Sono un padre disperato,qualche giorno fa ,siamo venuti ha conoscenza che nostra figlia di 17 anni,aveva una relazione con una sua amica piu’grande di lei da tempo sotto i nostri occhi ingenui.I professori ha scuola avevano notato i cambiamenti d’umore è il peggioramento verso lo studio .Adesso in famiglia siamo molto proccupati mia mogli vorrebbe avere un dialogo con lei per sapere dove abbiamo sbagliato, lei non vuole,dicendo che la vita è sua è pertanto fa quello che vule.Noi non sappiamo a chi rivolgerci, e in questi casi come bisognerebbe comportarsi,anche perche e l’unica figlia che abbiamo .Spero che lei possa darci qualche risposta utile per superare questa agonia.Le porgo un cordiale saluto in attesa di una sua gradita risposta.Famiglia disperata
Gentile Famiglia Disperata,
Anzitutto cercate di prendere la notizia con calma ed evitate di rimproverarvi. Come sicuramente saprete, l’omosessualità non è una perversione, ma un aspetto abbastanza frequente nella vita sessuale di molti soggetti, non solo umani: il comportamento è stato infatti osservato in centinaia di specie animali (e questo già di per sé dovrebbe farvi capire che si tratta, malgrado i pregiudizi che ancora si hanno in merito, di un fatto abbastanza ‘naturale’).
Già da diversi decenni inoltre, in campo medico e psicologico, l’omosessualità non viene più considerata una malattia e nessuno psicologo serio si sognerebbe oggi di ‘curarla’.
Per vostra curiosità e informazione, aggiungo che sull’argomento sono state condotte numerose ricerche, allo scopo di individuare le possibili cause del lesbismo: dal punto di vista psicologico nella letteratura scientifica si è parlato di 1. narcisismo esasperato (che porta ad una ricerca della propria identità sessuale attraverso il rispecchiamento nella partner), 2. ostilità materna (che impedisce alla figlia l’identificazione in un modello femminile, con accettazione del ruolo), 3. rifiuto paterno (che induce la figlia rifiutata ad identificarsi con il sesso opposto oppure a provare nei confronti di questo un sentimento di marcata ostilità), 4. paura del rapporto eterosessuale e dunque ricerca di un suo surrogato, 5. identificazione della bambina in un modello maschile, per compiacere i genitori che desideravano un maschio.
Tutte queste spiegazioni rimangono però solo delle ipotesi, in quanto nessuno studio è riuscito finora ad individuare una causa ‘certa’ all’origine di un comportamento omosessuale.
Va poi detto che, fra adolescenti, i comportamenti omosessuali sono molto frequenti e possono essere completamente superati nel tempo. E’ infatti abbastanza facile, vista l’inesperienza, passare da un comportamento complice ed affettuoso con un amico/a ad uno più propriamente sessuale (così come peraltro avviene fra soggetti eterosessuali).
Nel caso che vi riguarda direttamente, c’è però il fatto che la partner è più grande e più esperta di vostra figlia, ancora minorenne. Bisognerebbe capire meglio la qualità del loro rapporto, almeno per poter escludere che vi sia, o vi sia stata, violenza psicologica o abuso.
In conclusione, il consiglio che vi dò è quello di non drammatizzare eccessivamente la vicenda (oltre tutto, otterreste l’effetto contrario) e di parlarne con uno psicologo/sessuologo. Voi genitori infatti dovete essere aiutati a superare i pregiudizi e, se sarà necessario, a sostituire l’immagine idealizzata che avete di vostra figlia con una nuova immagine, più congruente con la realtà.
Paradossalmente, aver saputo di questa relazione omosessuale, poterne parlare insieme, potrà aiutarvi a migliorare la comunicazione con vostra figlia e a superare le incomprensioni.
Anche vostra figlia ha bisogno di essere aiutata nella ricerca della sua vera identità sessuale: per approfondire la conoscenza che ha di sé e per sentirsi riconosciuta come persona, al di là delle sue scelte sessuali.
Cari saluti e auguri.
Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona
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Dr. Giuliana Proietti
Psicoterapeuta Sessuologa
ANCONA FABRIANO CIVITANOVA MARCHE ROMA
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