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Lettere a Dr. Giuliana Proietti

Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta sessuologa

DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico 2001-2011  
Pagina n. 11

NATA NELL’EPOCA SBAGLIATA

Salve sono una ragazza di 26 anni e ho assolutamente bisogno di parlare con un esperto per chiedere il perchè di alcuni mei comportamenti.ho molti valori morali che mi impediscono di vivere la vita al meglio, e più vado avanti più mi chiudo in me stessa sotto il profilo sessuale.ho avuto solo una storia importante finita due anni fà e ho avuto rapporti sessuali solo con lui.premettendo che non ho più alcun interesse per questa persona ho provato ad uscire con altri ragazzi e qualcuno mi piaceva anche molto ma non riesco a vedere il sesso distaccato dall’amore possibilmente eterno non posso pensare di andare con una persona senza avere delle certezze su un futuro perchè questa idea mi fa stare male ho paura di soffrire perchè attribuisco all’atto sessuale un coronamento dell’amore!! inoltre mi preoccupo molto di ciò che pensano gli altri per questo nella vita tendo sempre a comportarmi in modo corretto mettendo spesso da parte le mie esigenze per andare incontro a quelle degli altri.ho troppa paura di vivermi la vita sessuale senza certezze, sò che vivrei di sensi di colpa e di dolore anche dato dal fatto che nella società di oggi
questa chiusura mentale non è accettata e per questo automaticamente mi ritrovo sola.
Sò di essere una ragazza piacente ma il mio modo di essere non piace molto ai ragazzi di oggi con una mentalità sessuale molto aperta, ma la cosa più importante è che io non sono felice di essere cosi’ perchè mi dico sempre che purtroppo sono nata nell’epoca sbagliata e che per poter vivere e farmi un futuro dovrei adeguarmi un pò di più ai tempi, farmi meno problemi ed essere più serena…ma non ci riesco proprio ci ho provato sono 2 anni che ci provo ma sono fatta cosi’ e non penso che una persona a 26 anni possa cambiare i propri principi.
Sono molto confusa e disagiata per questo mio problema e vorrei sapere il parere di un esperto.
vi ringrazio anticipatamente per la risposta.
Annalisa.

Carissima Annalisa,

Non devi dolerti di essere nata nell’epoca sbagliata: ognuno di noi è unico e irripetibile e dunque è possibile che si senta diverso dagli altri.
Ma ‘diverso’ non è SEMPRE l’equivalente di ‘sbagliato’, sai?
La materialità dei rapporti che condiziona la nostra epoca, il fast-food del sesso, inteso come consumazione con ‘vuoti a perdere’ non è poi questa gran cosa: dunque, piuttosto che cercare a tutti i costi l’omologazione con gli altri, ti consiglio di valorizzare le tue qualità e le tue potenzialità: non credere di essere l’unica su questa terra a pensarla così. Sono sicura anzi che i nostri lettori mi aiuteranno a farti capire che sei ‘giusta’ anche tu, così come sei e che non ti devi disprezzare solamente perché senti di avere dei valori e fra questi ci metti l’amore.
C’è una cosa che potresti fare tuttavia, per stare meglio in mezzo agli altri ed è imparare a vivere questa tua ‘diversità’ con maggiore leggerezza: insomma, un po’ di auto-ironia ti aiuterebbe a non farne un dramma. E’ solo, come dice la canzone, ‘questione di feeling’…
Ciao, coraggio!
Dr.ssa Giuliana Proietti Ancona

SONO GAY

Mi chiamo Donnie ho 20 anni e sono gay e single da quasi 2 anni. da quando la mia ultima storia è finita non sono più riuscito a vedere niente di buono in nessun uomo o almeno in nessun omosessuale. Sono sempre stato dichiarato ed uno dei problemi maggiori della mia ultima storia è stato proprio questo perchè l’altro era completamente il mio opposto, ho avuto sempre problemi a rapportarmi con gli altri gay,non mi piacciono gli ambienti,non riesco ad avere amici gay, tutte le volte o uno piace all’altro o comunque si tende alla falsità. Ho molti amici eterosessuali che sanno di me tranquillamente e amiche veramente care ma amici gay no. In tutto questo sorge il problema che non riesco a conoscere una persona e quando succede mi delude subito, sono
diventato insofferente e mi stanco subito. Naturalmente non è che illudo l’altro, non ci vado a letto, dall’ultimo rapporto con il mio ex non ne ho + avuti. Ho impiegato le mie energie e il mio tempo sul lavoro/studio e per carità mi sento soddisfatto, ma ho pur sempre 20 anni non posso avere questo blocco così irremovibile? spero in un suo consiglio Donnie

Carissimo Donnie,

Non vorrei sembrarti troppo banale, ma la prima domanda che mi pongo, dopo aver letto la tua lettera è la seguente: ma sei sicuro di essere gay? Del resto, in età adolescenziale, è abbastanza frequente che possano venire dei dubbi sulla propria identità di genere, o magari si è spinti in una direzione, o nell’altra grazie all’incontro ‘fatale’ con una persona che aveva particolare carisma, o sex appeal. Ti consiglierei di rivolgerti aduno psicologo, che ti aiuti a capirti meglio nel profondo. Potresti ad esempio scoprire di non essere gay, ma eterosessuale con fantasie erotiche di tipo ‘omo’ e tanto altro ancora.
Ti saluto e ti faccio tanti auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

PORNOGRAFIA

Ho 24 anni e da 4 sto con un uomo molto piu grande di me. La nostra relazione potrebbe essere buona se io non tormentassi me e lui con alcune idee ossessive che negli ultimi anni non mi danno pace nè giorno nè notte. Il mio pensiero fisso è la pornografia. Non so perchè sia terrorizzata dal fatto che lui possa avvicinarsi a questo tipo di materiale, in realtà solo l’idea che possa ammirare un nudo di donna mi fa tremare e stare male. Così ho incominciato a controllare ogni sua azione, le sue mail, il tempo che trascorre al pc chiedendogli in continuazione cosa vede. Non credo a quello che mi dice, sono ormai convinta che mi menta su tutto per non subire i miei rimproveri. La mia gelosia,soprattutto quella virtuale,e la convinzione della sua disonestà mi stanno rovinando la
vita. Sento come se ci fosse un mostro in me che vien fuori in certi momenti,accusando e gridando,per scoprire qualcosa che neanche io so, Non riesco a controllarmi ma dopo mi sento in colpa verso di lui ed è peggio.Tra l’altro la situazione è peggiorata dalle sue condizioni di salute non ottimali, e sono consapevole che simIli stress lo uccidono. Non so piu che fare,mi ero rivolta anche ad uno specialista ma economicamente non posso sostenere la spesa. Sentirmi dire dopo ogni mia crisi che lo voglio morto peggiora la cosa, mi sento la sua vittima ed insieme il suo carnefice, La cosa mi mortifica e provoca in me un senso di rancore verso lui e odio verso me stessa. Continuamente gli ripeto che è un malato sessuale…ma lo dico anche per una normale ed inevitabile battuta tra colleghi di ufficio!In intimità è molto dolce,ma ormai io mi chiudo a guscio. Non voglio uccidere questa relazione,ma soprattutto non voglio più provare questo senso di angoscia profonda. Mi ha tolto ogni gioia di vivere.Grazie per l’eventuale risposta.
Sara

Cara Sara,

A mio avviso stai vivendo un periodo di forte ansia, ma probabilmente per motivi diversi da quelli che hai qui esposto. Infatti, da come appare la tua situazione, tu non sembri più interessata ad avere rapporti sessuali con quest’uomo, di questo ti senti in colpa e dunque temi che lui ti possa tradire, anche se in modo virtuale. La conferma della consultazione da parte sua di materiale erotico verrebbe dunque a rinforzare i tuoi sensi di colpa. Quando poi, data la situazione di stress, fai le tue scenate, per esprimere la tua rabbia, lui sta male, ti dice che lo fai morire ed i tuoi sensi di colpa nei suoi confronti dilagano, non riesci più a contenerli. A mio parere dovresti chiederti con sincerità: mi interessa ancora avere relazioni sessuali con quest’uomo? E da lì ragionare per capire, nella vostra relazione, dove finisce la tua libertà e dove comincia la sua.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

APPETITO SESSUALE

Ho 29 anni e sto con un mio coetaneo da un anno, conviviamo da quattro mesi ed io sono molto innamorata di lui, da qualche tempo l’appetito sessuale si è un pò attenuato, io non lo cerco per fare l’amore e quando lo fa lui mi da fastidio, a volte lo facciamo anche se non tutti i giorni, come lui vorrebbe, e lì non mi dispiace, però avverto che c’è qualcosa di non naturale… premetto che fisicamente non mi ha mai eccitato più del dovuto, in lui è la personalità ad attirarmi e a farmi sentire sicura e protetta…la mia storia precedente ha lasciato un segno negativo, stavo con una persona più immatura ed instabile, era una storia molto forte dal punto di vista sessuale,
conclusasi molto male, dopo un aborto…spero mi possa consigliare…
Lety

