Consulenza online Dentro e Fuori di Te 4

Lettere a Dr. Giuliana Proietti

Giuliana Proietti
Dr. Giuliana Proietti, psicoterapeuta sessuologa

DENTRO E FUORI DI TE
Archivio Storico 2001-2011  
Pagina n. 4

DEPRESSIONE CON RISVOLTI PARANOICI

Una mia amica sta frequentando un ragazzo di 30 anni che da qualche anno soffre di depressione con risvolti paranoici.essendo in atto un inizio di innamoramento da parte del ragazzo che stravede per mia nipote e la vorrebbe sposare,chiedo di conoscere a quali rischi va incontro e quali sorprese una tale malattia può riservare per il futuro e se sia possibile ipotizzare una totale guarigione visto che a tutt’oggi dopo svariate cure e sedute con psicologi e psichiatri il problema ancora sussiste.soggetti simili sono idonei ad assumere tutte le responsabilità del matrimonio? BG

Carissimo BG,
Una depressione con risvolti paranoici, detta in parole semplici, è una forma di depressione in cui il soggetto perde fiducia nella vita e soprattutto se la prende con gli altri, tendendo a vedere in altre persone la causa dei suoi mali. Naturalmente questa malattia può essere molto grave e rientrare nei casi trattati dalla psichiatria, ma può anche essere un momentaneo sentimento di depressione con qualche tratto di aggressività. Bisognerebbe capire il livello di gravità della depressione e dei risvolti paranoici accusati da questo ragazzo, da quanto tempo ne soffre, se è soggetto a ricadute, quale è stata la causa scatenante della malattia e quali terapie ha finora seguito. Purtroppo, caro BG, mancandomi tutti questi dati, qualsiasi cosa le dicessi, la dovrebbe prendere con le molle ed allora, preferisco evitare di fare diagnosi a distanza…
Dott.ssa Giuliana Proietti

NON MERITA L’AMORE

Ho scoperto Psicolinea pochi mesi fa, leggo regolarmente le risposte che Lei fornisce e mi piace molto il Suo stile. Perciò vorrei chiederle un consiglio. Da quasi due anni stavo con un ragazzo (all’incirca mio coetaneo), che mi ha lasciato da poche settimane adducendo una motivazione che non mi piace affatto. Dice che non merita di essere amato e che per questo non se la sente di avere a che fare con un’altra persona così da vicino, non riesce a gestire l’idea di una relazione. Perciò ritiene meglio per se stesso il condurre una vita da “lupo solitario”, come la definisce lui. Mi ha detto che io non ho colpe, che non ce l’ha con me, ma che dipende solo da lui. Ha detto che non vuole assolutamente smettere di vedermi perché mi vuole bene. Anche se sostiene che io sono la persona cui é più legato al mondo, non riesce a sopportare di essere così vicino a qualcuno. Ci si sente stretto. Ha paura del futuro, dei problemi che potrebbero nascere.
Ho la sensazione che voglia sempre scappare, non da me in particolare, bensì da qualsiasi cosa non si senta di poter affrontare. Si nasconde in una sorta di rifugio al quale non concede a nessuno di avvicinarsi. Premetto che all’inizio é stato lui a convincermi a metterci insieme, e ci é riuscito grazie all’entusiasmo che mostrava per questa storia. Secondo me dietro a questa sua decisione di voler restare solo c’é il trauma che ha subito una decina di anni fa a causa del terribile divorzio dei suoi genitori (che sono stati tanto incoscienti da scaricare su di lui tensioni e responsabilità). Da allora lui ha condotto un’esistenza il più isolata possibile, appena maggiorenne se ne é andato a vivere per i fatti suoi, ha pochissimi amici e mantiene con i suoi genitori rapporti cordiali ma radi e freddissimi. Forse devo davvero rispettare la sua scelta e lasciarlo andare. Però mi sembra molto triste che una persona di ventisei anni generosa e intelligente si autocondanni alla solitudine, per paura dei sentimenti.
Perciò vorrei poterlo aiutare a superare questa sua paura, anche perché io sono molto sicura del mio amore nei suoi confronti e mi dispiace davvero buttare all’aria una storia a cui tenevo (e tengo) tantissimo. Quando mi dice che non merita di essere amato soffro anche io. Vorrei poterlo aiutare, ma non so davvero come fare. Ho cercato di essere paziente e comprensiva, ma temo che queste cose da sole non bastino. Però so che non accetterebbe mai di sottoporsi ad alcun tipo di psicoterapia o robe del genere.
Perciò vorrei sapere cosa posso fare io nel mio piccolo per poterlo aiutare. Mi domando anche se non sia invece il mio punto di vista ad essere sbagliato, forse davvero lui non ha bisogno di nulla e sono io ad aver commesso qualche grave errore che giustifica questo suo atteggiamento, non so. Non so più cosa pensare.
La ringrazio tanto per la sua attenzione e il tempo che mi ha dedicato.
Cordiali saluti,
LisaB.

Cara Lisa,
Grazie anzitutto dei complimenti, ma veniamo a lei. Credo che la cosa migliore da fare sia cercare di capire perché lui si sente così. Dice infatti che non merita amore, che è un lupo solitario, che non può sentirsi stretto in un rapporto, ma non ci spiega il perché… Cosa lo spaventa in particolare? Che sensazioni prova? Perché si sente bene solo quando è da solo? Perché, dopo aver investito tanto in questa storia, ora si ritrae? Lo spaventano ulteriori responsabilità, dopo quelle che gli hanno scaricato i suoi genitori? Ha progetti diversi per il suo futuro? E’ depresso? Soffre di fobie? Ha dei sensi di colpa?
Insomma, cara Lisa, se lui andasse in psicoterapia e raccontasse la sua storia così come lei me l’ha descritta, queste sono le aree che lo psicoterapeuta cercherebbe di indagare, al fine di poterne trarre delle conclusioni e di poterlo aiutare. Nel suo caso, aiutarlo senza capire di cosa soffre, ritengo sia veramente difficile.
L’unica cosa che posso consigliarle, se lei tiene a questa storia, è la pazienza : dopo un periodo di riflessione infatti, il ragazzo potrebbe tornare da lei e questa volta in modo definitivo, dopo aver affrontato e magari risolto alcuni suoi dubbi personali che gli impedivano di vivere serenamente.
Non giochi però a fare l’infermiera o la psicologa: in amore questi comportamenti non pagano! L’unica cosa che potrebbe ottenere è una dilazione temporale di questo stato di crisi e di incertezza, visto che avere problemi psicologici consentirebbe al suo ragazzo di avere dei benefici secondari, quali la sua disponibilità e la sua infinita comprensione.
Si mostri dunque ancora interessata a lui, ma nel frattempo gli dimostri di poter vivere (bene) anche senza di lui. Auguri!
Dott.ssa Proietti

UNA STORIA NON UFFICIALE

Gentile Dottoressa, vorrei da lei un consiglio su una storia che sto vivendo. Ho 27 anni e da due anni frequento un ragazzo della mia età. La nostra storia non è mai stata ufficiale nel senso che lui è sempre stato un po’ titubante dicendo che non se la sentiva di impegnarsi in un rapporto “serio”. Per un po’ di tempo è andata bene anche a me la situazione. Vorrei precisare che insieme stavamo molto bene, parlavamo di tutto, ci divertivamo, c’era passione, riuscivamo sempre a superare i problemi e le difficoltà . Quando però lui ha iniziato a capire che per me la storia stava diventando troppo importante e mi stavo innamorando di lui ha troncato bruscamente dicendomi che i suoi sentimenti non erano abbastanza forti affinché lui si impegnasse, che pensava di non essere innamorato perché secondo lui l’amore è fatto di emozioni forti che con me non provava. Vorrei anche precisare che noi due condividiamo la stessa compagnia di amici perciò abbiamo continuato comunque a vederci in compagnia anche se le relazione era finita pur non avendo nessuna interazione. Io ho sofferto tantissimo, a maggior ragione appunto per il fatto che dovevo sempre incontrarlo quando uscivo. Questo è successo a settembre, a novembre sono venuta a sapere che era uscito per un po’ di volte con una nostra amica. Sono andata su tutte le furie ci siamo scontrati pesantemente e lui ha sofferto tantissimo. Ha chiuso la mini-relazione con l’altra persona e si è sempre più riavvicinato a me finché abbiamo ricominciato ad uscire insieme. Lui era pieno di buoni propositi ha detto che avrebbe fatto di tutto per far andare la storia, che gli ero mancata, che si era sentito spento senza di me. E’ andato tutto bene da quel momento la coppia era come rinata abbiamo ricominciato a conoscerci. Abbiamo passato un capodanno stupendo insieme e io sono sicura che lui era veramente felice. Dopo tre giorni mi ha di nuovo parlato ribadendomi ancora i concetti dell’altra volta dicendomi che i suoi sentimenti non sono abb forti, anche se è tantissimo legato a me e mi vuole un gran bene, cosa di cui sono sicura. Mi ha completamente spiazzata. Mi aiuti lei a capire. E’ possibile provare sentimenti tanto profondi ma non essere innamorati? La sua è paura di impegnarsi., la quale gli impedisce di liberare i suoi sentimenti o non è veramente innamorato?Perché ogni volta che ci avviciniamo un po’ di più lui scappa?Come devo comportarmi adesso io con lui dal momento che DEVO essergli amica? la ringrazio Cancro 75

Cara Cancerina,

è molto difficile distinguere una profonda amicizia da un innamoramento, almeno quando questo non è più allo stato nascente. Dopo più di due anni che dura la vostra storia, è naturale che ci sia un cambiamento nel modo di vivere un amore. Del resto, l’amore nel tempo diventa appunto complicità, amicizia, stima, solidarietà, e tanto altro ancora. Ma più cambia nel tempo e meno somiglia all’amore iniziale. L’importante, perché un amore duri, è che il vuoto lasciato dalla passione iniziale svanita, sia riempito da tutto quel che precede. Se così non è, la storia è destinata ad appassire. Provi anche lei a frequentare gente diversa ed uscire con altre compagnie: potrà esserle utile per capire se lui le è così indispensabile, oppure era solo abitudine.
Saluti ed auguri
Dott.ssa Proietti Ancona

STRANA DISINIBIZIONE

Sessualmente sono molto disinibit…, questo piace a chi vive con me, ma dopo che è successo di tutto sessualmente,mi riaddormento e mi risveglio io che non ricordo niente, con i miei dolori e amareggiat… di non ricordare niente .nemmeno di aver goduto o no. C’è qualcuno con un caso simile?Si può guarire?Con che metodi?Ci possono essere delle conseguenze?AIUTATEMI VI PREGO.n.b. vi chiedo scusa per le parole incomplete ma ho paura di espormi.
ciao da an.

Caro/a AN (a caro anconetano/a),
Lei sicuramente sa che internet consente la privacy più assoluta, permettendo anche di esprimersi con identità diverse e comunque non riconoscibili. Avrebbe potuto scegliere un nick name, come peraltro consigliamo noi stessi nella e-mail apposita, e nessuno la avrebbe riconosciuta, senza il bisogno di mettere i puntini di sospensione. Ma questo lei lo sa benissimo. Questo comportamento mi porta a pensare, ma è solo un ipotesi, naturalmente, che le sue incertezze sessuali possano non riguardare solo questa mail, ma la sua vita, la sua persona. Forse è per questo che quando fa ‘di tutto’ da un punto di vista sessuale non riesce fino in fondo a capire se ciò le piace davvero o meno: in quei momenti una parte di lei, maschile o femminile, che lei non vuole conoscere, o meglio ri-conoscere, viene annullata, annichilita, dai suoi meccanismi di difesa inconsci, così da costringerla a vivere in questa situazione di incertezza e di dubbio esistenziale.
Il suo è uno di quei casi in cui una psicoterapia è d’obbligo, se vuole riacquistare equilibrio e consapevolezza.
Le faccio i migliori auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

UN MOTIVO PERSONALE

Gentile dottoressa Proietti, sono R e le scrivo per un motivo personale.Tra agosto e settembre ho sofferto di ansia, sintomi psicosomatici e ipocondria e credo che la causa di ciò sia l’ansia da separazione, perché i sintomi sono scattati questa volta per la partenza di un amico che credevo (senza motivo) non avrei più rivisto e 4 anni fa per la fine di una storia ho sofferto delle stesse cose, ma molto più intensamente per 2-3 mesi. Ora mi chiedo se devo fare una psicoterapia per risolvere questo problema.Crede che dovrei farla anche se da più di un mese non ho più questi sintomi? Quello che vorrei ora è solo “voltare pagina”, ma intraprendere una psicoterapia per me significa rimanere con la testa in quel periodo… e non so se ne ho più la forza e la voglia… vorrei solo ricominciare la mia vita di prima: allegra, spensierata, “impegnata”, orientata al futuro!Nel caso me la consigli, per questo tipo di problema i tempi sono lunghi (indicativamente) e i costi? Sarebbe più adatta una psicoterapia ad indirizzo cognitivo o psicodinamico? E’ possibile “risolvere ” con una psicoterapia “breve”?Spero mi risponda presto….La ringrazio anticipatamente.Cordiali saluti
R

Cara R,
In alcuni periodi della vita è assolutamente necessario rivolgersi ad uno specialista e cercare di districare un po’ la matassa della propria esistenza per comprendersi meglio, per imparare ad accettarsi e soprattutto a valorizzarsi, ma non credo assolutamente che la psicoterapia sia la panacea di tutti i mali. Se così fosse Freud per primo avrebbe dovuto guarire dalle sue numerose fobie e personaggi come Woody Allen dovrebbero essere dei mostri sacri di saggezza, salute e benessere. Non mi sembra che sia così.
Nel suo caso, essendosi il problema risolto da solo, da più di un mese, fa più che bene a voltare pagina e a non pensarci più! Qualora in futuro le dovesse ricapitare una situazione simile, che dovesse prolungarsi oltre i tempi da lei già sperimentati, allora si, certamente, le consiglierei di intraprendere una psicoterapia.
Quanto al tipo di psicoterapia, se questa è focalizzata sulla necessità di curare in fretta un particolare sintomo (ad esempio una fobia), certamente la strada migliore è quella della terapia cognitivo-comportamentale, che è una psicoterapia breve e che dura in genere 10-20 sedute, con costi limitati.
Se invece lei non vuole curare un sintomo, ma mettersi totalmente in discussione, per cercare in profondità le radici del suo disagio, allora niente è più arricchente di una psicoanalisi freudiana o junghiana. Il rovescio della medaglia è certamente il tempo (7-10 anni) e soprattutto i costi.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

SEMPRE IO A CERCARLO

Ciao, sono Giovanna e da un anno ho una storia con un uomo di 40 anni, lui è sposato ed ha una figlia. Il problema è che non so che fare…perché sono sempre io quella che lo cerca, lui anche se sta male non lo fa capire aspetta che sia sempre io a cercarlo. Adesso non lo sento da un mese,ma ci vediamo spesso e non mi stacca gli occhi da dosso…ora sono in crisi perché non so se telefonargli o aspettare. Aiutami. Ho25anni.
Giovanna

Cara Giovanna,
Le donne sono sempre tentate di mettere il sentimento e la poesia anche nelle storie più carnali e materiali che ci siano. Il fatto che lui ti desideri significa indubbiamente che gli piaci, ma ciò non vuol dire che lui provi del sentimento, dell’interesse, che vada oltre gli aspetti sessuali. E’ più che probabile che questa storia con te non faccia assolutamente parte dei suoi progetti di vita. Forse lui non ti cerca mai perché sa bene che presto lo farai tu e questa attesa, fatta di sguardi e ammiccamenti, lo eccita e magari lo aiuta anche a rinverdire le fantasie erotiche, quando è in intimità con la moglie. Traduzione: lascialo.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

ABITUDINI SESSUALI

Buon giorno dottoressa, nel momento in cui escono i problemi, uno si ricorda di tutto quello che ha sentito e pensa magari di poter applicare nel proprio caso personale. Mi riferisco al fatto che ho ascoltato i suoi interventi a Radio Arancia di qualche tempo fa ed in particolare dell’applicazione dell’ipnosi nelle sedute psicologiche. Veniamo al dunque, in ricordo di questo le volevo chiedere se con tali terapie si possono curare delle abitudini sessuali, così sono state definite da urologi e sessuologi che ho contattato. In pratica i miei rapporti sono particolarmente veloci e questo sarebbe derivato dalle abitudini maturate negli anni di matrimonio; dopo tempo mia moglie mi ha fatto capire questo disagio che oggi mi condiziona la vita; secondo alcuni ci sono delle tecniche che potrebbero aiutarmi, ma non ho tempo da dedicarci, inoltre la mia compagna vuole accettare questa che secondo lei è la sua croce. Lei ritiene che in qualche modo possa essere aiutato dal tipo di terapia che ho accennato o ha degli altri suggerimenti ?? Grazie.
FA

Caro FA,
Sinceramente non credo di aver capito la domanda fino in fondo, in ogni caso proverò a risponderle. Credo che l’ipnosi in questo caso non possa proprio aiutarla, perché qui si tratta di cambiare appunto abitudini sessuali, e per cambiare delle abitudini ci vuole piuttosto lucidità e volontà. Se ad esempio questi suoi comportamenti sessuali un po’ veloci sono dovuti alla poca attrazione sessuale nei confronti di sua moglie, allo scarso feeling fra di voi o ad altro, c’è da fare una terapia di coppia, se invece queste sue ‘abitudini’ sono dovute a problemi organici o psicologici personali, deve rivolgersi o ad un medico o ad uno psicologo.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

NON LA CONOSCEVO

Sono un ragazzo di 18 anni e sono fidanzato da quasi 3 mesi con una ragazza di 17 anni. Praticamente io non l’avevo mai conosciuta. Un mio amico me la fece conoscere e nel giro di 3 giorni fatti di parlate,passeggiate, ci siamo messi insieme. Forse un pò presto, visto che non conoscevo il suo carattere! Dopo il 1° mese che stavo con lei l’ho scoperta piano piano. Quello che mi ha sorpreso di più era il suo carattere. Prima di tutto devo dire che è figlia unica. Un primo fatto che ho odiato e che non ho mai ho mai detto a lei era il fatto che andavo a casa sua come se fossi un parente. Ho da aggiungere che questa è la prima mia storia con una ragazza. Allora io , vedendo che a lei faceva piacere, andai a casa sua. Questo poi accadde anche altre volte. Poi un giorno, mia madre venendo a sapere di questo fatto se la prese un poco affermando che era sbagliato che io andassi a casa sua. In seguito anche lei venne a casa mia perchè lo voleva lei. E io dissi a mia madre che sarebbe venuta una mia amica.Quando venne a casa mia all’inizio andò bene ma dopo quando mia madre vide che stava ancora a casa, allora disse : Ma lo sai che se fosse stata mia figlia non l’avrei fatta mai venire?!, e poi mi predicò sul fatto che era scostumata perchè stette a casa per 8 ore dicendomi : neanche se fosse tua moglie!!. Allora io la ignorai (forse sbagliai). Poi successivamente dissi alla mia ragazza una mezza cosa su questo fatto e cioè che mia madre non voleva che io andassi a casa sua e allora la sua reazione(della mia ragazza) fu di tristezza! Qualche settimana dopo mi chiese da furba in modo molto sensibile che voleva stare a casa mia! E anche quel giorno stette a casa per 8-9 ore e mia madre me le disse!!Quando ne parlavo con un mio amico anche lui mi diceva che avevo sbagliato a portarla a casa mia! Io mi sentivo e mi sento disorientato. Poi siccome sappiamo che tutti e due siamo vergini allora quando veniva a casa mia mi faceva anche qualche preliminare quindi proprio tanto male non mi faceva! Questo fatto insieme ad altri mi ha un pò scosso. Altri fatti sono: ad es. il fatto che non si pone mai il problema di pagare quando andiamo in un bar, in un locale, in una pizzeria come se io avessi lo stipendio! ha degli atteggiamenti da bambina che io odio sentendoli spesso. Comunque ultimamente, saranno questi motivi, ma non vedo più in lei quell’amore che vedevo nei primi giorni e settimane. Cosa devo fare? Come mi devo comportare? Vi prego tanto di rispondermi !
Mirko

Caro Mirko,
Effettivamente mi sembri un po’ confuso e soprattutto non capisco se questa confusione dipende da tuoi sentimenti contrastanti su questa ragazza, oppure da ciò che ti dice tua madre sul suo conto. Infatti, ti lamenti che ti abbia fatto andare a casa sua: perché ci sei andato se non lo volevi?; perché ti lamenti se lei si trattiene troppe ore a casa tua? Se è inopportuna o invadente, se questa cosa dà fastidio a te o ad altri, puoi sempre cercare di farglielo gentilmente capire. Perché continui a pagare tu per lei se non hai uno stipendio? Diglielo ! E’ una cosa ormai del tutto normale pagare alla romana. Insomma, il mio parere è che a te stare con questa ragazza non ti dispiace affatto, anche perché i suoi ‘preliminari’, come dici tu, ‘proprio male non ti facevano…’ Prova a parlarle con sincerità, cerca di vederla fuori di casa, non fare impicciare tua madre di cose che al momento non la riguardano e non andare più a casa di lei. Se ciò nonostante questa persona continuerà a non interessarti più, lasciala (con le buone maniere e senza chiedere consiglio ad altri che a te stesso!) Saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

