I gusti letterari di Sigmund Freud

I gusti letterari di Sigmund Freud

I gusti letterari di Sigmund Freud

Freudiana

GUARDA I VIDEO DI FREUDIANA SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

Sigmund Freud aveva un ottimo livello di istruzione e leggeva moltissimo. Aveva una fornitissima libreria in casa e una incolmabile curiosità intellettuale, che lo portò a leggere non solo di scienza, ma anche molta letteratura, che influenzò profondamente il suo lavoro e contribuì alla sua visione della psiche umana.

Durante gli anni del liceo, Freud, studente molto brillante, scoprì le tragedie di Sofocle, in particolare l’ Edipo-Re che, come sappiamo, avrebbe avuto un futuro di tutto rispetto nella teoria psicoanalitica.

“Sono sempre stato orgoglioso”, scrisse Freud, “del ricco sedimento depositato nella mia memoria dallo studio della lingua greca (Sofocle, Omero)”.

Terapia di coppia onlineINIZIA SUBITO UNA TERAPIA DI COPPIA ONLINE
CON LA DOTT.SSA GIULIANA PROIETTI
Terapia online, Individuale e di Coppia
 Tel. 347 0375949
Telefona o usa whatsapp
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Quando, nel 1906, fu invitato alla compilazione di un questionario su quelli che considerava “dieci buoni libri”, iniziò chiedendosi quali opere della letteratura mondiale potessero essere considerate le più belle… Nessuna esitazione: scelse ancora quelle di Omero e Sofocle, cui seguivano Goethe e Shakespeare.

Nel discorso pronunciato nel 1930, quando fu insignito del Premio Goethe, affermò di essere un grande estimatore di Goethe: in particolare apprezzava il Faust, e la Ifigenia in Tauride, opere nelle quali aveva scoperto molti concetti, confermati poi dalla psicoanalisi.

Psicolinea 20+anni di attività

Oltre a Goethe, i classici tedeschi amati da Freud sono Schiller (da cui trae il concetto per cui “la fame e l’amore forniscono la ragione del funzionamento del mondo”, suo primo punto di appoggio per la costruzione della teoria psicoanalitica), insieme al poeta Heinrich Heine.

Secondo Freud, Shakespeare ci introduce “in un mondo di spiriti, demoni e fantasmi”. Di questo autore apprezzava in particolare l’Amleto e il Macbeth, trovando in questi drammi una ricca analisi dei conflitti psicologici umani, dei desideri nascosti e delle dinamiche familiari complesse.

Ma tra i gusti letterari di Freud vi erano anche i romanzieri del XIX secolo: Dostoevskij, che “non è molto lontano da Shakespeare” e fra le sue opere, “il più grande romanzo mai scritto”: I fratelli Karamazov, che affronta lo stesso tema di parricidio edipico di Sofocle e presenta, secondo Freud, nell’episodio del Grande Inquisitore, le più belle pagine mai scritte.

Freud non disdegnava neanche il romanzo francese. Lesse Zola – Fécondità e il Dr. Pascal, e Balzac, il cui La pelle di zigrino sarà la sua ultima lettura.

Dr. Giuliana Proietti - Videopresentazione

YouTube player

Tariffe Psicoterapia

Un altro autore ammirato da Freud era Miguel de Cervantes: considerava il “Don Chisciotte” una profonda analisi della follia umana e della lotta tra realtà e immaginazione.

In Edgar Allan Poe Freud ammirava la rappresentazione brillante delle ansie, delle ossessioni e delle paure più profonde dell’animo umano.

I sapori ed i riferimenti letterari di Freud, come si vede, sono molto classici. Se lui leggeva e apprezzava  Thomas Mann, Stefan Zweig o Arthur Schnitzler, gran parte della letteratura tedesca del Novecento non sembrava interessarlo, come nel caso di autori come Rilke, Kafka, Musil o Döblin.

Probabilmente ciò che affascinava Freud non era tanto la forma letteraria, quanto i contenuti di questi libri. Per quanto riguarda la creazione, letteraria o artistica in generale, Freud la riteneva analoga ad un sogno ad occhi aperti, una porta di accesso alla conoscenza dell’inconscio, ove Freud ricercava la conferma della sua teorie.