Cara Lety,

Il fatto è che tu hai scelto questa persona come marito e non come tuo protettore. Bisognerebbe, nello scegliersi un compagno per la vita, cercare di soddisfare entrambe le necessità, anche se mi rendo conto che non è una cosa facile. Per guardare le cose con maggiore ottimismo tuttavia, vorrei aggiungere che più o meno tutte le coppie, dopo un certo periodo di tempo che stanno insieme, arrivano a questo calo del desiderio, anche se fra loro la passione sessuale era stata intensa. Che fare, dunque? Il consiglio è quello di impegnare la mente su tutto quello che riguarda il sesso per almeno un’ora al giorno: prova a curare di più il tuo aspetto, gioca con l’arte della seduzione, leggi qualche libro o guarda qualche film un po’ erotico e così via. Agli uomini certi pensieri vengono più naturali, le donne invece devono aiutarsi un po’…
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UNIVERSITA

sno iscritto al primo anno di università e come tutte le matricole mi trovo in quella prima fase dove, finito l’entusiasmo iniziale, mi trovo a fronteggiare la realtà universitaria : Organizzarsi da soli lo studio, senza direttive precise come accadeva alle scuole superiori. Putroppo però questo non è l’unico problema che mi affligge, è da un mesetto a questa parte che non riesco a trovare la giusta carica/fiducia per andare avanti. Mi sento completamente sfiduciato, leggo e capisco, ma non riesco a memorizzare e concentrarmi e questo mi causa enorme stress benchè studio materie che mi piacciono.
Mi chiedo se la causa di tutto ciò è dovuta alla mia difficile situazione familiare, che mi genera uno stress quasi continuo, o è semplicemente un fatto personale.
Che tecniche posso adottare per superarlo? sto cercando di studiare in gruppo ma sento che il problema è proprio mio, non riesco a rilassarmi…
Inoltre volevo chiedere, questa continua situazione di stress familiare, in che modo può incidere su me? Io cerco di stare il meno possibile a casa, di estraniarmi, ma di certo non si è mai estranei al 100%…
In particolare nella mia situazione mia madre e mio fratello soffrono di problemi psichici che li portano a squilibri dell’umore, si scontrano, litigano spesso, in questo modo la casa si trasforma da un piacere ad un’inferno di tensioni . La cosa va avanti da molto, circa 5-6 anni, come mi
converrebbe comportarmi?
Spero possiate aiutarmi visto che non è facile trovare qualcuno che possa capire queste situazioni
Saluti, Raffaele

Caro Raffaele,
Certamente una situazione familiare di questo tipo non è il massimo per aiutare la concentrazione nello studio. Tuttavia a volte sono proprio i nostri lati deboli, le nostre carenze, percepite o reali, che ci inducono ad un comportamento motivato: lei deve al più presto rendersi autonomo da questa famiglia e dunque guardi allo studio come se fosse il suo talismano della felicità. Infatti, concentrandosi al massimo, cercando di finire gli esami al più presto, lei potrà finalmente andarsene di casa e trovare un po’ di serenità. Cerchi di darsi degli obiettivi intermedi. Ogni 100 pagine di studio si conceda un piccolo premio di incoraggiamento, ad ogni esame superato un premio più grande. E poi si sbrighi, coraggio, è ora di cercare la propria strada!
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

MANCANZA DI SESSO

ho una relazione stabile, seria, matura e sentimentalmente appagante da un anno e mezzo circa con un uomo di quasi 10 anni più grande di me.ci vogliamo molto bene e da qualche mese abbiamo anche deciso di convivere. ma abbiamo un problema: la mancanza di sesso. sin da quando ci siamo conosciuti c’è stato un forte impatto fisico ma nel letto non siamo mai riusciti ad avere un vero rapporto, un amplesso vero. ci eccitiamo, lui mi penetra ma dopo pochissimi minuti l’erezione svanisce e l’orgasmo viene raggiunto solo con la masturbazione. ci siamo rivolti ad una sessuologa con un effetto drammatico: in modo squisitamente accademico ci ha prescritto degli esercizi sessuali (carezze a lume di candela), nei quali, francamente, non abbiamo creduto e pertanto ha pensato bene di convincerci che il nostro vero problema era di tipo relazionale, che la nostra impossibilità di stabilire un’intimità amorosa derivava dagli inconsci conflitti caratteriali che governavano il nostro rapporto. Conclusione: siamo ancora insieme e siamo ancora più convinti delle nostre affinità elettive. il problema sessuale però rimane, così come rimane la forte attrazione fisica ed il desiderio enorme di fare l’amore. dopo gli ultimi tentativi (l’ultimo proprio ieri sera) lui mi ha detto che non c’è niente da fare, che fare l’amore con me è complicato, che non viene naturale e che siamo incompatibili addirittura sotto il profilo anatomico. io, d’altro canto, sono determinata a risolvere l’empasse perchè non credo che l’incompatibilità, per quanto condizionante, possa impedire la penetrazione. Ho bisogno di sapere in che modo agire, se rivolgermi nuovamente ad un sessuologo (stavolta di sesso maschile) possa avere un qualche esito, se c’è un modo per uscire da questa oscura camera psicologica che non ci permette di lasciarci andare quando siamo l’uno nelle braccia dell’altro. aiuto.
Daria

Cara Daria,

Leggendo la sua lettera mi sono venute tante risposte da darle, ognuna diversa dall’altra. Cominciamo dalla prima: se si va da un sessuologo, bisogna fidarsi di ciò che fa e dice, altrimenti è meglio non andare. Infatti, un sessuologo non è un astrologo o un cartomante che vi guarda negli occhi e poi vi dice quello che avete e quale sarà il vostro futuro. Occorre provare, sperimentare, vedere ciò che funziona e ciò che non funziona. Inoltre, non sempre ciò che il sessuologo dice è quello che effettivamente pensa: vi sono delle terapie che richiedono determinate prescrizioni per far ‘sbloccare’ le persone, per motivarle ad agire in un certo modo, anche se non lo sanno e non lo capiscono, perché non hanno una formazione teorica specialistica. Dunque: scegliere bene e poi fidarsi e continuare. Secondo: la sessualità appagante non è nella penetrazione, ma nel piacere, comunque raggiunto. Raggiungete l’orgasmo, vi sentite complici l’uno dell’altro mentre vi accarezzate? Già questo dovrebbe farvi sentire ‘normali’. Non fate della penetrazione il vostro incubo, anzi, per un po’ non tentatela più ed invece provate a cercare nuovi stimoli erogeni in altre parti del corpo. Uscite dal luogo comune che il piacere lo si raggiunge sempre insieme e sempre nella penetrazione: leggete dei libri sull’argomento, ad esempio la Kaplan, e scoprirete che l’uomo e la donna hanno un identico organo sessuale (altro che ‘incompatibilità!): il cervello.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

DOVE ABITO IO

Ho 37 anni, lei 32, da tre mesi stiamo insieme, siamo molto innamorati, per meglio spiegare la nostra situazione preciso che ci siamo conosciuti nell’ambiente di lavoro (io consulente presso l’azienda dove lei lavora): premetto che attualmente io vivo a casa dei miei e lei a casa dei suoi, il prossimo anno è probabile che l’azienda si sposterà dall’attuale sede che si trova a metà strada da dove abito io e da dove abita lei alla città dove abito io, naturalmente io ero convinto che in proiezione lei si sarebbe trasferita
per poter andare a vivere insieme nella mia città, qui sorge il problema: lei non vuole spostarsi dalla piccola cittadina dove vivono i suoi genitori, a cui lei è molto attaccata (tra l’altro da poco sua madre è stata sottoposta a intervento chirurgico al seno per tumore benigno), quindi non se la sente di trasferirsi, dall’altra io sono figlio unico (come lei),ma con i genitori più anziani (77 e 74), per i quali trovarsi il figlio a 80 km di distanza sarebbe difficile da accettare, visto che hanno solo me.Ora la mia fidanzata mi chiede di trovare una soluzione e io non so cosa fare; volevo farle capire che se venisse a vivere nella grande città sia io che lei non avremmo problemi di pendolarismo (specialmente per me, visto che lei vuole trovarsi lavoro nei dintorni dei Suoi) e in proiezione nemmeno per i nostri figli (un giorno che volessero andare all’università), senza contare maggiori chances per la professione;le ho chiesto se i suoi erano disposti a trasferirsi, visto che sono più “giovani”(sessantenni), ma loro non ne vogliono sapere.
Cosa posso fare?
In attesa di una sua risposta la ringrazio per l’attenzione e rinnovo gli auguri per un felice anno nuovo
Luca

Gentile Luca,
A mio parere i motivi che lei esprime per giustificare il trasferimento della sua ragazza e addirittura della famiglia di lei nella sua città non sono i motivi reali che la spingono a voler realizzare questo piano. Ad esempio lei pensa già all’università che faranno i vostri figli (i quali fra venti anni magari andranno a studiare in America, o forse in Cina, e non si chiede a chi potreste affidare il vostro piccolo bebé quando, pochi mesi dopo la nascita, vi troverete entrambi a lavorare tutto il giorno. Inoltre, se siete figli unici entrambi, non vi è, fra voi, uno che ha più diritto ed uno che ne ha meno diritto a stare vicino ai genitori, a prescindere dalla età che questi hanno. Infatti anche i genitori della sua ragazza a breve saranno anziani come i suoi oggi – e non credo sia nelle vostre intenzioni vivere prima in una città, per assistere i propri genitori anziani, per poi spostarsi nell’altra ed assistere i suoceri…Giusto?).
Se le cose stanno così, si tratta piuttosto di affrontare il primo, vero, grande problema che riguarda la vostra vita di coppia: in genere, per risolvere questi conflitti bisogna prima di tutto ascoltare le ragioni dell’altro, cercare di comprenderle, mettendosi empaticamente nei suoi panni; dopo di che occorre anche cercare di capire quali sono i propri veri desideri ed aspirazioni e trovare un compromesso. Il vostro primo, importante, compromesso.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UN AMORE INATTESO