PROBLEMATICHE DI COPPIA

Gentile dottoressa, vorrei chiederle delle informazioni sulle problematiche di coppia.
Sono fidanzata da 3 anni con un ragazzo, ma non viviamo nella stessa città.
Ho avuto un’infanzia e una vita difficile che mi ha molto condizionato e che ancora mi fa vedere tutto nero al punto che prima di conoscere questo ragazzo sono andata dal uno psichiatra per colpa degli attacchi di panico.
Il mio Ex, non mi amava mi criticava di continuo, guardava e ammirava tutte tranne me, ma quando decisi di lasciarlo lui mi minacciò di suicidarsi. La mia famiglia invece è particolarmente instabile e pone in me il suo sostegno affettivo ed economico, alla fine sono esplosa e ho avuto degli attacchi di panico. Così andai da uno specialista che mi aiutò a lasciare serenamente il mio ex fidanzato, e mi esortò ad andarmene di casa. Gli attacchi di panico passarono ed essendo le cure molto costose poichè stavo meglio decisi di non andare più. Una cosa però mi è rimasta dalla psicoterapia la consapevolezza che la sofferenza è dentro di me e molte volte sono io a vedere tutto nero o a cercare di provocarmi degli avvenimenti negativi.
Così sono fidanzata da tre anni con un ragazzo di un’altra città. Da circa un anno siamo in attesa del mio trasferimento. Lui ha comprato le casa e io i mobili, ma qualcosa dentro di me non va.
Soffro, sento come un logorio interiore e non so più distinguere se sono io e il mio pessimismo cosmico, o se è il normale corso degli eventi.
Quando conobbi il mio attuale ragazzo, non lo notai ma lui si innamorò subito di me e iniziò una corte sfrenata. Non ostante abitavamo lontani lui non mi lasciava mai in pace, così accettai di conoscerlo meglio fino ad innamorarmene. Dopo alcuni mesi, in cui iniziai a viaggiare per incontrarlo nei fine settimana, lui confessò di essere fidanzato da otto anni e di aver perso la testa per me. Gli chiesi di scegliere, ma la scelta non fu drastica ne immediata, alternava il ti amo troppo al non posso farle questo….fino al punto che lei si stancò di questa situazione e si lasciarono definitivamente. Lui disse e dice ancora che io sono la ragazza con cui è stato meglio nella sua vita ,che con me si sente se stesso, che gli do sicurezza e lo rendo forte e sicuro. Dice che con me può essere se stesso e gestire le sue emozioni, mentre delle ex ragazze ne era succube.Infatti da quando sta con me ha avuto il coraggio di lasciare amici e lavoro che non gli piacevano, non solo, con i miei consigli è migliorato nell’aspetto e la sua carriera va a gonfie vele, al punto che non lo riconosco più. Mi sembrava un timido ragazzo un po’ sfortunato e pure un po’ goffo, e me lo rivedo vanitoso, sicuro di se, e in carriera….io sono rimasta uguale…sfortunata….con la famiglia che mi opprime….e ora spaventata dalla trasformazione del mio ragazzo.
Una volta che il mio ragazzo ha lasciato la sua ex io ero il centro di tutto il suo mondo ,sembrava che pendesse dalle mie labbra….Ora è così sicuro di se che mi spaventa. Mi sembra di non conoscerlo più e non sono più sicura dei suoi sentimenti.
Si guarda intorno, e si lusinga tanto dalle attenzioni altrui in specie da quelle femminili. La sua carriera lo sta portando molto in alto e molte donne che prima non lo guardavano ora lo rincorrono. Sembra che ovunque vada abbia successo. Il problema è che mi sento destabilizzata, ne soffro e temo di perderlo. Ha sempre avuto dei momenti in cui mi stava attaccato e dei momenti in cui lo sentivo lontanissimo, in questi anni ci sono sempre stati questi momenti, ma ora mi sento sempre in allarme, ho la sensazione che lui si guardi sempre intorno, sto diventando gelosa e diffidente di tutti e di tutte. In realtà è vero sembra che lo sport nazionale non sia più il calcio ma fargli notare più donne possibile davanti a me come se io non ci fossi. Questo avviene di continuo persino le mie amiche gli fanno un po’ il filo….con due ho addirittura rotto l’amicizia. Però con il tempo mi sono interrogata su questo fatto e mi sono resa conto che lui sta sempre al centro dell’attenzione non solo perché è carino e molto simpatico ma anche perché lui si diverte. Più lo mettono in mezzo e lo fanno sentire importante e più si diverte. Ho provato a parlagli e ne ho palato anche con le amiche. Lui dice che scherza e non pensa ne di trascurarmi ne di ferirmi ma che se questo mi da fastidio ci farà attenzione. Ho chiesto alle mie amiche cosa ne pensano così mi hanno risposto che parlano con lui in quel modo perché lui sta allo scherzo, e che è vero che si fanno battute a doppio senso e si scherza ma lo fanno egoisticamente senza pensare al male ma solo al divertimento del momento . Loro dicono che nei loro casi i loro fidanzati stanno un po all’ombra come io sto all’ombra del mio ma se i loro fidanzati ci restassero male come ci resto io certamente farebbero più attenzione.
Dopo che abbiamo parlato ho notato che lui ha mostrato un certo distacco dalle compagnie femminili, ma ora ho la sensazione che si annoi….lo vedo li in un angolo….che si guarda intorno .
Così mi rendo conto che non gli basto. E vero questo atteggiamento può sembrare egoista, ma io lo vedo ogni 15 giorni solo il fine settimana. E’ possibile che a lui non basto vedendomi per così poco tempo?.Io penso che vedendoci così poco io lo vorrei tutto per me , invece lui vorrebbe svagarsi e divertirsi. Farsi bello e sgallinare un po con chi gli presta attenzione. C’è da dire che quando non ci vediamo lui non esce quasi mai. Cosa c’è di sbagliato ?Io non capisco sono io famelica di attenzioni? Lui è in cerca di qualcosaltro e io non voglio accettarlo ?Lui dice che io lo fraintendo, che lui è innamorato di me e che con me sta bene e si sente se stesso, ma non riesco a placare questo stato d’animo di ansia interiore.
Sono io che sto cercando il mio malessere ?. Come si evolve una coppia, perchè non sono più il certo dei suoi interessi ,ma c’è se stesso? .Perché vedendoci così poco, non mi rimane attaccato e preferisce vantarsi dei suoi successi con chiunque ?. Perchè da solo con me legge e dorme, ma se arriva qualcuno al di fuori dalla mia cerchia si illumina?. Quali sono i segnali di un disinnamoramento e quando è un distacco normale ?, se è vero come dice che mi ama perchè questa sensazione di preallarme non cessa mai ?. Ieri mi ha detto che il fatto che io mi devo trasferire è un grande impegno e un po ne ha paura, mi ha detto che non si sente pronto per un matrimonio ma vuole convivere. Io ovviamente ho sentito questo come sintomo di insicurezza affettiva, poi quando mi ha visto rattristarmi, ha detto che non capisco niente e che lui è innamorato di me….devo proprio aspettare di vivere tutto per avere delle risposte ?lo so che non esiste la sfera di cristallo, ma vorrei capire come si evolvono le relazioni amorose e come posso fare per uscire da questo stato d’ansia che mi pervade….Scusate le lunghissima lettera e se vorrete rispondermi, ne sarò lieta e vi ringrazierò tantissimo.
A presto Stella

Carissima Stella,
Lei per questo ragazzo è stata, ed è, un vero punto di riferimento, una certezza, una presenza cui potersi rivolgere in qualsiasi momento. E’ lei che gli ha dato la forza, che lo ha fatto diventare simpatico e brillante. Se lui è quello che oggi è c’è un’unica responsabile: lei! Ne sia fiera.
Questo significa che lei è una ragazza ricca interiormente, forte, piena di energie, tanto da trasformare un ranocchio in un principe. Quello che ora deve fare è utilizzare queste sue risorse per sé stessa, cercando di trasformare anche la piccola fiammiferaia in una bella principessa. Nei giorni che non lo vede, si dia molto da fare, per migliorarsi in tutti i sensi: si curi nell’aspetto, coltivi i suoi hobbies, legga un bel libro, vada al cinema, faccia delle belle passeggiate ecc.
L’obiettivo è quello di affrancarsi da questa nuova dipendenza affettiva.
Lei deve avere piacere a stare con il suo ragazzo perché gli vuole bene e non perché teme di perderlo, o perché è gelosa del suo successo e delle sue amiche.
Detto questo, direi che le sue amiche non sono molto cortesi con lei: da quanto ho capito le avrebbero detto che se i loro fidanzati chiedessero loro di essere meno spumeggianti in società, loro lo farebbero… Il fatto che, implicitamente, glielo abbia chiesto lei, non è sufficiente per far loro assumere un atteggiamento più amichevole e rispettoso nei suoi confronti?
Faccia come ha fatto lui: cambi giro!
Quanto alla convivenza o al matrimonio, non vedo il problema: cosa cambia?
Se la coppia non funziona, oggi ci si lascia. E’ meglio lasciarsi dopo un matrimonio o dopo una convivenza? Mah… Cosa cambia?
Forse che un matrimonio offre maggiori garanzie?
Quello che conta non è una cerimonia in più o in meno, è la vostra complicità, è il vostro amore.Cari saluti.
Dott.ssa Proietti, Ancona

LEI MI HA LASCIATO

Gentile Dott.ssa Proietti
innanzitutto la ringrazio fin d’ora per l’opportunità. La mia storia è questa: sono sposato da 18 anni con una donna meravigliosa ed abbiamo un figlio di 11 anni. Tutto è filato liscio fino a quando non è arrivato mio figlio. Mia moglie ha cominciato ad avere un atteggiamento iperprotettivo nei suoi confronti, un atteggiamento oserei dire quasi morboso. Le faccio presente che mia moglie è rimasta orfana della madre quando aveva 5 anni e del padre all’età di 21. Questo modo di fare è sfociato anche in frequenti episodi che avevano come caratteristica, la mancanza di rispetto per le decisioni prese da me nei confronti di nostro figlio, in particolare, questo succedeva di fronte a lui. Tutto questo ha contribuito, sentendomi depauperato della mia autorità di padre, ad un mio progressivo allontanamento dalla mia famiglia. Non voglio addurre scuse alle mie azioni, perché comunque mi sento responsabile, ma è solo per darle una motivazione del mio comportamento. Ovviamente con il passare degli anni le cose sono peggiorate, fino a che, 5 anni fa, mia moglie una sera mi disse che non riusciva ad avere più rapporti sessuali con me perché aveva dei problemi nei miei confronti. In quel momento non mi sono reso conto che lei mi stava aprendo il suo cuore ma ho solo pensato che non mi volesse più bene e mi sono sentito offeso come uomo.Stupidamente non ho raccolto la sua richiesta di aiuto e mi sono chiuso in me stesso come un riccio.Abbiamo da quel momento, cominciato a fare ognuno vita a se. Dopo due anni circa, abbiamo riprovato a ristabilire una relazione, sia dal punto di vista sessuale, sia comunicativo. Purtroppo tutto inutile, perché lei si accorse dopo un po’ che stava facendo qualcosa che andava contro la sua volontà. Da parte mia ho fatto qualcosa di cui ancora oggi mi vergogno e non riesco a perdonarmi, e cioè, arrabbiato nei confronti di mia moglie per la sua indifferenza per i miei sentimenti,
ho usato i soldi che erano anche i suoi, per cercare amore (quello fisico) con le prostitute. Le sembrerà strano ma in quel momento dentro di me, in parte la stavo punendo per il suo modo di fare, ma in parte lo facevo perché non volevo un coinvolgimento sentimentale, essendo tuttora innamorato di lei. Della mancanza dei soldi lei se ne accorse ed io le confessai tutto. Non la prese certo bene, e come risultato si tolse la fede. L’epilogo di questa storia ci fu circa un anno fa, quando, cercando delle cose, trovai in casa la brutta copia di una lettera di mia moglie nella quale si capiva, fin troppo bene, che qualche tempo prima aveva avuto una relazione con un altro uomo, (prima che io le confessassi di essere andato con le prostitute) relazione che era durata circa quattro mesi e che lei con quella lettera aveva troncato. In quel preciso momento mi sono reso conto della gravità della situazione ed ho capito quanto ancora la amassi e che la stavo perdendo. Non feci una scenata a mia moglie perché capii che in parte, con il mio atteggiamento, l’avevo spinta tra le braccia di un altro. Le chiesi di dare un’ultima chance al nostro matrimonio e lei accettò. Sembrava che le cose andassero meglio quando invece, a maggio di quest’anno, sentii per caso una sua telefonata con la cugina, mentre le diceva che non aveva più intenzione di continuare a vivere con me e che quindi voleva lasciarmi. Da quel momento in poi, è stato un susseguirsi di episodi poco edificanti ed oltretutto negativi per la tranquillità e la psiche di nostro figlio.Oggi mia moglie dice di volermi un gran bene ma di non amarmi più, che i suoi sentimenti nei miei confronti sono cambiati (non posso darle torto) e che al momento ha solo bisogno di stare da sola per riacquistare un po’ di pace e di tranquillità, anzi, la mia presenza le dà oltremodo fastidio. Ho cercato in tutti i modi di farle capire che ognuno di noi ha commesso degli errori, ma non per questo siamo delle persone cattive ed inaffidabili e che forse in un altro momento potremmo tentare di tornare insieme, basando però il nostro rapporto sulla stima e sulla fiducia reciproca, due cose che sono venute a mancare purtroppo, ma lei adesso non ha nessuna intenzione di pensare ad un eventuale tentativo, fatto ovviamente in un clima più sereno e più disteso, ma vuole solo capire se le manco e se riesce a provare ancora qualcosa per me. Le anticipo che in questo momento, lei non ha un’altra relazione (me lo ha giurato sul figlio). Mi ha detto anche che se non mi volesse più bene e non le importasse più nulla di me sarebbe già andata da un avvocato per chiedere la separazione. Le premetto oltretutto che abbiamo già parlato con nostro figlio, che ovviamente aveva già intuito tutto, esponendogli la situazione e che abbiamo bisogno di un periodo per starsene tranquilli per cercare di risolvere i nostri problemi.Mi scusi se mi sono dilungato troppo ma credo fosse necessario per farle capire la situazione.Il problema che le sottopongo è questo: nonostante quanto le ho detto io amo ancora mia moglie e mi danno ogni giorno che mi sveglio per quello che ho fatto, ma soprattutto per quello che non ho fatto per salvare il nostro rapporto e la mia famiglia. Ovviamente ho i problemi che credo, tutte le persone che vengono lasciate hanno, e cioè, quello di lasciare la donna che amo, perdere la quotidianità di mio figlio, lasciare la casa dove ho vissuto per tanti anni ed oltretutto il problema di trovare un alloggio preferibilmente vicino a lui per poterlo vedere il più possibile.Non per ultimo, ho perso stima e fiducia in me stesso, perché non mi credevo capace di fare certe cose.Cosa mi consiglia di fare per cercare di affrontare nel migliore dei modi questa situazione?Ed ancora: Crede sia possibile che una donna si possa innamorare due volte della stessa persona, a patto ovviamente che si vengano a creare le condizioni adatte?Pensa che ci sia ancora qualcosa su cui basare un rapporto nuovo, o che tutto sia irrimediabilmente perduto?La ringrazio anticipatamente e se in qualche punto non fossi stato chiaro la invito a chiedermi ulteriori dettagli.
AM

Caro AM,
Leggendo la sua lettera ho avuto la sensazione che il vostro rapporto di coppia sia fortemente asimmetrico : il potere in questa coppia ed in questa famiglia è decisamente gestito da sua moglie e lei si comporta come un adolescente.
Al di là del problema di coppia tuttavia, io vedo fortemente minacciato il benessere di suo figlio, che a soli 11 anni si trova ad essere un consulente di coppia, se non un giudice e non è escluso che, a forza di metterlo in mezzo, dato anche il delicato periodo che di maturazione personale che sta vivendo, possa assumere dei comportamenti devianti o ammalarsi di qualcosa, in modo da darvi preoccupazioni diverse e tenere unita la coppia. Dunque, attenzione!!!
Quanto a ‘quello che lei ha fatto’ direi che, per quanto non particolarmente edificante, non è poi una cosa così mostruosa e sua moglie tutto sommato è stata abbastanza comprensiva nei suoi riguardi. Togliersi la fede è un gesto simbolico di una certa importanza, ma poi, di fatto, continuate a vivere insieme e dunque indossare un anello giallo o non indossarlo non fa tanta differenza. Del resto, anche quando la fede la portava ancora, da quello che capisco, sua moglie non si è fatta scrupolo di iniziare una nuova relazione : dunque cerchi di evitare di comportarsi come colui che osserva ogni albero, ma non vede la foresta.Secondo me poi lei è sicuramente innamorato di sua moglie, ma ha soprattutto una grande paura, dopo tanti anni, di doversi assumere delle responsabilità, di dover gestire in prima persona la sua vita: quante camicie si deve comprare? cosa dire alle insegnanti di suo figlio? come si cucina il sugo? E altre cose del genere.
Dunque, cominciamo a chiamare le cose con il loro nome : la vostra unione in questo momento non dipende tanto dall’amore, ma dall’interesse reciproco di non perdere gli agi e le comodità che avete, compresa naturalmente la possibilità di godere entrambi della presenza costante e rassicurante di vostro figlio.
Il nuovo rapporto che dovete costruire deve basarsi su nuove regole, che non c’entrano necessariamente con l’amore coniugale: il rispetto, la tolleranza, la condivisione delle responsabilità, la fiducia, il dialogo. Ognuno dei due dovrebbe porsi ogni giorno l’obiettivo di fare qualcosa per l’altro, senza chiedere nulla in cambio, senza pretendere ‘crediti’ o far rilevare i ‘debiti’ dell’altro.
Sono sicura che in un clima più sereno vostro figlio e voi stessi ritroverete un po’ di armonia e piano, piano, anche l’amore tornerà, anche se sarà un amore diverso, più maturo, più consapevole. Auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

CHIEDO DISPERATAMENTE AIUTO!

