Giovani atleti: oltre lo sport c’è di più…

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I bambini che fanno sport competitivi dovrebbero avere del tempo libero per occuparsi anche di altre cose, in modo da superare sia lo stress psicologico che i traumi, grandi e piccoli, che questi sport causano a livello fisico. Lo dice l’American Academy of Pediatrics nella rivista “Pediatrics.” . Il superallenamento, lo stress e i traumi fisici causati dall’uso eccessivo della muscolatura “rappresentano un problema sempre più sentito negli Stati Uniti” Anche se ci si lamenta spesso del fatto che i bambini sono sovrappeso o addirittura obesi, si legge nello studio, bisogna riconoscere che c’è anche una vasta partecipazione dei giovani a corsi di ‘atletica ricreazionale’, che interessa un gruppo di ragazzi stimato dai 30 ai 45 milioni di bambini di età compresa fra i 6 ed i 18 anni, negli States.
Avere uno o meglio due, giorni di riposo alla settimana va benissimo: in quei giorni niente palestra, niente allenamenti, niente gioco competitivo, in modo che i ragazzi possano recuperare energie, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Anche l’allenamento deve essere graduale: mai introdurre settimanalmente una quantità di esercizi che supera il 10% del totale. Inoltre, i giovani atleti dovrebbero essere incoraggiati a sospendere gli allenamenti di uno specifico sport per due o tre mesi. I ragazzi, consigliano i pediatri americani, dovrebbero essere inseriti in una sola squadra, evitando di fare tornei, nello stesso periodo, per sport diversi. Infine, un richiamo ai genitori: non tutti i bambini sono portati per diventare degli atleti, non tutti possono andare alle Olimpiadi.

Fonte: Reuters

Dott.ssa Giuliana Proietti Ancona

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