Carissima dottoressa, sono una ragazza di 35 anni sposata, abito a Firenze, e ho una bimba di 7 anni. Da un paio di mesi non riesco a capire cosa mi succeda: mi sto innamorando sempre di più di un amico che conosco da anni e x il quale non avevo mai provato attrazione ma solo sentimenti di pura amicizia essendo anche sposato con una mia amica. In questo momento sia il suo matrimonio che il mio sono un pò in crisi, per quanto riguarda me non provo più molta attrazione x mio marito anche se gli voglio molto bene. Da un pò di tempo vedo anche questo amico cambiato verso di me, quando ci incontriamo e parliamo lo vedo spesso emozionato, spesso mi osserva quando io non lo vedo ecc… Ci parliamo poco quando stiamo fra amici, ma molto via mail. So che non posso continuare a pensare a lui, ma non ci riesco, mi piacerebbe capire se anche lui prova per me le stesse cose, come posso fare? Lui spesso mi scrive di sè ci confidiamo, lo sento vicino, anche se sembra non volersi spingere oltre mentre invece io vorrei….Che mi sta succedendo?? Come fare??? Grazie
Lina

Cara Lina,
La prego, non si metta nei guai. Ciò che le sta accadendo è l’innamoramento per una persona sbagliata, perché il suo è più un bisogno d’amore in senso lato, che non un bisogno d’amare quest’uomo. Quando si vive un rapporto di coppia duraturo, questi alti e bassi possono capitare, così come le momentanee attrazioni verso altre persone.
Dunque, non le sta capitando assolutamente nulla di speciale, solo una piccola crisi con suo marito che servirà a farle capire come cercare di cambiare le cose tra di voi, per far tornare la passione e l’interesse reciproco. Cominciando questa relazione con il marito della sua amica, che conosce e frequenta anche suo marito (e con lei che conoscerà sicuramente la moglie di lui), vi mettereste in una situazione difficile e controproducente per entrambi. Non è infatti escluso che, quando la bolla di sapone creata dalla reciproca attrazione scoppierà, vi ritroverete entrambi con le famiglie distrutte e vi chiederete se davvero ne valeva la pena… Cerchi di guardare oltre, molto oltre, la porta di casa e soprattutto, faccia lei per prima a suo marito ciò che vorrebbe lui facesse a lei (un regalo? una poesia? Una sorpresa? Un rapporto sessuale più ‘pepato’?)
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

SONO STATA LASCIATA

Le scrivo per questo motivo:sono stata lasciata da un paio di settimane dal mio ragazzo dopo 2 anni di cui 7 mesi di convivenza.Lui dice di provare odio nei miei confronti e nulla’ltro da quando circa piu’ di un mese fa ho deciso di interrompere una gravidanza;Pur avendo manifestato sin dall’inizio il suo dissenso ,col passare dei gg sembrava aver accettato la mia triste e sofferta decisione standomi accanto sino alla fine.Una settiamana dopo l”intervento scoppio’:confessandomi che i suoi sentimenti erano cambiati l’amore che provava per me si era trasformato in odio , che gli avevo rovinato la vita , che non si sentiva piu’ la stessa persona e da quel giorno in poi manifesto’comportamenti sempre piu’ strani: evitandomi in ogni senso e cercando di starmi il piu’ lontano possibile, alternando momenti di nervosismo e rabbia ad eccessiva euforia; sino a quando decise di lasciare me e la casa.Oltre l’eccessiva pressione da parte della sua famiglia, che non ha , da quanto da lui riferito ,accettato positivamente la mia decisione , puo’ aver influito il fatto che un anno fa circa si è sottoposto ad un intervento al varicocele per problemi dovuti anche a eventuale infertilità? Puo’ questa mia decisione aver scombussolato il suo equilibrio psichico?….c’e’ una lieve speranza che possa ritornare in se’? Io sono quindi annientata dai sensi di colpa ,e delusa dal suo incomprensibile comportamento.
grazie
marana

Cara Marana,
In questa storia si sente suonare solo una campana: la sua. Infatti, vi sono tanti altri particolari importanti che lei non menziona e che invece, a mio parere, potrebbero essere importanti per capire meglio cosa sia realmente accaduto. Anzitutto non è chiaro se questa gravidanza sia stata voluta o sia capitata ‘per errore’, non è chiaro se lei aveva motivi seri per interromperla (lavoro, studio, malattie, insicurezza economica ecc.), o se sia stato per qualche motivo più superficiale, facilmente superabile. Bisognerebbe anche capire che tipo di persona è lui, quanto è legato alla famiglia, alla tradizione, alla religione…
Fatte queste necessarie premesse, è certamente possibile che lui (e la sua famiglia) siano molto in ansia per quanto riguarda la procreazione, a causa di questo varicocele del suo ex ragazzo e che, lui ed i suoi, non le abbiano perdonato di aver fatto svanire in un momento quel desiderio di paternità, che toglieva loro ansia e paura e li riconfermava nella sua/loro autostima e ‘normalità’.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UN PERIODO DIFFICILE

io e mia moglie stiamo vivendo il periodo più difficile della nostra vita di coppia e non so come ne usciremo. Conviviamo da 14 anni e siamo sposati da 9; abbiamo 2 figli di 8 e 6 anni. Fino a circa 5 anni fa le cose tra noi andavano bene, ma poi, piano piano, inizialmente senza che io me ne rendessi conto e affrontassi i problemi per tempo, la crisi è diventata sempre più profonda e ora incombe il rischio della separazione. Dall’analisi che sto facendo ora dei fatti accaduti e del nostro rapporto di coppia mi sento di affermare che, da parte mia, c’è stata l’incapacità di coltivare il nostro rapporto sentimentale in relazione ai nuovi eventi della vita: nascita del primo e poi del secondo figlio, con relativa assunzione di nuove responsabilità genitoriali; il peso (vero o presunto) di nuove responsabilità di carattere economico/professionale (mia moglie lasciò un lavoro dipendente per mettersi in proprio in concomitanza con questi importanti cambiamenti) e conseguente maggiore stress sul mio lavoro (anch’io sono un libero professionista); grande impegno per la costruzione della nostra casa e successivo trasloco. Credo di essere stato inconsapevolmente schiacciato dalle responsabilità che mi ero assunto, il che mi ha portato a essere distante dalla famiglia, immerso nelle preoccupazioni, a sentirmi non compreso e apprezzato per quello che stavo facendo. Allo stesso tempo, mia moglie si sentiva abbandonata da me, non sentiva la mia presenza in ambito familiare, mi vedeva chiuso in me stesso. Lei ha cercato di parlarmi di queste cose, di dialogare, ma io mi sono chiuso, non sono riuscito ad ascoltarla, a liberarmi dal peso eccessivo e in parte ingiustificato delle mie responsabilità (quando lei mi parlava io mi sentivo attaccato e colpevolizzato). La nostra distanza andava aumentando e la nostra vita sessuale ne risentì molto negativamente, il che probabilmente causò in me ulteriori motivi di risentimento.
(Omissis)
Sto (stiamo) facendo le cose giuste?

Pietro

Se siete tornati a fare la terapia di coppia state sicuramente facendo la cosa giusta: del resto la vostra relazione ed i vostri sentimenti hanno subito duri attacchi a causa di tutti questi cambiamenti intervenuti (nascita dei figli, trasloco, lavoro, mancanza di tempo, distacco emotivo, sentimenti negativi covati a lungo in segreto, che vi hanno portato a diventare estranei…). Direi che, a questo punto, in cui il dialogo si è spento e la crisi incombe, non c’è assolutamente niente altro da fare che affidarvi ad un buon terapeuta che vi aiuti anzitutto a spiegarvi, poi a comprendervi e poi a ritrovare nel/nella partner ciò che vi ha unito, anziché ciò che attualmente vi divide.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UNA GIOVANE TIMIDA