Per questo, anche le opere mediocri a volte potevano apparirgli ricche di contenuti, così come opere della grande letteratura.

Ad esempio la Gradiva di Jensen, descritta da Freud come “una piccola storia di per sé di nessun valore, di nessun interesse letterario”, gli permise di mettere in evidenza che anche i sogni nati dalla finzione poetica possono autorizzare ugualmente interpretazioni reali e che agiscono, nella produzione del poeta, con gli stessi meccanismi che l’inconscio utilizza nel lavoro onirico.

Fonti principali:
L’Express
Freud Museum
Pubmed

Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta

Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Immagine: La pelle di zigrino di Balzac, ultimo libro letto da Freud

I Social
L'arte al tempo di Freud

L’arte al tempo di Freud

L’arte al tempo di Freud

Freudiana

GUARDA I VIDEO DI FREUDIANA SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

La rivoluzione industriale cominciava a distruggere le tradizioni stesse dell’artigianato, ormai sostituito dalla produzione meccanica: alla bottega succedeva la fabbrica. I risultati più immediati di questo mutamento furono visibili in architettura, seriamente minacciata dalla mancanza di una salda competenza artigiana e insieme dalla strana accentuazione dell’esigenza dello ‘stile’ e della ‘bellezza’. Sorsero più edifici nell’Ottocento che non in tutti i periodi precedenti messi insieme.

Era il tempo della vasta espansione urbanistica in Europa e in America, che trasformò vaste distese di campagna in ‘agglomerati urbani’, senza uno stile proprio. Si voleva che gli edifici pubblici fossero ‘artistici’ e per questo si chiedevano facciate in stile gotico, oppure edifici che somigliassero ad un castello normanno, ad un palazzo del Rinascimento o ad una moschea orientale. Le chiese si costruivano maggiormente in stile gotico, i teatri in stile barocco, palazzi e ministeri prevalentemente in stile rinascimentale.

Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Gli artisti dipingevano pale d’altare e quadri da appendere nei salotti, oppure facevano affreschi nelle dimore di campagna della classe agiata, con mecenati non sempre preparati nella storia dell’arte e volti a richiedere prodotti spesso volgari, secondo questa o quella moda del momento. Fra artisti e pubblico la sfiducia era reciproca.

Agli occhi del cliente l’artista era un impostore che chiedeva prezzi assurdi, fra gli artisti divenne passatempo preferito scandalizzare i borghesi, anche attraverso la propria immagine personale: gli artisti cominciarono a farsi crescere folte chiome e barbe, vestivano di velluto e fustagno, portavano cappelli a larga tesa e cravatte svolazzanti, accentuando la loro mancanza di rispetto per le convenzioni.

Parigi era divenuta un centro artistico come la Firenze del Quattrocento e la Roma dei Seicento e attirava da tutto il mondo giovani desiderosi di studiare con i più grandi maestri, partecipando alle discussioni nei caffè di Montmartre, dove a poco a poco si andavano formulando le nuove teorie sull’arte.

Il più importante pittore con tendenze conservatrici fu Jean-Auguste Ingres (1780-1867) allievo e seguace di Jacques-Louis David, di cui condivideva l’ammirazione per lo stile epico dell’antichità classica. Egli si dedicava allo studio rigoroso del vero e disprezzava l’improvvisazione e il disordine. Gli oppositori di Ingres esaltavano invece Eugéne Delacroix (1798-1863) che apparteneva alla lunga serie di grandi rivoluzionari.

Questo artista non tollerava i richiami ai greci e ai romani, l’importanza attribuita al disegno esatto e la costante imitazione di statue classiche. Riteneva che in pittura il colore fosse più importante del disegno e la fantasia della tecnica. Nelle accademie prevaleva ancora l’idea che la pittura dovesse rappresentare personaggi ‘dignitosi’ e non lavoratori o contadini secondo la tradizione dei maestri dei Paesi Bassi.

Francois Millet (1814-1875) volle dipingere scene di vita contadina, donne e uomini al lavoro nei campi e questo fu, per l’epoca, rivoluzionario. Dei soggetti plebei erano infatti al centro della scena del quadro e non più delle figure marginali sullo sfondo del soggetto ‘dignitoso’ da illustrare.