Salve! CHIEDO DISPERATAMENTE AIUTO !!!! esco da poco da una storia lunga e difficile e qualche settimana fa ho conosciuto un ragazzo, in occasione di un week-end tra amici. Tra noi è scattato subito qualcosa, ci siamo baciati, abbiamo passato tutti e due i giorni a guardarci negli occhi e sospirare… qualcosa che devo dire di non aver mai provato col mio precedente ragazzo… inutile dire che mi sentivo felicissima e tormentata allo stesso tempo e non pensavo minimamente al fatto che dopo quel week-end ci avrebbero divisi ben 250 km di distanza ….( dimentico di indicare la nostra età: 23 anni) non pensavo a niente, è incredibile…. sapevo che ci eravamo scambiati i numeri del cellulare e… dentro di me forse sentivo che lui mi avrebbe richiamata… Così è stato. Ci siamo sentiti per telefono, e-mail, messaggi….lui me ne mandava anche 6 al giorno. Abbiamo intrapreso una sorta di rapporto telefonico in cui io non avevo paura a mostrare il mio amore, mentre lui, pur apprezzando, confessava di non essere il tipo da paroline dolci e smancerie. Ora le chiedo, cortesemente di sottoporre ad analisi frammenti della sua ultima mail, che risale a 5 giorni fa…e dopo la quale non ho avuto più sue notizie.
“Ciao Elisa. Questa sera ci siamo lasciati un po’ male al telefono…. so che avresti voglia di gridare, urlarmi in faccia quei sentimenti che costringi a tenerti dentro. Ci conosciamo da poco, eppure sembra già che tu mi conosca molto bene; …hai scoperto i miei difetti e nonostante questo sei ancora disposta a volermi bene.Non ti importa della distanza che ci separa, nè se non ci possiamo vedere tutti i giorni…… Ho fatto in modo di nascondere quei pochissimi lati buoni che ci sono in me e credimi ci sono riuscito benissimo…sono solo stato un mostro in questi giorni, un mostro che non sono io, un estraneo scomodo a me stesso perchè, anche se poco, c’è del buono in me! mi sono chiuso dentro una specie di guscio ricoperto da spine e non esito a pungerti quando ti avvicini. Il motivo di tutto ciò non riesco a spiegarmelo ma mi rendo conto che meriteresti molte più attenzioni da parte mia. Forse hai proprio ragione dicendomi che sono immaturo, non riesco a capire il valore di quello che ho fra le mani, mi vedo fermo a una stazione di treni e proprio adesso ne sta passando uno tutto per me. Non riesco a muovermi, lo vedo scorrere veloce davanti a me e l’ unica cosa che riesco a fare è quella di rimanere fermo lì ad osservare! sono sicuro che quando sarà passato del tutto lo avrò perso per sempre. Me ne accorgerò soltanto quando il vento provocato dalla sua enorme e bellissima velocità mi avrà sfiorato la faccia, quasi a toccarlo e rendermi conto che ormai non c’è più. In me soltanto un dolce ricordo di qualcosa che non saprò mai che cosa poteva significare per me! Ti chiedo, senza averne alcun diritto, di non odiarmi e di darmi la possibilità di capire, riflettere e prendere una decisione da comunicarti……. ti meriteresti parole almeno belle quanto quelle tue. Scusami per la delusione! Ci sentiamo presto, magari domani o fra due giorni, comunque con la voglia di sentirci. Buona notte, Elisa.”
Inutile aggiungere che non si è più fatto sentire, mentre io sto per impazzire al pensiero di COSA posso mai avergli fatto per meritare questo….2 giorni dopo la lettera ho provato a chiamarlo, ma a casa non c’ era. Ho chiamato senza fine al suo cellulare, senza mai avere risposta alcuna…non si è nemmeno preoccupato di staccarlo…. INCREDIBILE IL SENSO DI VUOTO E DI ABBANDONO CHE HA LASCIATO IN ME QUESTA ESPERIENZA…!!!! vorrei almeno capire. Un parere per me autorevole ha ravvisato nella lettera una sorta di DOPPIA PERSONALITA’, vedendo in questo ragazzo una personalità al limite della normalità. Un’ altra spiegazione probabile, seppur poco lusinghiera sarebbe che è un bugiardo e mi ha liquidato come meglio poteva….LA PREGO DOTTORESSA, MI RISPONDA PRESTO, SONO ORMAI AL LIMITE, MI HA SFIORATO ANCHE LA MENTE L’ IDEA DI FARLA FINITA…….AIUTO!
Delusa

Cara Delusa,
Ma che doppia personalità, questo ragazzo è semplicemente un opportunista! In quella situazione gli interessava mostrarsi in un certo modo perché aveva capito che ti piaceva; ora ti mostra un’altra parte di sé, che è quella di chi non è più interessato perché magari si sta occupando di conquistare un’altra ragazza… C’è una cosa però che mi ha particolarmente colpito nella lettera di lui: un parlare per frasi fatte, un tentativo (maldestro!) di esprimersi con frasi ‘ad effetto’ al limite della poesia; quando poi ti dice che meriteresti parole belle quanto quelle che tu hai scritto a lui, fa proprio pensare che si sia sforzato parecchio per apparire diverso da quello che è. Forse ha paura di frequentarti perché teme di deluderti e preferisce conservare del vostro incontro un bel ricordo.
Forse non ha tutti i torti.
Saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

MI MANCA L’ANIMA GEMELLA

Ciao il mio nome e Mario ho 16 anni vi scrivo per porvi il mio problema io ho un carattere molto sensibile ed e per questo soffro molto della mancanza di un anima gemella, insomma voglio dire che alla mia età non ho mai avuto una ragazza, e per questo soffro molto mi pongo molti problemi,nessuno mi vuole e alle volte vengo anche offeso, una sera sono andato al cinema con mia cugina mia sorella e una amica di mia sorella, questa ragazzina all’ uscita
del cinema mi ha molto offeso dicendomi che ho 16 anni sono brutto sono single questo a aggravato il mio stato d’animo creandomi altri problemi e fissazioni vi prego datemi una risposta a questo problema perché proprio a me? cosa devo fare per piacere forse calare un po’ di peso visto che sono 100kg ma sono anche alto 175 ciao da
mario

Caro Mario
Ma dai, hai 16 anni ! Come si fa a dire ad un sedicenne che è un ‘single’? L’amica di tua sorella ti ha detto un mare di sciocchezze e l’unica cosa che potresti fare di buono è dimenticartele tutte. Quello che invece non mi sembra sciocco è ciò che tu hai pensato di te stesso: forse dovresti calare un po’ di peso. Per fare questo ti consiglio di andare da un dietologo, dimagrire secondo i suoi consigli, cominciare a fare un po’ di sport e magari anche una scuola di danza moderna. Tra qualche mese, quando sarai più in forma, invita l’amica di tua sorella in discoteca e falle vedere chi sei!!! Coraggio…
Saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

UNA STRANA MATASSA

salve dottoressa, spero possa darmi una mano a sgrovigliare questa strana matassa.
io: 30 anni, tipo normale: niente di pazzesco ma mai avuto problemi con le ragazze, acculturato, estroverso – credo interessante – sempre in giro a suonare e a fare il mio mestiere. lei: 24 anni, meravigliosa, straniera. acculturata ma un pò fuori dal mondo, molto bambina e immatura su certe cose, sebbene avantissimo su altre.
2000: storia d’amore pazzesca, improvvisa, intensissima, tanto che dopo 5 mesi lei si trasferisce da me in Italia, prima in casa con i miei poi in un appartamento a parte (dove io non vado per i motivi che le spiego a seguire). cose belle poche, cose brutte tante. lei è gelosissima, lei mi chiude in una gabbia, io mi sento male ma non la lascio perchè temo di distruggerle la vita, e provo a mandare giù e a ricostruire. io la mantengo, ma con quella incoscienza paziente con cui si mantiene una bambina (che come approccio è molto diverso dal ‘mantenere l’amante’, non so se mi spiego), lei dipende da me in quasi tutto. studia, e lavora poco. ma attende occasioni, e io con lei. sviluppiamo una grande conoscenza reciproca, anche se litighiamo sempre. mettiamo su casa, lei ci va, io no: prima di trasferirmi voglio che le cose vadano bene. intanto, prima e durante, c’è amore e c’è sesso, normale, anzi bello, (lei perde la verginità con me) poi un giorno, di colpo, dopo l’ennesima scena di gelosia assurda e immotivata (controlli del telefonino, delle lettere, di tutto… un inferno!) mi scende un velo davanti agli occhi. quello che 24 ore prima mi eccitava, dopo quasi mi disturbava… risultato: sempre meno sesso. fino all’azzeramento. mai capitata una cosa così. da 100 a zero in un giorno. boh. nel frattempo, raggiunto il fondo del barile anche quanto a gelosia e a incomprensioni reciproche, a dicembre dello scorso anno, dopo un piccolo viaggetto, incredibilmente l’affetto (ma non la passione) ricomincia a salire. sono sorpresissimo. tempo un mese e troviamo un equilibrio, certo ancora in evoluzione ma equilibrato tanto da farmi ben sperare. niente sesso, complice anche una sua candidosi forte. ma in realtà sopratutto per mancanza di stimoli passionali. adesso anche suoi. io la capisco, perchè è capitato per primo a me…. fino a un mese e mezzo fa: sento che le cose devono ancora cambiare, ma la ripresa inaspettata (mesi e mesi di affetto e di serenità, di grande feeling, anche senza sesso) mi fa tutto sommato sperare che – dopo essere arrivati così in basso – ci serva solo tempo per riprendere quota. io sono un pò infedele. lei non lo sa nè lo sospetta. storie di sesso e poco più, con vecchie amiche. niente di serio. poi, la bomba. io sto via 15 giorni all’estero e quando torno la scopro (dopo una serie estenuante di bugie, di pianti etc etc) invaghita di un ventenne (!) con cui ha avuto rapporti sessuali durante la mia assenza. non me lo dice. ma me lo confessa dopo che qualche amico mi mette la pulce nell’orecchio e mi crea il ‘caso’. a quel punto, dopo una settimana di tensione pazzesca (mezze confessioni, lei che mi prega “ricominciamo da zero” etc etc..) lei confessa tutto. shock, per me. si dice ‘presa’ ma non innamorata dell’altro, dà la colpa alla mancanza di sesso e passione nel nostro ultimo anno, è confusissima. poco lucida, altalenante (a volte si scusa, a volte mi accusa) come reazione cerca un’indipendenza, lascia la casa (mia), prova a trovarsi un lavoro, dice che la mia famiglia è stata invadente etc etc etc. poi scrive che le manco tanto, che è confusa, che mi vuole un mondo di bene e che naviga a vista, perchè adesso è l’unica cosa che può fare. dunque, cara dottoressa, come la vede? questa è la mia idea, ora: a me manca follemente, però non ho alcun risveglio del desiderio (con altre ex, invece, lasciarsi aveva avuto ottimi effetti da quel punto di vista). insomma: la vorrei solo vicina, con quell’intimità che mi è venuta meno di colpo e che mi rende tristissimo. non penso al sesso.
poi: sono ferito e umiliato. non so davvero se la rivorrei o meno. so che vorrei vederla intenta a ricostruire, a cercarmi, e invece sceglie la solitudine e incontri occasioni con il ragazzo giovane. rigurgito di immaturità? premetto che lei è così bella che nessuno le direbbe di no… infatti mi fidavo per questo. secondo lei (domanda pazzesca): io la amo ancora?
ora come ora io non presso in nessuna direzione, poichè non so quello che voglio. magari, egoisticamente, vorrei poter essere io a decidere. lei è spaesatissima. e mi fa tanta rabbia e tanta tenerezza. come una bambina, appunto…
è il tipico caso in cui stavo male con lei e sto male senza. e se mai tornassimo assieme, con il sesso come la mettiamo? cosa significa quell’improvvisa repulsione? che si fa? è recuperabile, per la sua esperienza di terapeuta?
grazie e scusi la lunghezza, ma sto maluccio e volevo essere esaustivo…
luca

Caro Luca,
Perché se tradisce lei è un passatempo senza importanza e se invece tradisce la sua bellissima straniera, lasciata senza sesso per un anno, è un ‘rigurgito di immaturità’? Perché se la sua ragazza fa scenate di gelosia (per sua stessa ammissione, fondate!) è un inferno, mentre se è lei che per una settimana intera chiede ed insiste per avere una ‘confessione’, è cosa del tutto normale? Secondo me lei non ha mai veramente amato questa ragazza, che l’ha attratta solamente perché bellissima e straniera, oltre tutto anche vergine ed inesperta della vita, così da poterla influenzare, ispirare, sorreggere, addirittura ‘mantenere’. Tutto questo ha accresciuto la sua autostima e lei si è sentito ‘un vero uomo’. Poi però la passione è svanita; questo rapporto si è trasformato in una tenera amicizia. Certo, non era il massimo, ma le sarebbe andato bene anche così, anche se rimaneva fuori il soddisfacimento sessuale, da cercare altrove. Una piccola seccatura. E invece che succede? La bambina diventa grande, cerca una strada per uscire dalla dorata gabbia nella quale aveva consentito di essere rinchiusa: se ne va di casa, si cerca un lavoro, non vuole più essere mantenuta e per di più si mette con un ragazzo più giovane… Credo che, ora come ora, lei non stia affrontando nessuna struggente passione d’amore, ma solo una terribile ferita narcisistica. Non penso lei sia ancora innamorato di questa ragazza, anche se le vuole sicuramente un mondo di bene. Per questo la lascerà libera di volare fuori della gabbia, non è vero?
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

UN PARERE

Salve,
sono una ragazza di 23 anni, vi scrivo per avere un parere sul comportamento del mio ex-ragazzo (ha 22 anni). Un mese fa, dopo un anno e mezzo di relazione abbastanza seria, il mio ragazzo ha deciso di lasciarmi in quanto confuso sui suoi sentimenti per me e sulla sua vita. Nonostante però mi abbia lasciata lui dice che sono la persona più importante della sua vita che mi vuole molto bene che vorrebbe da me una relazione meno impegnata dove lui non si senta obbligato nei miei confronti. Inoltre due giorni prima di lasciarmi ha visto un film Beautiful Mind che parla di un genio matematico schizofrenico e lui è rimasto molto colpito da questo film tanto che si è documentato sui sintomi della schizonfrenia e pensa di essere un po’ malato dice di essere un po’ pazzo.
Sua mamma è malata di mente non so che tipo di malattia abbia so solo che le manca la seratonina e prende dei farmaci, la sua famiglia ho sempre notato che non era delle più normali, la sua casa è molto disordinata e sporca. Lui è un ragazzo moto introverso dice che ogni tanto ha delle crisi ma che non sa spiegare neanche lui il problema dice che lui è diverso dall’altra gente che lui vede i rapporti tra le persone in modo differente dagli altri, ultimamente se si parla di qualche argomento che a lui non va alza la voce.
Gli ho detto che penso che in questo periodo pensi solo a sé stesso, lui ha detto che è vero. Vorrei sapere cos’ha come posso aiutarlo se devo rivolgermi a qualcuno e se è il caso, sono molto triste per questa situazione, attendo una Vostra risposta, ringrazio in anticipo.
Lella

Cara Lella,
Quello che lei può fare è ricordare al suo ex ragazzo che è sbagliato farsi delle auto-diagnosi. Spesso, così facendo, si incorre nel pericolo di documentarsi dettagliatamente su malattie che non ci riguardano, per poi autoconvincersi della presenza di una sintomatologia acuta ed evidente su di sé. Questo accade specialmente se si è ipocondriaci, cioè ossessionati dalla paura di ammalarsi : si cominciano a sentire tutti i sintomi possibili e tutte le diagnosi negative vengono attribuite all’incapacità del medico di riconoscere i sintomi o di proporre esami clinici all’avanguardia. Non so se questo può essere il caso del suo ragazzo, che potrebbe essere stato traumatizzato dalla malattia della madre sin dall’età adolescenziale e che potrebbe ora vivere una situazione di incertezza a causa della visione di questo film, che evidentemente lo ha coinvolto emotivamente, ricordandogli qualcosa che comunque gli appartiene (anche se questo non significa automaticamente che lui è effettivamente malato)
E’ anche vero che potrebbe essere biologicamente predisposto a tali malattie mentali, ma i ‘sintomi’ che mi descrive non sono chiaramente sufficienti per azzardare una diagnosi ‘on line’.
Io le consiglierei dunque di invitare il suo ex ragazzo a visitare uno psicoterapeuta o uno psichiatra, per rassicurarsi sul suo stato di malattia.
Quanto a lei, cerchi intanto di guardarsi intorno, per capire bene anche quello che sta succedendo dentro di lei.Cari saluti.
Dott.ssa Proietti, Ancona

AMARE E NON AMARE

Gentiliss. Dottoressa, io ho un problema. Mi chiedo come sia possibile amare un ragazzo e renderti conto che stai malissimo senza di lui e, nello stesso tempo renderti conto che non ha le caratteristiche per essere il tuo uomo ideale?Da quattro anni sto con un ragazzo..adorabile;abbiamo trascorso momenti bellissimi, indimenticabili, siamo quelli che definiscono”coppia perfetta”. Lui, mi ha chiesto di sposarlo e dentro di me si è creata un sentimento opposto. Da una parte la paura di sposarmi, dall’altra la paura folle di perderlo;si’ perchè io senza di lui sono persa!!Mi rendo conto che se forse non avrebbe questi due difetti(se cosi’ vogliamo chiamarli); sarei convinta al 100% di lui. In lui non mi piace la sua professione(non mi è mai piaciuta) e il suo aspetto fisico non mi piace più come all’inizio.Sono normali queste mie incertezze… Rispondetemi ve ne prego, ho bisogno di un consiglio.
Giovanna

Cara Giovanna,
Credo che si debba guardare al matrimonio più con realismo che con romanticismo. Sarebbe bello infatti sposare il principe azzurro e scappare insieme verso il suo castello su un cavallo bianco, ma la vita è un’altra cosa. Nessuno è perfetto, e sicuramente non lo sei neanche tu. Dopo la sbornia dell’innamoramento, tutti i partner cominciano a guardarsi con lenti un po’ meno appannate e ci si valuta, reciprocamente, per quello che si è. L’importante dunque è, al momento di sposarsi, cercare di capire fino a che punto si è in grado di saper tollerare i difetti del/della partner, quanto si ha voglia di impegnarsi perché quello che una volta si faceva con passione, senza sforzo, perché veniva spontaneo (e non parlo solo del sesso, ma anche dei gesti affettuosi, le parole di tenerezza, la disponibilità all’ascolto, i piccoli regalini ecc.) continui ad esserci perché si vuole fermamente che la coppia resti unita e si rinsaldi in quelli che sono i suoi veri cardini: la stima, l’empatia, la solidarietà, la complicità. Anche il principe azzurro dopo qualche anno potrebbe mettere su pancetta o perdere i capelli e, vista la precarietà che c’è oggi nel mondo del lavoro, forse anche il principe azzurro, per arrivare alla pensione, dovrà cambiare lavoro più volte, come accade oggi, sempre più spesso. Non credo che il suo futuro marito svolgerà la stessa professione per tutta la vita ed in ogni caso, se a lei proprio non piace, può sempre inventarsi lei un lavoro bello e redditizio, nel quale coinvolgerlo…
Auguri!
Dott.ssa Proietti Ancona

SONO MOLTO CONFUSA

Mi chiamo Stella ho 45 sono separata da 9 anni con due figli una di 22 anni e un maschio di 24., che vivono con me. Sono molto confusa in questi ultimi tempi: un anno fa ho incontrato un ragazzo meraviglioso di 29 anni, sposato con un figlio che ora ha un anno quindi quando mi ha fermata per conoscermi ancora doveva nascere. E’ inutile dire che ci siamo innamorati,sto molto male in questa situazione sia per l’età che per la sua situazione,lo vedo pochissimo anche perché ha una moglie che non gli lascia granché tempo per lui ci vediamo nei ritagli di tempo tra un turno e l’altro del lavoro.
Ho provato tante volte a dirgli che non sono adeguata a lui ho tentando tante volte di chiudere pur sapendo di soffrire ma poi ci ricasco. Non so cosa fare ho bisogno,bisogno, bisogno del suo aiuto la prego mi risponda. Lui mi dice che non posso lasciarlo solo,non ce la fa almeno a non sentirmi,non vuole dice rimanere solo nella sua solitudine…La prego io sto male,anzi mi sto facendo del male, mi aiuti
un bacio
Stella

Cara Stella,
Scusami se sarò con te estremamente sincera e non userò parole per prenderla alla larga. Infatti tu in questo momento non hai bisogno di comprensione, ma solo di una scossa che ti faccia tornare con i piedi in terra. Questo tuo ragazzo infatti, come fanno molti uomini quando la moglie è sessualmente meno disponibile (come può accadere, non a caso, durante una gravidanza e nei primi mesi dell’allattamento), si cercano un ‘rimpiazzo’ per esprimere la loro vis erotica. Quanto più la preda è ‘attempata’, tanto più facile è la conquista, tanto maggiore è la garanzia di averla sempre disponibile quando se ne ha bisogno. Paradossalmente, è solo grazie al tuo amore ed alle tue attenzioni, che lui può giocare il ruolo di marito e padre felice ed affettuoso alla domenica e nelle feste comandate, mentre a te non ti rimane che qualche scampolo della sua vita, fra un turno e l’altro… Se pensi che la tua persona valga così poco, continua così.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

CHIEDO AIUTO

Gent.ma dr.ssa mi chiamo Giulio e scrivo da Napoli.Le chiedo aiuto e dopo aver visto la sua foto ho deciso di fidarmi di Lei.Ho fatto terapia per circa 15 anni. E’stata la cosa piu’ bella della mia vita. Ho imparato e capito tante cose.Ho incominciato perche’ sono stato lasciato dalla ragazza che avevo all’epoca e della quale ero molto innamorato.
Ma era un amore platonico e non era corrisposto tanto e’ vero che questa ragazza faceva della verginità il suo leit motif e percio’io l’ho rispettata per circa dieci anni.Alla fine ho scoperto che piacevo molto alla mamma di lei (nel senso di bravo ragazzo) e che quindi mi aveva imposto alla figlia. Ho vissuto contemporaneamente un rapporto di grande conflittualita’ con la mia famiglia e in modo particolare con mio padre che non mi ha dato l’amore di cui avevo bisogno e non mi ha mai incoraggiato in niente.
Contrasti insanabili e violenti nel senso che mi ha picchiato più volte, spesso senza motivo apparente.Ho una madre peraltro molto buona e dolce, che mi ha aiutato da un punto di vista psicologico, ma e’ una figura d’altra parte negativa perche’ non sono riuscito,evidentemente, a farne un punto di riferimento della mia vita.
Ad un certo punto ,comunque,a seguito dei numerosi attacchi di panico,ho deciso di intraprendere l’analisi. Poi e’ successo che il rapporto con mio padre e’ divenuto pericoloso nel senso che pensavo spesso di prenderlo a botte o comunque di reagire ai suoi continui soprusi .Per cui decisi di sposare una ragazza, cui volevo bene , sperando che la lontananza dai miei genitori mi aiutasse e ,contemporaneamente,facesse decollare il mio matrimonio.Oggi ho capito di aver sbagliato completamente tutto. Perche’ non sono certo i km.di distanza a farti stare meglio. Ad ogni buon conto il mio matrimonio e’ ben presto fallito nel senso che gia’ in viaggio di nozze eravamo arrivati alla fine del rapporto con una bella litigata.Ho ,tuttavia, aspettato ancora qualche mese prima di separarmi e in questo lasso di tempo nell’unico rapporto non protetto della mia vita e’nato … che oggi ha 7 anni e al quale sono molto legato.Tuttavia non sono mai riuscito ad innamorarmi di mia moglie che,peraltro,e’ una donna e moglie esemplare.Due settimane fa’ ho conosciuto in maniera del tutto fortuita una donna sposata con due figli con la quale e’ nata una relazione per ora solo emotiva. E mentre stavo per incominciare a pensare di….realizzare qualcosa con questa donna,dopo 8 anni di matrimonio,al secondo rapporto non protetto della mia vita,mia moglie e’ entrata in cinta.Oggi sono combattuto fra il continuare questo matrimonio sballato e privo di vita, da parte mia, o iniziare con questa nuova donna un rapporto . Sono sempre indeciso in tutto cio’ che faccio e cambio troppo spesso idea.Io mi sento piu’ forte rispetto a sempre e non ho piu’paura, ma…Grazie per la Sua opinione.
Giulio