Sono una giovane e timida ragazza che non riesce ad accettarsi, a stare bene con se stessa, a non temere il giudizio degli altri, ma soprattutto il loro rifiuto. Cerco in tutti i modi di mascherare questa mia “debolezza”, ma con risultati non sempre soddisfacenti….a furia di coprire la mia timidezza, non so piu’chi sono e quale delle tante maschere che mi sono creata mi assomiglia di piu’…non so distinguere i miei pregi e i miei difetti perchè mi sono
accorta che a seconda delle situazioni sociali in cui mi trovo mi comporto in maniera diversa…mi spiego meglio. Se sto con i miei, con i quali ho un rapporto abbastanza burrascoso, do’ l’immagine della dura, di quella che ha tante ambizioni(questa cosa almeno è vera) che non ha debolezze e che sa gia cosa vuole della vita e che puo’ fare a meno di loro….se sono con gli amici invece sono simpatica, disponibile, scherzosa e a volte con le amiche anche un po’ stupidella…se sto con persone piu’ colte cerco di dare l’immagine della ragazza dinamica, intraprendente e intelligiente, e mi sento a disagio se conosco qualcuno piu’ ambizioso di me, perchè mi sento inferiore, e questo mi fa stare male con gli altri, ma soprattutto con me stessa. Ho riflettuto a lungo su queste cose e sono arrivata alla conclusione che io SONO COSI ed è bene che io mi accetti cosi…ma proprio non ci riesco. Ho tante insicurezze, che tra l’altro si ripercuotono anche in situazioni pratiche: per esempio, tra qualche giorno dovrò fare un colloquio di lavoro, e già penso “e se venissi scartata? e se loro si accorgerebbero di questa mia debolezza e non mi assumerebbero?” allora cio mette in atto in me un processo che mi porta a creare delle protesi, delle maschere…quache tempo fa lessi un libro sulla timidezza, che diceva che l’unica cosa da fare è prendersi cura della propria timidezza, accettarsi cosi come si è e basta…ma quindi mi devo rassegnare? Ma poi ho pensato che forse la via giusta da prendere è proprio questa, che se finalmente riuscissi ad accettarmi cosi come sono, con i miei limiti…
La ringrazio fin da ora per una sua eventuale risposta
Lucia

Cara Lucia,
Le cose che mi racconti sono le cose che più o meno sento tutti i giorni quando ricevo un paziente in studio: sento questi discorsi da giovani e anziani, da uomini e donne, da colti e meno colti, da persone poco considerate socialmente e da persone che, agli occhi degli altri, sono delle persone di successo, molto sicure di sé.
E allora, dirai tu? E allora, credo che sia proprio della natura umana questo sentimento di carenza, questa insoddisfazione, questo voler essere sempre migliori, perfetti, non criticabili. Purtroppo questi sono ideali difficili da realizzare: non siamo sempre al massimo della forma e non possiamo piacere a tutti. Saper indossare delle maschere non è un limite, ma un’abilità, che serve ad avere un migliore inserimento sociale e dunque un maggior successo personale. Pensa se fossi sempre ‘te stessa’: diresti a tutti ciò che pensi dentro di te… Chi ti darebbe più un lavoro? Chi ti accorderebbe la sua amicizia?
Che poi si stia meglio senza indossare maschere, con le persone che veramente si amano e si apprezzano e dalle quali ci si sente ricambiati è un altro ragionamento…Ma io questa soluzione in tasca non ce l’ho: prova a consolarti con quanto ti ho detto prima.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UNA STORIA “SERIA”

ho un problema che vorrei esporle, in quanto non mi da pace. Ho 17 anni, da 4mesi sto con un ragazzo fantastico.. in tutti i sensi! Pur avendo avuto tanti ragazzi, lui è il primo con cui sono riuscita ad avere una storia “seria” ad affezionarmene davvero.. e a innamorarmi. Inizialmente le cose tra noi andavano alla grande… ma ora non piu. Mi considerano tutti una bella ragazza, e in parecchi si fanno avanti… a lui questo non va giu.
E’ sempre stato geloso,ma ora esagera. Mi impedisce di mettere certi vestiti, di uscire senza di lui, e via dicendo… e io non ce la faccio più! Passiamo tutte le giornate rinchiusi in camera mia, lui non vuole uscire perché anke solo se saluto un ragazzo ke incontro per strada lui sta male.. e piange!!
piange tutti i giorni.. ma non nel senso ke gli scende qualche lacrima,piange proprio.. Se gli dico non essere geloso mi dice “scusa eh se ti amo!!!” e poi piange ancora di piu..
Lui ha sofferto tanto nella sua vita, i genitori sono divorziati e a lui questo non va giu.. dice che vuole sposarmi, e questo era anche il mio sogno ma io sento che sto diventando matta..e non sn piu
sicura di volerlo! Lui fino a poco tempo fapoi, si faceva le canne.. e se ne faceva tante!da quando sta con me io ci provo a farlo smettere, lui mi dice che non se le fa quasi piu ma non so se credergli.. ieri pomeriggio abbiamo litigato (tanto x cambiare), lui ha pianto e ha un certo punto gli si è quasi paralizzata una mano, e il respiro sembrava non averlo piu..
io lo so ke sta male e non so piu come fare m aiuti per favore.

Cara Teresa,
Il tuo ragazzo avrebbe bisogno di un aiuto e questo aiuto deve arrivare dall’esterno, per cui non giocare nemmeno per scherzo a fare la sua psicologa.
Chi ama davvero vuole il bene della persona amata: mi sembra invece che lui, che forse si sente già un fallito, tragga le sue sicurezze solo dall’averti messo in gabbia.
Se puoi, parlane con i tuoi genitori; in ogni caso questo rapporto non mi sembra nato sotto una buona stella. Sei molto giovane ed il mondo è pieno di ragazzi che NON si fanno le canne, NON piangono continuamente come damine del settecento, NON fanno scenate di gelosia.
Dunque?
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

QUALCOSA LO FRENA

Le scrivo perché sto vivendo una situazione insostenibile che non riesco più a gestire. Sono ormai mesi che è nata un’amicizia bellissima con un ragazzo, tutto filava liscio fin quando non mi sono resa conto di provare attrazione nei suoi riguardi.
Mese dopo mese il rapporto tra noi si è fatto sempre più intenso, al punto da stare sempre insieme e ad arrivare ad una situazione ambigua per entrambi. Credo che da parte sua ci sia una certa attrazione, ma ho come l’impressione
che ci sia qualcosa che lo freni. Infatti di recente mi ha confermato che,probabilmente, se non teneva a me
sarebbe già successo qualcosa tra di noi,in quanto lui è sempre stato abituato ad avere rapporti poco seri e impegnativi, cosa che, a sua detta, al momento non gli va più a genio.
Il punto è che non ho il coraggio di affrontarlo come dovrei, ho paura che se non va come voglio il rapporto tra di noi degeneri sempre di più.Che idea si è fatta della situazione? Come mi devo comportare?
Mirta

Gentile Mirta,
L’idea che mi sono fatto non è, ovviamente, quella che lui si senta frenato perché ha intenzioni serie con lei e dunque, come si diceva una volta, ‘la rispetta’.
Non saprei dire cosa lo frena, ma penso piuttosto a qualche sua incertezza che gli impedisce di assumersi le responsabilità di un rapporto che potrebbe diventare troppo serio, oppure qualche sopraggiunta insicurezza in ambito sessuale.
Direi che non c’è niente di particolare da fare: state vicini e vedrà che, prima o poi, la chimica prenderà il posto della ragione.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Giuliana Proietti Ancona

STABILIRE IL GENERE

Ho una domanda da porle: è possibile definire esattamente se una persona è omosessuale, bisessuale o transessuale, oppure sono delle definizioni moltopersonali, che variano a seconda del soggetto?
Mi spiego meglio: se un bambino, da piccolo, gioca con le bambole, è attirato dai gioielli e scarpe col tacco e non riesce a socializzare molto con gli altri bambini che fanno attività nettamente più maschili, da grande sarà
automaticamente gay e/o trans oppure è una faccenda molto più complessa?
La ringrazio anticipatamente,
Elisabetta

Cara Elisabetta.
Beh, certamente è una faccenda molto più complessa. Tuttavia, se un bambino non riesce a socializzare con altri bambini della sua età, non ha giochi in comune con loro e l’unica cosa che sembra interessarlo sono gli abiti femminili, in cui gioca a rappresentarsi come una donna adulta e seducente, sicuramente ci sono delle possibilità che il ragazzo senta di avere una identità sessuale ancora poco definita e che sia alla ricerca di sé stesso/a.
Cordiali saluti.
Dr.ssa Giuliana Proietti Ancona

LA SBORNIA DA INNAMORAMENTO

Salve, le scrivo per chiederle perchè, secondo lei, ad un certo punto di una relazione profonda e appagante nata 2 anni fa, una persona può iniziare a pensare di non amare più il partner. molti mi dicono che la sbornia da innamoramento passa e restano i sentimenti. ammetto che ci sono state difficoltà, dovute alla lontananza (lui studia a M., ma viviamo a V.), ma pensavo che questo nn potesse minare i sentimenti. ora che questo problema è
emerso si è sommato ad altri. Ho rivisto un mio ex di 6 anni fa (storia finita male), e ora il suo pensiero mi assilla, come se provassi ancora qualcosa che nn c’è in realtà: nn l’ho più considerato come parte della mia vita.
effettivamente nessun sentimento mi lega a lui attualmente. è solo una mia sega mentale, molto disturbante. oltre a questo si somma la paura di non amare più il mio ragazzo, anche se non darei una spiegazione plausibile alla fine del nostro rapporto, perchè io voglio stare con lui, lo sento quando siamo sull’orlo della rottura, della decisione del distacco. sono lacerata da mille domande, e anche quando mi do delle risposte positive che mi fanno stare bene, le domande si ripropongono e fanno vacillare le mie certezze. cosa mi sta succedendo secondo lei? non voglio finire la mia storia con il mio ragazzo finchè non smetterò di provare sentimenti per lui. spero mai. cordiali saluti,
conto su una risposta.

ps. ultimamente sono assalita dal panico quando guardo una bambina e penso di essere pedofila e quando guardo una ragazza e penso di essere lesbica. qual’è il problema in me??? queste ultime cose mi lasciano sconcertata.

