Genitori si diventa

La famiglia umana si è sviluppata in primis per garantire la sopravvivenza dei più piccoli, proteggendoli dapprima contro le avversità naturali e gli animali feroci, in seguito anche contro i pericoli provenienti dalla società.

La sicurezza garantita dai genitori ha permesso ai piccoli di godere di una infanzia più lunga, nella quale non avevano bisogno di badare a sé stessi, ma potevano imparare quanto occorreva sapere per divenire adulti maturi e autosufficienti, capaci di mantenersi e di mantenere a loro volta una famiglia.

Oggi il legame che tiene unita la famiglia non è più la sola necessità di sopravvivenza, ma anche la soddisfazione dei bisogni emotivi e il benessere psicologico, sia dei figli, sia dei genitori.

In genere per la coppia la nascita del primo figlio segna una sorta di spartiacque fra un tipo di vita precedente ed una successiva. Molte coppie cercano di continuare a vivere così come facevano prima, ma ben presto si accorgono di come ciò sia impossibile, dato che i giorni (e le notti!), con l’arrivo del neonato, si modificano completamente, così come del resto il rapporto fra i due partners.

Con l’arrivo del primo bambino infatti, il partner viene investito del ruolo di genitore del proprio figlio, e da ciò prende il via tutta una serie di nuovi adattamenti che a volte impiegano anni per essere completati, riconosciuti e accettati.

Questi cambiamenti possono essere vissuti dalla coppia nel senso di un arricchimento della propria vita, tale da far passare in secondo piano i sacrifici richiesti, ma a volte le rinunce imposte dalla nuova situazione possono essere vissute come una perdita irreparabile, nonostante il piacere di aver avuto un figlio.

Crescere un bambino felice e in buona salute è uno dei compiti più impegnativi che possano esistere ma, se si riesce ad ottimizzare tutto il resto, è anche uno dei più gratificanti.

I genitori dovrebbero riuscire a creare e a trasmettere ai figli un’atmosfera di amore, accettazione ed empatia,  incoraggiando i figli a crescere e a diventare via via sempre più indipendenti, in ragione della propria età e delle esperienze compiute.

Talvolta però, malgrado si sia fatto del tutto per creare questo rapporto armonico, senza conflitti, basato sulla comprensione e il reciproco rispetto, questo non avviene ed i genitori possono accorgersi di compiere degli sbagli, al di là della loro volontà.

Ad esempio, un genitore che ha avuto un’infanzia infelice potrebbe fare di tutto per proteggere il figlio da un analogo destino, ma proprio per questo potrebbe esagerare nella manifestazione del suo amore, in quanto non si accorge che questo comportamento non è volto a soddisfare le reali esigenze del bambino quanto a compensare, attraverso il figlio, le manchevolezze della propria infanzia.

Così, se nella propria infanzia si sono avuti pochi giocattoli rispetto ai propri amici, si potrebbe tendere a comprarne moltissimi al proprio figlio, facendogli perdere  il significato del dono e l’amore verso le proprie cose (che possono a questo punto diventare troppe, inutili, facilmente rimpiazzabili).

Se invece la compensazione che il genitore cerca di ottenere nel rapporto con il figlio riguarda la sua vita adulta, il suo presente, gli effetti saranno ancor più negativi sul bambino: questo potrebbe infatti portare ad accelerare il processo di crescita del figlio, nel tentativo di farne una persona capace di offrire gratificazioni di tipo adulto (affetto, interazione, amicizia). Nessun figlio, a nessuna età, desidera questo dal proprio genitore, visto che lo può trovare nei suoi amici, mentre il genitore rimane il suo punto di riferimento e spesso il suo più importante modello nella formazione della personalità.

Se i genitori sono infelici insieme, malgrado gli sforzi per tenere nascosta l’insoddisfazione reciproca, ci si può attendere che essa prima o poi si manifesterà ed anche il figlio ne diverrà consapevole (anche senza aver assistito a litigi o aver ascoltato discorsi al riguardo) e si dispiacerà per la loro infelicità.

E’ importante dunque fare in modo che, malgrado il ruolo genitoriale, la coppia resti solida e vitale e, al di là degli occasionali dissapori, i due partners possano mantenere alta la loro soddisfazione di coppia, perché questo inevitabilmente influenzerà anche gli umori, le emozioni e la stima di sé del proprio figlio.

Dr. Walter La Gatta

Immagine:
Pexels

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