Gustave Courbet (1819-1877) voleva che i suoi quadri fossero una protesta contro le convenzioni correnti del tempo, che scandalizzassero il borghese pieno di sufficienza, che proclamassero il valore dell’intransigenza e della spontaneità artistica contro l’abile rimaneggiamento dei paradigmi tradizionali.

Nello stesso periodo si affermò un’altra corrente di pittori che ritenevano che Raffaello, esaltando l’idealizzazione della natura, sacrificando la realtà in nome della bellezza, aveva compiuto un passo falso e dunque occorreva tornare a prima di Raffaello, quando gli artisti facevano del loro meglio per copiare la natura. Questo gruppo di artisti si chiamò Confraternita Preraffaellita. Uno dei membri di maggior talento era figlio di un profugo italiano, Dante Gabriele Rossetti (1828-82) .

Relazione La sessualità femminile fra sapere e potere

YouTube player

Convegno Diventare Donne
18 Marzo 2023, Castelferretti Ancona
ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

In Francia, nel contempo, vi fu un’altra ondata rivoluzionaria in campo artistico, iniziata da Edouard Monet (1832-1883): l’impressionismo. Questi artisti sostenevano che l’osservazione attenta della natura non significa vedere oggetti definiti, ognuno con il suo colore e la sua forma, ma una gaia mescolanza di toni che si fondono al nostro occhio. Le nuove teorie non riguardavano solo il trattamento dei colori, ma anche l’impressione del movimento.

Questo stile, inizialmente molto avversato dai pittori accademici che mal sopportavano l’apparente mancanza di rigore tecnico e gli ‘scarabocchi’prodotti dagli artisti, fu chiamato ‘impressionismo’. I pittori infatti, dopo l’impressione ricevuta, fissavano subito i colori sulla tela a colpi rapidi, non curandosi dei particolari, quanto dell’effetto nell’insieme.

YouTube player

Clinica della Coppia

Di essi ricordiamo Monet, Manet, Renoir, Pisarro, Degas, e molti altri. I primi visitatori dell’esposizione impressionista che si imbatterono in questi quadri pensarono che i pittori fossero dei pazzi. Ci volle tempo per far capire al pubblico che, per apprezzare un quadro impressionista, occorreva allontanarsi di qualche passo e gustare il miracolo di vedere queste macchie enigmatiche prendere forma e animarsi.

Accanto all’arte tradizionale poi in quel tempo si aggiunse la fotografia, usata soprattutto in un primo tempo, per i ritratti. Poiché erano necessarie delle pose prolungate, i soggetti dovevano assumere un atteggiamento rigido.

La fotografia aiutò a scoprire il fascino delle vedute casuali, prese da un’angolazione inattesa. Questa scoperta liberava il pittore dalla necessità di rappresentare il vero e gli permetteva di esprimersi finalmente senza tutti i clichés delle tradizioni.Anche la scultura fu coinvolta nella battaglia pro e contro il ‘modernismo’.

Seguici su X - Psicolinea

Auguste Rodin (1840-1917), come gli impressionisti, rifiutava la rifinitura esteriore e preferiva lasciare un po’ di margine alla fantasia dello spettatore. A volte lasciava intatto un pezzo della pietra che scolpiva, per dare l’impressione, come faceva peraltro anche Michelangelo, che la figura prendesse forma lentamente, a partire dalla pietra. Al pubblico medio parve un’eccentricità irritante, se non una semplice pigrizia. Anche nell’arte dunque, questo fu un periodo di grandi rivoluzioni, soprattutto a causa degli artisti, che diventavano sempre più insofferenti delle tendenze e dei metodi che piacevano al pubblico.

Fonte: La storia dell’arte raccontata da E.H. Gombrich, Einaudi

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

Immagine
Dante Gabriele Rossetti

I Social
Freud in vita e in morte

Freud in vita e in morte

Freud in vita e in morte

Freudiana

GUARDA I VIDEO DI FREUDIANA SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

Freud in vita e in morte di Max Schur è più di una biografia: è un ritratto intimo e rigoroso del “maestro” nel momento più vulnerabile (quello della malattia e dell’elaborazione della morte), scritto da chi lo accompagnò con competenza, rispetto e lealtà. Il testo parla non solo del dolore, ma della capacità di dignità, riflessione e autoanalisi che resero Freud – come uomo e clinico – uno dei protagonisti indiscussi della cultura moderna.