C.

Gentile C.,

La prima cosa che mi viene in mente è che lei sia un po’ troppo ansiosa, visto che basta un pensiero disturbante a farle perdere le sue certezze. Il fatto è che la vita è un processo dinamico, nel quale anche le cose e le persone che rappresentano le nostre certezze più assolute sono, nella realtà, continuamente ‘traballanti’ e alla ricerca di sempre nuovi equilibri. L’amore intenso e assoluto è un sentimento che si prova nei primi mesi, a volte anni, dell’innamoramento, quando l’amore è nel suo ‘stato nascente’; poi si tolgono gli occhiali rosa dell’amore e si comincia a guardare alla realtà sotto un’altra luce, un’altra prospettiva. La persona amata ne esce ‘umanizzata’ e la si vede per la prima volta così come è: con i suoi tanti pregi, ma anche con i suoi difetti, o con i suoi limiti.
A quanto pare, uno dei limiti che il suo ragazzo presenta è quello di imporle, anche indirettamente, una condotta sessuale esclusiva, che lei a livello non del tutto consapevole sente come una insopportabile catena. Forse dentro di sé avrebbe voglia di sperimentare, di scoprire, di provare, ma tende a reprimere queste sue fantasie, ritenendole inaccettabili. Questa continua rimozione però fa si che esse si ripresentino a lei con rinnovata energia e frequenza. Per uscire da questo circolo vizioso la cosa da fare non è chiudere la porta in faccia alle fantasie, ma accoglierle, analizzarle, magari con l’aiuto di un terapeuta, e cercare di trovare, nella realtà, uno stile di vita che tenga conto sia del suo desiderio di legami profondi, sia della sua curiosità per la vita.
Cari saluti.
Dr.ssa Giuliana Proietti Ancona

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UN BRUTTO PERIODO

Gent.ma dottoressa, sto attraversando un brutto periodo della mia vita in cui tutto mi sembra difficile da realizzare. Le dico prima di tutto che sono malata di intestino irritabile da 4 anni, conduco una vita normale, ma i problemi di salute si ripresentano nei momenti meno opportuni. In questi giorni, ad esempio sto malissimo e, guarda caso, sto perdendo un’intera sessione d’esami (sono iscritta a psicologia, più per conoscermi che per vera passione per la disciplina). Questo problema mi sta rovinando la vita. E non è tutto. Sono di una timidezza imbarazzante, soprattutto con gli uomini, tanto da scappare a gambe levate se capisco di piacere a qualcuno e ammetto che la mia autostima lascia molto a desiderare. Sono indecisa su ogni aspetto della mia vita, prima di prendere una decisione penso e ripenso per giorni. In questo momento sono disoccupata, senza una relazione ( a parte un uomo sposato conosciuto in chat,
con cui ci sentiamo solo al tel). Le chiedo un consiglio per guardare avanti senza paura e senza perdere la speranza. Grazie.
Elisa

Cara Elisa,
Ti consiglierei di imparare a non contentarti di cose che non ti soddisfano o ti soddisfano solo parzialmente. Ad esempio, se non hai una vera passione per la psicologia, ma lo fai solo per conoscerti, sarebbe meglio andare da uno psicologo e scegliere invece l’indirizzo di studi che ti piace e ti soddisfa di più. Perché poi contentarsi di un uomo sposato che senti al telefono?
Interrompi questa inutile relazione, che conviene solo a lui e cerca di trovare fra le persone che conosci realmente qualcuno che ti piaccia e che magari sia timido come te.
Se ti va, vai sul sito www.clinicadellatimidezza.it o sul relativo Blog, http://clinicadellatimidezza.blogspot.com e troverai tanti altri consigli utili.
Ciao.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

NESSUNO E’ PERFETTO

Ho 27 anni e da un paio d’anni sto con un ragazzo di 35.Prima di lui stavo con un compagno di università, una volta laureata però mi sembrava che la storia languisse, tra difficoltà mie e sue a trovare lavoro e paranoie assurde dei miei, che sono molto tradizionalisti e non lo amavano per niente (mai andata in vacanza con lui, per fare un esempio, e musi lunghi ogni volta in casa ogni volta che uscivamo). con lui però parlavo tanto ed era un ragazzo molto intelligente ed ironico. Ora, nonostante la nuova storia continuo a pensare a lui e non so come capire se è vera nostalgia o solo un’idealizzazione romantica (perchè comunque l’ho lasciato per un altro, ed eravamo arrivati ad un punto in cui io gli organizzavo vita e dovevo sempre spronarlo, ad esempio a finire l’univesità). Il nuovo ragazzo è più bello, più dinamico, più concreto, mi ama molto ma il sesso è così così e lui è molto musone. Come faccio a chiarirmi e capire casa voglio??
Lettera non firmata

Gentilissima,

Secondo me la cosa da capire è che nessuno è perfetto e che nelle cose non esistono solo il bianco e il nero, ma anche infinite sfumature di grigio. Non è che ‘si ama’ o ‘non si ama’, che uno ‘è simpatico’ o ‘non è simpatico’, che ‘si pensa molto ad una persona con la quale si ha una relazione’, ma che ‘non la si pensa più quando con lei ci si lascia’.
Posto che l’uomo della sua vita non sarà mai un essere perfetto (perché l’esperienza ci insegna che, anche se lo fosse all’inizio, dopo qualche anno, se non qualche mese, non lo sarebbe già più), cerchi di capire se i limiti che trova nel suo ragazzo superano i suoi pregi, oppure sono sopportabili e, meglio ancora, modificabili.Anche una storia di sesso appassionata può spegnersi poi nella routine e nel successivo calo di desiderio reciproco dei partners. Dunque, quello che voglio dire è che non tutto possiamo comprarlo all’esterno, già ‘confezionato’ e pronto per l’uso: abbiamo la responsabilità (ma anche gli strumenti) per migliorare molte delle nostre situazioni di vita. Questo nuovo ragazzo ha già numerosi punti di forza (la ama, è bello, è dinamico e concreto). Cose da migliorare: i suoi musi e il sesso ‘così e così’. E’ sicura di non poter far nulla per renderlo più simile a come lei lo vorrebbe? Può fare molto, per esempio, cambiando qualcosa nei suoi atteggiamenti verso di lui, in modo da influenzarlo positivamente.
Perlomeno ci provi: se poi non ci riuscisse e arrivasse alla conclusione che, sul piatto della bilancia, i difetti del suo nuovo ragazzo pesano più dei suoi pregi, dovrà trarne le sue conclusioni.
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

SONO PREOCCUPATO

Buongiorno… Sono un ragazzo di 21 anni che da quasi un anno sta con la sua ragazza ed ha una vita sessuale del tutto soddisfacente, ma ultimamante una cosa mi ha turbato: proprio stanotte ho sognato di fare sessso orale con un ragazzo, cioè io di farlo a lui… è una cosa di cui dovrei preoccuparmi…??? Che cosa c’è dietro questo sogno…???
Poi una seconda domanda: la mia ragazzza giunge regolarmente all’orgasmo, ma per farlo quendo il rapposrto sta per giungere al culmine si tocca con la mano la vagina e si massaggia il clitoride… puntualizzo che lei era vergine e che è da due mesi che facciamo l’amore liberamente… questo è dato dalla poca conoscenza che lei ha ddl sesso o da me che non le do qualcosa…???
Grazie mille
Preoccupato 84

Salve, caro Preoccupato.
Direi che dovrebbe essere meno preoccupato, perché tutto va bene.
Quanto alla prima domanda, si tratta di una semplice fantasia che si è espressa nel sogno in quanto, probabilmente, nella vita vigile lei non ammetterebbe mai nemmeno una semplice curiosità per un rapporto omosessuale. L’inconscio si esprime così nel sogno, liberamente, potendo andare anche laddove in altro modo gli sarebbe impossibile. Peraltro, non necessariamente in questo caso descrive un desiderio, ma potrebbe anche esprimere il timore di non essere abbastanza virile, di non essere capace ad esempio di far godere una donna. E veniamo così alla seconda domanda.
Quello che la sua ragazza fa da sola è un ulteriore stimolo di cui ha bisogno per raggiungere l’orgasmo. Provi a chiederle se per lei va bene così, o se preferirebbe che fosse lei stesso a prendere l’iniziativa in questo senso. Le donne infatti sono complicate: si documenti, anche su www.psicolinea.it, sull’orgasmo vaginale e clitorideo e scoprirà che tutto rientra nella norma. Infatti, solo tre donne su dieci, si stima, raggiungono l’orgasmo vaginale senza una stimolazione diretta della clitoride.
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