Carissimo Giulio,
Come prima cosa, per carità, per non combinare altri guai, veda di non avere più rapporti ‘non protetti’ nella sua vita… A parte questo particolare, non del tutto marginale, non sempre il matrimonio per funzionare richiede l’amore, anzi! L’amore viene e va e questo non è un bene per la stabilità dei rapporti, per l’educazione dei figli, per il mantenimento degli impegni presi. Del resto lei vede sua moglie come una donna e moglie ‘esemplare’: se vogliamo dare un peso alle parole, ciò significa che lei ritiene questa donna e questa moglie talmente perfetta nel suo ruolo, da dover essere presa per esempio da altre donne e da altre mogli. Cosa vuole di più? Certo, se ci fosse anche la possibilità di essere innamorati del/la proprio/a partner per tutta la vita sarebbe stupendo: io conosco qualche persona che vive in questo stato di grazia, ma la maggior parte di coloro che conosco e che professionalmente ascolto, non vive questa situazione.
Lei mi dirà che per vivere bene non serve solo il pane, ma anche, a volte, qualche dessert…. Lei saprebbe procurarselo e goderne senza nuocere alla salute, anche psicologica, sua e di chi le è caro? Questo è il nocciolo del problema.
Non si dimentichi poi che lei ha anche un’altra missione da compiere nella vita: dare ai suoi due figli ‘per caso’ tanto amore, incoraggiamento e fiducia in sé stessi, in modo che abbiano grandi soddisfazioni nella vita e da adulti non si ritrovino a dire, come lei, che mettersi in analisi è la cosa più bella della vita. Sono una ‘psic’ ma, mi consenta….
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

UNA GIOVANE DI 35 ANNI

Sono una giovane donna di 35 anni che ha appena dato alla luce un bambino che adesso ha 4 mesi… Sia io che mio marito siamo musicisti il nostro è stato amore grandissimo da subito e ci siamo sposati pensando che il nostro legame fosse per la vita, calcolando il fatto che siamo entrambi cattolici praticanti..
Io mi sono avvicinata alla religione attraverso lui che è un fervente credente…
Ora…prima che sapessi di essere incinta,lui aveva iniziato una relazione con una mia amica che …appena l’ho intiuto ho fatto in modo che lui lo confessasse e con sofferenza si sono lasciati..
Ora è passato un anno…di sofferenza indicibile per me e per lui che non sa cosa vuole..non sa se mi ama…non sa cosa vuole fare della sua vita… é dal giorno che abbiamo concepito il nostro bambino che lui non mi tocca nemmeno con un dito..gli unici segni di affetto sono bacetti fraterni sulle labbra..
dormiamo ancora assieme e lui progetta come se dovessimo rimanerlo…ma io anche se lo amo…lo spingo continuamente a darmi delle risposte..io non posso andare avanti così è troppo doloroso… Lui non prende una decisione.. Ma la cosa peggiore e che teme tutti non parla con nessuno…ha paura di uscire e di incontrare gente che lo conosca e che lo possa legare a quel fatto….
Odia mia madre che lo ha scoperto e ha paura dei genitori…non so che fare…
Emma

Cara Emma,
Ho messo in evidenza, nel titolo, questo suo sentirsi una ‘giovane donna’ perché secondo me è da qui che dobbiamo partire. Lei, per quanto ancora sicuramente giovane e forse anche piuttosto giovanile, è una donna, per così dire, ‘nel mezzo del cammin della sua vita’, per cui dovrebbe cercare di guardare alla vita con maggiore senso di responsabilità.
Responsabilità che lei ha soprattutto nei confronti del suo piccolissimo di 4 mesi. Prima di prendere una decisione grave, come può essere ad esempio quella della separazione, cerchi di percorrere tutte le strade possibili. Ad esempio, perché aspetta che sia lui a ‘toccarla’? Prenda lei l’iniziativa, provi a sedurlo con intelligenza e sensualità; ai suoi bacetti fraterni risponda con baci alla francese… Non è detto che l’iniziativa abbia successo, ma almeno potrà dire di averci provato. Quanto al tradimento con la sua amica, per carità, è una cosa terribile, specialmente se viene da un uomo ‘fervente cattolico’ . Ma a cosa serve ora ritirare fuori questo discorso? Perché imporgli la presenza di sua madre che lo ha scoperto o dei suoi genitori, che forse lo biasimano? Cercate di trovare gente nuova di cui circondarvi, concedetevi qualche vacanza.
Visto che suo marito è, in questa fase, così confuso, prenda in mano lei il timone del suo matrimonio e lo conduca in un porto sicuro. Ormai lei è una donna e una madre di 35 anni…
Tanti, tanti auguri.
Dott.ssa G. Proietti Ancona

PICCOLISSIMI INCENDI

Salve
mi chiamo Andrea. Problemi non ne ho; ho solo una cosa da chiedervi: sono fidanzato da circa 20 giorni con una splendida ragazza di cui sono affezionato tantissimo…Lei ogni tanto ha il vizio di giocare con l’accendino e di bruciare piccoli pezzi di carta mentre stiamo parlando. Volevo saper il significato perché mi aiutasse a conoscerla un po’ meglio.
Grazie mille…
Andrea

Caro Andrea,
Credo che questo comportamento sia un rituale che la sua ragazza mette inconsapevolmente in atto per combattere gli stati d’ansia. Quando si trova ad affrontare un discorso difficile, quakosa che la mette in tensione o in imbarazzo, compie questo gesto, che ha ormai il potere di rassicurarla.
Probabilmente è talmente abituata a fare questa azione nella sua intimità che non si rende nemmeno pienamente conto né della sua pericolosità e nemmeno dell’imbarazzo che potrebbe suscitare in chi le è accanto.
Credo che il problema possa risolversi con facilità se lei, con tatto e rispetto, le fa capire che questo gesto la infastidisce un po’… Sicuramente, nel rendersene conto, lei cambierà modo di fare, magari inventandosi un altro modo per sedare l’ansia (Mangiarsi le unghie? Strapparsi i capelli? Masticare un chewing gum? ) Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

UNA NONNA-MAMMA

Buonasera, sono Paola. Sono fidanzata con un vedovo. La madre di lui, che si occupa della sua bambina e della casa, non mi permette di “fare la mamma”: è un continuo conflitto di competenze fra una quasi mamma (per lavoro non mi sono ancora trasferita in città) e una nonna-mamma. Mi sento frustrata, ho provato a parlarle, ma lei è lì e fa, io no. Il figlio cerca di capirmi, ma la situazione è stressante. grazie
Paola

Cara Paola,
lasci che il tempo lavori per lei. Tutti gli attori della sua vicenda hanno buoni motivi e buone ragioni. Il suo lui è preso nella tenaglia dei sentimenti per lei e la necessità che ci sia chi si occupi della figlia durante il giorno, in sua assenza e fin quamdo lei stessa non sarà disponibile. La nonna della bambina, è motivata dall’amore per la nipote e dal desiderio di proteggerla ed accudirla (e magari da quel pizzico di rivalità verso chi le ‘ruba’ il figlio …). Lei … lei non vede l’ora di appropriarsi di ciò che le appartiene, il suo uomo e la figlia acquisita. Sperando che il suo trasferimento in città avvenga al più presto, le suggerisco di non forzare gli eventi, anzi, di usare il tempo che resta per guadagnarsi la stima della futura suocera e l’affetto della bambina, senza forzature ma con la pazienza e l’affetto che la situazione richiedono.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

TUTTO MIO PADRE

Ho 23 anni, ho i genitori divorziati ormai da tempo e forse questo mi ha dato dei problemi,non ricordo quasi nulla della mia infanzia o almeno, non ricordo carezze o attenzioni che mio padre mi dava (a detta della mamma), ero molto gelosa quando mio padre abbracciava mia madre e ricordo sempre che dicevo: LASCIALA STATE E’ MIA, non ho mai vissuto mio padre (tranne quando sono stata io a cercarlo!perché sono sempre io che lo cerco!) e ora dopo essermi innamorata un paio di volte sorge sempre lo stesso problema: sono uno zerbino, gli uomini scaricano tutto su di me, le colpe sono sempre le mie, quando una relazione sta per finire, faccio di tutto per poterla tenere stretta pur sapendo che non va, e che non andrà mai.Non capisco perché mi accade questo. Divento un’altra persona quasi a farmi pena da sola ma non mollo, sono disperata perché non riesco più a trovare il mio equilibrio e ora che ho appena terminato una storia (con un uomo che somiglia tutto a mio padre, ha persino lo stesso viso!)sono in profonda crisi.
Grazie Ke

Cara Ke,
Inquadrando il suo caso da un punto di vista psicoanalitico potremmo facilmente dire quello che lei si aspetta, e cioè che evidentemente il trauma della separazione dei genitori ha bloccato il suo sviluppo psico-sessuale, lasciandole un Edipo non risolto, che la porta a scegliere, nella sua vita da adulta, delle figure che ricordino la figura di suo padre.
Tutto questo potrebbe essere vero, ma sinceramente ciò che mi racconta è ben poco per poterle dare un orientamento più sicuro.
Non è chiaro infatti perché gli uomini la considerino uno zerbino, dal momento che poi invece è lei che vuole gestire il potere nella relazione ‘tenendola stretta’ anche quando è finita e ‘facendosi pena da sola, ma non molla’, ‘pur sapendo che non va e non andrà mai’… Le sembrano dei discorsi di una donna-zerbino questi? Guardi che, non sempre, ma a volte è la vittima stessa a dare un apparente potere al suo carnefice, allo scopo di poter ottenere quello che lei vuole, ovvero fare la vittima…
La sua storia, a mio parere, è molto da approfondire e non bisogna fermarsi alle apparenze. Ha voglia di raccontarmi maggiori particolari?
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

IL MIO PROF

Mi chiamo Teresa e le scrivo perché sono un’affezionata frequentatrice del sito. So bene che la mia richiesta di consulenza on-line non è una delle più originali, nè la più particolare…Solo che ho bisogno di un piccolo consiglio che mi restituisca alla razionalità. Cercherò di essere molto breve. Si tratta di una questione di sentimenti e di rapporti. Frequento l’università e da molto tempo ammiro un professore che ho avuto solo durante il primo anno di corso. Ha vent’anni più di me, ma io l’ho sempre “venerato”, come qualcosa di irraggiungibile e impossibile. Da circa un paio di mesi abbiamo iniziato una corrispondenza privata via mail, poi via sms.Una corrispondenza dolcissima,tenera, confidenziale. Ci siamo visti qualche volta per un caffè. Fin qui tutto bene. Fino a quando lui ha cominciato a farmi dei piccoli, sottilissimi complimenti che, oltre a farmi un immenso piacere, mi hanno anche fatto, per così dire, “volare alto” per la prima volta in vita mia. Purtroppo temo di aver interpretato tutti i suoi segnali con eccessivo entusiasmo (nella prima mail privata scriveva semplicemente che il giorno prima mi aveva trovato veramente molto carina) e infatti una settimana fa ci siamo visti per un the, e ho ascoltato per due ore il triste racconto del suo innamoramento per una giovane ragazza (che non conosco). Mi ha fatto capire con molta vivacità che sono un’amica, che è un po’ imbarazzante il nostro rapporto (che esula dal contesto professore-studente) ma che è felice di avermi trovato. Nonostante io nel tempo abbia lanciato qualche segnale,ne deduco che quest’uomo non lo ha colto e se invece l’ha colto ha scelto una via molto meschina per tarparmi le ali…Il mio vero problema è: come posso restare solo amica dell’uomo di cui sono innamorata? Un uomo che ora non “venero”, ma semplicemente amo per quello che è (cioè un uomo come altri)? La mia scelta finora è stata fingere, nascondere tutti i miei sentimenti. Ma mi sto accorgendo che questa cosa mi sta distruggendo dentro. Vorrei provare ad allontanarmi da lui, ma temo che si insospettirebbe, nonché adesso come adesso non so se riuscirei ad accettare di perdere anche questo fragile legame che ho appena conquistato. Cosa mi consiglia di fare, per salvare me e per non ferire lui? Mi scusi per l’eccessiva lunghezza di questa mail, ho cercato di ridurre il problema ai minimi termini!
Ringraziandola,
Teresa

Cara Teresa,
Sono io che ringrazio lei, anzitutto, per essere un’assidua frequentatrice del sito. Quanto alla storia che mi racconta, francamente devo confessarle che ha suscitato in me non poche perplessità. Le sembra infatti ragionevole che un uomo di 45 anni circa instauri una, chiamiamola così, ‘affettuosa amicizia’ con una persona tanto più giovane di lui ? Che le invii delle mail, poi addirittura degli SMS, al solo scopo di trovare in lei una confidente ? Che le racconti di un precedente, perduto innamoramento, per un’altra giovane ragazza, che lei nemmeno conosce? Lei poi sostiene di avergli fatto capire qualcosa; lui però ha fatto finta di niente ed ha continuato a parlare di sé steso e del suo infelice amore… Che dire? Anzitutto che è sicuramente un narciso, compiaciuto di sé stesso, del suo ruolo sociale e del suo fascino. E poi che è un tipo astuto, del quale non fidarsi troppo.
Credo poi che lei non abbia alcun motivo per NON allontanarsi da lui (perché ci tiene tanto ad avere per amico una persona che nemmeno la considera? che le importa se, allontanandosi, lo ferisce? Lei non si sente un po’ ferita da tanta superficialità ed indifferenza nei suoi confronti?).
Detto in altre parole: se lei non si allontana da lui c’è solo un motivo: quest’uomo le piace ed il suo inconscio le chiede di provare ad andare fino in fondo… Una volta presa consapevolezza di ciò, non resta che agire, facendo bene attenzione a restare sempre con i piedi per terra e tenendo presente che, molto probabilmente, questo non sarà l’uomo della sua vita.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

PENSO ALL’ANTICA

Sono un uomo di 35 anni che non ha mai avuto relazioni sentimentali con l’altro sesso, questo perché penso molto all’antica e sono molto timido nel primo approccio…e altri motivi.
Ho conosciuto una ragazza più giovane di me, con più di 10 anni di differenza, con la quale ho fatto amicizia. Lei è solare, estroversa, espansiva e generosa nei modi e nei sentimenti (l’opposto di quello che sono io e questo è il motivo per cui lei mi ha dato il “due di picche”, e sono parole sue).
Non ci frequentiamo più e questa mancanza ha scatenato una serie di effetti paragonabili a quelli, forse, che si avrebbero per una “crisi di astinenza” in un drogato. Devo dire che lei quando ci frequentavamo ancora, notando un certo attaccamento esagerato da parte mia, ha cambiato atteggiamento nei miei confronti mantenendoli immutati con gli altri, comportandosi con me quasi come se io ci riprovassi sempre con lei.
Ne ho sofferto e glielo dissi ricevendo per risposta che lei lo faceva per il mio bene. Continuo a soffrire.
Perché non posso più essere trattato da lei come gli altri? Posso essere amico di una ragazza simile?
I miei sentimenti verso di lei sono sempre stati uguali, anzi, sono cresciuti con il suo diniego.
La situazione è a dir poco imbarazzante per me perché non ho mai pianto come adesso.
Chris

Caro Chris,
Capisco la sua sofferenza, ma compatirla è inutile: vorrei invece proporle qualche motivo di riflessione.Anzitutto, cosa c’entra pensare all’antica? Non credo che gli antichi non avessero relazioni con l’altro sesso… Mi sembra che questa sia una scusa, dietro la quale lei si trincera per non mettersi in discussione e magari arrivare alla conclusione che anche lei dovrebbe sforzarsi un po’ di più per piacere agli altri.
Questa storia d’amore che le è capitata dovrebbe, a mio parere, insegnarle che la vita può essere molto bella se si ha il coraggio di viverla, piuttosto che osservarla dal di fuori, come qualcosa che riguarda gli altri.
Lei attraverso questa storia, breve ma intensa, ha imparato che esistono al mondo donne molto estroverse, espansive, solari e che stare in loro compagnia è molto piacevole. Perché non prova a fare uno sforzo su sé stesso, cercando anche lei di somigliare un po’ a questa sua amica che tanto le è piaciuta?
Sicuramente, con un carattere del genere, o almeno con modi di fare più aperti verso gli altri, anche lei sarà in grado di attirare a sé altre persone interessanti ed altrettanto piacevoli. Quanto al passato, caro Chris, io ci metterei una pietra sopra. Sa cosa diceva Oscar Wilde? A tutti gli uomini piace essere il primo per una donna, ma a tutte le donne piace essere l’ultima per il proprio uomo… Questa sua inesperienza con il gentil sesso avrà sicuramente pesato nel rapporto e dopo un primo momento di curiosità, la ragazza può aver capito che non era il caso. Ora però, niente che la riguarda sarà più come prima: lei dopo questa esperienza non può che essere cambiato, sicuramente in meglio.
Tragga spunto da questo per farsi coraggio e cercare altre ragazze. Riveda un po’ il suo modo di pensare ‘all’antica’, non si inventi scuse e si butti. Il mondo è pieno di donne… Coraggio!
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

MIO MARITO E GLI ATTACCHI DI PANICO

Mio marito soffre da circa 25 anni (ora ne ha 44) di crisi di panico, è stato ed è seguito da psicologi e psichiatri, assume da anni medicinali antidepressivi, ecc. ha fatto cure omeopatiche, agopuntura, ma le crisi si ripresentano e la vita di tutta la famiglia (abbiamo una figlia di 10 mesi) è resa impossibile dal suo tormento. Quale atteggiamento assumere noi che gli stiamo vicino e lui rispetto alla sua perenne paura dell’imminenza della crisi? Esiste un modo per risolvere o perlomeno convivere con questi disturbi? Esiste qualche tecnica che permette di affrontare e gestire la crisi?
Noi abitiamo in Piemonte, esiste qualche gruppo di autoaiuto o qualche altra realtà specifica per questo tipo di disturbi nella nostra zona, a cui possiamo rivolgerci? La ringrazio e la saluto cordialmente.
Lory

Cara Lory,
Per quanto riguarda i gruppi di auto-aiuto, cerchi su internet: ce ne sono diversi, coi quali può prendere diretto contatto. Per il resto, francamente, rimango molto stupita del fatto che suo marito non sia migliorato, dopo tutti questi anni e tutte queste cure.
Non sono in grado, tuttavia, di darle un consiglio/rimedio che vada bene per tutto e per tutti! Infatti, dietro ogni attacco di panico c’è una persona, una storia, un’anamnesi ed io non solo non conosco suo marito, ma non so nemmeno di quale tipo di disagio fobico egli soffra, quali siano i fattori o le situazioni scatenanti, in cosa consistano i suoi attacchi di panico, la loro frequenza, i miglioramenti osservati nel tempo ed in seguito a quali cure… Purtroppo, in questa situazione, non posso esserle d’aiuto. Provi a riscrivermi, raccontandomi meglio.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

PROBLEMI DI UN CINQUANTENNE

Gentile Dottoressa, ho quasi 50 anni, mi sono sposato in giovane età, passando con mia moglie periodi buoni e meno, una decina di anni fa abbiamo passato un brutto momento, siamo stati vicinissimi alla separazione ma poi tutto è rientrato, problemi d’incompatibilità poi superati.
Da qualche anno lavoro con delle colleghe, con una di queste, esiste una “certa complicità” caratteriale, ci sentiamo abbastanza simili nei pensieri e nel modo di affrontare le problematiche di tutti i giorni, con le abitudini familiari, con figli, moglie marito genitori suoceri ecc. non esiste assolutamente nessun rapporto sentimentale, solo un’amicizia, una reciproca simpatia.
Da alcuni mesi, purtroppo, sottolineo purtroppo, questa persona che ha due anni di più, occupa i miei pensieri sempre più frequentemente, che mi sta succedendo? A questa età ci si può innamorare nuovamente, oppure è un’infatuazione temporanea? Sono già alcuni anni che la conosco. Con mia moglie non ci sono più disaccordi, convivo benissimo con lei, non saprei farne a meno.
Quando penso a questa persona non immagino una relazione passionale, una vita parallela con tradimenti e con tutto quello che possa comportare avere un’amante, ma semplicemente avere un momento di tenerezza, un bacio, una carezza per un sentimento reciproco da tenere in un angolo del cuore per una persona che non potrò avere, portare con me l’illusione di aver perso la possibilità di vivere insieme sarà come ricordare di aver perso un treno che è partito quando nemmeno ci conoscevamo. Sono più che consapevole di sapere che siamo due persone con destini diversi, e che tutto finirà lì!
Le chiedo un aiuto, un consiglio, vorrei vivere quell’istante, quel breve momento ma non sono sicuro che colei possa nutrire gli stessi sentimenti e gli stessi desideri, come posso fare a scoprire i suoi segreti delicatamente, come posso percepire nella sua mente i suoi sinceri sentimenti, in che modo o con quali parole posso capire o farle capire questo il mio desiderio?
Lei pensa che il rischio contro è troppo elevato e potrei rovinare l’amicizia e il matrimonio?
Nel profondo del mio pensiero, forse guidato dall’istinto una voce mi dice che la vita di ognuno di noi, nel bene e nel male, con i desideri e con le rinunce, alla fine dei nostri giorni, alla resa dei conti, l’amore dovrebbe sempre trionfare perché reprimere tale sentimento non ci arricchisce.
Un imperdonabile sentimentale verso il tramonto.
Gregory

Caro Gregory,
Credo che la sua sia una storia molto comune. Infatti, vivendo accanto per tante ore al giorno con colleghi dell’altro sesso, è normale che queste persone diventino i ‘mariti’ e le ‘mogli’ dell’ufficio: non ci sono rapporti sessuali, ma si creano delle inevitabili complicità, che derivano dal fatto che con alcune persone ci si sente più ‘simili’ e ‘vicine’ di quanto accada con altre.
E’ una cosa del tutto normale, così come è normale chiedersi che sarà… Resterà un’intesa di lavoro o ci sarà qualcosa di più? Chissà…
Credo che il fulcro di queste passioni sul lavoro sia tutto nel ‘chissà’, che rende possibili i sogni e che tiene occupata la mente, con piacevoli pensieri, come se fosse una droga.
Il mio consiglio è dunque quello di conservare gelosamente lo status quo, perché questa situazione, oggi così piacevole ed appagante, seppure precaria ed indefinita, continui a darle anche in futuro uno scopo in più per alzarsi la mattina e sorridere al mondo.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

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NON CAPISCO COSA MI ACCADE

Mi chiamo Marisa ho 40 anni e le scrivo per esporLe quello che in questo momento mi sta accadendo e al quale non riesco a dare la benché minima risposta. Sposata con un bambino un matrimonio tranquillo sereno, insomma la solita unione ordinaria oggi direi piatta, più mamma che donna più amica che moglie, però per come lo vivevo e per quello che sentivo dire dalle mie amiche, lo ritenevo apprezzabile. Un giorno di 6 anni fa vengo investita da Lui, un fiume in piena, divertente, loquace e silenzioso, elegante e misterioso, torno a sentirmi donna e faccio di tutto per farmi notare mi sento di nuovo una donna viva animata riscopro sopite emozioni. Per un po’ sembra una partita di scacchi, poi finalmente una sera riusciamo a restare soli i primi baci, le prime carezze, torno a casa eccitata, confusa, felice insomma mi rivedo donna con la D maiuscola.
Inizia una storia incredibile con delle emozioni mai provate vivo la giornata per vederlo, sentirlo, toccarlo e quando finalmente riusciamo a unire i nostri corpi vengo travolta da qualcosa di indescrivibilmente bello e intenso, provo quello che con nessun altro uomo ho mai sentito e da quel momento lo cerco continuamente e con maggiore insistenza. I nostri incontri diventano giorno dopo giorno più dolci e piacevoli e raggiungono il loro apice nei rapporti sotto le lenzuola. In quegli attimi mi annullavo completamente non riuscivo più a capire dove ero e se quello che accadeva stava succedendo proprio a me o era un sogno, era così bello che non vedevo l’ora di farlo, rifarlo ancora e poi di nuovo. Nel frattempo il mio matrimonio va a rotoli e mi sento in diritto di chiedergli sempre con maggiore insistenza una vita non più clandestina ma alla luce del sole. Sembra approvare la mia richiesta, ma chiede un po’ di tempo e di calma, ha appena cambiato città e lavoro e deve considerare il modo migliore per conservare forte il bellissimo rapporto che ha con i figli. Ci resto molto male, ma tutto passa quando ci vediamo insisto lo voglio tutto per me, sembra intimorito continua a chiedermi calma e tempo mi dice che la convivenza stravolgerà molti equilibri sia all’interno della nostra unione che di quella con le altre persone (ex coniugi, figli, parenti, amici). Sono furiosa e delusa esco con altri uomini, storie che durano poco non riesco a stargli lontano e quando mestamente torno da lui ne sono sempre più infatuata. Lo persuado che i miei sono dei colpi di testa, però diventa più dubbioso e suscettibile e inizia ad essere incerto sulle ragioni che mi portano a volerlo come compagno.
Continuiamo a vederci percependo sempre le stesse intense trepidazioni, ho l’impressione che non sarà mai completamente mio e un anno fa decido, succeda quel che succeda devo imbattermi in un uomo tutto per me e questa volta devo andare fino in fondo e non guardarmi più indietro. Il caso vuole che ad una cena tra amici incontro il mio attuale compagno, accetta subito di vivere con me. All’inizio non credevo a me stessa ci stavo riuscendo mi stavo dedicando ad un’altra persona, brava, buona, gentile disponibile che stravede per me attratta da me. Piena di orgoglio e di convincimenti faccio di tutto per mostrare (a Lui finalmente ex) la mia nuova condizione di donna soddisfatta di donna che sa vivere anche senza di Lui.
Purtroppo l’entusiasmo è durato poco e a distanza di un anno mi ritrovo oggi ad essere tornata la donna di quando ero ahimè sposata. A questo punto Le chiedo cosa mi succede, cosa mi consiglia di fare, non vorrei tornare in ginocchio da lui eppure è pazzesco quanto desidero vederlo e toccarlo non riesco a farlo uscire dalla mia mente, perché nonostante altre storie io fantastico una vita solo con lui? Con il mio attuale compagno non sto male è sempre disponibile scatta ad ogni mio sospiro farebbe qualsiasi cosa per me, ne sono più che certa l’unico grosso problema è la sua tremenda gelosia, però manca quella scintilla che faccia decollare questo rapporto dal volergli bene ad amarlo anche la metà di quello che ho provato con lui (mi accontenterei) e da amore a passione e desiderio.
La ringrazio e la saluto
Marisa

Cara Marisa,
Sicuramente scoprirsi Donna a 40 anni è una cosa meravigliosa, ma non so se, guardando il rovescio della medaglia, lo sia davvero: un matrimonio fallito, un figlio abbandonato al suo destino, un amore passionale dall’elettroencefalogramma sempre più piatto ed il ricordo di un uomo meraviglioso che la desidera come Donna, ma evidentemente non come Moglie…
Il problema è che qualsiasi unione stabile comporta una serie di rinunce e dura solo se ci si costringe ad una disciplina piuttosto severa, sia verso sé stessi, sia verso il partner. Accorgersi che tutt’intorno al proprio piccolo mondo esistono una serie di occasioni di crescita e di gratificazione personale può essere entusiasmante, ma può rappresentare anche un pericolo per la propria stabilità ed il proprio equilibrio. Lei, ad esempio, ha imboccato da giovane la via del matrimonio, per poi ricredersi in età più matura, coinvolgendosi in una meravigliosa storia d’amore e di passione. Risultato: dopo una serie di storie senza storia, come nel Monopoli, lei è tornata al punto di partenza, senza passare dal via… E ora? O ripercorre lo stesso cammino già intrapreso, che le porterà, come ormai sappiamo, intense gioie ed intensi dolori, oppure si siede nella mediocrità del suo quotidiano, dove non ci sono grandi bagliori, ma almeno è un luogo di tranquillità e di pace, in cui è possibile programmare eventi futuri ed obiettivi da raggiungere.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

OCCHI INESPRESSIVI

Sono una ragazza di 20 anni,e scrivo perché credo di avere un problema(forse insolito?). Quando parlo faccia a faccia con qualsiasi persona,percepisco che i miei occhi non riescono a sorridere,e ad adeguarsi,solo in tal senso,all’espressione dell’altro interlocutore. In tal modo,pur essendo ben disposta verso l’altra persona,credo di comunicare,invece,l’esatto contrario, in modo del tutto involontario,e con mio rammarico. Come mai mi capita tutto ciò?Esiste un modo per superare il problema?
Grazie.
20enne

Cara Ventenne,
Credo che questa situazione le capiti perché lei è forse una persona un po’ ansiosa, che si sente sempre sotto esame ed è abituata ad osservarsi (troppo?), sia dall’interno che dall’esterno. Quando incontra qualcuno, forse, invece di concentrarsi su quanto l’altro le dice, lei comincia ad osservarsi criticamente, spettatrice di sé stessa, trovandosi questo difetto e probabilmente anche altri.
Poiché gli occhi non sorridono, se non di riflesso, tutto quello che lei deve fare è spostare l’attenzione dagli occhi alle orecchie e concentrarsi con maggiore attenzione su quanto le viene detto, anziché sui suoi occhi che non sorridono (mi deve spiegare poi come fa a vedere i suoi occhi mentre parla con gli altri, perché mi è un po’ difficile capirlo. E se fosse solo una sensazione?)
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

ATTACCHI DI PANICO

Gentile dottoressa, io ho 45 anni, sposata, due figli. 8 anni fa ho avuto il primo attacco di panico. Il mio medico non l’ha riconosciuto perché dalle analisi risultavo sana come un pesce, né io mi rendevo conto di cosa si trattasse. Parlando con un ‘amica che aveva sofferto dello stesso disturbo mi sono rivolta ad una psichiatra, che mi ha curato con i farmaci, ma non ha risolto il problema perché gli attacchi si sono sempre ripresentati. L’ultimo è stato il peggiore e a forza di ragionare, leggere, pensare sono arrivata ad individuare il motivo del mio male. Solo che non so combatterlo. Il fatto è che ho, come dire, aperto gli occhi su me stessa e ho scoperto che mio marito non mi accetta come sono, mi vorrebbe diversa, e io con lui ho sempre finto: ho finto di essere come lui mi voleva purché mi amasse. Ma la verità è venuta a galla , non ci si può nascondere a lungo e adesso lui non mi vuole più. Ed è ricomparso l’attacco di panico. Desidero un uomo da amare a da cui essere amata. Paradossalmente mi sono innamorata di un uomo in una chat line, ma lui non mi ha voluta (neanche lui), non mi ha voluta neanche incontrare dicendo che ama moltissimo sua moglie. E di nuovo è comparso l’attacco di panico. Non riesco a non pensare a lui. Ma ci si può innamorare di una persona senza averla vista, solo per ciò che ha dentro? A me è capitato. E sto soffrendo come se fossi malata. Si può guarire di mal d’amore? Come faccio a uscire da questa specie di incubo. Sono in preda a sensazioni forti, che comprimo dentro me stessa…la ragione sta andando a farsi friggere. E ho molta paura. Andrò in terapia, ho già preso un appuntamento…ma intanto… una parola d’aiuto. Sto molto male. Grazie.
Sonia

Cara Sonia,
Lei è una donna ancora relativamente giovane, ma l’età in cui si cominciano a fare i bilanci è ormai più vicina di quanto non lo sia l’età della sua giovinezza. In altre parole, questo significa che è il momento di cominciare a vivere la vita così come vuole lei e non come vogliono gli altri. Non mi è chiaro se lei si sia separata da suo marito e cosa ne sia dei figli. In ogni caso, con tutti, è giunto il momento di far capire che lei vuole essere sé stessa. Per fare questo non c’è bisogno di fare proclami o gesti eclatanti: basta porsi degli obiettivi, neanche tanto ambiziosi all’inizio, e cercare di raggiungerli.
Quanto all’uomo della chat line, si può capire che in un momento di depressione e di buio dell’anima ci si possa innamorare di un’entità che parla attraverso la videoscrittura, ma le consiglierei di tornare a cercare questa persona nella realtà, per avere maggiore speranza di trovarla.
L’importante è, per il momento, non cercare nessuno fuorché sé stessa: faccia ciò che le piace, si impegni per realizzare i suoi sogni. Quanto all’uomo della sua vita… Forse è già all’orizzonte, ma lei ancora non lo sa.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

DOPO LA MORTE DI MIA SUOCERA

Sono passati + di nove anni che siamo assieme; da quattro conviviamo e da due siamo sposati. Dopo la morte di mia suocera,avvenuta pochi mesi dopo il nostro matrimonio,le cose sono cambiate; per correttezza devo dire che il nostro è sempre stato un rapporto ‘burrascoso’ dove spesso si litigava anche per stupidate ma poi era stupendo fare la pace…insomma ci cercavamo sempre. Dopo questa morte,i rapporti sono precipitati,lei voleva tornare nella sua città con o senza di me perché diceva che il padre non sarebbe riuscito da solo a reagire al dramma. Con il tempo ha notato che il padre ha reagito bene e l’idea di andarsene è così svanita Si è trovata un lavoro stabile e siamo stati benone fino alla scorsa estate.
Mi diceva che aveva il bisogno di uscire con le amiche,aveva bisogno di spazi; dopo il distacco che sentivo in lei ho deciso di affrontare la cruda realtà scoprendo che lei mi tradiva con un suo collega. Decise di andare a vivere momentaneamente da lui ma solo per una ventina di giorni poi ha deciso di mollare tutto ed è tornata al suo paesello. Intanto avevo avviato le pratiche di separazione e ogni volta che ci incontravamo non volevamo mai firmare le pratiche perché stavamo benissimo in quella situazione (intendo quando ci vedevamo). Siamo tornati assieme e abbiamo passato i primi mesi da veri fidanzatini ma oggi mi ritrovo a sentire in lei di nuovo un certo distacco e la voglia di uscire ogni tanto con le amiche: stessa situazione precedente solo che ora non c’è nessun altro (non lavora + lì con il suo ex amante) mi dice che mi vuole veramente bene ma non è sicura se mi Ama ancora o meno. Io per contro sono sprofondato ancora nell’oblio (inizio a non mangiare e dormire) anche se ieri ho deciso che sarebbe giusto troncare e che lei ritorni al suo paese. Mio malgrado. Ma non vogliamo distaccarci io perché la amo e lei forse perché sono un punto di riferimento da tanti anni;ma io non posso aspettare sempre che lei capisca cosa provi per me sopratutto dopo quello che è successo uno non dovrebbe avere + dubbi ,no? in pratica io sarei disposto ancora a riprovarci ma con delle condizioni: prima noi e poi gli spazi con gli amici altrimenti nulla. Non posso + concedere spazi per la mia salute.
Stasera ne parleremo ancora spero mi dia una mano il + in fretta possibile così da poter salvare il salvabile (se possibile).
Mi scuso per la lungaggine ma credo che per questi problemi sia giusto specificare bene i fatti.
Grazie
A.

Caro A.,
I dubbi fanno parte dell’intelligenza umana: non averne non è sintomo di agilità e brillantezza di pensiero. Certo è che convivere una vita con una persona che ha tanti dubbi, che vanno peraltro in un’unica direzione (ovvero il vostro rapporto), può essere pesante.
Credo che la vostra attuale unione si basi su un rapporto di convenienza: non c’è più quel legame che c’era prima, siete un po’ delusi l’uno dell’altro, ma sapete bene che ciò che vi unisce è tutt’ora più forte di ciò che vi divide. Ecco perché lei ha buttato giù il rospo del tradimento ed ecco perché lei, sebbene tentata dal riprendere la sua vita da adolescente nel suo paesello, le rimane accanto… Non so in che modo la morte di sua suocera possa aver fatto scattare in sua moglie la molla che la spinge verso un maggiore senso di autonomia personale, di libertà; certo è che questa morte ha influito pesantemente nella psiche di lei, portandola a cercare un nuovo equilibrio in cose e persone che poi comunque si sono dimostrate inadeguate. Che dire?
Secondo me c’è solo da aspettare che i tempi maturino: parlarne troppo, senza trovare soluzioni, serve solo ad amplificare i problemi. Se lei ha pazienza ed ama questa donna, cerchi di accettare questo suo momento di sbandamento; altrimenti si separi definitivamente da lei. Terza via: tentare una terapia di coppia.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti, Ancona

RICORDO UN ABORTO

Sono 32enne ed a 25anni ho “subito” un aborto..L’ho scritto tra virgolette perché anche se ho firmato il consenso a farlo volontariamente sono stata comunque costretta dalle persone più vicine. Ora non riesco dopo 7 anni ad uscire dalla depressione e non riesco più ad avere rapporti sessuali con il ragazzo che avevo deciso di lasciare dopo l’aborto. Ho trascorso 3 anni senza confidarmi ed in solitudine. Ora che ho un lavoro e che mi capita di relazionarmi mi accorgo di essere giudicata come “stravagante” perché probabilmente sono solita parlare poco o forse perché ho sempre l’aspetto malinconico e triste. Mi relaziono con il pubblico quasi tutti i giorni ma questo non mi impedisce di pensare perché dovrei essere depressa? Ho un lavoro non sono una nullafacente? Lavorando presso una Asl non posso rivolgermi ad un neurologo del posto perché i miei colleghi potrebbero vedere l’eventuale visita prenotata e potrebbero per questo prendermi in giro. Non ho i soldi per affrontare una terapia a pagamento…che fare?
32enne

Cara 32 enne,
Credo che lei debba anzitutto cercare di abbattere le numerose resistenze che la portano a non affrontare i suoi problemi. Credo che per una donna un aborto sia un’esperienza fra le più traumatiche, di quelle che lasciano il segno e probabilmente per lei è stato l’elemento scatenante che l’ha spinta verso la depressione. Depressione che la porta ad isolarsi dagli altri, a sentirsi diversa, e che oltre tutto non le fa trovare le energie e le motivazioni per fare qualcosa di concreto per uscire da questo stato.
Credo che una psicoterapia possa fare al suo caso, ma le motivazioni che lei adduce per non iniziarla mi sembrano poco convincenti… Frequentare uno psicologo una volta alla settimana non è un costo così eccessivo per una persona che lavora e non ha impegni familiari. In ogni caso esistono anche dei Consultori dove gli psicologi forniscono consulenze gratuite (ad esempio in alcune Parrocchie o centri sociali) e poi non credo che lei non possa eventualmente rivolgersi ad un’altra ASL, dove non conosce nessuno. Ed infine… C’è qualcosa di male a sentirsi un po’ depressa e chiedere consiglio ad uno psicologo? Perché dovrebbero prenderla in giro?
Dunque, il problema lo conosce, la soluzione pure… Coraggio!
Dott.ssa Proietti Ancona

IL PUNTO DI NON RITORNO

Gentile Dottoressa, ho paura di essere arrivato al punto di non ritorno. Ho 47 anni e da 3 anni sto vivendo un grande amore che ora mi sta soffocando. Mi sono perdutamente innamorato, ricambiato, di una ragazza ( 32 anni) che per 5 anni prima di conoscermi ha umiliato la sua vita e il suo orgoglio di donna passando da un uomo all’altro senza ritegno.
Il mio amore è andato oltre; ho visto la vera persona che c’è in lei e me ne sono innamorato alla follia. L’ho invitata a raccontarsi, sia nelle storie passate che nei particolari vissuti, convinto che mi sarebbe servito a cancellare questo periodo negativo conoscendo la verità. Lei è stata molto onesta e si è aperta completamente con me, riconoscendo i suoi errori e rifacendosi una vita con me. Sono passati 3 anni, la amo come prima ma i fantasmi del suo passato mi attanagliano la testa: adoro fare l’amore con lei ma negli ultimi mesi quando siamo in intimità, non riesco a pensare se non al suo corpo toccato dagli altri, nelle situazioni e circostanze che lei stessa mi ha rivelato. Capisce bene il mio stato d’animo e la mia confusione… Non riesco più a vivere in questo modo, ho bisogno di ritrovare me stesso e di ragionare liberamente. Mi aiuti a capire se esiste un modo per liberarmi dall’ossessione del passato della mia donna (che amo come il primo giorno e che sposerei anche oggi) e quindi pensare ad un futuro con lei, o se riuscirò a liberarmi di lei solo rinchiudendo l’amore che provo e vivere senza di lei e senza amore.
Con fiducia, La ringrazio
M.V.

Caro MV,
La sua è una gelosia retrograda che non ha nessuno scopo se non quello di rovinare il vostro rapporto. In realtà nessun uomo può aver toccato quel corpo di donna come fa lei, perché nessuno degli uomini che l’hanno preceduta era innamorato come lo è lei. Per lo stesso motivo, si potrebbe dire, la sua donna non ha mai fatto veramente l’amore in precedenza, ma solo ‘sesso’ : lei converrà che non è esattamente la stessa cosa, la stessa esperienza. Infine, ciò che la sua donna ha fatto in passato non la riguarda in alcun modo : la sua donna può aver sbagliato, ma se ha offeso qualcuno è solamente sé stessa. Mi permetta però una domanda: ma la sua ragazza è altrettanto innamorata di lei? Perché non me ne ha parlato? Guardi che non basta ‘perdonare’ una persona per il suo passato perché questa automaticamente si innamori e arrivi, come lei, al punto di non ritorno…Credo che il presente meriti la sua attenzione assai più del passato !
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti

SOLA

Sola,incredibilmente sola.Vivere per quasi mezzo secolo una vita al servizio degli altri,mettendo da parte le proprie idee,i propri sentimenti, le proprie esigenze… e improvvisamente rendersi conto di avere sbagliato tutto,di essere stata usata,cercare di ricominciare,ma rendersi conto che è tardi.Rendersi conto improvvisamente che i tuoi sogni di bambina e di adolescente sono stati calpestati,che il sogno di una famiglia tua,tutta tua,è irrimediabilmente svanito…non avrai mai un compagno da amare nè un bambino da accudire,non sentirai mai le sue piccole braccia stringersi a te,non sentirai mai su di te il suo sguardo fiducioso.E allora….che fare…quando tutto ciò che hai fatto è sbagliato,tutto ciò che hai non serve,ciò che sai non ti aiuta…che fare….
Sola

Cara Sola,
Le sue parole esprimono una profonda sofferenza. A cinquanta anni si fa un primo bilancio della propria vita e si cominciano a valutare i profitti e le perdite. Nel suo caso le perdite sono assai superiori ai profitti. Forse voleva un figlio, e non l’ha avuto; forse voleva una relazione stabile, una famiglia e ora non l’ha più. E’ sola.
Giusto è allora piangere sulla propria disperazione e leccarsi le ferite.
Quello che conta però è aiutarsi presto a risalire la china, un po’ al giorno, senza sforzi e senza grosse aspettative. Imparare a vivere nel presente è la ricetta che più funziona, in questi casi.
Rispolveri i suoi sogni da adolescente perché mai forse, prima d’ora, lei è stata veramente nelle condizioni di poterli realizzare: si ponga degli obiettivi e pian piano cerchi di riempire la sua vita con le soddisfazioni che le mancano.
Quanto alla mancanza di un bambino, capisco il grave senso di perdita che questo le dà. Vorrei però dirle che un figlio non è sempre sentirsi stringere da piccole braccia o osservare da sguardi fiduciosi…
Quante mamme, sue coetanee, potrebbero parlare della loro disperazione perché i figli si drogano, frequentano cattive compagnie, chiedono continuamente soldi e non si cercano un lavoro, se ne vanno da casa sbattendo la porta, malgrado i genitori abbiano loro dedicato tutta la loro esistenza…Cerchi insomma di non idealizzare la figura di questo figlio-mai-nato e cerchi di consolarsi (anche se, mi rendo conto, è difficile) pensando a queste mamme di cui le ho parlato, che forse si sentono ancora più fallite di lei e che magari dicono a sé stesse: ‘ah! Se potessi essere sola e potermi gestire la vita come vorrei…’ Coraggio!!
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti

LUI E’ PIU’ PICCOLO

Buonasera dottoressa.. io mi chiamo Paola ho 35 anni e da 1 anno sto con un ragazzo di 8 anni più più piccolo di me… premetto io sono separata e ho un bambina di 11 anni.. questa persona l’ho conosciuta su di una chat… non abita qui nella mia città… da prima la nostra storia è cominciata in chat e come amici stavamo bene insieme… nel parlare eravamo molto in sintonia… poi ci siamo conosciuti di persona…. e ci siamo messi insieme subito … è nata una bellissima storia d’amore … ci vedevamo e ci vediamo spesso.. per quanto è possibile con gli impegni vari…..da prima ci frequentavamo e non parlavamo di un futuro .. poi sia perché ci mancavamo a vicenda o perché eravamo sicuri di questa storia abbiamo cominciato a fare progetti insieme ..con l’intento lui di trasferirsi da me … il problema sta che lui ha continuamente alti e bassi.. in amore dei giorni ama alla follia e dei giorni sembra che non ti ami più… però queste crisi sono sempre vicine a dei miei malumori.. è stato sul troncare la nostra storia diverse volte e io ho sempre insistito … perché voleva autoeliminarsi dicendo che mi faceva solo soffrire….ora da parte mia mi sento come quella che non è più sicura perché dico “ho sempre insistito io mi amerà veramente?” sono sempre un po’ titubante non so che fare io lo amo molto i problemi ci sono … lui dice che mi ama…. però a volte non mi sembra sicuro…..ho sentito troppe frasi in cui mi diceva che non c’era sintonia o che aveva un calo al momento dovevo aspettare… poi si riprende dopo giorni dandomi amore infinito……i nostri malumori sono stati sempre per l’età perché lui non mi vedeva sicura e io non lo vedevo sicuro… ci rincorriamo con i stessi discorsi poi alla fine com’è la situazione non lo ancora capita… siamo molto simili troppo… a volte orgogliosi….e pensiamo sempre che l’altro non ci ama o che non diamo abbastanza amore….. premetto lui ha accettato mia figlia e la mia vita…… però???????? la saluto e aspetto risposta.
Paola

Cara Paola,
Non credo lei faccia bene a forzare gli eventi. La vostra unione, come lei sicuramente sa già, non si è costituita su basi solide: lui è molto più giovane e per di più è ancora molto immaturo. Forse non è mai stato sposato, non sa cosa significhi diventare padre, accettare delle responsabilità. Forse non ha avuto ancora una vera storia d’amore nella sua vita.
Credo sia positivo portare avanti questa relazione se le fa bene sentirsi innamorata e in coppia con qualcuno. Sbagliato invece è, a mio parere, pensare che questa storia riguardi in qualche modo il suo futuro o che sua figlia abbia trovato un nuovo papà…
Le consiglierei di aspettare un uomo più maturo e consapevole prima di pensare a rifarsi una vita.
Cordiali saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti

STORIA DI UN SEPARATO

Salve Dott.ssa Proietti, Sono un ragazzo di 30 anni,ho una figlia di 3 anni e sono separato da con la mamma da ben 4 anni. Io e lei pur essendo separati abbiamo continuato ad avere rapporti fino a l’estate scorsa,ma veniamo al dunque.
La nostra separazione è dovuta al fatto che io ho avuto problemi con sostanze stupefacenti,a quel tempo la mia ex non faceva niente di quel genere di cose quindi essendo in 2 mondi completamente diversi oltre a litigare sempre e ad avere io la sua famiglia contro ci siamo separati.Il mio sospetto però è che la mia ex moglie fosse anche messa su dalla madre visto che nel suo comportamento dimostrava di volermi ancora bene nonostante tutto.Poi io abbandonato a me stesso e privato di ogni cosa perfino di vedere mia figlia,(non l’ho vista per alcuni mesi),sono riuscito a reinserirmi,anche se c’è voluto molto tempo,ma in tutto quel periodo lei di nascosto continuava ad avere rapporti con me pur essendo gia fidanzata con un altro.Oggi ho di nuovo un lavoro ed una vita sana e regolare,vedo ogni week-end la mia piccola e dolce vita(l’affidamento nel periodo di separazione fu dato giustamente alla mamma);Ma la cosa più brutta di tutto questa storia è che la mamma di mia figlia è in una comunità perchè vittima a sua volta della maledetta droga,oggi è lei che mi chiede aiuto nonostante io non sia stato aiutato ne de lei ne da nessuno dei suoi familiari,ma anzi non ho ricevuto altro che insulti e altre bruttissime cose da parte loro nei miei confronti,e tutto questo dovrebbe avvenire all’insaputa dei suoi genitori che ancora oggi e malgrado la situazione sia completamente al contrario,non accettano assolutamente il fatto che io e lei possiamo ricostruire la famiglia che eravamo vista anche la splendida bambina che abbiamo. Ma per finire un’altra cosa voglio dirti,io non sono neanche dopo tutto questo sicuro di volerlo fare perchè se penso a noi come una famiglia la cosa non è che mi piaccia molto.
Amo moltissimo mia figlia ma forse non è cosi anche per sua madre.Non credi?E ancora, io ho dispiacere per la situazione in cui lei si trova,ma sento il bisogno di stare tranquillo e al di fuori di questo problema,non pensi che farei bene a far cosi?Ti prego aiutami rispondi,nel frattempo saluti e baci ciao.
M.

Caro M.,
Sarebbe bello che lei desse una mano alla sua ex moglie per farla riuscire meglio nel suo programma di riabilitazione, purché lei si senta ora veramente forte per poterlo fare. Non vorrei infatti che, frequentando di nuovo un certo mondo, lei abbia un momento di debolezza e magari si lasci andare per la seconda volta. Questa volta infatti, vista la situazione di sua moglie e considerando la meravigliosa bambina che avete, lei non può assolutamente rischiare di ‘perdersi’.
Quanto a ricostruire la vostra famiglia… Forse è bene pensarci quando tutto sarà tornato a posto. Per ora si concentri sulla bambina e non le faccia mancare l’affetto: né il suo, né quello della mamma.
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti

STO MALE FISICAMENTE

Salve, innanzitutto complimenti per il vostro sito…. io vi scrivo per dirvi che sono un ragazzo di 25 anni con un bel lavoro un po stressante anzi molto…una bella ragazza …l’unica cosa che ho cambiato negli ultimi tempi nella mia vita’ è il fatto che dopo 10 anni di fumare è da circa 3 mesi che non fumo piu’….la cosa che volevo dirvi è che io sto malissimo fisicamente i dottori mi dicono che sia depressione, i sintomi sono giri di testa, testa vuota, non mi sento forza nelle gambe orecchie tappate ecc ecc.. sara’ che ho paura delle malattine e magari quando mi fa male qualcosa mi impressiono tanto da farmi venire la depressione con sintomi bruttissimi. in piu’ mi capita di avere dei desideri erotici con donne diverse dalla mia ragazza e come se cercassi una bellissima donna per poter fare del sesso ….da dire che con la mia lei il sesso non mi manca….aspetto una vostra risposta…grazie
FP

Caro FP,
Grazie anzitutto per i complimenti al sito: sono contenta che le piaccia. Quanto ai suoi problemi, direi che attribuire tutto al fumo mi sembra un’esagerazione… Che il fumo dia dipendenza è un fatto assodato, ma che ora tutto quello che le capita lei lo attribuisca alla sua astinenza da fumo credo sia un atteggiamento sbagliato.
Piuttosto, ogni volta che si sente in forma, che sente il suo respiro libero dal catarro e dalla tosse, dica a sé stesso: sto benissimo e sono un uomo fortunato, perché ce l’ho fatta a liberarmi di questa schiavitù, che si chiama fumo!
Quanto ai desideri erotici, credo proprio che lei li avrebbe avuti lo stesso, anche se avesse continuato a fumare… Non c’è niente di male: sono solo sogni !
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti

PER LUI SONO TROPPO PICCOLA

Salve! Sono una ragazza di quasi 18 anni e mi chiamo “Sveva”.Ammetto che sono giunta alla conclusione di appellarmi a lei, perché non trovo più le forze per andare avanti.
E’ da tempo ormai che sono innamorata di un ragazzo che ha 9 anni più di me, che chiamerò “Marco”, e questa cosa invece di portarmi benefici, ultimamente inizia a farmi star male. Secondo Marco, il problema fondamentale che non ci permette di stare insieme è l’età! Io sono troppo giovane, studio ancora, mentre lui lavora da un bel pò di tempo ormai, e non deve più rispettare delle regole che invece a me sono imposte.
Non sono una ragazza casa e scuola. Mio padre si fida molto di me e, mi lascia tutta la libertà che voglio, per cui a differenza di altre mie coetanee ho il permesso di uscire tutte le sere,senza esagerare con gli orari, e di fare tardi il sabato sera. Anche lui questo lo nota, perché frequentiamo più o meno gli stessi posti, ma continua a sostenere che sono ancora una bambina. Io non mi ritengo così, forse perché la vita mi ha messo di fronte a degli ostacoli che mi hanno fatto maturare molto prima del normale. Infatti quando avevo appena13 anni mia madre è morta e ho cominciato a badare a me stessa senza appellarmi troppo all’aiuto di mio padre e mio fratello. Non che loro non fossero disposti a darmelo, anzi, ho un rapporto molto aperto con tutti e due, ma volevo, e voglio tutt’ora evitare di dare dei problemi. Malgrado tutto, sono una ragazza vivace, che ama stare tra le gente e divertirsi, ma cerco in ogni caso di tenere sempre la testa sulle spalle! 9 mesi fa ho notato Marco. Abita nel mio stesso posto, ma solo una sera dell’estate passata mi sono accorta di lui! All’inizio era tutto un gioco, volevo solo vedere se riuscivo a conquistarlo, ma poi, con il passare del tempo me ne sono innamorata! Evito di raccontarle tutte le pazzie che ho combinato per lui!!! Un giorno decisi di scrivergli perché non riuscivo mai a incontrarlo da solo per parlarci.
Lui però, a 4 pagine piene di domande e di perplessità, mi ha risposto con un sms dicendo che ero troppo piccola, ma molto carina! Sono andata in crisi, ma come sempre mi sono rialzata. Solo che lui nel mio cuore ci è sempre rimasto!Interdetta ormai dal suo sms, continuavo ad amarlo in silenzio, ma ad un tratto, precisamente a gennaio di quest’anno, sembrava molto più interessato!Lo sorprendevo a guardarmi,mi sorrideva, mi salutava, così sono tornata all’attacco!Ma anche questa volta non è andata bene, gli ho chiesto di parlare ma lui ha rifiutato! Ancora una volta mi sono sentita morire, ma poi ho stretto i denti e mi sono rimessa in carreggiata! Finché all’ennesima richiesta di parlare, e all’ennesimo suo rifiuto, gli ho mandato un sms dicendogli che era un egoista e che non si meritava assolutamente niente! Dopo quel messaggio lui è di nuovo cambiato. Era improvvisamente diventato conciliante, parlava molto bene di me, ma questa volta non ci sono cascata! Ho chiuso gli occhi e sono andata avanti! Ho addirittura conosciuto un altro ragazzo “Matteo” ma purtroppo non è andata bene! Il problema però è che ora Marco è molto strano! Se mi vede al bar, s’intrattiene di più, se mi incontra mi saluta…è diventato un altro! A questo punto io, ho capito che non lo avevo affatto rimosso dalla mia testa, anzi avevo solo fatto finta di averlo dimenticato! Oggi gli ho chiesto di vederci! Lei penserà che me le vado a cercare, ma ora le spiego. Un amico comune mi ha detto che il vero problema per lui non è la mia età, bensì ciò che potrebbero pensare i suoi amici e anche i miei!Questo perché da quando la notizia a fatto il giro della combriccola io sono diventata una poco di buono e lui uno scemo!Così ho deciso di riattivarmi! Gli ho chiesto di vederci di nascosto, all’insaputa di tutti, perché io avevo bisogno di spiegazioni! Ma anche questa volta ha rifiutato. Gli ho chiesto una motivazione attendibile, ma non è stato in grado di darmela! Io non so poù che fare! Credo che lui mi abbia preso in giro per 9 lunghi mesi! Va dicendo in giro che gli piaccio che vorrebbe parlarmi, ma poi, appena glielo chiedo io rifiuta! Sta volta sto male! Ho paura di non riuscire più ad andare avanti! Io ho bisogno di sapere i purché,e se non me li da lui, come faccio io a trovare pace? Sono diventata intrattabile, e questo non è da me! La prego, non mi dica anche lei di lasciare stare, perché se fossi stata in grado di farlo avrei mollato tutto al primo rifiuto! Vorrei solo riuscire a trovare un pò di serenità, ma con questi presupposti proprio non ci riesco! Come fargli capire che chiedo solo delle spiegazioni e non un matrimonio?? La ingrazio anticipatamente! Un Abbraccio Sveva

Cara Sveva,
Non credi anche tu che la tua ossessiva ‘richiesta di spiegazioni’ altro non sia che una richiesta di attenzione, un modo alternativo per dirgli : ‘ho voglia di stare da sola insieme con te’ ? Tu infatti non hai bisogno di alcuna spiegazione, perché lui ti ha detto in tutti i modi che non è interessato a te (anche se i veri motivi non li sappiamo, ma che importa? )
Se tu vuoi comportarti in questa vicenda secondo un copione tradizionale, diciamo ‘femminile’, resta solo da farlo cadere in una trappola di seduzione, se invece vuoi assumere un ruolo più ‘maschile’, non devi far altro che prenderlo da parte e fargli una proposta molto chiara. Se scegli questa via però, ricordati che lui potrebbe dirti ancora di no, malgrado la tua proposta esplicita… Non pensi che agendo in questo modo sarebbe poi molto più duro affrontare le chiacchiere della tua ‘combriccola’ ? Personalmente sono convinta che tu non sia veramente innamorata e che questo sia solo un gioco, una sfida, per mettere alla prova le tue capacità seduttive. Ma ne vale proprio la pena?
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti

FIN SOPRA I CAPELLI

Gentile Dottoressa, di lettere come la mia, di storie come la mia ne avrà fin sopra i capelli, però purtroppo a volte noi esseri umani ci sentiamo deboli e smarriti e nel mio caso non so con chi parlare, quindi Le chiedo scusa se mi dilungherò un pò ma ho bisogno veramente di capire. Sono stata fidanzata per otto anni con un ragazzo, diciamo che tra alti e bassi la nostra storia filava e già avevamo fatto progetti per il futuro.
Poi improvvisamente l’anno scorso ho incontrato un altro ragazzo e per farla breve mi sono presa una sbandata (o mi sono innamorata?) per lui ed ho lasciato il mio ragazzo. Mi sono buttata a capofitto in questa storia, senza guardarmi indietro, dritta come un treno a fortissima velocità, mi sembrava di toccare il cielo con un dito, c’era passione, complicità…..abbiamo vissuto due mesi intensi, quasi una convivenza ….poi a poco a poco, come se fossi ritornata sulla terra ho cominciato a stare male, i sensi di colpa mi opprimevano, notavo delle insicurezze nel carattere di questo nuovo ragazzo che mi disorientavano, lui mi diceva che mi voleva sposare, avere un figlio etc. etc. ma io non vedevo possibile realizzare queste cose, lui ha parecchi problemi economici, insomma sono tornata di nuovo a casa mia….ho provato a lasciarlo…ma alla fine tornavamo sempre insieme, nonostante io continuassi ad avere mille dubbi, perplessità, nonostante lui sotto certi aspetti non mi piacesse, mi faceva delle scenate di gelosia assurde, senza senso, mi ha isolato dalle amicizie, mi mandava mille sms al giorno, biglietti, telefonate….ma tutto andava avanti…mi sentivo in un certo senso incapace di affrontare la situazione, vivevo un pò alla giornata soffrendo terribilmente…a volte non riuscivo ad avere un dialogo con lui e purtroppo mi chiudevo a riccio…poi a capodanno sempre per una scenata lui mi ha dato uno schiaffo e dentro di me deve essere successo qualcosa di grave perché per molti giorni non volevo né vederlo, né sentirlo….tantomeno perdonarlo….poi non so perché ma sono tornata insieme a lui e le cose ultimamente sembravano andare meglio…invece due settimane fa, dopo l’ennesima assurda litigata, ho scoperto (non perché me l’abbia detto lui) che frequentava un’altra donna, che lui con estrema durezza e crudeltà ha definito quasi “la donna della sua vita” il suo “angelo custode” che lo sa capire, che lo apprezza per come è, che in pochi giorni gli ha dato quello che io non gli ho dato in un anno e mezzo….sono distrutta…..mi sento adesso inutile, depressa, non riesco a venire fuori da questa situazione, perché se da un lato mi rendo conto che forse questa è la soluzione migliore, dall’altro provo un terribile dolore lancinante, che non mi lascia più vivere…sono diventata l’ombra di me stessa e non riesco davvero più a capirmi….ne ero innamorata? E se ero innamorata perché ho fatto di tutto forse per allontanarlo? Sono sbagliata? Oppure il mio modo di amare non così esagerato come il suo è sbagliato? Perché soffro in questa maniera disumana? Io non ce la faccio più veramente….mi risponda al più presto…ho bisogno di aiuto.
La saluto caramente
Alessandra

Cara Alessandra,
A volte, anche quando si è innamoratissimi, si riesce comunque a vedere ed a capire i difetti del partner e questo forse era il suo caso. Sapeva che era una bella storia, ma sapeva anche che sarebbe stato meglio se fosse finita presto. Non sempre però si è pronti a lasciare tutto, ad avere la forza di fare un salto nel buio, proprio perché, come lei dice, spesso ci sentiamo ‘deboli e smarriti’. Direi che la scoperta di questa terza persona nella vostra vita vada salutata come la cosa migliore che le potesse capitare: a questo punto il bilancio va fatto non solo sulle insicurezze di lui, sul suo atteggiamento violento, sulla sua difficile situazione finanziaria – che forse un giorno avrebbe potuto coinvolgere anche lei – ma anche sulla doppiezza di questo suo ragazzo e sulla sua scarsa affidabilità.
La fine di un amore fa sempre soffrire, ma cerchi di concentrarsi su sé stessa, senza guardare al passato e vedrà che piano piano anche lei ritroverà la sua serenità. Quanto alla sua storia di otto anni con il suo ex-fidanzato, direi che per tuffarsi in questa avventura con uno sconosciuto, era lei e non io, ad avercene fin sopra i capelli di quella storia…
Cari saluti.
Dott.ssa Proietti

SONO FELICE

Gentile dottoressa,
le scrivo in un particolarissimo momento della mia vita… sono felice. E’ per me la prima volta, ‘dura’ da quasi un anno, e a quanto pare.. non ne ero preparata. Vengo da una famiglia disastrosa (a dir poco) e da una solitudine dolorosa, profonda, che non si lasciava ingannare nè dal frastuono delle discoteche nè dalle colorate compagnie di amici non miei che avevano il compito di riempirsi i vuoti a vicenda.Ho conosciuto una persona, stupenda, che dopo un mese mi ha chiesto di essere la sua compagna, dopo due di dividere la vita di tutti i giorni. Figlio di una famiglia serena, unita, che neanche si rende conto della gioia di un pranzo domenicale… che mi ha adottato senza fare domande, mi coccola
e mi cerca (!!); passo giorni tranquilli in una villa in campagna, la suocera che abita vicino che mi considera la salvezza dal cielo del figlio, il suocero che mi adora, uno stupendo pastore tedesco che non mi molla mai. Un uomo al mio fianco con cui in un anno non ho mai litigato ma ho solo riso, di testa e di pancia, e che non mi ha mai fatto mancare niente dal cuore. Intelligente, dolce, affascinante, innamorato e pure bello…Cosa manca? io. Mi sveglio al mattino e per un attimo, terrificante, mi trovo indietro nel tempo, quando stavo ancora con i miei, e la paura quotidiana, quella che ti azzanna lo stomaco così spesso da non farci neanche caso, è la molla che in qualche modo ti fa arrivare a sera, e non vedi l’ora di andare a dormire di nuovo, perchè nel sonno puoi scappare lontano. Paura di risvegliarsi e accorgersi che è ancora tutto così. Hai cinque anni, e quei due adulti, così alti e irraggiungibili, hanno deciso che sei un giocattolo (in fondo è giusto) e i giocattoli non soffrono se in casa vige il silenzio, se non puoi giocare con gli altri bambini, non puoi parlare con nessuno dei due perchè l’altro si offende. Hai otto anni, e tuo padre ti dice che non ti vuole bene, se non suoni il pianoforte. Che non ti vuole bene, se ne vuoi a tua madre: deciditi. Hai otto anni, e preghi che ti
abbandonino. Lei intanto lava i pavimenti, e non vede il problema… basta la pancia piena, parlarsi è un optional. E manda te a chiamarlo per cena, e tu ci vai con una paura tremenda, che s’arrabbierà per qualcosa, una qualunque, e tu sarai di nuovo la sua delusione, ‘la stilettata al fianco’. Hai quattordici anni: non ti vorrà più bene, se non farai il liceo classico. Il liceo ti fa schifo, per due anni è comunque la sola alternativa a ‘casa’ e perciò qualcosa combini, ma i nodi vengono al pettine (nota: non hai il
permesso di uscire di casa. Mai. con nessuno, per nessun motivo. Accompagnata a scuola, a Messa. Ripresa all’uscita. Niente amiche: solo un disturbo allo studio… ah: MAI raccontare a nessuno cosa succede in casa, sennò…)
Hai sedici anni: passi dall’8 al 4: spiegazione del collegio scolastico: ‘è improvvisamente immaturata’. Commento paterno: sei la mia delusione. Materno (ovviamente in separata sede): non ti azzardare a ridere mai più.Reazione personale: tentativo di suicidio.Commento paterno 2: mi hai deluso per l’ultima volta.Commento materno 2bis: …nessuno. Mai più affrontato l’argomento. Un pomerggio libero a settimana… il primo amore, segreto: la salvezza. Il primo rapporto: niente dolore, niente ‘barriere’. Particolarmente portata all’argomento? O forse… mi chiedo quando ho saputo che i bambini non
crescono sotto i cavoli. Non ricordo. Ho sempre saputo come nascono i figli. Ho sempre saputo cos’è un rapporto sessuale. Sono così intelligente? All’epoca la televisione non affrontava certi argomenti, e io non avevo accesso a NIENTE che non avesse superato diverse fasi di controllo. E l’argomento sesso era tabù (unica cosa normale in casa mia).Quindi, eravamo in tre chiusi in una scatola ermetica nel silenzio totale: qualcuno me l’ha spiegato, e non ha usato le parole. E io oggi mi lascio ‘eccitare’ da una cosa sola (a parte il mio compagno): manga giapponesi, cartoni senza vita, che parlano di ‘giochi’ anche violenti ma che non fanno male perchè non ci sono persone vere. Solo… bambini disegnati. Io so che se vedessi fare male ad un bambino vero impazzirei: non mi limiterei a fermare chi lo sta toccando; non mi interesserebbe se è un poveretto che non sa quello che fa: io lo ammazzo. Subito, comincio tagliandolo a pezzi, lentamente, facendo in modo che duri il più possibile. Ma io forse sono come
lui. Mio padre mi ha fatto quello che mi ha fatto… e forse mi è anche piaciuto. Ma mi è piaciuto molto anche il suo regalo per il mio diciottesimo compleanno: un altro suicidio in casa, ma stavolta riuscito. Bè, almeno ha avuto ragione: io al suo confronto sono stata proprio un’incapace. Solo un vero genitore ti fa un regalo che ti possa tornare alla mente per tutti gli altri compleanni che ti restano da festeggiare.
Commento materno: nessuno. Argomento non pervenuto.Hai vent’anni… vai all’università: incredibile, ti piace. E riesci. Non sei così stupida: scopri che se l’argomento ti interessa prepari esami in poche settimane, la media è alle stelle.Tua madre si sveglia dal torpore e comincia a godere dei tuoi risultati. No, anzi… se ne appropria. Ogni cosa che fai diventa un suo vanto personale, e te lo porta via. Nel frattempo ti nutre, ti veste, controlla ogni respiro. Mai andata a comperare un vestito da sola. E se è capitato… il suddetto abito della colpa viene casualmente bollito in lavatrice, e buttato senza appello.
Anche il trucco viene controllato, i capelli…anche le mutande. E ogni problema… non se ne discute, tanto è lei che ha ragione: io solo la figlia, la bambola di plastica da portare a far vedere alle amiche. Punto. Il silenzio continua a regnare, solo chiacchiere su argomenti neutri come il tempo e lo shopping.
Da sola hai solo il permesso di andare con i mezzi. Niente macchina, soprattutto se degli amici.Andrai in bici da sola per la prima volta a 27 anni.A 30 scappi di casa, con una voce che ti urla dietro: ‘tanto da sola non ce la fai, tornarai indietro per forza’. Ma indietro non sei tornata, a costo di fare la fame, e anzi sei scappata sempre più lontano ogni volta che la vedevi avvicinare. E non ti sei lasciata fregare dal ‘dopo tutto quello che ho fatto per te’, perchè credi che anche tu hai fatto molto per lei: le hai dato ragione per 30 anni per quieto vivere e adesso basta. Sono felice, non ho più paura, non mi sento più gelare il sangue quando sento girare una chiave nella toppa e anzi corro incontro a quell’uomo che
scherza e chiacchiera anche quando non sta bene e con le braccia al collo lo mangio di baci, e ringrazio Dio col cuore.
Ma lei è lì. Tutti i giorni, la telefonata quotidiana in cui ti chiede come stai, e qualunque sia la tua risposta (monosillabica, per evitare di darle utleriori appigli) saprai che ti arriverà una cattiveria.-Che stai facendo?
–pulizie…-
-Ecco! proprio quello che non volevi! sei finita a fare la casalinga!-
(no, mamma: il punto era che non volevo fare una qualunque cosa vicino a te)
-ma c’è almeno un teatro, in quel posto dimenticato da Dio?-
-bè… siamo un po’ fuori…-
-Ecco! così ti si inaridirà il cervello! –
(no, mamma: il punto è che a casa ci si sta bene, quando abiti con delle persone normali…)
-Ma stai bene?-
-Sì…-
-Io mi domando come sia possibile, senza negozi o posti dove andare.. proprio il contrario di quello che avevi sempre detto che avresti fatto-(no, mamma. i miei desideri si traducono in una sola cosa: lontano da te.)
Io non ti sopporto più, non desidero mai più sentire la tua voce, sono stanca di giustificare una felicità senza di te. Ma queste cose non le dico a voce alta, le penso ogni giorno sempre più spesso e ora sento che ho superato la soglia di guardia. Sto male, partecipo a litigi virtuali e violentissimi di cui immagino botta e risposta, e mi sveglio di soprassalto mentre sto per passare alle mani. E odio che mi tocchi.. non sopporto la sua vicinanza, il suo bisogno di baciarmi in continuazione perchè in fondo sono sempre il suo giocattolo da riempire e coprire (mi ha fatto il bagno lei fino all’adolescenza). Di cui
usare la vita.Queste crisi stanno diventando sempre più numerose, ma finchè sono da sola me le faccio passare prima che torni il mio compagno; sabato mattina ne ho avuta una in sua presenza e mi sono spaventata: significa che non posso più controllarle. A volte mi viene un dolore fortissimo, vicino al cuore: non ho nulla di fisico ma è così intenso che devo accasciarmi per poter respirare.Eravamo a letto, insieme a farci coccole e scherzare (il sesso comunque va bene, anzi) e trilla il telefono: -siete a letto? a quest’ora? e cosa state facendo??…-
la risposta ce l’avevo sulla punta della lingua: “stiamo scopando, mamma, anzi glielo stavo succhiando e tu hai rotto il cazzo nel momento più importante” …ma naturalmente non ho detto nulla, ho raigganciato e gli sono scoppiata a piangere tra le braccia e questa volta si è spaventato anche lui, che è sempre così solare con tutti.
Ho bisogno di aiuto. Da sola non ce la faccio. Rischio di rovinare la cosa più bella della mia vita perchè il mio passato mi ricatta e mi ritrascina nell’inferno da cui sono in qualche modo emersa, artigliandomi la caviglia e trascinandomi giù.
Lei che non mi ha portata via, lei che non ha visto perchè era più comodo rimanere e non vedere e che si è sempre vantata di essere stata una madre eccezionalmente presente.
Ma un giorno espoderò e allora… la distruggerò, perchè neanche si rende conto di come sto (a tutt’oggi non ha capito perchè preferisco stare con un uomo – che schifo!!- piuttosto che con lei).
E avrò due genitori sulla coscienza. Anche il mio cinismo ha un limite…ho preso la decisione di andare da un medico, è l’unica soluzione (una semplice mail credo che sia poco, temo che le mie rogne siano un po’ troppo lunghe…) ma non ho idea di a chi rivolgermi.
Abito qui da ‘poco’, il borgo non contempla l’ambulatorio psicologico a fianco del pollaio e sinceramente non me la sento di far sapere alla mia nuova famiglia che il loro pupillo è finito con una squilibrata. Una grande metropoli è a mezz’ora di treno, ma non avendo riferimenti è come un terno
al lotto: devo scegliere un nome a caso dall’elenco telefonico? Ho troppa paura di finire nelle mani sbagliate… e mi ci mancherebbe solo questa.
Perdonatemi: sono stata lunghissima e logorroica (diciamo che ho anche ridotto di molto la storia trista e penosa), ma è la prima volta che cerco di fare un po’ d’ordine. E mi sa che mi ci vorrà, quando lo psicoterapeuta, alla prima seduta, mi farà la prima domanda:
-Allora, signorina, qual’è il problema?-
-Eh, cazzo, il problema è che sono felice…-
Non pretendo che mi dia una cura via mail, dottoressa, ma solo un consiglio: come posso fare per avere dei nominativi di professionisti affidabili nella mia zona? (ripeto, abito vicino ad una città grandissima, ma è inutile che con la metro scendo in centro e poi non so dove sbattere la testa, visto che non voglio rivolgermi al medico di base per i motivi di prima).
tantissimi saluti, e grazie di cuore.
Melinda

Cara Melinda,
Lei non mi ha scritto una lettera, lei mi ha scritto un romanzo breve, un’opera prima… Brava, veramente brava nella ricerca introspettiva e nella capacità di comunicare i suoi sentimenti. Credo che, con queste qualità, il lavoro psicoterapico, assolutamente necessario, sarà molto produttivo. Venendo alla domanda che mi ha fatto, credo che non esistano professionisti validi per tutti, perché a mio parere uno psicologo è valido non solo perché ha una solida preparazione culturale alle spalle ed una discreta esperienza professionale, ma soprattutto perché è capace di instaurare con il suo paziente un rapporto di estrema fiducia, un’alleanza terapeutica, basata sulla volontà di capire e di empatizzare con il proprio paziente. Se non ha nominativi di cui fidarsi, la migliore cosa da fare è prendere le pagine gialle e cominciare a telefonare, chiedendo un colloquio diretto con lo psicologo, al fine di verificarne la disponibilità e lo stile di comunicazione. Fatta una prima scrematura, ne vada a trovare due o tre e poi scelga quello con il quale ‘sente’ di poter fare un buon lavoro.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

PROVO DOLORE NELLA PENETRAZIONE

Sono una donna di 32 anni, sposata da 2 anni e arrivata vergine al matrimonio. Il mio problema è che non riesco nella penetrazione,provo un dolore terribile e questo mi fa stare giù,mi fa sentire diversa dalle altre, come se non avessi il diritto di provare piacere. Sono in psicoterapia da 1 anno e mezzo ma il problema non è stato risolto, o meglio adesso non mi sottraggo più ma sento sempre dolore. Ho un padre ginecologo che mi ha confermato di persona, che non ho alcun problema fisico. Adesso, con la psicoterapia il rapporto con mio marito è migliorato ma continuo a sentire dolore,non ho più molta pazienza e sono un po’ stanca di andare dallo psicologo, anche se mi ha aiutato molto. Inoltre, adesso che le cose tra me e mio marito vanno molto meglio, mio marito non vuole più che vada dallo psicologo.
Non so cosa fare…io vorrei avere un figlio! Vorrei un consiglio: pensate possa servire il training autogeno?
Grazie
32enne

Gentile 32enne,
Anzitutto mi lasci dire che cercare rassicurazioni di questo tipo in un padre ginecologo non è assolutamente ammissibile. Non si può infatti escludere che la professione di suo padre non abbia in qualche modo influito in questo suo vaginismo, in questo terrore della penetrazione. Come prima cosa dunque, mi affiderei ad un altro ginecologo, possibilmente sconosciuto a suo padre. Non capisco poi perché suo marito, visto che le cose vanno meglio, dopo che lei è andata dallo psicologo, vuole ora che lei non ci vada più… E’ come se lei avesse una grave malattia infettiva, tanto che il medico le prescrive gli antibiotici; ma dopo tre pillole lei sta meglio e butta via le altre… Visto che la cura è efficace, mi sembra giusto portarla avanti fino alla completa guarigione (che evidentemente ancora non c’è stata !) Quanto ai figli, oggi non c’è più alcuna necessità che essi vengano concepiti con i canali ‘naturali’ e quindi potrebbe tentare un’inseminazione artificiale, ma io glielo sconsiglio caldamente, perché ritengo che un bambino debba nascere, se possibile, in un clima familiare sereno. Esattamente quello che sarà il suo quando il suo ‘psic’, insieme al nuovo ginecologo, avranno portato a termine la loro terapia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Proietti Ancona

NON RIESCO PIU’ A VIVERE

Sono una ragazza di 28 anni e da un pò di mesi non riesco più a vivere. Sono convinta di avere diverse malattie e , nonostante abbia consultato degli specialisti, non mi sento rassicurata. in particolare la mia attenzione si è concentrata sul seno e sui nei. Ho fatto 2 ecografie e 2 visite dal dermatologo e dopo un pò di tempo ecco che di nuovo è sopraggiunta la convinzione di avere qualcosa. Tanto che a furia di controllarmi il seno pìù volte al giorno, adesso mi fa male veramente!Non so cosa fare. Quest’anno ho avuto paura di avere infarti vari, ictus, problemi allo stomaco e ogni volta ho consultato uno specialista. Non mi sopporta più nessuno e in verità non mi sopporto nemmeno io!Cosa posso fare?
Gioia

Cara Gioia,
L’ipocondria è una malattia psicologica fra le più dolorose ed è tanto difficile da estirpare, se non con una accurata psicoterapia, cosa che mi sembra lei non abbia ancora tentato. Dunque questo è anzitutto il consiglio per un benessere di lunga durata. Per cercare di risollevarsi il morale durante queste crisi, la inviterei invece a leggere le statistiche dei decessi per malattia: il cancro al seno è ormai sotto controllo, dato che si riesce a prevenire o a diagnosticare in tempo sempre più spesso e così il cancro della pelle. Volendo affidarsi a statistiche più terra-terra: quante persone che lei conosce a 28 anni sono morte o hanno sofferto di ictus, infarti vari, problemi seri allo stomaco? Faccia proprio una statistica accurata, contando il numero di persone di sua conoscenza nella fascia di età 20-30 anni e metta in una colonna le persone che hanno avuto problemi e nell’altra colonna quelle che non li hanno avuti… Vedrà che il potere dei numeri potrà sollevarla dalle sue ‘crisi’. Infine un’ultima considerazione: quale fattucchiera ha consultato per ‘sapere’ che lei morirà di malattia? Non potrebbe morire ‘dal ridere’, come evidentemente a qualcuno è successo ?
Cari saluti e non dimentichi lo psic.
Dott.ssa Proietti Ancona

CURE MEDICHE ERRATE

Mi chiamo Mark e vorrei il vostro consiglio.
A seguito di cure mediche errate ho riportato seri danni alla salute,danni che mi impediscono una vita normale e pregiudicano seriamente ogni mia attività, sia sociale che lavorativa.
A causa di quanto sopra ho iniziato a provare un forte astio verso i sanitari responsabili della mia situazione e purtroppo questo pensiero mi accompagna tutto il giorno.
Potreste suggerirmi come liberarmi da questa sorta di pensiero fisso ?
Grazie
Mark

Caro Mark,
Se le cose stanno veramente come lei racconta, è sicuramente comprensibile che lei provi questo genere di sentimenti nei confronti dei sanitari, anche se si tratta di pensieri negativi che non solo non cambiano e non risolvono la sua situazione, ma addirittura l’aggravano, rendendo la sua giornata comunque triste e tesa. E la vita è fatta di giornate… Dunque direi che la cosa migliore da fare, al di là degli eventuali interventi portati avanti dal suo legale per il risarcimento in termini monetari di quanto lei ha subito, la cosa migliore da fare è guardare alla sua esistenza con senso di realtà. Praticamente è come ritrovarsi con pochi spiccioli in tasca, dopo essere stato ricco. Pensare al passato non è d’aiuto e non serve per riempire le sue tasche: quello che deve fare è prendere in mano questi suoi spiccioli e cercare di farli fruttare al meglio. L’obiettivo è quello di tornare ad essere ‘ricco’, ma guardando nel futuro anziché nel passato.
I migliori auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

LEI MI HA LASCIATO

Mi chiamo Pasquale ed ho 21 anni dopo due anni trascorsi con la mia ragazza con momenti fantastici e qualche piccola litigata le mi ha lasciato. Ora vi racconto la nostra storia : noi ci siamo messi insieme il 25 *** di due anni fa, la nostra storia e andata avanti come una favola dove lei spesso mi diceva piangendo che io non la dovevo mai lasciare, e che per lei il vero amore era questo! quello che stava provando con me con attenzioni mai ricevute nella sua vita da nessuno e ogni giorno la sorprendevo sempre di più. Dopo due anni le cose sono un pò cambiate ma le mie attenzioni sono rimaste sempre le stesse, pure quando ho affrontato un particolare periodo nero della mia vita cadendo in un ansia depressiva e non volevo bene nemmeno a me stesso ma credevo in questo enorme amore in cui mi ha dato la forza di uscire da questo tunnel!! Dopo qualche mesetto esattamente il 3 *** scorso lei mi ha chiesto una pausa di riflessione ma dopo nemmeno un giorno ci siamo continuati a sentire perché non c’e la facevamo e stare lontani ma lei non voleva tornare e mi diceva che aveva ancora bisogno di tempo che gli mancavo mi amava ma aveva bisogno di capire da sola che persona fosse che aveva bisogno di sentirsi importante anche da sola, ad un certo punto a me questa situazione non mi andava più bene anche perché non ci credo molto in queste pause di riflessione, alla fine ci sono state una serie di scaramucce che io non rispettavo per qualche giorno la sua decisione di non sentirci che la pressavo e che ero ingiusto se gli dicevo che ora ero io che avevo voglia di farmi un altra vita, alla fine di questi batti becchi lei mi ha detto che non mi ama piu!!! Sto Malissimo ci devo credere? non tornerà mai più da me vero? Sto male vi prego rispondetemi.
Pasquale

Caro Pasquale,
Purtroppo le storie d’amore finiscono e credo che anche la sua sia finita. A volte si matura in modo diverso, si frequentano altre persone, altri luoghi di lavoro e di svago e ci si accorge di avere esigenze diverse dal passato. Ecco il perché delle ‘pause di riflessione’ che non sono altro che dei bilanci, che gli innamorati dubbiosi fanno per capire se è più quello che guadagnano o quello che perdono da un’eventuale separazione. Evidentemente i dubbi di lei si sono definitivamente chiariti dopo le sue ‘pressioni’, le ‘scaramucce’ ed infine la sua dichiarazione di volerla lasciare. Che fare? Credo niente. Le ferite pian piano si rimargineranno e lei sarà pronto a cercare una ragazza con la quale poter vivere momenti ancor più ‘fantastici’.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti

MANIA DI RUBARE

Sono la mamma di MC, una bambina di nove anni, carina, gentile, affettuosa, ma con la mania di rubare. Mc è una bambina seguita da anni da psicologi e logopedisti per un problema, ormai risolto, di “mutismo elettivo”di cui ha sofferto dalla nascita fino all’età di sei anni circa e per un lieve deficit cognitivo anch’esso in via di risoluzione. Ora il suo vocabolario è ampio anche se permane un lieve deficit nella pronuncia di alcune parole più che altro dovuto ad un apparato buccale non proprio perfetto ma in via di correzione. Potremmo dire risolti i suoi problemi se non fosse che ormai da diverso tempo, circa un anno, ma ad intervalli, Mc ha cominciato a rubare. Si tratta soprattutto di caramelle e piccoli oggetti (scatoline, cartoline, bamboline..) che lei preleva dalle borse di genitori, nonni, zii, maestra, compagni di classe, dai supermercati e dai negozi. La sua tattica è praticamente perfetta, al punto tale che, pur facendo attenzione, quasi sempre ce ne accorgiamo a furto compiuto. A niente pare servano le punizioni e le mortificazioni che le riserviamo, ne in alternativa, la comprensione e il dialogo. Se ruba qualcosa ad una sua amichetta a niente servono le lacrime di disperazione dell’amica per la perdita dell’oggetto, anzi lei la consola e chiede a noi genitori di rimediare ricomprando all’amica l’ogetto “perduto”. Poco tempo fa in un negozio la sua borsetta è stata perquisita dal commesso che l’ha trovata in possesso di una cartolina, speravamo che dopo questo episodio, la mortificazione pubblica sarebbe servita a farla smettere, ma non è andata così. A parte qualche battuta spiritosa di amici, che ci consigliano di farle fare un giretto da Bulgari o da Cartier, noi siamo seriamente preoccupati perchè non riusciamo a comprendere se il problema di MC possa essere l’espressione di un suo disagio ed eventualmente in relazione a cosa o se possa trattarsi di qualcos’altro. A questo si aggiunge la rabbia nel sentirci manipolati e non in grado, evidentemente, di esercitare su di lei la giusta autorità. Gli psicologi che io e mio marito incontriamo come coppia genitoriale sostengono che sia difficile individuare un’unica causa, quanto invece è più probabile l’esistenza di più cause come la richiesta di attenzione da parte nostra, ma allora perchè ruba anche alla maestra di sostegno che a lei si dedica quasi esclusivamente? O magari la gelosia nei confronti del fratello di sei anni che invece viene trascurato proprio per poter seguire maggiormente lei. Gradirei un vostro consiglio e vi ringrazio in anticipo per il servizio offerto.
Mamma preoccupata

Gentile Mamma Preoccupata,
Il furto di questi piccoli ed insignificanti oggetti può essere dovuto ad una sorta di compulsione, un’idea ossessiva di origine ansiosa alla quale la bambina non riesce a sottrarsi. Non è improbabile che la bambina cerchi disperatamente le vostre attenzioni e forse anche le vostre punizioni, a causa di un senso di colpa interno per il fatto di non sentirsi la ‘bambina perfetta’ che ogni genitore vorrebbe. Se così fosse, proprio dalle mortificazioni, dalle umiliazioni e dai castighi la vostra bimba potrebbe trarre soddisfazione, per questo perverso meccanismo. Poiché avete provato a fare di tutto, provate con questa altra tattica: mostratevi indifferenti a questo ‘vizietto’ della bimba (scusandovi con gli interessati in forma privata) e rassicuratela sul fatto che per voi lei è la migliore bambina del mondo. Provate per almeno sei mesi e se non funziona… Occorre cambiare strategia.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

QUALCOSA DI STORTO

Non so bene cosa possa essere la mia, ma sono certa che qualcosa di storto va avanti da troppo tempo. Soffro di tricotillomania da circa 10 anni, ed adesso ne ho 18.Ho passato gia due depressioni, una con accenni bulimici. La mia sensibilità è elevata oltre ogni limite. Sento che dentro di me,anche se rido e scherzo, qualcosa non mi fa stare bene,ma, non riesco a capire cosa sia. Ho bisogno di essere aiutata anche se sembro apparentemente un’allegra ragazza senza problemi. Anais

Cara Anais,
Sicuramente ha bisogno di essere aiutata, ma consideri anche che la vita è fatta di momenti buoni e momenti meno buoni, per cui non creda che un qualsiasi aiuto le possa conferire la patente della felicità. Bisogna in questo aiutarsi molto da soli, impegnandosi per cercare di guardare al lato positivo delle cose, sdrammatizzando ed imparando anche a ridere dei propri difetti. Coraggio!
Dott.ssa Proietti

BALBUZIE

Dott.ssa, mio marito è da anni affetto da balbuzie. Ha provato mille terapie farmacologiche, anche psicoterapiche (psicosintesi), senza successo. E’ disperato. La sua balbuzie lo condiziona nella fobia sociale, forme di evitamento, mutismo ect…Che tipo di approccio consiglia a mio marito che ha 36 anni, e viviamo a ***? Conosce qualche centro. Conosce qualche personale qualificato. La prego ci aiuti, perchè siamo disperati.
Cordialmente
Titti

Cara Titti,
Per prima cosa lei cerchi di vivere questo problema di suo marito con un certo distacco, cercando di sdrammatizzare e dimostrandogli che per lei è un uomo di valore, attraente, importante e desiderabile, al di là del suo problema personale. Quanto alle terapie, lasci che
suo marito si cerchi uno psicologo (meglio donna, in questo caso), che sappia tranquillizzarlo e ridargli fiducia in sé stesso. Esistono anche dei centri specializzati nella terapia della balbuzie, che potrà agevolmente trovare su internet, usando i motori di ricerca. In ogni caso, prima di tentare questa strada, io proverei ancora con uno psicoterapeuta, perché non è detto che si trovi la persona giusta al primo tentativo. L’importante è, secondo me, non mirare alla guarigione completa, quanto all’attenuazione del sintomo e, soprattutto, all’accettazione di sé stesso, al di là del disagio avvertito. Il suo ruolo comunque è bene rimanga quello della moglie e non quello dell’infermiera… E’ in gioco anche il vostro rapporto di coppia.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Proietti Ancona

RICATTI AFFETTIVI

Salve, avrei bisogno di un consulto psicologico riguardante il mio ragazzo. Pochi giorni fa, dopo tre mesi di fidanzamento, mi ha rivelato di aver tentato il suicidio circa quattro anni fa. Al momento si è sentito liberato, anche perché non ho dato peso alla cosa, ma l’ho rassicurato. Poi, poiché a causa di una discussione in famiglia non ho potuto seguirlo ad una gita in occasione della Pasquetta, ha reagito inveendo con me, che non mi ero ribellata ai miei, e che secondo lui ero succube della “follia” di mia madre. E mi ha posto di fronte ad una scelta: o lui e l’amore, o la mia famiglia. Da parte mia non credo che i miei genitori abbiano sbagliato nei miei confronti, ho rispettato la loro decisione ma soprattutto ho ritenuto opportuno risolvere la mia situazione familiare e rimandare una gita che avrei sempre potuto fare. Lui è andato alla gita e poi quanto detto. Nell’ultimo suo messaggio mi ha chiesto di dargli tempo. Cosa posso fare per aiutarlo? E soprattutto, posso io aiutarlo? Posso salvare questo rapporto?Grazie
Cecilia

Cara Cecilia,
sicuramente un modo per aiutare il tuo ragazzo (ma anche te stessa ), è quello di non cedere ai suoi continui ricatti affettivi. Questo non vuol dire tirarsi indietro o rinunciare a lui, semplicemente così facendo, puoi concedere al vostro rapporto di poter crescere e ricercare una modalità più costruttiva di stare insieme. Infatti, puoi sempre restare vicino a lui e offrirgli sostegno quando ne sente il bisogno senza diventare succube dei suoi ultimatum. La vostra relazione, inoltre, non è solo nelle tue mani, entrambi dovete impegnarvi a venirvi incontro. Rispetta il suo bisogno di prendersi del tempo e approfittane anche tu per riflettere sulla vostra relazione. Auguri e saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti

FERIRE ALTRI

Buongiorno Dottoressa!!
Sono una ragazza di 23 anni e non riesco a capire cosa veramente voglio e ricerco in un rapporto. Con gli uomini ho sempre avuto dei buoni rapporti soprattutto di amicizia ma è così difficile per me che qualcuno mi piaccia veramente. Anzi di solito non mi piace mai nessuno..non sono mai stata con nessuno per un lungo periodo,mi sono sempre molto divertita anche ferendo gratuitamente persone che mi dimostravano il loro affetto e il loro amore …poi è arrivato lui,mi ha cercato e io all’inizio ero un pò titubante anche perchè lo vedo insicuro,almeno con me.Io non riesco a fingere quando sono con lui,non riesco ad attuare i miei giochetti e questo mi fa pensare. Dopo aver passato una notte magnifica fatta solo di carezze,baci&co ma senza sesso (bhè avevo 38 e passa di febbre!)..lui non mi cerca più ma quando all’università ci vediamo fa di tutto per attirare la mia attenzione.Anche se quando ci ritroviamo vicini nessuno dei 2 riesce a proferire parola…Per me è difficile manifestare i miei sentimenti ma gli ho scritto ugualmente che gli voglio bene..e lui che dice?..”lo so ed è per questo che scappo”Ora ogni tanto si fà sentire e parliamo spesso del fatto che nessuno dei 2,pur uscendo e frequentando tante persone,è contento di quello che ha .Mi ha detto che gli provoca fastidio il fatto che tutto il nostro entourage sappia di noi e di quello che c’è stato..io sinceramente non la vedo così tragica ma non so che fare..vorrei dimenticarmi di lui e metterlo nell’elenco dei non Valeria-compatibili ma è come se ci fosse una forza dentro di me che mi dice di continuare ..di aspettare..devo seguire questa voce oppure no?..un grosso bisous Valeria

Cara Valeria,
il tuo bisogno di ferire le persone che ti donano affetto e amore può essere una reazione dovuta ad una tua insicurezza nei rapporti affettivi. L’unico modo che hai trovato per relazionarti all’altro è quello di attuare i tuoi giochetti e, quindi, di difenderti. Mi sembra che con questo ragazzo hai provato ad essere te stessa e per questo stare con lui ti procura ansia e senti il bisogno di scappare. Non metterlo nei Valeria-non-compatibili, sarebbe una scappatoia che non ti aiuterebbe affatto. Segui la “ forza dentro di te “ che ti dice di continuare, così potrai sperimentare una nuova Valeria, che si relaziona all’altro non più con i suoi giochetti, ma provando ad aprirsi e a manifestare i suoi sentimenti. Naturalmente questo ti procura una certa paura ma è del tutto normale. Se poi questa storia non fosse quella giusta, è partendo da essa che potrai ritentare. Saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti

OSSESSIONE DEI CAPELLI

Sono ossessionata dai capelli che ritengo ripetutamente tagliati male dal parrucchiere, a seguito di questa ossessione sono io a porre rimedio ritagliandoli sino all’inverosimile. Soffro di questo disturbo da dieci anni circa, a seguito di un rapporto disastrato con la figura materna. Come puo’ definirsi questa mia patalogica fissazione? Puo’ essere una variante della tricotillomania? Quali i rimedi? Grazie.
Grazia

Cara Grazia,
non è detto che questa tua ossessione sia necessariamente dovuta ad un rapporto “difficile “ con tua madre, le cause potrebbero essere altre. Hai provato a tornare con la memoria al periodo in cui è sorta la tua fissazione, forse stavi attraversando un momento particolare o difficile ? La tricotillomania è caratterizzata da estirpazione dei capelli, fino a lasciare, a volte, delle vere e proprie chiazze sulla testa e quindi non mi sembra il tuo caso. Prova a capire se in certe situazioni il tuo silenzio si acuisce e se sì quando, con quali persone, in quali ambiti. Prova, cioè, ad osservare cosa ti succede intorno e in te stessa quando senti il bisogno di tagliarti i capelli. In questo modo puoi individuare alcuni elementi che attivano questo tuo comportamento e cercare in seguito di evitarli e superarli. Un ulteriore suggerimento, per non acuire questo sentimento di inadeguatezza, sarebbe meglio evitare di tagliare i capelli da sola perché o sei diventata un’esperta parrucchiera o è meglio lasciarlo fare a chi è più esperto di te. Saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti

SEPARAZIONE

Salve mi chiamo Massimo e da oltre un anno ho lasciato mia moglie e due bellissime bambine a cui sono legatissimo. Dopo qualche mese dall’allontanamento, sono andato a conviverre con un’altra donna. Prima di fare ciò però, su richiesta della mia ex (se così si può dire) moglie, siamo stati dal suo Avvocato per avviare la procedura di separazione consensuale. dopo il primo appuntamento, da cui siamo usciti con tutti gli accordi necessari, io non ho avuto più notizie, ne da lei ne dal suo Avvocato, ne verbali ne scritte. Ormai come già detto è trascorso oltre un anno, periodo in cui io ho passato,fino al mese scorso, quanto verbalmente pattuito per il mantenimento, e periodo servito a Lei per creare numerosi ostacoli agli incontri tra me e le mie due figlie (meravigliose). Oggi mi ritrovo con un niente di fatto riesco a vedere la Bimba piccola (7 anni) e la grande di 9 anni (ritengo a seguito di quanto detto dalla Madre e dalla Nonna), che dice di non volermi vedere perchè arrabiata con me. Cosa posso fare perchè si possa procedere alla separazione (non vorrei andare per via giudiziale inquanto aggraverei la situazione con le mie figlie) e per poter riuscire a riconquistarmi gli spazi necessari per poter riacquistare il mio rapporto di padre con entrambe le figlie? Vi ringrazio per la disponibilità e gientilezza e colgo l’occasione per mandarVi i mie più cordiali saluti ed un augurio di buon lavoro.

Caro Massimo,hai provato a parlare con tua moglie per cercare di chiarire come mai la procedura di separazione consensuale non prosegue come pattuito? Prendi spunto dalla mancanza di un accordo scritto per ricontattare tua moglie e proporle di formalizzare i vostri accordi verbali. Questo nuovo contatto servirà anche a verificare l’effettiva disponibilità della sua ex moglie e risolvere amichevolmente la vostra situazione. In caso contrario non resta che rivolgersi al più presto ad un suo legale per non aggravare il suo apparente distacco di oltre un anno dalla vita delle sue figlie. Saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti

SITUAZIONE COMPLICATA

Buongiorno e congratulazioni per il sito esauriente.Vorrei porre alla sua attenzione il mio problema che mi accompagna ormai da diversi anni.Mi è impossibile curarmi i denti poichè ogni volta che il dentista introduce dentro la mia bocca qualsiasi strumento ho dei conati di vomito,di”riflesso”, come capita quando si introducono le dita in gola per provocare volontariamente il vomito.Ho patito duramente i dolori ai denti e ho “risolto” il problema se così si puo dire ,sottoponendomi a sedute di anestesia generale per far intervenire il dentista .Non è la soluzione ideale ovviamente,inoltre anni fa mi sono sottoposto ad ipnoterapia ma senza ottenere nulla,forse da parte di un psicologo ci vule molta esperienza per questo caso?Non so neanche se tutto questo sia dovuto ad un trauma,magari di origine infantile.Può darmi qualche consiglio?Nonostante tutto pongo ancora fiducia nell’ ipnosi.La situazione per me è veramente complicata.La ringrazio molto
Claudio

Caro Claudio,
non può essere lei a stabilire la diagnosi e la terapia, vorrei osservare che sarebbe più opportuno lasciare allo specialista la diagnosi e l’eventuale terapia da attuare: potrebbero esserci infatti altre tecniche psicoterapeutiche che nel suo caso consentono più rapide ed efficaci risoluzioni al suo problema, per esempio il training autogeno o la tecnica della desensibilizzazione. Cordiali saluti.
Dott.ssa Giuliana Proietti

AMANTI

Ho frequentato per parecchio una ragazza fidanzata, i ruoli erano ben definiti e nonostante fossimo amanti, ci vedevamo quasi tutti i giorni ed eravamo sempre in contatto.
Dopo circa un anno nei panni dell’amante siamo stati scoperti e da li sono iniziati i problemi. A seguito di questo, Lei lo ha sempre ricercato ( frequentando gli stessi amici ecc.. ), sentendosi in colpa, visto che siamo stati scoperti proprio a seguito di un grave lutto di Lui nella sua famiglia:
Ma ha continuato sempre a frequentare me, visto che io e lei stiamo veramente bene insieme, naturalmente tenendomi nascosto a lui. Ci legava una forte passione, ma nello stesso tempo si é creato un grande disagio e un forte stress dentro di me, visto che ancora adesso non ho nessun ruolo.
Non sono piu’ l’amante, non sono il suo ragazzo perché ancora mi tiene nascosto ai suoi ( un pò lo fà per soggezione, e per paura di ripresentare una persona con cui poi potrà finire male con la storia precedente, ma un pò lo fà perché ancora il suo ex la cerca a casa
ecc. ecc. ).
Lei mi ha espresso ancora una volta la sua incapacità nel staccarsi da lui, di non rispondere alle sue telefonate, di dirgli di no, ecc. ecc. ( voglio tralasciare il probabile aspetto sessuale visto che lei mi conferma che quelle poche volte che si vedono, lo fanno come sé fossero fratello e sorella. ( dopo 10 anni di fidanzamento, secondo Lei, devono solo capire che é solo amicizia il loro reciproco cercarsi ).
Questo ragazzo é una persona debole ( io penso non abbia le palle per trovarsene un’altra ), continua a ricercarla non so per quale motivo, Lei glielo a chiesto ma lui rigira sempre il discorso posticipandolo ( naturalmente anche Lei fà la sua parte essendoci sempre ad ogni sua chiamata ).
Io sembro arrivato ad un punto che nonostante tutte le promesse di Lei dicendomi che la situazione cambierà, che qui che là, mai avvenute da tanto tempo, non credo più a niente.
Non sento più l’elettricità, non ho più attrazione, e sinceramente sé si vede con …(OMISSIS)
Mi sento scarico, non mi é mai successa una cosa del genere, ma nello stesso tempo non voglio perderla questa persona. Proprio ieri a Lei gli ho sintetizzato tutto questo, gli ho detto che non ci credo più ai suoi sms, alle sue e-mail, cosa altro posso fare?
Dentro me ci sto male e la mia paura é che Lei non sia sincera con me, non mi dica le sue incapacità e come si comporta ( sono successe delle volte che mi ha detto delle bugie ) e forse per la prima volta mi sono reso conto che Lei non é quello che cerco e quello di cui ho bisogno.
Ho frequentato per parecchio una ragazza fidanzata, i ruoli erano ben definiti e nonostante fossimo amanti, ci vedevamo quasi tutti i giorni ed eravamo sempre in contatto.
Dopo circa un anno nei panni dell’amante siamo stati scoperti e da li sono iniziati i problemi.
A seguito di questo, Lei lo ha sempre ricercato ( frequentando gli stessi amici ecc.. ), sentendosi in colpa, visto che siamo stati scoperti proprio a seguito di un grave lutto di Lui nella sua famiglia:
Ma ha continuato sempre a frequentare me, visto che io e lei stiamo veramente bene insieme, naturalmente tenendomi nascosto a lui.
Ci legava una forte passione, ma nello stesso tempo si é creato un grande disagio e un forte stress dentro di me, visto che ancora adesso non ho nessun ruolo.
Non sono più l’amante, non sono il suo ragazzo perché ancora mi tiene nascosto ai suoi ( un pò lo fà per soggezione, e per paura di ripresentare una persona con cui poi potrà finire male con la storia precedente, ma un pò lo fa perché ancora il suo ex la cerca a casa ecc. ecc. ).
Lei mi ha espresso ancora una volta la sua incapacità nel staccarsi da lui, di non rispondere alle sue telefonate, di dirgli di no, ecc. ecc. ( voglio tralasciare il probabile aspetto sessuale visto che lei mi conferma che quelle poche volte che si vedono, lo fanno come sé fossero fratello e sorella. ( dopo 10 anni di fidanzamento, secondo Lei, devono solo capire che é solo amicizia il loro reciproco cercarsi ).
Questo ragazzo é una persona debole ( io penso non abbia le palle per trovarsene un’altra ), continua a ricercarla non so per quale motivo, Lei glielo a chiesto ma lui rigira sempre il discorso posticipandolo ( naturalmente anche Lei fa la sua parte essendoci sempre ad ogni sua chiamata ).
Io sembro arrivato ad un punto che nonostante tutte le promesse di Lei dicendomi che la situazione cambierà, che qui che là, mai avvenute da tanto tempo, non credo più a niente.
Non sento più l’elettricità, non ho più attrazione, e sinceramente sé si vede con
Mi sento scarico, non mi é mai successa una cosa del genere, ma nello stesso tempo non voglio perderla questa persona. Proprio ieri a Lei gli ho sintetizzato tutto questo, gli ho detto che non ci credo più ai suoi sms, alle sue e-mail, cosa altro posso fare?
Dentro me ci sto male e la mia paura é che Lei non sia sincera con me, non mi dica le sue incapacità e come si comporta ( sono successe delle volte che mi ha detto delle bugie ) e forse per la prima volta mi sono reso conto che Lei non é quello che cerco e quello di cui ho bisogno.
Sergio

Caro Sergio,
Siete tre indecisi. Ognuno per i suoi motivi. La tua ragazza non ha le idee chiare, perché in te trova quello che manca al suo fidanzato e per sentirsi realizzata sente di aver bisogno di entrambe le parti della ‘mela’. Il suo ex è indeciso, per ovvii motivi di gelosia e di insicurezza, dato quello che ha scoperto su una persona di cui si fidava. E tu… Sei anche tu indeciso, perché in realtà questa ragazza non ti interessa più e probabilmente il ruolo dell’amante è anche un modo di fuggire da un rapporto impegnato e di fruire di una vita sessuale comoda, facilmente accessibile.
Dimostra di essere tu la persona meno debole: risolverai sicuramente la tua vita e probabilmente anche la vita delle altre due persone coinvolte in questa storia.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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