LE DIFFERENZE FRA FREUD E JUNG
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Sigmund Freud e Carl Gustav Jung hanno profondamente influenzato la psicologia moderna, soprattutto per quanto riguarda lo studio dell’inconscio e della psicoanalisi. Nonostante un iniziale rapporto di stima e collaborazione, i loro approcci alla mente umana finirono per divergere in modo significativo. Di queste differenze parleremo approfonditamente in questo articolo.
Chi ha fondato la psicoanalisi?
La psicoanalisi è stata fondata da Freud, che ha gettato le basi per una nuova comprensione delle dinamiche psicologiche. Senza il suo contributo, probabilmente non ci sarebbe stato Jung e, forse, non esisterebbe oggi la terapia psicologica che chiamiamo psicoterapia.
Erano simili come persone Freud e Jung?
No. I due erano anzi molto diversi per età, cultura, religione, interessi e visione del mondo. In particolare, Freud era scettico verso la religione, mentre Jung attribuiva grande importanza agli aspetti spirituali della psiche. E’ dunque evidente che tra i due ci fossero interpretazioni completamente diverse della realtà e della psicologia umana, che non mancarono di emergere, non appena Jung si sentì più sicuro di muoversi in autonomia.
Ci fu un periodo di collaborazione?
Sì. Dal 1906 iniziarono a lavorare insieme. Freud definì Jung il suo “figlio maggiore adottivo” e Jung descrisse Freud come una persona intelligente e stimolante.
Perché Freud cercava un “figlio adottivo”?
Freud desiderava garantire un futuro alla psicoanalisi. Vedeva in Jung, giovane e non ebreo, una possibilità per far accettare le sue teorie anche fuori dal contesto ebraico. Lo si deduce da una lettera del 1908 indirizzata a Karl Abraham:
“[…] è solo grazie alla sua apparizione sulla scena che la psicoanalisi non corre più il pericolo di diventare un affare nazionale ebraico”.
Jung rappresentava una nuova opportunità per la psicoanalisi: fu dunque drammatico, per Freud, scoprire che Jung, lo psicoanalista più caro alla sua causa, fosse in realtà impegnato in una sua ricerca personale, spirituale, mistica e occulta, che nulla aveva a che fare con il complesso edipico e le teorie sessuali della psicoanalisi.
Quando iniziarono i contrasti?
Nel 1911, quando Jung comunicò la sua intenzione di dedicarsi agli studi sul pensiero magico e spirituale. Freud, ateo e razionalista, temeva che ciò danneggiasse la credibilità scientifica della psicoanalisi.
Le divergenze religiose e filosofiche
Freud collocava la psicoanalisi in una cornice scientifica e materialista. Anche se appartenente alla comunità ebraica, Freud era ateo e vedeva la religione in modo critico, considerandola una sorta di illusione o una forma di nevrosi collettiva. Per lui, la religione rappresentava una risposta infantile al bisogno di protezione e una difesa contro l’angoscia esistenziale.
Jung era invece profondamente religioso e interessato al mondo dell’occulto. Studiava non solo la religione cristiana, ma anche le religioni indiane e il buddismo ed in esse trovava elementi per spiegare la psicologia umana, al di là delle (per lui) imbarazzanti spiegazioni di Freud, basate sulla sessualità e sul desiderio infantile di incesto. Jung era convinto che l’esperienza religiosa potesse favorire il processo di individuazione e aiutare l’individuo a dare un senso più profondo alla propria esistenza.