AMORE E AMICIZIA

Mia cara dottoressa, le scrivo perchè sono grandemente in crisi! Ho una stupenda amicizia con una carissimo amico, parliamo di tutto e ci confidiamo su tutto, anche su cose molto intime, siamo però entrambi fidanzati ed entrambi in crisi con i nostri partner e parliamo molto di questa situazione. Io ho sempre creduto moltissimo che un uomo e una donna possano essere amici, perciò sono disorientata adesso perchè temo di cominciare a provare per lui qualcosa di più, è una persona meravigliosa caratterialmente ed è anche un bel ragazzo!
Secondo lei, è possibile che l’amicizia fra un uomo e una donna non possa durare perchè prima o poi subentra sempre l’attrazione fisica? Inoltre, il fatto che un amico confidi ad un’amica cose molto intime e personali, può essere segno di attrazione anche da parte sua? In conclusione: secondo la sua esperienza può mai esistere una sincera amicizia fra uomo e donna? Oppure se un uomo e una donna si scelgono come amici c’è sempre un fondo di attrazione?
Grazie
Chiara da Verona

Cara Chiara,
Penso che se due persone si scelgono per scambiarsi delle confidenze sono due persone che provano, l’una nei confronti dell’altra, un sentimento di rispetto, di fiducia, di empatia, di simpatia. Nessuno andrebbe a confidare le sue cose più intime ad una persona che ritiene poco intelligente o che non stima. E’ per questo che non credo all’amicizia fra un uomo ed una donna, specie quando questa amicizia è così profonda come la vostra…
L’amore infatti consiste nello stare bene con un’altra persona, nel sentire la sua mancanza, nel bisogno di condividere con lei delle emozioni: la vostra situazione è forse diversa? Se poi mi dice anche che lo trova anche un bel ragazzo… Penso certamente che lei ne sia innamorata e penso di non essere lontana dalla verità.
Secondo me il sentimento di amicizia tra un uomo e una donna può esserci solo in due casi: quando non c’è la minima attrazione fisica (anzi, si sfiora il disgusto) oppure quando si è già consumata una bella storia d’amore fra i due, che ha spento la passione ma non il bene che si vogliono.
Saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

DIFFICOLTA’ DI AUTOSTIMA

Salve, ho 34 anni e mi piacerebbe avere una isposta in particolare. Ho delle difficoltà di autostima e di fiducia in me stessa. Come potrei risolvere questi problemi, senza dover ricorrere necessariamente a medici o professionisti che
possano sottopormi ad lunghe ed estenuanti sedute? Insomma mi piacerebbe ricostruirmi dall’interno e riuscire a piacermi di più. Ho avuto di recente una grande delusione amorosa. Sono stata lasciata dopo 15 anni di fidanzamento. Sono inoltre una persona di natura insicura, ma non timida! A volte riesco a sorprendermi per ciò che faccio in certe situazioni, ma se dovessi prevederle o progettarle mi verrebbe difficile il solo pensiero!!
Grazie per la consulenza.
Gabry

Gentilissima Gabry,

Anzitutto vorrei chiarire il fatto che non tutte le persone timide sono apatiche e inconcludenti: al contrario, proprio fra i soggetti timidi lei troverà delle persone che hanno raggiunto vette altissime di successi personali, non tanto perché desiderose di strepitose carriere o di fortune economiche, ma per mettersi alla prova, giorno per giorno, in modo da trovare sempre nuove ragioni per stimarsi di più.
Volendo evitare lo psicologo (con il/la quale tuttavia le sedute sono tutt’altro che lunghe ed estenuanti, visto che durano in genere meno di un’ora e che lo/la psicologo fa di tutto per mettere a proprio agio lil cliente…) non rimane che studiare sui libri, per acquisire delle conoscenze teoriche che le possano permettere di modificare lo stile del suo pensiero, di riconoscere in sé eventuali sentimenti negativi, frustrazioni, insicurezze. Vi sono libri e siti di psicologia a tutti i livelli: basta scegliere quelli più adeguati al proprio livello culturale e alle proprie propensioni. Personalmente ho pubblicato diversi libri di auto-aiuto con la Xenia editore e collaboro a diversi siti, fra cui le segnalo www.clinicadellatimidezza.it e http://clinicadellatimidezza.blogspot.com.
Spero davvero che, attraverso queste ed altre letture lei possa, come dice, ‘ricostruirsi dall’interno’, trovando anche un nuovo fidanzato.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

IMPRIGIONATA IN UN’AMICIZIA

Cara dottoressa, sono imprigionata in un’amicizia che mi dà tantissimo ma che penso stia illudendo il mio cuore! Il mio migliore amico, fidanzato fra l’altro di una mia amica, abbiamo un’amicizia intensa, profonda, siamo capaci di confidarci qualsiasi cosa senza alcuna vergona. Abbiamo entrambi una relazione fissa da alcuni anni, entrambi però attraversiamo a fasi alterne dei periodi di crisi con in nostri fidanzati,periodi nei quali io e il mio amico ci sosteniamo tantissimo a vicenda. I nostri fidanzati non sanno della nostra amicizia, forse abbiamo paura che potrebbero fraintenderla, ma io adesso temo di amarlo, ho trovato in lui oltre all’amico ideale l’uomo che avrei sempre desiderato al mio fianco e sto male perchè so bene che non potrà mai esserlo e non potrei mai portarlo via alla mia amica e fra l’altro viviamo in una piccola cittadina dove ci si conosce quasi tutti sarebbe una tragedia! Inoltre non so se lui provi o abbia mai provato un sentimento così forte nei miei confronti e non so come fare per capirlo.
La prego, mi aiuti lei a capire come posso venirne fuori e magari impedirmi di amarlo!
E mi spieghi anche se secondo lei esiste o no la possibilità che un uomo e una donna possano essere amici senza mai innamorarsi, forse io ho capito che non esiste!
La ringrazio di cuore e aspetto una sua risposta.
Grazie
Emanuela

Cara Emanuela,

Da secoli si dibatte sull’argomento e risposte ‘scientifiche’ non ce ne sono: le posso dire la mia personale convinzione, che è quella che tra un uomo e una donna una vera amicizia non possa esistere. Vi sono delle eccezioni, certamente: ad esempio se uno dei due è gay, se l’attrazione sessuale manca completamente, se vi è stata già una storia d’amore completo, che abbia attraversato la fase del calo del desiderio sessuale.
Venendo a lei, credo che la cosa migliore sia ‘confidargli’ di aver pensato di lasciare il suo fidanzato, perché pensa di essersi innamorata di un altro, o per qualsiasi altro motivo plausibile. Veda la sua reazione. Se lui la sapesse libera non vedo perché, se fosse innamorato davvero, dovrebbe trattenersi. Se son rose fioriranno, come si dice; eventualmente tenete la vostra storia nascosta per un po’ dopo la fine dei vostri rispettivi fidanzamenti, in modo da evitare pettegolezzi, cattiverie e perdite di amicizie.
Cari saluti e soprattutto auguri!
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

I MIEI STUPIDI COMMENTI

Salve dottoressa,
Mi chiamo Anna ho 20 anni. Spero che lei mi puo’ dare un buon consiglio i miei amici mi hanno consigliato di venire sul vostro sito. Vedi fara’ 2 anni che saro’ con mio ragazzo, Tutto andava bene fra di noi fino l’ultimo mese. Abbiamo litigato per colpa mia o detto delle cose che non dovevo dire e per la prima volta mio ragazzo mi aveva detto che era pronto a lasciarmi se io continuavo con i miei stupiti comenti. Vedi dottoressa noi abbiamo sempre avuto una buona relazione e da quel giorno in Maggio quando io ho capito che lui mi forse lasciava ho avuto paura. Vedi lui e ancora con me sta prendendo tempo per vedere se andiamo ancora d’ accordo, perche’ vuole vedere se possiamo ancora avere quello che avevamo. Lo so che lui non mi vuole lasciare me la detto e mi ama. Il problema e che ora che abbiamo scoperto il problema ci stiamo lavorando insiem pero’ questo TI LASCIO ci segue sempre cio’ e sempre nell aria. E invece d’ amegliorare la nostra relazione e se come ci sta distrugendo. Perfavore dimmi che posso fare qualche cosa a salvare mia relazione. Lo amo tanto e sto provando a dargli il mio meglio pero i nostri pensieri tornano sempre a quel fato che ci siamo quasi lasciati e ci litighiamo per quello.
Grazie per il suo tempo

Cara Anna,

Purtroppo l’amore non offre mai sicurezze. Oggi c’è, domani può non esserci più. I motivi sono tanti e non tutti possono essere prevedibili. Nel vostro caso, tornare a parlare di quando vi siete quasi-lasciati non deve essere un motivo di lite: a cosa serve continuare a litigarci sopra? Cercate piuttosto di capire perché lei non si può permettere di fare dei commenti, perché lui si irrita così facilmente, perché lei fa un’autocritica così feroce nei riguardi di sé stessa, parlando dei suoi ‘stupidi commenti’… Cercate di riscrivere le regole del vostro rapporto, stabilite un patto per il quale se uno dei due non è felice è libero di fare tutti i commenti che desidera, invitando l’altro ad una discussione, che porti alla soluzione del problema.
Se non ce la fate da soli, fatevi aiutare da uno psicologo.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

GIUSTO AVERLO LASCIATO?

