Sessualità femminile: una nuova rivoluzione sessuale?

Sessualità femminile: una nuova rivoluzione sessuale?

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Ogni Mercoledì a Parigi va in scena al Sonar’t uno spettacolo di Agnès Hurstel, che tratta di sessualità femminile, senza mezzi termini e giri di parole. Dice la Hurstel: “Io rivendico il diritto di parlare di sessualità femminile con un linguaggio vero, crudo, non filtrato, come faccio nella mia vita con le mie amiche. E’ un modo per far disinibire le donne, incoraggiandole ad affermare la propria sessualità senza tabù e a prendere il potere sulla propria vita”.

Il filone fu avviato venti anni fa da I monologhi della vagina,  di Eve Ensler,  dal romanzo Scopami, di Virginie Despentes, da cui fu tratto anche un film.

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Mentre le parole “vagina “, “vulva” o “clitoride” restano bandite dalla comunicazione mediatica, stiamo assistendo ad una proliferazione iconografica degli attributi femminili, fatta dalle stesse donne, che non si vergognano di portare borse con l’illustrazione di una vulva, o condividere illustrazioni su questo tema su Instagram o su YouTube.

Nel mese di agosto 2016, su iniziativa della ricercatrice Odile Fillod, è stata per la prima volta creata una riproduzione in 3D del clitoride, che ha interessato molto sia i social network sia i siti di notizie e che è stata utilizzato per l’educazione sessuale. Finalmente insomma sembra superata la rappresentazione freudiana della sessualità femminile, che riteneva infantile il piacere clitorideo…

Quello che non si capisce è se siamo di fronte a una moda o a una vera comprensione della sessualità femminile e dunque ad una nuova rivoluzione sessuale. Di fatto, nella pratica clinica, sono ancora le donne a lamentare più degli uomini le disfunzioni sessuali, in particolare per quanto riguarda il calo del desiderio e l’anorgasmia. Secondo una visione femminista questo potrebbe essere dovuto al fatto che le donne vengono ancora educate a diventare oggetti del desiderio maschile e non si insegna loro (o non si permette loro) di scoprire il proprio corpo e  il proprio desiderio sessuale.

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Per rimediare a questo tabù scolastico e familiare, oggi ci pensa Internet. Ad esempio, in un video virale, l’attrice Emma Watson ha propagandato in rete il suo uso della piattaforma OMGYes, che insegna alle donne come raggiungere il piacere con i video. Ma è su YouTube che proliferano i tutorial sessuali, come quello dell’americana Laci Green, il cui “Sex +”  ha oltre 1,5 milioni di abbonati. Un’altra YouTuber famosa è Hannah Witton, seguita da 250.000 abbonati. Si tratta di giovani di buona cultura, giocose e allegre, che danno consigli pratici sul sesso, basati sia sulla teoria che sulla esperienza personale. Esse considerano la sessualità come una fonte di empowerment, cioè come un’arricchimento personale, che accresce l’autostima.

Sotto il nome “Clemity Jane“, Clemence, giovane di Grenoble, ha creato nel 2015 un canale YouTube dedicato ai giocattoli del sesso, che ha attirato 48.000 abbonati. “Ho investito in questa nicchia perché ero frustrata dall’idea  che l’intero universo dello stile di vita fosse stato rappresentato su YouTube, ad eccezione del benessere sessuale”, dice la ragazza, laureata con un doppio master in filosofia e in gestione di innovazione. Alla maniera delle blogger che si occupano di bellezza, Clemence prova i giocattoli del sesso o alcune applicazioni per le coppie. Dice Clemence:
“Grazie a questi cosmetici e accessori erotici, voglio rendere le donne più attive nella loro sessualità, non solo per soddisfare il proprio partner, ma anche per il proprio piacere. Dobbiamo porre fine a questa concezione della sessualità naturale, in cui le donne o rimangono passive credendo che sia il loro partner a dover essere attivo, o godono quasi per caso. Ci dimentichiamo che il piacere sessuale, si apprende e si costruisce in due. Per una donna scegliere dei giocattoli del sesso per rendere più “pimpante” la propria vita di coppia, è un modo per riconquistare il potere sulla propria sessualità “.

Clinica della Timidezza

Clemence ricorda l’inizio della sua vita sessuale: “Sono stata inquinata dal peso della seduzione. Ho pensato a depilarmi, alle mie parti intime, al mio odore, al mio trucco, ai capelli … A tutto tranne che al mio desiderio! Ma quando la forma del corpo è dettata dalla società, diventa estranea a sé stesse. Attraverso la sensorialità, la sessualità consente di recuperare il proprio corpo istintivamente. Si tratta di una presa di potere sul proprio corpo e sulla propria vita. Si deve sapere che le ragazze sessualmente poco informate tendono a riprodurre i codici del porno. Occorre assolutamente superare la devastazione causata da questa cultura che nega il piacere delle donne. Anche per la mia generazione, una donna che parla del suo piacere è subito considerata una ninfomane”. Il video più visitato è quello dedicato alla masturbazione femminile: ha raccolto oltre 800.000 visualizzazioni.

Un’altra star di YouTube è Ina Mihalache, 31 anni,  laureata in storia dell’arte, attrice canadese e regista che vive a Roubaix. Su «Solange te parle» Ina sussurra con acume e delicatezza consigli sul sesso e l’amore usando un linguaggio molto semplice e diretto. Seguito da 250.000 abbonati, il suo canale è un po’ un diario, un po’ una performance artistica. Dice Ina:
“Mi appello alla ragazza adolescente che ero. Ho messo sul mio canale ciò che avrei voluto sentirmi dire a quell’età per trovare in me la forza e il diritto di non subordinare il mio piacere a quello del mio partner. Metto in discussione alcuni comportamenti meccanici e scontati, che non corrispondono tuttavia ai nostri desideri più profondi. Voglio far cessare quei piccoli accordi fatti con se stesse. Come il sottoporsi ad atti che in realtà non si desideravano e non si volevano.  Nella sessualità, ci sono ombre in bilico sopra di noi. Vengono dal nostro condizionamento, dalla pornografia, dall’ansia da prestazione, dai dettami delle norme sociali o dall’oggettivazione del corpo delle donne “.

Secondo Ina Mihalache, tutte le concessioni che si fanno al portano ad avere una scarsa autostima e perfino odio per se stesse. “Abbiamo una responsabilità nei confronti del nostro corpo. Quando evitiamo di rinunciare e ci guadagnamo queste piccole vittorie intime, ci sentiamo meglio attrezzate per dire le cose, per creare con l’altro momenti di verità, intimità e abbandono. Si conquista la legittimità di avere un proprio desiderio sessuale. Questo dà fiducia”.

Dr. Giuliana Proietti

 

Fonte:
Le féminisme positif, la nouvelle révolution sexuelle, Le Figaro

Immagine:
Pexels

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