Freud definiva la libido come energia sessuale. Secondo lui, gran parte dei comportamenti umani nasce dalla gestione delle pulsioni sessuali e dai conflitti legati a esse. Jung propose una visione più ampia della libido, considerandola come un’energia psichica generale, non limitata alla sessualità. Per Jung, la libido poteva esprimersi anche in forme creative, spirituali o intellettuali. Secondo Jung, Freud aveva interpretato correttamente alcuni aspetti della psiche, ma facendo eccessivo riferimento alla sua biografia personale e alla sua cultura familiare. Dice infatti Jung: “Ciò che Freud ci dice sugli istinti sessuali dell’adulto e del fanciullo, sul conflitto che ne consegue con il “principio della realtà”, sull’incesto e su cose simili, può essere preso come la più giusta espressione della sua psicologia personale. Egli ha dato forma adeguata a quanto ha osservato in se stesso”. Freud credeva che l’inconscio fosse l’epicentro dei pensieri repressi, dei ricordi traumatici e delle pulsioni, sessuali e aggressive. Lo vedeva come un deposito di tutti i desideri sessuali nascosti, che danno origine alle nevrosi, o a ciò che oggi chiameremmo malattia mentale. Affermò che la mente umana si incentra su tre strutture: l’Es, l’Io e il Super-Io. L’Es forma le pulsioni inconsce (principalmente sessuali) e non è vincolato da vincoli morali, ma cerca solo di soddisfare il piacere; l’Io è costituito dalle percezioni, dalla memoria e dai pensieri coscienti, che permettono di affrontare efficacemente la realtà. Il Super-Io cerca di mediare le pulsioni dell’Es attraverso comportamenti socialmente accettabili. Jung vedeva l’inconscio non come la sede dei conflitti sessuali rimossi, come per Freud, ma in una dimensione più ampia, legata a simboli e miti universali. Anche lui divise la psiche umana in tre parti: Io, inconscio personale e inconscio collettivo. L’Io è la coscienza, l’inconscio personale include i ricordi personali (sia quelli rievocati che quelli repressi) e l’inconscio collettivo, che contiene le nostre esperienze come specie o le conoscenze innate (ad esempio, l’amore a prima vista). La visione di Jung sulla psiche umana trasse ispirazione dai suoi studi della filosofia e delle religioni orientali, come il buddismo e l’induismo. Secondo Freud, i sogni rappresentano la realizzazione mascherata di desideri inconsci, spesso di natura sessuale o aggressiva. L’interpretazione dei sogni serve, nella psicoanalisi, a portare alla luce questi desideri rimossi. Freud credeva anche che i sogni fossero in grado di accedere a pensieri repressi o ansiogeni (principalmente desideri sessualmente repressi) che non possono essere affrontati direttamente, per paura di ansia e imbarazzo. Pertanto, i meccanismi di difesa permettono a un desiderio o a un pensiero di insinuarsi nei sogni in una forma simbolica mascherata: ad esempio, chi sogna un grosso serpente, secondo Freud, starebbe sognando un pene. Era compito dell’analista interpretare questi sogni alla luce del loro vero significato. Secondo Jung i sogni sono messaggi dell’inconscio rivolti alla propria coscienza. Nei sogni si manifestano archetipi e simboli che aiutano la persona a comprendere meglio se stessa e il proprio percorso di crescita interiore. Anche lui credeva che l’analisi dei sogni permettesse di aprire una finestra sulla mente inconscia, ma non credeva che il contenuto di tutti i sogni fosse necessariamente di natura sessuale o che avessero sempre un significato mascherato. Piuttosto, la descrizione dei sogni da parte di Jung si concentrava maggiormente sull’immaginario simbolico, un immaginario che poteva esprimere contenuti personali, così come collettivi o universali. Questo contenuto universale o collettivo veniva manifestato attraverso ciò che Jung chiamava “Archetipi”. PSICOTERAPIA SESSUOLOGIA ONLINE Per Freud, il fine della psicoanalisi era rendere conscio l’inconscio e aiutare il paziente a superare i conflitti interiori, spesso legati alle esperienze infantili. Jung aveva una visione più evolutiva della terapia: il suo obiettivo era facilitare il processo di individuazione, cioè l’integrazione delle diverse parti della psiche per raggiungere una maggiore completezza e autenticità personale. Freud poneva l’accento sulle esperienze della prima infanzia e sui conflitti irrisolti di quel periodo, considerandoli determinanti per la formazione della personalità adulta. Jung, invece, riteneva che lo sviluppo della personalità fosse un processo continuo, che si estende lungo tutto l’arco della vita. Secondo lui, la seconda metà della vita era un momento cruciale per la realizzazione del Sé e per la crescita spirituale. Dr. Giuliana Proietti Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"Autori:
Dr. Giuliana Proietti - Dr. Walter La GattaPrincipali divergenze teoriche
– La teoria della libido
– La concezione dell’inconscio
– I sogni
Anche su Instagram!– L’obiettivo della terapia
– Lo sviluppo della personalità
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE
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