Un poema – Consulenza online

Salve Dottore!! La prego, legga se può….Mi scusi…le scriverò un poema…spero lo legga e possa darmi una mano, se può…lei è la mia unica speranza…Sono un ragazzo di 25 anni ed ho passato un anno ed un mese con una splendida ragazza di 17 anni, che da due mesi ne ha compiuti 18. Inaspettatamente, dopo che lei si era lasciata per l’ennesima volta col suo ex-ragazzo, col quale stava insieme tra tira e molla, da 2 anni, ci siamo trovati, ed è stato, piano piano, scoprirsi Innamorati l’uno dell’altra, in maniera indissolubile, tanto che abbiamo sempre fatto spontaneamente progetti per il futuro insieme. Però, c’è stato sempre di fondo un problema mai risolto, il fatto che desiderassi ci vedessimo 2 volte alla settimana, che mi lamentassi spessissimo che avesse sempre qualche impegno e che mi sembrava non mi considerasse una delle sue principali priorità nella vita, se non più importante dello studio, quantomeno, sullo stesso piano, problema dovuto secondo me alla differenza di età, di maturità e di vita, io studente Universitario, più grande, con più libertà ovviamente, lei studentessa Liceo Classico, più piccola, donna e quindi soggetta a minore libertà anche a causa di genitori vecchio stampo.
Mi sono adattato completamente a questa situazione, per Amor suo, essendo più grande a cercando di fare il possibile. Le ho fatto sempre sorprese, trattandola veramente come una Principessa, tanto che lei mi diceva sempre che ero l’Uomo della sua vita…ma lei mi ha sempre fatto capire alla fine che se non stava bene con sè stessa, non riusciva a stare bene neanche con me, ma che il Suo Amore era uguale al mio, solo che lo dimostrava in modo diverso. Questo voleva dire dare comunque priorità quasi assoluta allo studio, alla famiglia e dare molta importanza alle amiche, con le quali comunque và a scuola in classe insieme e si vede tutti i pomeriggi dalle 16 alle 19.30-20.00 dal lunedì al venerdì per studiare, ed ora anche il Sabato per uscirci, visto che non stiamo più insieme. Guardi, nonostante la giovane età, lei è molto più matura delle coetanee, e mi ha sempre detto che mi vedeva come un futuro padre dei suoi figli ed un compagno perfetto, che mi voleva sposare e che un altro ragazzo come me non lo avrebbe mai trovato, che avrebbe rinunciato volentieri, per una storia seria, a fare alcune cose tipiche della sua età, tipo uscire sempre con le amiche, o cambiare ragazzo ogni secondo. Non mi sembra di averla soffocata, il problema è che alle volte mi comportavo da padre nei suoi confronti, mettendo becco nella gestione della sua paga mensile, poichè quando uscivamo, lei coi soldi stava sempre tirata, non perchè voleva che pagassi io, assolutamente, ma perchè si andava a comprare roba di accessori e abbigliamento, e magari poi doveva misurarsi al millimetro…poi mettevo becco nel suo modo di studiare, dicendole che se studiava così alle superiori figuriamoci cosa avrebbe fatto all’Università…ma lei vedeva queste cose come una violazione della sua libertà…e in ultimo forse la riempivo di lamentele, poichè ripeto, in palestra ci andava, al corso di patente và attualmente, quando alcuni giorni non aveva compiti usciva a fare shopping oppure a prendersi un aperitivo con le amiche in zona sua…però per me il tempo, tolto il sabato che era sacrosanto, era sempre difficile da trovare…o comunque ero sempre in bilico..non so spiegarmi come questa situazione abbia potuto prendere questa piega…Adesso, ho compreso i miei errori..il non aver voluto accettare un’altra persona, col suo modo d’amare, di essere, di comportarsi, aver esagerato coi consigli “paterni”, ed essermi concentrato troppo su di lei, trascurando me stesso, soffocandola….considerando, in ultima analisi, anche la sua giovane età ed il diverso modo di concepire le medesime cose…è la mia prima esperienza, ma non per mancanza di alternative, anzi, ma proprio perchè cercavo QUELLA persona con la quale condividere tutto donando tutto me stesso…


Gentilissimo,

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Più che come una Principessa, lei trattava questa ragazza come potrebbe fare un tutore, un educatore: non si può pretendere che una diciassettenne faccia progetti per il futuro come potrebbe farli un venticinquenne, il quale dovrebbe essere ormai prossimo alla laurea, se non già laureato (e dunque pronto ad entrare nel mondo del lavoro, a costruirsi una vita propria). E’ vero, in molti casi l’età non conta, ma quando non conta è perché uno dei due partners accetta di comportarsi come potrebbe fare un coetaneo dell’altro. In questo caso la ragazza, saggiamente direi, non aveva voglia di farsi “educare” da lei e di assumere un atteggiamento adulto, che l’avrebbe completamente scollegata dalla sua realtà. Lei, altrettanto giustamente, non aveva né desiderio, né propensione a proporsi, alla sua ragazza e alle sue amiche, come un simpatico scavezzacollo, inconsapevole della sua età. Ecco perché è finita tra di voi e direi che, a posteriori, è forse meglio così…
Cordialmente,

Dr. Walter La Gatta

Immagine: Barbaresco, Wikimedia

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