Chi era Max Schur?

Era un medico internista e psicoanalista viennese il quale, dopo un’analisi personale, entrò nella Società Psicoanalitica di Vienna nel 1932 e divenne il medico personale di Freud nel 1928.

Schur si occupò di Freud negli anni della lenta malattia, fino al trasferimento a Londra nel 1938 e, dopo la morte di Freud, emigrò negli Stati Uniti, proseguendo la sua carriera come medico e psicoanalista.

Il medico racconta che Freud aveva molta paura della morte. Il suo tormentato rapporto con questo evento ineluttabile si manifestava attraverso molte fobie, ossessioni e somatizzazioni.

Ricordiamo infatti i suoi complicati esercizi di numerologia per prevedere la data in cui la sua vita sarebbe finita, oppure gli svenimenti improvvisi  quando si affrontava l’argomento della morte.

Schur evidenzia la presenza costante della morte nella vita di Freud, ricollegandola anche all’ansia cardiaca giovanile e alle riflessioni sulla “pulsione di morte”, teorizzate nel 1920

I medici che lo ebbero in cura non riuscirono a dirgli la verità sul suo male, un cancro alla mascella, e a provvedere per tempo ed in modo completo alla sua asportazione.

Egli stesso si era accorto di avere questo problema, nel mese di febbraio («ho scoperto sul mio palato una proliferazione leucoplastica» scriverà a Ernst Jones, amico e biografo), ma si decise a farsi esaminare solo alla fine di aprile. Ed i diversi amici medici, dermatologi, chirurghi, spesso contemporaneamente analisti, cui Freud si rivolse, si accorsero che si trattava di cancro, ma non glielo dissero.

Freud finì col farsi operare da un chirurgo del quale, giustamente, non si fidava; l’intervento non andò bene, e quando vennero finalmente chiamate la moglie e la figlia Anna, «lo trovarono seduto su una sedia di cucina, coperto di sangue, senza l’assistenza né di un’infermiera, né di un medico».

Poco dopo le due donne vennero mandate a casa; quando tornano scoprirono che Freud aveva avuto una grave emorragia, e, non potendo parlare per l’operazione, aveva suonato il campanello, rotto.

Relazione fra sesso e cibo

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Solo l’intervento di un nano, un minorato mentale, ricoverato con lui, corso a chiedere aiuto, l’aveva salvato. Da questo momento cominciò un percorso di sofferenze, interventi, protesi, dolori, che si intensificherà fino alla morte, sedici anni dopo, nel 1939. Un percorso che Freud affrontò stoicamente, lavorando e continuando a scrivere.

Rifiutò infatti i sedativi per non intaccare il lavoro analitico, continuò le sedute fino a un mese prima della morte e chiese trasparenza totale sul suo stato di salute.

Freud morì grazie alla somministrazione finale di morfina da parte di Schur, su richiesta di Freud e in coerenza con la promessa fattagli nel 1928.

Tutta la vicenda è perfettamente ricostruita nel libro del suo medico, Max Schur, Freud in vita e in morte,  pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Dott.ssa Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Leggi anche La morte di Freud

Immagine:
Flickr

I Social
Interpretazione dei sogni

Freud e il flop del libro l’Interpretazione dei sogni

Freud e il flop del libro l’Interpretazione dei sogni

Freudiana

GUARDA I VIDEO DI FREUDIANA SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

Nonostante l’enorme impatto postumo dell’opera, Freud dovette per molti anni convivere con indifferenza, scetticismo e dure critiche. Questo accadde anche per l’accoglienza riservata al libro lInterpretazione dei sogni, nei primi mesi del 1900.

Questo libro gettava le basi di quella che sarebbe diventata la psicoanalisi, introducendo idee radicali sul sogno come manifestazione dell’inconscio e della realizzazione del desiderio.

In una lettera all’amico Fliess scrive:

” Il libro viene capito pochissimo, e se riceve qualche apprezzamento positivo è quasi per farmi la carità; è evidente che ai più non è piaciuto. Non sono ancora riuscito a trovare qualcuno che abbia la seppur minima idea di ciò che in esso è davvero importante”.

Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Freud non aveva torto a giudicare la vendita del suo libro un vero flop, come si direbbe oggi: del resto, in sei anni furono vendute solamente trecentocinquantuno copie dell’opera e ne dovettero passare altri due perché il libro fosse definitivamente esaurito presso l’editore e si potesse pensare ad una ristampa.

Nel frattempo, nessuna rivista scientifica recensì l’opera, e gli ambienti accademici mostrarono pari indifferenza.

Freud riteneva che il libro fosse stato poco pubblicizzato o recensito, ma soprattutto riteneva che la vera causa del mancato successo era da ricercarsi nella sua origine ebraica.

Solo gradualmente il libro iniziò a trovare un pubblico: nuovi sostenitori cominciarono a formarsi nella cerchia di Jung e Rank, le successive edizioni vennero curate dallo stesso Freud (otto in totale) e solo attorno al 1908-1909 il volume iniziò a vendere regolarmente .

Fonte principale:
Donn Linda, Freud e Jung, Leonardo

Giuliana Proietti

PSICOTERAPIA SESSUOLOGIA ONLINE
Anche su Instagram!


ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Una Conferenza su Edward Bernays e l'invenzione della Propaganda

YouTube player

ANCONA FABRIANO TERNI CIVITANOVA MARCHE E ONLINE

Immagine

Wikimedia

I Social
progetto di una psicologia

Freud Progetto di una psicologia (1895)

Freud Progetto di una psicologia (1895)

Freudiana

GUARDA I VIDEO DI FREUDIANA SUL NOSTRO CANALE YOUTUBE

La scienza naturale al tempo di Freud aveva fatto e stava facendo passi da gigante. Il mondo scientifico in cui Freud era cresciuto era il mondo della fisica newtoniana, delle cause e degli effetti determinati e determinabili, che potevano essere misurati e quantificati. Le leggi universali che si riteneva governassero tutti i processi naturali fisici e psicologici, animati e inanimati, erano le leggi della termodinamica.

Tariffe Psicoterapia

Queste leggi fondamentali della natura e delle forme di energia governavano la direzione e lo scambio di energia, le soglie degli stimoli e delle risposte, i principi di inerzia e le interazioni di causa-effetto. Era il mondo del determinismo scientifico universale. L’influenza esercitata sul pensiero di Freud dalle esigenze deterministiche e quantitative del metodo scientifico può essere vista molto chiaramente nel suo Progetto di una psicologia (1895).

Egli sperava così di aver integrato l’orientamento fondamentale deterministico delle scienze naturali, il corpo delle conoscenze neurologiche e ciò che aveva imparato sulla natura e il funzionamento dell’apparato psichico.

Lo scritto riflette le inclinazioni scientifiche di Freud, ma anche la forte influenza di Helmholtz sul suo pensiero. Le prospettive deterministiche di Helmholtz dominavano la fisiologia del tempo. La sua influenza la si riscontra nella posizione fondamentale che annette al piacere e al dolore, all’uso del concetto di entropia, nello sviluppo del principio di costanza, nei principi della minima azione, nel principio ‘economico’ della conservazione di energia.

Clinica della Timidezza
Dal 2002 parole che curano, orientano e fanno pensare.

Questo scritto fu poi completamente ripudiato da Freud, che in seguito rinunciò al tentativo di neurologizzare o fisiologizzare i processi psicologici.

La sua rinuncia tuttavia non fu mai completa, in modo che la tensione fra il fisiologico e lo psicologico è rimasta un importante aspetto non solo del pensiero più tardo di Freud, ma del continuo progresso della psicoanalisi. Quanto al libro, il Progetto di una psicologia, restò, in un primo tempo, inedito.

Fonte: Zetzel E. – Meissner W.W., Psichiatria psicoanalitica, Boringhieri

Dott.ssa Giuliana Proietti

Intervento del 14-09-2024 su Sessualità e Terza Età
Dr. Giuliana Proietti

YouTube player

 

Il desiderio sessuale nella donna infertile
Relazione presentata al Congresso Nazionale Aige/Fiss del 7-8 Marzo 2025 a Firenze. 

YouTube player

Terapia di Coppia

 

I Social