finito per censurare qualsiasi forma di nudità, anche artistica o senza contenuti sessuali.

Tutta colpa dei filtri?

No, ovviamente dietro una censura c’è una ideologia, e questo rappresenta contesti umani, non digitali. Voler censurare i contenuti “estremisti” significa, ad esempio, emettere un giudizio di valore verso alcuni contenuti. E’ pensabile dunque che gran parte del contenuto vietato corrisponda alle liste stilate da governi che esercitano pressioni sulle piattaforme per rimuovere contenuti critici o oppositori.

A che scopo viene applicata la censura sui social media?

La censura sui social media ha diversi obiettivi:

In primis c’è una responsabilità legale delle piattaforme, che sono tenute a rispettare le leggi dei paesi in cui operano per evitare multe o blocco della loro attività. Esse hanno una responsabilità legale che le obbliga a rispettare le leggi dei paesi in cui operano, altrimenti rischiano multe o il blocco del servizio.

Ovviamente ci sono anche obiettivi commerciali: la moderazione dei contenuti può rispondere anche a logiche pubblicitarie e di mercato, per evitare che gli inserzionisti siano associati a contenuti controversi che possano danneggiare l’immagine di un brand o allontanare gli investitori.

Infine, ciò che ufficialmente spinge alla censura è evitare ai lettori traumi, molestie, bullismo o esposizione a contenuti nocivi. Tuttavia, i social media sono delle organizzazioni private che mirano al profitto, non sono delle democrazie, e dunque la scelta dei loro contenuti da censurare è sempre molto discutibile.

Dr. Walter La Gatta

Quali sono i rischi?

In alcuni contesti, le piattaforme sono accusate di favorire un certo orientamento ideologico o di sopprimere opinioni minoritarie. La libertà di espressione è dunque spesso a rischio sui social media e, inoltre, molti contenuti devono essere scritti evitando alcuni termini o immagini, anche se sono assolutamente legittimi, a volte anche scientifici: tutto questo, apparentemente, in nome della sicurezza o della sensibilità collettiva.

Per tutti questi motivi trovare un equilibrio tra sicurezza, pluralismo e libertà è una delle grandi sfide del nostro tempo digitale.

Dr. Walter La Gatta

Una intervista sulla Timidezza

YouTube player

 

Immagine
Foto di Lisa from Pexels

I Social

Da Dr. Walter La Gatta

Dr. Walter La Gatta Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo Delegato Regionale del Centro Italiano di Sessuologia per le Regioni Marche Abruzzo e Molise. Libero professionista, svolge terapie individuali e di coppia ONLINE E IN PRESENZA (Ancona, Terni, Fabriano, Civitanova Marche) Il Dr. Walter La Gatta si occupa di: Psicoterapie individuali e di coppia Terapie Sessuali Tecniche di Rilassamento e Ipnosi Disturbi d’ansia, Timidezza e Fobie sociali. Per appuntamenti telefonare direttamente al: 348 – 331 4908 (anche whatsapp) email: w.lagatta@psicolinea.it Visita la pagina Facebook e il profilo Twitter Visita anche www.walterlagatta.it

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *