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Le mansioni sessuali: Autoesplorazione del corpo

Le mansioni sessuali: Autoesplorazione del corpo

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Continuiamo il discorso sulle mansioni sessuali, che abbiamo iniziato nei precedenti articoli:

Cosa sono le mansioni sessuali?

Le mansioni sessuali sono compiti terapeutici che servono ad esplorare emozioni e vissuti che potrebbero interferire con una sessualità appagante.

Cosa è l’autoesplorazione?

Tra le varie mansioni sessuali proposte, c’è anche quella della autoesplorazione e accettazione del proprio corpo. La sessuologa Helen Kaplan incoraggiava l’autoesplorazione per aumentare la consapevolezza del proprio corpo e delle proprie reazioni. Spesso, le difficoltà sessuali derivano infatti da una scarsa conoscenza di sé o da sentimenti di vergogna. Attraverso esercizi di autoesplorazione, la Kaplan invitava le persone a entrare in contatto con il proprio corpo e le proprie sensazioni, promuovendo l’accettazione e riducendo l’autocritica.

L’autoesplorazione è particolarmente utile per le donne?

Si, succede spesso fra le donne che non si abbia una conoscenza reale del proprio apparato genitale, a causa della zona del corpo più nascosta in cui esso è collocato, rispetto al corpo maschile.

A cosa serve l’autoesplorazione?

L’autoesplorazione serve a favorire il riconoscimento delle aree corporee eroticamente significative del proprio corpo.

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Cosa è l’esplorazione reciproca?

A volte l’esplorazione può essere necessaria non solo sul proprio corpo, ma anche sul corpo del/della partner, il che può avvenire anche attraverso una osservazione reciproca.

Come fa una donna ad autoesplorare il proprio corpo?

Si fa uso di uno specchio, dopo un bagno o una doccia, quando si è completamente svestiti, in modo da poter vedere tutte le parti del corpo meno raggiungibili dallo sguardo.

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Perché la maggior parte delle donne non fa queste esplorazioni del proprio corpo?

Perché a volte si prova un senso di repulsione nei confronti degli organi sessuali, dovuta sia alla forma, sia agli odori. Talvolta si rifiutano queste parti del corpo a causa di componenti immaginarie, derivate da elaborazioni mitiche o simboliche della società in cui si vive (es. dimensioni esagerate dei genitali maschili).

L’obiettivo di questa “esplorazione” è dunque quello di riprendere contatto con questa parte del proprio corpo, considerandola “normale”, gradevole e, perché no, anche erotica.

Dr. Giuliana Proietti

Una lezione divulgativa su Freud e il suo libro "Totem e Tabù"

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Fonte:

AAVV, Sessuologia clinica, Cleup

Immagine: 
Foto di Lany-Jade Mondou 

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