Buongiorno,
avrei bisogno un consiglio.
Ho avuto una storia di un anno e mezzo con un uomo divorziato, di 8 anni piu’ grande. Siamo due persone molto diverse per certi aspetti e molto simili per altri, lui soffre di sindromi ossessive che gli condizionano parecchio la vita, la nostra
convivenza e’ stata tormentata (lui e’ uno spirito libero e io tendo a condividere tutto con il mio uomo, cercando di non essere oppressiva), cio’ nonostante mi sono legata moltissimo a lui, e non riesco a farmene una ragione da quando io stessa gli ho detto di non vederci e sentirci piu’. Una richiesta dettata dal fatto che negli ultimi mesi ci frequentavamo come fratello e sorella, sia nell’intimo che nella vita quotidiana. Lui non provava piu’ attrazione e colpevolizzava me per questo e io mi sentivo umiliata ogni volta che provavo a parlarne e ad agire e non ottenevo risultati.
Razionalmente e’ giusto averlo lasciato, ma penso continuamente che insieme saremmo state due persone migliori, se fossimo riusciti a impegnarci di piu’. Ho la sensazione che nessuno possa piu’ interessarmi (e’ una persona estremamente intelligente e carismatica), penso solo a lui e aspetto che si rifaccia vivo per chiarirci e ricominciare da capo, questa volta consapevoli di tutti gli sbagli commessi. Io credo che lui sia una persona molto buona ma sempre in fuga da se stesso (per far fronte alla sua patologia, senza voler ricorrere ai dottori e alle medicine), una persona diventata egoista e viziosa per necessita’ (alcol, fumo, vizi sessuali), e per questo chiusa nel suo mondo e irraggiungibile. E’ un mio limite e razionalmente lo riconosco, ma non riesco a liberarmi dall’angoscia di averlo perso e di non poterlo piu’ aiutare ad avere una vita migliore. Vorrei aiutarlo e proseguire la nostra storia, oppure riuscire a farmene una
ragione e chiudere definitivamente.
Non riesco a fare ne’ l’una, ne’ l’altra cosa, sono in un punto morto e vorrei smuovermi.
Grazie per il vostro aiuto
Lara

Cara Lara,

Lei a questo signore gli ha già fatto una diagnosi, prescritto una terapia e trovato perfino una dottoressa (lei) che potesse ‘aiutarlo’.
Se non sbaglio, è lei che è stata lasciata, perché lui non provava più attrazione sessuale per lei e vivevate come fratello e sorella. Non crede sarebbe meglio cercare di capire perché il suo uomo, intelligente e carismatico, non riusciva più a provare attrazione per lei? Non potrebbe essere lei ad aver bisogno, in qualche modo, di essere ‘aiutata’ ? Per esempio a ritrovare il suo fascino e la sua seduttività? Non so a quale livello: psicologico, sessuologico (o semplicemente cosmetico, dietetico, o altro…), ma qualcosa da fare potrebbe davvero esserci. Una volta che lei si sentirà più sicura di sé stessa da questo punto di vista ed avrà recuperato la sua autostima, troverà sicuramente anche il modo di ‘smuoversi’ nel modo migliore…
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

UNA QUESTIONE MI ATTANAGLIA

Buongiorno, chiedo il vostro parere in merito a una questione che mi sta attanagliando ultimamente.
Ho 24 anni e sono fidanzata con un ragazzo di 28 anni da 4 anni, è una persona intelligente, seria, matura, fedele, profonda, con cui mi trovo veramente molto bene da molti punti di vista, anche sessuale.. Seppur io l’ho sempre amato più per le sue qualità interiori che per la sua bellezza, nonostante sia un ragazzo carino, non penso di essere mai stata attratta fortemente dal suo fisico.
Comunque la dimensione sessuale va bene, perchè abbiamo trovato una buona complicità.
Da 6 mesi ho conosciuto un altro uomo, di 36 anni, nonostante sembri molto più giovane, sia fisicamente che come stile di vita. è un uomo bellissimo, affascinante, intrigante, “furbetto”, un pò “bastardo dentro”, fidanzatissimo che ci ha provato spudoratamente con me… o meglio prima di questi sei mesi ci conoscevamo già, io ero fidanzata, lui no, è per diversi mesi mi ha corteggiato, ma io non gli ho dato mai molta corda, perchè sapevo che era un tipo inaffidabile, nel senso di poco fedele e collezionisa di donne…
Nel periodo in cui lui si è fidanzato, (per pura casualità o meno!? ci sarà un pò di spirito di primeggiare sull’altra donna.. chissà’!), ho cominiato a vederlo con occhi diversi, nel senso che seppure non ho cambiato idea su di lui, ho cominciato a pensarlo spesso e non solo in situazioni piccanti, ma magari a fare una passeggiata insieme.. cioè non l’ho più visto solo come un ipotetico amante ma perchè no, magari come un ipotetico fidanzato. Non ho avuto
modo di frequentarlo in questa veste di fidanzato, perchè lui si era ormai fidanzato realmente e mi è restato un pò il dubbio di come sarebbe andata se, quando single, lo avrei frequentato più seriamente.. magari prendendo decisioni sulla mia attuale storia, che non va di certo male ma è qualcosa di diverso… La storia che ho è una storia di casa, chiesa, pranzi in famiglia, serenità, pace, fedeltà.. di là avrei avuto vita “mondana”, tante incertezze, tanti stimoli nuovi e intriganti… Non avendolo come fidanzato, l’ho avuto però come amante… come amante è stato tutto e più di quello che avrei immaginato, intrigante, bello ecc… Indipendentemente da cosa può volere o non volere lui, vorrei capire cosa voglio io… da un lato vorrei una storia alla mulino bianco (con il mio moroso) fatta di fedeltà e amore, dall’altra una storia scoppiettante con un tipo scoppiettante..E’ il cosiddetto “bello e maledetto” . Se è vero che per certi versi è una persona che istintivamente mi attrae, perché anche gli “stronzi” (me lo conceda) paradossalmente “piacciono” , razionalmente so che difficilmente potrò costruire qualcosa di duraturo con una persona del genere. Per metafora pensiamo a un paio di belle scarpe ma che ti fanno male ad indossarle, per quanto ti aggradano sai che non ha senso acquistarle perché ti fanno male e non le potrai indossare a lungo. (dall’altro lato c’è forse l’illusione di pensare “con me sarà diverso…”, ma non è solo un’illusione?!)
Non so se amo più realmente il mio fidanzato, se ho avuto il bisogno dell’altro, fisicamente e mentamente… Non so se dell’amante mi sono solo invaghita e c’era una sorta di narcisismo femminile e di competizione nel rubarlo all’altra donna.. Se il mio amante domani si mollasse con l’altra lo vorrei davvero..? I due sono i due opposti della stessa medaglia… forse vorrei entrambi o nessuno dei due… Forse dovrò ancora trovare una persona che ha le due facce… forse la soluzione è proseguire con entrambi, ma non è possibile perchè rischioso (rischierei che la cosa prima o poi salti fuori) e poi comunque moralmente scorretto… Tanti, troppi interrogativi…
Datemi un vostro parere.
Grazie.
Stefania

Cara Stefania,

La sua metafora delle scarpe mi sembra davvero molto ‘calzante’… E’ inutile, dice lei, farsi belle, comprarsi un vestito nuovo, profumarsi e truccarsi, per poi uscire con delle scarpe da tennis… E’ ovvio che, in queste condizioni, le scarpe più adatte sono quelle col tacco a spillo, che però fanno bene all’anima, ma male ai piedi.
Allora, forse, quello che c’è da fare è provare a cambiare il proprio stile, ovvero imparare ad essere bellisima anche con un paio di scarpe da tennis. Non è una cosa immediata: la competizione con le ragazze col tacco alto sarà molto dura e solo l’intelligenza e la dedizione che metterà nello scegliere e combinare i vari elementi del suo look potranno permetterle di vincere la sfida. Insomma, le propongo una scelta difficile, dura, per poter trovare un punto di equilibrio e dunque di felicità, sia nel corpo che nell’anima. Non si tratta di una rinuncia per la vita, ma di una scelta da fare giorno per giorno, nella consapevolezza che questa è la scelta migliore che lei fa non solo per gli altri, ma anche per sé stessa. Poi, se una sera le venisse la voglia di mettersi in ghingheri, niente e nessuno dovrebbe toglierle la soddisfazione di indossare, ogni tanto, il suo bravo tacco alto.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

LUI E’ PIU’ PICCOLO DI ME

Sono una ragazza innamorata da 8 mesi di un ragazzo di 6 anni più piccolo di me. Le esperienze sentimentali di questo ragazzo sono limitate: poche storie di un mese al massimo e tutte con ragazze fisicamente lontane da lui. Quando ci siamo conosciuti ci siamo piaciuti subito, ma abbiamo faticato ad avviare una relazione che è finita nemmeno 3 settimane dopo. Soprattutto per volontà mia abbiamo continuato a frequentarci e abbiamo ripreso, anzi aumentato, l’intimità tra noi. Col tempo ci siamo avvicinati e lui, che ha sempre negato di provare sentimenti per me, ha anche ammesso che quando siamo stati insieme invece era innamorato. Cercando di farlo sentire libero e portando tanta tanta pazienza, negli ultimi 2 mesi ero riuscita ad avvicinarmi molto a lui, che comunque ha sempre teso a tenermi a distanza di sicurezza. Ora che l’intimità era piena ed avevamo cominciato anche a permetterci le piccole litigate che aumentano la confidenza tra le persone… lui si è trovato un’altra. La notizia me l’ha data personalmente, per amore di sincerità, e la cosa sembra essere stata improvvisa. Lei è una sua coetanea e a detta di molti piuttosto superficiale. Lei che di me ha sempre amato più che altro la testa (mi ha spesso detto “mi piace che pensi”), si è fidanzato con una ragazza che, a quanto pare, dopo averlo “corteggiato” per un paio di settimane, ha comunque avuto bisogno di dare risposta affermativa all’ufficialità della loro relazione il giorno dopo il loro primo bacio. Ho sempre pensato che questo ragazzo fosse con me più coinvolto di quanto non riuscisse ad ammettere e che il suo atteggiamento sfuggente sempre nei periodi migliori fosse legato alla paura. Poco prima di fidanzarsi con lei aveva tra l’altro pure accennato alla possibilità di rendere noto anche agli amici il fatto di aver ricominciato a vedersi con me. Non posso giurarci, ma non penso che mi abbia usata, né tanto meno che mi abbia fatto deliberatamente del male. Non credo sia, insomma, il classico furbo che ha approfittato di una situazione. Non posso però non chiedermi se tutte le mie teorie sui suoi sentimenti e sulla sua paura di un coinvolgimento possono arrivare a giustificare anche questo: sapevo che si sarebbe allontanato, ero pronta e me lo aspettavo, ma non avevo preso in considerazione l’ipotesi che uscisse con un’altra.
Dopo tutto il tempo che ho investito nel costruirmi un rapporto con lui (che ora mi ha detto “se in passato la tua presenza o meno nella mia vita mi era indifferente, ora non è più così), ho tanta paura che la sua nuova ragazza durerà più del fatidico mese e di perdere anche quel poco che avevo conquistato
nel suo cuore…

Lory

Cara Lory,

E’ evidente, da come parla di questa storia, che nella vostra coppia lei era l’astro e lui il pianeta… Lei ha investito, lei ha costruito, lei è riuscita a… Purtroppo l’amore si fa in due ed allora, anche io credo che lui non l’abbia usata, che sia stato bene con lei, ma credo anche che questa esperienza lo abbia fatto crescere, maturare, al punto di motivarlo a cercare un rapporto più paritario, in cui lui si possa sentire più a suo agio, meno influenzato dall’altra persona che ‘pensa troppo’ o ‘troppo bene’.
Le auguro di trovare al più presto un uomo vero, che possa sostituire questo ragazzo.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

LUI E’ PIU’ VECCHIO DI ME

salve sono una ragazza di 25 anni e da diversi mesi frequento un uomo di dieci anni più vecchio di me, in passato abbiamo avuto qualche problema ma ultimamente sembra che abbiamo trovato il nostro equilibrio. Lui è un uomo molto dolce e sensibile, ma tende a mascherare questa debolezze del suo carattere Premetto che le mie esperienze sessuali sono scarsissime, non ho mai raggiunto l’orgasmo semplicemente con la penetrazione, un paio di mesi fa ero
sul punto di raggiungere l’orgasmo durante un rapporto, ma improvvisamente quella sensazione svanisce lasciandomi una strana angoscia addosso, quella sera non ebbi nessun orgasmo, io attribuii la cosa a come un fatto psicologico dato che avevamo litigato quel giorno e non gli diedi peso, purtroppo da quella sera ho avuto ancora questo problema durante i rapporti con lui, sicuramente mi fa sentire desiderata e sicuramente sa quali punti toccare, è tutt’altro che un principiante…quando si è accorto di questa mia difficoltà ne abbiamo parlato non ci siamo scaricati a vicenda la colpa di questo anzi…lui è diventato molto più affettuoso, dolce e fa di tutto per farmi venire…devo aggiungere che ho una scarsa per quanto assente lubrificazione, solo quella famosa sera riuscii a bagnarmi, ma questo non mi ha mai creato difficoltà con gli orgasmi della clitoride…non so proprio che fare come affrontare il problema sarebbe stupido fingere di stare bene sessualmente con lui quando poi sarei insoddisfatta mi sembrerebbe una mancanza di rispetto nei suoi riguardi. Vi ringrazio si da ora per la vostra cortese attenzione e nell’attesa di una vostra risposta vi saluto cordialmente

Nadia

Cara Nadia,

E’ molto giusto quello che dice: che senso ha fingere il piacere ? Chi ci guadagna, oltre tutto? Il fatto è che circolano ancora informazioni sbagliate sul conto dell’orgasmo femminile e malgrado siano oltre trenta anni che studi e ricerche confermino che l’orgasmo vaginale esiste solo per una sparuta minoranza, tutte le donne si dolgono di non provare l’orgasmo vaginale. E’ una concezione errata quella che fa credere che l’atto sessuale porti sempre e comunque piacere e orgasmo simultaneo ad entrambi i partners: il piacere va costruito attraverso il sapiente uso dei preliminari e cercando delle posizioni e delle attenzioni reciproche che possano eccitare il cervello, più che gli organi genitali. Che poi durante il periodo ovulatorio aumenti il desiderio, la lubrificazione, l’intensità dell’orgasmo, è cosa nota: per sentirsi maggiormente stimolata cerchi di avere rapporti in quel periodo, ma sappia anche che, se non vuole una gravidanza, quelli sono anche i giorni più a rischio. Furba la natura, eh?
Cari saluti.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

ANSIA DI MAMMA

Sono mamma di un bimbo di 4 anni e ultimamente sono un pò in crisi, spero che lei possa chiarire qualche mio dubbio. Mio figlio è un bambino molto spigliato sia nel linguaggio sia nei movimenti, ma quando è in contatto con bambini più “svegli” di lui è come se si inibisse. Non voglio che diventi aggressivo ma che al momento opportuno si sappia difendere. Come posso farglielo capire? Ci ho provato diverse volte spiegandogli che non deve aver paura degli altri, mi dice
che va bene ma quando si ripresenta una situazione analoga ci “ricasca” inevitabilmente. C’è anche da dire che è molto legato a me, forse troppo anche per questo vorrei che fosse più autonomo. Grazie in anticipo per il tempo che mi vorrà dedicare.(mamma75)

Cara mamma75,

I comportamenti dei figli, specialmente quando sono ancora molto piccoli, dipendono in gran parte dal patrimonio genetico che gli abbiamo trasmesso. Probabilmente in famiglia ci sono altri esempi di persone inibite, che tendono alla passività nelle interazioni sociali. Molto però fanno anche gli esempi di comportamento che i bambini possono osservare quotidianamente nel loro ambiente e che inconsapevolmente tendono a fare propri.
Più che cercare di insegnargli delle cose con il ragionamento, che i bambini di questa età non sempre sono pronti a recepire, è meglio impegnarsi nel fornire lezioni di vita pratica ed esempi di comportamento.
E’ un po’ come quei genitori che si dolgono perché i figli non amano la lettura e poi, se vai a vedere, non hanno un solo libro in casa. Se al figlio non gli leggi le favole, non disegni insieme a lui le storie che gli racconti, non gli fai sentire il profumo dei libri e non gli fai osservare la bellezza delle immagini, come puoi pretendere che diventi un accanito lettore? E questo vale per tutto.
Cari saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

FOBIA DI GUIDARE

Salve,mi chiamo elena e vorrei sapere come posso riuscire a domare dentro di me la paura di guidare l’auto. ho preso la patente con voglia e entusiasmo, poi un giorno provando la macchina nuova mi è presa l’angoscia di non riuscire a guidarla, si è spenta qualche volta e STOP – mi sono detta io l’auto non la usero’ mai piu.. ora mi serve x andare al lavoro essendomi appena laureata e non so come fare! ho paura di dirlo a chiunque. i miei lo sanno ma credo non se
ne pongano il problema e non l’affrontano x timore di ferirmi! cosi’ mi ritrovo sola con i miei problemi. Grazie. Elena

Cara Elena,

Ad un vecchio saggio cinese che aveva camminato molto, scalando montagne e attraversando luoghi inospitali e pericolosi, qualcuno chiese: ‘Come hai fatto a fare tutto questo’? E lui rispose: ‘semplice, un piccolo passo dopo l’altro’.
Allora… Per prima cosa mai dire mai. Se proprio vuoi dire a te stessa e agli altri che hai qualche problema in proposito, dì così: ‘in questo periodo’ non mi va di guidare. Poi, ogni giorno, entra nella tua bella macchina, portati un giornale da leggere, accendi la radio e rilassati. Quando ti sentirai più sicura, esci la mattina presto, verso le sei o le sette, quando c’è poca gente in giro e comincia a fare i tuoi primi giretti. Non c’è bisogno di fare sapere al mondo che stai mettendo in pratica un programma di auto-riabilitazione: se dovessi avere delle difficoltà o ulteriori blocchi, prova a rivolgerti ad uno psicologo. Ciao e auguri.

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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