Promessa di separazione – Consulenza on Line

Gentilissima dottoressa, mi rivolgo a lei nonostante abbia più e più volte letto nella Sua rubrica di analoghe situazioni… però ogni storia è unica e, a volte, si ha il bisogno di sentire una risposta direttamente indirizzata… forse solo per sapere che c’è qualcuno che ascolta…Ci stiamo separando e viviamo una situazione assurda: siamo ancora sotto lo stesso tetto, non litighiamo mai, non ci parliamo se non di stupidaggini (tanto per “tirare avanti”), non abbiamo rapporti da circa 4 anni (nè li vorrei, mi dà fastidio il solo pensiero… nemmeno lui li cerca…), non dormiamo neanche assieme, ma conduciamo una vita domestica “normale”: io faccio le faccende di casa, metto in ordine tutta la sua roba, tengo pulito, sistemo il giardino,ecc; lui sta sul divano… servito e riverito (n.b.. lavoriamo tutti e due, io non sono una casalinga…)Eppure io ho nei suoi confronti un materno senso di tenerezza e protezione (il mio pensiero è: ora ci sono io che lo tengo in ordine, lavo, stiro, sistemo,ecc… e poi? come farà abituato com’è ad essere servito? ma, d’altro canto, è giusto che gli faccia da balia?). Lui si comporta con gentilezza davanti, ma poi è tutta una bugia… Ad esempio: per S.Valentino mi ha portato un cioccolatino (che tenero!), ma non solo a me…!!!Alle volte penso: forse basterebbe che io decidessi di non separarmi, e lui ne sarebbe felice; in effetti non ci sarebbero nè litigi, nè discussioni. Ma la nostra vita dovrebbe continuare senza ideali, senza complicità… in apatica calma… non mi spaventa tanto il pensiero di restare da sola, ma mi dispiace lasciare solo lui.E vivo in un marasma di sensazioni e sentimenti contrastanti… forse ho solo aspettato troppo (sa, per fare le cose con calma…) ed ora mi trovo comunque ad essermi “abituata” a questo stile di vita, che mi fa male, che mi logora… forse sarebbe ora che imparassi a pensare un po’ di più a me, al mio di bene,… Qualche anno fa sono stata male, non si è nemmeno preso la responsabilità di portarmi all’ospedale: dopo un po’ di tempo, quando mi sono ripresa, sono andata in pronto soccorso da sola… e mi dice che lui vuole bene a suo modo.Ma è amore questo? anche l’indifferenza è amore? Ha senso andare avanti o, a questo punto, meglio prendere atto e ricominciare una nuova vita, magari più serena? Sono domande che mi pongo quotidianamente, (e le risposte sono ovvie!!!sono io che non sono ovvia!) nonostante la decisione sia presa, mi sento smarrita nella nebbia e ho un grande senso di solitudine, io… e i miei pensieri… (non è vero: non sono sola: ho amici e persone che mi vogliono bene. e vuol dire tanto… ma non è sufficiente per darmi forza); Ma la cosa che mi rode di più è che, in fondo, non so nemmeno cosa pensa lui (ho provato a parlargli ma, l’ultima volta, mi ha detto che “devo finirla di rompergli i …”- ne abbiamo parlato tre volte in quattro anni, non mi sembra di averlo tediato- E non so se è proprio così o solo un modo per dirmi che ci sta male…) Questo mio scritto è una grande e generica confusione, ma potrebbe scrivermi qualche riflessione? Magari servirà anche a qulcun altro… Grazie infinite.
Rosa

Carissima Rosa,

Certo che c’è qualcuno in ascolto! (Colgo l’occasione per scusarmi per le tante lettere cui non riesco a dare risposta: in compenso, il giovedì mattina, come scritto su www.psicolinea.it , ad un numero e in un orario prestabilito, è possibile avere una consulenza telefonica).

Leggendo la sua lettera viene una grande tristezza: siete due persone che vivono insieme, senza amarsi, chi per comodità (suo marito), chi per paura della vita (lei).
Continuare questa relazione, almeno in questo modo, mi sembra che non abbia alcun senso. Il problema tuttavia non è quello di cambiare le proprie abitudini domestiche, che tutto sommato vi garantiscono una convivenza abbastanza serena e tranquilla, quanto di porsi degli obiettivi da realizzare fuori dalla coppia.
Lei dovrebbe cercare di crearsi degli interessi personali, che riescano a riaccenderle qualche entusiamo per la vita: si iscriva a dei corsi, frequenti persone nuove, intraprenda delle nuove attività. Non basta infatti scambiarsi la promessa di ‘reciproca infedeltà’ o di ‘separazione per il resto della vita’, quasi come se fosse un matrimonio al contrario: bisogna passare dal pensiero all’azione, dalle idee ai fatti. E, per fare questo, non c’ bisogno di rivoluzionare, tutto insieme, tutta la vita: cominci, passo dopo passo, a ricostruirsi un’esistenza autonoma, collezionando esperienze e conoscenze che accrescano la sua autostima. Ciò le permetterà, quando sarà il momento, di trovare in sé stessa la forza per volare da sola.
Un abbraccio.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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